kuren2
The meaning of
Goodbye
III.
Quando
aprì gli occhi dovette farsi forza per vincere la tentazione di
richiuderli.
Il
solito regolare ‘bip-bip’ del
macchinario al suo fianco martellava nella sua testa, fastidiosamente cadenzato,
e lo convinse a rinunciare a dormire un altro po’.
Mentre i
suoi sensi riacquistavano le loro capacità a poco a poco si accorse di essere su
una poltroncina dall’aria famigliare. Probabilmente qualcuno doveva averlo
spostato dal lettino di Naruto...
Trasalì
quando, spostando lo sguardo sullo spazio solitamente occupato dalla figura
addormentata del ragazzo, lo trovò vuoto.
Si
stropicciò gli occhi, insicuro di quello che gli mostravano, accorgendosi però
che la visione non sembrava cambiare.
il
lettino era vuoto, rifatto, ordinato come se nessuno vi avesse mai
giaciuto.
Guardò
di sbieco la macchina che continuava a ronzare il suo regolare e fastidioso
suono, per nessuno.
Si alzò
di scatto, precipitandosi in corridoio.
Lo
avevano spostato? Si era svegliato e non gli avevano detto nulla?
Se il
letto vuoto lo aveva sconvolto, quello che vide subito dopo lo
paralizzò.
Nel
corridoio affollato aleggiava il solito odore ospedaliero a cui aveva ormai
fatto l’abitudine e tra il rumore dei macchinari e le parlantine di ricoverati e
visitatori sembrava tutto dannatamente normale.
E allora
perché poco lontano da lui, come se fosse la cosa più naturale di questo mondo,
Sakura rideva e scherzava con... Naruto?
Non
c’era dubbio su chi fosse quel ragazzo dall’aria scarmigliata che gesticolava
ampiamente, ghignando rivolto alla ragazza di fronte a sé, lo avrebbe
riconosciuto tra milioni.
Sentì le
ginocchia tremare quando la sua risata cristallina superò la confusione e lo
raggiunse.
Sasuke
non avrebbe saputo dire quanto tempo fosse passato da quando era uscito da
quella stanzina dove avrebbe dovuto trovare il ragazzo che invece era lì, come
se niente fosse, ma non riusciva a muovere un muscolo o ad articolare un
pensiero che non fosse una domanda o una vana ricerca di risposte.
Naruto
parve accorgersi di lui poco dopo e gli sorrise ampiamente, avvicinandosi
allegro.
- Ti sei
svegliato, finalmente! Se i nostri discorsi ti annoiavano potevi dirlo eh,
teme!
Borbottò
il biondo, mettendo su un finto broncio che fece ridacchiare Sakura.
Non
notando alcuna reazione da parte dell’altro ragazzo, Naruto iniziò a scuotere
velocemente una mano davanti al suo volto, con aria perplessa.
- Ancora
assonnato, Sasuke?
L’Uchiha
spalancò gli occhi ancora di più, se possibile.
Doveva
essere un in sogno, non c’erano altre spiegazioni.
-
Sasukeeee!
Sentì
Naruto lagnarsi per attirare la sua attenzione e spostare il suo sguardo spento,
ancora perso nel vuoto. Percepì le mani del biondo afferrare la sua maglia e
strattonarla, in un vano tentativo di riportarlo alla realtà.
Realtà?
Era veramente realtà, quella?
Però...
lo sembrava così tanto.
Scosse
la testa impercettibilmente, incrociando lo sguardo del biondo.
- Oh,
finalmente segni di vita! Si può sapere che hai?
Gli
chiese, nascondendo nella voce scocciata un filo di preoccupazione.
Sasuke
non rispose, afferrando la mano del ragazzo e stringendola nella sua. Era
calda.
Naruto
lo guardò apprensivo, avvicinandosi di più e cercando una qualche risposta negli
occhi muti dell’altro.
Il resto
fu questione di un attimo.
Con uno
strattone il moro lo tirò verso di sé, intrappolandolo in una stretta
soffocante, sorreggendolo eppure sentendosi sorretto dalle braccia brunite
dell’altro, che rispondevano titubanti a quell’abbraccio disperato.
Probabilmente se non fosse stato Sasuke Uchiha avrebbe pianto.
Avrebbe
singhiozzato fuori tutta l’angoscia che in quei giorni gli aveva impedito di
mangiare, di dormire, di respirare... ma non lo fece.
-
Sasuke, cosa...?
- Per
l’ennesima volta Sasuke, io non so di cosa diavolo tu stia parlando!
Si gettò
esasperato su una delle poltroncine della sala d’attesa dell’ospedale,
seriamente preoccupato per la salute mentale del moro al suo fianco.
- Tu
eri...
- No!
Non sono malato, ok? Eravamo venuti a fare visita a Sakura che studia con la
dottoressa Tsunade e tu ti sei addormentato! Possibile che non te ne
ricordi?
Sasuke
scosse la testa, confuso, facendo sbuffare il biondo, snervato da quel discorso
senza senso che andava avanti da una buona mezzora. Sakura si era decisamente
spaventata e si era fiondata alla ricerca di qualche medicinale per mal di
testa, emicrania, vuoti di memoria. Persino calmare lei era diventata un’impresa
e Naruto cominciava ad averne abbastanza.
- Questo
è un sogno.
Decretò
Sasuke dopo un po’, con lo sguardo deciso.
Il
biondo trattenne un imprecazione, gli afferrò il mento con una mano e lo
costrinse a guardarlo fisso negli occhi.
- Sasuke
Uchiha, stammi bene a sentire, per favore. Hai fatto un brutto sogno, ok? Non
voglio neanche sapere che diavolo succedesse per conciarti così, ma è un sogno.
Finzione, chiaro?
Con un
movimento veloce azzerò le distanze e lo baciò piano sulle labbra.
- Lo hai
sentito questo? Questa è realtà.
Disse in
un soffio, tornando a sedersi al fianco di Sasuke.
Lo aveva
sentito, eccome.
Quello
che aveva creduto reale pareva perdere i contorni nitidi che aveva sempre avuto
e questa realtà di cui parlava Naruto sembrava così tangibile...
- Ho
sognato che eri in coma. Pensavo che ti avrei perso.
Lo
bisbigliò quasi, ma il biondo al suo fianco lo sentì e gli prese dolcemente una
mano, intrecciando le proprie dita con le sue.
Sasuke
sospirò e appoggiò lentamente il capo sulla spalla dell’altro, che gli sorrise
dolcemente.
- Io non
vado proprio da nessuna parte
-
Allora, bell’addormentato, che facciamo oggi?
Cinguettò Naruto, dopo aver salutato Sakura ed aver raggiunto Sasuke
all’uscita dell’ospedale.
Senza
farsi troppi problemi gli afferrò la mano e prese a trascinarlo velocemente
fuori, fino alla volvo nera parcheggiata poco più in là.
- Dimmi
tu dobe, oggi decidi tu.
Il
biondo strabuzzò gli occhi azzurri all’affermazione quasi casuale dell’altro,
seguendolo con lo sguardo mentre si infilava velocemente in macchina ed
accendeva il motore.
Quel
sogno doveva avergli decisamente dato alla testa, pensò mentre imitava il moro e
si metteva comodo sullo spazioso sedile in pelle al suo fianco.
- Ramen
allora!
-
Originale come sempre.
‘bip-bip’
Spense
il sorriso che sentiva affiorargli sul volto, sorpreso da quello strano
suono.
‘bip-bip’
Doveva
avere un’espressione abbastanza allarmante perché l’allegria di Naruto scemò
velocemente vedendolo in quello stato.
-
Sasuke... tutto bene?
Annuì
distrattamente.
Naruto
non lo sentiva?
Decisamente doveva essere impazzito: prima strani sogni tanto vividi da
sembrare reali che ancora lo scombussolavano, poi quel suono, ripetitivo, nella
sua testa.
Strinse
il volante ed ingranò la marcia, uscendo dal parcheggio
dell’ospedale.
Se il
suo cervello stava andando in tilt totale sicuramente perdere il tempo di
lucidità che gli restava non sarebbe stato proficuo.
Magari
era lui quello con il tumore al cervello.
Sentì la
pelle scricchiolare sotto la sua presa, mentre stringeva il cambio con più
forza.
‘bip-bip’
Al
diavolo i tumori e gli ospedali, quel giorno lo avrebbe passato con Naruto,
niente glielo avrebbe impedito.
- Sei
sicuro?
Annuì
ancora, più convinto.
Il
biondo sembrò rilassarsi un po’ e lo vide spostare lo sguardo da lui alla città
che scorreva veloce fuori dal finestrino.
- Kiba
mi ha detto che alla sala-giochi hanno messo un nuovo gioco...
Iniziò
Naruto, fingendo disinteresse.
Sasuke
ghignò piano.
- Hai
così tanta voglia di farti umiliare da me, dobe?
- Più
che altro, teme, ho un certo desiderio di farti vedere una volta per tutte chi è
che comanda qui...
‘bip-bip’
- Lo hai
visto, no dico, lo hai visto?!
Sasuke
fece roteare gli occhi di ossidiana, esasperato.
Naruto
non sembrò curarsene, continuando estasiato il suo esultare.
- Quella
si che era una vittoria, diavolo! Ti ho stracciato teme, umiliato, sottomesso,
schiacciato...
Il moro
sbuffò, dandogli una leggera spinta, senza slacciare le mani che li
univano.
- Hai
vinto una volta sola, baka. Su quindici partite.
Naruto
sventolò una mano per aria, come per scacciare qualcosa di
fastidioso.
- Sono
solo dettagli, teme. Accetta la sconfitta.
Ghignò,
lanciandogli veloci occhiate di sfida che il moro ignorò
deliberatamente.
Il
centro città era ancora affollato mentre già il sole cominciava a nascondersi
dietro le cime più alte dei grattaceli di Tokyo, tingendo di un rosso acceso le
poche nuvole di quel cielo estivo.
Passeggiando per mano a Naruto, Sasuke ripercorse velocemente la
giornata, volata tanto in fretta che se l’era sentita sfuggire dalle dita minuto
dopo minuto.
Ridacchiò tra sé ricordando il pranzo all’Ichiraku ramen e la scenata di
Naruto perché nel suo ramen al miso mancavano degli ingredienti che, a suo dire,
erano il tocco di classe, il sigillo del maestro. Si era agitato così tanto che
nel gesticolare aveva finito per rovesciarsi addosso l’intera
ciotola.
Avevano
dovuto tornare a casa perché il baka potesse cambiarsi, ma dopo tutto a lui non
era andata poi così male... Ghignò ricordando di come si fosse magnanimamente
prodigato nell’aiutare il dobe a svestirsi e quello che inevitabilmente era
seguito.
Respirò
a fondo, aprendo i polmoni il più possibile e sentendo uno svariato mix di odori
riempirgli la testa, tra cui quello per lui inconfondibile del ragazzo che
passeggiava al suo fianco.
Lo
guardò di sottecchi, seguendo come incantato il suo profilo con lo
sguardo.
Quella
di quel giorno, quando avevano fatto l’amore, era stata diversa dalle altre
volte.
Pensò
che probabilmente era la conseguenza di quel sogno terribile.
L’idea
di poterlo perdere lo aveva scosso così tanto che riaverlo lì, improvvisamente,
tra le sue braccia, con quegli occhi accesi e quel maledetto indelebile sorriso,
gli aveva fatto perdere la testa.
- Teme,
sei sicuro di sentirti bene?
La voce
di Naruto lo riportò alla realtà.
Scrollò
le spalle. Non sarebbe potuto andare meglio.
- Mi
preoccupi, oggi sorridi troppo spesso.
Sasuke
lo guardò obliquo ed il biondo si sbrigò a rettificare.
- Non è
che mi dia fastidio eh, solo non è normale.
Lo
sguardo del moro si incupì.
Si
fermò, tenendo l’altro per il braccio e con uno strattone improvviso lo trascinò
con sé fino ad un vicolo laterale dove lo spinse con forza contro il muro di una
vecchia casa.
Naruto
lo guardò con un espressione a metà tra il confuso e lo spaventato, che si
tramutò in semplice sorpresa quando sentì le labbra di Sasuke sulle
sue.
- Cosa
c’è, amore mio, non posso essere felice di stare con te?
Soffiò
il moro sulla sua bocca ancora dischiusa, con una punta di ironia nella
voce.
Lo baciò
ancora e quando si allontanò un ghigno perfido solcava il suo volto.
- Tanto
felice che ti ho anche lasciato vincere una partita...
‘bip-bip’
Ignorò
ancora una volta quel fastidioso suono. Era riuscito a resistere una giornata
intera senza darvi peso, sicuramente sarebbe sopravvissuto a qualche ora in più.
Se la
mattina dopo la situazione non fosse cambiata sarebbe andato a chiudersi in una
qualche clinica per malati mentali.
‘bip-bip’
Spinse
la porta dell’appartamento e lasciò che un Naruto di pessimo umore lo precedesse
nell’entrare.
- Non mi
hai affatto lasciato vincere!
Borbottò
per l’ennesima volta passandogli al fianco stizzito.
Sasuke
lo seguì, ridacchiando, e lasciò che la porta si chiudesse alle loro
spalle.
La loro
‘casa dolce casa’ era un disastro come sempre: vestiti abbandonati nei luoghi
più disparati, pigne di libri e quaderni per gli esami di chissà quale materia
in bilico precario e piatti sporchi che non avevano neppure fatto la fatica di
portare in cucina e lasciare nel lavello.
Sospirò
pensando alla lavata di capo che Sakura o Ino gli avrebbero fatto quando
avrebbero fatto irruzione, invitate o meno.
Scacciò
quei pensieri con un gesto veloce della mano, raggiungendo Naruto in cucina,
intento a preparare due porzioni di ramen istantaneo borbottando qualcosa
riguardo a come lui sapesse fare del
vero ramen e che l’Uchiha-teme poteva certamente scordarselo.
- Prego
che il giorno dell’indigestione da ramen giunga in fretta, dobe. Dopo di che
potrebbe aprirtisi il meraviglioso mondo, che so, della carne? Della
verdura?
Il
biondo continuò a lagnarsi sotto voce, senza dargli troppa retta.
‘bip-bip’
- Non te
lo meriti.
Naruto
lo ringraziò con una linguaccia, afferrando la tazza di tè caldo che Sasuke gli
stava porgendo, prima di tornare a guardare il cielo.
Sentì il
moro sedersi al suo fianco sulla coperta che avevano scelto come tappeto di
fortuna, per quella sera.
Da
quando erano andati a vivere lì avevano preso come abitudine quella di
trascorrere qualche serata sul tetto dell’edificio, a guardare le stelle, quando
la città sembrava cominciare ad addormentarsi ed attorno a loro a poco a poco si
tornava a creare quel silenzio con cui erano cresciuti e a cui, col tempo,
avevano imparato ad affezionarsi.
Sasuke
sospirò, ripetendosi velocemente nella testa il discorso che si era preparato a
fare, deciso a sforzarsi e tirare fuori tutto.
Se c’era
qualcosa che il sogno gli aveva
insegnato, era di non sprecare neanche un attimo, prima che quello successivo
fosse già troppo tardi.
-
Naruto, ci sono alcune cose che devo dirti.
Il
biondo alzò sorpreso lo sguardo dalla tazza di tè, osservandolo
interrogativo.
- Alcune
cose che non ti ho mai detto.
Naruto
lo incoraggiò con un cenno del capo, curioso.
- E’
stato il giorno in cui ti sei quasi soffocato mentre facevi a gara con Chouji
per chi riusciva a mangiare più patatine.
L’altro
spalancò lo sguardo, interdetto.
- Di che
cavolo stai parlando?
Sasuke
sorrise lievemente.
-
Parecchio tempo fa mi chiedesti quando mi fossi accorto di amarti. È stato quel
giorno.
Sentì
una risatina strozzata provenire dal suo lato e voltandosi lo vide contorcersi
per non scoppiare a ridere.
Quando
lo guardò male, Naruto si ricompose e lo avvicinò a sé prendendolo per un
braccio.
-
Scusami sai, ma solo tu puoi pensare ad una cosa così poco romantica.
Sghignazzò, appoggiando la testa sulla spalla del moro.
Sasuke
sbuffò, ma decise di non farci caso e proseguire.
- E
quando mi avevi chiesto se ero geloso di Gaara, la risposta è si, da morire. Se
avessi potuto avrei preso la sua faccia a cazzotti fino a consumarla.
Un’altra
risatina spezzò il silenzio teso che si era creato dopo la sua
affermazione.
- Perché
mi stai dicendo tutto questo ora?
Chiese
piano il biondo, stropicciandosi gli occhi leggermente assonnato.
- Perché
si. Lasciami continuare. Il bracciale che hai al polso,
Indicò
con un cenno del capo alla piccola catenina d’argento che decorava il polso
fine.
- Lo
regalò mia madre a mio padre. Quando me lo diede disse di donarlo solo alla
persona ‘scelta per me’. Non veniva esattamente dalle patatine...
Naruto
alzò il braccio, guardando il sottile gingillo da cui non si era mai
separato.
Qualunque fosse stata la sua provenienza, era il primo regalo di Sasuke
dopo che si erano messi insieme.
Sorrise
dolcemente ricordando il giorno in cui il moro glielo diede con finta
casualità.
- Un
ultima cosa, Naruto.
Continuò
l’altro, abbassando un po’ la voce.
- Io ti
amo.
Lo disse
un po’ troppo di fretta e con la malagrazia che lo caratterizzava, ma pensò che
probabilmente Naruto aveva sentito, quindi era sufficiente.
Fece per
alzarsi, borbottando qualcosa relativa all’essere quasi mezzanotte e che la
mattina dopo doveva alzarsi presto quando una mano gli afferrò la manica e lo
trascinò giù, al suo posto.
Naruto
aveva una strana luce negli occhi quando lo fece stendere quasi di peso e si
piazzò sopra di lui, sorridendo.
Gli
scostò dolcemente un ciuffo scuro dalla fronte, prima di scendere a baciarla,
continuando a baciare ogni millimetro di pelle libera, sempre più giù, fino alle
sue labbra.
- Sai,
Sasuke Uchiha,
Soffiò,
tra un bacio e l’altro.
‘bip-bip’
- Tutte
queste cose... le sapevo già.
Lo
intrappolò in un altro bacio e quando si allontanò Sasuke notò qualcosa che lo
spaventò.
Gli
occhi solitamente azzurri come il cielo erano leggermente arrossati e sembrava
che gli fosse ormai impossibile trattenere una lacrima.
‘bip-bip’
‘bip-bip’
- E c’è
dell’altro,
Continuò
Naruto, strizzando forte le palpebre per evitare che quelle piccole lacrime
solitarie diventassero un pianto.
- Anche
io ti amo, teme. Non hai idea di quanto faccia male...
‘bip-bip’
Il moro
si allarmò, cercando di alzarsi poggiandosi sugli avambracci.
‘bip-bip’
-
Cosa...?
Naruto
sorrise dolcemente e scosse la testa.
- Te lo
ricordi, vero, cosa significa arrivederci?
Sasuke
lo fissò stranito, senza riuscire a capire.
Sentì la
mano del biondo posarsi piano sulla sua guancia, in una lieve
carezza.
‘bip-bip’
-
Significa che ci si rivede.
Concluse, baciandolo ancora una volta, più intensamente.
il moro
pensò distrattamente che quel bacio sapesse di salato, prima di accorgersi che
Naruto si stava alzando e lentamente allontanandosi da lui.
- E’
quasi mezzanotte, devo andare.
Lo sentì
borbottare stizzito, dandogli le spalle.
‘bip-bip’
Quando
lo chiamò con un filo di voce, si voltò, sorridendo.
-
Arrivederci, Sasuke, salutami tutti.
‘biiiiiiiiiiiiiiiip’
Spense con stizza la stupida macchina che
continuava a perforarle i timpani.
Lo aveva capito anche lei cos’era
successo, grazie.
Scarabocchiò qualche dato velocemente
sulla cartella clinica, maledicendo sé stessa ed il mondo per essere così
dannatamente sbagliato.
Lasciò quei quattro fogli inutili sul
lettino ormai vuoto e si allontanò veloce.
Qualcuno avrebbe dovuto avvisare
tutti.
Così giovane...
‘Naruto Uzumaki, ricoverato per grave
tumore cerebrale in stato avanzato. Ora del decesso: 00.00’
<voi che uscite
all'amore, che cedete all'aprile. Cosa c'è di diverso nel vostro
morire?>>
[‘Un chimico’; Fabrizio De
Andrè]
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Chiedo scusa per il terribile ritardo, come al
solito sono una scansa-fatiche, per lo più mortalmente impegnata in quest'ultimo
periodo! ^^'' Questo quindi è il capitolo conclusivo, decisamente sofferto,
che avrei voluto rendere meglio di quanto non sia riuscita a fare, ma che spero
non vi abbia schifato troppo... Non è il massimo dell'allegria in effetti,
probabilmente ve lo aspettavate, anche se mi piace pensare di avervi sorpreso
almeno un pochino con questo finale che, appositamente, ho cercato (non so se
con successo, lascio a voi il giudicarlo...) di rendere meno banale
possibile.
Ringrazio di cuore tutti quelli che mi hanno seguito
fino a qui, anche solo leggendo. Un grazie speciale a chi ha inserito questa
storia tra i preferiti o ha commentato! Passo subito alle risposte ai vostri
commenti per mancanza di tempo:
ryanforever: Decisamente meglio il
tuo commento della mia intera fic! ^^'' Ti ringrazio infinitamente per la tua
eccessiva gentilezza e le belle parole che hai speso per commentare questa
storia a cui, lo ammetto, tengo in modo particolare. Mi dispiace di averti fatto
aspettare tanto per il finale, spero che vorrai perdonarmi e sopratutto di non
aver deluso le tue aspettative. Se ti va, fammi sapere che ne pensi! Ancora
grazie mille!
VavvyMalfoy91: Oddio, mi dispiace
di averti rovinato la serata! Purtroppo, come avevi predetto, non c'è
esattamente l'happy-ending in questa storia (chissà, magari vedendola molto ma
molto in senso lato....), spero che la cosa non ti abbia uccisa o ti porti a
smettere di leggere fanfiction! Non potrei mai perdonarmelo! Sinceramente ho
sperato di poter cambiare il finale, ma mentre scrivevo le parole venivano giù
da sè e alla fine il disastro era fatto! >.<'' Dici che questa volta ti ho
fatto aspettare abbastanza per l'aggiornamento? XD Scherzi a parte, perdona
l'attesa e grazie mille per avermi seguito fino a qui e per i complimenti a
questa 'robe' depressa (comincio a pensare di essere io quella afflitta dallo
spirito emo di Sasuke!). Grazie mille!
Shiro Neko: Sono sinceramente
commossa, tutto questo insieme di complimenti immeritati mi sta facendo
sciogliere! Non so sinceramente che dire, grazie mille! Mi fa davvero, davvero
piacere che la storia ti stia piacendo tanto, soprattutto perchè ti stimo molto
come autrice (e lo dico sul serio!) e spero solamente che questo finale non
abbia deluso le tue aspettative. Quanto alla 'realtà' dei personaggi, non sai
quanto felice mi renda il fatto che i miei sforzi alla fine non siano stati del
tutto vani... è una cosa a cui tengo particolarmente ed il fatto che tu l'abbia
colta mi riempie d'orgoglio. Grazie mille ancora per tutto!
Krikka86: Purtroppo il finale non
andava esattamente come avevi previsto, anche se in un certo senso si poteva
così interpretare... ^^'' Mi fa comunque molto piacere che la storia ti sia
piaciuta fin'ora e spero che continui a farlo anche se non è esattamente il
ritratto dell'allegria. Grazie mille comunque per il tuo commento!
Stray Cat Eyes: Sono riuscita,
sebbene con enorme ritardo, a trovare qualche minuto per aggiornare e devo
ammettere che mi ha fatto molto piacere, quando oggi ho aperto il mio account,
trovare il tuo commento allo scorso capitolo. Non c'è niente da dire, sono
assolutamente commossa e anche un pizzico, lo ammetto, inorgoglita dalle tue
parole assolutamente gentili, anche perchè vengono da te, autrice che stimo
estremamente! Spero tanto che ciò che di buono hai trovato nei due scorsi
capitoli tu sia riuscita a riscontrarlo anche in questo finale, decisamente non
allegro purtroppo... Spero non me ne vorrai per la fine che ho fatto fare al
povero Naruto (non sai quanto mi sia costato...) e che non mi odierai troppo per
il ritardo dell'aggiornamento! Grazie ancora per tutti i complimenti, sul serio,
sono i commenti come i tuoi a rimettere in nuovo le autrici (specialmente quelle
con scarsa autostima come me!)... spero di risentirti presto!
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