Note
della traduttrice: Rieccoci! Ho adorato questo capitolo
– e vedrete
il numero quattro – e spero vivamente che vi piaccia quanto
è
piaciuto a me. L'ho tradotto d'un fiato – sono settimane
piuttosto
piene, ma non volevo farvi aspettare. Buona lettura ~
Author's
Note: Che si dice, ragazzi! Ho un esame
mercoledì, uno scritto
venerdì, un altro scritto la prossima settimana, pianifico
il
weekend... yeah! Vita universitaria! Ehehe tralasciando questo, oh
gente, le vostre risposte sono state così carine oh mio dio
;u;
grazie mille! Le recensioni guidano gli scrittori, gente, non avete
idea. Grazie non solo per aver letto, ma anche per avermi detto cosa
ne pensate : ) spero che questa parte sia soddisfacente! Grazie
mirajens per avermi aiutata ;u; fate attenzione!
Questo è l'account su fanfiction.net dell'autrice, da cui ho ricevuto il permesso di traduzione.
Amatela e veneratela.
(qui c'è la traduttrice!)
Oltremare
Lui
aveva solo intenzione di farla piangere.
Non
di innamorarsene.
2.
Ascolta
«Dove
sta portando Juvia, Gray-sama?» chiese la sirena, seguendolo.
«Te
l'ho detto, vedrai.» replicò Gray, agitando
più velocemente la sua
pinna. La ragazza si accigliò all'aumento di
velocità, sforzandosi
di tenere il passo.
«Gray-sama
sta nuotando troppo forte!» gemette, perdendolo di vista
quando un
fiume di bolle eruppe di fronte a lei. «Ah!»
«Stiamo
facendo un gioco.» lo udì dire, guardandosi
intorno per
localizzarlo. «Gli umani ci giocano tutto il tempo.»
«Eh?»
sbarrò
gli occhi, solo
per gridare quando un altro geyser le esplose davanti «Gray-sama!»
«Che
c'è?»
sogghignò,
avvicinandosi mentre le bolle si dissolvevano. Gli occhi impauriti
della ragazza incontrarono il suo sorrisetto, incrociando
le proprie braccia prima del collo e fluttuando senza fretta sul
versante opposto ai geyser subacquei.
«A
J-Juvia non piace questo posto.» s'imbronciò,
avvolgendo le braccia
intorno al corpo tremante e gettando occhiate tutt'intorno.
«L-lei
ha paura-»
«Cosa,
di un po' d'acqua calda?»
Lei
lo guardò, solo per gridare ad un altro scoppio di calore.
Gray
sogghignò a quel suono. «Bene. Nuota fin qui e ce
ne andremo.»
Le
labbra incurvate ebbero un tremito, gli occhi si inumidirono, mentre
lei occhieggiava il geyser. Guardando gli occhi lucidi della ragazza,
le sue pupille si assottigliarono e il ghigno si allargò sui
suoi
lineamenti.
Bene,
come si era aspettato. Avrebbe iniziato a piangere da un momento
all'altro, che fosse per paura o per essersi scottata
accidentalmente. In qualunque caso, lui avrebbe avuto ciò
che gli
serviva e lei non gli sarebbe stata più utile. Chi
immaginava
sarebbe stato così semplice.
Lui
sapeva di non poterla toccare per farla piangere – l'avrebbe
solo
fatta scappare spaventata. Non un morso veloce, non un graffio con i
suoi artigli, niente; ma se si fosse fatta male accidentalmente, beh,
non sarebbe potuta essere colpa sua, quindi lei non avrebbe avuto
ragioni per allontanarsi. Lui avrebbe preso la sua lacrima, e anche
una cena gustosa.
Questa
sciocca ragazza pesce, così inconsapevole ed ingenua,
seguendolo
incautamente in una zona pericolosa solo perché l'aveva
detto lui.
Se l'era cercata.
Sentendo
un soffuso rumore nel geyser, Gray fece guizzare lo sguardo verso il
basso prima di riportarlo sul suo viso.
«Andiamo,
ragazza,» la sollecitò «te ne vuoi
andare, eh? Forza, passa di
qua.»
Juvia
tremò, stringendosi di più ed indietreggiando.
«J-Juvia..»
«Meglio
andare adesso, prima che erutti di nuovo.»
La
ragazza chiuse gli occhi, abbassando la testa.
«Non
essere così spaventata. È facile, vedi?»
I
suoi occhi si aprirono ancora una volta, tremolando sempre di
più
nel vederlo nuotare pigramente sopra i geyser che lo circondavano.
Tornò al punto di partenza, piegando la coda ed incrociando
le
braccia.
«Adesso,»
disse, guardando verso il basso prima di incontrare i suoi occhi,
«pronta?»
Juvia
fremette, avanzando lentamente nella sua direzione.
«G-Gray-sama
sarà dall'altra parte?»
Lui
alzò le spalle. «Non sto andando da nessuna
parte.»
Poteva
vedere il getto prepararsi per esplodere, facendo piegare le sue
labbra in un sogghigno. «Al mio tre, okay? Uno..
due-»
Lei
scattò in avanti, schizzando attraverso l'acqua, ma il
geyser
esplose proprio lì, bruciandole la punta della coda. Lei si
scontò
contro il suo petto, spostandolo all'indietro di un paio di piedi, ma
l'urlo assordante che lei emise era come musica per le sue orecchie.
Mentre
il geyser si spegneva, il suo corpo tremava contro quello del
ragazzo, lievi gemiti sfuggivano alle sue labbra mentre sfiorava la
propria coda. Fumo si levava dal bordo della sua pinna dorata,
facendole fare una smorfia prima che si girasse verso il suo petto.
«Tutto
okay?» chiese Gray, nonostante la ragazza fosse inconsapevole
della
vacuità nel suo tono. La sua mano sollevò il
mento della ragazza,
facendo incrociare i loro sguardi mentre la studiava attentamente.
«Fa male?»
Lei
annuì in silenzio, abbassando il viso.
«No--
guardami.» le ordinò, portando la sua faccia
ancora verso l'alto.
Lei lo fissò, una sfumatura rosea a tingerle le guance
mentre lui si
faceva più vicino e spostava lo sguardo da un occhio
all'altro.
I
suoi occhi erano umidi, ricoperti da un sottile scintillio,
ma–
«Perché
non stai piangendo?» chiese bruscamente, premendo il pollice
all'angolo dell'occhio «Non fa male?»
«S-sì..?»
mormorò, sobbalzando quando lui sollevò la sua
coda. «No--»
Lei
schiaffeggiò la sua mano, ma indietreggiò
velocemente, piegando le
proprie mani sul seno e chinando il mento.
«Scusa!
Scusami..»
Gray
corrugò le sopracciglia, perplesso. Non capiva –
provava dolore
fisico, ma non stava piangendo. I suoi occhi erano umidi, e aveva
urlato all'inizio, ma ora non emetteva un suono, non tirava nemmeno
su con il naso. Anche prima, quando era terrorizzata, era.. emotiva,
ma tranquilla. Emotiva e tranquilla.
Così
preso dai propri pensieri, non si accorse della vicinanza tra loro
finché lei non toccò timidamente con la fronte il
suo petto. Lui si
irrigidì al contatto, occhieggiandola con occhi
assottigliati, ma
lei lo fermò prima che potesse parlare.
«Grazie..
per aver preso Juvia.»
Lui
si interruppe, sollevando un sopracciglio. Lo stava ringraziando?
Quando lui era la ragione per cui si era ferita?
Questa
ragazza.. non piangeva per il dolore fisico, o la paura – lei
li
accettava semplicemente in silenzio. Così se quello non
funzionava..
Alzò
lentamente le braccia, circondandole la vita. Era un gesto
imbarazzato, a lui estraneo, ma lei sembrò rilassarsi nel
suo
abbraccio, accoccolandosi un po' più vicina.
La
sua coda di sirena oscillava delicatamente soddisfatta, producendo un
ghigno sulle sue labbra. Così facile da manipolare. Sembrava
ci
fosse un altro modo per ottenere ciò che voleva, dopotutto.
__
«Ohi?
Sveglio ancora una volta di prima mattina?»
Gray
si fermò bruscamente, guardando storto lo squalo dai capelli
argentati che gli sbarrava la strada. «Lyon. Via da
qui.»
«Sembri
diverso..» notò Lyon. «Per prima cosa,
sei sveglio ad un'ora
decente--»
«--
Fanculo--»
«--
e non puzzi più di sangue. È sbagliato che mi
preoccupi degli
affari del mio fratellino?»
«Non
siamo fratelli.» sbottò Gray.
Lyon
si finse ferito. «Forse non per il sangue,»
replicò, «ma di certo
non hai dimenticato-»
«Non
l'ho scordato.»
Lo
squalo coi capelli argentati scosse la testa, incrociando lo sguardo
duro di Gray. «È così?
Perché sembri distratto, ultimamente,
distratto da una piccola, graziosa, coda.»
Gray
strinse la mascella, respirando a fondo silenziosamente. «Mi
hai
seguito?»
Lyon
alzò le spalle con nonchalance. «Ero curioso
riguardo dove
scappassi via ogni mattina. Avrei detto che eri egoista a tenere
tutto per te un pasto così appetitoso, ma..»
girò la testa verso
Gray, lanciandogli un'occhiata, «non hai ancora provato ad
ucciderla, non una volta.»
«Non
ancora.»
«Ancora?»
chiese Lyon. «Dimmi, che stai aspettando? Non hai mai giocato
così
a lungo con il cibo, e lei sembra così deliziosa-»
«Che
nessuno la tocchi.» ringhiò Gray, scoprendo i
denti.
«Oh?»
disse Lyon, alzando strafottente un sopracciglio.
«Così permaloso?
Perché, sta diventando più che un ottimo spuntino
per te?»
«Non
essere ridicolo,» scattò Gray, corrugando le
sopracciglia con lo
sguardo truce «se bevi una lacrima di sirena, vivi trecento
anni. Ne
ho già venti, quindi ho al massimo dieci anni, e mi rifiuto
di
morire finché non avrò fatto fuori l'umano che ha
ucciso Ur.»
«E
credi che giocando agli umani otterrai la lacrima?»
replicò Lyon
seccamente. «Un semplice morso sarà sufficiente.
Di solito lo è.»
«Non
con questa.» ribatté Gray. «Lei non
piange per il dolore. Si
congela, in silenzio. Le serve qualcosa di diverso.»
«Quindi
che hai in mente?» chiese Lyon.
«Fare
quello che faccio meglio.» rispose Gray. «Spezzarle
il cuore. Dopo
la potrai mangiare tutto per quanto mi interessa. Ho solo bisogno che
pianga.»
«Ci
sono più lacrime che unicamente di dolore.» si
intromise un'altra
voce. Lui si voltò verso la fonte, trovando Erza che nuotava
verso
di lui prima di incrociare la braccia sul seno. «Non
è necessario
che le spezzi il cuore.»
«Sì?»
replicò quello. «Allora che altro metodo
suggerisci?»
«Così
freddo.» lo sfotté Lyon, incrociando le braccia
sul suo petto e
scuotendo la testa.
«Lacrime
di felicità.» replicò semplicemente
Erza. «Piangere non si limita
ai momenti di tristezza.»
Gray
la fissò, le sopracciglia aggrottate prima che le labbra si
piegassero in una smorfia. «La differenza non conta
– lei è solo
un'ingenua ragazza pesce. È mia finché non la
farò piangere, poi
la mangerò, più semplice di
così.» Fece un sogghigno basso,
scoprendo i denti aguzzi. «Dì agli altri di
levarsi di torno, o
ucciderò anche loro.»
«Gray-sama!»
chiamò una dolce voce, allarmandolo. «Juvia ha
trovato un posto
nuovo! Gray-sama!»
Gray
fece scattare il suo sguardo verso di lei, gli occhi sbarrati nel
vedere Juvia nuotare con impazienza verso di lei.
«Gray-sama-!»
«Silenzio!»
sibilò, incontrandola a metà strada e premendole
una mano sulle
labbra. «Che stai facendo? Ti avevo detto di non venire mai
qui!»
Juvia
sbatté le ciglia prima di liberarsi dalla sua stretta,
sollevando il
viso dalla sua mano. «Juvia lo sa, ma Gray-sama! Juvia
è così
eccitata-!»
«Idiota!»
sbottò lui, facendola trasalire al suo tono di rimprovero.
«Non sai
dove sei? Sei nel covo degli squali,
tutti qui vogliono
farti a pezzi! Stai cercando di ucciderti?!»
La
paura le lampeggiò negli occhi mentre si ritirava
timidamente.
«I-io-»
«Datti
una calmata, Gray.» disse Erza, posando pacificamente una
mano sulla
sua spalla. «È al sicuro qui, non ti
preoccupare.»
«Non
sono preoccupato!» scattò Gray, roteando mentre
Juvia si abbassava
dietro alla sua schiena. Erza lo ignorò, sbirciando oltre la
sua
spalla la sirena nascosta dietro di lui.
«È
carina.» ribatté lei, con un sorriso gentile sulle
labbra.
Juvia
sbatté le ciglia, incrociando esitante il suo sguardo mentre
Gray
sbuffava. «Stai zitta.»
«Lei
è carina.» aggiunse Lyon, nuotando pigramente
attorno a Gray mentre
gli occhi di Juvia lo seguivano cautamente. «Mi chiedo..
è anche
gustosa?»
Chiuse
di scatto la mandibola, facendo indietreggiare la ragazza mentre Gray
ringhiava attraverso i denti stretti.
«Stronzo!»
ringhiò Gray, spingendo Juvia dietro di lui e voltandosi.
«Che ho
appena detto? Vuoi morire subito?!»
«Parole
graziose per la tua graziosa sirena.» lo
sbeffeggiò Lyon, alzando
il naso. «Ma noi sappiamo quanto siano vuote.»
Gray
sogghignò, scrocchiando le nocche. «Non siamo
più bambini,
bastardo.»
«Sei
appena diventato grande.» replicò piattamente Lyon.
Le
pupille di Gray si assottigliarono quando alzò gli artigli.
«Lo
vedremo.»
«Prova
a non farmi annoiare, okay?»
«Tu
fott-»
«Gray.
Lyon.» la frecciata di Erza li interruppe, arrivando fra
loro. «Non
ora.»
Li
guardò entrambi severamente, indugiando in particolare su
Gray. Lui
si fermò prima di sbuffare, voltando la testa mentre le
pupille
scure tornavano normali.
«Hmph.
Come vuoi.»
Afferrò
il polso di Juvia, strappandola al suo sguardo pietrificato mentre
lui nuotava in mare aperto. Mostrando il medio a Lyon, lo squalo dai
capelli argentati alzò a malapena un sopracciglio,
sollevando il
naso e lasciandolo andare via.
Una
volta arrivati ad una distanza sufficiente, Gray trascinò
Juvia di
fronte a lui, lasciandole il polso. «Idiota!»
sbottò, curvando le
proprie labbra in un ghigno. «Non lo fare di nuovo, mi hai
sentito?»
La
ragazza abbassò la testa e si massaggiò il posto,
arrossendo appena
sotto la sua presa dura. «J-Juvia si scusa.. n-non
intendeva..»
Gray
studiò la sua aria triste prima di sospirare, liberandosi
della
rabbia dai propri occhi. «Sarebbe potuta andare peggio, sai?
Sei
fortunata che fossero solo Erza e quel bastardo di Lyon. Erza non
mangia la tua specie, comunque-»
«Mi
dispiace..»
Lui
la fissò, osservando che il suo sguardo era fisso sul fondo
dell'oceano. Passandosi una mano sul ciuffo, si scompigliò i
capelli
prima di esalare un sospiro. «Sì, beh, a cosa
stavi pensando
comunque?»
La
ragazza si accigliò, stringendo le proprie mani prima di
stringere
se' stessa. «Juvia.. era solo.. eccitata.. »
«Per
il tuo nuovo posto?»
«Sì..
e..» sollevò timidamente i suoi occhi verso di
lui, mentre un
imbarazzato rossore le colorava le guance, «e
perché... vedeva di
nuovo Gray-sama..»
Gray
la fissò, sentendo una stretta poco familiare allo stomaco.
Era come
aveva detto Lyon – si era svegliato presto durante la
settimana
passata per incontrarla in acque dove lei l'aveva trascinato in
alcune avventure per collezionare tesori. Era tutto parte del suo
piano per farla innamorare di lui, ma non poteva negare che qualche
volta non vedeva l'ora di incontrarla. Alcune delle cose che avevano
trovato erano davvero belle, e lei non era la peggiore
compagnia–
Scosse
bruscamente la testa, rifiutandosi di rimuginare sopra i propri
pensieri. «Quindi,» disse, schiarendosi la gola,
«stiamo andando a
vedere questo nuovo luogo o cosa?»
Il
viso di Juvia si illuminò, mentre un radioso sorriso si
diffondeva
sui suoi lineamenti. «S-sì!»
pigolò, voltandosi e schizzando via.
Lasciò
bolle frizzanti nella sua scia, strappando un mezzo sorriso a Gray
mentre la seguiva.
__
Il
modo con cui osservava il tesoro era interessante.
Sembrava
genuinamente catturata, gli occhi spalancati e le labbra a formare
una piccola “o” mentre avvicinava i vari oggetti al
suo viso.
Alcune volte si girava verso di lui, chiedendogli cos'era
quell'oggetto sconosciuto, aspettando con aria d'attesa come se
pensasse che lui avesse tutte le risposte del mondo. Era..
divertente, il modo in cui lo guardava. Solo perché qualche
tempo
prima aveva risposto ad alcune sue domande, era diventato all'istante
un esperto, aumentando la sua ammirazione verso di lui.
Strana
ragazza. Strana.. ma interessante, in un modo che non si era
aspettato.
Di
solito si divertiva con la paura delle sue prede. Il terrore nei loro
occhi e il tremore dei loro corpi, congelati al loro posto. Il modo
in cui l'oceano si tingeva di rosso con il loro sangue –
così
delizioso da odorare e assaggiare – e l'eccitazione della
caccia,
unita alla soddisfazione della vittoria.. quello
era
divertente.
Ma
questa ragazza.. questa innocente ragazza era altrettanto
interessante. Come arrivava al suo fianco ogni mattina, sempre
sveglia e gioiosa anche quando il sole non era ancora sorto. Il modo
in cui i suoi occhi si illuminavano quando trovava qualcosa di nuovo,
tenendolo attentamente fra le mani e cullandolo. Qualche volta teneva
la sua mano in una presa ferma e lo trascinava da un sito di scavo ad
un altro, rendendo sicuro che non si sarebbe addormentato come quando
si era appisolato su una roccia mentre lei trovava qualcosa di
emozionante.
Ma
il modo in cui la mano di lei si univa perfettamente alla sua, o il
divertimento che lui provava quando la voce della ragazza era al
culmine dell'eccitazione; il fervore sul suo volto e come i suoi
occhi brillavano quando il suo sguardo cadeva su di lui –
tutto
quello era.. qualcosa, ma non era sicuro cosa fosse.
In
ogni caso, lei si stava affezionando. Ma dannazione – non
avrebbe
dovuto affezionarsi anche lui.
__
“Juvia
ha letto di questo una volta”
Gray
sterzò bruscamente attraverso l'acqua, evitando per un pelo
una
roccia frastagliata.
“Da
una bottiglia che galleggiava in mare.”
Procedette
a zig zag tra le alghe che si aggrovigliavano sulla sua strada,
tracciando un sentiero.
“Juvia
sa che Gray-sama le ha detto di stare lontana dalla superficie quando
lui non è con lei, ma..”
Una
fossa oceanica dopo un'altra, e un'altra. Il tunnel sembrava non
finire mai.
“Juvia
era curiosa!”
I
suoi occhi guardarono attentamente i dintorni. Oscurità. Le
caverne
sembravano profonde, non permettendo ai raggi di luce di penetrarvi.
“Dentro
c'era il messaggio di un marinaio circa la scoperta di una terra.
Parlava di alberi e di qualcosa chiamato c-o-c-c-o... diceva di
trattarsi di un frutto molto, molto dolce. Oh, e una cascata!
Gray-sama riesce a crederci?! Acqua che cade! Com'è
eccitante!”
C'erano
altre creature lì, piene di occhi bulbosi, che lo guardavano
attentamente mentre lui passava nuotando. Lui le fissò,
scoprendo i
denti. Non fecero alcun movimento per fermarlo.
“Ah..
ma questo ha reso Juvia triste.”
Fece
una curva stretta, svoltando l'angolo.
“Juvia
non potrà mai vedere quel posto, o altri luoghi.”
Un
frammento di luce catturò la sua attenzione, brillando in
lontananza. La sua bocca si curvò in un sorrisetto.
Finalmente.
“J-Juvia
non sta facendo il broncio! Lei solo... Juvia non ha le gambe. Come
potrebbe vedere tutti i paesaggi degli umani, senza le gambe?”
Nuotò
in quella direzione, sbattendo più velocemente la sua pinna,
facendo
frusciare la propria coda nella corrente.
“Va
bene così... anche solo sentirne parlare è
abbastanza. È come deve
essere.”
Irrompendo
attraverso la superficie dell'acqua, si tolse i capelli dagli occhi,
guardandosi intorno. Un sorriso soddisfatto gli attraversò
le
labbra.
__
«Tieniti
stretta, okay?»
«Eh?
Gray-sam- ahh!»
Gray
partì all'improvviso, tirandola con la mano stretta nella
sua. Juvia
squittì alla velocità improvvisa, mentre un roseo
rossore si
diffondeva sulle guance alla ferrea stretta sulle sue dita. Lei
strinse la mano, tenendo la stretta come le aveva detto, ma si
sforzò
un po' dietro alla sua alta velocità, fissando il proprio
sguardo
sulla nuca del ragazzo.
«Gray-sama?»
chiamò, la confusione unita al suo tono.
«Assicurati
di non lasciarla andare.» disse lui, incrociando per un
momento il
suo sguardo prima di trascinarla dentro una grotta subacquea.
L'oscurità
le oscurò istantaneamente la vista, annebbiandole i sensi.
«Gray-sama?!» strillò spaventata,
guardandosi attorno senza vedere
nulla.
Lui
le strinse la mano, conducendola attraverso acque sconosciute.
«Sei
ancora con me?»
Lei
sbatté gli occhi diverse volte, strizzando gli occhi.
«Juvia... non
riesce a vedere..»
«Io
sì. Non ti preoccupare.»
«Dove
stiamo andando?»
«Aspetta
e vedrai.»
C'erano
spine lungo le pareti, graffi di artigli e sibilii di pinne. Lei
udì
un ringhio uscire dalle labbra di Gray e lui la tirò appena
più
vicina.
«Gray-sama..»
sussurrò, la paura che le tremava nella voce. Poteva sentire
occhi
minacciosi trapassarle la schiena, osservando ogni loro movimento.
«Tu
ti fidi di me,» disse lui. «Ti fidi di
me?»
Lei
guardò attraverso l'oscurità, stringendo di
più la sua mano.
«Sì..»
Lui
sorrise, tornando a guardare di fronte a se'. «Bene. Guarda
avanti.»
«Eh?
Cos'è -»
«Tieni
duro.»
Con
un potente colpo di coda, Gray nuotò in avanti,
trascinandola con
lui. Le bolle passarono di fronte alla sua vista mentre lei alzava
una mano davanti ai suoi occhi, riparandosi dalla luce accecante.
Sentì il rombo dell'acqua appena emersero dalla superficie,
abbassando la mano mentre le goccioline splendevano attorno a lei.
I
suoi occhi si aprirono a poco a poco, mettendo a fuoco la visuale, e
lei sussultò.
Il
rombo della cascata che si gettava nel fiume le assordava le
orecchie. La vista era magnifica, l'altezza della cascata sembrava
correre per miglia e miglia, sparendo fra le nuvole del cielo. Scogli
affilati ricoperti da un verde muschio circondavano la cascata, in
contrasto con il fiume ceruleo che si allargava sotto la cascata.
Juvia
la fissò ad occhi spalancati, le gocce d'acqua che
scivolavano lungo
le sue guance e i capelli mentre la sua bocca era aperta dallo
sbalordimento.
«Una..
cascata..»
«Vero?»
chiese Gray, lasciandole il polso e alzando impertinente un
sopracciglio. «Che ne pensi?»
Juvia
si voltò lentamente verso di lui, strappando il suo sguardo
dalla
cascata. «Gray-sama.. ha trovato questo per Juvia?»
«Hai
detto di volerne vedere una, no?» nuotò verso di
essa, mettendo una
mano sotto l'acqua frusciante. «Non è
così eccitante, è come un
sacco di pioggia che cade nello stesso punt-»
«Gray-sama!»
Il
corpo della ragazza si scontrò con il suo, le braccia
strette
intorno al collo e la sua coda azzurra che si agitava su e
giù.
Caddero entrambi attraverso la cascata, immersi nel fiume mentre
Juvia si tirava indietro, sorridendo timidamente.
«N-nessuno
aveva mai fatto questo per Juvia.. Juvia è così
contenta!»
Lo
abbracciò di nuovo, facendolo sobbalzare sotto la sua presa
stretta.
«Beh,
sì..» mormorò lui, voltando la sua
testa. «Non hai bisogno delle
gambe umane per vedere questo, no? Non siamo limitati come
credi.»
Lei
sciolse le braccia, nuotando indietro. «Grazie Gray-sama!
È così
bella!»
Lei
rise gioiosamente, immergendosi nell'acqua prima di saltare
attraverso la cascata. Squittì al contatto con l'acqua,
saltando
fuori dal fiume e piazzandosi sotto la cascata. Il fiume si
increspava attorno a lei, sovrastando le sue risate mentre l'acqua
passava tra le sue dita. I suoi capelli erano appiccicati alle
guance, i ciuffi sulla fronte mentre rivoli d'acqua scorrevano sul
mento e sul collo. Gray si ritrovò a seguirne distrattamente
il
percorso prima di distogliere in fretta lo sguardo.
«Acqua
che cade..» rise la ragazza, chiudendo gli occhi con un
sorriso.
«Juvia non avrebbe mai pensato di vederla!»
«Non
è tutto.» disse Gray, facendola sobbalzare per la
voce improvvisa
nelle orecchie. Le sue guance si scurirono per la vicinanza mentre
lui si appoggiava dietro, mettendo le proprie mani sulle sue spalle.
«E-e-eh?»
balbettò la ragazza, sentendo freddo per i suoi artigli
sulla pelle.
L'angolo delle labbra del ragazzo si curvò, i ciuffi caddero
sopra
un occhio mentre voltava la testa. Lei lo guardò in
silenzio, il
respiro rotto per l'attesa nel momento in cui la spinse oltre la
cascata, solo per farla voltare.
Le
sopracciglia della ragazza si aggrottarono confuse, alzando gli occhi
nella quiete del fiume prima di spalancarsi dalla sorpresa.
«Aah!»
urlò, gettandosi in avanti e scivolando dalla sua presa.
Raggiunse
la spiaggia dell'argine, appoggiando le braccia sulla terra e facendo
sguazzare felicemente la coda dentro e fuori dall'acqua.
«Alberi!»
Gray
rise sommessamente alle sue buffonate infantili, guardandola tirare
indietro la testa per avere la visuale completa degli alti alberi.
«Sono
così grandi!» rantolò, gli occhi
spalancati dalla meraviglia.
«Gray-sama! Vedi? Sono più grandi di Gray-sama e
Juvia uniti!»
stridette deliziata, sollevandosi quanto poteva dall'acqua.
«Così..
enormi! E verdi! Gray-sama li vede?! Tutti insieme – una
foresta!»
«Li
vedo, li vedo.» mormorò lui, portandosi dietro di
lei.
Juvia
prese un breve respiro, esalandolo contenta. «L'aria
è così
fresca... e i colori così brillanti!»
Sospirò
sognante guardando i rami e le foglie con passione e meraviglia.
«È
tutto.. bellissimo..»
Gray
studiò il suo viso, osservando la gentile curva delle sue
labbra e
le ciglia folte che le incorniciavano i suoi delicati occhi blu.
«...
già.» mormorò tranquillamente.
«Lo è.»
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