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"Sii come la
neve:
fredda ma spettacolare"
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Elsa tenne lo
sguardo fisso davanti a sè per tutta la durata della
cerimonia dell'incoronazione, nascondendo perfettamente ogni sentimento
che poteva provare in quei momenti: dal nervosismo, alla voglia che
aveva di riallacciare i rapporti con la sorella, o almeno scambiarci
due parole. Allora era costretta a fare appello a tutte le sue forze
per non smettere di essere la ragazza perfetta che tutti si aspettavano
di vedere, e cominciare ad essere sè stessa.
Ma i momenti più difficili furono quando Anna spostava gli
occhi su di lei, di sfuggita, e in quegli occhi verdi si leggeva chiaro
un: "Perchè ti sei allontanata da me?".
Spesso questa domanda se la faceva lei stessa: a volte pensava che dopo
quell'incidente sarebbe bastato stare più attenta a dominare
i suoi poteri, invece di erigere quel muro -interiore ed esteriore- che
l'avrebbe separata dal resto della gente e in particolar modo dalla
maggiore. Ma questi pensieri venivano subito soffocati da voci che
continuavano a riecheggiarle nella testa, come per rimproverarla di
avere questa specie di maledizione che le aveva cambiato radicalmente
la vita.
E questo si era ripetuto più e più volte nel
corso di tutti quei lunghi anni, tante volte che persino lei stessa era
arrivata a convincersi di essere un mostro, e che qualunque cosa
facesse fosse irrimediabilmente sbagliata. Tutto ciò aveva
cointribuito a formare intorno ad Elsa una corazza che le impediva di
esternare qualsiasi tipo di sentimento o emozione, e che di rimando le
serviva come scudo per "difendersi" dal mondo esterno.
Una corazza che giorno dopo giorno difentava sempre più
spessa e difficile da rompere.
Ma la platinata non poteva certo sapere che la rossa fosse a conoscenza
della vera ragione della loro improvvisa separazione, nè che
presto ne avrebbe avuto conferma. E se avesse saputo ciò che
sarebbe successo di lì a poco, probabilmente non si sarebbe
nemmeno fatta vedere in quella sala.
Ogni tanto buttava lo sguardo gelido sulla folla, in cerca di quel
giovane dai capelli rossi che aveva incontrato poco prima -si chiamava
Hans, se non sbagliava- e che le aveva scatenato nel petto quella
strana ed irripetibile sensazione di calore. Ma ogni volta rimaneva
delusa non trovandolo in mezzo a re, conti, duci, sudditi: allora
provava una specie di tristezza, mascherata da uno strano senso di
sollievo, che poteva essere tradotto in un "Meglio così, si
eviteranno altre situazioni imbarazzanti del genere".
Anche se quello che provava andava completamente contro a quello che voleva pensare. In
fondo al cuore, lei sperava che quel ragazzo tanto dolce e gentile
spuntasse fuori dal nulla per completare la sua vita....E per farla
ricominciare a vivere.
Quando la cerimonia finì e si passò alla tanta
attesa festa, Anna tirò un sospiro di sollievo: stare
immobile per più di cinque minuti senza fare danni non era
il suo forte, come non lo era avere gli occhi di tutti puntati addosso.
Purtroppo presto si presentò un problema ancora
più grande: tra congratulazioni, inchini e sorrisi doveva
anche pensare alla minore, e al tema un po'...delicato che dovevano
trattare. Pensò a lungo a come fare, passeggiando su e
giù per la sala piena di gente, prendendo in considerazione
infinite opzioni e scartandole una per una.
"Ehy, Elsa, sai quella
faccenda che congeli
tutto quello che tocchi? Ecco..."
"Sorellina! Come va? Tipregononmicongelare!"
"Volevo parlarti del tuo piccolissimo problema che hai riguardo al tuo
potere sul controllo del ghiaccio...."
Ogni metodo di approccio che le veniva in mente sembrava
assurdo e ridicolo, considerando poi che c'era sempre la
possibilità che la ragazza la prendesse male, e le
conseguenze sarebbero state inimmaginabili.
Alla fine, la rossa si trovò senza altra scelta: doveva
parlargliene direttamente, senza starci troppo a pensare, e le parole
giuste sarebbero venute da sole. O almeno così sperava....
Girò lo sguardo in tutta la sala, fino a quando
fissò gli occhi su una figura che se ne stava immobile
accanto al trono, ricambiando timidamente qualche saluto. La rossa si
ritrovò a pensare di nuovo a quanto fosse bella la sua
sorellina, e quella sua bellezza veniva messa in risalto da quel modo
di fare chiuso e gelido.
Era come la neve: fredda ma spettacolare.
Si avvicinò a lei un po' titubante, cercando di far apparire
il suo sorriso più naturale possibile, ma la tensione era
tanta e difficile da nascondere. Si mise in piedi vicino a lei, una
mano dell'altra, muovendo gli occhi da Elsa al pavimento, dal pavimento
ad Elsa.
-Salve- fece la più piccola, abbozzando un sorriso in sua
direzione.
Anna si sentì il corpo scosso da un brivido e per un attimo
rimase sconcertata e senza sapere cosa fare. Elsa le aveva rivolto la
parola...per prima?
-Salve a me? Oh..ehm...Salve!- balbettò, sorridendo a sua
volta -Siete spaventosamente bella- continuò, prima di
rendersi conto di quello che aveva appena detto
-Cioè, non nel senso da
spavento...solo bellissima- si giustificò,
sperando che l'altra non se la fosse presa. Fu profondamente sollevata
quando ricevette come risposta una risata cristallina.
-Grazie- disse la platinata -Anche voi-.
Ci fu un momento di silenzio nel quale entrambe le ragazze si chiesero
come mai si stessero dando del voi, in fondo erano sempre due sorelle
anche se pressochè sconosciute.
Elsa sospirò.
-Quindi è così un ricevimento- fece,
probabilmente cercando di rompere il ghiaccio.
-Lo immaginavo più caldo- continuò la rossa,
pentendosi subito dopo di quella frase che le era sfuggita
involontariamente dalla bocca. Per fortuna la bionda non la
sentì, anzi continuò a parlare.
-Cos'è questo profumino invitante?- chiese, annusando
l'aria.
-Cioccolata!- fecero in coro le due, incontrandosi veramente per la
prima volta. Anche la risata che seguì fu da parte di
entrambe, e in quel momento si sentirono davvero felici, come se tutti
quegli anni di distanza fossero stati colmati in pochi secondi.
-Elsa, io...- iniziò Anna, improvvisamente più
seria. Fu interrotta da una guardia seguita da un ragazzo dai capelli
rossi:
-Vostra maestà! Il principe Hans, delle Isole del Sud!-
annunciò, prima di farsi da parte.
Hans fece un inchino alle due, mentre il cuore di Elsa
ricominciò a galoppare.
-Volete ballare?- chiese gentilmente, rivolto ad Anna. La regina ci
mise alcuni secondi per rimettere in ordine le idee:
perchè quel ragazzo doveva arrivare proprio mentre
stava per fare il discorso più importante della sua vita?!
-No, non so ballare- ammise, per poi spostare gli occhi sulla minore,
con un sorrisetto furbo e giocoso -Ma mia sorella sì!-.
-C...cosa?- balbettò l'altra, scombussolata -Io non credo
di...-
Non fece in tempo a finire la frase che il principe le porse la mano
con un inchino, e i suoi occhi verdi e profondi la convinsero.
Si arrese e sbuffando scherzosamente mise la manina guantata
in quella di lui, e così venne trascinata in pista, mentre
partiva un valzer che sembrava fatto apposta per loro...
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Note dell'
Autrice:
Sono tornata! Finalmente, diranno alcuni di voi, altri invece si
spareranno XD
Ok, tralasciando questa parte, come vi è sembrato il
capitolo? E' venuto un po' più lungo del solito, ma spero
che almeno sia decente. E anche se non lo è, non venite a
cercarmi sotto casa, plis :)
I know, avevo promesso che in questo capitolo ci sarebbe stato anche il
famosissimo scontro fra le sorelle, ma è venuto moooolto
più lungo di quello che avevo previsto e non mi sembrava il
caso di spendere l'altra metà della giornata a scrivere la
seconda parte. E vabbè, vuol dire che sarà per la
prossima volta, così almeno si crea anche un po' di suspance
;)
Come sempre vi invito a lasciare una recensione, sia positiva che
critica, vi mando un bacio e vi do appuntamento alla prossima.
Ciao ciao
LateNight_01
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