Erbacce

di MHavisham
(/viewuser.php?uid=831077)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La mia solitudine non dipende dal numero dei miei amici, dalle parole insensate che pronuncio ogni giorno per sentirmi un po’ meno inadeguata.
Essa non dipende dalla cupezza dei miei occhi, dalle ore che trascorro seduta su un marciapiede a fissare il nulla, così ineffabilmente niente. La mia solitudine non è dipesa dalla riservatezza dei miei gesti, dal fatto che tenda a coprirmi il busto con le braccia incrociate, né dalla prudenza che metto per comporre ogni pensiero.
No,essa va ben oltre tali aspetti irrilevanti, è qualcosa di più profondo , che parte da più giù, dalle mie membra forse deviate.
E’ uno stato mentale con cui sarebbe inutile combattere, a cui mi opporrei invano. Sopprimendolo, ucciderei la mia natura, la mia natura morta. Anestetizzerei ogni sensazione che provo nel mio corpo, strapperei tutte le erbacce che mi crescono dentro. 

Erbacce da orticaria, rose selvatiche ,margherite ; ma compongono pur sempre i miei colori. 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3080075