Okay, ci vorrebbe un introduzione decente ma mi sento
male, quindi abbiate pazienza. Questo è il primo dei cento e più motivi per cui
noi amiamo lo ShikaIno e per cui crediamo nel bianco.
Nel titolo ho aggiunto "perché Choji sa" dopo che mi è
stato fatto notare che lo sfrutto nella maggior parte delle fiction XD E poi
Choji sa, sempre.
I motivi li trovate quì, http://shikainofanforum.forumcommunity.net/ nel
link presente nella homepage.
Scelgo oggi per iniziare a pubblicare per festeggiare il loro compleanno, e
domani seguirà una fiction a parte.
Buona lettura!
100 motivi o più... perché Choji sa.
«Bianco.»
disse Shikamaru. «Nero.» disse Ino.
«Ma il bianco
è il colore del lutto!» protestò la ragazza.
«E il nero è
smorto e deprimente.» commentò Shikamaru con malcelato fastidio.
I due si
fronteggiavano furenti, mentre Choji rovistava nel baule.
«Il nero è
elegante.» ribatté Ino incrociando le braccia.
«Il bianco
indica purezza.» dichiarò Shikamaru, per nulla disposto a cedere. Normalmente
avrebbe evitato di battibeccare ma quel giorno non ci riusciva
proprio.
La voce di
Choji li riscosse dalla trance in cui erano calati, fissandosi negli occhi con
astio.
«Ecco
qui!»
Choji teneva
in mano una tutina rossa e gialla. La piccola Sarutobi approvò battendo le
manine.
«Cos'è quella
roba?» mormorò Ino troppo esterrefatta per parlare. Shikamaru lo fissò
incredulo.
«Il vestito
per il battesimo.» spiegò Choji con un gran sorriso. «Anche a lei
piace.»
Ino e
Shikamaru si scambiarono uno sguardo, poi il ragazzo si lasciò cadere sconfitto
sul letto di Kurenai, mentre lei apriva bocca per poi richiuderla all'ennesimo
vagito entusiasta della bambina.
«E' una bella
festa.» cinguettò Ino andando a sedersi accanto a Shikamaru e accavallando le
gambe.
«Noiosa... »
la contraddisse Shikamaru.
Ino sistemò
una piega della lunga gonna e spostò una ciocca di capelli indietro con uno
scatto della testa.
«Tu trovi
tutto noioso.» gli fece notare nervosa. Shikamaru non rispose.
«La piccola è
felice, si diverte un sacco. Credo abbia promosso Choji a “orsacchiotto gigante
personale”.»
«Questo posso
capirlo...» ammise Shikamaru concedendosi un mezzo sorriso. Dopo le ultime
cattive notizie dal fronte, ogni piccola nuova della bambina era una boccata
d'aria fresca.
«Volete
qualcosa?» offrì Kurenai portando un altro vassoio a tavola.
«Un dolce.»
rispose Shikamaru, ed Ino nello stesso momento, puntando ai bicchieri: «Un
amaro.»
I loro
sguardi si incontrarono per un attimo, poi lei per prima voltò il viso di scatto
e prese il bicchiere, ignorando il sorriso furtivo della donna. Shikamaru la
ignorò e si dedicò al proprio dolce.
«... quella
volta che mi hai fatto perdere la matita. E quella volta che mi hai fatto fare
una figuraccia davanti a Kakashi-sensei e ad Iruka-sensei. E quella volta in cui
pioveva e tu sei andato via prima col tuo unico ombrello, mi sono bagnata
fradicia e mi sono ammalata. E quella volta...»
L'elenco di
Ino tirava avanti da cinque minuti, lasciando Shikamaru impassibile.
La ragazza
prese finalmente una boccata d'aria.
«Allora?» lo
incalzò. «Ti ricordi? Me ne hai fatte tante, alcune anche volontarie. Non credi
sia il caso di parlarmi?»
Shikamaru non
la guardò neppure.
«Sono passati
due mesi, Shikamaru! Accidenti a te! E guardami quando ti parlo! Siamo
pari!»
«Non mi hai
salutato.» disse lui lapidario. Le prime quattro parole che le rivolgeva da ore
dopo il suo ritorno.
Ino lasciò
cadere le braccia e tornò indietro con la memoria. «No, non ti ho salutato.
Litigavamo.»
«Potevi
morire, e non mi hai salutato.» ripeté lui fissandola. Non c'era traccia di
gentilezza nei suoi occhi, ma uno sguardo più attento avrebbe visto la punta di
sofferenza nei suoi occhi, quando questi indugiarono sul petto e sul braccio
fasciati.
«Vero...»
ammise infine Ino. Si guardò attorno: non aveva mai visto la camera di
Shikamaru, e dovette ammettere che era molto ordinata e pulita. Non se
l'aspettava da uno come lui, soprattutto considerando che la sua, di camera,
sembrava vittima di un tornado, con i vestiti sparsi ovunque e i trucchi anche
per terra.
«Non saremo
mai pari per questo. Io e persino Sakura abbiamo saputo che sei partita in
missione il giorno dopo. A che stavi pensando, se lecito chiedere?»
«Non pensavo.
Io non penso mai, no?»
Shikamaru
alzò gli occhi al cielo. «L'ho detto in un momento di rabbia. Ammetterai che non
sei molto razionale.»
«Solo perché
sono impulsiva non vuole dire che io sia stupida.»
«Non l'ho
detto.» si difese Shikamaru.
«Ma lo
pensi!» gridò Ino.
Calò il
silenzio.
Poi:
«Non è
vero.»
«E invece
si!»
«Salti sempre
alle conclusioni più errate.»
«Sei tu che
sei falso.»
«Tu invece
sei fin troppo schietta.»
Ino fece un
passo avanti.
«Non è un
difetto.»
«Dipende. Sei
troppo arrogante.» asserì Shikamaru in tono neutro, anche se un guizzo al
sopracciglio sinistro lasciò intuire ad Ino che si stava scaldando.
«Sei tu a non
avere spina dorsale, sei un vigliacco.»
«Vigliacca
forse è più la persona che sparisce senza salutare. Io sono solo diplomatico.»
la corresse facendo un passo avanti a sua volta.
«La
diplomazia non fa per me, meglio dire le cose come stanno. E sai come stanno? Tu
non mi piaci.»
Shikamaru
fece un altro passo avanti, e dovette abbassare il viso per
guardarla.
«Neanche tu
mi sei mai piaciuta.» disse lentamente. Lei schioccò la lingua contro il palato
ed allargò le braccia.
«Sei pigro in
modo disarmante.»
«Sei attiva
in modo fastidioso.» ribatté lui.
«Non prendi
mai una posizione.» lo accusò.
«Devi sempre
litigare con chiunque.» disse a sua volta Shikamaru, assottigliando lo
sguardo.
«Sei un
menefreghista.» sputò lei con aria schifata. «Senza palle, col complesso del
“faccio-tutto-io”, incapace anche solo di avere un amica femmina perché
misogino!»
«E tu sei...»
Shikamaru cercò la risposta adatta, infuriato, «... un'irresponsabile boccaccia
che crede di potercela fare sempre da sola, anche se non è vero, che sputa
sempre sentenze sugli altri, incapace di avere anche solo un amico maschio
perché troppo occupata a credersi migliore degli uomini anche se non lo
è!»
Ino spalancò
la bocca inorridita, mentre Shikamaru tirava fuori tutta l'aria incamerata nei
polmoni prima della propria rivalsa in un unico sospiro.
«Io... Io...
Tu!» Ino gli diede una spinta, «Bastardo! Ti odio! Ti detesto!» gli urlò contro,
prima di tirarlo a se e baciarlo con violenza. Shikamaru le circondò la vita con
le braccia, stringendola a se e sollevandola, ricambiando con tutto l'impeto di
cui era capace.
La lasciò
andare con un braccio soltanto per rovesciare a terra i libri che stavano sulla
scrivania e la fece sedere su di essa; sarebbe stato troppo avventato condurla
direttamente a letto, sebbene il suo corpo volesse il contrario. Ino poteva
sempre decidere di ucciderlo in quel caso.
«... e sei
anche un bugiardo.» aggiunse lei, una volta separati da lui, prima di baciarlo
ancora, «Hai detto che non ti piaccio.»
«E tu,
strega, hai detto che mi odi.» le fece notare, sciogliendole i
capelli.
«E' vero!»
confermò lei con rabbia, portando le mani sotto il suo giubbotto da chunin per
accarezzargli la schiena, «Sei insopportabile. Devi essere sempre il mio
contrario, e non sopporto chi è diverso da me. Non così.» concluse, separando
ogni frase con un altro bacio.
«E che devo
dire io? Sei praticamente il mio opposto. Almeno io sono civile.»
«No, sei un
idiota. Non ti sopporto proprio, lo sai?» ripeté lei, sfilandogli infine il
giubbotto.
«Va bene...»
acconsentì lui, lasciandosi trasportare da un altro bacio. «Se non altro siamo
bugiardi uguali, seccatura.»
«No, io
almeno mento con classe.»
«Ecco, vedi?
Sei vanitosa.» sussurrò ad un centimetro dalle sue labbra.
«Ne ho tutti
i motivi.» lo provocò lei irritata, baciandolo nuovamente per zittirlo. Le mani
della ragazza ricominciarono ad accarezzarlo e a tirarlo a se avidamente, e
stavolta il corpo di Shikamaru si mosse da solo e la portò fino a
letto.
«Vero.»
confermò ancora il ragazzo, spostandole il ciuffo dal viso. Notò le sue guance
arrossate e gli occhi che sembravano in attesa: «Cosa c'è?» domandò confuso.
Tutte le sue facoltà mentali erano occupate a suggerirgli mosse poco
innocenti.
«Si può
sapere cosa aspetti? Fossi stata al tuo posto mi sarei già saltata addosso.» gli
fece notare, stavolta ghignando maliziosamente. «E' proprio vero che siamo
opposti, sei troppo lent...» non le fu permesso di finire perché Shikamaru aveva
già ripreso a baciarla con passione, togliendole poi il giubbotto e
sbottonandole il top che portava sotto.
«Sai... cosa
si dice degli opposti?» le sussurrò all'orecchio, facendola
rabbrividire.
«Ne ho una
vaga idea... ma il signor so-tutto-io sei tu, rispiegamelo.»
Shikamaru
sorrise, levandosi la maglietta in rete.
E ben presto,
le leggi della fisica furono ancora una volta confermate.
Questa è quella che ho scritto con più divertimento credo, sin'ora. Le prime
storie le ho scritte credo in due giorni, lanciatissima, mentre non potevo
collegarmi ad internet per problemi di connessione XD
Cercherò di pubblicarne una al giorno, ma arrivata alla
venticinque tra università e tutto credo che ci sarà un calo di frequenza di
pubblicazione... ma non pensiamoci!
Fatemi sapere!
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