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Autore: randomteenager    14/03/2015    2 recensioni
Lui aveva solo intenzione di farla piangere.
Non di innamorarsene.
{Shark-Gray&Mermaid-Juvia AU ; Traduzione ; Gruvia}
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Note della traduttrice: Rieccoci! Ho adorato questo capitolo – e vedrete il numero quattro – e spero vivamente che vi piaccia quanto è piaciuto a me. L'ho tradotto d'un fiato – sono settimane piuttosto piene, ma non volevo farvi aspettare. Buona lettura ~

Author's Note: Che si dice, ragazzi! Ho un esame mercoledì, uno scritto venerdì, un altro scritto la prossima settimana, pianifico il weekend... yeah! Vita universitaria! Ehehe tralasciando questo, oh gente, le vostre risposte sono state così carine oh mio dio ;u; grazie mille! Le recensioni guidano gli scrittori, gente, non avete idea. Grazie non solo per aver letto, ma anche per avermi detto cosa ne pensate : ) spero che questa parte sia soddisfacente! Grazie mirajens per avermi aiutata ;u; fate attenzione!


Questo è l'account su fanfiction.net dell'autrice, da cui ho ricevuto il permesso di traduzione.
Amatela e veneratela.


(qui c'è la traduttrice!)




Oltremare

Lui aveva solo intenzione di farla piangere.
Non di innamorarsene.


2. Ascolta



«Dove sta portando Juvia, Gray-sama?» chiese la sirena, seguendolo.

«Te l'ho detto, vedrai.» replicò Gray, agitando più velocemente la sua pinna. La ragazza si accigliò all'aumento di velocità, sforzandosi di tenere il passo.

«Gray-sama sta nuotando troppo forte!» gemette, perdendolo di vista quando un fiume di bolle eruppe di fronte a lei. «Ah!»

«Stiamo facendo un gioco.» lo udì dire, guardandosi intorno per localizzarlo. «Gli umani ci giocano tutto il tempo.»

«Eh?» sbarrò gli occhi, solo per gridare quando un altro geyser le esplose davanti «Gray-sama!»

«Che c'è?» sogghignò, avvicinandosi mentre le bolle si dissolvevano. Gli occhi impauriti della ragazza incontrarono il suo sorrisetto, incrociando le proprie braccia prima del collo e fluttuando senza fretta sul versante opposto ai geyser subacquei.

«A J-Juvia non piace questo posto.» s'imbronciò, avvolgendo le braccia intorno al corpo tremante e gettando occhiate tutt'intorno. «L-lei ha paura-»

«Cosa, di un po' d'acqua calda?»

Lei lo guardò, solo per gridare ad un altro scoppio di calore. Gray sogghignò a quel suono. «Bene. Nuota fin qui e ce ne andremo.»

Le labbra incurvate ebbero un tremito, gli occhi si inumidirono, mentre lei occhieggiava il geyser. Guardando gli occhi lucidi della ragazza, le sue pupille si assottigliarono e il ghigno si allargò sui suoi lineamenti.

Bene, come si era aspettato. Avrebbe iniziato a piangere da un momento all'altro, che fosse per paura o per essersi scottata accidentalmente. In qualunque caso, lui avrebbe avuto ciò che gli serviva e lei non gli sarebbe stata più utile. Chi immaginava sarebbe stato così semplice.

Lui sapeva di non poterla toccare per farla piangere – l'avrebbe solo fatta scappare spaventata. Non un morso veloce, non un graffio con i suoi artigli, niente; ma se si fosse fatta male accidentalmente, beh, non sarebbe potuta essere colpa sua, quindi lei non avrebbe avuto ragioni per allontanarsi. Lui avrebbe preso la sua lacrima, e anche una cena gustosa.

Questa sciocca ragazza pesce, così inconsapevole ed ingenua, seguendolo incautamente in una zona pericolosa solo perché l'aveva detto lui. Se l'era cercata.

Sentendo un soffuso rumore nel geyser, Gray fece guizzare lo sguardo verso il basso prima di riportarlo sul suo viso.

«Andiamo, ragazza,» la sollecitò «te ne vuoi andare, eh? Forza, passa di qua.»

Juvia tremò, stringendosi di più ed indietreggiando. «J-Juvia..»

«Meglio andare adesso, prima che erutti di nuovo.»

La ragazza chiuse gli occhi, abbassando la testa.

«Non essere così spaventata. È facile, vedi?»

I suoi occhi si aprirono ancora una volta, tremolando sempre di più nel vederlo nuotare pigramente sopra i geyser che lo circondavano. Tornò al punto di partenza, piegando la coda ed incrociando le braccia.

«Adesso,» disse, guardando verso il basso prima di incontrare i suoi occhi, «pronta?»

Juvia fremette, avanzando lentamente nella sua direzione. «G-Gray-sama sarà dall'altra parte?»

Lui alzò le spalle. «Non sto andando da nessuna parte.»

Poteva vedere il getto prepararsi per esplodere, facendo piegare le sue labbra in un sogghigno. «Al mio tre, okay? Uno.. due-»

Lei scattò in avanti, schizzando attraverso l'acqua, ma il geyser esplose proprio lì, bruciandole la punta della coda. Lei si scontò contro il suo petto, spostandolo all'indietro di un paio di piedi, ma l'urlo assordante che lei emise era come musica per le sue orecchie.

Mentre il geyser si spegneva, il suo corpo tremava contro quello del ragazzo, lievi gemiti sfuggivano alle sue labbra mentre sfiorava la propria coda. Fumo si levava dal bordo della sua pinna dorata, facendole fare una smorfia prima che si girasse verso il suo petto.

«Tutto okay?» chiese Gray, nonostante la ragazza fosse inconsapevole della vacuità nel suo tono. La sua mano sollevò il mento della ragazza, facendo incrociare i loro sguardi mentre la studiava attentamente. «Fa male?»

Lei annuì in silenzio, abbassando il viso.

«No-- guardami.» le ordinò, portando la sua faccia ancora verso l'alto. Lei lo fissò, una sfumatura rosea a tingerle le guance mentre lui si faceva più vicino e spostava lo sguardo da un occhio all'altro.

I suoi occhi erano umidi, ricoperti da un sottile scintillio, ma–

«Perché non stai piangendo?» chiese bruscamente, premendo il pollice all'angolo dell'occhio «Non fa male?»

«S-sì..?» mormorò, sobbalzando quando lui sollevò la sua coda. «No--»

Lei schiaffeggiò la sua mano, ma indietreggiò velocemente, piegando le proprie mani sul seno e chinando il mento.

«Scusa! Scusami..»

Gray corrugò le sopracciglia, perplesso. Non capiva – provava dolore fisico, ma non stava piangendo. I suoi occhi erano umidi, e aveva urlato all'inizio, ma ora non emetteva un suono, non tirava nemmeno su con il naso. Anche prima, quando era terrorizzata, era.. emotiva, ma tranquilla. Emotiva e tranquilla.

Così preso dai propri pensieri, non si accorse della vicinanza tra loro finché lei non toccò timidamente con la fronte il suo petto. Lui si irrigidì al contatto, occhieggiandola con occhi assottigliati, ma lei lo fermò prima che potesse parlare.

«Grazie.. per aver preso Juvia.»

Lui si interruppe, sollevando un sopracciglio. Lo stava ringraziando? Quando lui era la ragione per cui si era ferita?

Questa ragazza.. non piangeva per il dolore fisico, o la paura – lei li accettava semplicemente in silenzio. Così se quello non funzionava..

Alzò lentamente le braccia, circondandole la vita. Era un gesto imbarazzato, a lui estraneo, ma lei sembrò rilassarsi nel suo abbraccio, accoccolandosi un po' più vicina.

La sua coda di sirena oscillava delicatamente soddisfatta, producendo un ghigno sulle sue labbra. Così facile da manipolare. Sembrava ci fosse un altro modo per ottenere ciò che voleva, dopotutto.


__



«Ohi? Sveglio ancora una volta di prima mattina?»

Gray si fermò bruscamente, guardando storto lo squalo dai capelli argentati che gli sbarrava la strada. «Lyon. Via da qui.»

«Sembri diverso..» notò Lyon. «Per prima cosa, sei sveglio ad un'ora decente--»

«-- Fanculo--»

«-- e non puzzi più di sangue. È sbagliato che mi preoccupi degli affari del mio fratellino?»

«Non siamo fratelli.» sbottò Gray.

Lyon si finse ferito. «Forse non per il sangue,» replicò, «ma di certo non hai dimenticato-»

«Non l'ho scordato.»

Lo squalo coi capelli argentati scosse la testa, incrociando lo sguardo duro di Gray. «È così? Perché sembri distratto, ultimamente, distratto da una piccola, graziosa, coda.»

Gray strinse la mascella, respirando a fondo silenziosamente. «Mi hai seguito?»

Lyon alzò le spalle con nonchalance. «Ero curioso riguardo dove scappassi via ogni mattina. Avrei detto che eri egoista a tenere tutto per te un pasto così appetitoso, ma..» girò la testa verso Gray, lanciandogli un'occhiata, «non hai ancora provato ad ucciderla, non una volta.»

«Non ancora.»

«Ancora?» chiese Lyon. «Dimmi, che stai aspettando? Non hai mai giocato così a lungo con il cibo, e lei sembra così deliziosa-»

«Che nessuno la tocchi.» ringhiò Gray, scoprendo i denti.

«Oh?» disse Lyon, alzando strafottente un sopracciglio. «Così permaloso? Perché, sta diventando più che un ottimo spuntino per te?»

«Non essere ridicolo,» scattò Gray, corrugando le sopracciglia con lo sguardo truce «se bevi una lacrima di sirena, vivi trecento anni. Ne ho già venti, quindi ho al massimo dieci anni, e mi rifiuto di morire finché non avrò fatto fuori l'umano che ha ucciso Ur.»

«E credi che giocando agli umani otterrai la lacrima?» replicò Lyon seccamente. «Un semplice morso sarà sufficiente. Di solito lo è.»

«Non con questa.» ribatté Gray. «Lei non piange per il dolore. Si congela, in silenzio. Le serve qualcosa di diverso.»

«Quindi che hai in mente?» chiese Lyon.

«Fare quello che faccio meglio.» rispose Gray. «Spezzarle il cuore. Dopo la potrai mangiare tutto per quanto mi interessa. Ho solo bisogno che pianga.»

«Ci sono più lacrime che unicamente di dolore.» si intromise un'altra voce. Lui si voltò verso la fonte, trovando Erza che nuotava verso di lui prima di incrociare la braccia sul seno. «Non è necessario che le spezzi il cuore.»

«Sì?» replicò quello. «Allora che altro metodo suggerisci?»

«Così freddo.» lo sfotté Lyon, incrociando le braccia sul suo petto e scuotendo la testa.

«Lacrime di felicità.» replicò semplicemente Erza. «Piangere non si limita ai momenti di tristezza.»

Gray la fissò, le sopracciglia aggrottate prima che le labbra si piegassero in una smorfia. «La differenza non conta – lei è solo un'ingenua ragazza pesce. È mia finché non la farò piangere, poi la mangerò, più semplice di così.» Fece un sogghigno basso, scoprendo i denti aguzzi. «Dì agli altri di levarsi di torno, o ucciderò anche loro.»

«Gray-sama!» chiamò una dolce voce, allarmandolo. «Juvia ha trovato un posto nuovo! Gray-sama!»

Gray fece scattare il suo sguardo verso di lei, gli occhi sbarrati nel vedere Juvia nuotare con impazienza verso di lei.

«Gray-sama-!»

«Silenzio!» sibilò, incontrandola a metà strada e premendole una mano sulle labbra. «Che stai facendo? Ti avevo detto di non venire mai qui!»

Juvia sbatté le ciglia prima di liberarsi dalla sua stretta, sollevando il viso dalla sua mano. «Juvia lo sa, ma Gray-sama! Juvia è così eccitata-!»

«Idiota!» sbottò lui, facendola trasalire al suo tono di rimprovero. «Non sai dove sei? Sei nel covo degli squali, tutti qui vogliono farti a pezzi! Stai cercando di ucciderti?!»

La paura le lampeggiò negli occhi mentre si ritirava timidamente. «I-io-»

«Datti una calmata, Gray.» disse Erza, posando pacificamente una mano sulla sua spalla. «È al sicuro qui, non ti preoccupare.»

«Non sono preoccupato!» scattò Gray, roteando mentre Juvia si abbassava dietro alla sua schiena. Erza lo ignorò, sbirciando oltre la sua spalla la sirena nascosta dietro di lui.

«È carina.» ribatté lei, con un sorriso gentile sulle labbra.

Juvia sbatté le ciglia, incrociando esitante il suo sguardo mentre Gray sbuffava. «Stai zitta.»

«Lei è carina.» aggiunse Lyon, nuotando pigramente attorno a Gray mentre gli occhi di Juvia lo seguivano cautamente. «Mi chiedo.. è anche gustosa?»

Chiuse di scatto la mandibola, facendo indietreggiare la ragazza mentre Gray ringhiava attraverso i denti stretti.

«Stronzo!» ringhiò Gray, spingendo Juvia dietro di lui e voltandosi. «Che ho appena detto? Vuoi morire subito?!»

«Parole graziose per la tua graziosa sirena.» lo sbeffeggiò Lyon, alzando il naso. «Ma noi sappiamo quanto siano vuote.»

Gray sogghignò, scrocchiando le nocche. «Non siamo più bambini, bastardo.»

«Sei appena diventato grande.» replicò piattamente Lyon.

Le pupille di Gray si assottigliarono quando alzò gli artigli. «Lo vedremo.»

«Prova a non farmi annoiare, okay?»

«Tu fott-»

«Gray. Lyon.» la frecciata di Erza li interruppe, arrivando fra loro. «Non ora.»

Li guardò entrambi severamente, indugiando in particolare su Gray. Lui si fermò prima di sbuffare, voltando la testa mentre le pupille scure tornavano normali.

«Hmph. Come vuoi.»

Afferrò il polso di Juvia, strappandola al suo sguardo pietrificato mentre lui nuotava in mare aperto. Mostrando il medio a Lyon, lo squalo dai capelli argentati alzò a malapena un sopracciglio, sollevando il naso e lasciandolo andare via.

Una volta arrivati ad una distanza sufficiente, Gray trascinò Juvia di fronte a lui, lasciandole il polso. «Idiota!» sbottò, curvando le proprie labbra in un ghigno. «Non lo fare di nuovo, mi hai sentito?»

La ragazza abbassò la testa e si massaggiò il posto, arrossendo appena sotto la sua presa dura. «J-Juvia si scusa.. n-non intendeva..»

Gray studiò la sua aria triste prima di sospirare, liberandosi della rabbia dai propri occhi. «Sarebbe potuta andare peggio, sai? Sei fortunata che fossero solo Erza e quel bastardo di Lyon. Erza non mangia la tua specie, comunque-»

«Mi dispiace..»

Lui la fissò, osservando che il suo sguardo era fisso sul fondo dell'oceano. Passandosi una mano sul ciuffo, si scompigliò i capelli prima di esalare un sospiro. «Sì, beh, a cosa stavi pensando comunque?»

La ragazza si accigliò, stringendo le proprie mani prima di stringere se' stessa. «Juvia.. era solo.. eccitata.. »

«Per il tuo nuovo posto?»

«Sì.. e..» sollevò timidamente i suoi occhi verso di lui, mentre un imbarazzato rossore le colorava le guance, «e perché... vedeva di nuovo Gray-sama..»

Gray la fissò, sentendo una stretta poco familiare allo stomaco. Era come aveva detto Lyon – si era svegliato presto durante la settimana passata per incontrarla in acque dove lei l'aveva trascinato in alcune avventure per collezionare tesori. Era tutto parte del suo piano per farla innamorare di lui, ma non poteva negare che qualche volta non vedeva l'ora di incontrarla. Alcune delle cose che avevano trovato erano davvero belle, e lei non era la peggiore compagnia–

Scosse bruscamente la testa, rifiutandosi di rimuginare sopra i propri pensieri. «Quindi,» disse, schiarendosi la gola, «stiamo andando a vedere questo nuovo luogo o cosa?»

Il viso di Juvia si illuminò, mentre un radioso sorriso si diffondeva sui suoi lineamenti. «S-sì!» pigolò, voltandosi e schizzando via.

Lasciò bolle frizzanti nella sua scia, strappando un mezzo sorriso a Gray mentre la seguiva.


__



Il modo con cui osservava il tesoro era interessante.

Sembrava genuinamente catturata, gli occhi spalancati e le labbra a formare una piccola “o” mentre avvicinava i vari oggetti al suo viso. Alcune volte si girava verso di lui, chiedendogli cos'era quell'oggetto sconosciuto, aspettando con aria d'attesa come se pensasse che lui avesse tutte le risposte del mondo. Era.. divertente, il modo in cui lo guardava. Solo perché qualche tempo prima aveva risposto ad alcune sue domande, era diventato all'istante un esperto, aumentando la sua ammirazione verso di lui.

Strana ragazza. Strana.. ma interessante, in un modo che non si era aspettato.

Di solito si divertiva con la paura delle sue prede. Il terrore nei loro occhi e il tremore dei loro corpi, congelati al loro posto. Il modo in cui l'oceano si tingeva di rosso con il loro sangue – così delizioso da odorare e assaggiare – e l'eccitazione della caccia, unita alla soddisfazione della vittoria.. quello era divertente.

Ma questa ragazza.. questa innocente ragazza era altrettanto interessante. Come arrivava al suo fianco ogni mattina, sempre sveglia e gioiosa anche quando il sole non era ancora sorto. Il modo in cui i suoi occhi si illuminavano quando trovava qualcosa di nuovo, tenendolo attentamente fra le mani e cullandolo. Qualche volta teneva la sua mano in una presa ferma e lo trascinava da un sito di scavo ad un altro, rendendo sicuro che non si sarebbe addormentato come quando si era appisolato su una roccia mentre lei trovava qualcosa di emozionante.

Ma il modo in cui la mano di lei si univa perfettamente alla sua, o il divertimento che lui provava quando la voce della ragazza era al culmine dell'eccitazione; il fervore sul suo volto e come i suoi occhi brillavano quando il suo sguardo cadeva su di lui – tutto quello era.. qualcosa, ma non era sicuro cosa fosse.

In ogni caso, lei si stava affezionando. Ma dannazione – non avrebbe dovuto affezionarsi anche lui.


__



Juvia ha letto di questo una volta”

Gray sterzò bruscamente attraverso l'acqua, evitando per un pelo una roccia frastagliata.

Da una bottiglia che galleggiava in mare.”

Procedette a zig zag tra le alghe che si aggrovigliavano sulla sua strada, tracciando un sentiero.

Juvia sa che Gray-sama le ha detto di stare lontana dalla superficie quando lui non è con lei, ma..”

Una fossa oceanica dopo un'altra, e un'altra. Il tunnel sembrava non finire mai.

Juvia era curiosa!”

I suoi occhi guardarono attentamente i dintorni. Oscurità. Le caverne sembravano profonde, non permettendo ai raggi di luce di penetrarvi.

Dentro c'era il messaggio di un marinaio circa la scoperta di una terra. Parlava di alberi e di qualcosa chiamato c-o-c-c-o... diceva di trattarsi di un frutto molto, molto dolce. Oh, e una cascata! Gray-sama riesce a crederci?! Acqua che cade! Com'è eccitante!”

C'erano altre creature lì, piene di occhi bulbosi, che lo guardavano attentamente mentre lui passava nuotando. Lui le fissò, scoprendo i denti. Non fecero alcun movimento per fermarlo.

Ah.. ma questo ha reso Juvia triste.”

Fece una curva stretta, svoltando l'angolo.

Juvia non potrà mai vedere quel posto, o altri luoghi.”

Un frammento di luce catturò la sua attenzione, brillando in lontananza. La sua bocca si curvò in un sorrisetto. Finalmente.

J-Juvia non sta facendo il broncio! Lei solo... Juvia non ha le gambe. Come potrebbe vedere tutti i paesaggi degli umani, senza le gambe?”

Nuotò in quella direzione, sbattendo più velocemente la sua pinna, facendo frusciare la propria coda nella corrente.

Va bene così... anche solo sentirne parlare è abbastanza. È come deve essere.”

Irrompendo attraverso la superficie dell'acqua, si tolse i capelli dagli occhi, guardandosi intorno. Un sorriso soddisfatto gli attraversò le labbra.


__



«Tieniti stretta, okay?»

«Eh? Gray-sam- ahh!»

Gray partì all'improvviso, tirandola con la mano stretta nella sua. Juvia squittì alla velocità improvvisa, mentre un roseo rossore si diffondeva sulle guance alla ferrea stretta sulle sue dita. Lei strinse la mano, tenendo la stretta come le aveva detto, ma si sforzò un po' dietro alla sua alta velocità, fissando il proprio sguardo sulla nuca del ragazzo.

«Gray-sama?» chiamò, la confusione unita al suo tono.

«Assicurati di non lasciarla andare.» disse lui, incrociando per un momento il suo sguardo prima di trascinarla dentro una grotta subacquea.

L'oscurità le oscurò istantaneamente la vista, annebbiandole i sensi. «Gray-sama?!» strillò spaventata, guardandosi attorno senza vedere nulla.

Lui le strinse la mano, conducendola attraverso acque sconosciute. «Sei ancora con me?»

Lei sbatté gli occhi diverse volte, strizzando gli occhi. «Juvia... non riesce a vedere..»

«Io sì. Non ti preoccupare.»

«Dove stiamo andando?»

«Aspetta e vedrai.»

C'erano spine lungo le pareti, graffi di artigli e sibilii di pinne. Lei udì un ringhio uscire dalle labbra di Gray e lui la tirò appena più vicina.

«Gray-sama..» sussurrò, la paura che le tremava nella voce. Poteva sentire occhi minacciosi trapassarle la schiena, osservando ogni loro movimento.

«Tu ti fidi di me,» disse lui. «Ti fidi di me?»

Lei guardò attraverso l'oscurità, stringendo di più la sua mano. «Sì..»

Lui sorrise, tornando a guardare di fronte a se'. «Bene. Guarda avanti.»

«Eh? Cos'è -»

«Tieni duro.»

Con un potente colpo di coda, Gray nuotò in avanti, trascinandola con lui. Le bolle passarono di fronte alla sua vista mentre lei alzava una mano davanti ai suoi occhi, riparandosi dalla luce accecante. Sentì il rombo dell'acqua appena emersero dalla superficie, abbassando la mano mentre le goccioline splendevano attorno a lei.

I suoi occhi si aprirono a poco a poco, mettendo a fuoco la visuale, e lei sussultò.

Il rombo della cascata che si gettava nel fiume le assordava le orecchie. La vista era magnifica, l'altezza della cascata sembrava correre per miglia e miglia, sparendo fra le nuvole del cielo. Scogli affilati ricoperti da un verde muschio circondavano la cascata, in contrasto con il fiume ceruleo che si allargava sotto la cascata.

Juvia la fissò ad occhi spalancati, le gocce d'acqua che scivolavano lungo le sue guance e i capelli mentre la sua bocca era aperta dallo sbalordimento.

«Una.. cascata..»

«Vero?» chiese Gray, lasciandole il polso e alzando impertinente un sopracciglio. «Che ne pensi?»

Juvia si voltò lentamente verso di lui, strappando il suo sguardo dalla cascata. «Gray-sama.. ha trovato questo per Juvia?»

«Hai detto di volerne vedere una, no?» nuotò verso di essa, mettendo una mano sotto l'acqua frusciante. «Non è così eccitante, è come un sacco di pioggia che cade nello stesso punt-»

«Gray-sama!»

Il corpo della ragazza si scontrò con il suo, le braccia strette intorno al collo e la sua coda azzurra che si agitava su e giù. Caddero entrambi attraverso la cascata, immersi nel fiume mentre Juvia si tirava indietro, sorridendo timidamente.

«N-nessuno aveva mai fatto questo per Juvia.. Juvia è così contenta!»

Lo abbracciò di nuovo, facendolo sobbalzare sotto la sua presa stretta.

«Beh, sì..» mormorò lui, voltando la sua testa. «Non hai bisogno delle gambe umane per vedere questo, no? Non siamo limitati come credi.»

Lei sciolse le braccia, nuotando indietro. «Grazie Gray-sama! È così bella!»

Lei rise gioiosamente, immergendosi nell'acqua prima di saltare attraverso la cascata. Squittì al contatto con l'acqua, saltando fuori dal fiume e piazzandosi sotto la cascata. Il fiume si increspava attorno a lei, sovrastando le sue risate mentre l'acqua passava tra le sue dita. I suoi capelli erano appiccicati alle guance, i ciuffi sulla fronte mentre rivoli d'acqua scorrevano sul mento e sul collo. Gray si ritrovò a seguirne distrattamente il percorso prima di distogliere in fretta lo sguardo.

«Acqua che cade..» rise la ragazza, chiudendo gli occhi con un sorriso. «Juvia non avrebbe mai pensato di vederla!»

«Non è tutto.» disse Gray, facendola sobbalzare per la voce improvvisa nelle orecchie. Le sue guance si scurirono per la vicinanza mentre lui si appoggiava dietro, mettendo le proprie mani sulle sue spalle.

«E-e-eh?» balbettò la ragazza, sentendo freddo per i suoi artigli sulla pelle. L'angolo delle labbra del ragazzo si curvò, i ciuffi caddero sopra un occhio mentre voltava la testa. Lei lo guardò in silenzio, il respiro rotto per l'attesa nel momento in cui la spinse oltre la cascata, solo per farla voltare.

Le sopracciglia della ragazza si aggrottarono confuse, alzando gli occhi nella quiete del fiume prima di spalancarsi dalla sorpresa.

«Aah!» urlò, gettandosi in avanti e scivolando dalla sua presa. Raggiunse la spiaggia dell'argine, appoggiando le braccia sulla terra e facendo sguazzare felicemente la coda dentro e fuori dall'acqua. «Alberi!»

Gray rise sommessamente alle sue buffonate infantili, guardandola tirare indietro la testa per avere la visuale completa degli alti alberi.

«Sono così grandi!» rantolò, gli occhi spalancati dalla meraviglia. «Gray-sama! Vedi? Sono più grandi di Gray-sama e Juvia uniti!» stridette deliziata, sollevandosi quanto poteva dall'acqua. «Così.. enormi! E verdi! Gray-sama li vede?! Tutti insieme – una foresta!»

«Li vedo, li vedo.» mormorò lui, portandosi dietro di lei.

Juvia prese un breve respiro, esalandolo contenta. «L'aria è così fresca... e i colori così brillanti!»

Sospirò sognante guardando i rami e le foglie con passione e meraviglia. «È tutto.. bellissimo..»

Gray studiò il suo viso, osservando la gentile curva delle sue labbra e le ciglia folte che le incorniciavano i suoi delicati occhi blu.

«... già.» mormorò tranquillamente. «Lo è.»

   
 
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