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CAPITOLO 10
Quei tre giorni a New York furono un inferno. Bill
le mancava terribilmente. Cosa che la portava a pensarlo spesso.
Non riusciva nemmeno a prestare attenzione a quello
che vedeva e sentiva.
Era un inferno.
Era rimasta per ore a contemplare i quadri e si
accorse di non ricordarne nemmeno uno.
Quella sera, in camera d’albergo, prelevò dalla
borsa il suo diario e cominciò a scrivere.
4 aprile 2015
Due notti fa sono finita a letto con Bill. Ci ho fatto sesso. Anzi, dovrei
dire che ci ho fatto l’amore, perché per me quella è stata l’esperienza più
vicina all’amore che abbia mai avuto…
È inutile che lo neghi… mi sono innamorata di lui. È la verità, perciò
tanto vale che la ammetta almeno con me stessa.
Mi manca, mi manca ogni minuto che sono lontana da lui, e più ne passano
più cresce la mia inquietudine e il mio senso di vuoto.
È buffo come ci si renda conto di non essere mai stati veramente completi
prima di conoscere l’amore.
Certo, si sopravvive, ma non si vive davvero.
Io ho cominciato a vivere davvero da quando ho conosciuto Bill.
Lo amo più di me stessa.
E quando abbiamo fatto l’amore mi sono sentita… mi sono sentita… non ci
sono parole per esprimere quello che ho provato.
Solo una parola mi viene in mente che gli si avvicina: perfezione.
Lui è perfetto per me.
È colui con cui vorrei passare il resto della mia vita ed ammetterlo, anche
solo con me stessa fa male.
Fa male perché so che Bill prima o poi mi abbandonerà, quando non gli
servirò più, e allora per me comincerà il calvario.
Non se la sentì di continuare con quei pensieri. Si
era già psicoanalizzata a sufficienza per quella sera. Meglio mettersi a
dormire.
Non appena posò la testa sul cuscino il suo
cellulare cominciò a vibrare, segnalando una chiamata in arrivo.
-Pronto?- rispose senza guardare il mittente.
-Ciao, Alyx, sono Bill. Dormivi?-
La voce limpida e cristallina di Bill le fece
venire le palpitazioni.
Dio, quanto lo amava.
-Ciao, Bill. No, non dormivo. Mi sono appena messa
sotto coperta.-
-Quando torni?-
-Domani, con il volo delle quattro del pomeriggio.-
-Mi farebbe piacere venirti a prendere in
aeroporto. Me lo lasceresti fare?-
Quella sua titubanza fu come una stilettata al
cuore. Era colpa sua se ora Bill non sapeva più come comportarsi con lei.
Doveva cercare di recuperare il rapporto di
amicizia che avevano avuto prima della sua partenza per New York, altrimenti
per loro sarebbe stata la fine…
La fine… di tutto.
Alyx si svegliò di soprassalto una mattina di
qualche giorno dopo, ritrovandosi di nuovo a dormire tra le braccia di Bill.
Le cose tra loro erano tornate pressoché normali,
dopo quella fatidica notte. Non c’erano stati altri baci e altri atti fisici, e
quasi per lei fu meglio così.
Bill non l’aveva nemmeno più invitata a dormire da
lui, tranne la notte precedente, quando avevano fatto troppo tardi con la loro
uscita.
Bill si convinse che lo faceva per lasciarle i suoi
tempi e i suoi spazi. In realtà era perché continuava ad avere paura di
rivelarle quello che provava veramente.
Lei più volte gli aveva fatto capire che per lei
era stato uno sbaglio e lui non aveva trovato il coraggio per dirle che invece
per lui era stata la cosa più giusta che avessero mai fatto da quando si
conoscevano.
Senza svegliarlo, Alyx si alzò e si mise alla
scrivania di Bill a scrivere il suo diario.
Quando alzando lo sguardo adocchiò che ora fosse,
si mise a correre come una disperata per prepararsi a tempo di fulmine.
Dannazione, sarebbe arrivata in ritardo alla
lezione più importante di tutto l’anno.
Bill fu risvegliato dal trambusto che fece Alyx per
la camera e prima che si rendesse davvero conto di ciò che stava succedendo lei
era già fuggita continuando a ripetere come un mantra: -Sono in ritardo! Sono
in ritardo!-
Bill si alzò svogliatamente dal letto e fece per
andare a farsi una doccia quando scorse sulla sua scrivania il diario di Alyx.
Nella fretta di andarsene lo aveva dimenticato lì.
Bill lo prese in mano per metterlo al sicuro in un
cassetto fino a che non fosse tornato tra le mani della legittima proprietaria,
ma la copertina lucida lo fece scivolare dalle sue dita e cadere a terra.
Quando toccò terra si aprì sull’ultima pagina che
aveva scritto e la penna rotolò fuori. Bill lo raccolse e qualche parola gli
balzò all’occhio.
Non era possibile… non poteva essere…
Con il cuore che batteva all’impazzata si mise a
fare una cosa che mai aveva pensato di fare: lesse la sua ultima pagina di
diario.
13 aprile 2015
Anche stamattina mi sono svegliata in un letto a me sconosciuto, in una
camera che non ho riconosciuto, e mi è preso il panico.
Non ce la faccio più… Sono innamorata di lui ma sono bloccata da questo
stupido accordo con i Kaulitz… devo farla finita con questa assurdità… mi sento
sempre più soffocata da questa situazione ogni minuto che passa… Non credo di
essere in grado di sostenerla ancora…
Voglio essere libera di seguire il mio cuore, senza restrizioni né
condizionamenti… e se questo significa sciogliere l’accordo, lo farò… E chi se
ne frega dei soldi, me la caverò lo stesso.
Voglio essere libera di dichiarargli i miei sentimenti, anche se magari poi
mi respingerà perché non ricambia ciò che provo io per lui… ma devo rischiare…
Guardarlo negli occhi per tutto quel tempo e dover nascondere quello che sento
mi sta uccidendo… non ne posso più…
Bill interruppe bruscamente la lettura di quella
pagina di diario sentendo montare dentro di sé una furia distruttiva. Lei era
innamorata di un altro. Lei voleva mollarlo. Il dolore cieco si sostituì alla
rabbia furiosa e Bill crollò sul letto sfatto, le lacrime scivolavano sulle sue
guance come lame affilate che tagliano la pelle lasciando dietro di sé un
rivolo di sangue. Si poteva morire di dolore? In quel momento gli parve
possibile.
Tom si mise a chiamare il fratello a gran voce, non
ricevendo risposta. Iniziò a preoccuparsi e, urlando il suo nome con sempre
maggiore urgenza, si affrettò a salire in camera di Bill. Spalancò la porta ed
entrò in stanza: il fratello singhiozzava con il viso affondato nel cuscino di
Alyx, sdraiato sulla pancia in mezzo a quel mare di lenzuola spiegazzate.
-Bill, che ti prende? Cosa è successo? Perché
piangi?- gli domandò Tom, in totale apprensione.
-Avanti, non farmi preoccupare, rispondimi!- lo
pressò sempre più agitato.
Bill alzò il viso e incontrò lo sguardo di suo
fratello.
-Mi vuole lasciare, Tom! Non vuole stare più con me…-
gli disse con voce sofferente.
-Non essere ridicolo, Bill! Certo che vuole stare
con te!-
-No, è innamorata di un altro!-
-E tu come lo sai?-
-L’ho letto sul suo diario, stamattina lo ha
dimenticato qui, e così io… io… oh, Tom! La amo così tanto!-
Tom, senza una parola, abbracciò il fratello e
rimase con lui fin quando le lacrime non cessarono e Bill crollò sfinito in un
sonno tormentato.
Qualche ora più tardi, quando Alyx fece ritorno alla villa dei Kaulitz,
Bill si era relativamente ripreso.
Certo era distrutto da quello che aveva letto, ma voleva sentire da lei
tutto. Solo allora finalmente si sarebbe convinto di quello che aveva letto.
Solo allora si sarebbe rassegnato a perderla.
Sedeva compostamente sul divano, con il suo diario in grembo e la penna
ancora incastrata tra le pagine da cui era rotolata fuori.
Senza emettere un fiato le porse il diario e lei, altrettanto
silenziosamente lo rimise nella sua borsa.
Non si erano nemmeno salutati. Qualcosa non andava affatto bene, si disse
lei.
-Perché vuoi lasciarmi? Non stai bene con me? Sei davvero innamorata di un
altro?- esordì Bill, lasciandola di stucco.
-Bill, ma che stai dicendo?-
-Ho letto quello che hai scritto stamattina sul tuo diario…-
-Hai letto il mio diario?! Bill, si tratta di una cosa privata!-
-Mi è caduto a terra e si è aperto sulla pagina dove dentro hai lasciato la
penna e nel raccoglierlo ci ho buttato l’occhio… Non volevo spiare
intenzionalmente… ma non è questo il punto! Perché vuoi rompere con me?-
-Se lo avessi letto tutto sapresti la risposta…-
-Beh, non l’ho fatto! Perché vuoi rompere con me?-
Lei lo fissò per qualche istante, indecisa se dirgli finalmente la verità
sui suoi sentimenti, come si era prefissata di fare da qualche giorno a quella
parte, oppure lasciargli credere che non volesse più l’accordo perché voleva
essere libera di stare con un altro. In fondo sapeva che sarebbe sempre stato
complicato se anche fossero stati insieme per davvero, tra le sue fans
isteriche e i paparazzi assatanati.
Alla fine però si risolse per la verità. Voleva avere la possibilità di
essere felice. E la avrebbe avuta solo rischiando.
-Perché mi sono innamorata di te, Cristo! Non riesco più a stare con te per
finta, Bill. Passare del tempo con te tutti i giorni e sapere che tu non provi
niente per me, mentre io… Bill, mi uccide, lo capisci? Per questo volevo
rompere l’accordo… per essere libera di dirti quello che provo senza che tu
pensassi che te lo dicessi solo perché mi fa comodo stare con te, per la tua
fama e per i tuoi soldi, come hanno fatto tutti gli altri… Poi avrei accettato
il tuo inevitabile rifiuto, ma almeno sarei stata onesta con te, e me ne sarei
andata leccandomi le ferite…-
-Cosa ti fa credere che avresti ricevuto un rifiuto da me?- la interruppe
Bill lapidario.
-Bill, tu non ami me, quanto io amo te, lo so…- disse lei malinconicamente.
-Come fai ad esserne certa?-
-Bill…?-
Che cosa le stava dicendo? Che anche lui provava qualcosa per lei?
Impossibile!
-Sì! Sì, sì, cazzo, sì! Ti amo, Alyx! Ti amo, mi hai sentito? Ti amo! E ti
chiedo di ricordarti di questo momento perché è la prima volta che lo dico a
una ragazza…-
Alyx ancora non credeva a quello che aveva sentito. Che fosse uno scherzo
della sua mente? Un’allucinante fantasia a quello che avrebbe voluto sentirsi
veramente dire?
Ma poi guardò Bill negli occhi e vi lesse solo lo stesso sentimento che
sentiva lei per lui e capì. Capì che non era una fantasia irrealizzabile ma la
sua realtà.
Corse ad abbracciarlo e Bill la strinse forte a sé, beandosi della
sensazione di poterlo ancora fare, dopo tutta la paura di quel giorno di averla
persa per sempre.
-Quindi ora sono la tua ragazza per davvero?- gli domandò con il viso
affondato nel suo collo.
-Sì.- le sussurrò Bill, baciandole i capelli.
-Non ci credo! Mi sembra un sogno!- gli disse abbracciandolo più stretto,
poi continuò con tono più pratico: -Oh, devo ridarti l’assegno…-
-Non essere ridicola! Quei soldi ti servono per l’università!- la
rimproverò Bill, esasperato.
-Bill, il nostro accordo è rotto!- gli riferì con tono ovvio.
-Sì, ma a me risulta che tu abbia ancora un lavoro.-
-Eh?-
-Sei già stufa di fare la mia assistente personale?!- la provocò Bill.
-Bill, non accetterò mai più soldi da te… voglio che questo sia chiaro…-
gli disse lei seria, non stando allo scherzo.
-No, tu prenderai tutti i dannatissimi assegni che ti darò, cazzo!- ribatté
Bill, tornato serio.
-No, non lo farò!-
-Se vuoi stare con me lo farai. O così o niente!-
Passava ai ricatti ora? Ma che mascalzone!
-Stai di nuovo contrattando la nostra relazione, Bill!-
-No, sto finanziando l’istruzione della mia fidanzata.-
Lei capì che era una causa persa, Bill non avrebbe mai ceduto e lei
francamente non aveva voglia di mettersi a litigare nel giorno più bello della
sua vita.
-Ti ridarò ogni singolo centesimo speso per i miei studi, lo giuro!-
-E io non lo accetterò mai, lo giuro!-
-Bill!- urlò esasperata, mentre Bill ridacchiava e se la caricava in spalla
per condurla nella sua camera dove avrebbe fatto l’amore con lei fino a crollare
addormentato.
EPILOGO
Bill la portò a Venice Beach per il loro primo mese insieme.
Era una giornata calda, assolata, e in riva al mare spirava una dolce
brezza rinfrescante.
Si respirava ogni dove l’odore della salsedine dell’oceano e ogni volta che
Alyx prendeva un respiro le sembrava di essersi purificata i polmoni.
Rimasero seduti in spiaggia a lungo, fino al calar del sole, dove goderono
di uno splendido tramonto sull’acqua.
Erano seduti a terra, sulla sabbia. Lei poggiava la schiena contro il petto
di Bill e lui l’avvolgeva con le gambe contro le sue gambe e con le braccia
attorno ai suoi fianchi.
-Guarda oltre l’orizzonte…- le bisbigliò Bill all’orecchio, lasciandole poi
teneri e delicati bacini lungo tutto il collo. Ora la baciava non perché era
costretto, ma perché lo voleva lui. Voleva farle sentire quanto la desiderava,
quanto la amava, quanto la considerava sua.
-Oltre l’orizzonte?! Bill, si può guardare fino all’orizzonte, non oltre…-
riuscì in qualche modo a rispondere lei, distratta da quelle dolci carezze
delle labbra di Bill sulla sua pelle.
-Certo che si può!- affermò Bill, girandole il volto per poterla guardare
negli occhi.
-No, non si può… Sta proprio nel significato di orizzonte… è una linea che
separa ciò che si vede da quello che non è visibile.-
-Il fatto che non sia visibile non significa che non esista, Alyx… e tutto
ciò che esiste può essere visto, immaginato, sognato… Guarda oltre l’orizzonte,
Alyx, e dimmi ciò che vedi…-
Alyx ci pensò a lungo. Cosa poteva mai esserci oltre un orizzonte? Cosa
intendeva Bill? Cosa si immaginava lei?
Infine si risolse per una vaga risposta: -Io vedo una coppia di vecchietti
dall’altra parte dell’oceano che, seduti in veranda in riva all’acqua, guardano
da questa parte e si indagano su cosa ci sia oltre il loro orizzonte. Tu cosa
vedi?-
-Io vedo quasi la stessa cosa…-
-Quasi?-
-Sì, la stessa cosa, con un’unica differenza.-
-Quale?- gli domandò incuriosita.
-Quella coppia di vecchietti siamo noi, che guardiamo oltre il nostro
orizzonte, fino alla fine dei nostri giorni…-
My Space:
la storia è inevitabilmente giunta alla fine... ho voluto unire
il breve capitolo di epilogo al penultimo perchè non ero sicura
di riuscire ad aggiornare settimana prossima, visti gli immenenti esami
universitari...
Spero che questa storia vi sia piaciuta e vi rinnovo l'invito a farmi sapere che ne pensate!
Spero
che abbiate apprezzato fare questo viaggio nella vita dei miei
personaggi insieme a me... io con voi mi sono divertita moltissimo, sia
ad interagire che a scrivere!
Devo dire di essere enormemente emozionata! Questa è la prima
mia long che vede la sua fine pubblicata... sono un po' nostalgica
perchè mi mancheranno incredibilmente i protagonisti e leggere
le vostre impressioni sia qui che su facebook... ma non temete, non
sparisco! Rory è sempre qui!
Ringrazio infinitamente tutti coloro che hanno letto la mia storia accompagnandomi verso questo finale, e in particolar modo: memi881 e macky_love per aver aggiunto la storia alle preferite, Alien_To_Love, ellewaldorf, _VoCaLiSt_ e Jasmb per averla inserita tra le seguite, infine grazie a Alice Varn, memi881, Luxi_95 e macky_love per aver aver commentato il precedente capitolo...
Ringrazio fin da ora quelli che leggeranno e mi lasceranno il loro commento a questo capitolo conclusivo!
Infine, come sempre, ricordo la mia pagina facebook per aggiornamenti e news e per rimanere in cotatto con me se lo desiderate: Dark Blue Horizon
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