Il vento
staccò e portò via con sé l'ultima
foglia del grosso albero di cedro che troneggiava dinanzi alla
caratteristica casa con l'ingresso a cupola, come un tappeto di
svariati colori dalle tonalità rossastre il fogliame ormai
secco giaceva ai piedi degli arbusti spogli e desolati.
I lembi e le punte delle foglie tremavano leggermente e tentavano di
alzarsi sotto gli sbuffi di un fresco venticello autunnale, i
rami degli alberi più grandi ondeggiavano e le gocce di
rugiada sulle loro punte luccicavano dinanzi ad un pallido sole
nascente.
Il cielo si rischiarava man mano che il sole sorgeva, un'alba fresca e
limpida si fece spazio purificando l'aria dall'oscurità
della notte, i deboli raggi tiepidi dissiparono gli ultimi sprazzi di
nebbia che aleggiava a mezza altezza tra gli alberi rendendo finalmente
nitido il paesaggio.
La calma e la tranquillità imperavano in ogni angolo della
casa, dalle lucide finestre sottili raggi filtravano illuminando
lievemente tutti gli oggetti inanimati, rimbalzavano sulla superficie
specchiata di un anta e sfioravano il tessuto molle e
leggiadro di una coperta color vaniglia.
Due figure, ancora immerse nel sonno, giacevano sotto le coperte. Come
due esseri mitologici stavano una nelle braccia dell'altro, lei
appoggiata con la testa sui pettorali dell'uomo e quest'ultimo le
contornava le spalle stringendola come se non volesse lasciarla andare.
Un flebile e fortuito raggio birichino andò a posarsi sugli
occhi dell'uomo facendolo leggermente sussultare, si destò e
apri lentamente un occhio, colpito dal fascio di luce scostò
subito la testa abbassò lo sguardo e fu
compiaciuto di ciò che vide: una splendida donna serenamente
addormentata su di lui... la sua donna...
Avvicinò lentamente le labbra alla sua testa e le diede un
tenero bacio sui capelli neri e lucenti, tirò un bel respiro
e con la massima calma si drizzò cercando di non svegliare
la sua adorata compagna.
I barlumi di quella tersa alba d'autunno arrivarono ad illuminare anche
il resto della stanza, le sbarre di legno facevano ombra e creavano sul
muro e sulla copertina azzurra strisce di due tonalità
diverse, la morbida trapunta arrivava a toccargli il mento ed era
davvero calda. Con le mani serrate a pugnetti e la bocca protesa in
avanti aprì gli occhi spalancandoli, vispe e sbarazzine
gemme nere si mossero ritmicamente in cerca di una figura familiare,
sgambettando, poi, riuscì a scostare le lenzuola e
allungò le braccine cercando di arrivare alle api di gomma
appese sopra di lui.
Emise un gorgheggio attirando l'attenzione del padre che stava
comodamente appoggiato al cuscino giocherellando con una ciocca di
capelli della moglie ancora appoggiata su di lui, lentamente fece
scivolare il busto della donna sul letto, si alzò e si
avvicinò alla piccola culla.
Con la coda avvolta intorno alla vita quel piccolo batuffolo scalpitava
e tentava di allungarsi per raggiungere i colorati insetti di plastica,
quando il padre avvicinò la sua grossa mano e tese un dito,
subito il pargoletto lo afferrò e, giocandoci,
tentò di metterlo in bocca.
< Buongiorno figliolo! > disse amorevolmente.
< Cos'è già hai fame? Beh anche io...
> staccò il dito dalla manina e lo prese dalla culla,
lo alzò in aria e lo girò verso il letto
matrimoniale.
< Guarda, mamma sta ancora dormendo, dovremo aspettare un po'
per mangiare.. >
il piccolo vedendo la madre si sporse in avanti per poterla raggiungere.
L'uomo più forte della terra fu sorpreso nell'essere tirato
in avanti da un neonato, credette che gli scivolasse dalle mani tanta
fu la foga con la quale si slanciò.
< Vuoi andare dalla mamma? ...Certo che sei forte piccolino!
>
scostò di nuovo le lenzuola, e lo appoggiò al
centro del letto e poi lui stesso si acquattò accanto al
piccolo esserino.
Dormiva a pancia in giù. Con gli occhi chiusi e il viso
rilassato: era davvero bella... i capelli neri scivolavano lisci e
lucidi sulle spalle e sulle coperte... le mani appoggiate sul letto
all'altezza del viso e le lunghe gambe si intravedevano dal tessuto
morbido delle cortine.
La rimirava da lontano attraverso lo sbracciare irrequieto del figlio
che un po' spazientito voleva essere coccolato.
Continuava ad attirare l'attenzione del padre ma con scarsi risultati,
allora un po' per istinto e un po' per la posizione si voltò
dall'altro lato e fu attratto da una cosa molto più bella:
la sua mamma!
Apriva e chiudeva le piccole mani dall'entusiasmo, cercava in tutti i
modi di agguantare il viso angelico della donna ma finì
soltanto per rifilarle una sonora sberla!
Senti un colpo proprio sulla guancia ancora intorpidita, ebbe un
sussulto e aprì leggermente un occhio poi anche l'altro,
vide due iridi sbarazzine fissarla, una bocca protesa in avantie due
guanciotte rosee e paffute... era davvero un amore!
Il bambino continuava ad agitare le manine per attirare l'attenzione
della madre che ormai sveglia si rigirò supina e
si alzò a mezzo busto.
< Buongiorno amore... > sentì una voce calda
provenire dall'altro capo del letto.
< Ciao tesoro > disse ancora assonnata e fissando il
vuoto davanti... svegliarsi di soprassalto era un davvero uno shock!
All'improvviso fu destata da quella stasi da una carezza del marito
sulla testa e da un suo bacio sulla guancia.
Arrossì leggermente e girò il volto osservando i
lineamenti marcati ma sensuali dell'uomo, era davvero bello... gli
scoccò un bacio sulle labbra!
Il neonato alzò la testa e fissò tutti i
movimenti dei genitori, ma resosi conto che le attenzioni non erano
rivolte a lui cominciò a sbuffare e gorgheggiare.
Attirati dalle moine del figlio entrambi abbassarono gli sguardi su
quella figurina piccola e tenera.
< Credo che abbia fame! E credo ne abbia un po' anche io...
> disse l'uomo un po' preoccupato.
< Bene! Adesso preparo una ricca e gustosa colazione per il tuo
Papà e una grossa e sostanziosa pappa per te piccolo mio!
> disse in modo amorevole rivolgendosi al più piccolo
dell'allegra famigliola, poi scese dal letto e lo prese tra le sue
esili braccia.
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Il cucciolo sgambettava felice e con occhi attenti scrutava tutto
ciò che c'era intorno...
Appollaiato sul divano osservava tutti i movimenti degli adulti con
vivo interesse, il padre seduto dietro a quell'enorme tavolo che
mangiava come un ossesso e la madre che andava avanti e indietro per la
cucina e avvicinandosi di tanto in tanto a lui per controllarlo.
Aveva quasi finito di preparare il biberon con latte e biscotti, lo
chiuse perfettamente e si avvicinò a quell'angioletto bruno.
Lo prese di nuovo in braccio e fece appena in tempo a mettergli in
bocca il biberon che il bambino già stava cominciando a
reclamare la colazione lamentandosi e sbuffando.
Lo allattava seduta su una sedia accanto al marito che guardava tutti i
suoi movimenti.
Appena finito di mangiare e soddisfatto si stirò le braccia
ed emise un gemito di approvazione per il pasto appena consumato.
< Adesso vado a pescare qualcosa per pranzo... >
< Va bene allora a dopo! Saluta Papà Gohan, fai
ciao... Ciao! > lo alzò e leggermente gli prese il
braccino e gli sventolò la manina a mo' di saluto.
< A dopo! > con un gesto veloce, apri la finestra e
spiccò il volo, lasciando entrare in casa un fresco vento
autunnale e un forte odore di legno bagnato.
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L'aria durante la mattina si era fatta più calda, il vento
adesso era quieto e il sole faceva capolino tra le nuvole diradate.
Calpestava quel manto di foglie secche e si avvicinava con fare furtivo
alla casa.
< Eccomi, sono tornato! > annunciò appena
entrato e posò il grosso pesce sul ripiano della cucina.
< Shhh, non urlare. Gohan si è appena riaddormentato!
> apparve sulla soglia la moglie allarmata e affannata.
Ebbe un piccolo fremito al bassoventre, vederla arrivare all'improvviso
ansante e corrucciata con indosso uno strano kimono rosa, lo
destabilizzò.
Ma cos'era quell'indumento? Era davvero strano: sembrava un kimono ma
era decisamente corto per esserlo ed era particolarmente scollato,
abbassando lo sguardo notò che aveva stretto in vita una
delle sue cintole blu, proprio per fermare l'apertura del vestitino.
Si rese conto di averla controllata per benino e si avvicinò
lentamente a lei per baciarla, ma appena fu ad almeno venti
centimetri...
< Oh, mio Dio Goku, Puzzi di pesce! > disse ritraendosi
la moglie
< Forse è meglio che vai a farti una doccia >
continuò voltandosi verso la cucina e cominciando a
camminare.
Le gambe scoperte e il tessuto morbido che risaltava il suo
fondoschiena lo portarono ad una brillante idea, così si
avvicinò di scatto a lei e la fece voltare...
< Ehi ma cosa vuoi fare... No! No! Lasciami... > riusci a
dire mentre l'uomo la caricava sulle spalle e la portava con se.
Continuava a dare pugni sulla sua schiena muscolosa, ma senza ottenere
risultati.
< Shhh, vuoi che Gohan si svegli? > la
rimproverò il marito con una punta di severità
nella voce.
Si arrese alla sua forza e allungò le braccia verso il
pavimento e si lasciò trasportare, non capendo dove volesse
arrivare.
Quando la mise finalmente a terra lei si rese conto di stare nella
vasca...
< Oh no, Goku, non vorrai davvero... > si
lamentò un po' allarmata.
< Beh.. si! > aprì la manopola dell'acqua e il
getto flebile andò proprio diritto sui capelli della donna.
Un brivido percorse la sua schiena ormai bagnata e cercò in
tutti i modi di scappare
< Questa me la paghi! > inveì prima che lui la
bloccasse e le prendesse il viso fra le mani.
< Voglio solo fare la doccia con te! > disse con una
sicurezza inaspettata, poi lentamente s'impossessò delle sue
labbra.
Lo strambo kimono era tutto zuppo e dal tessuto s'intravedevano tutte
le forme delicate e sensuali della donna, ciò non
poté far altro che aumentare la sua eccitazione.
Anche la tuta arancione di lui era completamente bagnata e lasciava
trasparire i lineamenti definiti dei muscoli scolpiti.
Con le doppie dita sciolse la sua cinta dalla vita della moglie
< Questa è mia... > disse e si
fermò a guardarla quando il vestito si aprì
completamente.
Lei ormai stordita dal desiderio fece altrettanto e con
leggiadria fece scivolare il tessuto doppio lungo le forti braccia
denudandolo completamente fino ai polpacci.
Ad ogni centimetro di pelle sfiorata entrambi avvertirono come una
scossa di desiderio, un piacere misto al dolore, la voglia di avere
l'altro e la paura di perderlo...
Tra gemiti e respiri affannati si accasciarono nella vasca, l'acqua
continuava a scendere sui loro corpi accaldati e carezzava i loro
movimenti carichi d'amore.
Si nutre l'anima d'amore
come il flauto di vento: vive di suono il flauto, vive d'amore il
cuore. (Baqi)
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Il vento aveva ricominciato di nuovo a soffiare forte tra le fronde
degli alberi.
Entrò nella cucina sbadigliando, il sonnellino pomeridiano
era sempre rigenerante, trovò la moglie seduta su un tappeto
di lana con il piccolo Gohan davanti a lei che la guardava perplesso.
< Ma – ma! Su Gohan, dai adesso sei un ometto dici:
Mamma! >
Si avvicino lentamente alle due persone a lui più care e si
abbassò a guardarle, la donna si girò e gli disse:
< Ben svegliato amore, stavo cercando di insegnare a Gohan a
dire mamma, adesso dovrebbe essere in grado di dirlo! >
Poi si voltò di nuovo verso il piccolo che invece di vedere
lei stava allungando le braccia verso la figura paterna.
< No, Gohan, aspetta, non pensare a papà, concentrati
dai ripeti mamma... ma – ma! >
Ma l'angioletto era ormai attratto da quel sorridente e forte
guerriero, con una smorfia aprì la bocca e disse:
< pa-pa >
La tua prima parola..."papà"...
solo
per me...
sono
orgoglioso di te...
figlio mio...
Ringrazio tutti quelli che leggono questi capitoli, chi ha
messo la raccolta tra i preferiti e da vicino chi recensisce:
Nanatsu :ciao Nipo allora? come
st'altro capitolo? degno dei due precedenti?
Elvis93.:Ciao, un'altra piccola scena
di vita familiare... che ne dici?piaciuto quest'altro capitolo? Un bacio
tenshifly:
Ciao,
sono davvero contenta che la fic ti piaccia, spero che il continuo non
sia stato deludente. Un bacio
jojoND:
Ciaooooo *-* me sempre più commossa dai tuoi complimenti...
mannaggia... non ci riusciamo mai a beccare su msn...uffa! Allora?
piaciuto quest'altro capitolo? Volevo pubblicarlo il giorno del tuo
compleanno ma non ho avuto il tempo. Cmq Auguri anche se in ritardo!!
Un bacione forte. Gio
cagina:Ciao,
sono contentissima davvero che il continuo ti sia piaciuto... Mi
piacciono troppo Goku e Chichi in
intimità e tenerezza! *-*
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