Sangue tiepido che schizza la neve.
Thread rimane ad
osservarlo quasi affascinato, rosso su bianco, prima di sollevare il
braccio un'altra volta. Sente i muscoli contrarsi, il braccio
abbassarsi e la frusta schioccare quando colpisce la schiena del
giovane che ha davanti.
Gli sbuffi di fiato che
escono dalle labbra e dalle narici del pacificatore si condensano in
nuvolette di fumo che si dissolvono nell'aria.
Fa freddo al Distretto
Dodici nel mese di Gennaio, ma Romulus Thread non lo sente, a
differenza del ragazzo accasciato a pochi centimetri da lui, con la
schiena nuda e sanguinante e le braccia legate al palo della
fustigazione. Lui sì che sente tutta la rigidezza della
stagione, mentre i gemiti di dolore fuoriescono dalle labbra violacee.
Il capo pacificatore
disprezza il ragazzo, la sua condizione di debolezza di fronte alla
frusta, il suo corpo che cede.
Chiunque senta freddo
per lui é un perdente.
L'uomo non capisce che
lui il freddo ce l'ha dentro di sé.
Il suo cuore é di ghiaccio perché nessun affetto
l'ha mai riscaldato. Non ha mai provato cosa significhi avere intorno a
sé il calore di una famiglia. E' cresciuto in un'accademia
per pacificatori, bianca e sterile, dove i suoi genitori lo hanno
lasciato appena nato. Non sa chi è, non sa da che distretto
viene.
Durante la sua crescita, è sempre stato elogiato dagli
addestratori come se venisse da Capitol City, ma con una freddezza che
non smetteva mai di ricordagli che in realtà era orfano, che
poteva provenire da uno di quei distretti di cui tanto odiava gli
abitanti. In questo clima Thread ha sviluppato una corazza che ha
protetto il suo corpo dalla violenza, rispondendo nello stesso modo. La
legge del taglione prima, quella del presidente Snow dopo sono
diventate la sua Bibbia. Ma di pari passo con la corazza esterna, se ne
è sviluppata un'altra, interna. Una patina di ghiaccio ha
iniziato ad avvolgergli il cuore, diventando sempre più
spessa. L'inverno é sempre in lui: al suo interno si stende
una landa desolata, così simile a quel prato che al
distretto viene scritto con la maiuscola, Prato, come per connotargli
una qualche importanza che non ha.
Nulla nel Dodici ha importanza per Thread: né le strade
piene di neve, né i visi scarni degli abitanti infreddoliti,
né i tentativi disperati di sopravvivere all'inverno della
maggior parte di essi.
A lui importa solo che la legge venga rispettata. Prima
verrà rispettata, prima lui potrà tornare a casa
sua, in quel luogo bianco e perfetto che ha imparato a considerare
tale, dove gli inverni non sono mai così gelidi.
Perché il pacificatore, anche se non sente freddo, sta
iniziando ad odiare quell'inverno.
Sta iniziando a rispecchiarsi in quel gennaio rigido e spietato, che fa
soffrire e uccide di freddo e di fame. Anche lui fa soffrire e uccide,
non di freddo o di fame, ma per conto di un uomo che porta il nome di
un elemento che contraddistingue gli inverni del dodici: la neve.
Candida fuori, ma spietata dentro. Come Snow. Come lui. Come tutti i
pacificatori.
Buongiorno principesse lettori!
Grazie mille a chi è arrivato fino qui!
Dovete sapere che questa
storia è nata un po' per caso osservando i paesaggi
mattutini fuori dal finestrino del pullman. Che cosa c'entri questo con
una storia che deve raccontare il Dodici in tutte le sue stagioni e che
tra l'altro inizia con un personaggio che l'autrice (aka io) odia,
proprio non lo so.
Volevo iniziare questa
raccolta con un personaggio un pochino più simpatico di
Thread (bastar***, quasi mi uccidi Gale), ma proprio non sapevo chi
abbinare a Gennaio se non lui. Vi prometto che il prossimo
sarà più allegro, parleremo di madre e figlia e
chi mi conosce un poco può già immaginare chi
saranno queste due!
Anyway, ho cercato di
descrivere sia il Dodici il primo mese dell'anno che di provare a
conoscere un po' meglio il Pacificatore... spero che il risultato si
qualcosa di leggibile!
Come al solito, una
recensione mi farebbe piacere.
Grazie mille e a presto k_j
EDIT 16/03/14 Sono riuscita a
creare e a inserire un banner...alleluia!
|