Un thermos, un libro, un sorriso di LoreleiJTyler (/viewuser.php?uid=653914)
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Nota
molto breve: quella
che doveva essere una one-shot alla fine ha avuto un seguito... ossia
questo ;) anzi, credo che alla fine, in tutto, ne usciranno quattro
capitoli... spero che vi divertiate a leggerla, esattamente come mi
sono divertita a scriverla ;D
1 dormitorio
1 rifiuto
1 promessa
* * *
James
Potter.
Donnaiolo nato.
Idolo delle folle.
Cercatore insuperabile.
Caposcuola impeccabile.
Il sogno proibito di ogni studentessa di
Hogwarts (e pure di qualche studente con diverse attitudini).
L'avete
focalizzato nella vostra mente? In caso contrario, fatelo
ora: i capelli accuratamente spettinati, la camicia sbottonata,
l'andatura da giovane uomo ribelle a cui non importa nulla di nulla...
Manca solo una bella esplosione dietro di lui mentre si inforca un paio
di occhiali da sole, e lo spettacolo sarebbe completo.
Ma... allora perché quel
James Potter, in un certo pomeriggio di primavera, stava saltellando
come una verginella al suo primo appuntamento?
"Siiiiiriiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!" canticchiò James, entrando
nel
dormitorio dove condivideva la stanza con Remus, Peter e...
"NON CHIAMARMI SIRI!!!" gridò un certo ragazzo dai lunghi
capelli neri, decisamente affascinante... se in quel momento non si
stesse sbrodolando con il dentifricio, mentre si lavava i denti.
"Siri, Siri, mia sirenetta bella! Che bei capelli lunghi hai!"
continuò a canticchiare imperterrito James, mentre
volteggiava
da una colonna del letto ad un'altra, fluttuando per la stanza con lo
sguardo rivolto al soffitto "Sei Siri la Sireneeeeettaaaaaaaa...!"
"Ma... hai bevuto?!" sbottò Sirius, incrociando le braccia
al petto "già a quest'ora?!"
"Mh... per quanto possa ricordare" iniziò a dire Remus, che
stava leggendo seduto alla finestra "James inizia a chiamarci con nomi
di ragazze dopo aver..."
"Reeeeeeeina!" lo interruppe James, posando le mani sulle spalle
dell'amico, sorridendogli con fare sognante "ti vedo un po'
giù
di morale! Non esserlo! È una giornata così
beeeeeeeeella! Reina, mia Regina, fammi un bel sorriso!"
"... incontrato Lily" terminò il povero Remus,
allontanandosi da James come se avesse avuto la peste.
"L'abbiamo completamente perso!" esclamò Sirius mentre si
puliva il mento dal dentifricio.
In quel momento Peter si svegliò dal suo riposino
pomeridiano, bofonchiando: "Ma cosa sta succ..."
"PIIIIIIIIIIIIIIIIIIIPPI!! Mia piccola Pippi!! È una
giornata
troppo bella per dormire!" gridò allora James, tuffandosi
sul
letto di fianco a lui.
"Se dice ancora che è una bella giornata, giuro che lo
crucio..." sbottò Sirius.
"Oh no... ha per caso visto Lily?" chiese Peter, nascondendosi la
faccia con un cuscino perché James stava cercando di dargli
un
bacetto sulla guancia.
"Pippipippipippipiiiiiippiiiiiiiii!! Non vuoi un bacetto dalla tua
Jasmine, mia piccola pifferaia?!"
"Ecco, il suo corrispettivo femminile non lo conoscevo ancora..."
commentò Remus, trattenendo a stento una risata.
"Così siamo a Siri la Sirenetta" iniziò a contare
Sirius "Reina la Regina, Pippi la Pifferaia e a Jasmine la..."
"... la giovane gnocca che avrà un appuntamento con Lily
Evans!"
completò James, e mentre parlava modellò su se
stesso un
"vestito" da signorina per bene, usando le lenzuola del letto di Peter.
"Non sapevo che Lily avesse certe... tendenze" commentò
Sirius con un sorriso obliquo.
"Per tutti i boccini, Felpato, se potessi leggere nella mia mente in
questo momento... te la immagini, insieme a quella bionda di
Corvonero?"
mormorò James, immaginandosi chissà quale
porcheria.
Remus tossicchiò per riportarlo alla realtà.
"A proposito di appuntamenti!" esclamò Sirius, fissando
infastidito Remus "questo mi riporta all'argomento di cui stavamo
discutendo..."
Peter, nel frattempo, era ritornato a dormire e aveva già
iniziato a russare.
"... ossia che finalmente il sottoscritto uscirà con la
Evans!" completò James, tutto orgoglioso.
"No, stavamo parlando di cose reali
che accadono
veramente" specificò Sirius.
"Preferirei parlare delle illusioni di James" lo bloccò
Remus.
"Fingerò di non essermi offeso!" esclamò James,
mettendo
un broncio fintissimo "Ma non saprete mai che la Evans mi ha regalato
un hermes!"
"Un... che?" domandò Remus, sollevando allibito un
sopracciglio.
"Non cambiamo argomento!" disse Sirius, mettendosi tra i due.
"Si può sapere che è successo?!"
domandò alla fine
James: stava diventando così curioso da riuscire ad
accantonare per qualche
minuto il suo entusiasmo.
"La Reina
qui
presente" rispose Sirius "ha rifiutato un appuntamento ad Hogsmeade! Ed
indovina un po' chi era la ragazza in questione?!"
"Sirius,
ti prego..." provò a fermarlo il povero Remus.
"LA BIONDA DI CORVONERO!!" strillò Sirius, mettendosi le
mani nei capelli "LA PIU' FIGA DEL NOSTRO ANNO!!"
"La 'bionda' ce l'ha un nome, si chiama Clemence" sbottò
Remus, arrossendo appena.
"CLEMENCE BELLE-GAMBE???!!!! PROPRIO LEI???!!!!" urlò James,
saltando giù dal letto per catapultarsi su Remus e
grattargli
soddisfatto la testa "HAI CAPITO IL NOSTRO REMUS!!"
"Ma ha rifiutato... pezzo d'idiota!" concluse Sirius, lanciando
all'amico una boccaccia.
"CHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE?????!!!!!" James era sconvolto.
"Ho... dovuto" si difese Remus "questo sabato c'è la luna
piena, e..."
"Ma l'appuntamento sarà di POMERIGGIO!! Che te frega se di
sera
c'è la luna!" esclamò Sirius, gesticolando come
un matto.
"Ma sarò ugualmente... strano...
per tutto il giorno" spiegò Remus "metterei Clemence solo in
imbarazzo, e..."
"Non essere assurdo, Rem: avresti dovuto accettare! Insomma... che
gnocca!" disse James, facendogli l'occhiolino.
"Non è il mio tipo..." sbottò Remus, poco
convinto.
"Nel dirlo sei arrossito di brutto" intervenne Sirius "questo ti
smaschera abbastanza!"
"Ed è vero che di solito le ragazze come Clemence
Belle-Gambe
non sono il tuo tipo, ma... si sa, l'amore è cieco!" disse
James.
"Sicuramente, altrimenti Clemence non avrebbe chiesto a Rem di uscire!"
esclamò Sirius, con una risata.
"Possiamo continuare a parlare dell'appuntamento mancato di James?"
supplicò Remus, ponendo fine a quella discussione.
"Perché mancato?! Non l'ho ancora chiesto!"
replicò James, un po' scocciato.
"Ma se non l'hai ancora chiesto..."
"Glielo chiederò tra qualche giorno, e questa volta lei mi
dirà di sì!"
"Io vorrei ancora capire la storia dell'hermes..." intervenne Remus.
James gli lanciò un sorriso smagliante. "Oh, dolce
Remì, sai sempre fare le domande giuste!"
"Non sapevo guardassi i cartoni babbani..." disse Remus con tono tetro.
"Doooolce
Remìììììì!
Lupacchiotto come
seeeeeei! Suuuulla luunaaa tuuuu vaaaaaaaaaaaaaaai!"
Sirius iniziò a ridere come un pazzo e
aggiunse: "Io conoscevo un'altra versione! Dooolce
Remìììì! Metti la mano q..."
"Ora basta!" lo interruppe Remus "Non pensavo che l'avrei
mai detto in tutta la mia vita, ma... dicevi, James?"
"Oggi la Evans mi ha regalato un hermes!" rispose il ragazzo,
saltellando sul posto dalla gioia.
"Uhm... ne so quanto prima" disse Sirius.
"Ragazzi, ma di babbani non sapete proprio nulla, eh!"
esclamò
James, tirando fuori dalla tasca l'oggetto a cui si stava riferendo "questo è
un hermes!"
Remus e Sirius osservarono quello che l'amico stava tenendo in mano,
allibiti.
"Beh, non sapevo che la Evans si trastullasse con certi
'giocattoli'..." fu il commento di Sirius.
"Siete. Degli. Idioti" borbottò Remus "Tutti. E. Due".
"Che???!!!" esclamarono James e Sirius all'unisono.
"Questo non si chiama 'hermes'" continuò il ragazzo "e
nemmeno un... insomma, quello che intende Sirius: è un thermos, James".
"Oh, insomma!! Quel che è!" disse con noncuranza l'amico.
"E a che serve?" chiese Sirius.
"A tenerci dentro le bevande calde!" rispose prontamente James.
"Oh..." Sirius era deluso "non capisco come questo ti dia speranze,
Ramoso: fosse stato un..."
Remus tossì.
"... insomma, avrei capito tutto il tuo entusiasmo" continuò
Sirius "ma... un riscalda-bevande??!"
"Non riscalda le bevande, le mantiene calde" lo corresse Remus.
"Oh Lunastorta, shut up!" esclamò Sirius "quindi pensi
veramente
che la Evans abbia cambiato idea sul tuo conto solo perché
ti ha
regalato un thermos?! Probabilmente l'hai rubato..."
"Non ruberei mai nulla alla Evans!" disse James, offeso "tranne il suo
cuore..."
"Mi viene da vomitare" borbottò Sirius.
"Se James dice la verità..." iniziò a dire Remus.
"Certo che la dico!!" lo interruppe James.
"... allora può darsi che Lily abbia iniziato a considerarti
un normale essere umano: è già qualcosa!"
"Pensi che potrei chiederle un appuntamento senza che mi sbraiti
contro?!" gli chiese James.
Remus rifletté per qualche istante. "Mh... perché
no?"
"E... non è che... per accettarti di questo... potresti...
sondarelasituazionepercontomio??!!!"
"Eh?!"
"Sondare. La. Situazione. Per. Conto. Mio" scandì James
"solo tu
puoi farlo! Sei l'unico tra noi che chiama la Evans per nome!"
"Potresti farlo anche tu..." ribatté Remus.
"Non finché lei mi chiama 'Potter'!"
Remus se ne stette in silenzio, distogliendo lo sguardo dall'amico:
intanto Sirius si era messo a canticchiare sottovoce la sua versione di
"Dolce Remì".
"Cosa dovrei fare, esattamente?" chiese alla fine Remus.
"Uscire con Clemence Belle-Gambe e fartela di brutto" rispose Sirius.
Remus non gli diede nemmeno retta: "Vado da Lily, e...?"
James iniziò a massaggarsi il mento, pensoso: "E... boh...
vai
lì e, con il tuo fare da Sherlock Holmes, cerchi di capire
se
accetterebbe mai di uscire con me..."
"Questo posso già dirtelo io" intervenne Sirius "no".
"... e, se la sua opinione è sempre la stessa... non so...
dì una delle tue perle di saggezza e falle cambiare idea!"
"Come se fosse possibile far cambiare idea a Lily Evans"
commentò Remus.
"Te lo chiedo come regalo di compleanno!" lo supplicò James,
sbattendo le ciglia.
Remus valutò la cosa. "Mh... se la metti in questi
termini... Lo farò, ma vale come cinque regali di
compleanno!"
James era sconvolto: "CINQUE?!"
Remus si lasciò sfuggire un sorrisetto: "Stai forse dicendo
che
un 'sì' di Lily non vale cinque regali di compleanno?"
James, suo malgrado, si ritrovò senza via d'uscita: ". . .
D'accordo, e cinque regali siano! Ma... pretendo un appuntamento dalla
Evans, chiaro?!"
"Questo dipenderà da Lily, non da me" concluse Remus
"è
dal terzo anno che continua a dirti di no, e io non sono la Fata
Turchina..."
"Ehi James, sai che io e Peter avevamo intenzione di farti i prossimi
cinque regali di compleanno insieme a Rem?!" esclamò Sirius
con
un ghigno "Peccato, mi sa che per i prossimi cinque anni dovrai
accontentarti delle dieci sterline di tua zia Emily!"
James, in tutta risposta, rubò il cuscino di Peter e lo
lanciò all'amico con tutta la forza che aveva... dentro,
però, stava gioendo.
"Evans... preparati,
perché sto per sconvolgere la tua intera esistenza!"
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