Ocarine
Sei morto che là fuori da quella grotta c'era il sole,
Sasori-danna.
Sei morto che tutti andavano di gran fretta.
Non che abbia significato molto per te, anche prima eri un po'
morto, eleggendoti come facevi a relitto di eternità.
Le bambole, invecchiano anche loro, e il legno si gonfia e
marcisce,
Sasori-danna.
Invecchiano in modo peculiare, le bambole. Te ne sarai accorto
anche tu. Assieme ai loro padroni, come protesi intelligenti, te ne sarai
accorto per certo. Magari ne avrai persino avuto paura.
Così, alla fine sei morto. Non che ti mancasse molto, quando eri
fra di noi. Ti sei smantellato e ti sei riassemblato come ti è piaciuto, come
hai ritenuto, più che necessario, degno. L’ultimo brandello di te rimasto da
consegnare alla morte, era il tuo cuore,
Sasori-danna.
Devi essertene compiaciuto nel farlo, finalmente, in fondo. Oppure
hai cercato di tenerti stretta quella vita di carne che, ti piacesse o no,
pulsava in te, e che solo in quel momento avevi compreso di volere? O ti sei
odiato per quella tua debolezza? O non hai avuto il tempo per niente di tutto
questo?
Non volevi chiamarti Hidan, tu. Non volevi chiamarti Kakuzu.
E adesso? Che si fa, che tu sei morto?
Che i numeri non tornano più?
L’anello, quello, è già tornato a casa, ché era importante per
davvero, quello. Solo i superstiziosi lasciano gli anelli alle dita dei morti,
Sasori-danna.
E Hidan due preghiere per te le ha spese
E per Kakuzu è una gran seccatura
E Tobi non si esprime, ché lui è tanto strano
E Orochimaru nemmeno lo sa, che sei morto
E a Kisame un po’ dispiace, in fin dei conti
E a Itachi non importa niente
E Zetsu, se fossi stato di carne e pelle, ti avrebbe mangiato
E Deidara non se ne fa una ragione, che così giovane è già vedovo.
E comunque, non è stato giusto.
Dovevi vincere tu, dovevi proprio,
Sasori-danna.
Te lo sentivi, una volta tanto senza arroganza, come normale,
quieta consapevolezza. Proprio lì, dentro a quel cuore squassato a tradimento
da tutto il peso della tua fanciullezza.
Che banalità inaccettabile per te, che ovvietà da anziani, che
caduta di stile molesta. Quando invece tu, Kankuro, lo hai lasciato vivere,
quando erano tutti curiosi di vederlo sotto la maschera.
Deidara piange tanto, per te, sai? Perché gli manca la tua
presenza quasi impercettibile, gli manca che i mantelli siano due posati sul
letto, il preparare la tavola per sé solo, quando poi invece mangiava di fronte
a te.
E si sente vedovo, e troppo giovane, e troppo giovane per essere
vedovo.
E quando ride,
piange,
e quando grida,
piange,
e quando combatte,
piange,
e quando piange,
piange.
Gli manchi tanto, più della forza di camminare.
Sasori-danna.
Ma intanto tu guardi giù, e chissà se sei indifferente alle
preghiere di Hidan, e alle lacrime di Deidara, che di restare vedovo non si
meritava, ma tant’è, e in fin dei conti tu sei morto con il sole fuori dalla
grotta, come muore chi non vale niente, e questo ti avrà pur fatto un po’
arrabbiare.
Solo un po’.
Sasori-danna.
ANGOLINO!
Ok, questo angolino serve soprattutto per giustificare
l’assenza di aggiornamenti nelle serie attualmente in corso. Ho avuto dei
simpatici problemi di virus che mi hanno impedito di travasare i dati a cui
stavo lavorando sul mio pc, ergo dovrete attendere ancora una settimana perché
il ritmo riprenda regolarmente.
Mi scuso per l’inconveniente, e per farmi perdonare mi sono
nel frattempo dedicata all’elaborazione di qualche shot fandom. Si accettano
prompt, eh…