boh
E niente,
data la lunga attesa
speravo di riuscire a fare di meglio e invece niente... questo è il
massimo che ormai riesco a produrre.
Sono passati i tempi d'oro...
Grazie per la compagnia e la fedeltà in questo lungo, lungo, lungo e
altalenante viaggio.
Grazie di cuore.
Ci rivediamo presto per qualche nuovo aggiornamento.
Northstar
PSSST!
In questo capitolo
troverete in corsivo le parti in cui Britt usa la lingua dei segni! Al
contrario di ogni altro capitolo! Ricordate!
__________________________________________________________________________________________
E’ una cosa cui è ormai
abituata.
Vagiti, gridolini, flebili risate e un paio pugni paffutelli sul suo
viso.
E’ così che si sveglia
quasi ogni mattina.
“Svegliati, mamma!
Svegliati!”.
E la voce di Brittany,
naturalmente.
La migliore sveglia di
sempre.
“E’ il mio compleanno,
mamma! Abbiamo tante cose da fare!
Tanta gente da vedere!” insiste Brittany agitando le braccia della
bimba.
Santana si stiracchiò
pigramente, per poi aprire lentamente
gli occhi regalare un gran sorriso alla sua famiglia.
La sua famiglia.
Ancora le faceva una
strana impressione pensarlo.
“Buongiorno…” sospirò
Santana allungandosi a ricevere un
bacio da sua moglie, per poi rivolgersi alla festeggiata “E buongiorno
a te, Emily! Buon compleanno tesoro!”.
Santana sorrise, quasi commossa, prendendo in braccio la bimba “Non
riesco a
credere sia già passato un anno intero… Un anno!”.
“Lo so, San… Il tempo
vola.”
“Già, è proprio così…
Guarda questa bambolina come è
cresciuta!” sospirò la latina guardando incantata la sua bambina.
“Ne voglio altre dieci,
proprio così…”.
“Dieci, Britt? Non saranno
un po’ troppi bambini?”
“Cinque?”
“No, al massimo altri
due...” chiarì velocemente la mora.
“E pensare che ricordo
benissimo le tue esatte parole…”
“Le mie parole?”
“Mhmm… erano state “Uno è
poco, tre sono troppi…”."
“E allora? Solo gli
stupidi non cambiano mai idea…” sorrise
Santana.
“Allora, sii chiara.
Intendevi altre due oltre Emily o
altre due oltre-“
“Non tirare troppo la
corda Britt…” replicò divertita
Santana restituendo la bimba alla moglie.
“A proposito... io e Emily
siamo molto, molto
emozionate…” sorrise Brittany.
“Siamo o sei, Britt…”
“Oh, sono sicura che sotto
sotto è eccitata anche lei… E’
solamente brava come te nel contenersi.”
“Non direi che è così
brava…”
“Perché?”
“Perché se il mio naso non
sbaglia…”
“Oh!" esclamò Brittany
realizzando "Qualcuno ha mollato la numero due…”
“Già...”.
“Vado a cambiarla… Oh, il
tuo caffè è già in bagno.”
“Brittbritt...” cominciò
Santana afferrando la bionda per la
vita “Volevo solo dirti-“
“San!” sbuffò Brittany con
un sorriso “Ne abbiamo già
parlato, non devi ringraziarmi per ogni piccola cosa…”
“No, no… Lo so. Volevo
ringraziarti per-“.
“Se è per il focoso
ses-Ehm… Ses- sestetto
di stanotte, non devi
farlo… Sono pronta a ripetere quando e quanto vuoi...”
“Britt no, intendevo-
intendevo per tutto- per ogni cosa
Britt, io-”
Brittany sorrise,
stringendo la presa sulla mano della
moglie per poi tirarla verso di sé e lasciarle un bacio delicato sulle
labbra e
sospirare “Lo so, San… Grazie a te.” sparendo velocemente dalla camera
da letto
ancora con un grande sorriso sul suo volto.
“Oh! A proposito, San?”
“Mmh?”
“Stanotte non era Emily
dal baby monitor, era Abe…”
“Oh, non ci provare… Non è
possibile!”
“Oh si… te l’avevo detto
che la stava facendo addormentare..."
"Britt i gatti non cantano ninne nanne...."
"Esatto, i gatti miagolano ninne
nanne. Quindi la prossima volta tocca a te alzarti…”
“Ma Britt-”
“Tocca a te, niente scuse!”
“Abe! Ovunque tu sia, me
la pagherai!”
“Non torcerai un singolo
pelo ad Abe...”
“Non allearti col gatto,
non vale!”
“Vai a fare colazione! Sai
com’è fatta Rachel, se le dici
alle undici per le nove è già nel viale…”
“Ugh, non ricordarmelo…
Anzi, ricordamelo… Come mai abbiamo
invitato anche Bilbo e Pantagruel?”
“Perché sono nostri amici
almeno quanto ti piace fingere che
non lo siano… E ora alzati!”
“Si, signora…”
________________________________________________________________________________
Santana era seduta in
cucina cercando di raccogliere quanta
più pazienza potesse per affrontare di nuovo Rachel che, se di solito
Rachel era incredibilmente
logorroica, beh… si stava superando.
"Ehi, tutto ok?" domandò
Brittany raggiungendo la moglie per poi avvolgerla in un abbraccio.
"Si, sono solamente un
po'... Non so..."
"Pensierosa?"
"Si, pensierosa."
"A cosa pensi?"
"A tutto quanto."
"Sii più precisa?"
"Ci pensi mai a dove
saremmo state se avessi fatto il servizio in qualche altro
posto?"
"No..."
"Mai?"
"Mai."
"Non ti sfiora l'idea
nemmeno da lontano?"
"Si, ma non ci penso."
"Perché?"
"Non
tirerò fuori dal cappello qualche fase filmica tipo "in qualche modo
saresti entrata nella mia vita"... Ma in un certo senso sento che è
così che doveva andare tutto. Le alternative non contano. E poi,
volendo tirare le somme, la mia vita sarebbe stata molto, molto,
molto... meno."
"Meno cosa?"
"Meno tutto." rispose con
sicurezza la bionda "Meno rumorosa, soprattutto."
"E' colpa di Rachel, che
tu hai voluto invitare..."
"No, non intendevo in
questo momento preciso..." precisò la bionda "Sarei continuata a vivere
nel mio silenzio."
Santana annuì,
comprendendo cosa intendesse la bionda.
"Ora invece vivo nel
nostro non-silenzio. E adoro il nostro non-silenzio."
"Mai silenzio...
Specialmente con Emily..."
"E ci sarà sempre meno
silenzio in questa casa..."
"Rischi di cominciare a
sentirne la mancanza..."
"Mai." sorrise Brittany
baciando la moglie.
“Oh! Eccovi qui!” esclamò Rachel affacciandosi nella stanza,
seguita da Quinn "Potreste raggiungerci in sala da pranzo?"
"Cosa vuoi fare? Ci
mettiamo seduti in cerchio e cantiamo una strofa per uno di qualche
ballata delle tue?"
"Sebbene debba ammettere che la tua sia una grande idea-"
"Le mie sono sempre grandi idee, Rachel."
"-avevamo altre intenzioni e richiedono anche la vostra presenza."
terminò la brunetta lasciando la stanza,
per poi ricomparire un solo istante dopo.
"Che c'è ancora?"
"Ho avuto un qualche tipo di... come dire... "Allucinazione uditiva", o
mi hai davvero chiamato Rachel?"
"Allucinazione uditiva? Sei seria?"
"Mi hai chiamato o no Rachel?"
"No, ovviamente." mentì la latina minacciando Quinn con il
solo sguardo, che si limitò ad annuire.
"Che peccato... Pensavo davvero avessi detto Rachel."
"Perché lo ha detto..." sorrise la bionda.
"Brittany! NO!"
"Oh avanti, falla felice per una volta! Cosa potrà mai succedere-"
cominciò Brittany per essere interrotta da un lungo lamento.
"Questo." risposero all'unisono Quinn e Santana indicando Rachel in una
pozzanghera di lacrime.
"Scusate è-è-è solo che- che sono così felice- e- ed è colpa degli
ormoni-"
"Ormoni?" domandò Quinn "Quali ormoni?"
"No! O no, no, no, no, no!" esclamò Santana balzando in piedi.
"Cosa?" domandò Brittany confusa.
"Berry, ti prego, concentrami e dimmi che non hai in grembo la progenie
di Golia... Ti prego!"
"Sei incinta!?" esclamò Quinn spalancando la bocca.
"Dodici settimaneeee! Dovevo dirlo di là davanti a tuttiiii!" continuò
confusamente Rachel, singhiozzando.
"No! No, no, no!" riprese Santana assumendo improvvisamente
un'espressione incredula.
"Cos'hai tu!? Vuoi smetterla di dire "no"!?" provò la brunetta.
"Britt-" cominciò la latina cercando un abbraccio prontamente ricevuto
dalla sorridente moglie.
"Che sta succedendo?" domandò Quinn, sul punto di lasciare la cucina in
preda al terrore.
"Non riesco a credere che stia succedendo davvero!" sospirò Santana,
abbattuta.
"Cosa, esattamente?" insistette Quinn.
"Ormai possiamo dirlo, vero San?" chiese Brittany alla moglie, che
rispose di sì con un flebile cenno del capo.
"Siamo nuovamente in attesa anche noi. O meglio, Santana. Undici
settimane." sorrise eccitata Brittany.
"Congratulazioni!" sorrise Quinn
"Oh mio dio!" gridò Rachel tra le lacrime "Avremo il bambino insieme!"
"Non avremo mai,
alcun bambino,
insieme!"
ringhiò praticamente Santana.
"Potremo seguire i corsi prenatali insieme! E fare gli stessi corsi
prenatali in palestra! E fare dei party prenatali!"
"Rachel se continui ad usare la parola "prenatale" giuro che-"
"Mi
ha chiamato ancora Rachel!" sospirò la brunetta scoppiando nuovamente
in lacrime "Sono così- così sopraffatta dalle emozioni!"
"Brittbritt-"
squittì Santana sull'orlo delle lacrime, cercando sostegno nella bionda
"Non ci libereremo mai di lei, non ci libereremo mai della sua voce!"
"Dobbiamo
iniziare a discutere gli eventuali nomi dei nostri bambini! Non voglio
avere un'altra Grace che faccia confondere la mia Grace..."
"Sai già che è una femmina?" domandò Quinn.
"No, è solo nell'eventualità che- Oh e anche Laura, non rubatemi i
nomi!"
"Oh mio Dio!" sbuffò Santana guardando Brittany, per poi notare
qualcosa di strano "BRITTANY! Hai
spento l'impianto!? Hai- Brittany! Oh no, te la devi
sorbire anche tu!"
"Ti piacerebbe..."
"Non- non ci provare!"
"Mi spiace, non riesco a
sentirti!" sorrise la bionda facendo spallucce.
Brittany era sincera: adorava il non-silenzio della sua vita con
Santana.
O almeno per la maggior parte del tempo...
______________________________________________________________________________________________
Fine.
|