Il tempo può mutare gli
animi, i cuori delle persone. Può
abbattere montagne, invecchiare, uccidere. Ma Hogwarts
rimarrà per sempre la
stessa. Ogni anno gli alunni verranno smistati, ogni anno
comincerà un nuovo
capitolo per la vita di un giovane mago.
Ma per qualcuno è
cominciato da un pezzo quel capitolo, e
adesso si preparava ad affrontare il suo ultimo anno in quel magico
castello.
Faith Piton stava seduta sulle rive del grande lago, sulle ginocchia
raccolte i
pesanti volumi che aveva preso in prestito dalla biblioteca, e
sparpagliati
intorno a lei c’erano altri tomi scolastici. I lunghissimi
capelli erano lisci
come la seta, e al vento rilucevano come le piume di un corvo. Il viso
bianco
era concentrato sulla lettura, gli occhi concentrati sul testo
complicato.
Istintivamente ne stropicciò uno. Cominciava a pensare di
dover mettere gli
occhiali, perché a forza di leggere si era rovinata la
vista. Sua madre glielo
diceva sempre di non leggere col buio, ma davvero non si rendeva conto
del
tempo che passava quando si immergeva tra le pagine di un buon testo
preso
dalla biblioteca del padre. L’uomo approvava quel suo
interesse, e la spronava
a fare di meglio. D’un tratto qualcuno adagiò il
mento sulla sua spalla
sottile, e per poco non lanciò un grido dallo spavento
<< T-Teddy,
accidenti a te!>> scattò lei indispettita. Il
ragazzo le sorrise bonario,
e i capelli tirati dritti sul capo cambiarono colore, passando dal
viola al
rosso sparato << Accidenti, come diventi carina quando ti
spaventi!>> le rivolse il suo migliore sorriso, ma la
ragazza lo ignorò
deliberatamente.
<< Stavo studiando,
lasciami in pace>> bofonchiò
lei irritata. Ma lui si sedette al suo fianco, e rimase in silenzio a
guardare
il cielo. Poco a poco i suoi capelli presero le tonalità
accese del turchese,
un cambiamento che la ragazza carpì con lo sguardo. Teddy
Lupin aveva la divisa
sempre fuori posto, con parte della camicia che usciva dai pantaloni,
la
cravatta di Grifondoro annodata al rovescio e i lacci delle scarpe
portavano i
colori dello stemma della sua casa.
<< Sei troppo
diligente, perché non esci con me
domani?>> chiese a bruciapelo << O vuoi
saltare Hogsmeade per stare
nel sotterraneo di Serpeverde a studiare?>>
Faith sporse il labbro in un broncio
irritato, e cominciò a
raccogliere i libri mettendone alcuni nella borsa <<
Può darsi! Io mi
diplomo quest’anno, al contrario tuo che stai sempre a
bighellonare e…ehi, ma
mi stai ascoltando?>>
Teddy prese alcuni libri pesanti
dalle sue braccia,
tenendoli con una mano sola << Sono pesanti, non posso
farteli
portare!>>
<< Oh, andiamo
Teddy…>> bofonchiò <<
L’ultima volta me li hai nascosti!>>
Il viso del grifondoro si tinse di
una sfumatura scaltra
<< A-ah…prometto che questa volta te li
renderò. Ma prometti di uscire
con me, che ti costa? E’ perché sono al sesto
anno?>>
Faith per un attimo
arrossì, e l’altro se ne accorse
<< No, non è questo. Avanti, dammi i
libri…>> si fece insistente,
ma lui era troppo alto per lei. Così ebbe la meglio.
<< Se non è
perché sono più piccolo. Ah!>> si
schiaffeggiò la fronte << E’
perché sto antipatico a tuo padre! Da quando
è diventato preside mi tiene sempre d’occhio, e mi
toglie punti perché sono
carino…>>
<< Veramente te li
toglie perché hai sempre la divisa
in disordine>> precisò lei in tono seccato
<< Avanti, dammi i libri
e non parliamone più…>>
Teddy si fece sempre più
ostinato, e portando i libri propri
sopra una pozzanghera minacciò di lasciarli cadere
<< Allora dimmi perché
non vuoi uscire con me, Piton>> i capelli di Teddy si
scurirono di più,
diventando color cobalto. Ma non sembrava arrabbiato, semplicemente
cocciuto
<< Non ti piaccio proprio? C’entra forse mio
padre?>> chiese con la
voce che si incrinò lievemente.
Faith sgranò gli occhi, e
immediatamente si rese conto di
aver esagerato con i toni << No…no, lo sai che
non c’entra nulla>>
Il viso di Teddy si distese, e
sorrise teneramente mentre i
suoi capelli divennero di un rosa pallido, e poi di nuovo blu. Non
amava quel
colore, cercava spesso di cambiarlo quando si accorgeva dei capelli che
si
tingevano di quelle sfumature. E accadeva sempre quando guardava Faith,
quando
osservava i suoi lunghissimi capelli ondeggiare liberi dietro di lei, o
raccolti in due lunghe trecce.
<< E allora
qual’è il problema?>> chiese in tono
esasperato << Faith, mi piaci davvero. Più dei
Sex Pistols e dei Clash!>>
La ragazza si lasciò
sfuggire un sorriso divertito, per poi
distogliere lo sguardo da lui e puntarlo sull’albero accanto
a loro. Alla base
c’erano incisi due nomi: “ Elettra e
Sirius”. Sapeva chi erano, ma distolse i suoi
pensieri dalla loro storia per dedicarsi al grifondoro.
<< Tu stai sempre con
Victoire. Dicono che state
insieme e che vi siete baciati in treno…>>
borbottò corrucciata.
Il volto di Teddy per un attimo
sbiancò, e vedendo Faith in
procinto di allontanarsi posò i libri sul prato e le prese
le spalle <<
No, no, no! Ferma, posso spiegare….>>
parlò velocemente << Lei non
mi piace, e non stiamo insieme. E’ carina,
e…sì, l’ho baciata. In treno stavamo
facendo un gioco babbano, quello della bottiglia. Ed è
capitata lei…dico sul
serio, non stiamo insieme!>>
Le labbra imbronciate di Faith si
distesero in un lieve
sorriso, e mentre le sue guance si accesero di rosso disse:
<< Comunque
tu sei un grifondoro e io una serpeverde! E non si è mai
vista una serpeverde
che si mette con…>>
Non continuò la frase,
perché le sue labbra furono serrate
dal bacio furtivo di Teddy, che prendendole il viso tra le mani le
regalò quel
primo attimo di tenerezza. Il primo che Faith avesse mai ricevuto, il
primo
che, lo sapevano, sarebbe stato seguito da altri.
Nel frattempo nell’ufficio
del preside Piton, Elyon entrò di
corsa facendo trasalire l’uomo e alcuni dei presidi ritratti
dietro di lui.
<< Elyon, dannazione
che c’è?>> chiese
esasperato. Sul volto dell’uomo erano comparse delle rughe
evidenti, e lo
stesso era capitato ad Elyon. Dei solchi sottilissimi contornavano i
suoi
grandi occhi verdi, eppure aveva lo stesso viso da bambina, e i suoi
capelli
lunghi erano legati in una lenta coda che teneva su una spalla.
<< Si sono
baciati!>> esultò lei cingendogli il
collo con energia, tanto che lui si soffocò con la saliva
<< Cos…ma chi?
Ehi, staccati accidenti a te!>> borbottò
arrossendo appena.
<< Faith e Teddy, che
carini!>>
L’uomo la guardò
di sbieco, per poi sbottare tra sé e sé
qualcosa di incomprensibile.
<< Severus, cosa
c’è sei triste? E’ così
carino quel
ragazzo! Scarlett ne è innamorata, pensa>>
ridacchiò Elyon al pensiero
dell’amica, che durante le lezioni chiedeva al ragazzo di
regalarle qualche
esibizione da metamorfomagus. E lui si prestava, era una star per
eccellenza.
<<
Carino…>> borbottò restando seduto
<< …ha
del ferro al naso e alle orecchie. Le donne mettono
gioielli…e si mette anche
il trucco sulle dita>>
<< Si chiama smalto, e
tra molti ragazzi si usa
così>> spiegò lei paziente, per poi
piroettare verso la finestra. Si
affacciò appena, scorgendo i due studenti appartati vicino
al lago. Sorrise
passandosi un dito sull’occhio destro. Aveva recuperato la
vista grazie al
bagliore del suo patronus, ma uno dei due occhi le dava qualche
problema con la
luce. Piton la guardò con la coda dell’occhio, e
sospirando appena mise
un’ultima firma in un documento.
<< L’hai
visto?>> chiese poi lei, guardando il
cielo cominciare ad imbrunirsi. Piton non rispose, sistemò
dei fogli di pergamena
in una cartella, guardando la nuca della moglie con espressione
assorta.
Dopodiché si alzò e, lentamente, si
avvicinò a lei abbracciandola da dietro.
<<
Sì…>> rispose tenendo il mento
sulla sua
spalla, e chiudendo gli occhi come a volerli riposare.
<< Ha i suoi
occhi>> aggiunse Elyon <<
Albus Severus. E’ un ragazzino molto timido e
dolce…>>
Lui non disse nulla, sapeva dove
voleva arrivare. Le baciò
la guancia, e le sue mani istintivamente si posarono sul grembo di lei
<<
Elyon, non preoccuparti. Va tutto bene…>> la
rassicurò restando in quella
posizione. Lei sorrise ancora, quasi commossa dalle sue parole
<< Hai già
scelto un nome? Forse sta volta sarà un
maschio…>> chiese scostando il
viso in modo da guardarlo. E lui si specchiò ancora una
volta in quegli occhi
sinceri e innamorati, che mai si sarebbe stancato di guardare
<< Glielo
daremo dopo che lo avremo visto>> mormorò
baciandola sulle labbra rosa,
continuando ad accarezzarle il grembo in cui una vita si stava
accendendo
sempre di più.
Severus Piton ha amato due donne
nella sua vita. Elyon
l’avrebbe amata per sempre, anche dopo la morte. Non aveva
più niente da
temere. Non doveva più nascondersi, mentire,
soffrire…i ricordi sono per il
passato, Lily e l’amore che aveva provato per lei erano un
doloroso ricordo
lontano. Ma Elyon era il suo presente e futuro. Lei, Faith e il piccolo
ancora
senza nome. Finalmente, anche lui, poteva dire di aver trovato la pace.
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