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(Nota: i capitoli di
questa fic sono postati insieme alle introduzioni e agli epiloghi con
cui sono stati postati originariamente non qui su EFP. Ho deciso di
mantenerli perchè questa fic, come poi anche le altre, è
un percorso dei miei primi passi nella scrittura. Preamboli e
conclusioni sono una storia fuori dalla storia, la mia dello
"scrittore" di fic novello con le sue iniziali insicurezze)
BUONA LETTURA!!!
Ciao a tutti da NaruXHina! Alla fine ci siamo: come ogni storia, per
quanto bella che sia finisce, è il momento di chiudere questa fic con
il capitolo finale. Ci sono state molte richieste di continuare e di
scrivere delle vicende del figlio di Naruto e Hinata e degli altri
“eredi”… Ma questa storia era su Naruto e Hinata, non sui loro figli;
inoltre non voglio andare troppo per le lunghe: voglio avere la libertà
di mettere mano ad altre fic oltre a questa. Ma non disperate, la mia
carriera non è finita qui, e spero che almeno qualcuno che mi ha
seguito in questi mesi voglia continuare a farlo nelle altre “opere”
che scriverò. Questa resterà comunque la mia preferita. Ed ora iniziamo
con la fine: buona lettura!
PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
EPILOGO (ovvero, piccolo sunto della situazione attuale… o futura?)
Parecchio tempo dopo…
Alla
porta nord del Villaggio di Konoha, due bacucchi, un vecchio e una
vecchia fanno finalmente ritorno a casa dopo nientedimeno che il
viaggio di nozze!
Ji: “Non ti ringrazierò mai abbastanza Tsunade!”
Ts:
“Tsk! Piantala con queste smancerie: te l’ho detto un milione di volte
ormai. Ti ho sposato solo perché mi facevi una gran pena ad essere
ancora single a più di settanta anni! Il mio è stato solo un atto di
pietà!”
Ji: “Ah ah! Si, lo so; ma ti ringrazio comunque! Adesso che
anche Shizune se n’è andata e ha messo su famiglia ci penso io a
tenerti buona compagnia… Eh eh!”
Ts: “Tsk! Sempre il solito babbuino
in calore. Non farti venire strane idee: i miei colpi non hanno perso
nulla in potenza in tutti questi anni. Per cui prova ancora a fare il
guardone con ogni ragazzina che passa e ti rompo tutte le costole ad
una ad una, chiaro?”
Ji: “… Si… Però… essendo tuo marito posso fare il guardone con te, giusto?”
Ts: “……”
Con
grande stupore per il vicinato, la casa degli Uchiha era di nuovo
abitata dopo tanti anni. Finalmente dopo quell’orribile giorno di
sangue tornavano a sentirsi delle voci in quei grandi saloni… Peccato
che quelle voci provenissero da una squadra tremenda di ben 6 bambini
MOLTO vivaci (4 maschi e 2 femmine). I vicini avevano ormai iniziato a
ricordare e rimpiangere i bei vecchi tempi in cui quella era una zona
tranquilla!
“Buuuuuuaaaaaah! Sigh! (sniff) PAPà!!!”
Su: “Sei sempre il solito Seshiro! Te l’ho detto mille
volte che non devi correre: poi inciampi e ti fai male!”
“Papà, papà! Mi insegni ad usare il Goukakyou no jutsu? (Tecnica della palla di fuoco)”
Su: “Te l’ho già detto Fugaku: è troppo presto aspetta qualche anno e poi ne riparliamo!”
“Uffa! Troppo presto per il Goukakyou no jutsu, troppo presto per lo Sharingan… Non è giusto!”
Su:
“Mikoto! Shidako! Ho evocato quei serpenti perché volevate vedere il
Kuchiyose no jutsu (Tecnica del richiamo), non perché ci giocaste!
Lasciateli in pace!”
Le due bambine erano le più terribili: quei poveri serpenti erano stati annodati e malmenati senza pietà!
“Ehm… papà? Te lo giuro, non è come sembra!”
Su: “Ci risiamo Shisui! Allora, cos’altro hai rotto?”
“TESORUCCIOOOOOOOOO??? SASUKEEEEEEEE?”
All’inconfondibile richiamo della moglie Sasuke sbuffò e si voltò.
Karin
reggeva tra le braccia il loro ultimo figlio: “Sasukino mio? Il piccolo
Hidetsu ha fame, puoi dargli la pappa? Ci penso io alla bua di Seshiro!”
Su: “Karin! Come al solito ti prendi sempre tu i compiti più facili!”
La donna si tolse i grossi occhiali rotondi e fece una faccia disgustosa!
Kr: “Ti preeeeeeeego, Sasukino mio!”
Su: “Sigh! Ma perché non mi chiami semplicemente Sasuke, o
al massimo “tesoro” come fanno tutte le mogli
normali?”
Kr: “Ma perché ti adoro da impazzire tesoruccio!” E gli diede un bacio.
Figli: “BLEAH!!!”
Certe
volte Sasuke si chiedeva se non avesse sposato Karin solo perché era
l’unica ragazza rimasta ad amarlo alla follia e disposta a rifondare il
suo clan…
Figli: “Papà! Vogliamo giocare un po’ tutti assieme? Dai, insieme alla mamma!”
Poi
quando vedeva il sorriso dei suoi bambini capiva che non sarebbe mai
arrivato a tanto se non amasse quella donna davvero tantissimo!
Su (sorridendo): “D’accordo!”
Kr: “Ih ih! Ma mi raccomando però non vi sporcate!"
Non finì neppure di parlare che i cinque che già sapevano
camminare si gettarono addosso al padre scaraventandolo nella terra!"
Figli: "Ih ih ih!"
Su: "... Sigh!"
Clan
Uchiha: Sasuke (capo-clan), Karin (moglie del capo-clan e quindi capo
supremo…), figli; nell’ordine: Fugaku (primogenito e quindi secondo lui
il migliore), Shisui (imbranato, alla maniera del suo avo Obito…),
Seshiro (il frignone), Mikoto (perfida), Shidako (perfida all’ennesima
potenza…), Hidetsu (l’ultimo arrivato… per il momento!).
Riguardo
Kakashi, quando Jiraya aveva sposato Tsunade, questa gli aveva imposto
una piccola condizione: doveva finirla di scrivere i suoi libri
obbrobriosi! Ma Jiraya non voleva che la sua opera sparisse con la sua
condizione di eremita, così si affrettò a trovare e ad istruire un
discepolo che continuasse sulle sue orme… Quel discepolo fu Kakashi,
autore del libro campione d’incassi: “Il romanticismo della Pomiciata”.
Così Kakashi unì nella sua vita l’utile (le missioni da jonin) al
dilettevole (il continuo della grandiosa serie della Pomiciata),
trovando nella sua convivenza con Anko l’ispirazione per i suoi
capolavori, pubblicati sotto lo pseudonimo di “Sensei della Pomiciata”.
Shino si era sposato, ma questa è un'altra storia…
Kiba si era sposato ed aveva avuto molti figli, ma anche questa è un'altra storia…
Choji si era sposato nientedimeno che con una ragazza di 30 kg meno di lui…
Hiashi
Hyuga trascorreva le sue tranquille giornate da pensionato giocando a
carte con Shikaku Nara, Choza Akimichi e Inoichi Yamanaka…
Kurenai
riuscì nella grande impresa di allevare da sola in questo mondo suo
figlio, il quale insegue il sogno di diventare un grande jonin
esattamente come suo padre. Kurenai sta dunque cercando di istruirlo
sui rischi del fumo…
Potrei dirvi che anche Gai Maito ce l'ha fatta a trovare la donna della sua vita, ma già so che non mi credereste...
Ayame,
insieme coi giovani Nishi e Matsu porta avanti con allegria ed
entusiasmo l’attività della buon anima di suo padre Teuchi Ichiraku.
Temari
ha avuto tre figlie ed attualmente è divorziata. Kankuro ha dovuto
accettare con grande dolore il fatto che suo figlio non fosse portato
per fare il marionettista…
Kisame Hoshigaki, unico sopravvissuto
dell’organizzazione Akatsuki, si è ravveduto ed ha aperto un ristorante
di sushi a Kirigakure… MA QUESTO A NOI CHE IMPORTA???
Di chi non sappiamo ancora nulla?
“Mamma, mamma! Guarda qui!”
“AAAAAAAAARGH! TORU! CHI TI HA RIDOTTO COSì?”
La madre si fiondò terrorizzata sul figlio!
“Sono stato io mamma! Guardami! Non somiglio un sacco a papà?”
Sa: “… Purtroppo si! Ma come ti è venuto in mente
di conciarti con quell’orribile caschetto… e quelle
sopracciglia finte?”
“L’ho
fatto perché ho preso una decisione: voglio essere esattamente come il
mio fortissimo papà! D’ora in poi sarò come lui, prenderò esempio da
lui e farò ciò che fa lui! Così diventerò anch’io un grandissimo jonin!”
A Sakura venne quasi un infarto!
R: “Ehi! Toru? Mia dolce Sakura? Sono tornato!”
Sa: “GIUSTO TE! GUARDA! GUARDA COME IL TUO CATTIVO ESEMPIO HA RIDOTTO NOSTRO FIGLIO!”
To: “Papà! Guarda qui!”
Lee, nel vedere una copia di se stesso da giocane, rimase a bocca
aperta per la felicità! “Toru… tu…”
R: “D’ora in poi voglio essere come te e lo zio Maito, così un giorno sarò forte come voi!”
A Lee vennero gli occhi a lacrimoni…
R: “Toru…”
Al bambino vennero gli occhi a lacrimoni…
To: “Papà…”
E
si abbracciarono esattamente come facevano Lee e Gai ai vecchi tempi…
D’un tratto iniziarono a sentirsi dei tuoni tempestosi, eppure il cielo
era sereno: i tuoni erano sopra la testa di Sakura! Per la prima volta
il piccolo Toru sperimentò cosa significasse l’ira della vera Sakura!
Vera
Sakura: “NO, NO E NO! Non lo permetterò! Stammi a sentire signorino: tu
adesso ti togli quelle sopracciglia finte e ti combino un acconciatura
decente, chiaro? Mi sta bene che vuoi essere forte come papà, ma non
osare copiarlo alla lettera o te ne pentirai!... Dove hai trovato
quella… QUELLA CALZAMAGLIA VERDE???”
To: “Mi sta bene, vero papà?”
R: “Ti dona moltissimo!” Sakura iniziò a strapparsi i capelli!
Sa: “BASTA! Non permetterò che tu ti riduca una copia di tuo padre!”
To: “Ma perché papà e lo zio Maito possono vestirsi così e io no?”
Sa: “Perché sono l’eccezione che conferma la regola! E adesso fila in camera tua!”
R: “Obbedisci alla mamma.”
Sa: “ANCHE TU! Così impari a dare il cattivo esempio!”
R: “… S-si tesoro!”
Il
piano di Shikamaru era quello di sposarsi con una donna né bella né
brutta e avere due figli: prima una bimba e poi un maschietto. Quando
sarebbero diventati grandi si sarebbe ritirato dall’attività e avrebbe
trascorso una vecchiaia tranquilla con la moglie giocando tutti i
giorni a shogi e a go… Invece si era sposato con Ino che era una donna
bellissima e che di certo, attiva com’era non lo avrebbe lasciato
giocare tranquillamente nemmeno a 90 anni! Però, almeno una parte del
suo piano per ora si era avverata…
“Ginko! Scendi subito da quell’albero signorinella!”
“No, no, no, no, no, no! Non voglio provarmi i vestitini nuovi, mammina!”
“Ma come no? Dai, scendi di lì, devo vedere come ti
stanno. Sono sicura ti piaceranno, alle ragazze piacciono i vestiti,
vero?”
“Prevenuta come al solito, eh Ino?”
“Zitto! Sto cercando di convincerla!”
Gi:
“Uffa, no! Non mi interessano i vestitini nuovi, no no! Voglio restare
qua fuori a giocare; mi annoio a provare, togliere e mettere. No, no!
Non voglio scendere!”
I: “Sentimi bene: ti annoierà pure, ma non puoi sempre
fare di testa tua! Non sempre si può fare ciò che si
vuole!”
Gi:
“E perché no? Io voglio fare tutto quello che piace a me: giocare,
correre, ricevere le coccole, fare il pisolino… Mi annoio a provarmi i
vestitini, non lo voglio fare!”
Sk: “Eh eh! Il sangue dei Nara non si smentisce mai!”
I:
“Scherza tu, ma non si può andare avanti così! Ti rendi conto che ha
solo sei anni ed è già come te quando eri giovane? Pigra, svogliata,
strafottente, vuole sempre fare come vuole lei…”
Sk: “Beh, ognuno ha il suo carattere. Prima o poi si aggiusterà, è successo anche a me, no?”
I: “Tsk, tutta suo padre. Non ha preso proprio nulla da me!”
Sk: “Ti sbagli: bei capelli biondi, grandi occhi azzurri: ha
preso la tua stessa identica bellezza!” Ino arrossì.
Sk: “…… E non solo quella!”
I: “?”
Sk: “Ha preso anche la tua avversione verso il fumo!”
Gi: “Stai cercando queste papino?” fece sventolando sotto il naso di Shikamaru il suo pacchetto di senza filtro!
Sk: “GINKO! RIDAMMI LE SIGARETTE E SUBITO!”
Gi: “No, no, no, no, no, no, no, no, no! Lo dice anche la mamma che fanno male!” E la bambina prese a ridacchiare.
I: “Ah ah ah!”
Casa
Hyuga non era abitata dal capo-clan, che risiedeva invece nella
residenza dell’Hokage. Dopo l’abolizione della distinzione tra Casata
Principale e Casata Cadetta, il capo-clan affidò la cura della villa ai
membri dell’ex-Casata Cadetta… Nel cortile interno si stava svolgendo
un piccolo combattimento… piccolo perché i due avversari erano alti
poco più di un metro!
“KIAI!”
“ARGH!”
Un colpo ben assestato e un bambino resta a terra mentre una bimba inizia ad esultare saltellando.
“Evvai! Evvai! Sono bravissima! Mamma, hai visto quanto sono brava?”
“Certo che ti ho visto, Hikari.” E piena d’orgoglio corre ad abbracciare la figlia.
“……
Sigh! (sniff) Ma perché mi batte sempre, perché? Sigh!” il bimbo resta
seduto a piangere mentre osserva sua sorella gemella mentre viene
coccolata dalla mamma.
Ne: “è andata male anche stavolta, eh Hizashi?”
“Papà!” E il bimbo inizia a piangere sul vestito del padre.
TT: “Hikari, qualche volta potresti anche lasciar vincere tuo fratello. Per dargli un po’ di coraggio…”
Hk: “Non è colpa mia se sono così forte!”
Hz: “Non è giusto! Se avessi anch’io il byakugan te
la farei vedere! Papà! Ma perché lei si e io no?”
Ne:
“Ehi, non demordere. Può darsi che tu svilupperai quell’abilità più
tardi. E se non fosse così, la maggior parte dei grandi ninja sono
andati avanti anche senza occhi bianchi. Non ti abbattere.”
Hz:
“Come faccio a non abbattermi? Lei mi batte sempre, sempre! Sigh! Lei è
forte e io no, lei ha il byakugan e io no, mamma coccola lei e io no!”
TT: “Dai, non è vero Hizashi, lo sai che noi vi vogliamo bene senza distinzioni!”
Hz: “Sigh… sembra che sia il destino…”
A quella parola a Neji venne il tic all’occhio! Pochi istanti ed esplose!
Ne:
“HIZASHI HYUGA! NON DIRE PIù SIMILI STUPIDAGGINI! Se cominci già adesso
ad abbatterti e a rompere le scatole col destino sei finito! Piantala
di frignare e reagisci! Domani ti porto dal mio amico Rock Lee, ci
penserà lui a raddrizzarti!”
TT: “Speriamo che non lo raddrizzi troppo o rischia di diventare come il figlio… Povera Sakura!”
Ne:
“Il destino non esiste, ma se ci credi, quello arriva e ti tormenta. Il
discorso è chiuso: adesso andiamo ad allenarci, ti aiuterò io a battere
tua sorella!”
Hk: “Tanto a me mi allena la mamma, non mi batterai mai!”
Hz: “Zitta! Te la farò vedere!”
Ne: “Questo è lo spirito!”
TT:
“Hikari, Hizashi, basta litigare! E tu Neji non fomentare rivalità tra
questi due: devo ricordarti cosa successe tempo fa a due fratelli che
non si volevano bene?”
Ne: “Non ricordarmelo!”
I figli di Neji
erano semplici Hyuga. La Tecnica del Segno Maledetto era stata abolita
in eterno dal capoclan. Hikari ed Hizashi non avrebbero vissuto da
uccelli in gabbia come era successo al padre; per questo Neji serbò ad
Hinata una gratitudine immensa tutta la vita.
“Non mi acchiappi! Non mi acchiappi!”
“Oh, si che ti acchiappo invece Gamakichi! Aspetta e vedrai!”
Lì
nell’erba, un bambino, occhi bianchi e capelli scuri brizzolati, gioca
ridendo ad acchiapparello con un ranocchietto parlante, incurante del
fatto che sia quasi ora di ritirarsi a casa…
Gm: “Ih ih ih! È inutile! Nemmeno il tuo papà mi acchiappava quando giocavamo!”
“Ma come fa un irritante anfibio a saltellare così velocemente?”
Gm: “Ih ih ih! Non mi prendi!”
Il
ranocchio pensò di imbrogliare andandosi a nascondere tra l’erba, e il
bambino iniziò a girare attorno senza meta. Tuttavia, mentre stava già
per arrabbiarsi, decise di smettere di cercare e di seguire una
farfalla bianca che gli era passata a pochi centimetri dal naso. “Ih
ih!” Come bimbo era sensibile alla bellezza…
D’un tratto una lingua spunta di colpo dall’erba e acchiappa la farfallina facendola sparire!
“AAAAARGH! GAMAKICHI! LASCIALA SUBITO!”
Si getta nell’erba lo afferra e comincia la lotta!
“SPUTALASPUTALASPUTALASPUTALA!”
Gm: “Va bene! Lasciami!” apre la bocca e la farfalla vola via facendo ridere il bimbo.
Gm: “In fondo mi dispiaceva, era così bella!”
“Ih ih, vero!”
“KIIRAKU! DOVE SEI?”
“Oh no! La mia mamma!”
“Oh no! La tua mamma!”
“VIENI FUORI, AVANTI!”
“Oh no! Il mio papà!”
“Oh no! Il tuo papà!”
Ki: “Che cosa facciamo adesso?”
Gm: “Semplice: si gioca a nascondino se capisci cosa intendo!”
Kiiraku
prese in mano Gamakichi e scappò via a nascondersi. Ovviamente non
voleva saperne di tornare a casa, molto meglio restare a giocare ancora
un po’! Per i bambini il detto “il gioco è bello quando dura poco” non
ha alcun senso!
Na: “Eppure gliel’avevo detto che doveva tornare per pranzo perché c’erano ospiti!”
Hi: “Eh eh! Lo sai che lui è molto vivace. Starà ancora giocando qui da qualche parte! Cerchiamolo!”
Na:
“Sempre in giro a divertirsi e perennemente in ritardo per ogni cosa.
Mi somiglia molto: ha la mia stessa testa di quando ero piccolo…”
Hi: “Beh, non è che tu sia troppo cambiato da allora!”
Na: “… Sigh!” si grattò la nuca.
Hi: “Ah ah! Dai scherzo, andiamo a cercarlo!”
Kiiraku corse nel fitto di una boscaglia e si ficcò in un cespuglio continuando ad ignorare le urla dei sui genitori.
Ki: “Rimani qui in silenzio e non ci scopriranno: questo nascondiglio è collaudatissimo!”
Naruto andò a cercarlo in tutt’altra direzione, mentre
Hinata si avvicinò di più al luogo in cui si erano
rintanati.
Hi:
“Kiiraku? Dove sei? Dai vieni fuori?” Non era preoccupata, né
arrabbiata; sapeva che era lì intorno, così stava giocando un po’ con
lui: “Eh eh! Ma dove può essersi cacciato?”
Ki: “Ih ih ih! Non ci trova! Il nostro nascondiglio è infallibile che ti avevo detto?”
In ogni caso si stava facendo tardi e la madre decise di finire lì il gioco.
Hi: “BYAKUGAN!” E lì individuò subito…
Gm: “(Burp!)”
Ki: “Gamakichi! Un po’ di educazione!”
Gm: “Scusa, non sai quante mosche mi sono mangiato: giocare fa venire fame!”
Hi: “Eh eh!”
Ki: “Meno male, se ne sta andando! Non ci ha scoperti!”
Hi (comparendo alle sue spalle): “PRESO!”
Ki: “AAAAAAAAAAAHHHHHH!”
Il bimbo sentitosi toccare era sobbalzato, volando fuori dal cespuglio e ricadendo terrorizzato sul sederino.
Ki: “Ahiaaaaa!”
Hi: “Ti ho trovato!”
Ki: “(sniff) Mamma! Mi hai fatto paura! (sniff) Non spaventarmi
più così! (sniff) E mi sono anche fatto male!
(sniff)”
Hi:
“Dai non è niente! Adesso andiamo!” Prese suo figlio in braccio e lo
accarezzò in testa per alleviare il dolore della caduta.
Ki: “Tu però hai imbrogliato! Hai usato il byakugan non è vero? Imbrogliona!”
Hi: “Naruto! L’ho trovato!”
Na: “Finalmente! Eccoti qui bricconcello! Certo che sai nasconderti proprio bene, eh?”
Hi: “E da chi lo ha imparato?”
Ki: “Tsk! Mamma mi ha trovato subito, tu invece non ci saresti riuscito! E meno male che sei l’Hokage!”
SDONG!
Na: “SIGH!”
Gm: “Ah ah ah! Ti hanno beccato! Ti hanno beccato!”
Ki: “Sta zitto Gamakichi! È stata colpa tua e del tuo ruttino!”
Na: “Gamakichi, non sarebbe ora che anche tu tornassi a casa? Ormai è ora di pranzo!”
Gm:
“Ehi! Adesso ho 150 anni (i kami evocati dalla Tecnica del Richiamo
vivono MOLTO a lungo…), non sono più un marmocchio! Posso tonare quando
voglio!”
“GAMAKICHIIIIIIII!” L’urlo, gracchiante e spaventoso,
echeggiò per chilometri. Kiiraku si spaventò e si strinse
a sua madre.
Gm: “… Oh oh…”
Na:
“Che stavi dicendo?” La terrà tremò quando dal cielo atterrò l’enorme
Gamabunta che si era fiondato lì a riprendere suo figlio!
Gb:
“INSOMMA! Io e tua madre siamo in pensiero per te e ti ritrovo qui a
giocherellare spensieratamente? Muoviti, dobbiamo andare a pranzo!”
Ki: “Ah ah ah! Ti hanno beccato! Ti hanno beccato!”
Gm: “………”
Na: “Salve Rospone! Da quante tempo non ci vediamo!”
Hi: “Buongiorno signor Gamabunta!”
Gb: “Oh, buongiorno a lei, mia signora… In quanto a te non
chiamarmi “Rospone” mai più intesi?”
Na: “Non sapevo che lei avesse una moglie!”
Gb:
“Tsk! E secondo te Gamakichi e i miei altri 200 figli da dove uscivano?
Da sotto i cavoli? È Gamajouu, Regina dei Rospi, un giorno te la
presenterò!”
Naruto tentò di immaginare un Gamabunta al femminile...
“…… C-Cavoli… Non vedo l’ora!”
Gm: “Allora ciao a tutti, io devo andare!” e saltò sulla testa del rospone.
Ki: “La prossima volta fai venire a giocare anche Gamatatsu!”
Gm: “Solo se gli fai trovare la merenda, ah ah!”
Gb: “Beh, noi andiamo! Arrivederci e buon appetito!”
Famiglia Uzumaki: “Arrivederci!”
Il re dei Rospi spiccò un balzo e scomparì in un nuvolone di fumo.
Na:
“Su avanti, tutti a casa! Kiiraku devi darti una controllata! Se ti
chiedo di tornare entro una certa ora devi obbedire, puoi farci
preoccupare, sai?” Prese suo figlio dalle braccia della moglie e se lo
caricò sulle spalle; a lui piaceva tantissimo farsi portare in quel
modo!
Ki: “Scusatemi, non lo faccio più!”
Na: “Dai che siamo in ritardo, non è gentile fare aspettare i nostri ospiti.”
Ki: “Senti chi parla di far tardi!... Chi sono i nostri ospiti?”
Na: “Tuo zio, il Kazekage, è arrivato stamattina per una
visita: scommetto che muore dalla voglia di rivederti!”
Hi: “E ci sarà anche zia Hanabi!”
Ki: “CHE BELLO! Io adoro zia Hanabi, è la mia zia preferita!”
Na: “Beh, hai solo quella!”
Ki: “E zio Sasuke, zia Sakura…?”
Hi: “Beh… non sono degli zii a tutti gli effetti!”
Ki: “Che bello! Mi piace un sacco quando viene zia Hanabi! Gioca sempre con me e mi fa sempre un regalo!”
Hi: “Già, e stavolta ti ha portato una sorpresa ancora più grande!”
Ki: “Che cos’è? Che cos’è?” chiese impaziente di saperlo.
Na: “Eh eh! Oggi conoscerai la tua cuginetta!”
Ki: “…… Davvero? Ho una cuginetta? Che bello!”
Naruto
posò suo figlio a terra, che iniziò a correre diventato adesso ansioso
di tornare a casa. E i suoi genitori si fermarono un attimo a vederlo
correre libero e felice nell’erba di primavera. Aveva un po’ dell’uno e
un po’ dell’altra; il viso di lui, gli occhi di lei; l’energia di lui,
la bontà di lei. Kiiraku era la cosa più bella che le loro vite
avessero generato; e nel guardarlo correre, ridere, vivere, ai due si
scioglieva il cuore. Si abbracciarono, si presero per mano e corsero a
raggiungere il loro figlio.
Quante cose meravigliose hai portato nella mia vita…
Ma questa, è la più bella di tutte.
Senza di te non avrei mai visto nulla di così bello.
Quando vedo lui rivedo te…
E penso a ciò che siamo stati capaci di fare insieme…
Insieme…
Nostro figlio.
Dormi, noi saremo con te per sempre.
NARUTO E HINATA, UNITI PER SEMPRE!
Ed
eccoci qua. Anche l’epilogo è concluso, e con esso la mia prima fanfic
“NaruHina Forever!!!”, pensata come un lavoro da quattro soldi ma che
voi avete ritenuto un capolavoro. La dedico a tutti gli amanti di
NaruHina: resistete, prima o poi Kishi ci accontenterà! Riguardo questo
epilogo, ho provveduto ad assicurare a tutti un finale felice, ma la
cosa mi pare troppo melensa (difatti avevo meditato di far morire
qualche personaggio buono importante, ma poi ci ho ripensato, non so se
ho fatto bene o male). La parte più difficile è stata trovare il nome
al figlio di Naruto: sapevo di non poter fallire perché un nome brutto
avrebbe rovinato ogni cosa… Purtroppo era difficile inserire in un nome
una parola lunga come “kitsune” (volpe). Dovi svariati tentativi è nato
Kiiraku, il cui nome è una fusione delle parole “kiiro” (giallo) e
“haku” (bianco). Spero di non aver rovinato tutto con l’ultimo
capitolo, come succede spesso a molte grandi opere… Se si, fatemelo
sapere liberamente. Ho cercato far avverare il mio “sogno” di vedere i
miei personaggi preferiti finalmente insieme e felici, e spero di
esserci riuscito nella maniera migliore. Ho cercato di essere il più
realista possibile e di seguire il corso della storia (la morte di
Asuma, Gaara senza lo Shukaku), ricorrendo minimamente ad anacronismi o
cose troppo surreali. Mi spiace per l’assenza quasi totale di Sai e
Yamato che ha intaccato il realismo della vicenda. Purtroppo quando mi
sono accorto che mancavano la storia era già parecchio avanti ed avevo
già in mente uno schema, non potevo tornare indietro. Peccato: chissà
quante cose avrei potuto costruire con quei due! Ora è il momento dei
saluti, anche se spero di rivedervi nei commenti di qualche altra mia
fanfic, anche se ho i miei dubbi che ne scriverò una bella quanto
questa… Ringrazio tutti i miei lettori, in particolare i lettori
commentanti. Ne cito alcuni, ma gli altri non se la prendano se non
riporto i loro nomi, li ringrazio comunque… Era87, lu-HinaNaru,
Sakura-e-qualche-numero-che-non-mi-ricordo… ma in particolare Killkenny
84, che mi ha seguito e commentato sin dal primissimo capitolo e mi ha
spinto ad andare avanti, suggerendomi tra l’altro la grandiosa idea di
Gaara e Hanabi. Grazie a lui e a tutti coloro che mi hanno seguito!
Alla prossima!
PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
By NaruxHina!
FINE
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