Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
12.
Peccato
del Passato.
“Edward…” Sussurrò Bella
rivestendosi.
“Ma cosa diceva?”
“Che lui ti aveva cambiata,
che sono cose che hai già fatto… Non ti preoccupare, Bella, adesso vado fuori a
vedere chi è.”
Le rispose vagamente.
“Non credo che servi…”
“Si, hai ragione, se n’è gia
andato…”
“No, Edward, credo di sapere
chi fosse.”
“Cosa?”
“Edward, ti parlerò di cose
che ti ho nascosto. Ascoltami e non interrompermi per favore.
E’ il momento della verità.
E’ il mio passato, non posso cancellarlo e nemmeno tenerlo nascosto. E’ ora che
tu sappia.
Ti ho già raccontato a
grandi linee la mia storia dopo che tu mi hai lasciata, ma non ho mai
approfondito, anzi, ho omesso punti cruciali.
Dopo che divenni vampira
passai tutti gli anni seguenti accanto a Gellert.
Lui era il centro di ciò che
avevo avuto in passato. Era un vampiro e per me era un fratello, era, diciamo
così, antico, ma anche simpatico e spiritoso.
Gellert era una sorte di
perfezione.
Capii solo dopo che anche
lui aveva i suoi mille difetti, capii solo più tardi quanto fosse egocentrico e
narcisista.
Con il passare del tempo
finii per adularlo, nel vero senso della parola. Era così bello…era una di
quelle bellezza irraggiungibili, io, però, avrei potuto averlo.
Per tutti gli anni
precedenti, con te e con Jacob, dovetti trattenermi da molte cose.
Io ero così diversa da te
che non poteva esserci un rapporto fisico vero.
Ti amavo Edward, non mi
costava niente rinunciare a qualcosa, ma a volte mi trattavi come se fossi
stata la tua bambina.
Mi faceva piacere, certo, ma
non mi sentivo completamente libera di essere me stessa, cercavo ad ogni modo
di non sbagliare per paura di deluderti.
Avrei voluto essere sempre
perfetta ai tuoi occhi, o almeno sempre come tu mi avevi conosciuta, avevo
paura che, col passare del tempo, sarei potuta cambiare e di conseguenza non
interessarti più.
Non volevo perderti per
nessun motivo.
Con Jacob non mi sono mai
lasciata andare per tanti motivi.
Con lui potevo essere ciò
che volevo, ma non ho mai ricambiato un solo suo bacio.
Non l’ho mai fatto perché
non provavo per lui quello che, poco tempo prima, avevo provato per te. Io ti
amavo anche se tu te n’eri andato, anche se mi avevi lasciata.
Scusa se te lo ricordo in
modo brusco, non voglio fartelo pesare, ma devi capire bene tutto dall’inizio.
Non amavo Jacob, gli volevo
solo un gran bene, ma lo vedevo sempre come migliore amico, non ce la facevo a
riempire il vuoto che tu avevi lasciato con lui.
Ero certa che la voragine
che avevi lasciato non si sarebbe mai colmata, probabilmente era così.
Poi ho conosciuto lui.
Era passato così tanto tempo
da quando te n’eri andato, credevo che non ti avrei più rivisto, mai più
ritrovato.
Era così simile a te e a
Jacob, a tutte le cose che avevo e che potevo avere, ed era davanti a me ogni
singolo giorno.
Grazie a lui non sono mai
stata sola, non mi faceva nemmeno sentire tale.
Tutte le sue attenzioni, per
un certo periodo, mi fecero anche sentir meno la tua mancanza.
Lui mi trasformò in vampira,
di lui avevo completa fiducia.
Sentivo dentro di me che non
mi avrebbe mai tradita in nessun modo.
Mi lasciai andare, Edward.
Gli diedi ciò che voleva.
Sì, non c’è bisogno che io
ti spieghi i dettagli.
Non so cosa mi passò per la
testa quella sera, ma per una volta decisi di seguire non la mia testa, ma il
mio intuito, le mie sensazioni.
E quella sera dicevano che,
per una volta, dovevo essere davvero me stessa, completamente, fare ciò che mi
sentivo, ciò che volevo.
E quella sera volevo quello
e volevo Gellert.
Non siamo mai stati,
tuttavia, una coppia a tutti gli effetti.
Lo eravamo solo quando ci
andava, quando ne avevamo voglia.
Avevo più di vent’anni
infondo, ero una donna.
Era il
mio peccato.
E il piacere è peccato, ma
qualche volta il peccato è piacere.
A tutti
e due andava bene così.
Oh, ci
divertimmo molto, eravamo entrambi liberi, ma non felici.
No,
felici no.
Dentro
di me a volte mi sentivo in colpa.
Probabilmente
lo vedevo ancora come un tradimento, lo vedo tuttora come un tradimento.
Il
vampiro che avevo davanti, che baciavo, che toccavo non era Edward Cullen.
La sua
pelle era dura come il marmo, ma non era il vampiro che mi aveva cambiato la
vita.
Misi a
tacere i miei sensi di colpa con scuse.
Mi
dicevo che io ero libera di fare quello che volevo, che tanto tu mi avevi
lasciata, che tanto tu non mi amavi più, come avevi detto quel giorno nel
bosco.
E poi
chi stavo tradendo? Solo me stessa.
Ma alla
fine dei conti Gellert mi dava quello che volevo e quando volevo.
Mi
faceva sentire desiderata quando ne avevo bisogno, anche quando me lo meritavo
meno, e mi lasciava sola quando glielo chiedevo.
Durò per
molto tempo, fin quando Jess non vi sentì e io decisi di tornare a Forks.
Durò
quasi ottant’anni.
Una vita
umana.
Devo
dirti la verità, Edward, non mi stancai mai di lui, la sua bellezza era eterna
e lo era anche ai miei occhi.
In
realtà, pensandoci bene, non ero del tutto me stessa nemmeno con lui.
Cercava
spesso di cambiarmi, di farmi essere piena di me, di farmi sentire bella e
superiore, ma non ce la fece mai.
Io mi
sono sempre sentita Bella Swan.
Quella
che girava con il pik-up, che non si metteva certi problemi, anzi, si sentiva
più a suo agio che su una mercedes.
Forse ha
cercato anche di farmi innamorare di lui, ma non ci riuscì mai.
Non lo
fece perché lui era innamorato di me, ma solo perché gli piaceva essere amato,
non gli bastava essere desiderato, doveva essere anche amato.
No,
pretendeva troppo.
Io avevo
amato una sola persona nella mia vita, ed è così anche ora.
L’unica
persona che io ho amato e che amo sei tu, Edward.
Forse fu
tutto quell’amore represso a portarmi tra le braccia di Gellert, non lo so.
Non so
nemmeno perché ti ho nascosto tutte queste cose, non sapevo come dirtele in un
altro momento.
Ho
tenuto Gellert lontano da qui e anche Jess.
Ma
Gellert ha dimostrato il suo egoismo venendo qui stasera.
Devo
molto a Gellert, comunque.
Mi ha
ridato la vita anche se mi ha tolto l’anima.
Mi ha
ridato la vita perché io, con la tua assenza, ero morta, morta dentro.
Non so
come spiegartelo con parole migliori.
Morta.
Mangiavo,
dormivo, studiavo…ma non sentivo niente, non provavo nulla per niente e
nessuno.
Era come
stare sotto un impermeabile quando piove: sentivo il rumore della pioggia, ma
non mi toccava.
Bella
guardò Edward fisso negli occhi, con intensità.
“Sei
deluso, vero?”
“No”
“Co…come?”
Balbettò sorpresa.
“Ne
avevi tutto il diritto, Bella.
Io,
quando ti ho lasciata, ho sperato che tu ti fossi rifatta una vita, speravo che
ti saresti sposata con una persona che ti amava e che tu amavi.
L’unica
cosa che mi dispiace è che per colpa mia non ti sei goduta pienamente l’amore
di Gellert, o di Jacob, o di chiunque altro.”
Lei gli
saltò al collo, abbracciandolo.
“Ma
Edward, io adesso sono qui da te, questi giorni sono i più belli della mia
vita, come quando ti ho conosciuto, né più né meno.
Ho amato
solo te in tutta la mia vita e ti amerò per tutta la mia esistenza.
Tutto
quello che ho fatto, tutti i posti che ho girato…ho fatto tutto per te.
Per
poterti rivedere, stare con te.”
“Lo so,
Bella, grazie.
Non
potrei mai essere deluso dopo tutto quello che hai fatto.
Hai
ridato la vita anche a me.
E, scusa
se te lo ricordo sempre, ma rimango più vecchio di te e più esperto delle menti
delle persone e lo capisco.
Scusatemi
se sono stata assente per tutto questo tempo, ma la scuola non mi lascia mai
tempo di scrivere.
Tra
latino e greco non riesco mai a scrivere nulla…però appena trovato il tempo
sono tornata.
Mi
dispiace se questo capitolo è corto, ma avevo fretta di scrivere.
Non mi è
piaciuta molto la reazione di Edward che ho scritto, ma il suo carattere è
quello e lo si può capire bene da Eclipse e ho preferito non cambiarlo.
Inoltre
ho iniziato un’altra storia che, però, non so dove pubblicare dato che parla di
vampiri, ma è inventata e non riferita a twilight!
Quindi
se qualcuno può dirmi dove pubblicarla, lo farò!