Una
segretaria sul metro e sessanta scarso, con capelli grigiastri e dei
grossi occhiali spessi, si lanciò su quello che rimaneva della
porta.
“Ma
cosa comabina?” chiese alla donna che, con un gruppo piuttosto
ridotto di uomini aveva fatto ingrsso in quella maniera poco
ortodossa.
“Altrimenti
che cosa ti ho assunto a fare? Cathlin, chiama le pulizie.”
Mentre parlava la donna teneva fermo un uomo tarchiato, dalla pelle
olivastra. I suoi uomini ne tenevano invece altri tre, simili al
primo. Eppure, infondo ce n'era uno che sembrava diverso dagli altri.
Era bianco, americano. Sembrava tranquillo, anzi sorrideva. L'uomo
che la signorina Driver teneva tentò di fuggire. Com'era più
che prevedibile, la donna glielo impedì. L'uomo cadde sui
vetri. Le sue mani si ricoprirono di sangue. La signorina Driver
rideva. Bob, dalla sua scrivania, sembrava ripetersi qualcosa tipo
'che donna'. Josh era sempre più convinto che si trattasse di
una fottuta sadica o qualcosa del genere. La signorina Elle chiamò
un paio di poliziotto e disse loro di mettere i cinque uomini in
prigione e che lei avrebbe deciso quando interrogarli.
Un
brivido corse lungo la schiena di Josh. La Driver andava esattamente
verso di lui. Sospirò.
“Bobby”
chiamò la Driver. Si dissero qualcosa nell'orecchio, mentre un
grande numero di uomini in tuta arancione mettevano in ordine quel
caos che la donna aveva combinato.
Elle
fissò Josh e sorrise.
“Dal
Nevada? Non l'avrei detto, hai la pelle bianca” Bob rise dietro
di lei. Josh si disse che forse la donna era davvero un genio o giù
di li e aveva già capito tutto. La fissò. Era davvero
bellissima. Era vestita in modo assurdo. Riusciva allo stesso tempo a
sembrare eccentrica, sofisticata, elegante, e , soprattutto,
seducente. Aveva lineamenti forti. Gli zigomi alti e labbra piene. E
poi aveva quelli occhi. Lì per lì Josh non seppe
spiegarsi cosa esprimessero. Se fossero dolci, con i capelli biondi
e tutto il resto, o se fossero forti, aggressivi. Se avesse dovuto
esprimere in parole i suoi pensieri avrebbe blaterato qualcosa come
'una principessa, sotto le spoglie di una pornostar'. Era vestita
interamente di pelle rossa. Sembrava un abito da motociclista. Era
venuta dal canada in moto?
Josh
si alzò. Era davvero alta. Lui dava sul metro e settantacinque
e Elle gli dava dieci centimetri buoni. La Driver allungò la
mano. Josh la strinse.
“Bene”
disse lei “seguimi adesso, Josh”
josh
la seguì. Ogni passo era più bella. Lo spaventava,
quasi. Anzi, senza quasi. Lo spaventava e basta.
Arrivarono
davanti ad un vetro, che dava su una stanza grigia. Josh fissò
le persone che stavano dentro la stanza. Erano quelli che Elle e i
suoi uomini avevano portato.
“Ecco”
disse lei “io mi prendo quello laggiù” indicava
uno degli uomini con la pelle olivastra “poi mi fai vedere come
te la cavi”
Josh
sospirò. Quella storia non gli piaceva per niente.
Elle
si allontanò ed entrò nella stanza. Josh pensò
che il vetro dovesse risultare come uno specchio dalla loro parte. La
donna fece cenno ai suoi colleghi di trasferire tutti gli uomini che
non fossero quello da lei indicato, in un'altra stanza. Mentre se ne
andava, con le manette ai polsi, Josh ebbe l'impressione che l'uomo
più adulto, quello bianco, lo fissasse. Non era possibile, si
disse. Rimasero soli. Elle si tolse il giubotto di pelle rossa e
rimase con una camicia bianca ed i pantaloni sempre di pelle, con la
vita alta. Il tizio nella stanza voltò lo sguardo. Elle rise.
Si accese una sigaretta.
“Tu
lo sai chi sono io?” Josh era sempre stato bravo con il
labiale. La stanza dove registravano i colloqui doveva essere da
qualche parte. Era certo che Elle volesse che lui non fosse capace di
sentire con precisione quello che lei diceva. Elle sorrideva.
Sembrava tranquilla. Nei suoi occhi quella stana luce brillava sempre
più forte. Soffiando fumo, si diresse verso lo specchio. Per
la seconda volta Josh ebbe l'impressione che Elle lo fissasse. Senza
quasi rendersene conto arrossì. Poi prese a sudare. Elle lo
guardava in maniera seducente, mentre rivolgeva le sue parole ad un
altro. Josh, in tutta la sua purezza, rimase abbagliato dalla
bellezza di lei. E così, intontito, fu svegliato dal solo
battere delle mani dell'uomo sul tavolo. Allora fu lui ad attrarre la
sua attenzione. L'uomo con i baffi, dalla pelle olivastra, piangeva.
Elle rise di gusto e fissò l'uomo in lacrime. Uno dei suoi
uomini in divisa portò via l'uomo. Elle gli diede delle
indicazioni. Poi uscì dalla stanza grigia. Si avvicinò
e si rivolse a Josh.
“Hai
capito?” sussurrò, con la giacca di pelle sulla spalla
destra.
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