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Autore: NorthStar    29/09/2014    6 recensioni
"Dunque... Oltre ovviamente al ritiro della patente, stavo per rifilarti la solita, classica multa del caso... Ma raramente mi capita di dover giudicare una persona per lo stesso reato, per la seconda volta e per di più nel giro di sei mesi..." sorrise l'uomo "Perchè sai, quando si tratta di questi piccoli reati la base è la stessa che si usa con i bambini..."
Santana lo guardo confuso, corrugando le sopracciglia.
"Se scrivi ancora sul muro papà si arrabbia..." disse l'uomo divertito "Ma con te questa strategia sembra non funzionare... Quindi..."
"Fa che non sia servizio pubblico, fa che non sia servizio pubblico... ti prego..." sussurrò Santana chiudendo gli occhi.
"Credo che sessanta ore di servizio pubblico faranno al caso nostro..." sorrise l'uomo.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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boh E niente, data la lunga attesa speravo di riuscire a fare di meglio e invece niente... questo è il massimo che ormai riesco a produrre.
Sono passati i tempi d'oro...

Grazie per la compagnia e la fedeltà in questo lungo, lungo, lungo e altalenante viaggio.
Grazie di cuore.

Ci rivediamo presto per qualche nuovo aggiornamento.



Northstar


PSSST!
In questo capitolo troverete in corsivo le parti in cui Britt usa la lingua dei segni! Al contrario di ogni altro capitolo! Ricordate!


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E’ una cosa cui è ormai abituata.
Vagiti, gridolini, flebili risate e un paio pugni paffutelli sul suo viso.

E’ così che si sveglia quasi ogni mattina.

“Svegliati, mamma! Svegliati!”.

E la voce di Brittany, naturalmente.

La migliore sveglia di sempre.

“E’ il mio compleanno, mamma! Abbiamo tante cose da fare! Tanta gente da vedere!” insiste Brittany agitando le braccia della bimba.

Santana si stiracchiò pigramente, per poi aprire lentamente gli occhi regalare un gran sorriso alla sua famiglia.

La sua famiglia.

Ancora le faceva una strana impressione pensarlo.

 

“Buongiorno…” sospirò Santana allungandosi a ricevere un bacio da sua moglie, per poi rivolgersi alla festeggiata “E buongiorno a te, Emily! Buon compleanno tesoro!”.
Santana sorrise, quasi commossa, prendendo in braccio la bimba “Non riesco a credere sia già passato un anno intero… Un anno!”.

“Lo so, San… Il tempo vola.”

“Già, è proprio così… Guarda questa bambolina come è cresciuta!” sospirò la latina guardando incantata la sua bambina.

“Ne voglio altre dieci, proprio così…”.

“Dieci, Britt? Non saranno un po’ troppi bambini?”

“Cinque?”

“No, al massimo altri due...” chiarì velocemente la mora.

“E pensare che ricordo benissimo le tue esatte parole…”

“Le mie parole?”

“Mhmm… erano state “Uno è poco, tre sono troppi…”."

“E allora? Solo gli stupidi non cambiano mai idea…” sorrise Santana.

“Allora, sii chiara. Intendevi altre due oltre Emily o altre due oltre-“

“Non tirare troppo la corda Britt…” replicò divertita Santana restituendo la bimba alla moglie.

“A proposito... io e Emily siamo molto, molto emozionate…” sorrise Brittany.

“Siamo o sei, Britt…”

“Oh, sono sicura che sotto sotto è eccitata anche lei… E’ solamente brava come te nel contenersi.”

“Non direi che è così brava…”

“Perché?”

“Perché se il mio naso non sbaglia…”

“Oh!" esclamò Brittany realizzando "Qualcuno ha mollato la numero due…”

“Già...”.

“Vado a cambiarla… Oh, il tuo caffè è già in bagno.”

“Brittbritt...” cominciò Santana afferrando la bionda per la vita “Volevo solo dirti-“

“San!” sbuffò Brittany con un sorriso “Ne abbiamo già parlato, non devi ringraziarmi per ogni piccola cosa…”

“No, no… Lo so. Volevo ringraziarti per-“.

“Se è per il focoso ses-Ehm… Ses- sestetto di stanotte, non devi farlo… Sono pronta a ripetere quando e quanto vuoi...”

“Britt no, intendevo- intendevo per tutto- per ogni cosa Britt, io-”

Brittany sorrise, stringendo la presa sulla mano della moglie per poi tirarla verso di sé e lasciarle un bacio delicato sulle labbra e sospirare “Lo so, San… Grazie a te.” sparendo velocemente dalla camera da letto ancora con un grande sorriso sul suo volto.

“Oh! A proposito, San?”

“Mmh?”

“Stanotte non era Emily dal baby monitor, era Abe…”

“Oh, non ci provare… Non è possibile!”

“Oh si… te l’avevo detto che la stava facendo addormentare..."

"Britt i gatti non cantano ninne nanne...."

"Esatto, i gatti miagolano ninne nanne. Quindi la prossima volta tocca a te alzarti…”

“Ma Britt-”

“Tocca a te, niente scuse!”

“Abe! Ovunque tu sia, me la pagherai!”

“Non torcerai un singolo pelo ad Abe...”

“Non allearti col gatto, non vale!”

“Vai a fare colazione! Sai com’è fatta Rachel, se le dici alle undici per le nove è già nel viale…”

“Ugh, non ricordarmelo… Anzi, ricordamelo… Come mai abbiamo invitato anche Bilbo e Pantagruel?”

“Perché sono nostri amici almeno quanto ti piace fingere che non lo siano… E ora alzati!”

“Si, signora…”

 

________________________________________________________________________________

 

Santana era seduta in cucina cercando di raccogliere quanta più pazienza potesse per affrontare di nuovo Rachel che, se di solito Rachel era incredibilmente logorroica, beh… si stava superando.

"Ehi, tutto ok?" domandò Brittany raggiungendo la moglie per poi avvolgerla in un abbraccio.

"Si, sono solamente un po'... Non so..." 

"Pensierosa?"

"Si, pensierosa."

"A cosa pensi?"

"A tutto quanto."

"Sii più precisa?"

"Ci pensi mai a dove saremmo state se avessi fatto il servizio in qualche altro posto?" 

"No..."

"Mai?"

"Mai."

"Non ti sfiora l'idea nemmeno da lontano?"

"Si, ma non ci penso."

"Perché?"

"Non tirerò fuori dal cappello qualche fase filmica tipo "in qualche modo saresti entrata nella mia vita"... Ma in un certo senso sento che è così che doveva andare tutto. Le alternative non contano. E poi, volendo tirare le somme, la mia vita sarebbe stata molto, molto, molto... meno."

"Meno cosa?"

"Meno tutto." rispose con sicurezza la bionda "Meno rumorosa, soprattutto."

"E' colpa di Rachel, che tu hai voluto invitare..."

"No, non intendevo in questo momento preciso..." precisò la bionda "Sarei continuata a vivere nel mio silenzio."

Santana annuì, comprendendo cosa intendesse la bionda.

"Ora invece vivo nel nostro non-silenzio. E adoro il nostro non-silenzio."

"Mai silenzio... Specialmente con Emily..."

"E ci sarà sempre meno silenzio in questa casa..."

"Rischi di cominciare a sentirne la mancanza..."

"Mai." sorrise Brittany baciando la moglie.

“Oh! Eccovi qui!” esclamò Rachel affacciandosi nella stanza, seguita da Quinn "Potreste raggiungerci in sala da pranzo?"

"Cosa vuoi fare? Ci mettiamo seduti in cerchio e cantiamo una strofa per uno di qualche ballata delle tue?"

"Sebbene debba ammettere che la tua sia una grande idea-"

"Le mie sono sempre grandi idee, Rachel."

"-avevamo altre intenzioni e richiedono anche la vostra presenza." terminò la brunetta lasciando la stanza,
per poi ricomparire un solo istante dopo.

"Che c'è ancora?"

"Ho avuto un qualche tipo di... come dire... "Allucinazione uditiva", o mi hai davvero chiamato Rachel?"

"Allucinazione uditiva? Sei seria?"

"Mi hai chiamato o no Rachel?"

"No, ovviamente." mentì la latina minacciando Quinn con il solo sguardo, che si limitò ad annuire.

"Che peccato... Pensavo davvero avessi detto Rachel."

"Perché lo ha detto..." sorrise la bionda.

"Brittany! NO!"

"Oh avanti, falla felice per una volta! Cosa potrà mai succedere-" cominciò Brittany per essere interrotta da un lungo lamento.

"Questo." risposero all'unisono Quinn e Santana indicando Rachel in una pozzanghera di lacrime.

"Scusate è-è-è solo che- che sono così felice- e- ed è colpa degli ormoni-"

"Ormoni?" domandò Quinn "Quali ormoni?"

"No! O no, no, no, no, no!" esclamò Santana balzando in piedi.

"Cosa?" domandò Brittany confusa.

"Berry, ti prego, concentrami e dimmi che non hai in grembo la progenie di Golia... Ti prego!"

"Sei incinta!?" esclamò Quinn spalancando la bocca.

"Dodici settimaneeee! Dovevo dirlo di là davanti a tuttiiii!" continuò confusamente Rachel, singhiozzando.

"No! No, no, no!" riprese Santana assumendo improvvisamente un'espressione incredula.

"Cos'hai tu!? Vuoi smetterla di dire "no"!?" provò la brunetta.

"Britt-" cominciò la latina cercando un abbraccio prontamente ricevuto dalla sorridente moglie.

"Che sta succedendo?" domandò Quinn, sul punto di lasciare la cucina in preda al terrore.

"Non riesco a credere che stia succedendo davvero!" sospirò Santana, abbattuta.

"Cosa, esattamente?" insistette Quinn.

"Ormai possiamo dirlo, vero San?" chiese Brittany alla moglie, che rispose di sì con un flebile cenno del capo.

"Siamo nuovamente in attesa anche noi. O meglio, Santana. Undici settimane." sorrise eccitata Brittany.

"Congratulazioni!" sorrise Quinn

"Oh mio dio!" gridò Rachel tra le lacrime "Avremo il bambino insieme!"

"Non avremo mai, alcun bambino, insieme!" ringhiò praticamente Santana.

"Potremo seguire i corsi prenatali insieme! E fare gli stessi corsi prenatali in palestra! E fare dei party prenatali!"

"Rachel se continui ad usare la parola "prenatale" giuro che-"

"Mi ha chiamato ancora Rachel!" sospirò la brunetta scoppiando nuovamente in lacrime "Sono così- così sopraffatta dalle emozioni!"

"Brittbritt-" squittì Santana sull'orlo delle lacrime, cercando sostegno nella bionda "Non ci libereremo mai di lei, non ci libereremo mai della sua voce!"

"Dobbiamo iniziare a discutere gli eventuali nomi dei nostri bambini! Non voglio avere un'altra Grace che faccia confondere la mia Grace..."

"Sai già che è una femmina?" domandò Quinn.

"No, è solo nell'eventualità che- Oh e anche Laura, non rubatemi i nomi!"

"Oh mio Dio!" sbuffò Santana guardando Brittany, per poi notare qualcosa di strano "BRITTANY! Hai spento l'impianto!? Hai- Brittany! Oh no, te la devi sorbire anche tu!"

"Ti piacerebbe..."

"Non- non ci provare!"

"Mi spiace, non riesco a sentirti!" sorrise la bionda facendo spallucce.


Brittany era sincera: adorava il non-silenzio della sua vita con Santana.
O almeno per la maggior parte del tempo...


______________________________________________________________________________________________


Fine.
   
 
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