CAPITOLO
13:
Una nuova vita ( Parte 1 )
“E’
come un terzo braccio. La spada deve essere un
tutt’uno con voi, dovete averne pienamente controllo. Dovete
sentirla vostra,
ascoltarla, è un’amica, una protettrice. Deve
essere salda tra le vostre mani,
percepite il ferro dell’impugnatura, la sua freddezza.
Riscaldatela.
Muovete
le braccia e concentratevi sul peso dell’arma, sulla sua
movenza. E’ la
spada colei che durante un combattimento vi separa dalla morte,
l’unica vostra
difesa se escludiamo la forza fisica.
Si Eryn,
lo so. Ma dimenticati dei tuoi poteri adesso, convinciti di non
poterli usare e che quindi la spada sia l’unico tuo mezzo di
difesa.
Fate
qualche passo muovendo le braccia e concentratevi sul cambiamento del
vostro modo di percepire il peso dell’arma. E’
questo cambiamento che dovrete
sfruttare nelle mosse che andrete a compiere. Qualsiasi cosa facciate
ricordatevi di essere sempre saldi sulle gambe, l’equilibrio
è fondamentale,
perderlo significherebbe dare la possibilità al vostro
avversario di mettervi
in difficoltà.
Ora
osservate le mosse che compiamo io ed Elladan durante il combattimento,
dopo proverete voi.
I
movimenti devono essere sciolti, fluidi. Bisogna avere
il pieno controllo della situazione. La velocità
è fondamentale sia per evitare
i colpi che infliggerli. Dovete imparare a prevedere le azioni
dell’avversario
per contrastarlo.
Bene
tocca a voi.
Ricordate
i movimenti che abbiamo utilizzato: fluidità,
scioltezza, velocità. Non abbiate paura di scontrarvi, non
preoccupatevi. La
paura paralizza. Siate più decisi ma evitate di utilizzare
violenza e ferocia.
Non vi permettono di pensare lucidamente e di agire nel giusto modo.
Osservate
le mosse l’uno dell’altra, non andate alla cieca,
ragionate.
Eryn, usa
meno violenza e più la testa. Massimilian sei troppo lento,
ricorda
la velocità.
Basta
così, ci aspetta un duro lavoro ma diventerete
degli ottimi combattenti. Siete Helvat giusto? Maestri
dell’arte della guerra.
***
“Questo
me lo consegnò Gandalf prima che portasse in
salvo i tuoi avi”
Elrond pose sul tavolo un massiccio volume. Era quattro volte
più grande di un
libro normale e due volte più spesso. La copertina era di un
caldo tono del
marrone, quà e là scolorito. Al centro strane
lettere dorate formavano tre
parole: -Lh’ erssienhze nahwual-.
Era
un libro segnato dal tempo e dalle numerose mani che
l’avevano sfogliato.
“Cosa
vogliono dire quelle parole?” chiesi con una certa
curiosità.
“L’essenze
naturali. In questo volume sono
raccolte tutte le conoscenze sui poteri del tuo popolo. Troverai
istruzioni,
spiegazioni, chiarimenti. E’ contenuto tutto ciò
che ti serve per padroneggiare
il tuo potere. La tua mente è predisposta ad assorbire tutte
queste
informazioni, non preoccuparti”.
Aprì
lentamente il libro e con un tonfo al cuore
constatai che tutto ciò che era scritto non potevo
comprenderlo.
“Ovviamente
dovrai prima apprendere al meglio l’antico
linguaggio helvico. Per tua fortuna io lo appresi molti anni fa e
potrò
aiutarti”
***
“Bene,
molto meglio. State indubbiamente migliorando. Direi quindi che
è il momento di
allontanare il bersaglio. Elrhoir spostalo di 100 piedi!
Non
è
troppo lontano Max. Ricordate che gli Helvat possedevano
caratteristiche
elfiche, tra cui l’acuta vista. Cosa che anche voi possedete!
Guardate
attentamente davanti a voi e lo scoprirete. Per tutto questo tempo non
avete
mai guardato il mondo attraverso la possibilità che sia voi
sia noi abbiamo,
dovete iniziare.
Ora
tendete l’arco, ricordate di ascoltare il vostro respiro e
regolatelo. E’
fondamentale per la precisione.
Concentratevi
e…. scoccate!
Ottimo.
Non è stato difficile. Direi che possiamo passare subito al
bersaglio mobile.
Non fare quella faccia Eryn, in battaglia non troverete un bersaglio
perfettamente immobile. Dovrete imparare a sfruttare i movimenti del
nemico e
prevederli, in modo da non sbagliare.
***
“Fhianagaielse
tseih ien gorhasdo odi ecomsparenmdaiere a paierno eancicto
laingaragoio daele
thuo paopalso e paotherai kcapaisre thuthto caiòh caire
è shthatho naelh
lhibarso”
(Finalmente
sei in grado di comprendere a pieno l’antico linguaggio del
tuo popolo e potrai
capire tutto ciò che è stato trascritto nel libro)
“Thi
rainmgerazhio Elrond”
(Ti
ringrazio Elrond)
“E’
shthatho wune paiecerairae”
( E’
stato un piacere )
Il
Mezzelfo uscì lentamente dalla mia stanza e chiuse
dolcemente la porta.
Non
credevo di potercela fare ma, dopo due intensi mesi di studio, ero
riuscita ad
apprendere al meglio l’antico linguaggio helvico. Finalmente
era giunto il
momento di aprire l’arcaico volume dolcemente adagiato sul
mio letto, avvolto
da un soffice panno scarlatto. Mi alzai avvicinandomi ad esso. Lo
guardai con
timore. Avevo aspettato interi giorni impaziente di sfogliare le aride
pagine
di quel libro ma in quel momento avevo paura anche solo a sfiorarlo. Il
pensiero che dentro fossero racchiuse tutte le conoscenze del mio
popolo mi
spaventava a morte. La curiosità c’era, ma il
timore la sovrastava.
Toc
Toc!
Quel
secco colpo mi distolse dai miei pensieri.
“Avanti!”
Dalla
porta spuntò fuori una testa dai ricci capelli ramati.
“Ti
disturbo Ery?”
“Non
mi disturbi mai Max” dissi sorridendo. Lui entrò
richiudendo la porta dietro di
se. Indossava una tunica dalle tonalità azzurrine e argentee
che arrivava a
metà dei polpacci, stretti pantaloni grigiastri avvolgevano
le muscolose cosce
mentre stivali argentati coprivano le gambe fin sotto le ginocchia. Non
avevo
mai notato quanto fosse bello.
“Cosa
stai combinando”
Lentamente
indirizzai lo sguardo verso l’enorme libro e Massimilian
capì all’istante. Era
impressionante come mi comprendesse perfettamente, cosa che prima non
avevo
notato, forse perché non aveva mai avuto la
possibilità di provarlo.
“Ascoltami.
Ricorda che l’amuleto ha scelto TE. Ha affidato a TE il
compito di custodire i
poteri al suo interno. Sei te il PRESCELTO, è tuo destino
governare i quattro
elementi. Ce la farai ad apprendere tutto quello che è
scritto nel libro. Ora
sei in grado di capirlo. Non convincerti di non essere
all’altezza, ti conosco
e so che sei capace di distruggere la tua forza di volontà
con solo un pensiero
negativo. Sei una grande persona, che farà grandi cose. Io
sarò sempre al tuo
fianco, in qualsiasi circostanza. Credo in te e sono sicuro che non
fallirai.
Lo so, non ti ho mai dimostrato il mio affetto,
c’è sempre stata come una sorta
di barriera tra noi che non ci ha mai permesso di provare cosa vuol
realmente
dire essere fratelli. Ma tutto quello che stiamo vivendo è
molto più forte. Ti
prometto che ti starò sempre accanto, sono orgoglioso di
te”
Ormai
la mia vista era offuscata dalle lacrime e a stento vedevo
l’immagine di
Massimilian. Lui si avvicinò lentamente e mi
abbracciò. Quel contatto mi diede
coraggio e con decisione aprii la prima pagina del libro.
***
“E’
giunto il momento di passare al livello successivo. Eryn ti batterai
con me
mentre Massimilian con Elladan”
“Cosa!?”
sbottai sorpresa.
“Pensavi
che avresti combattuto perennemente con tuo fratello?” disse
divertito Elrhoir.
Pensandoci
bene avevo realmente pensato così.
“In
battaglia non vi troverete a combattere l’uno contro
l’altro, ma l’uno a fianco
dell’altro. Non conoscerete il vostro nemico, sarà
molto più difficile.
Combattere contro di noi e sarete ancora facilitati perché
ci avete già visto
in azione e conoscete abbastanza le nostre mosse. Più avanti
vi faremo
combattere con elfi che non avete mai visto in azione per affinare le
vostre
capacità percettive e di previsione”
“Dai
Ery, sarà divertente!” disse Max entusiasta.
Massimilian
era completamente affascinato dall’arte della guerra, passava
tutte le giornate
ad allenarsi, anche quando non avevamo lezione con i due elfi. Si
alzava presto
il mattino e non smetteva fino al tramonto, eccezion fatta per le pause
che
servivano per nutrirsi. Era diventato molto abile.
“Okay”
“Sapete,
non ho ancora capito bene il significato di quella parola”
disse incuriosito
Elladan, “E’ molto strana”
“E’
come ‘va bene’, ‘si’.
E’ un assenso. ‘Okay’.” risposi
divertita.
“Okay”
ripeté l’elfo.
“Possiamo
incominciare ora?” disse spazientito Elrhoir.
Iniziammo
così a combattere. Io contro Elrhoir mente Max contro
Elladan.
Fu più
difficile del previsto. Guardare l’elfo combattere e
affrontarlo erano due cose
totalmente diverse. Sembrava si muovesse più velocemente e
facevo fatica a
prevedere le sue mosse. Nonostante tutto riuscì a tenergli
testa anche se
faticosamente. Massimilian invece se l’era cavata meglio, era
quasi riuscito a
disarmare Elladan.
***
“Veitha
imnalthai”
L’acqua
nella bacinella si mosse lentamente.
“Veitha
imnalthai!”
Si
alzò di qualche millimetro e poi tornò al normale
livello.
“Veitha
imnalthai!!”
Il
braccio alzato tremò e il liquido si sollevò in
aria formando una sfera
d’acqua, per poi ricadere all’interno della
bacinella bagnando il tavolino.
“Si!”
esultai felice.
Era
ormai un’ora che provavo quell’incantesimo ed ero
esausta, ma lo sforzo aveva
dato frutto.
“Max,
Max!”
“Che-Che
c’è?” rispose con voce impastata.
Si
era
adagiato sul mio letto sprofondando nel sonno dalla stanchezza.
“Guarda! Veitha
imnalthai”
L’acqua
si raggruppò nuovamente in una sfera, ma questa volta rimase
a lungo in aria.
Provai così a fare qualcosa in più, mossi
leggermente il braccio a destra e poi
a sinistra e la sfera si mosse nelle stesse direzioni.
“Fantastico!”
urlò Massimilian facendomi perdere la concentrazione.
L’acqua cadde con più
violenza e ci bagnò entrambi.
***
“Tulkas, Il
Valoroso o Il
Forte, è
il
più grande Valar per forza e valore”
La
cristallina voce di Arwen accompagnava dolcemente le numerose
informazioni di
quel fantastico mondo.
“
Ama
la guerra ma non maneggia armi, preferisce utilizzare la forza fisica.
Viene
anche chiamato Astaldo. Fu l’ultimo ad arrivare ad Arda,
arrivò quando seppe
della guerra contro Melkor. Non si adira spesso, ma è lento
a perdonare. Ha un
carattere non molto diplomatico, ma è un fidato amico.
Manwë
è il Signore dei Valar e il fratello di Melkor. Domina
l’aria e i venti, le
grandi Aquile obbediscono a lui. E’ il più grande,
nobile e maestoso degli
Ainur. E’ puro di cuore ed è a lui che Eru ha
affidato il compito di governare
Arda.
Ulmo
è
il signore dei mari e degli oceani. Il suo potere si estende su tutte
le acque,
sia quelle in superficie sia quelle sotterranee.
Aulë, detto Il
Fabbro, è legato a tutto ciò che
è terra, roccia e metallo. Fu
lui impegnato a creare continenti e montagne durante la creazione di
Arda. Il
suo carattere è simile a quello di Melkor ma fortunatamente
non divenne
malvagio ma creò una propria razza perché stanco
dell’attesa della nascita dei Figli
di Ilùvatar, Elfi e Uomini. Per questo Eru lo ammonì
ma decise di non
distruggere la sua opera e quindi ordinò ad Aulë di
nascondere i sette Padri dei
Nani in luoghi remoti dove avrebbero dovuto attendere un momento
più adatto per
il loro risveglio.
Oromë,
conosciuto anche come Aldaron, Araw, Béma,Tauron, Il
Grande Cacciatore, Il Grande Cavaliere e Signore
di Forest, è il
più forte tra i cacciatori.
Mandos,
o Nàmo, è severo e spassionato con una grande
memoria.
Ilmo,
o Lòrien, è il signore delle Visioni e dei Sogni.
Varda
Elentàri è la moglie di Manwë.
E’ troppo bella per essere descritta a parole,
il suo viso risplende della luce di Ilùvatar. E’
la creatrice delle stelle.
Yvanna
Kementàri, è la sposa di Aulë.
E’ la protettrice di tute le piante e i frutti.
Vàna,
è la Signora della Primavera, la Sempregiovane. E’
sposa di Oromë.
Nessa,
detta la Danzatrice, è la Signora
della Femminilità. E’
veloce e agile, comunica con i cervi e ama la danza. Possiede una pura
bellezza
e il suo sguardo suscita amore. E’ la sposa di Tulkas.
Vairë la
Tessitrice, Signora della Storia. Tesse
tele che raffigurano tutta la storia del Mondo ed è
la sposa di Mandos.
Nienna
è la Signora
della Tristezza. Il
suo pianto ha ispirato misericordia verso gli uomini
negli altri Valar.
Estë
la Guaritrice è Signora
della Pace. E’
la sposa di Irmo.”
“Aveva
ragione il nonno” disse Max sfogliando il libro contenente
immagini di tutti i
Valar.
“ I
greci cercarono di spiegare l’esistenza degli Ainur
attraverso gli dei
dell’Olimpo!” riprese.
“Cosa
sono gli dei dell’Olimpo?” chiese curiosa Arwen.
“Nel
Nuovo Mondo vivranno grandi civiltà, come i greci, credenti
in più dei, molto
simili ai Valar. Devi sapere che agli abitanti delle Ere future non
è concesso
di conoscere la realtà di Ilùvatar ma in loro
è rimasto qualcosa che li spinge
a spiegare l’esistenza di entità
superiori” cercai di spiegarle.
“I
greci credono in numerose divinità che risiedono in
un’ alta montagna, la cui
cima è coperta alla vista dell’uomo. E’
l’Olimpo” continuai.
“Manwë
per i greci sarebbe Zeus, il più grande tra gli dei, il dio
del cielo e dei
fulmini; Tulkas è Ares, signore della guerra; Ulmo
è riconducibile a Poseidone,
dio del mare e dei terremoti; Aulë ad Efesto, dio del fuoco,
della tecnologia
dell’ingegneria; e così via” disse Max.
“Raccontatemi
di più su ciò” chiese Arwen illuminata
dalla curiosità e iniziammo così un
viaggio attraverso la fantastica mitologia greca.
Angolo
dell’Autrice:
Salve
a tutti cari lettori. Lo so che mi odiate per il lunghissimo ritardo ma
sono
stata veramente molto impegnata. Non ho trovato il tempo di andare
avanti,
causa è anche il fatto che questo capitolo è
stato impegnativo, ho dovuto
scegliere cosa raccontarvi.
Vi
avviso che ci sarà un altro capitolo simile, se no sarebbe
uscito troppo lungo!
Ma vi prometto che nel giro di pochi giorni sarà pubblicato!
Faccio
solo un appunto sul linguaggio helvico:
Ovviamente
non sono in grado di creare una nuova lingua e per questo ho cercato un
modo
semplice per me e banale. In pratica ho tenuto di ogni parola in
italiano le
vocali così come sono, mentre alle consonanti ho aggiunto
lettere. Esempio:
Vita
inalzati
è
diventato
Veitha
imnalthai
Spero
sia abbastanza chiaro!
Come
sempre aspetto vostri commenti! Alla prossima.
AnnaJ
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