CAPITOLO 4
UN ANNO DOPO…
-Sano! Leggi qua.
“Dopo una lunga pausa, Izumi Sano è tornato a volare per noi. Ha avuto un
inizio un po’ difficile, ma ora si è ripreso alla grande tornando il campione di
una volta. Diamo un caloroso bentornato al vecchio Sano. Tutto il Giappone si
aspetta molto da questo ragazzo alle olimpiadi.” Hai sentito? Ormai sei su
tutti i giornali! Tutti parlano di te! È fantastico!-
- E allora?-
- Non sei
contento? Domani partirai per le Olimpiadi! Non è fantastico? Dai andiamo a
festeggiare!-
- Nakatsu non mi
va di festeggiare.-
-È da quando lui
è andato via che sei così cupo, non è che prima eri tutta questa allegria, ma
stai peggiorando. BASTA! FATTENE UNA RAGIONE! È PASSATO UN ANNO!-
- Scusa… vado a
preparare i bagagli.- Si alzò e se ne andò.
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-Per la categoria
femminile del salto in alto l’americana Mizuki Ashiya.- Sano non poteva credere
a quello che aveva appena sentito. Il ragazzo rimase incantato a fissare la
stupenda ragazza dai capelli lunghi e castani, volare oltre la sbarra, leggera e
aggraziata, sembrava avere le ali ai piedi. Le era mancata tantissimo e adesso
era a pochi passi da lui. –Sano! Non rimanere imbambolato! Vatti a riscaldare
che dopo che la categoria femminile ha finito tocca a te.-
- Sì coach.
Vado.-
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-Mizuki!
Fantastica! Il tuo salto è stato grandioso! Che emozione!-
- Potevo fare di
meglio.-
- Non è
assolutamente vero.-
-…-
- Stasera sei
libera?-
- Sì.
L’allenatore ha detto che siamo stati bravi sia noi della squadra femminile sia
quelli della squadra maschile e quindi come premio ci lascia la serata libera.-
- Bene. Allora
andiamo in giro per locali!-
- Guarda, io sono
un’atleta, non posso bere.-
- Non importa.
Berrò io per te. Io non devo gareggiare, sono solo un’accompagnatrice.-
- Julia. Non
voglio fare troppo tardi. Preferisco restare in hotel.-
- Ma così non
potremo rimorchiare qualche ragazzo!-
- Qui alloggiano
i migliori atleti del mondo. Vuoi un calciatore? Un tennista? Nuotatore?
Sollevatore di pesi? Tutto quello che vuoi. Un ragazzo lo trovi di sicuro.-
-Io non voglio un
atleta! Dimmi la verità. Tu vuoi rimanere in hotel perché speri di incontrare
Sano, vero?-
- Non sono ancora
riuscita a parlargli…-
- Ok. Ho capito.
Andremo senza di te.-
- Grazie Julia.-
- A proposito di
Sano, andiamo a vedere la sua prova?-
- Certo. È da
tanto che non lo vedo saltare.-
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-Oggi non è
andata male, però Sano domani devi dare il massimo!-
- Certo Nakatsu.
Adesso scusa, ma vorrei salire in camera a riposare.-
- Perché invece
non usciamo a bere qualcosa?- Da quando Mizuki era tornata in America Sano e
Nakatsu da rivali in amore sono diventati grandi amici e per questo che Sano ha
voluto che fosse Nakatsu ad accompagnarlo alle Olimpiadi. –Oggi non mi va. Vai
tu con gli altri, io ho bisogno di dormire.-
- Va bene. È
meglio che ti riposi. Domani il nostro campione dovrà essere in forma!- Mentre
parlava con il suo amico, Sano vide passargli davanti agli occhi la sua dolce
Mizuki. –Scusami, ma devo andare. Divertitevi. Ci vediamo.-
Mizuki si sentì
afferrare da dietro, appena si girò il suo sguardo si perse in quello dell’uomo
che amava. - Ciao.-
-Sano…- La
ragazza aveva le lacrime agli occhi per la felicità che provava in quel momento,
finalmente rivedeva Sano dopo un anno. Il ragazzo le accarezzò i capelli. –Sono
cresciuti…-
- Li avevo così
prima di tagliarli per iscrivermi all’Osaka.- Continuarono a fissarsi nel mezzo
della Hall dell’hotel. –Sano? Non sei arrabbiato con me, vero? Io non volevo
andarmene da te.- Sano continuava a fissarla senza aprire bocca. – Ti prego.
Dimmi qualcosa.-
- Mizuki! Per
caso questo ragazzo ti sta importunando?- La ragazza si girò verso quella voce e
vide che era di Tom, un membro della squadra di salto in alto della sua scuola
in America. – No Tom. Lui è Izumi Sano…-
- … il campione
giapponese. Mizuki. Certo che so chi è visto che partecipiamo alle stesse gare.
Ti chiedevo solo se ti stava dando fastidio.-
- No. Scambiavamo
due parole. Ah! Sano, lui è Tom…-
- Il suo
ragazzo.- Sano rimase sbalordito, non poteva crederci che lei si era trovata un
altro e si era dimenticata di lui. Si girò e se andò. Mizuki si rivolse a Tom in
tono arrabbiato. –Sei uno stronzo! Perché hai mentito? Hai combinato un bel
casino! Lo sai che Sano è il mio ragazzo?-
- Allora è lui il
ragazzo che hai lasciato in Giappone! Ed io che credevo che Izumi Sano fosse
gay.-
- E invece no!
Lui sta con me! Anzi stava… tutta colpa tua!-
- Io stavo
scherzando… scusa…-
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Mizuki s’informò
dove fosse la stanza dove alloggiava Sano. Provò a bussare alla porta, ma
nessuno rispose. – Sano? Ci sei?- Niente. Nessuna risposta. Forse è uscito.
La ragazza si accovacciò davanti alla porta in attesa del rientro di Sano.
In realtà il ragazzo era in camera ma non voleva parlarle.
Nakatsu mentre
rientrava a notte inoltrata, notò la ragazza addormentata di fianco alla porta
della stanza dove alloggiavano lui e il suo amico Sano. –Sano! Svegliati! Lo sai
che c’è una bellissima ragazza che dorme a terra fuori dalla nostra camera?-
Sano si alzò di colpo. –Mizuki…- Si avvicinò alla ragazza e tentò di svegliarla.
–Svegliati. Non puoi dormire qui. Sei una stupida, così prendi freddo. Se ti
ammalerai domani non puoi saltare.- Mizuki aprì gli occhi e lo fissò. –Non
m’importa. Io ho iniziato a saltare solo per te. Te lo avevo detto che un giorno
il salto ci avrebbe fatto rincontrare. Io mi sono impegnata per mantenere la
promessa. Ma… ora che non mi vuoi più, non mi importa più niente di saltare.-
-Ma che stai
dicendo? Sarei io quello che non ti vuole? Sei tu quella che si è trovata un
fidanzato in America!-
- Non è vero. Tom
non è il ragazzo. È solo un idiota! Lui si è inventato tutto. Io sono stata
baciata da un solo ragazzo in vita mia.- Sano l’abbracciò forte. –Sei una
stupida, ma sono felice di rivederti.-
- Anch’io sono
felice… Sano…- Nakatsu, che aveva assistito a tutta la scena, non capiva cosa
stava succedendo. Era convinto che Sano fosse gay ed innamorato di Mizuki.
–Scusa Sano se v’interrompo, ma questa qui chi è?- Mizuki alzò lo sguardo verso
Nakatsu. Gli occhi di quella ragazza gli ricordavano qualcosa, il suo sguardo
gli provocava degli strani brividi che non sentiva da tempo. –Come? Nakatsu non
mi riconosci? Anche se ho i capelli più lunghi e porto una gonna sono sempre la
stessa.- Quegli occhi... quello sguardo ingenuo da bambina… gli ricordavano… no.
Non è possibile. – Dai Nakatsu! Sono Mizuki.-
- Cosa!? Vuol
dire che sei diventata una ragazza? Hai fatto tutto questo solo per Sano? Se
sceglievi me, ti avrei accettato così come eri. Io di certo non mi sarei
vergognato del fatto che siamo due ragazzi.- Sano e Mizuki scoppiarono a ridere.
–Il solito idiota.-
- Sano! Come ti
permetti di darmi dell’idiota!-
- Io sono una
ragazza dalla nascita. Mi ero travestita da ragazzo per potermi iscrivere
all’Osaka.-
- Oh, Mizuki!
Sono così felice di vederti! Mi sei mancato… cioè… mancata.- Nakatsu continuò ad
abbracciare la ragazza stringendola forte. –Che bello! Sono così felice!- Sano
afferrò Nakatsu separandolo da Mizuki. –Nakatsu! Cerca di tenere le mani a posto
con la mia ragazza!-
- Si sì… invece
di restare qui in corridoio entriamo in camera a parlare. Mizuki avrà tante cose
da raccontare.- I tre ragazzi parlarono di tutto quello che avevano fatto
nell’ultimo anno, finché Mizuki si addormentò sul letto di Sano. –Guarda Sano è
crollata.- Sano fissava la ragazza addormentata tra le sue braccia. –Era da
tanto tempo che non guardavo il suo viso addormentato. È così bella… dovrei
portarla in camera, ma non so dov’è la sua stanza.-
- Lasciala
dormire qui. Tanto non è la prima volta che dormite insieme. È meglio dormire,
domani vi aspetterà una giornata faticosa.-
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Alle Olimpiadi
io e Sano non abbiamo vinto, ma questo non è importante. Siamo felici.
Finalmente ci siamo ritrovati. Siamo molto innamorati. Abbiamo anche risolto il
problema della distanza, fra qualche mese io tornerò in Giappone ed io e Sano ci
iscriveremo alla stessa università… naturalmente in un istituto misto!
The End
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miya:
ciao a tutti... scusate il ritardo... ma finalmente ho finito di ricopiare al
computer la fanfiction.... spero vi sia piaciuta... alla prossima!
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