Dal
blog di
Alex.
La settimana
era incominciata male ed ora stava finendo malissimo…. Ero
in mezzo alla pista da ballo, circondata da un gruppo di primini
esaltati che ballava saltellando come dei canguri in tondo, stile
indiani che adorano un totem.
< Ma
come ci sono finita in questa situazione?? >.
* QUEL
POMERIGGIO *
< Un,
due, tre, quattro, cinq… Alex! Dritta con le spalle! Un
gorilla depresso è più aggraziato di te! E Ace!
Non sei una statua di Garry! Le tue gambe si possono piegare! >.
Da
più di una settimana in ogni ora di cazze..studio
individuale, Ace ed io ci trovavamo nell’aula di galateo, per
imparare almeno le nozioni base del tango (visto che dieci secondi dopo
aver consegnato le adesioni per il ballo ho realizzato che io non avevo
mai messo piede su una pista da ballo in vita mia), con Sabo e Cammi
come istruttori personali.
<
Più su con le spalle! Alex! Tu non sei il cavaliere,
è Ace che deve guidare! Nononono! Più
sensualità! I vecchietti che vanno a ballare nelle balere
arrappano più di voi! >.
Ok, Sabo
doveva darsi una calmata. Continuava a girare avanti e indietro per
l’aula brandendo la spazzola che Cammi stava usando per
pettinare il suo peluche di Applejack come se fosse una spada, mentre
quest’ultima scuoteva rassegnata la testa.
< Ok
adesso fatemi un casque, e che sia sensuale! >. Non feci in
tempo ad annuire che mi si mozzò il respiro in gola, mentre
sentivo la mia schiena piegarsi in due emettendo scricchiolii sinistri .
< Razza
di detersivo andato a male! Lo hai fatto apposta lo so! Io ti appendo
ad un albero e ti lascio in pasto ai corvi!!! >. Il mio
“cavaliere” mollo la presa ,facendomi picchiare una
culata epica.
< Senti
Gautier, è stata una tua idea questa! Se quella tua testa
d’asino pensasse prima di agire ora io non mi troverei in
questa situazione! >. Sabo si parò dietro di noi e ci
prese per la collottola: era il ritratto della disperazione! Gli occhi
erano iniettati di sangue, dalla bocca emetteva un ringhio sinistro, e
le borse che aveva sotto gli occhi facevano trapelare tutta la sua
disperazione.
< Hey
fratellone, lo vuoi un po’ di collirio? >.
<
ZITTO! IO TI DISTRUGGO! >.
Io volai per
terra, mentre Sabo iniziò a rincorrere Ace per la
stanza, picchiandolo con la spazzola in testa. Cammi ,che era
stata in silenzio per tutto il tempo, si alzò dalla sua
sedia e con la dolcezza e la calma che la contraddistinguono estrasse
un mega martello fucsia marcato My Little Pony e lo fracassò
in testa ai due “fratellini”, che andarono ko.
<
Calmatevi ragazzi! Con la violenza non si risolve niente!
Ihihihih > disse. Certo. Perché lei non era
stata violenta.
Dopo essersi
ripresi la lezione continuò. Sabo e Cammi ci fecero vedere
come si dovrebbe ballare in modo decente. Wow! Fatto dagli altri era
mooolto figo.
< Ok
oranghi depressi adesso tocca a voi! >
< Come
mi hai chiamata biondino??? Giuro che ti investo con la mia bicicletta!
>.
Ace mi
tappò la bocca mentre mi trascinava in mezzo
all’aula. Ora che ci mettemmo nella posizione giusta di
partenza passò molto tempo, tanto che Cammi andò
al bagno, alle macchinette, pettinò l’intera sua
collezione dei My little pony e cucì anche una maglia di
lana ai ferri.
Sabo
iniziò a darci il tempo e noi muovemmo i primi passi
traballanti: < NON GUARDATEVI I PIEDI! FISSATEVI NELLE PALLE
DEGLI OCCHI COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI! >. Uffa! Se
è questo che vuoi biondino, lo avrai!
Piantai le mie
pupille marroni negli occhi nero pece di Ace, quasi non muovevo neanche
le palpebre, e lo stesso fece lui. Passammo le ultime due ore a ballare
alla cieca, distruggendo nel vero senso della parola l’intera
aula.
Ad un tratto
entrò Elson che non appena vide lo stato pietoso in cui era
ridotta la stanza, si mise a piangere in modo disperato. Dopo un
po’ anche Sabo lo raggiunse rannicchiandosi vicino a lui,
mentre Cammi osservava la scena ridendo.
< Beh
penso che la lezione sia finita fiammifero. Ti va un gelato? >
< Per
una volta sono d’accordo con te Gautier! >.
Uscimmo dalla
stanza e andammo al bar dell’accademia. Visto che il sole
splendeva alto nel cielo ci sedemmo su una panchina nel giardino. Io
stavo mangiando il mio cono al cioccolato, quando iniziai a starnutire.
<
Merda! La mia allergia… >.
<
Gautier possibile che ne hai sempre una? Un appestato è
più in forma di te! >.
< Parla
il complessato che appena sente il nome Roger si butta giù
dalla finestra ululando come un disperato! >.
< PROVA
A RIPETERLO RAGAZZINA! IO TI BRUCIO! >.
< E IO
PRIMA TI AFFOGO! MA PRIMA ANCORA TI PUCIO ( ti immergo) IL NASO NEL MIO
CONO GELATO! >.
Ovviamente
andò a finire in rissa. Quando mi stufai me ne andai
ringhiando.
< NON
POSSO MAI PARLARE IN MODO CIVILE CON TE! PIANTALA DI PRESSARMI PER UNA
VOLTA! E NON MI CHIAMO GAUTIER! MI CHIAMO ALEX! AAAAALEXXX!!! ODIO
QUANDO LA GENTE MI CHIAMA PER COGNOMEEE!!!! >.
Ace si
fermò di colpo smettendo di sbraitare e mi fissò
fino a quando sparii dietro al portone. Insomma perché parlo
sempre con lui? Ci odiamo però siamo sempre insieme tanto
che tutti ci definiscono quasi morosi (fidanzati). Ovviamente quando i
tizi che mettono in giro queste storie finiscono sotto le mie mani
vengono ritrovati dopo mesi in condizioni pietose e senza qualche dito
ma vabbè. Dovremmo evitarci e invece dove va lui vado anche
io, e viceversa. E alla fine litighiamo.
Mi afflosciai
su uno dei tavoli della sala pranzo e vidi Aya che stava parlando con
Ib. Uffa ci mancava pure questa. La psicotica si accorse subito di me e
fece cantare la motosega, cantilenando il mio nome.
< Senti
sociopatica oggi non ho tempo di giocare con te. >.
Aya si
bloccò di colpo e mi fissò con i suoi occhioni
azzurri.
< Non
ci credo. È la prima volta che vedo Alex triste! Nonono Alex
non deve essere triste! Chi è stato? Dimmelo dimmelo! Lo
trasformerò in una bellissima bambola e ti
porterò i suoi occhi! Ahahahahaha! >.
<
Noooooo! Lascia stare lascia stare! Lo sistemerò io Aya
tranquilla! >.
.
Ib si
avvicinò e con delicatezza mise una delle sue mani sulla
spalla di Aya < Aya non vedo Dio in giro forse ha bisogno di te!
Perché non vai a cercarlo? >.
La moretta
sobbalzò e corse subito verso la porta gridando <
DIOOOOO!!!! DOVE SEI? >.
Prima che
sparisse però volevo sapere come mai era così
presa dal fatto che fossi triste. Chissà magari non era
tanto pazza in fondo.
< Hey
Aya!! Perché eri così arrabbiata del fatto che
fossi triste? >
<
Semplice! Se piangi i tuoi bellissimi occhi si rovinerebbero! E io come
faccio a finire la mia bambola con degli occhi rovinati? >.
Speranza
distrutta e buttata nel cesso in cinque secondi.
Ib sorrise e
si sedette vicino a me < Sai, è un po’
pazzerella ma non è cattiva. Con il tempo imparerai a
conoscere anche il suo lato dolce. Tu piuttosto hai una bruttissima
faccia. Non ti ho mai visto così abbattuta. >.
<
Preferirei evitare il discorso. GRAZIE. >.
<
Ahahahah ok tranquilla! Ci vediamo stasera! >.
Si
ovvio…. Ma in che guaio mi sono cacciata con le mie stesse
mani?!?
*TRE ORE PRIMA
DEL BALLO*
< Io
quella merda non la metto! Te lo puoi scordare! >.
< Dai
Alex! Non è brutto! E poi il rosso ti dona! Dai scendi
dall’armadio! >.
Le mie amiche
si stavano già preparando, mentre io ero rincorsa da Sel che
tentava di infilarmi un vestito da cappuccetto rosso. Alla fine mi
arrampicai sull’armadio esasperata.
< IO
NON METTO LE GONNE! MI RIFIUTO! SONO SCOMODE!!!! >.
Sapevo che
durante il pomeriggio in cui siamo andate a fare shopping non dovevo
andarmene via! Ma mi stavo annoiando talmente tanto che mi afflosciai
su una panchina mangiando un cannolo siciliano ricotta e gocce di
cioccolato mentre le altre andavano avanti. Così il mio
costume lo scelse Cammi! E adesso eccomi qui!!! Ad arrampicarmi su un
armadio per scappare dal mostro-tulle!
Alla fine Sel
riuscì ad acciuffarmi e mentre Lisa e Lory mi tenevano
ferma, mi infilò il vestito.
Andai allo
specchio e mi osservai; MERDA MERDA MERDAAAAA!!!!!
Il corpetto
aveva una scollatura spaventosa per i miei standard, mentre la gonna
rossa vaporosa mi arrivava appena sopra al ginocchio. La morte per chi
come me indossa sempre felpe e jeans! Per non parlare dei tacchi!!!!!
AIUTATEMIIIII!!!!
<
Già mi devo sorbire la tortura dell’uniforme
scolastica!! Adesso pure al ballo ci devo andare conciata
così!!! >.
Cammi che era
stata tranquilla tutto il tempo estrasse dalla sua tasca il mitico
martellone fucsia (ma come faceva???? ) e con una faccia da posseduta
mi sussurrò all’orecchio < M U O V I T I
>.
Ed ecco come
è andata. Adesso sapete tutto. Non sono una povera sfigata
perseguitata dal destino? (datemi ragione perché altrimenti
vi vengo a cercare sotto casa! ).
< Hey!
>.
Mi girai e
vidi Ace davanti a me vestito da… lupo cattivo??
Pffffff….. AHAHAHAHAHAHAH!!!
Mi rotolai per
terra dal ridere, quasi non riuscivo a respirare!
<
Oddio!!!! Quanto sei buffo con le orecchie e il codino!!!! >.
<
Piantala! O altrimenti non risponderò più delle
mie azioni! >.
Smisi di
ridere e presi la sua mano. Come era calda…. Eh? Ma che sto
dicendo? Mi guidò fino al centro della pista, dove le coppie
in gara si erano già disposte. Dal palco svettava la figura
regale della Queeny seduta sul suo regale trono. Stavo per mettermi ad
idolatrarla quando Elson venne fuori con un microfono in mano.
<
Bene….dichiaro aperta la gara di ballo….le regole
le sapete già… non picchiatevi….il
vincitore verrà annunciato a fine serata….bene
tre due uno via…. >.
Mamma mia un
morto era più attivo. Partì la musica e noi
incominciammo a volteggiare…oddio si fa per dire
perché andammo nella direzione sbagliata, Ace mi
pestò un piede, io pestai lui e alla fine fummo
squalificati per “aver oltraggiato e umiliato la nobile arte
del tango”.
Io me la
filai, era meglio evitare Cammi per un bel po’ di tempo! Mi
rifugiai sul balcone dove trovai un sacco di coppiette intente a
limonarsi per bene. Bleah che romanticume…
< Oh
finalmente ti ho trovata! La pianti di sgusciare via ogni volta?
>.
< E tu
fiammifero la pianti di seguirmi? Non ho più bisogno della
tata da un bel pezzo! >.
Ace si
avvicinò e mi prese la mano < Ero venuto per
chiederti se mi concedevi questo ballo…Alex. >.
Sgranai gli occhi. Mi aveva chiamata per nome? E al mio nome non aveva
associato un insulto?
Misi la mia
mano sulla sua fronte < Ace? Hai la febbre? Sicuro di non voler
andare da Chopper? >.
<
Mamma mia possibile che devi sempre rovinare tutto? Me lo hai detto tu
oggi che non ti piace essere chiamata per cognome! >.
Ah
già è vero. Ace mi mise le mani sui fianchi e
incominciammo a ballare….non pensate chissà che
però! Ci limitammo a dondolare a ritmo di musica.
<
Però. Un balcone, la musica, coppie che si limonano vicino a
noi, chiaro di luna. Scontatezza al massimo! > dissi guardandomi
intorno. Ace s si avvicinò a me, troppo, troppissimo per i
miei standard, ma alla fine si limitò solo a sussurrarmi
< Beh, ce lo meritiamo anche noi un po’ di scontatezza
no? O dobbiamo sempre picchiarci? >.
Ehmmmm…perché
mi sta aumentando la sudorazione? E perché sto rischiando di
avere un mini infarto? Lo sapevo che non sarebbe stata una buona
idea!!! Ma chi me lo aveva fatto fare di partecipare al
ballo????….ah si, io.
Ma si, chi se
ne fregava tanto ormai!
< Massi
Ace, lasciamoci andare un po’! >. Mi rannicchiai
contro il suo petto e iniziai a farmi cullare. Al diavolo quello che
sarebbe saltato fuori l’indomani. Tanto le uniche persone
presenti erano troppo impegnate a limonare! Sentii la mano di Ace
accarezzarmi i capelli, wooow stavo da dio al calduccio vicino a lui.
Era meglio della sensazione che provavo quando mi ingozzavo di
cioccolato! Era tutto perfetto, a parte uno strano cigolio che si
sentiva in continuazione.
< Gnek
gnek gnek >.
<
Ace....chiudi la porta finestra, cigola. >.
<
Ma…è già chiusa… >.
Tutti e due ci
girammo e ci trovammo davanti un, vecchietto, no anzi una mummia,
seduta su una sedia a rotelle che ci fissava. Sbiancai in un attimo.
< O..
no….. PADRE GAUTIER!!!!!!! ACE SCAPPA!!! >.
Ace corse via
ma Padre Gautier lo raggiunse e iniziò a picchiarlo con il
suo bastone. Io guardavo la scena allibita. Per chi non lo sapesse
Padre Gautier è il capostipite della famiglia Gautier. Non
è mio padre biologico ma rappresenta
l’autorità massima per noi. La sua età
è segreta, ma qualcuno dice che sia nato
all’origine dei tempi. Portava una lunga barba riccia e folti
capelli ricci, e ovviamente… gli occhiali!
Ma proprio
adesso doveva arrivare???? Proprio mentre ero appiccicata ad un
Portuguese????? NAAAAAA SFORTUNACCIA!!!!
Padre Gautier
si voltò verso di me e cigolò un gneka gneka che
tradotto significava : < DOPO FAREMO I CONTI SIGNORINELLA
TRADITRICE! >.
AIUTATEMIIIIIII!!!!!
Bye Alex.
EXTRA: LA
STORIA SECONDO I GAUTIER.
La vita dei
Gautier in Egitto continuò tranquilla fino a quando non
arrivarono loro: i Potuguese.
Subito
iniziarono ad esserci risse e litigi che culminarono con la salita al
trono di un Portuguese (e la conquista dell’Egitto da parte
dei Romani, a dimostrare l’incompetenza di quei detersivi
andati a male).
Ma i Gautier
furbi, si insinuarono tra il Senato, e conquistarono anche Roma!
MUAHAHAHAHAH! Il grande Giulio Cesare, fu un Gautier! Se poi
è stato trasformato in un groviera quello è
dovuto al fatto che qualche suo antenato era di sicuro Portuguese, non
c’è altra spiegazione. I Gautier non falliscono
mai! Infatti il grande Ottaviano Augusto fu un Gautier doc!
To be continued.....
NOTE
DELL’AUTRICE.
Bentornati!
Allora come ve la passate? Io purtroppo non molto bene visto che il mio
personaggio è stato beccato con le mani nel sacco (o nel
cioccolato..) dal boss dei Gautier. Chissà se le cose
andranno a posto…. Per scoprirlo dovete solo continuare a
leggere!
Bene vi
ringrazio per continuare a seguire la nostra storia! Recensite e se ho
fatto errori segnalatemelo!
A presto dalla
vostra Gautier!!!
Alex!
|