CAPITOLO
36. YOU'RE FUCKING MINE
COUNTDOWN:
STILL 3 CHAPTER
UNTIL THE END
ATTENZIONE: LA SEQUENZA EVIDENZIATA IN CORSIVO E' A RATING
ROSSO, SE NON VI
AGGRADA
QUESTO TIPO DI SCRITTURA, PASSATE DIRETTAMENTE ALLA FINE!
1st
of April
Mi
divincolai, cercando di liberarmi della presa ferrea di Calum. Erano
le cinque del mattino, e di dormire, non c'era verso. Primo giorno di
università, l'ansia aveva preso il sopravvento, perfino le
mie amate
gocce per dormire non facevano effetto. Avevo dormito si e no due ore
e mezza. Sbuffai, decidendo di alzarmi e di farmi una doccia.
Sgusciai fuori dal piumone, rabbrividii a cause dell'aria fredda.
Ebbene si, anche in Australia l'autunno era arrivato.
Avete
presente tutte quelle persone che dicono “mi lavai parte dei
miei
problemi di dosso con una doccia”? Ecco, non era
così, fidatevi
della cara Alex. Magari, sono solo io, ma io in doccia inizio a farmi
complessi sulla vita, sulla morte, sui miracoli.
E
alle volte sono della serie “Ma se in un mondo parallelo
esistessero i Lamacorni?”.
L'ho
sempre detto, non dormire fa male, tanto male.
Tornando
a noi...era il primo giorno di università e dire che stavo
rimpiangendo il giorno in cui decisi di non frequentare online, era
poco.
I
miei pensieri si alternavano dal “voglio morire” o
“siamo nati
per morire”. Al “dai non è poi
così male...”, “posso
sopravvivere”. Iniziai a prendere a testate il muro
piastrellato
del bagno, pregando vivamente di farmi del male. Mi lamentai, non per
le testate, ma per l'acqua bollente della doccia, neanche ci fosse
Lucifero a leccarti la schiena, cazzo.
Imprecai
mentre cercavo di sistemarmi quella massa indefinita di capelli, che,
pur essendo lisci, erano indomabili. Fai la riga a destra? Viene a
sinistra. Li sistemi indietro? Vanno in avanti, modello
“pecora non
vedo niente”.
-Okay,
Alex, respira e non lanciare la spazzola...- riguardai l'ora sul
telefono: erano le sette. Un'ora accettabile, se devi andare a scuola
alle otte, non se devi entrare alle nove e mezza.
Sentii
la sveglia di Calum e successivamente un “porca puttana,
è giù
lunedì”. Bussò alla porta.
-Avanti...-
-Già
sveglia?-
-Veramente
è dalle cinque che vago per casa...-
-Andrà
tutto bene...-
-Mi
abbracci?- mi sorrise teneramente, si avvicinò accogliendomi
fra le
sue braccia, mi lasciai stringere, sperando che mi tranquillizzasse,
almeno un po'.
-Cosa
vuoi per colazione?-chiesi con voce soffocata.
-Devi
sempre cucinare tu...-
-Avrei
fatto fare a te...-
-Stronza.-
-Ma...devo
distrarmi, perciò... Cosa vuoi per colazione?-
-Pancake?-
-Pancake.-
Mi
rigirai verso lo specchio ritornando a sistemarmi i capelli. Alla
fine optai per una treccia.
-Ehm...Calum...-
-Si?-
deglutii rumorosamente, cercando di non guardare un Cal completamente
nudo che stava per entrare nella doccia.
-E'
imbarazzante...- sussurrai arrossendo e abbassando lo sguardo sulle
unghie dipinte di nero.
-E'
imbarazzante o vorresti saltarmi addosso?- disse a pochi centimetri
dal mio orecchio. Deglutii per la seconda volta, sorridendo
nervosamente e cercando di allontanarlo.
-V...vado
a vestirmi...- scivolai via dalla sua presa uscendo dal bagno e
richiudendomi la porta alle spalle. Non poteva farmi questo di prima
mattina. Già non era il caso che lo facesse a qualsiasi ora
del
giorno, figuratevi appena sveglie, è un colpo al cuore.
Mi
piazzai davanti all'armadio: scelsi una gonna a vita alta a fiori
colorati con un elastico nero in vita e una canottiera semplice
bianca. Mi guardai allo specchio appeso all'anta, mi infilai un paio
di stivaletti alla caviglia con un tacco non troppo alto. Ero molto
più elegante e sobria del solito. Quasi non mi riconoscevo,
ma
volevo fare bella figura, mi importava il giudizio della gente,
soprattutto se si trattava di persone nuove e mai viste prima.
Raggiunsi
Cal in cucina e mi misi ai fornelli, cercando di ignorare il suo
sguardo. Mi sentivo i suoi occhi fissi sulla mia schiena ed era
fastidioso, non Calum, non fraintendete...
-Che
c'è?-
-Niente...
osservavo il tuo nuovo look.-
-Non
è un nuovo look... volevo sopo apparire diversa... per un
giorno.-
-Sei
bellissima così come sei, non vedo perchè tu
debba cambiare...-
-Grazie
Cal...-
-Di
niente piccola. Ma, una domanda...dove sono i miei pancake? Ho fame!-
-Momento...mi
metti in soggezione se mi fissi...- lo sentii sbuffare mentre mi
rigiravo verso la padella.
-Ma...quand'è
che parti...?- chiesi attirando la sua attenzione, che era caduta sul
bicchiere di aranciata che aveva davanti.
-Il
10...- respirai profondamente, cercando di mandare giù il
nodo alla
gola, ma con scarsi risultati. Provocava dolore, ma era un argomento
che andava affrontato.
-Bhè,
allora dovremmo festeggiare la vostra partenza...-
-Penso
anche io...- si alzò camminando verso di me. Mi
scostò dai
fornelli, spegnendoli e mi abbracciò, affondai il viso nella
sua
t-shirt e agganciai le braccia dietro al suo collo. Mi strinse in
vita, appena sopra l'inizio della gonna.
-Mi
mancherai da morire...- dissi sospirando e lasciando che una lacrima
mi rigasse una guancia. Erano tre mesi, tre fottuti mesi senza
vederlo. Avrei dovuto riabituarmi a svegliarmi da sola nel letto
vuoto e freddo. Avrei dovuto ignorare il perenne silenzio che ci
sarebbe stato in casa. Sarei dovuta passare davanti alla porta del
garage dove provavano ignorando la voglia di aprirla e osservare
Calum che suonava, non ci sarebbe stato. Gli strumenti sarebbero
andati in viaggio con loro, così come le tracolle e i
numerosi
appunti. Sarebbero rimasti solo dei poster, due amplificatori e lo
scheletro di una batteria. L'armadio sarebbe stato per metà
vuoto,
sul divano ci sarebbe stato solo un segno, rispetto ai due abituali.
La Tv sarebbe stata perennemente sincronizzata su MTV Rock e non su
canali di calcio o altri sport. I cassetti del bagno si sarebbero
svuotati e la scrivania sarebbe stata ordinata e vuota. Tutta la casa
avrebbe sentito la mancanza di Cal.
-Piccola...non
posso dirti niente per consolarti, perchè sarebbe comunque
inutile.
Adesso ascoltami okay?- aspettò che dessi un segno di
assenso.
-Qualsiasi
cosa capiti non farti del male, per nessuna ragione al mondo... Non
smettere mai di mangiare, non farlo, anche se avrai lo stomaco
chiuso, costringiti. Alex...- si fermò a metà
frase, singhiozzò,
fu solo allora che alzai lo sguardo verso i suoi occhi, erano lucidi
e le lacrime gli rigavano il viso.
-Alex...-
-Cal,
promettimi una cosa... Dimmelo, dimmelo che per te sarò
l'unica, ne
ho bisogno Calum, ti prego...-
-Alex,
tu per me sei e sarai sempre l'unica. Non potrei mai...-
-Ho
paura...-
-Lo
so, anche io...-
Ma
non era di quello che avevo paura, avevo il terrore di essermi
innamorata...
9th
of April
-Altro
che mega feste...!- esordì Ashton lanciando un cuscino e
riprendendolo al volo.
-Noi
sei bastiamo e avanziamo!- proseguii io. Stavo cercando di
divertirmi, non volevo bere o fumare o cose simili anche se avrebbe
aiutato, era la nostra ultima sera da persone normali, sconosciute al
mondo intero e volevo ricordarmela...
Avevo
rinunciato a prestare attenzione alle lezioni questa mattina,
tant'è
che ne saltai un paio, troppo occupata a cercare di soffocare le
lacrime che, ogni volta che provavo a pensare al giorno successivo,
si presentavano imperterrite nei miei occhi. Passai il pomeriggio con
Calum, andando in giro a camminare, cercava di rifilarmi qualche
vestito nuovo, per tirarmi su di morale, ma neanche quello
funzionò.
Mi
guardai intorno, osservando le facce felici dei ragazzi, erano
così
esaltati, li brillavano gli occhi. Abby sorrideva teneramente ad
Ashton, stringendogli l'avambraccio, erano così carini. Lei
avrebbe
avuto l'opportunità di raggiungerli in tour per qualche
settimana,
le rimanevano solo un paio di esami per concludere l'anno, io invece
mi ritrovavo bloccata qui.
Mi
sistemai meglio sul divano, rifiutando la birra che Michael mi stava
porgendo.
-Wow!
Alex che non beve! Devi starci veramente male...-
-Fai
un po' tu Mike...- risposi cercando di non incrinare la voce.
-Comunque,
ragazzi... Non potrei essere più felice per voi, voglio
dire, siete
passati dal suonare in un garage insonorizzato ad essere contattati
dai manager dei one Direction per il Where We Are Tour! Cazzo, io non
potrei essere più fiera di voi. Sul serio, adesso
rispondetemi...
Quanti se lo sarebbero aspettati?- aspettai prima di continuare il
mio discorso. Nessuno rispose, negando ciò che avevo appena
detto.
-Esattamente.
Quando tornerete nessuno qua sarà più una persona
normale, quando
avete accettato avete anche messo in conto ciò. Non vi
spetterà più
una vita normale. Ogni volta che uscirete da un hotel ci saranno
decine e decine di ragazze ad aspettarvi! Avrete concerti tutte le
sere e spesso e sovente diverse interviste. Non dovete però
dimenticare da dove venite... Ogni tanto pensate a Sydney, pensate ai
momenti passati qua, che ne so, per fare un esempio: tu, Calum
ricordati della tua casa, di ciò che è successo
qui, ricordati che
qui ci suonavi, che qui hai dato le tue prime feste...- presi fiato,
omettendo il nostro primo bacio e la nostra prima volta, glielo avrei
ricordato più tardi.
-E
tu Mike ricordati di quel giorno passato in spiaggia appena arrivai
qui... Luke ricordati quando ci siamo messi a fare il solletico a
Calum perchè non ci dava la Nutella. E Ashton e Abby, voi
avete
talmente tanti ricordi qui, che sarebbe impossibile elencarli
tutti...- conclusi cercando di sorridere guardandomi attorno, Calum
mi stringeva contro il suo petto con gli occhi lucidi e velati di
malinconia. Abby e Ashton si abbracciavano mentre lui le baciava la
fronte. Luke osservava il tappetto reggendosi con i gomiti impiantati
sulle ginocchia e Michael mi guardava sorridendo, anche lui aveva gli
occhi pieni di lacrime che minacciavano di uscire. Sorrisi di
rimando, cercando di trasmettergli fiducia.
Vidi
Luke alzarsi dal divano e posizionarsi al centro del salotto
esortandoci ad abbracciarlo. Fu un meraviglioso abbraccio di gruppo,
ci stringemmo li uni agli altri, lasciando che i nostri corpi si
sfiorassero cercando conforto.
-Mi
mancherete ragazze!- esclamò Luke stringendoci di
più, con le sue
braccia chilometriche.
-Anche
voi...- rispose Abby. Era così difficile da credere, infatti
lei non
se ne era ancora resa conto, io si, ero fatta così, ero
malinconica
e triste da una settimana su per giù.
**
-Noi
andiamo allora, ci vediamo domani mattina davanti a casa di Abby!-
salutò Luke.
-Iniziate
ad andare in macchina, io parlo un attimo con mia sorella e
arrivo...- annuirono uscendo dalla porta di casa.
-Io
ti aspetto su...- mi liquidò anche Calum, sparendo per le
scale. Non
riuscii a realizzare che mi trovai stretta fra le braccia di mio
fratello, che aveva la testa appoggiata nell'incavo del mio collo.
-Mi
mancherai Alex... non sai quanto.-
-Anche
tu Michael, anche tu...- sentii qualcosa di umido, bagnarmi il collo,
mi allontanai, stava fissando le sue scarpe. Con due dita gli alzai
il mento, grosse lacrime gli rigavano il volto.
-Ti
voglio bene sorellina...- fu un duro colpo al mio auto controllo,
scoppiai in lacrime anche io.
-Oh
Michael...- lo abbracciai nuovamente, facendo poi scorrere la mia
mano verso il suo polso sinistro. Gli scostai qualche bracciale,
quanto bastava per riuscire ad intravedere le cicatrici. Mi sporsi
verso il tavolino prendendo un pennarello indelebile. Gli scrissi sul
polso il mio nome e cognome.
-Che
fai?-
-Se
volessi ancora farlo, metti in conto che così ucciderai
anche me...-
mi sorrise, promettendo che non l'avrebbe mai fatto e che se ne
avrebbe sentito la necessità mi avrebbe chiamato, qualche
ora fosse
e in qualunque posto fosse.
Non
appena se ne fu andato, mi risistemai asciugandomi le lacrime e
dirigendomi al piano superiore.
-Eccomi...-
-Vieni
qui...- mi incitò aprendo le braccia, non esitai minimamente
a
fiondarmici, erano come la mia casa e mi sarebbero mancate da morire.
Sollevai lo sguardo, alzandomi in punta in modo da essere
più vicina
alle sue labbra, le guardai, per quelli che sembravano infiniti
secondi, prima di baciarlo spostai lo sguardo verso i suoi occhi
profondi, mi avvicinai rimanendo a pochi millimetri dalle sue labbra,
assaporandomi quel momento, ci sfioravano ma mai ci incontravamo.
Fino a che lui non decise di annullare le distanze, fece combaciare
le nostre labbra alla perfezione, come fossero un puzzle composto
esclusivamente da due tasselli. Le mosse, per poi dischiuderle
successivamente, permettendo alla sua lingua di raggiungere la mia.
Aveva un sapore tutto suo, ed era fantastico. Ballavamo una danza di
cui solo noi conoscevamo i passi, era dolce, lenta ed estremamente
malinconica, quella sera. Era un bacio pieno di sentimenti, pieno di
amore, più degli altri che ci scambiavamo, era diverso, era
una
delle ultime occasioni che avevamo per dimostrarci quanto ci
amavamo... Perchè era così, ci siamo amati dal
primo momento in cui
i nostri sguardi si sono incontrati, dal primo momento in cui ci
siamo stretti la mano, da quando ci siamo abbracciati, da quando
siamo diventati migliori amici, da sempre.
Si
staccò da me per riprendere fiato, accompagnandomi fino ai
piedi del
letto. Mi distesi tirando Calum verso di me, afferrandogli la t-shirt
che indossava. Si adagiò sopra il mio corpo, disteso sul
quel letto,
in quella camera, che forse ne aveva viste fin troppe. Gli sfilai la
maglietta grigia buttandola ai piedi del letto, sorrisi facendo
scorrere le mie dita affusolate sul suo petto, tracciando dei disegni
immaginari, di cui solo io conoscevo le forme. Fece scorrere una mano
dietro la mia schiena, sollevandomi, portandomi più vicina
alle sue
labbra, le sfiorai afferrandogli le mani e portandole ai bottoni
della mia camicia, impazienti.
-Abbiamo
tutta la notte...- mi sussurrò a pochi centimetri dal mio
orecchio.
Sorrisi, sentendolo incredibilmente vicino al mio collo, sul quale,
qualche secondo dopo, lasciò un paio di baci veloci,
spostandosi su
un punto in particolare, quello che ogni singola volta mi provocava
brividi e, Calum a farlo apposta, lo sollecitò soffiandoci
sopra e
successivamente baciandolo, succhiando un poco. Emessi un piccolo
sbuffo, inebriata da quella sensazione... Era così
rilassante ed
eccitante al tempo stesso. Potevo sentirlo fremere ogni qualvolta
muovevo le mani sulla schiena, accarezzandola dolcemente.
Succhiò
con più decisione, avvertii un leggero fastidio su quel
punto.
Ansimai quando ci passò la lingua sopra. Ritornò
con il viso di
fronte al mio.
Era
così bello, non perfetto...semplicemente bello da togliere
il fiato,
infatti, era esattamente ciò che mi succedeva ogni volta che
lo
vedevo. Ha un tipo di bellezza alla quale non ti abitui, ha sempre
lati nuovi da scoprire. A me, ad esempio, piaceva da morire perdermi
nei suoi occhi scuri e penetranti, ai quali non sfuggiva nulla, ti
leggevano, come fossi un libro aperto. Bhè, poi c'erano
quelle sue
guance, paffute, non mi sarei mai stufata di schiacciargliele e di
accarezzarle, erano così soffici.
E
poi il suo sorriso, anche quello era mozzafiato, mi piacciono le sue
labbra carnose, che spesso e volentieri lasciano scoperti quella fila
perfetta di denti bianchi, i quali, ora come ora, stavano tirando il
mio labbro inferiore, costringendomi ad abbandonare i miei pensieri.
Gemetti quando appoggiò i denti su un punto del mio labbro
più
sensibile, dalle innumerevoli volte in cui me lo mordevo per
combattere il nervosismo, come in quei giorno.
-Scusami...-
lo zittii con un altro bacio. Intrecciai le braccia dietro al suo
collo, invertendo le posizioni, sorprendendolo. Mi sedetti sul suo
bacino e successivamente appoggiai parte del mio peso sugli
avambracci ai lati della sua testa, per non pesargli.
Gli
lasciai una scia di baci lungo tutta la guancia e successivamente
sulla mascella definita. Proseguii il mio percorso fino al collo,
lavorai su un punto preciso, lo sentii grugnire e vi giuro che non
esiste suono più bello.
-Sai...-
iniziò sussurrando, come se ci fossero altre persone nella
stanza e
non volesse che qualcuno sentisse.
-Ricordo
ancora esattamente la prima volta che ci siamo visti... Era
così
bella: indossavi una maglietta con stampato il logo di qualche band e
dei jeans neri, avevi le mie stesse All Star nere. Avevi ancora i
capelli biondi platino per le troppe decolorazioni, erano lisci e un
ciuffo ti continuava a cadere davanti ai tuoi occhi, come adesso...-
continuò, spostandomi appunto il ciuffo che non voleva stare
al suo
posto, sistemandolo dietro l'orecchio.
-A
proposito, credo di essermi subito innamorato di quei due smeraldi
che ti ritrovi, non immagini quanto siano belli... Mi ricordo che
avevi anche le dita piene di anelli sottili, mi sono rimaste impresse
le tue mani, dal primo momento avrei voluto stringerle nelle mie e
non lasciarle più...- mi afferrò la mano
sinistra, quella con la
fedina che mi era stata regalata. -Aveva le unghie dipinte di nero,
pensai subito:” Questa tipa è veramente
forte!”- soffocai una
risata, sorridendogli.
-Io,
invece, vorrei poter dire di ricordarmi perfettamente il nostro primo
bacio, ma non è così...-
-Non
fa niente, è stato il primo di una lunga ed infinita
serie...-
-Io
mi ricordo però di quella volta al Luna Park, è
stata la serata più
bella di tutta la mia vita. Nessuno lo avrebbe mai fatto...-
-Bhè,
io non sono Nessuno, io sono Cal...-
-Rettifico,
sei il mio Cal...-
-Dillo
ancora...- sussurrò, sollevando il busto e di conseguenza
anche me,
ritrovai il viso a qualche centimetro dalle sue labbra, carnose ed
invitanti.
-Calum
Hood, sei fottutamente mio- sussurrai il più sensualmente
possibile,
enfatizzando l'ultima parte di frase. Spostò le mani sui
miei
fianchi, riportandomi sotto di lui; si chinò sul mio petto,
sfilando
il primo bottone della mia camicia dall'asola con i denti, lasciando
una sciai umida sul mio petto. Quando ebbe terminato il suo intento,
tremai quando posizionò le labbra nell'incavo dei miei seni,
lasciandoci un paio di baci, con una mano strinse una delle coppe,
costringendomi ad inarcare la schiena.
-Pizzo
nero?- annuii arrossendo, non nego di averlo fatto apposta, era il
suo preferito, d'altronde.
Erano
innumerevoli ed immense le sensazioni che mi provocava... Non
riuscivo a capacitarmi di averlo al mio fianco, di essere lì
con lui
in questo momento, sul quel letto, stesa inerme sotto di lui, che mi
provoca continui brividi al solo sfiorare la mia pelle. Ogni mattina
mi svegliavo col terrore che fosse stato solo un meraviglioso sogno e
che nulla di ciò fosse accaduto, avevo paura di svegliarmi
di nuovo
in Italia, in quell'orribile stanza arancione e monotona, derisa da
tutti. Invece che essere dove sto ora, con un fantastico fratello,
una migliore amica che farebbe invidia a chiunque e un migliore amico
come ragazzo.
-Mi
sembra tutto così irreale...-
-Neanche
a me sembra vero... Voglio dire, fino all'anno scorso ero una sfigato
di prima categoria, io e tuo fratello passavamo le giornate chiusi in
casa a giocare alla Play, neanche sapevamo com'era il sole. Era da
una vita che non parlavamo con delle ragazze, o meglio che ci
provavamo con delle ragazze...-
-E
poi? Cos'è cambiato...?-
-E
poi è arrivato Ashton, e abbiamo iniziato a prendere sul
serio la
musica, e poi qualche tempo dopo sei arrivata tu e ho ricominciato d
uscire come prima... Mi sei piaciuta dal primo momento, all'inizio
pensavo che non mi avresti mai filato, che andassi dietro a Luke...-
-Ricordo
quando me lo hai chiesto, anzi, lo ammetto, Lucas mi ha sempre fatto
uno strano effetto, pensavo:” E' lui, prima o poi
dovrò mettermi
con quel ragazzo”, soliti pensieri da troia, poi
però mi sono
accorta, ovviamente dopo il nostro primo bacio, del rapporto che
avevamo, di quanto fosse speciale... di quanto mi piacessi,
perchè
era effettivamente così... Di quanto avrei voluto che ci
fosse di
più fra di noi, ed ora eccoci qua...- mi baciò,
fu un bacio casto,
quello, solo per farmi capire e rendere ancora più reale
quel
momento. Sorrisi nel bacio, facendogli intuire quanto fossi felice,
nonostante l'ombra del giorno che verrà. Ma volevo solo
godermi
quella notte, come se fosse l'ultima della mia vita.
Mi
sollevò, sganciandomi il reggiseno, con una lentezza quasi
straziante fece scorrere le sue lunghe dita affusolate lungo le mie
braccia, togliendomi del tuo quell'inutile pezzo di stoffa, che
andò
a fare compagnia agli altri indumenti sul pavimento. Si
piegò su di
me, afferrando il mio capezzolo fra i denti, tirando e succhiando.
Gemetti con un tono di voce più udibile.
Mentre
la sua bocca era ancora concentrata sul mio seno, concentrandomi,
portai le mani sulla cintura dei suoi pantaloni, sganciandola, passai
poi al bottone e alla zip dei jeans, dai quali già potevo
sentire la
sua erezione pulsare nei boxer. Ci pensò poi lui a togliersi
del
tutto quei jeans troppo stretti. Sicuramente pensò che io
fossi
ancora troppo vestita per i suoi gusti, così, non perse
tempo
sfilandomi con un gesto veloce i leggins che coprivano le mie gambe.
Lasciò
una scia di baci umidi lungo tutto il mio ventre, provocandomi
infiniti brividi.
-Hai
freddo?- mi chiese, probabilmente notando la mia pelle d'oca, che,
ovviamente, non era dovuta all'aria fredda della stanza, ma a tutte
quelle attenzioni particolari.
-No,
è colpa tua...- confessai sorridendo, mi mostrò i
suoi denti
bianchi di rimando, tornando a poggiare le sue labbra appena sopra
l'elastico dei miei slip. Si allontanò bruscamente,
mettendosi in
ginocchio e sollevandomi una gamba, appoggiandola sulla sua spalla,
mi baciò la gamba spingendosi sempre più verso il
mio interno
coscia. Mi colse impreparata quando appoggiò le labbra sopra
la
stoffa dei miei slip, in quel punto in cui solo un ragazzo prima di
lui era arrivato. Con i denti riuscii a liberarmi anche delle mie
mutande, ormai umide per l'eccitazione che cresceva in meno ogni
minuto che passava.
-Cazzo
Alex...- sussurrò gemendo sulla mia pelle. Mi aprii
maggiormente le
gambe, posizionando il viso in mezzo ad esse.
-Ehm,
Cal... è imbarazzante, io, te...noi non abbiamo mai fatto...
ecco
bhè...- sussurrai alquanto imbarazzata.
-Stai
tranquilla, intanto non c'è niente che non abbia
già visto...-
-Si,
lo so, però...-
-Se
non vuoi passiamo subito al dunque...-
-No,
non dico questo... Oh fanculo Cal, fai quel che devi fare, non mi
dispiacerà...- dissi alla fine, cercando di superare il
momento di
imbarazzo, rise e di conseguenza anche io... Ma fui subito interrotta
quando avvertii le sue dita entrare in me. Gemetti
incondizionatamente, aumentando il sorrisetto sornione sulle sue
labbra, sollevai maggiormente il bacino quando avvertii l'aumentare
di velocità dei suoi movimenti, facendo scontrare la sua
erezione
con il mio fianco, costringendolo ad ansimare.
-Dio
Calum...- sospirai quando sostituì le sue dita con la sua
lingua,
portai le mie mani tremolanti fra i suoi capelli, tirandoli
lievemente. Il piacere cresceva in me secondo dopo secondo, il mio
corpo era percorso da scariche elettriche che partivano dal mio basso
ventre e si irradiavano per tutto il mio corpo. Un brivido scosse la
mia schiena, più degli altri.
-Cal...io...s-sto
per...- mi bloccai gemendo in cerca d'aria, ansimando.
-Sai
che hai un ottimo sapore...?- disse ritornando con il viso di fronte
al mio, facendomi arrossire per la quarantasettesima volta.
-Ah
si?- risposi io, guardando i suoi occhi stringersi nell'esatto
momento in cui portai la mia mano sulla sua erezione, con l'intento
di istigarlo ancora di più. Spostò la mia mano
togliendosi i boxer.
-Alex?-
-Si?-
-Voglio
fare l'amore con te, come se fosse l'ultima notte al mondo...- il mio
sorriso si ampliò, per quanto fosse possibile, mentre
cercavo
disperatamente le sue labbra come se fossero ossigeno per me. E in un
certo senso lo erano, solo Dio sapeva come avrei fatto tre mesi senza
di loro. Ma in quel momento accantonai il pensiero, concentrandomi
sulla sua lingua a contatto con la mia, esitante per quel contatto.
-Sei
pronta?-
-Non
aspettavo altro...- mi sorrise, lasciandomi un bacio casto e subito
dopo spingendosi dentro di me, riempiendomi, regalandomi sensazioni
fantastiche e diverse dal solito, impossibili da descrivere.
Portai
nuovamente le braccia dietro al suo collo, muovendo il bacino, in
perfetta sintonia con il suo per aiutarlo nelle spinte, che si
stavano facendo sempre più profonde e veloci.
Toccò quel punto,
quel fatidico punto, inarcai la schiena, infilando le unghie nella
sua carne, lasciandogli probabilmente qualche graffio.
-O
mio dio...- morsi la sua spalla, costringendomi di non urlare per
l'immenso piacere che mi stava provocando. Capii che anche lui era al
limite quando strinse la presa sui miei fianchi.
-Dio
Alex...- non resistetti a quella spinta ansimando a voce alta il suo
nome, fino a non avere più fiato. Si concesse ancora tre o
quattro
spinte prima di venire, sussurrando -Alex...-
Rimase
dentro di me, lasciandosi però andare appoggiando la testa
sul mio
seno, portai le dita fra i suoi capelli, attorcigliandoli.
-Calum,
credo di essermi innamorata, e tanto anche...- confessai, fissando il
soffitto per non incontrare il suo sguardo. Non rispose, ma poco
importava, ovvero, il mio cervello aveva smesso di connettere, dal
momento che le palpebre avevano iniziato ad abbassarsi, contro la mia
volontà, volevo passare più tempo con lui, ma mi
era impedito dal
sonno che stava prendendo possesso del mio corpo. Chiusi
definitivamente gli occhi, riuscendo però a cogliere le sue
parole.
-Io
mi sono innamorato di te appena ti ho vista.- sorrisi, lasciandomi
finalmente andare fra le braccia di Morfeo.
****
BUONSALVE RAGAZZE!
EBBENE SI, DOPO
ESATTAMENTE 2 MESI SONO TORNATA!
YEAHH!! VITTORIA IS BACK!
OKAY BASTA E TORNIAMO A NOI, MANCANO SOLO
3 FOTTUTISSIMI CAPITOLI! NON CI POSSO CREDERE.
COSI' COME NON POSSO CREDERE DI ESSERE ARRIVATA
A QUASI 3K DI VISUALIZZAZIONI! VOGLIO DIRE, PRO-
VATE A METTERE TUTTE QUELLE PERSONE DENTRO
UN UNICO AMBIENTE. SONO TANTISSIME!
MA QUESTO TIPO DI COSE AVRO' TEMPO DI SCRIVERLE
ALL'ULTIMO CAPITOLO.
NON VI ANTICIPO NULLA, SE NON IL FATTO CHE SONO
IN LACRIME.
CONTATE SOLO CHE QUESTO CAPITOLO L'HO SCRITTO
IN UNA SETTIMANA CON SOTTOFONDO CANZONI
COME: AMNESIA, BESIDE YOU, I MISS YOU, GOTTA
GET OUT, WHEREVER YOU ARE E COMPAGNIA BELLA.
DETTO QUESTO, MANCANO
CINQUE FOTTUTISSIMI
GIORNI A QUEL FOTTUTISSIMO CONCERTO!
IO CI ANDRO' E NON VEDO L'ORA ASSOLUTAMENTE,
MAGARI C'E' QUALCUNO QUA IN MEZZO CHE POTREBBE
CONTATTARMI SU TWITTER *faccia da cucciolo* COSI'
NE PARLIAMO UN PO'....
ADESSO LA SMETTO DI
PARLARE E INIZIO CON I
RINGRAZIAMENTI A TUTTE COLORO CHE HANNO
AGGIUNTO LA STORIA FRA LE PREFERITE E/O
LE SEGUITE.
UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A TUTTE VOI
CHE RECENSITE.
UN BACIO ENORME xX Vittoria :)
SE VOLETE POTETE
TROVARMI QUI:
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