rayearth6
Aries lo guardò sobbalzando. involontariamente la sua mano
andò a toccare i suoi lunghissimi capelli mossi, scostandosi
una
ciocca dal viso.
"Come mi hai chiamato?" gli chiese con voce tremula.
Non sapeva perchè ma quel nome le suscitva impressioni e
sensazioni molto forti: affetto, amore, ma anche disperazione e dolore.
Lantis scosse la testa e un triste sorrise gli comparve sul viso.
"Saphire... Non pensavo che avrei potuto rivederti mai su questo
pianeta. Non era previsto"
Aris scosse la testa e sentì la teata girare e proprio
mentre si
sentiva svenire, un paio di braccia muscolose, la sostennero per la
vita e alzando gli occhi, incontrò il volto preoccupato di
Geo.
"Geo... ma che significa... Io non mi chiamo Saphire! Io sono Aries!
Aries Mc'Mahon! Non ho mai messo piede su questo pianeta! Sono una
ricercatrice farmaceutica! Non sapevo nemmeno che esistessero altri
mondi e pianeti. Perchè mi state appioppando nomi che non
sono
miei?"
In un impeto di stizza, si discostò dalle braccia che ancora
la trattenevano e guardò Lantis:
"Sei un bugiardo! Noi non ci siamo mai visti! Non so nemmeno chi
diavolo sia tu!"
Lantis scosse la testa e sospirò.
"Ti prego di credermi, Saphire, non ti sto raccontando nessuna bugia...
Tu sei una persona, diciamo, molto particolare. Saphire tu...."
"BASTA!"
L'urlo che le usci dalla bocca sorprese pure lei, ma ciò che
stava provando, ciò che sentiva ogni qualvolta veniva
pronunciato quel nome, le anebbiava completamente il cervello e
richiamava in lei sensazioni troppo forti e sconvolgenti
perchè
potessero passare inosservate.
"Io non mi chiamo Saphire! IO sono ARIES! E nulla di ciò che
potresti dirmi, mi farà cambiare idea!"
Lantis scosse la testa e sospirò e i suoi occhi incontrarono
quelli di Luce che lo guardavano con un'espressione di completa
incredulità dipinta in volto.
"Sap.... Aries, ti prego di starmi a sentire. C'è qualcosa
che
devi assolutamente sapere, sopratutto ora che ti trovi su Sephiro,
perchè dalle tue scelte e dal semplice fatto che ti trovi di
nuovo qui, potresti compromettere la pace che, faticosamente e
sopratutto grazie ai sacrifici dele tue amiche, questo pianeta ha
finalmente raggiunto."
Lantis la guardò direttamente negli occhi e per la prima
volte, le sorrise:
"Ti prego, Aries, devi ascoltarmi"
E, sorprenderdo anche se stessa, Aries annuì.
Ripercorrere quegli stessi corridoi che prima aveva percorso da sola,
le dava la sensazione di uno strano deja-vù che la lasciava
decisamente infastidita.
Anche la sua reazione di prima, quello scatto di isteria che l'aveva
colpita, non era per niente da lei.
L'occhio però le scappò su Luce che ora camminava
di
fianco a Lantis, sfiorandogli in un modo abbastanza casuale, ma non
troppo, la mano con la sua, come per volergli infondere un po' della
sua forza e, sopratutto, fargli capire che lei era li.
Anche Anemone sembrava accompagnata da uno strano ragazzo dai capelli
verdi e i suoi occhi riplendevano di luce propria.
Mentre Marina era sola e non sembrava nemmeno troppo gradire la
presenza
di Geo, come le confermavano le occhiatacce che gli rivolgeva ogni qual
volta lui provava ad instaurare una conversazione con lei.
Ben presto si ritrovarono nei Corridoi della Stirpe, la galleria piena
di quandri che prima l'aveva così tanto affascinata.
E proprio davanti alla rappresentazione della donna dai lunghi capelli
biodi, Lantis si fermò:
"Qui inizia la tua storia, Aries.
Ed è la storia che riguarda chiunque si trovi qui in questo
momento.
La donna che vendi in questo quadro è la Principessa
Emeraude.
La prima cosa che devi capire di questo pianeta è che tutto
è governato dalla volontà di chi lo abita, nel
senso che
solamente volendo con tutte le proprie forze che il pianeta sopravviva,
esso prospererà e continuerà ad esistere e
questo, grazie
a Luce, ora è un compito che spetta a tutti i cittadini di
Sephiro.
Ma una volta le cose non funzionavano così: una volta il
compito
di pregare per Sephiro e per la sua vita, spettava solamente a una
persona sola, a una Colonna Portante che doveva avere in mente
solamente il bene del proprio paese, sacrificando i suoi desideri per
poter pregare.
Questo era il compito di Emeraude.
Era affiancata in questo suo compito da varie persone: io ero il capo
delle guardie, Guru Clef era il più potente stregone di
Sephiro
e infine c'era lui, Zagato, mio fratello, come sacerdote personale
della principessa" e le indicò il quadro seguente dove un
uomo
dai lunghi capelli neri e occhi penetranti la fissava con
intensità.
"Quello che non doveva succedere, però, accadde ed Emeraude
si
innamorò di Zagato e per il paese iniziò la
rovina.
Mostri iniziarono a infestare ogni luogo di questa terra e l'equilibrio
fu compromesso: la principessa non pensava più solamente al
suo
pianeta, ma al suo amore contrastato per Zagato.
Si rendeva però, perfettamente conto che con l'andare avanti
del
tempo, le cose sarebbero solamente peggiorate finchè lei,
corrosa dall'odio per il suo ruolo, avrebbe infine pregato per la
distruzione dell'intero pianeta"
Aries a queste parole sobbalzò e di un passo si
avvicinò
all'uomo guardandolo negli occhi per esortarlo ad andare avanti.
"Per questo motivo, la sua ultima preghiera, fu rivolta ai Cavalieri
Magici: esseri provenienti da un'altro pianeta che avrebbero governato
i tre elementi magici più potenti, Acqua, Aria e Fuoco, e
che
sarebbero riusciti a salvare il pianeta. Questi tre Cavalieri furono e
sono Marina, Anemone e Luce.
Il loro compito fu molto arduo, Aries, perchè oltre al fatto
di
essere state trasportate su un pianeta diverso dal loro, il compito che
era stato assegnato loro, era quello di uccidere prima Zagato e infine
la principessa Emeraude per poter salvaguardare il pianeta e riuscire a
trovare una nuova Colonna Portante.
Ma ritornate sulla Terra, dopo aver adempiuto all'ultima
volontà
della Principessa, i Cavalieri magici tornarono una seconda volta su
Sephiro perchè, mancando la colonna portante, pianeti del
nostro
sistema tentarono di impadronirsi di Sephiro.
Riuscimmo infine a individuare due possibili contendenti al ruolo di
Colonna: Aquila e Luce" e indicò i rispettivi quadri.
"Ma Aquila si sacrificò in combattimento e infine Luce venne
insignita del ruolo di Colonna Portante e restituì agli
abitanti
di Sephiro, la responsabilità di collaborare tutti
affinchè Sephiro potese continuare a vivere senza che
qualcuno
si sacrificasse"
Aries annuì, ma alzò le spalle.
"Mi spiace per tuo fratello, per la principessa e sono felice che tutto
si sia sistemato, ma non vedo cosa io possa centrare con questa storia"
Lantis annuì e sospirò, voltandosi a guardare il
ritratto di Emeraude e ZAgato.
"Quello che ti ho raccontato, è la versione ufficiale della
storia, ma c'è una parte che nessuno conosce se non io e
Guru
Clef.
A causa di quello che ti sto per raccontare, io mi autoesiliai da
Sephiro per poter riuscire a sopportare, almeno in parte, una specie di
purificazine dagli atti che avevo compiuto in passato e per i quali mi
odiavo profondamente,
Emeraude e Zagato non ebbero mai solamente un amore platonico, ma
riuscirono ad incontrarsi moltissime volte nelle quali consumavano il
loro impossibile amore.
Ma questi incontri generarono una nuova vita che cresceva sempre
più nel ventre di Emeraude finchè sia io che Guru
Clef ce
ne accorgemmo.
Andammo su tutte le furie, io litigai furiosamente con mio fratello e
Guru Clef tentò di far rinsavire la principessa che aveva
intenzione di crescere il figlio suo e di Zagato come un bambino
qualsiasi.
Non riuscimmo a far cambiare loro idea e giuro che ci provammo in tutte
le maniere.
Finchè arrivò il giorno del parto.
Quel giorno Zagato non era presente nel castello perchè
dovette occuparsi di faccende esterne ad esso.
Quindi la prima persona che Emeraude chiamò quando
iniziarono le doglie, fu Guru Clef, il quale mi chiamò
esponendomi il suo
piano.
Il bambino dopo molte ore di travaglio nacque e si scoprì
che era stata partorita una bambina.
Era il 31 marzo.
Approfittando del fatto che la principessa sarebbe stata troppo stanca
per poter usare i suoi poteri, Guru Clef mi aiutò a vestirmi
come Zagato e nelle vesti di mio fratello mi presentai a Emeraude e le
portai via la bambina con l'inganno.
Venne aperto un varco infraplanetario e quella bambina venne deposta
davanti alla porta di un orfanotrofio terrestre.
La città in cui venne abbandonata era Dublino e quella
bambina sei tu Aries.
L'unica testimonianza di quella nascita, fu un unico monile incantanto
con su inciso il nome della bambina: Saphire.
Nessuno è mai riuscito ad aprire quelo ciondolo e nessuno sa
cosa contenga, ma sappiamo che solamente quella bambina
riuscirà
ad aprirlo.
Dopo che ebbi ingannato mo fratello, la mia principessa e abbandonato
mia nipote in un mondo completamente sconosciuto, lasciai il mio ruolo
di capo delle guardie di palazzo e vagai, ramingo, di mondo in mondo,
tentando di scontare la mia colpa con l'esilio."
Una lunga pausa cadde su tutta la sala e infine Lantis si
voltò
e guardò la giovane donna che lo fissava con occhi
terribilmente
tristi e pieni di lacrime.
"Se ti stessi chiendendo come sia possibile che tu sia quella bambina
data la tua età, ti voglio avvisare che il tempo della terra
e
quello di Sephiro,non coincidono. Può andare più
lento o
più veloce, fermarsi o accellerare. Non ha regole. E noi
avevamo
stimato che la piccola Saphire, dovesse avere sui venticinque anni. "
Aries ascoltò tutta la storia in silenzio.
Ogni parola, ogni avvenimento le riportavano alla mente solamente una
cosa: lei aveva vissuto completamente sola per tutta la vita, solamente
per un inganno.
Un inganno.
Il pensarlo e il trovarsi a schiaffeggiare quello che
realizzò
essere suo zio, furono due azioni complementari e consecutive.
L'uomo accettò lo schiaffo senza scomporsi e lentamente la
fissò negli occhi:
"Se mai vorrai vendetta per quello che ti ho tolto, se mai vorrai
giustizia per la tua infanzia di solitudine o se mai riuscirai a
perdonarmi, io sarò li, Aries, per qualsiasi cosa tu decida."
E, lasciandola davanti a dei freddi ritratti, scomparve nel corridoio
tentando di scappare da ciò che pensava di aver espiato, ma
che
in realtà era ancora li a consumargli l'anima
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