Tap
tap
Tap
tap…
Kisara
scoccò un’occhiata nervosa all’orologio appeso
alla parete, stava decisamente perdendo la pazienza. Era in quella
maledetta sala d’attesa da ore ormai e nessuno si era ancora
degnato di prestarle attenzione.
Tap
tap…
Maledetto
lavoro da stagista, quando il suo capo le aveva dato quell'incarico
avrebbe dovuto capire che si sarebbe trattata di un’autentica
seccatura.
Tap
tap…
Gli
era quasi preso un colpo quando aveva sentito dire dai suoi colleghi
che la Kaiba Corporation probabilmente avrebbe smesso di finanziare
le ricerche del museo di Domino. Il contratto sarebbe scaduto a
giorni, quindi avevano pensato bene di mandare lei in avanscoperta.
Tap
tap…
La
segretaria le scoccò un’occhiata di fuoco facendole
piegare le labbra in un sogghigno malevolo. Sapeva benissimo di
essere irritante, era da almeno un’ora che aveva iniziato a
tamburellare sul bracciolo della sedia e non aveva intenzione di
smettere. Non fino a quando il signor Kaiba non l’avesse
ricevuta.
Tap
tap… Tap tap… Tap tap…
Improvvisamente
la porta alle sue spalle si spalancò e nella stanza entrarono
il presidente della società seguito da un uomo completamente
vestito di nero. Immediatamente Kisara si raddrizzò sulla
sedia prendendo tra le mani i fascicoli del museo che aveva portato
con sé. Alla fine la sua attesa non era stata vana.
Tuttavia,
nonostante le sue aspettative, nessuno dei due uomini parve notarla e
in pochi passi la superarono proseguendo spediti verso l’ufficio
. -Cancella tutti gli appuntamenti del pomeriggio, non voglio essere
disturbato- disse semplicemente Kaiba alla sua segretaria prima di
sigillarsi dietro la porta che la ragazza aveva fissato tutta la
mattina inutilmente. Kisara si sentì gelare, non poteva
crederci, sicuramente aveva sentito male. Era dalle 6 che si dimenava
e contorceva su quella sedia scomodissima in attesa di essere
ricevuta, nonostante avesse un appuntamento. Alle sue spalle sentì
ridacchiare. Era quella vipera della segretaria, ovviamente. -Avrebbe
dovuto aspettarselo, il signor Kaiba è un uomo molto
impegnato. Raramente riesce a trovare del tempo per discutere di
questioni secondarie come la sua-.
L’albina
strinse le labbra fino a farle diventare livide, -Già, la
cultura è davvero una cosa secondaria- sputò senza
nascondere la sua irritazione.
La
donna inarcò un sopracciglio irritata, -Scusi se mi permetto
di intromettermi nei suoi affari, ma non posso fare a meno di farle
notare che il suo è tutto fiato sprecato. La Kaiba Corporation
non avrebbe alcun tornaconto nel rinnovare quel contratto, quindi non
credo che il presidente investirà nuovamente soldi per le
vostre ricerche- ribatté a tono.
Kisara
si morse la lingua per non ribattere alla provocazione.
Tap
tap…
D'altronde
aveva altri modi per rendersi odiosa. -Ho un appuntamento, attenderò
fino a quando il signor Kaiba non avrà tempo da
dedicarmi- insistette esibendo un sorriso tirato.
-Tutti
gli appuntamenti di oggi sono stati cancellati- ricordò la
segretaria in tono petulante.
Tap
tap…
-Allora
tornerò domani-.
-L'agenda
del presidente è satura almeno per i prossimi due mesi, non si
disturbi- sibilò la donna con le narici dilatate dalla rabbia.
A
quelle parole Kisara si sentì gelare. Non potevano aspettare
tanto, il contratto sarebbe scaduto a giorni. Lei doveva
vedere Kaiba.
-La
faccio immediatamente accompagnare all'uscita signorina- continuò
la segretaria alzando la cornetta del proprio telefono. Ma l'albina
non la stava ascoltando, perché fu in quel momento che le
giunse l'illuminazione. L'idea malsana che avrebbe messo in moto
qualcosa molto più grande di lei e che le avrebbe sconvolto la
vita.
Con
uno scatto si levò in piedi e strinse con forza la cartellina
carica di documenti, -Non si preoccupi, d'ora in avanti gestirò
da sola la faccenda. D'altronde... “Se la montagna
non viene a Maometto, Maometto va alla montagna”- disse
in tono soave e prima che la donna potesse fermarla o solo capire
quello che aveva in mente si precipitò con ferocia verso
l'ufficio di Kaiba spalancando la porta con tutta la forza che aveva.
Al
diavolo l'educazione, pur di avere la sua firma su quel contratto gli
sarebbe passata sopra come un carrarmato.
-
- -
Il
mio angolino :)
Ecco
qui il primo dolce incontro tra Kisara e Kaiba. Quanta tenerezza.
L'onomatopea
di oggi è Tap tap ovvero:
il suono delle dita che tamburellano su una superficie.
Spero
che questa one-shot vi sia piaciuta, grazie a tutti quelli che
leggono e seguono questa raccolta.
A
presto,
Mavis
|