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Cap.8
La gioia delle feste
Ariel uscì dal salone, attraversò la grande
finestra aperta e raggiunse il davanzale. Belle le andò
dietro raggiungendola, tenendo un libro tra le mani, piegò
la schiena in avanti e porse il tomo all'altra sovrana.
"Grazie di avermi permesso d'incontrare finalmente mia nipote e
rivedere mio figlio" disse gentilmente. Ariel prese il libro e se lo
strinse al petto, sorridendo.
"Non so cosa vuol dire perdere un figlio, ma so cosa vuol dire quando
un genitore non può vedere i suoi. Mio padre non
può vedere né me né mia nipote, non
potendo fare a lui questo regalo di Natale, ho voluto permetterlo a
un'altra famiglia" spiegò. Belle annuì,
incrociando le dita tra loro.
"Mi dispiace per l'assalto al castello" mormorò.
"La spiegazione chiarisce perché hai invitato loro, ma non
perché hai invitato me e mia sorella" ribatté
gelida Elsa, raggiungendole. Belle si voltò, la vide
avanzare con la treccia che oscillava a ogni suo passo.
"Anche se io posso vedere raramente le mie tante sorelle, non oso
immaginare una vita in cui non potessi averle accanto"
sussurrò. Elsa teneva tra le mani una tazza da cui si alzava
un filo di fumo.
"Ti ringrazio di averci permesso di incontrare nostro fratello. E scusa
se abbiamo portato anche mia cugina e suo marito, erano curiosi e con
la scusa di accompagnarci con la loro nave, si sono imbucati"
borbottò. Ariel accentuò il sorriso, strinse il
libro al petto con una mano e afferrò una di quelle di Elsa
con l'altra.
"Al contrario, grazie di essere venuti così numerosi. Melody
è sempre sola, sono felice se per Natale mia figlia abbia
qualcuno con cui giocare" la ringraziò.
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