La Tredicesima Ora

di Gallifreyan
(/viewuser.php?uid=686532)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


CAPITOLO 7

Aria. Aveva bisogno di aria.

Il Dottore si proietto fuori dalla nave dei Naki, e non si fermò fin quando non fu nella radura, l'aria lo aiutava sempre a riflettere.
Qualsia motivo avesse (ri)portato i Dalek sul pianeta umano non era pacifico, di questo ne era certo, conosceva troppo bene il popolo di Skaro da sapere che i loro piani, qualunque fossero, erano di sicuro mossi dall'odio.

"Cosa ti è preso lì dentro?" la voce di Leda arrivo dalle sue spalle, dov'era situata la nave "sembravi impazzito".

"Quel messaggio...loro sono i Dalek" disse il Dottore "sono i miei nemici giurati, ci combattiamo da secoli".

"E come mai i Dalek sono qui?".

"Non lo so, loro non dovrebbero neanche esserci in quest'epoca. L'ultima volta ero certo di averli confinati nel tempo".

Il Dottore prese un respiro, odiava quella sensazione di impotenza generata dalla totale ignoranza riguardo la faccenda, lui doveva sapere.
"Devo tornare al Tardis" fu l'ultima cosa che il Dottore disse fino a quando non furono arrivati alla cabina blu.

"Allora, cosa farai ora?" chiese la ragazza mentre lui prendeva la chiave della macchina del tempo dalla giacca.

"Affronterò i Dalek faccia a faccia. Volerò direttamente sulla loro astronave e cercherò di capire le loro intenzioni" il Dottore aprì la porta ed entrò nella sala comandi, Leda fece per seguirlo ma lui si girò e le sbarrò la strada con il braccio.

"No, c'è una cosa che devi fare ora".

"Cosa?"

"Torna a casa e lascia fare a me" e detto questo il Dottore chiuse la porta, il lampeggiante in cima alla cabina si accese e il Tardis scomparve, lasciando la ragazza sola nella notte.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2977749