'Direi
che è superfluo dire che questi personaggi non mi
appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling e questa
storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.
Volevo
chiedere un aiuto ai lettori!! Se pensate che debba
aggiungere OOC ditemelo nelle recensioni perché non mi
sembra, ma sono ancora poco esperta dell’inserimento di
questo avvertimento! Grazie mille
Cosa
Vuoi Che Siano Un Paio Di Bottoni…
Nel bagno del
dormitorio maschile del settimo anno Harry si stava tranquillamente
lavando i denti prima di avviarsi all’allenamento di
Quidditch, incurante del tornado che stava per travolgerlo.
La porta della
camera sbatté violentemente e un secondo dopo anche quella
del bagno si spalancò mostrando un Ron, già
completamente vestito da portiere, ansimare per la corsa. Richiuse in
fretta la porta dietro di sé e vi ci si appoggiò
per un istante.
Harry
sputò l’acqua e lo fissò incredulo,
quasi spaventato dall’espressione impaurita dipinta sul volto
del suo migliore amico. Poi dopo che ebbe ripreso un po’ di
fiato, finalmente Ron parlò
- Ti prego, ti
prego nascondimi!! - lo supplicò aggrappandosi al suo
braccio.
Harry lo
fissò interrogativo - Cos…? -
Un attimo dopo
si sentì nuovamente la porta del dormitorio chiudersi
fragorosamente e Ron spalancò gli occhi terrorizzato
- Mmmm!!!
Aiuto!! -
Due secondi
dopo era già sparito in una delle docce per nascondersi dal
suo presunto aguzzino. Harry intanto, sempre più spiazzato
dal comportamento dell’amico, sussultò quando la
porta del bagno si aprì violentemente e un urlo
riecheggiò nella stanza
- RONALD
WEASLEY! -
La figura di
un Hermione che aveva decisamente superato il limite della propria
pazienza molto tempo prima, si parò davanti alla porta
scrutando l’intero bagno.
Harry
impressionato da quel comportamento atterrì
all’istante e la osservava ad occhi spalancati.
Lei lo
fissò per un istante poi riprese a guardare attentamente
intorno a loro
-
DOV’È?! Dov’è quel maledetto
incapace, eh?! -
Harry, non
volendo mettersi in mezzo a quella che pareva essere una litigata
parecchio forte, fece semplicemente spallucce.
Sul volto di
Hermione si dipinse un sorrisetto sadico e calmò il tono di
voce
-Oh vieni
fuori, tanto lo so che sei qui, brutto codardo! -
Per qualche
secondo il silenzio regnò nella stanza, poi piano piano il
volto spaventato di Ron fece capolino dalla doccia. A quel punto
Hermione cambiò totalmente espressione: lo
fulminò con il solo sguardo piantando bene le mani sui
propri fianchi. Di tutta risposta Ron corse a rifugiarsi dietro Harry,
il quale, spiazzato da quel gesto, non ebbe il tempo di spostarsi e a
quel punto capì di essere finito dritto dritto dove non
voleva andare, ossia in mezzo a quei due pazzi scatenati.
Che cosa era
mai successo questa volta?
- Ronald come
hai potuto?! Lurido… insulso… gnomo da
giardino! - urlò la ragazza in faccia ai suoi amici. Loro di
rimando indietreggiarono vistosamente sempre più spaventati;
ormai anche Harry si era lasciato contagiare dalla paura che incuteva
la sua migliore amica
- Si
può sapere che cosa le hai fatto per farla incazzare
così? - sussurrò Harry al suo migliore amico. Ma
per sua sfortuna Hermione era riuscita a sentire e si
avvicinò minacciosamente ancora di più
- Che cosa ha
fatto? Che cosa ha fatto?!?! Un mese fa gli ho prestato un libro, un mio libro su piante rare
e i loro rimedi. Dovevate fare non so che ricerca incrociata Erbologia
e Pozioni e su quel libro c’era tutto, tutto quello che bisognava
sapere a proposito. Il signorino allora è venuto e mi ha
supplicato di prestarglielo, ed io stupida gliel’ho dato! La
settimana scorsa gli ho chiesto di ridarmelo perché mi serve
e oggi cosa mi è venuto a dire?!!? Che l’ha perso!!! -
A quel punto
Ron ebbe una specie di moto di orgoglio e si sporse leggermente oltre
il suo migliore amico
- Mmm, non
l’ho perso. Solo non ricordo dove l’ho
messo… - disse diminuendo piano piano il tono di voce,
rendendosi forse conto che poco cambiava.
Harry lo
guardò incredulo di fronte alla sua stupidità,
quasi a dirgli “Ma sei scemo…?!”
- RONALD! -
I due ragazzi
sussultarono per l’ennesima volta ed Hermione si
avvicinò pericolosamente puntando un dito contro il rosso
- Tu adesso lo
tiri fuori! -
- Ma io
non… -
- Tu niente,
lo tiri fuori e basta! - esclamò alzandosi addirittura sulla
punta dei piedi.
A quel punto
Harry capì che era il momento di svignarsela se non voleva
rimetterci sul serio; quindi mise le mani avanti a frapporre nuovo
spazio fra lui e la ragazza
- Va bene, va
bene. Io me ne vado, eh? Vi lascio alle vostre… cose.
Ci… ci vediamo all’allenamento. - disse,
rivolgendosi ad un Ron con la paura dipinta sul volto, mentre aveva
già una mano sulla maniglia - Se sei ancora vivo…
-
Hermione si
girò di scatto lanciandogli un’occhiataccia ed
Harry si dileguò volentieri.
Una volta che
la porta si fu chiusa l’attenzione della ragazza era tornata
completamente su Ron.
Quest’ultimo
cominciò ad indietreggiare mano a mano che Hermione faceva
un passo avanti
- Senti
Hermione, ragioniamo… -
-
C’è poco da ragionare, Ronald. Tu adesso vai di
là e trovi il mio libro, hai capito?! -
- Ma ho
già guardato dappertutto! -
- Beh allora
fai mente locale su dove l’hai messo! -
Ron
abbassò lo sguardo, sforzandosi di ricordare dove poteva
essersi cacciato quel dannato libro. Ma era decisamente difficile
mantenere la concentrazione; ogni qualvolta lui alzava lo sguardo,
Hermione era lì che lo fissava impaziente di una risposta.
Dopo svariate
volte che il suo migliore amico l’aveva guardato con una
faccia incomprensibile, Hermione sbottò
- Insomma che
c’è?! -
- È
che… come faccio a pensare con te che mi fissi
così?! -
La ragazza era
a dir poco scandalizzata; adesso voleva anche darle la colpa?
- Senti,
adesso non venire a tirar fuori delle scuse, eh! Solo perché
non ci arrivi! -
- E come
faccio ad arrivarci con te che mi metti sotto pressione a
‘sto modo?! - disse come fosse la cosa più ovvia
al mondo Ron.
Lei lo guardo
shockata, gli occhi ridotti a due fessure
-
Sotto…?! Te la do io la pressione! -
Detto questo
raggiunse la porta del bagno e girò due volte la chiave
nella toppa, prima di sfilarla
- Ecco! Questo è essere
sotto pressione! -
Ron non poteva
credere ai suoi occhi: Hermione li aveva chiusi dentro! Era assurdo!
- Hermione,
ma…! Sei impazzita per caso?! Ho l’allenamento di
Quidditch fra cinque minuti! -
- Beh, allora
io mi metterei a pensare dove puoi aver messo il libro,
perché non ce ne andremo di qua finché non
l’avrai trovato! -
Nonostante
fosse consapevole della sua colpa, Ron stava cominciando a stufarsi di
stare alle regole di Hermione. Che diamine, era solo un libro!
- Oh, avanti!
Te lo cerco stasera, prometto. Ora però dammi la chiave, su!
- disse muovendosi verso di lei. Hermione di tutta risposta
indietreggiò di scatto, sollevando la chiave, che teneva
solo con due dita
- Ah-ah! Non
ti avvicinare o potresti pentirtene. - lo avvertì.
Ma lui non la
stette ad ascoltare e fece ancora qualche passo in avanti…
- Ah,
finiscila Hermione, dammi quella maledetta chia… -
A quel punto
lei lasciò cadere la chiave, che finì dritta
dritta nel suo reggiseno e si mise a fissarlo sorridendogli con aria di
sfida.
-…ve…
- Ron era a dir poco shockato! Fermo nel mezzo del bagno, con ancora
una mano tesa, fissava Hermione con occhi sgranati
- E adesso
come la mettiamo? - domandò lei con un sorrisetto furbo
- Ma
sei… sei… sei impazzita! - boccheggiò
il ragazzo
- Vuoi tanto
la chiave? E prendila se ti riesce! -
Era pazza,
pazza! Cosa era mai disposta a fare per un libro! Lui non poteva
semplicemente… prendere
la chiave!!
E poi, gli
venne il lampo di genio
- Non mi serve
più quella. - le sorrise convinto. Hermione
sbarrò gli occhi: possibile che le fosse sfuggito qualcosa?
Ron
cominciò a frugarsi nella tuta da Quidditch, pregustando
già il sapore della vittoria. Ma mano a mano che andava
avanti nella ricerca il suo dubbio si trasformò in
realtà.
Hermione
sorrise soddisfatta, avendo perfettamente capito dove voleva andare a
parare
- Che
c’è? Non trovi la bacchetta? Oh che peccato! La
tuta da Quidditch non ha tasche! . disse scoppiando a ridere.
Ron era
letteralmente terrorizzato dall’atteggiamento della sua
migliore amica. Era pronta a tutto! Bastava vedere dove aveva messo la
chiave…
- E non ti
sprecare a cercare di prendere la mia di bacchetta,
perché l’ho lasciata in camera, quindi!
L’unica via d’uscita è qui. - disse
facendo segno con la testa verso l’apertura della camicetta.
No, era
impossibile, Hermione semplicemente non poteva comportarsi a quel
modo!
-
Ma… ma io… io non posso…!! - emise con
voce più acuta del normale, indicando con le mani la
camicetta della ragazza
- E allora
sforzati e fatti venire in mente dove hai infilato il mio libro!! -
Ron ancora
incredulo si passò una mano tra i capelli
- Avanti non
possiamo rimanere qui in eterno! - esclamò, evidentemente
cercando di aggrapparsi a tutto
- Beh, Neville
stava studiando con Hannah in biblioteca e ne avrà fino
all’ora di cena, Harry e Dean hanno l’allenamento
di Quidditch per le prossime due ore circa e Seamus è
sparito con Lavanda chissà dove, quindi posso dedurre che
non torneranno prima degli altri. - gli elencò Hermione
contando sulla dita.
Ron era a dir
poco sconvolto dalla su precisione
- Non ci
disturberà nessuno almeno per un paio d’ore. -
concluse lei.
A quel
puntò Ron non poté far altro che passarsi
incredulo una mano tra i capelli e accasciarsi al suolo con lo sguardo
fisso sul pavimento.
Era
semplicemente irreale quello che stava accadendo. Hermione era sempre
stata una persona razionale e adesso si era trasformata in una pazza,
sfacciata e probabilmente senza alcun controllo!
Il tempo
passava e per quanto su scervellasse Ron non riusciva proprio a
ricordare dove avesse messo il libro della sua migliore amica.
La cosa
però si stava facendo sempre più claustrofobia:
sia perché era stato chiuso in bagno, sia per il semplice
fatto che chiusa in bagno con lui c’era Hermione! Oltretutto
cominciava a fare un gran caldo e la pesantezza della tuta si stava
facendo sentire, se solo avesse potuto usc… Un momento.
Forse gli era
appena venuto in mente un’idea per convincere Hermione ad
aprire la porta. Era veramente pronta a tutto per quel libro?
-
Uff… fa caldo qui dentro. - si lamentò Ron
facendosi aria con una mano.
Hermione, che
intanto si era seduta dall’altra parte della stanza, proprio
davanti al lavandino lo guardò interrogativa
- E
perché guardi me, scusa? -
-
perché se tu aprissi la porta non farebbe tutta
st’afa! -
Hermione
sorrise sarcastica
- Non ci
pensare nemmeno, carino. -
Ron
sbuffò - Ma fa caldo! -
- Beh
spogliati se hai caldo! - sbottò Hermione.
Lui fece un
impercettibile sorriso compiaciuto e si tolse mantello e maglione,
tirandosi su le maniche della maglietta maniche corte.
Adesso si
cominciava
- E tu? -
- Cosa?! - gli
rispose stufa Hermione
- Non hai
caldo? - le chiese tranquillamente
- Beh, non
tanto. -
- Ma se hai le
guance tutte rosse! -
-
Sì forse… beh, forse un po’ ma
è perché ho capelli sciolti. - rispose spiazzata
dalla domanda e raccogliendosi i capelli in una coda
- Ah ma quello
non cambia niente! Che differenza vuoi che faccia? - notò
Ron, seduto con le ginocchia al petto e i gomiti sopra esse
- Ehi! Guarda
che ne fa! Non sembra, ma ne fa… abbastanza… -
- Tsk. - fece
per risposta il ragazzo voltandosi dall’altra parte, quasi a
prenderla in giro, a non credere a ciò che gli stava dicendo.
A quel punto
Hermione era più irritata che mai. Che cosa cavolo voleva
quell’incapace da lei?!?!?
- Mmm!!! E
cosa vuoi che faccia, eh?! -
- Spogliati. -
le disse innocentemente guardandola dritta negli occhi, mantenendo
concentrato tutto il sangue freddo che aveva racimolato per dire
ciò che aveva detto.
Hermione era a
dir poco sconvolta!
-
Cos…? Ron… io non… non…
NOO! Dico sei pazzo?! -
-
Perché? Tu l’hai detto a me e io non ho fatto
scene. - le disse cercando di mantenere un’espressione e un
tono normale; anche se dentro di lui il cuore rischiava di schizzargli
fuori dal petto per l’agitazione ed il suo cervello
continuava a sconsigliare di andare avanti seguendo questa linea.
- Beh, ma tu
sei ancora un po’ vestito, io non… -
Non voleva
proprio dire che non aveva niente sotto, così Hermione
cambiò tattica
- Tu sei un
maschio! -
- E cosa
cambia? - le chiese l’altro trattenendo una risata
- Ma! Tanto!
Tu… tu non hai niente da… nascondere
lì davanti! -
- Ahhhh! Ma
coma pretendi di andare al mare insieme quest’estate, come mi
hai detto, se poi fai ste scene?! -
- Ma in
costume è TOTALMENTE diverso! -
- Mm! -Non
poteva credere a tutte le palle che stava tirando fuori per salvarsi.
Se non avesse saputo che stava rischiando la propria vita si sarebbe
messo a ridere sdraiato per terra.
A quel punto
decise di fare un passo avanti. E nel vero senso della parola
perché si alzò e lentamente si diresse verso
Hermione
- Qui
sono… qui sono… qui… - Hermione
vedendo che si stava avvicinando aveva cominciato a balbettare, quasi
intimorita, indietreggiando impercettibilmente
-R - Ron
che… fai? - gli disse spaventata quando lui si
chinò a pochi centimetri da lei
- Eddai
‘Mione, che vuoi che siano un paio di bottoni… -
sussurrò allungando le mani verso la camicetta.
La ragazza,
sconvolta, indietreggiò ancora, stringendo al petto la
camicetta che indossava.
Ma era
completamente impazzito?!?!
- Ma Ron!!
Non… non puoi mica… mica… non puoi! -
A quel punto
Ron pensò che il momento critico era passato; era riuscito a
dire tutto ciò che aveva pensato ed aveva provocato
in lei la reazione desiderata.
I problemi a
questo punto erano due: il primo era che stava per avvicinarsi il
momento doloroso, quello in cui lei si sarebbe agitata tanto e gli
avrebbe tirato un ceffone. Ma la cosa positiva sarebbe stata che se ne
sarebbe fregata della chiave e l’avrebbe lasciata cadere
oppure avrebbe aperto la porta di suo spontanea volontà
dandogli del maniaco.
Il secondo
problema era molto più grave e molto meno rimediabile.
Non aveva
calcolato che azzardando così tanto e avvicinandosi
così tanto a lei avrebbe finito col cedere a tutte le sue
fantasie. E al suo profumo. Non uno qualsiasi artificiale, ma quello
della sua pelle, quello che inalava come droga tutte le volte che
riusciva a starle abbastanza vicino. La linea tra fare ciò
che stava facendo per uscire ed averla vinta e farlo perché
era ciò che aveva sempre desiderato si era assottigliata
irrimediabilmente. E non dava segni di volersi riprendere.
Ron scosse un
attimo la testa e si riprese; un sorriso si stampò sul suo
volto
- Oh
mica ti mangio! -
- Ma no, Ron!
Sei fuori di testa?! Non puoi allungare le mani. -
- Ma non le
devo allungare. Sono qui. - sussurrò lui
- RONALD! -
esclamò Hermione. Si mosse velocemente
all’indietro e in quel momento un sorriso le si dipinse sul
volto.
Aveva capito
tutto. Ecco perché si era fatto così ardito.
Mentre si era spostata aveva sentito la chiave muoversi e
così aveva afferrato al volo le intenzioni del suo migliore
amico.
Vediamo
fin dove arrivi…
- Va bene. -
Ron
strabuzzò gli occhi
- Cheeee?! -
- Ho detto va
bene. Dopotutto, che vuoi che siano due bottoni? -
Il ragazzo non
riusciva a controllarsi da quanto stava tremando; e ancora non aveva
capito se per la paura o l’eccitazione. Perché
cavolo aveva accettato quella pazza sconsiderata?!
Ma quando sul
volto di Hermione tornò a sbocciare un sorriso di sfida
capì. Così prese coraggio, deciso ad averla vinta
almeno una volta e le sbottonò non due ma tre bottoni della
camicetta
- Ma!! - La
ragazza era a dir poco sconvolta!
- Non
c’è due senza tre, ‘Mione. -
Si fissarono
per un po’, in silenzio. Entrambi riflettendo su
ciò che stava accadendo.
Era possibile
che fossero arrivati fino a quei punti pur di averla vinta?
Hermione non
poteva crederci. E non voleva nemmeno pensare a cosa sarebbe potuto
succedere se fossero andati avanti per quella strada!! Così
decise che era meglio farla finita.
In fondo aveva
fegato Ron
- Senti
Ronald, è… è il caso di smetterla, eh.
Adesso tu… tu torni là e … pensi al
mio libro… - disse accingendosi a riabbottonare la camicetta.
Ron
però la fermò per un braccio
-
Perché? A me è venuto ancora più
caldo; a te no? - le disse con voce profonda.
Ormai aveva
perso completamente la testa per lei. Aveva superato il limite e non ci
sarebbe stato verso di tornare indietro. Sperava soltanto che anche
Hermione la pensasse come lui…
La ragazza
intanto stava tremando, quasi shockata dal comportamento del suo
migliore amico
- I - i - i -
io… -
- Sei tutta
rossa. - le sussurrò, sorridendo leggermente.
Detto
ciò iniziò a sbottonarle la camicetta. Hermione
non riuscì a far altro che dire
- Beh anche
tu. - scatenando così la ovvia reazione del ragazzo.
Ron, infatti,
di tutta risposta si tolse la maglietta, buttandola per terra.
Hermione non
poté far altro che ammirare in silenzio gli splendidi
risultati dei costanti allenamenti di Quidditch sul corpo di Ron. Fece
per allungare una mano e toccargli il petto, ma si trattenne;
nonostante fossero arrivati a quei punti l’imbarazzo
prevaleva ancora sulla ragazza.
Cosa che
invece non era successa a Ron che aveva cominciato ad avvicinarsi
ancora di più a lei. Le loro bocche erano ad un palmo;
poteva sentire il suo respiro.
Poi Hermione
alò lo sguardo e lo guardò negli occhi
- Dimmi che
non lo stai facendo per la chiave… - sussurrò
Hermione
- Non lo
faccio più per la chiave da quando sono venuto qui da
te… - emise a un soffio dalle sue labbra. E poi la
baciò, finalmente.
Un bacio colmo
di tutta la passione racchiusa in loro da tanto tempo, ma ricco di
tutta la dolcezza di un amore sincero e vero fino in fondo. Ron la
strinse forte a sé, accarezzandole avidamente la schiena; la
foga con cui lei si aggrappava alle sue spalle gli fece perdere la
testa completamente.
Si
staccò da lei per il secondo necessario a sdraiarla sul
pavimento.
E in
quell’istante qualcosa di inaspettato accade.
La chiave
uscì fuori, finendo appena sotto il mento di Hermione.
I due ragazzi
rimasero immobili fissando alternativamente la chiave e gli occhi
dell’altro.
La prima a
parlare fu proprio Hermione
- La chiave. -
constatò. Anche se con un minimo di timore che lui si
alzasse ed uscisse dal bagno, che tutto quello fosse stato tutto un
lurido stratagemma per averla vinta.
Ron raccolse
la chiave e la ragazza trattenne il respiro
-
Già. E chi se ne frega? - Poi buttò la chiave
dietro di sé e riprese a baciarla.
Lo sapeva che
non lo avrebbe fatto. Ron la amava, anche se non se lo erano detti, non
ancora almeno. Ma sapeva che era così, lo sentiva dal suo
tocco delicato, dai suoi baci dolci. Tutto quello che le serviva sapere
glielo stava dimostrando, donando l’anima a lei, come lei
stava facendo con lui.
Chi avrebbe,
mai pensato che da una discussione sarebbero arrivati a quei punti?!
Nulla poteva
infrangere la magia che si era venuta a creare tra loro in quel
momento, in quel luogo così bizzarro, nulla.
Se non
forse…
- HERMIONE!! -
Lo sbattere
della porta seguito dall’urlo di Harry pietrificarono i due
ragazzi. Poi uno bussare di porta
- Hermione, ma
siete ancora lì dentro?! -
“Cazzzo!”
fu il pensiero di entrambi, mentre velocemente si ricomponevano
-
Sì!! Sì! A Ron non è ancora
venuto in mente dove ha messo il libro! - gridò da parte sua
Hermione
- Non
è che potreste continuare un’altra volta? Dean
arriverà fra poco e dobbiamo fare la doccia. -
La porta si
aprì di scatto ed Harry sorrise sornione appoggiandosi allo
stipite della porta del bagno osservando i suoi amici, che cercavano di
nascondere l’imbarazzo di ciò che stavano facendo
pochi istanti prima
- E sapete
com’è, sarebbe meglio disinfettarli almeno gli
ambienti dopo certe cose… -
Ron ed
Hermione arrossirono ancora di più. Harry rise; poi
rivolgendosi ad Hermione disse
- Allora,
l’hai proprio messo sotto pressione, eh? -
-
Beh… - La ragazza non riusciva a farsi venire in mente una
risposta che potesse tenergli testa…
- Oppure
è lui che ha messo sotto te? -
sottolineò malizioso il Prescelto.
A quel punto a
Ron, che stava cercando il modo di deviare l’argomento, si
illuminò il volto
- No
è stata lei! E ha anche funzionato! Adesso mi ricordo
dov’è il libro! -
Harry, smise
di ridere e come Hermione si girò incredulo verso di lui
- Davvero?!? -
esclamarono all’unisono.
Ron si diresse
verso il comodino di Harry, aprì il cassetto e
sventolò vittorioso il libro
- Dopo che
l’ho usato, l’ho prestato ad Harry e gli ho detto
di ridartelo perché sapevo che mi sarei dimenticato. -
sorrise soddisfatto il ragazzo.
Nel frattempo
Harry era sbiancato di botto. Hermione, con i fumi dalle orecchie e gli
occhi ridotti a due fessure si girò lentamente a guardarlo.
Il ragazzo si
fiondò giù per le scale.
Hermione gli
concesse giusto un secondo di vantaggio e poi prese ad inseguirlo,
mentre un divertito Ron assisteva non riuscendo a smettere di ridere
- HARRY!!!!! -
Se non altro
Harry non si sarebbe beccato la tutte le fatture di Hermione per
niente.
Chissà
se dopo sarebbe stato contento di sapere che i suoi migliori amici si
erano messi insieme…
Fine
Caspita
quanto tempo che non pubblico più!!! Vi sono mancata? Beh,
spero di sì! Comunque rieccomi con una fan fiction che non
mi smentisce mai, data la coppia ^_^ Per chi l’avesse letta,
questa è la fan fiction che mi ha portato a scrivere la mia
primissima drabble “Tiralo Fuori!”
Spero di
avervi soddisfatto con questa nuova creazione ^_^
Allora
fatemi sapere se vi è piaciuta e mi raccomando (lo so che do
la nausea per ricordarlo sempre…) solo critiche
costruttive, se non volete minare la salute dell’autore!!
A
prestissimo!!
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