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- GIUGNO IV -
«Entra! Juvia va un attimo in bagno a finire di prepararsi!» disse la maga dell'acqua.
Entrato nella stanza, si accorse che
c'era qualcosa di strano, era come se si sentisse fissato da qualcuno.
Mettendo a fuoco alcuni punti della camera notò che era
tappezzata di Gray, in tutti i sensi. Poster, foto, pupazzi e chi
più ne ha, più ne metta. Non sapeva se era più
spaventato o più divertito. Si appoggiò al muro mentre la
maga uscì dalla porta di fianco a lui.
«Gerard-kun, scusami se ti ho fatto aspettare!»
«Non è un
problema» fece una pausa «Juvia, non
pensavo che la situazione fosse così grave. Gray è
dappertutto!» disse, facendola arrossire. La maga dell'acqua
nascose la faccia tra le mani, cominciando a piagnucolare qualcosa che
non riuscì a percepire.
«Su su, non puoi
abbatterti per ogni cosa! Te l'ho detto, secondo me Gray prova qualcosa
per te. Non lo vuole ammettere a se stesso perché è una
testa dura» cercò di rincuorarla, appoggiandole una mano
sulla spalla.
«Gerard-kun lo pensa sul serio?» chiese lei, asciugandosi una piccola lacrima caduta sulla guancia.
Il ragazzo annuì. Ne aveva
parlato con Erza molto tempo prima, tutti e due concordarono sul fatto
che tra quei due poteva nascere qualcosa se Juvia avesse lasciato un
po' di spazio a Gray. Averla perennemente attorno poteva risultare
fastidioso, visto che il mago del ghiaccio non era abituato a quel tipo
di attenzioni. Probabilmente non si era mai il posto il problema di
piacere ad una ragazza e viceversa, era troppo impegnato con le
missioni e tutto il resto, quindi era il suo ultimo problema.
D' altra parte Juvia era cresciuta
in un ambiente dove veniva sempre giudicata e costretta a fare cose
che, molto probabilmente, non avrebbe voluto fare. Poi arrivò
lui e le cose cambiarono, vide una speranza per far uscire allo
scoperto la vera persona che era.
Spesso e volentieri si rendeva conto
di avere delle reazioni un po' troppo esagerate ma nemmeno lei aveva
idea di come comportarsi con il ragazzo che amava, non avendo mai
provato quel' esperienza prima d'ora.
Sentirono bussare all porta e la voce di Kana dall'altra parte.
«Vi ricordo che abbiamo promesso a Mira di andare alla festa a tema, sapete com'è quando si arrabbia!»
I due sospirarono e uscirono dalla stanza.
«Potrei cominciare ad
insospettirmi anche io» continuò «Non regge
più la scusa del piano per far ingelosire Gray... A meno che
qualcuno qui non affermi di avere donato il cuore a qualcun
altro» finì con un sorriso furbo in direzione di Gerard.
Lui alzò un sopracciglio e la ignorò. Juvia non si
accorse della frecciatina e si complimentò con la cartomante per
il suo costume da Dea del vino.
***
La
piazza principale era piena di persone mascherate, non c'era un temo
preciso, ognugno poteva vestirsi come voleva, l'importante era
divertirsi!
Juvia si guardò intorno,
tutto quello che la circondava le infondeva un senso di allegria.
Sentì il bisogno impellente di divertirsi senza pensare a tutti
i problemi che di solito le impedivano di lasciarsi andare
completamente. Voleva ballare fino a quando non si sarebbe retta in
piedi, cantare e stare con i suoi compagni.
Dall' altra parte della strada c'era
qualcosa di indefinito che sbracciava nella loro direzione, i due
strinsero gli occhi per mettere a fuoco quella cosa strana per rendersi
conto che era Natsu. Indossava una scatola dipinta di rosso con delle
scaglie nella parte superiore e posteriore, un buco rettangolare nel
mezzo lasciava vedere l'espressione felice del ragazzo. Vicino a lui
volava Happy, vestito da pesce.
«Ragazzi! Avete visto quanto è bello il mio vestito?» chiese, entusiasta.
«Natsu-kun, cosa dovresti essere?» domandò lei.
«Come cosa dovrei essere?! Sono Igneel, il grande drago di fuoco!» disse, alzando la testa per sputare fiamme.
«Aye!» lo incitò il gatto azzurro, assumendo la stessa posizione.
Soffoccò una risata portandosi una mano alla bocca mentre Gerard continuava a scuotere la testa in segno di dissenso.
Vennero raggiunti da Lisanna, era
stata costretta ad indossare un costume da drago come quello del
ragazzo, e dalle altre ragazze della Gilda. Juvia venne trascinata in mezzo alla mischia, costringendola a ballare dei balli
di gruppo alquanto ridicoli ma la cosa non le importava. Un sorriso le si stampò in faccia mentre
agitava le braccia e saltava sul posto, imitando le sue amiche. Si
stava divertendo come non lo faceva da molto tempo.
Il ragazzo notò subito la
mancanza di Erza ma si impegnò per non darlo a vedere. Sapeva
che la demone adorava impicciarsi negli affari amorosi di chiunque
infatti cercava di non parlarne troppo, se non mai. In fin dei conti
non c'era nulla da dire anche se aveva sentito del fraintedimento da
parte della rossa durante il compleanno di Lisanna. Si sentì
spossato e allo stesso tempo aveva la testa piena di domande. Erza era
così insicura da pensare che uno come lui potesse essere
attratto da Juvia?
«Erza
arriverà tra poco» sussurrò Mira, interrompendo i
suoi pensieri «Doveva finire di prepararsi»
Lui arrossì violentemente e si fissò la punta dei piedi.
Nel frattempo, Gray e Gajil
raggiunsero Natsu. Inutile dire che per prima cosa litigarono su chi
aveva il costume più bello, facendo volare qualche insulto, per
poi ridurli in brandelli. Si sedettero sul tavolino del bar in cui si
erano dati appuntamento, in attesa di poter mangiare. La conversazione
era morta appena i due dragon slayer si fiondarono sulle pietanze
ordinate poco prima. Gray rimaneva sempre esterrefatto da come quei due
si riducessero a certi stati per un po' di cibo. Mentre beveva la sua
bevanda, rigorosamente ghiacciata, il suo sguardò si fermo su
una ragazza che ballava come una forsennata. Il suo corpo sinuoso
ricordava il movimento delle onde del mare e ne rimase ammaliato,
sentì un brivido percorregli la schiena. Scrollò le
spalle, ritornando alla realtà ricordandosi che stava fissando
Juvia. Non aveva mai diprezzato il suo aspetto fisico e nemmeno la
forza che riusciva a tirare fuori in un combattimento, ma non riusciva
a sopportare che le stesse sempre appiccicata e si inventasse
chissà quale grande storia d'amore. Era un bel po' che la
sentiva distante, in senso fisico, e si chiese che diamine ci trovava
in Gerard. Forse il passato oscuro li aveva avvicinati così
tanto? O semplicemente si era dimenticata di lui? Chiodo schiaccia chiodo? Fatto sta che era felice con qualcun altro, non era lui, ma almeno era felice.
«Ma che razza di problemi mi faccio...» disse a voce alta.
«Cosa ti prende ghiacciolo?» chiese Gajil, intento a mangiare del ferro.
«Nulla, nulla. Pensavo solo ad alta voce» rispose, spostando lo sguardo verso i due dragon slayer.
Una mano gli toccò il braccio, si girò di scatto e... - Oh, è solo Erza
-. Era vestita di bianco e sulla testa portava un cerchiello ricoperto
di peluche a forma di fragole. I tre ragazzi si cercarono di
non ridere, con scarsi risultati, per non far scatenare l'ira di
Titania. Si era impegnata tanto per creare quel costume e non le
sarebbe dispiaciuto farlo diventare un' armatura da aggiungere alla sua
collezione. La ragazza li fulminò con lo sguardo e li
informò che Polyushka si era premurata di farle sapere che
il Master stava meglio.
«Quel vecchiaccio ha la
pellaccia dura» ghignò Gajil «Sono sicuro che
tornerà presto».
Natsu annuì, addentando un
pezzo di pollo. Erza sospirò e si guardo intorno alla ricerca di
una persona che riconoscerebbe tra mille, infatti lo vide seduto su un
gradino, vicino a Mira. Salutò gli altri tre e si diresse verso
di loro. L'amica si accorse che stava arrivando e le andò
incontro, complimentandosi per il suo travestimento e passando oltre,
lasciandoli da soli.
Si avvicinò al ragazzo e fece
notare la sua presenza schiarendosi la gola. Lui alzò lo sguardo
e rimase bloccato: la trovava dolce e carina ma allo stesso tempo divertente, conciata in quel modo. Avrebbe voluto abbracciarla e dirle che era soffice proprio come la sua torta preferita.
«Su avanti, prendimi pure in giro» disse lei, incrociando le braccia.
«Non era mia intenzione farlo» rispose «Non potevi trovare costume migliore»
Erza fece un mezzo sorriso che si
spense subito. Aveva bisogno di parlargli di cose serie e non era
momento di lasciarsi prendere per un piccolo complimento.
«Ho bisogno di parlati di una cosa seria, possiamo andare in quel vicolo?»
Dopo aver avuto il consenso del ragazzo si spostarono e cercarono di nascondersi il più possibile
«Il Master mi ha
comunicato che dopo il torneo è rimasto in contatto con le altre
Gilde, molti di loro hanno captato una forza magica molto potente
ma non hanno trovato la fonte da cui deriva. Immagino che anche tu
te ne sia accorto nel periodo in cui te ne sei andato» in questa
frase ci mise più astio di quello che credeva, in qualche modo
si sentì ferita «Ultear e Meredy si son spostate nelle
aree limitrofe ma non hanno trovato nulla. Il primo Master ha il timore
che siano dei demoni, ma non ne ha spiegato il motivo. Quindi, ti
chiedo di riferirmi qualsiasi cosa scoprirai al riguardo».
Gerard annuì e trovò
la conferma che aspettava: se anche il primo Master aveva pensato
subito a quell' opzione non c'era alcun dubbio che si trattava dei
demoni di Zeref. Non era neancora riuscito a capire chi potesse averli
evocati visto che l'unico in grado di farlo era Zeref stesso ma questo
implicava che era, per quanto si potesse considerarlo tale, vivo. I
ricordi rigurdanti la Torre del Paradiso erano limpidi come non mai. Si
ricordò soprattutto di come si era lasciato sopraffare da quella
forza malvagia, di come si era approffitata della sua debolezza di
bambino. Aveva sempre avuto paura di ricaderci se mai si fosse
ripresentata una situazione simile, ma era consapevole di avere
qualcosa che gli avrebbe sempre ricordato dov'era il suo posto.
«Appena avrò
delle informazioni non esiterò a chiamarti. Erza... Dovrei
parlarti anche io di una cosa» disse, serio.
«Ti ascolto» rispose.
«Ultimamente mi hai visto spesso insieme a Juvia e volev...»
«Non ti preoccupare, sono affari vostri e non servono spiegazioni» lo interruppe, portando le mani in avanti.
«No, non hai capito! Quello che intendevo er...»
«Erza! Gerard!»
Kana corse verso di loro chiedendo
il loro aiuto, avevano riportato Juvia nella sua camera perché
si era sentia male all'improvviso e le era salita la febbre. I due si
affrettarono ad assistere l'amica in ogni modo possibile ma quello che
le serviva era solo tanto riposo, la lasciarono in compagnia di Gajil
che affermò di sapere cosa fare. Infatti il dragon slayer sapeva
bene quanto sensibile era la ragazza e come si faceva condizionare dai
sentimenti. Non glielo aveva mai detto ma la considerava come una
sorella, era l'unica che lo conosceva bene. Le poggiò un pezzo di stoffa bagnato sulla fronte
e la lasciò dormire tranquillamente. Si guardò attorno e,
come Gerard, si accorse dello stato in cui versava l'amore della sua
compagna per quel ghiacciolo. Ghignò, sicuramente quel demone di
Mira non vedeva l'ora di fare il cupido tra quei due e decise che le
avrebbe offerto l'occasione sul piatto d'argento.
«Gajil-kun?» lo chiamò, con voce flebile.
«Dimmi, Juvia»
«Come hai fatto a conquistare Levy-chan?»
«I-io non ho conquistato proprio nessuno!» sbottò l'altro mentre le guancie diventavano color porpora.
«Gajil-kun non deve dire le bugie a Juvia» disse, abbozzando un sorriso.
Gajil rimase in silenzio qualche secondo «Sinceramente? Non lo
so. L'ho ammazzata di botte ed incatenata ad un albero, non mi era
nemmeno dispiaciuto all'epoca».
«Juvia è convinta che Levy-chan ti abbia perdonato» continuò a sorridere.
Il ragazzo sollevò le spalle non troppo convinto di questa
affermazione. Non le aveva mai chiesto scusa sul serio ma si sentiva in
dovere di proteggerla, era il minimo che potesse fare dopo che lei gli
rivolgeva la parola come se nulla fosse successo.
«Juvia crede che Levy-chan abbia sempre creduto in te, come nessuno ha mai fatto».
Si grattò la testa, convinto che l'amica stesse delirando a
causa della febbre ma in un certo senso era vero. La piccoletta l'aveva
sempre difeso anche quando la faceva arrabbiare, gonfiava le guancie e
cominciava ad offenderlo. Gli piaceva il suo caratterino con il quale
riusciva a tenergli testa.
«Anche Gray crede in te» non sapeva come gli era uscita, ma lo pensava sul serio.
Juvia chiuse gli occhi e scosse la testa.
«Inutile che dici di no, te l'ha sempre detto ma tu eri
troppo impegnata a fantasticare sul vostro ipotetico matrimonio per
sentirlo»
Il cuore della ragazza perse un battito.
«L'unica cosa che puoi fare è lasciarlo un po' per i
fatti suoi, gli serve tempo per rimuginare» il dragon slayer si
sorprese della serietà con cui stava dicendo certe cose, non era
di certo un esperto, ma sempre meglio di Gerard. Seriamente, vogliamo
parlare della sua situazione con Erza? Al diavolo. Il tempo passato con
quella testa fredda era abbastanza per capire com'era fatto, anche se
non sembrava, Gajil osservava spesso e volentieri i comportamenti dei
suoi compagni. Era quasi un abitudine.
«Juvia vuole bene a Gajil-kun»
Non fece in tempo a rispondere che la ragazza si riaddormentò.
Intanto, fuori della stanza, c'era Lyon appoggiato al muro. Appena
aveva saputo che la sua amata stava male si era fiondato verso la sua
camera ma Gajil si premurò di rispedirlo fuori in due secondi.
Sapeva che prima o poi quell' idiota sarebbe passato per di là,
poteva anche non interessargli dal punto di vista sentimentale ma era
pur sempre una sua amica. Infatti, dopo non molto, arrivò.
«Cosa le è successo?» chiese Gray, cercando di mantenere un tono calmo.
«Le è salita la febbre all'improvviso. Non serve che
ti spieghi il perché» rispose, altrettanto calmo.
Il mago del ghiaccio piegò la testa, non capendo.
«Ma fai sul serio?! E' per colpa tua che diamine! Ma hai il paraocchi?» lo rimproverò.
Gray si portò una mano sulla fronte. Possibile che c'erano sempre di mezzo i sentimenti?
«Ora lei sta con Gerard».
Lyon sospirò sonoramente «Certo che proprio non ci arrivi, eh?»
L'altro fissò lo sguardo sulla porta oltre le sue spalle, senza dire nulla.
«Tu adesso vieni con me. Ci dobbiamo fare una bella
chiaccherata» disse, mentre lo trascinava via per il collo della
maglia.
Per quanto fosse forte quello che provava per Juvia non poteva
continuare a vederla così, decise che era ora che il suo vecchio
compagno smettesse di ignorare la situazione e prendersi le sue
responsabilità.
Gajil uscì dalla stanza attirato dal frastuono precedente ma non
vide nessuno. Decise di ritornare alla festa e, nel mentre,
incontrò Laxus. Si scambiarono uno sguardo di intendimento,
sapeva che il Dio del Tuono stava partendo per andare dal nonnetto per quella questione.
In pochi della Gilda ne erano a conoscenza, giusto per non far
scatenare il panico generale e avere il tempo di pensare ad un piano
per affrontare il pericolo imminente.
«Non voglio avere a che fare con gli affari da Cupido di
Mira. Me ne taglio fuori» disse, continuando a camminare.
L'altrò ghignò divertito.
NdA - Savannah Blue
Aggiornata dopo un sacco di tempo, imploro perdono! <.<
Avevo un vero e proprio blocco, poi mi è venuta la genialata dei Fairy Bender e mi son lasciata trascinare xD
Ve l'avevo detto che la Gruvia non era una causa persa u.u
Spero di riuscire a dedicare un po' di spazio alla Gale e alla Lami, dopo la Gerza, son le mi ship preferite!
Ringrazio tanto chi legge, chi segue, chi preferisce e chi recensisce >__<
Alla prossima,
Baci <3
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