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Autore: Anna Tentori    23/03/2015    5 recensioni
Eryn è un'adolescente chiusa in se stessa e tormentata interiormente. Soffre molto ma il suo orgoglio la porta a nascondere tutto dentro se stessa. Si sente sola e questo la spinge a rifugiarsi nella lettura e nei sogni ad occhi aperti.
Al culmine della sua sofferenza uno strano simbolo appare sul suo polso e apprenderà il suo destino, un destino che la porterà nella Terra di Mezzo e distruggere per sempre il male, come annunciato dalla profezia.
In questa fanfiction saranno presenti tutti i personaggi de Il Signore degli Anelli e gli avvenimenti saranno quasi del tutto gli stessi del romanzo.
Mi è venuto in mente di scrivere questa storia per impedire la morte di alcuni dei personaggi.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Boromir, Frodo, Legolas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 13:

Una nuova vita ( Parte 1 )

 

 

 

“E’ come un terzo braccio. La spada deve essere un tutt’uno con voi, dovete averne pienamente controllo. Dovete sentirla vostra, ascoltarla, è un’amica, una protettrice. Deve essere salda tra le vostre mani, percepite il ferro dell’impugnatura, la sua freddezza. Riscaldatela. 
Muovete le braccia e concentratevi sul peso dell’arma, sulla sua movenza. E’ la spada colei che durante un combattimento vi separa dalla morte, l’unica vostra difesa se escludiamo la forza fisica. 
Si Eryn, lo so. Ma dimenticati dei tuoi poteri adesso, convinciti di non poterli usare e che quindi la spada sia l’unico tuo mezzo di difesa. 
Fate qualche passo muovendo le braccia e concentratevi sul cambiamento del vostro modo di percepire il peso dell’arma. E’ questo cambiamento che dovrete sfruttare nelle mosse che andrete a compiere. Qualsiasi cosa facciate ricordatevi di essere sempre saldi sulle gambe, l’equilibrio è fondamentale, perderlo significherebbe dare la possibilità al vostro avversario di mettervi in difficoltà.
Ora osservate le mosse che compiamo io ed Elladan durante il combattimento, dopo proverete voi. 


I movimenti devono essere sciolti, fluidi. Bisogna avere il pieno controllo della situazione. La velocità è fondamentale sia per evitare i colpi che infliggerli. Dovete imparare a prevedere le azioni dell’avversario per contrastarlo.


Bene tocca a voi.


Ricordate i movimenti che abbiamo utilizzato: fluidità, scioltezza, velocità. Non abbiate paura di scontrarvi, non preoccupatevi. La paura paralizza. Siate più decisi ma evitate di utilizzare violenza e ferocia. Non vi permettono di pensare lucidamente e di agire nel giusto modo. Osservate le mosse l’uno dell’altra, non andate alla cieca, ragionate. 
Eryn, usa meno violenza e più la testa. Massimilian sei troppo lento, ricorda la velocità. 


Basta così, ci aspetta un duro lavoro ma diventerete degli ottimi combattenti. Siete Helvat giusto? Maestri dell’arte della guerra.
                                  

 

 ***

 

 

“Questo me lo consegnò Gandalf prima che portasse in salvo i tuoi avi”
Elrond pose sul tavolo un massiccio volume. Era quattro volte più grande di un libro normale e due volte più spesso. La copertina era di un caldo tono del marrone, quà e là scolorito. Al centro strane lettere dorate formavano tre parole: -Lh’ erssienhze nahwual-.

Era un libro segnato dal tempo e dalle numerose mani che l’avevano sfogliato.


“Cosa vogliono dire quelle parole?” chiesi con una certa curiosità.


L’essenze naturali. In questo volume sono raccolte tutte le conoscenze sui poteri del tuo popolo. Troverai istruzioni, spiegazioni, chiarimenti. E’ contenuto tutto ciò che ti serve per padroneggiare il tuo potere. La tua mente è predisposta ad assorbire tutte queste informazioni, non preoccuparti”.

Aprì lentamente il libro e con un tonfo al cuore constatai che tutto ciò che era scritto non potevo comprenderlo.

“Ovviamente dovrai prima apprendere al meglio l’antico linguaggio helvico. Per tua fortuna io lo appresi molti anni fa e potrò aiutarti”

 

                                   

 

 ***

 

 

“Bene, molto meglio. State indubbiamente migliorando. Direi quindi che è il momento di allontanare il bersaglio. Elrhoir spostalo di 100 piedi!

Non è troppo lontano Max. Ricordate che gli Helvat possedevano caratteristiche elfiche, tra cui l’acuta vista. Cosa che anche voi possedete! Guardate attentamente davanti a voi e lo scoprirete. Per tutto questo tempo non avete mai guardato il mondo attraverso la possibilità che sia voi sia noi abbiamo, dovete iniziare.

Ora tendete l’arco, ricordate di ascoltare il vostro respiro e regolatelo. E’ fondamentale per la precisione.

Concentratevi e…. scoccate!

Ottimo. Non è stato difficile. Direi che possiamo passare subito al bersaglio mobile. Non fare quella faccia Eryn, in battaglia non troverete un bersaglio perfettamente immobile. Dovrete imparare a sfruttare i movimenti del nemico e prevederli, in modo da non sbagliare.

                                   

 

***

 

 

“Fhianagaielse tseih ien gorhasdo odi ecomsparenmdaiere a paierno eancicto laingaragoio daele thuo paopalso e paotherai kcapaisre thuthto caiòh caire è shthatho naelh lhibarso”

(Finalmente sei in grado di comprendere a pieno l’antico linguaggio del tuo popolo e potrai capire tutto ciò che è stato trascritto nel libro)

“Thi rainmgerazhio Elrond”

(Ti ringrazio Elrond)

“E’ shthatho wune paiecerairae”

( E’ stato un piacere )

Il Mezzelfo uscì lentamente dalla mia stanza e chiuse dolcemente la porta.

Non credevo di potercela fare ma, dopo due intensi mesi di studio, ero riuscita ad apprendere al meglio l’antico linguaggio helvico. Finalmente era giunto il momento di aprire l’arcaico volume dolcemente adagiato sul mio letto, avvolto da un soffice panno scarlatto. Mi alzai avvicinandomi ad esso. Lo guardai con timore. Avevo aspettato interi giorni impaziente di sfogliare le aride pagine di quel libro ma in quel momento avevo paura anche solo a sfiorarlo. Il pensiero che dentro fossero racchiuse tutte le conoscenze del mio popolo mi spaventava a morte. La curiosità c’era, ma il timore la sovrastava.

Toc Toc!

Quel secco colpo mi distolse dai miei pensieri.

“Avanti!”

Dalla porta spuntò fuori una testa dai ricci capelli ramati.

“Ti disturbo Ery?”

“Non mi disturbi mai Max” dissi sorridendo. Lui entrò richiudendo la porta dietro di se. Indossava una tunica dalle tonalità azzurrine e argentee che arrivava a metà dei polpacci, stretti pantaloni grigiastri avvolgevano le muscolose cosce mentre stivali argentati coprivano le gambe fin sotto le ginocchia. Non avevo mai notato quanto fosse bello.

“Cosa stai combinando”

Lentamente indirizzai lo sguardo verso l’enorme libro e Massimilian capì all’istante. Era impressionante come mi comprendesse perfettamente, cosa che prima non avevo notato, forse perché non aveva mai avuto la possibilità di provarlo.

“Ascoltami. Ricorda che l’amuleto ha scelto TE. Ha affidato a TE il compito di custodire i poteri al suo interno. Sei te il PRESCELTO, è tuo destino governare i quattro elementi. Ce la farai ad apprendere tutto quello che è scritto nel libro. Ora sei in grado di capirlo. Non convincerti di non essere all’altezza, ti conosco e so che sei capace di distruggere la tua forza di volontà con solo un pensiero negativo. Sei una grande persona, che farà grandi cose. Io sarò sempre al tuo fianco, in qualsiasi circostanza. Credo in te e sono sicuro che non fallirai. Lo so, non ti ho mai dimostrato il mio affetto, c’è sempre stata come una sorta di barriera tra noi che non ci ha mai permesso di provare cosa vuol realmente dire essere fratelli. Ma tutto quello che stiamo vivendo è molto più forte. Ti prometto che ti starò sempre accanto, sono orgoglioso di te”

Ormai la mia vista era offuscata dalle lacrime e a stento vedevo l’immagine di Massimilian. Lui si avvicinò lentamente e mi abbracciò. Quel contatto mi diede coraggio e con decisione aprii la prima pagina del libro.

                                                                                       

 

***

 

 

“E’ giunto il momento di passare al livello successivo. Eryn ti batterai con me mentre Massimilian con Elladan”

“Cosa!?” sbottai sorpresa.

“Pensavi che avresti combattuto perennemente con tuo fratello?” disse divertito Elrhoir.

Pensandoci bene avevo realmente pensato così.

“In battaglia non vi troverete a combattere l’uno contro l’altro, ma l’uno a fianco dell’altro. Non conoscerete il vostro nemico, sarà molto più difficile. Combattere contro di noi e sarete ancora facilitati perché ci avete già visto in azione e conoscete abbastanza le nostre mosse. Più avanti vi faremo combattere con elfi che non avete mai visto in azione per affinare le vostre capacità percettive e di previsione”

“Dai Ery, sarà divertente!” disse Max entusiasta.

Massimilian era completamente affascinato dall’arte della guerra, passava tutte le giornate ad allenarsi, anche quando non avevamo lezione con i due elfi. Si alzava presto il mattino e non smetteva fino al tramonto, eccezion fatta per le pause che servivano per nutrirsi. Era diventato molto abile.

“Okay”

“Sapete, non ho ancora capito bene il significato di quella parola” disse incuriosito Elladan, “E’ molto strana”

“E’ come ‘va bene’, ‘si’. E’ un assenso. ‘Okay’.” risposi divertita.

“Okay” ripeté l’elfo.

“Possiamo incominciare ora?” disse spazientito Elrhoir.

Iniziammo così a combattere. Io contro Elrhoir mente Max contro Elladan.

Fu più difficile del previsto. Guardare l’elfo combattere e affrontarlo erano due cose totalmente diverse. Sembrava si muovesse più velocemente e facevo fatica a prevedere le sue mosse. Nonostante tutto riuscì a tenergli testa anche se faticosamente. Massimilian invece se l’era cavata meglio, era quasi riuscito a disarmare Elladan.

                                        

 

***

 

 

Veitha imnalthai

L’acqua nella bacinella si mosse lentamente.

Veitha imnalthai!”

Si alzò di qualche millimetro e poi tornò al normale livello.

Veitha imnalthai!!

Il braccio alzato tremò e il liquido si sollevò in aria formando una sfera d’acqua, per poi ricadere all’interno della bacinella bagnando il tavolino.

“Si!” esultai felice.

Era ormai un’ora che provavo quell’incantesimo ed ero esausta, ma lo sforzo aveva dato frutto.

“Max, Max!”

“Che-Che c’è?” rispose con voce impastata.

Si era adagiato sul mio letto sprofondando nel sonno dalla stanchezza.

“Guarda! Veitha imnalthai”

L’acqua si raggruppò nuovamente in una sfera, ma questa volta rimase a lungo in aria. Provai così a fare qualcosa in più, mossi leggermente il braccio a destra e poi a sinistra e la sfera si mosse nelle stesse direzioni.

“Fantastico!” urlò Massimilian facendomi perdere la concentrazione. L’acqua cadde con più violenza e ci bagnò entrambi.

                                     

 

 ***

 

 

“Tulkas, Il Valoroso o Il Forte, è il più grande Valar per forza e valore”

La cristallina voce di Arwen accompagnava dolcemente le numerose informazioni di quel fantastico mondo.

“ Ama la guerra ma non maneggia armi, preferisce utilizzare la forza fisica. Viene anche chiamato Astaldo. Fu l’ultimo ad arrivare ad Arda, arrivò quando seppe della guerra contro Melkor. Non si adira spesso, ma è lento a perdonare. Ha un carattere non molto diplomatico, ma è un fidato amico.

Manwë è il Signore dei Valar e il fratello di Melkor. Domina l’aria e i venti, le grandi Aquile obbediscono a lui. E’ il più grande, nobile e maestoso degli Ainur. E’ puro di cuore ed è a lui che Eru ha affidato il compito di governare Arda.

Ulmo è il signore dei mari e degli oceani. Il suo potere si estende su tutte le acque, sia quelle in superficie sia quelle sotterranee.

Aulë, detto Il Fabbro, è legato a tutto ciò che è terra, roccia e metallo. Fu lui impegnato a creare continenti e montagne durante la creazione di Arda. Il suo carattere è simile a quello di Melkor ma fortunatamente non divenne malvagio ma creò una propria razza perché stanco dell’attesa della nascita dei Figli di Ilùvatar, Elfi e Uomini. Per questo Eru lo ammonì ma decise di non distruggere la sua opera e quindi ordinò ad Aulë di nascondere i sette Padri dei Nani in luoghi remoti dove avrebbero dovuto attendere un momento più adatto per il loro risveglio.

Oromë, conosciuto anche come AldaronArawBéma,TauronIl Grande CacciatoreIl Grande Cavaliere e Signore di Forest, è il più forte tra i cacciatori.

Mandos, o Nàmo, è severo e spassionato con una grande memoria.

Ilmo, o Lòrien, è il signore delle Visioni e dei Sogni.

Varda Elentàri è la moglie di Manwë. E’ troppo bella per essere descritta a parole, il suo viso risplende della luce di Ilùvatar. E’ la creatrice delle stelle.

Yvanna Kementàri, è la sposa di Aulë. E’ la protettrice di tute le piante e i frutti.

Vàna, è la Signora della Primavera, la Sempregiovane. E’ sposa di Oromë.

Nessa, detta la Danzatrice, è la Signora della Femminilità. E’ veloce e agile, comunica con i cervi e ama la danza. Possiede una pura bellezza e il suo sguardo suscita amore. E’ la sposa di Tulkas.

Vairë la Tessitrice, Signora della Storia. Tesse tele che raffigurano tutta la storia del Mondo ed è la sposa di Mandos.

Nienna è la Signora della Tristezza. Il suo pianto ha ispirato misericordia verso gli uomini negli altri Valar.

Estë la Guaritrice è Signora della Pace. E’ la sposa di Irmo.”

“Aveva ragione il nonno” disse Max sfogliando il libro contenente immagini di tutti i Valar.

“ I greci cercarono di spiegare l’esistenza degli Ainur attraverso gli dei dell’Olimpo!” riprese.

“Cosa sono gli dei dell’Olimpo?” chiese curiosa Arwen.

“Nel Nuovo Mondo vivranno grandi civiltà, come i greci, credenti in più dei, molto simili ai Valar. Devi sapere che agli abitanti delle Ere future non è concesso di conoscere la realtà di Ilùvatar ma in loro è rimasto qualcosa che li spinge a spiegare l’esistenza di entità superiori” cercai di spiegarle.

“I greci credono in numerose divinità che risiedono in un’ alta montagna, la cui cima è coperta alla vista dell’uomo. E’ l’Olimpo” continuai.

“Manwë per i greci sarebbe Zeus, il più grande tra gli dei, il dio del cielo e dei fulmini; Tulkas è Ares, signore della guerra; Ulmo è riconducibile a Poseidone, dio del mare e dei terremoti; Aulë ad Efesto, dio del fuoco, della tecnologia dell’ingegneria; e così via” disse Max.

“Raccontatemi di più su ciò” chiese Arwen illuminata dalla curiosità e iniziammo così un viaggio attraverso la fantastica mitologia greca.

                                     

 



 

 

Angolo dell’Autrice:

Salve a tutti cari lettori. Lo so che mi odiate per il lunghissimo ritardo ma sono stata veramente molto impegnata. Non ho trovato il tempo di andare avanti, causa è anche il fatto che questo capitolo è stato impegnativo, ho dovuto scegliere cosa raccontarvi.

Vi avviso che ci sarà un altro capitolo simile, se no sarebbe uscito troppo lungo! Ma vi prometto che nel giro di pochi giorni sarà pubblicato!

Faccio solo un appunto sul linguaggio helvico:

Ovviamente non sono in grado di creare una nuova lingua e per questo ho cercato un modo semplice per me e banale. In pratica ho tenuto di ogni parola in italiano le vocali così come sono, mentre alle consonanti ho aggiunto lettere. Esempio:

Vita inalzati

è diventato

Veitha imnalthai

Spero sia abbastanza chiaro!

Come sempre aspetto vostri commenti! Alla prossima.

AnnaJ

   
 
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