Capitolo 3
Capitolo 3 – Pai sho con
Iroh
Avevano
deciso di prendersi la giornata libera, senza muoversi troppo dal posto in cui
si trovavano ora, ovvero una collinetta vicina ad un laghetto, circondato da
alberi.
Iniziarono non senza un certo imbarazzo, a farsi il bagno insieme: ancora si
davano le spalle, entrambe rosse in viso al pensiero che se si fossero girate
avrebbero visto l’amata nuda. Ed Asami era quella più tentata a farlo.
Dopo essersi svegliate e aver fatto colazione si misero a giocare con gli
spiriti nella foresta, buttandosi anche per terra, ridendo.
Xin si divertiva in compagnia delle ragazze, stando in braccio ad entrambe, e
faceva divertire loro.
Quando decisero di averne a sufficienza, Asami strinse la mano di Korra con
forza, correndo verso la collina, per poi stendersi per terra ed accoccolarsi
all’Avatar, che rimase un po’ sbigottita dal comportamento dell’altra, ma non
esitò ad accarezzarle le braccia e la schiena.
-Qualcosa
non va Asami?- disse la castana, intenta a tracciare ghirigori su un braccio
dell’ingegnere.
-No, avevo solo voglia di stare così, anche perché tra una settimana dovremo
ritornare a Città della Repubblica. È passato un mese da quando siamo andate
via e avranno bisogno di noi per ricostruire la città. Volevo semplicemente godermi
questo momento- - rispose la corvina, avvicinando il suo viso per guardare la
dominatrice meglio, facendo riflettere i propri occhi nei suoi.
Dopo qualche secondo di incertezza, Asami, fece la prima mossa, muovendo il
viso verso quello della compagna, ora erano così vicine che sentivano i loro
respiri sulla pelle. Korra arrossì violentemente, cercando di fare qualcosa per
uscire da quella situazione, ma l’altra si accorse del suo nervosismo e si
allontanò rimanendo sempre tra le sue braccia.
Un mese con la costante presenza dell’altra, senza ancora essersi baciate, una
piccola parte di Asami incominciava a credere che Korra non provasse lo stesso
amore che provava lei.
L’Avatar capii di aver reso triste la propria ragazza, ma era stata così
diretta che si era spaventata; con Mako era sempre stata lei a prendere
l’iniziativa nel bacio però con l’ingegnere non ci riusciva, si imbarazzava
troppo a causa della sua bellezza.
Restarono
così, in un pesante silenzio per qualche ora e la castana pensava che l’altra
si fosse addormentata mentre invece, non appena provò ad allontanarsi un poco,
Asami la guardò incuriosita, sollevando un sopracciglio. Korra arrossì
nuovamente, appoggiando una mano su un fianco dell’ingegnere.
-Vuoi passare così tutta la giornata, Asami?- mormorò la dominatrice, sperando
che la compagna non fosse troppo arrabbiata per risponderle.
-Sarebbe un’idea, prenderemmo un po’ di sole, rilassandoci. Non ho molta voglia
di muovermi oggi.- le rispose, cercando di non guardarla in faccia, per non
cedere all’istinto di appoggiare le sue labbra su quelle della propria ragazza.
-Perché invece non venite a bere un po’ di tè insieme a me e agli spiriti?-
chiese una voce pacata alle loro spalle.
Le due si alzarono e girarono rapidamente, prima di vedere Iroh con in mano
foglie di tè, accompagnato da altri spiriti che l’Avatar aveva visto alla
cerimonia di nozze di May-Jim.
-Iroh!- esclamò Korra, sorpresa di trovarlo lì data la vastità del mondo degli
spiriti.
-Ciao Korra, ne è passato di tempo-le disse sorridendo, prima di spostare lo
sguardo sulla sua compagna –chi abbiamo qui?-
Asami, dopo essersi ripresa dall’incontro con lo zio del Signore del Fuoco
Zuko, si fece avanti non sapendo cosa dire. Korra allora disse all’uomo che
quella era la sua ragazza. L’ingegnere arrossì: quelle poche parole le fecero
passare la delusione del mancato bacio di poco prima; dopotutto non poteva
tenerle il muso per sempre, non era minimamente possibile.
Chiacchierarono
amabilmente per diverso tempo dopo che Iroh servì loro del tè e qualche
biscotto. Parlarono del precedente Avatar, del nipote del generale, finché
l’uomo e Asami non si misero a discutere delle migliori miscele di tè che
avevano provato. Esistevano così tanti tipi di quella bevanda che Korra si chiese
cosa avessero di diverso l’una dall’altra e la corvina le spiegò che erano
preparati in modo diverso.
-Asami, sai giocare a Pai sho vero?- chiese ad un certo punto Iroh
-Sì, anche se è da un po’ che non ci gioco. Saranno quattro anni.-
Il vecchio sorrise e si ritirò verso una capanna, per poi uscire con in mano
una piattaforma di gioco e le pedine.
L’Avatar sospirò e si mise a giocare con i piccoli spiriti nei dintorni,
ricordando l’espressione di Asami qualche ora prima. Forse avrebbe dovuto
lasciare che accadesse, a ripensarci ora voleva sentire le labbra rosse
dell’altra sulle sue. Mugugnò imbarazzata, prima di riprende a giocare con Xin.
Ad un certo punto, annoiata, saluto l’uomo e l’ingegnere ed andò in uno spiazzo
per praticare un po’ di dominio.
La donna guardò l’amata andarsene, prima di sospirare, cercando di concentrarsi
sul gioco.
-Vuoi interrompere per un po’? Non mi sembri concentrata da quando Korra è
andata nello spiazzo oltre gli alberi.
-Forse… forse sarebbe meglio.- rispose mentre il Generale le metteva altro tè
nella tazza. – Avrei fatto meglio a non tentare di baciarla questa mattina-
-Vuoi dirmi cosa è successo? Mi piacerebbe potervi aiutare- propose Iroh mentre
sorseggiava il tè.
Asami gli raccontò tutto quello successo prima del loro arrivo nel mondo degli
Spiriti e durante questa loro vacanza e lui ascoltò senza dire una parola,
lisciandosi la barba bianca, poi quando la corvina si fermò, lui rimase in
silenzio qualche minuto, prima di rassicurarla, ben sapendo che l’Avatar
l’amava.
Ripreso a giocare e finirono la partita in parità.
Nel frattempo Korra eseguiva coreografie, dando spettacolo agli altri spiriti,
continuando a rimpiangere l’essersi innervosita quella mattina. Se non l’avesse
fatto probabilmente sarebbero ancora sotto gli alberi a coccolarsi e a
baciarsi, non una ad allenarsi e l’altra a giocare. Era tentata adesso di
tornare di là farla alzare dalle sedia e baciarla, ma sapeva che Asami non
poteva essere costretta a fare qualcosa.
Sospirò ancora prima di lasciarsi cadere per terra, chiudendo gli occhi.
“Che casino ho combinato…” pensò mettendosi le mani sulle palpebre.
Qualche istante dopo senti dei passi dietro di lei e la voce della corvina che
la chiamava dolcemente. Sorrise e scoprì che un sorriso era disegnato anche sul
viso dell’altra che andò ad abbracciarla.
L’Avatar, come la volta che si erano riviste dopo tre anni, la strinse stretta
a sé, affondando il volto tra i suoi capelli.
-Scusa per questa mattina, io…- non riuscì a concludere la frase che
l’ingegnere si staccò e le mise un dito sulle labbra.
-Non chiedere scusa, non sei pronta, ti capisco.-
-Non è questo, soltanto che…-
-Ti ho detto di stare tranquilla.- continuò ancora Asami, ridacchiando dentro
di sé. – Andiamo ancora in giro? Iroh ti saluta.-
Asami superò Korra che la guardava scocciata da dietro, ma ad un certo punto la
dominatrice afferrò un braccio dell’altra girandola verso di lei per poterla
guardare, prima di appoggiare una mano sulla sua guancia e far combaciare le
loro labbra.
La corvina non esitò a ricambiare il bacio, complimentandosi mentalmente per il
piano.
L’Avatar era completamente rossa in viso da quando l’altra aveva preso il
controllo del bacio. Si staccarono poco dopo e la non dominatrice sussurrò
all’orecchio della castana:
-Alla fine ce l’ho fatta- prima di tornare a baciarla.
Korra aveva ormai superato le proprie paure e riuscì a ricambiare felicemente
il bacio, mettendole le braccia intorno al collo.
|