COBALTO
-Raven’s Love-
#6. Cascata
La casa era deserta. Tenten trovò la porta aperta, ma non se
ne preoccupò e corse al primo piano facendo due gradini alla
volta. Entrò in camera e spalancò le imposte
ancora chiuse dalla notte precedente. Lo sguardo le cadde per un attimo
sul mare azzurro, dove probabilmente si trovavano Neji e gli altri
ragazzi, ma non si lasciò distrarre e afferrò il
suo zaino.
Stava finendo di riempirlo quando sentì una presenza alle
sue spalle.
-Cosa ci fai in casa nostra?-
Era Neji, ma chiaramente non l’aveva riconosciuta.
-E’ anche casa mia- disse, finendo di chiudere lo zaino. Poi
si alzò, mettendoselo in spalla e recuperando i suoi rotoli.
Quando si voltò verso Neji, lui la squadrò da
capo a piedi. Tranne per gli stivali, Tenten indossava ancora gli abiti
della sera precedente, ma non si sentì a disagio ad avere
gambe e spalle scoperte. Alzò il mento, ponendosi in tutta
la sua fierezza di fronte al compagno di squadra. –Qualcosa
non va?- gli chiese.
Neji non rispose, ma rimase a fissare il suo viso, libero per la prima
volta dalla frangetta che lo incorniciava fino a qualche ora prima. Di
fronte al suo silenzio, Tenten piegò il labbro in una
smorfia e avanzò nella sua direzione. Lo raggiunse sulla
soglia e lo superò, guardandolo dritto il faccia, ma il
compagno non disse una parola. Si voltò solo quando
sentì i passi pesanti degli stivali allontanarsi velocemente
per le scale.
Tenten raggiunse Ino ed Hinata che la stavano aspettando appena fuori
dalla casa, e diede loro le calzature e gli abiti che era riuscita a
recuperare. Non avevano molto tempo a disposizione.
-Nessuno ti ha fatto domande?- le chiese Ino, mentre si infilava una
canottiera e un paio di pantaloncini.
-Non c’è nessuno in casa- rispose Tenten,
legandosi alla coscia un coltello, ma sapeva che gli occhi di Neji la
stavano ancora seguendo.
-Saranno a sollazzarsi in spiaggia, quegli ingrati!- esclamò
Ino, scuotendo la lunga coda in cui aveva legato i capelli.
–Allora Jimmy?- continuò, rivolgendosi al ragazzo
dai capelli a spazzola piegato contro il muretto di cinta della loro
abitazione –Da che parte?-
Il chitarrista sollevò un braccio, senza però
riuscire ad alzare la testa. Era sbronzo, mezzo addormentato e non
aveva ancora recuperato tutte le sue facoltà intellettive,
ma non avevano scelta: era l’unico a sapere dove si trovasse
Sakura. Erano riuscite a rintracciarlo tornando al locale in cui Ino
l’aveva conosciuto e avevano anche scoperto che la bionda non
era l’unica ad aver fatto colpo su di un membro della band:
Sakura era in fuga con il cantante.
Lasciarono la città, sorreggendo a turno il loro
informatore, e imboccarono un sentiero che ben presto divenne ripido.
Dal colle che avevano iniziato a salire potevano a tratti intravedere
il mare, che ormai sembrava lontano chilometri.
-Ma dove diavolo ci sta portando?- chiese Ino, sempre più
sospettosa verso quella foresta buia e silenziosa.
-Ha detto che il cantante ama la tranquillità- disse Hinata,
–avrà una casa da queste parti.-
-Ma proprio un rude montanaro doveva andarsi a scegliere? Dannata
Sakura!-
Si fermarono presso l’ansa di un ruscello per riprendere
fiato e rinfrescarsi. Qualche metro più avanti
l’acqua acquistava velocità, per poi saltare con
una cascata di almeno dieci metri. Ino si tolse le scarpe, poco adatte
a una camminata in montagna, e immerse i piedi nell’acqua
fredda, trovando sollievo dalle numerose vesciche. Hinata si sedette
tranquilla vicino alla riva, lanciando di tanto in tanto qualche sasso,
mentre Tenten si lavò il viso sudato. Aveva portato
l’uomo per il tratto in salita e cominciava a sentire la
fatica.
-Senza capelli fa meno caldo- disse, passandosi una mano bagnata sul
capo. Il sole filtrava a malapena tra i fitti rami dei faggi, ma nei
tratti in cui il sentiero era scoperto dagli alberi il caldo era a mala
pena sopportabile.
-Sai, non stai male- le disse Ino. –Hai dei lineamenti fini e
ti risalta lo sguardo. Perché non ci hai pensato prima?-
-Perché non avevo mai bevuto cinque bicchieri di vodka uno
dopo l’altro.-
-C’era anche la sambuca. L’unica che sembra essersi
salvata da questa notte sei tu, Hinata. Meno male, chi avrebbe
sopportato la ramanzina di tuo cugino!-
-Neji è capace solo di parlare- sentenziò
velenosa Tenten, facendo voltare entrambe le ragazze.
-Oh, è questo allora il tuo problema!- esclamò
Ino, con un sorriso malizioso stampato in volto. –Il gelido e
prestante Hyuga!-
-Non ho nessun problema con lui- rispose secca l’altra,
rimettendosi gli stivali. –E’ lui che ha un
problema con il mondo intero.-
-O forse solo con te?- continuò Ino, sempre più
divertita.
-Ragazze, ma dov’è Jimmy?-
La domanda di Hinata le fece immobilizzare. Si guardarono attorno, ma
del chitarrista non c’era traccia. Gli unici suoni presenti
erano il fragore della cascata e il canto degli uccelli, i quali,
però, si zittirono improvvisamente. Tenten portò
la mano sui rotoli, pronta ad usarli, mentre Ino iniziò a
raccogliere la concentrazione necessaria per entrare in azione.
-Hinata- sussurrò Tenten, incitando la piccola Hyuga ad
usare il byakugan per scovare eventuali nemici, ma la tensione
svanì all’improvviso quando Sakura comparve sulla
riva opposta del ruscello. L’abito lungo era ancora intatto,
nonostante si trovasse nella foresta, e i suoi occhi verdi brillavano
sullo sfondo di faggi.
-Mettete giù le armi- le intimò con voce severa.
-Ti abbiamo cercato dappertutto!- gridò Ino, lasciando
cadere le braccia lungo i fianchi. –Dove diavolo ti eri
cacciata?-
-Ho trovato dei nuovi amici- rispose l’altra, mantenendo il
viso teso. Dal bosco sbucarono degli uomini vestiti di nero con il viso
coperto. Le tre ragazze tornarono ad alzare la guardia e guardarono
Sakura senza capire.
-Non vi sarà fatto del male, ma non opponete resistenza-
ripeté questa.
-Cosa sta succedendo?- chiese Ino, le cui sopracciglia si erano piegate
in un’espressione inquieta.
-Vi porterò in un luogo sicuro, non preoccupatevi. Poi vi
spiegherò tutto-
Tre ninja si avvicinarono e ciascuno raggiunse una delle kunoichi,
scortandole verso un sentiero nascosto. Tenten chiudeva la fila e si
innervosì quando le furono sfilati i rotoli dalla schiena.
Sentiva i muscoli del collo tesi e le gambe stanche ma ancora reattive.
Aspettò che il ninja che le faceva da guardia usasse le mani
per superare un tratto di sentiero particolarmente ostico e lo
colpì in pieno volto con una ginocchiata, poi
cominciò a correre.
Ripercorse il sentiero in senso opposto, sentendo i passi del nemico
dietro di sé. Arrivata al torrente, si fermò con
l’acqua alle caviglie e si voltò
velocemente, estraendo il coltello legato alla coscia.
-Stai indietro!-
Il ninja non ascoltò l’avvertimento e
l’attaccò. Tenten maneggiò il coltello
con destrezza, senza però riuscire a colpirlo. Si sentiva
stanca e i suoi riflessi erano troppo lenti per sperare di
sorprenderlo. Doveva scappare, ma appena formulò il
pensiero, il ninja le bloccò il polso. Rimasero immobili,
con la lama a metà tra i loro volti, confrontando la forza
dei loro muscoli. Tenten cedette per prima, e il contraccolpo spinse la
lama contro il suo viso, ferendola. La ragazza, però,
riuscì ad approfittare del momento per trascinare con
sé il ninja, che mandò a terra con
agilità. Poi si allontanò velocemente seguendo il
corso del torrente.
Saltò dalla cascata, scomparendo nella schiuma bianca e nel
fragore dello schianto, lasciando come ultimo segno una serie
concentrica di cerchi perfetti.
Capitolo un
po’ cortino, mi farò perdonare con un
aggiornamento più rapido!
Spero comunque
che l’abbiate apprezzato! Da qui in poi si fa più
avventuroso. Sospettate cosa ha in mente Sakura?
E scusate anche
se la mia NejiTenten mania sta prendendo il sopravvento, giuro che ci
sarà posto anche per tutte le altre coppie! Ho notato, poi,
che la nuova capigliatura di Tenten ha colpito molti! Il tutto nasce da
un incubo che ho fatto tempo fa, in cui mi venivano tagliati tutti i
capelli senza che io mi ricordassi che fosse successo e soprattutto
perché. Ve lo giuro, è angosciante, anche se sono
solo capelli!
Un grazie enorme a chi
continua a seguire “Cobalto” e recensisce.
A presto,
Dryas
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