04.27
Mi siedo sul letto e guardo la sveglia posata sul mio comodino. Devo
aver dormito solo un paio di ore.
Mi alzo e osservo la ragazza addormentata nel mio letto. Sembra
così innocente e pura... I riccioli biondi sparsi sul
cuscino sembrano quasi un'aureola attorno a quel viso a metà
strada tra quello di una bambina e quello di una donna.
Cristo, ha solo sedici anni!
Mi sento quasi in colpa ad averla portata fino qui, in questa minuscola
soffitta del Marais in cui vivo. Mi sento in colpa ad essermela portata
a letto. Era la sua prima volta...
Ci siamo conosciuti qualche mese fa ad una festa in maschera. Mi aveva
colpito subito il suo costume. Rivoluzionario francese. Spiccava come
una rosa rossa spicca tra i verdi fili d'erba in mezzo a tutte quelle
ragazze vestite da gattina, strega o principessina.
Angelique. Questo il suo nome.
Una ragazzina semplice, nettamente diversa dalla maggior parte delle
sue coetanee. A tratti più matura e a tratti più
infantile.
Le avevo chiesto di posare per me. Sono un pittore, o almeno, studio
per diventarlo. I miei non approvano questa scelta, ma ho
ventitrè anni, posso scegliere cosa fare della mia vita.
Volevo ritrarre quella bellezza tanto delicata da non
sembrare quasi umana.
Tra una pennellata e l'altra avevamo cominciato a parlare. Mi aveva
confidato di amare la Beat Generation, i ''poeti maledetti dello scorso
secolo'', come li definiva lei.
L'ho portata al Louvre, una volta. E' rimasta affascinata da una statua
di Canova, 'Amore e
Psiche'. E' rimasta una buona mezz'ora a contemplarne la
soave bellezza.
<< Canova è sempre stato il mio scultore
preferito >> ha detto.
E' rimasta colpita anche da ''La Liberté guidant
le peuple'.
Le sarebbe piaciuto vivere negli anni in cui la nostra nazione era
infiammata dai combattimenti sociali, negli anni in cui si lottava per
la Libertà e per la Repubblica.
Senza saperlo, mi riempie d'ispirazione.
La sto ritraendo nei panni della Libertà. Una
Libertà più pudica. In un certo senso
più determinata.
Sono convinto che la Libertà abbia occhi adolescenti.
Di sicuro, la mia musa ha grandi occhi verdi. Quegli occhi che vogliono
infiammare la folla, che vogliono cambiare il mondo.
L'aiuterò nella sua rivolta, nella sua lotta per un mondo
più giusto.
Perché la amo.
Amo dipingere il suo corpo.
Amo portarla all'Opera come ai concerti rock.
Amo passeggiare con lei lungo la Senna e sedermi a disegnare mentre
mi scatta delle foto.
Amo quando mi scompiglia i capelli.
Amo i suoi ideali.
Vado a prendere il blocco da disegno e comincio a tratteggiare i
lineamenti del viso. Movimenti decisi che solo in parte riescono a
trasmettere la dolcezza dell'arcata sopraccigliare, il naso piccolo e
dritto, le labbra carnose.
Un sussurro.
<< 'Mien? >>
<< Dimmi Ange. Ti ho svegliata? >>
<< No... Ma tu non dormi mai? >> domanda
sorridente vedendomi con la matita in mano.
Poso il blocco da disegno e la matita per infilarmi sotto le coperte.
Biascico qualcosa sull'ispirazione, ma non sembra molto convinta.
<< Dormi. >>
Il sonno fa sembrare preghiera quell'ordine.
Angelique si rannicchia contro il mio corpo e torna nel mondo di Morfeo.
Posso aspettare che i primi timidi raggi del sole di aprile lambiscano
i nostri corpi per tornare a disegnare.
Si tratta solo di dormire.
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