epilogo
Il sole splendeva alto nel cielo e il canto delle cicale riempiva
l'aria satura di umidità tipica delle estati di Konoha. Il
canto
a tratti stonato di una bambina contribuiva a creare una melodia
allegra e dal sapore di libertà. Hinata sorrise, inspirando
a
fondo e godendo del profumo di fiori freschi che aleggiava tra le
lapidi. Durante una giornata del genere nemmeno un luogo solitamente
triste come il cimitero riusciva a spegnere il sorriso leggero che le
tirava le labbra.
Una testa bionda la superò, correndo come un razzo lungo il
sentiero verde, diretta verso la lapide di Neji. Hinata
sospirò,
immaginando suo cugino seduto ad aspettarli, le braccia conserte e lo
sguardo serio, le labbra incurvate in un sorriso divertito che non
avrebbe saputo trattenere alla vista di un tale birbante.
"Primo!" esultò il bambino biondo, illuminando ulteriormente
la
giornata con un sorriso trionfante. "Non stavamo facendo una gara" gli
ricordò la bambina al fianco di Hinata, smettendo di cantare
e accucciandosi vicino
alla lapide di Neji per posizionare alla base il mazzo di girasoli che
avevano raccolto durante la passeggiata. "Himawari ha ragione, Bolt. Il
cimitero non è un posto dove fare gare, oltretutto"
cercò
di spiegargli la donna, avvicinandosi a lui per sistemargli le ciocche
di
capelli che gli si erano appiccicate alla fronte sudata. Lui
alzò lo
sguardo e le fece mancare il fiato, puntando quegli occhi azzurro cielo
dritto nei suoi. Era uguale a suo padre. "Ma mamma, se non faccio le
gare come mostro allo zio Neji quanto sto diventando forte?" le chiese
innocentemente, strappandole una risatina divertita.
"Tu sei già forte, e lo zio lo sa. E sa che gli voglio bene
e
che gli porto sempre i girasoli" sorrise Himawari, intromettendosi
nella
discussione e rubando letteralmente le parole di bocca a sua madre. La
bella bambina dai capelli sbarazzini dello stesso colore di quelli di
Hinata si posizionò di fianco a suo fratello e lo prese per
mano, facendolo arrossire per quel gesto così affettuoso.
Alla
fine lui sospirò, rendendosi conto che in fondo al cimitero
nessuno
a parte la mamma e lo zio lo avrebbe visto lanciarsi in una
dimostrazione d'affetto come quella e ricambiò la stretta
della
sorellina, dandole una lieve gomitata per strapparle un risolino.
"Mamma, ci racconti di nuovo di quando il papà ha chiesto al
nonno se poteva sposarti?" chiese la bimba, gli occhi brillanti
dall'emozione. Non si stancava mai di chiedere a Hinata le stesse
storie sulla relazione tra lei e Naruto, e in fondo lei non si sarebbe
mai stancata di raccontargliele. Bolt sbuffò, ma lo sguardo
restò
curioso sul volto della madre, in attesa del fatidico racconto.
"Era il mio compleanno, e lo stavamo festeggiando a cena a casa del
nonno con tutta la famiglia. Era un evento formale..." "Cosa vuol dire
formale?" "Vuol dire che era importante, che bisognava vestirsi bene ed
essere educati, Himawari. Il papà si era presentato con la
sua
solita tuta nera e arancione invece, perché aveva finito
tardi
una missione e non aveva fatto in tempo a cambiarsi. Il nonno lo
sgridò con le sue frasi severe, ma il papà non si
è fatto scoraggiare e ha passato tutta la cena a fare
battute e
riempirsi la pancia di ramen fatto in casa. Gli Anziani l'hanno
addirittura preso
in simpatia, dopotutto Naruto Uzumaki era l'eroe non solo del Villaggio
della Foglia, e la sua figura era diventata importante un po' ovunque.
Pensare che un tempo tutti
lo evitavano..." Himawari afferrò la mano di sua madre con
la
propria, piccola e leggermente paffutella, e le sorrise raggiante. "Ma
tu ci sei sempre stata per lui!"
"Esatto piccola, la mamma c'è sempre stata! Per quello ho
chiesto
a nonno Hiashi di farmela sposare e ho tirato fuori una bottiglia di
sake per festeggiare quella sera!"
La voce di Naruto, così matura ma squillante colse Hinata
alla
sprovvista, tanto che voltandosi e cercandone lo sguardo si accorse di
essere arrossita come era solita fare anni addietro.
Il biondo si era cambiato e non indossava più il mantello da
Hokage, doveva aver finito di lavorare presto quel pomeriggio. "Ohi" la
salutò con un'occhiata carica di sentimento e le
posò un
bacio sulle labbra, strappando un gridolino estasiato a Himawari e una
risata
divertita a Bolt. "Hai omesso un dettaglio, Naruto. Il nonno ha
stappato la bottiglia e ti ha rovesciato in testa tutto il sake
guardandoti torvo" gli ricordò Hinata, poggiando la testa
sulla
sua spalla e godendosi le risate dei loro figli che sembravano
divertirsi un mondo a immaginarsi il loro papà scanzonato e
pasticcione, così diverso da come lo avevano conosciuto
loro.
Vedere il sole riflettersi tra le loro ciocche di capelli e nei
loro occhi, oceani di innocenza e amore, le riempiva il cuore.
"Però poi ha tirato fuori la bottiglia dalla sua riserva
personale e ha acconsentito" la rimbeccò Naruto, inspirando
il
profumo dai suoi capelli e strappandole un sospiro.
"E poi?" chiese Himawari, inaccontentabile, e il padre le
scompigliò i capelli con fare amorevole, caricandosela in
braccio. "E poi vissero felici e contenti! Adesso salutate zio Neji e
andiamo, oggi ramen da Ichiraku per tutti!"
Mentre Hinata iniziava a condurre Bolt verso l'uscita del cimitero,
Naruto e Himawari si fermarono a dare un ultimo saluto alla lapide di
Neji, resa allegra dal giallo acceso dei girasoli che la bambina gli
aveva portato. "Amico mio, chi l'avrebbe mai detto, eh? Sono Hokage e
amo Hinata... Qui c'è la pace, e sicuramente regna anche nel
tuo
cuore" sorrise, mentre Himawari gli cingeva il collo in un abbraccio
stretto e annuiva. "E ci siamo noi!" sorrise, meritandosi un bacio
sulla punta del naso. "Certo, Hima-chan. Voi siete un dettaglio..." La
guardò nei grandi occhioni azzurri e ne studiò i
lineamenti dolci simili a quelli di Hinata e sentì il cuore
scoppiargli di gioia. Il vuoto che un tempo si era aperto nel suo petto
ora era carico di sentimenti che non l'avrebbero mai più
fatto
sentire solo. Sentimenti colorati e profumati come fiori. "...Il
dettaglio più importante."
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Angolo dell'Autrice
E così siamo giunti alla fine... Non so come ringraziarvi
per le vostre recensioni, per avermi seguita in tanti e avere aggiunto
tra i preferiti la mia storia, la prima che pubblico qui su EFP,
è stato un vero piacere e un'emozione unica. Vi assicuro che
tornerò presto con qualcosa di nuovo, ormai il treno
è partito, ve l'ho detto, e non lo fermerò! Spero
di ritrovarvi nei commenti della prossima fanfiction che
scriverò, e spero che questo epilogo vi abbia fatto
sorridere. A presto! ♥
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