From the Dark-Side to the Light

di 68Keira68
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 Cari lettori, vi rubo un minuto del vostro tempo per introdurvi la storia. E' la prima volta che scrivo sull'universo Star Wars, adoro i film e i suoi personaggi e non cambierei nulla del capolavoro di Lucas, questa è una semplice alternativa scritta per gioco, un'alternativa meno drammatica che prende le fila dalla penultima scena de "La vendetta dei Sith". Dimenticate il IV, il V e il VI capitolo, la storia prende piede subito dopo il III. Spero che vi piaccia e vi divertiate nel leggerla, e magari che riesca a emozionarvi un poco, e se volete farmi sapere il vostro parere, critiche e consigli sono più che ben accetti :-) Questo è solo il prologo ma il primo capitolo è già pronto per la pubblicazione che avverrà a breve. Grazie a tutti in anticipo a tutti. Buona lettura!

Prologo

 
La lettiga scivolava silenziosa in testa al corteo funebre.  Gli astanti, una folla resa muta dall’incredulità del funesto evento a cui stavano assistendo, guardavano con occhi colmi di paura e commozione quella bara nera che gli passava davanti, capaci solo di tendere la mano e lanciare un fiore, una rosa bianca, ultimo omaggio a uno dei più grandi Cavalieri Jedi che il consiglio aveva avuto l’onore di avere.

La morte del maestro Windu aveva scosso il nostro mondo come un violento e inaspettato terremoto, aveva squarciato il velo della falsa sicurezza in cui ci eravamo adagiati e che non ci aveva permesso di vedere come il mondo stesse cambiando sotto i nostri occhi ciechi. Sembrava quasi un simbolo della Repubblica che stava per morire, dell’universo come lo avevamo conosciuto fino ad ora.

Avevamo sempre combattuto guerre contro nemici esterni, guerre estenuanti e nefaste ma che eravamo stati sicuri di vincere, forti del nostro solido stato, delle nostre leggi. Vinti da secoli di prosperità di una Repubblica che sembrava invincibile e ferrea, non eravamo stati in grado nemmeno di immaginare che la guerra più grande sarebbe venuta da dentro, con il tradimento nel cuore della Repubblica stessa. Il Senato, l’organo di governo, e l’Ordine dei Cavalieri Jedi, suo protettore, si era infine rivelato cedibile alla corruzione. La sicurezza che avevamo riposto in loro si era infranta come un vaso di cristallo contro il muro della realtà.

Il Maestro Windu era morto il giorno prima mentre cercava disperatamente di arginare una piaga ormai troppo estesa. Aveva cercato di eliminare il fautore di questa guerra intestina, il burattinaio che aveva mosso i fili di entrambi gli schieramenti per anni senza che noi ce ne accorgessimo per acconsentire al suo sogno di gloria di divenire realtà, il Cancelliere Palpatine.

Ora il Cancelliere, rivelatosi Darth Sidius, la serpe in seno che non avevamo nemmeno sospettato di avere, si stava muovendo velocemente per raccogliere gli alleati di cui si era fornito nel corso della sua guerra silente. Si era auto proclamato Imperatore della Galassia e nessuno aveva avuto il potere per opporsi, neppure il Maestro Yoda, uscito sconfitto dallo scontro che aveva avuto con lui.

Mentre guardavo quella bara scivolare via, mi sembrò che le nostre possibilità scorressero lontane con lei. Non riuscivo a capacitarmi di come nonostante i nostri sforzi, non fossimo riusciti ad impedire che la situazione precipitasse in questo modo. La Repubblica finita, l’Ordine Jedi distrutto, l’universo nelle mani di un folle.

Ma noi siamo ancora vivi.

Il pensiero mi fulminò per la sua ovvia verità. Noi, a differenza di Windu, eravamo ancora vivi. Forse potevamo porre rimedio al disastro che avevamo permesso si compisse. Non sapevo se ne avremmo avuto la possibilità ma di certo avremmo tentato, avremmo fatto tutto ciò che era in nostro potere per ripristinare la libertà che ci era stata sottratta e vendicare le perdite subite.

Noi siamo ancora vivi e non ci arrenderemo.


 





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