Ringrazio per i commenti:
Ryanforever: no Ayame non c'é perché quando
scrissi questa storia ancora non la conoscevo.... poverina XD
MyImmagination: Grazie ancora per aver commentato!!!
CAPITOLO 3: IL DESIDERIO
La campanella suonò annunciando la fine delle lezioni.
Kagome mise i libri nella cartella facendo tintinnare il portachiavi
attaccato ad essa.
- Cos’è? - chiese Sango incuriosita.
- Il mio portafortuna - disse Kagome mostrandoglielo
- Uh, che carinooo!!! Dove lo hai preso? - esclamò
una bella ragazza dai lunghi e ondulati capelli neri e le labbra
scarlatte fiondandosi su di loro.
- Ehi, Gura-chan, sei peggio di un ciclone! - disse Sango
ridendo. Anche Kagome rise.
Erano molto amiche tutte e tre. Kagura era simpatica e allegra, uno
spirito libero e faceva sempre d testa sua. Era anche molto gentile e
disponibile.
- Allora, dove lo hai preso? - chiese di nuovo mentre
uscivano dalla classe.
- In un negozio qui vicino. Costa 130 yen!
- Solo?! - gli occhi castani di Kagura si illuminarono.
- Sono molto carini - disse Sango
- Se volete possiamo andarci - disse Kagome
- Si, evviva!! - esclamò Kagura.
- Ok! - convenne Sango.
E così tutte e tre si incamminarono verso il negozietto.
- Eccolo, è questo - disse Kagome una volta
davanti ad esso.
- Sembra carino - disse Kagura ed aprì la porta
facendo tintinnare il campanello attaccato al di sopra di essa.
Dal retrobottega uscì Miroku che come vide Kagome si
fiondò su di lei e le prese le mani tra le sue.
- Mia ninfa…sei tornata davvero! - disse commosso.
- Già…le mie amiche vogliono comprare
il portachiavi - disse Kagome.
- Le tue amiche? - ripetè Miroku.
- Si, sono Kagura e Sango…ehi, ma
dov’è Sango?
- E’ fuori a guardare la vetrina - rispose Kagura.
Miroku le afferrò le mani - Bellissima fata, sono lieto di
fare la tua conoscenza! Vado a prenderti i portachiavi!
- Emh…ok… -fece incerta Kagura
osservandolo tornare nel retrobottega, poi si voltò verso
Kagome.
- E’ un po’ matto…
- Però è simpatico!
In quel momento entrò Sango - Credo che oltre al portachiavi
prenderò delle erbe velenose…le avevo giusto
finite… - disse con un sorriso.
- Bentornata, Kagome - fece una voce alle loro spalle. Le tre
si voltarono. Il maestro Mushin stava sistemando dei kimoni da
sacerdotessa.
- Salve maestro, loro sono le mie amiche Sango e Kagura.
Sango e Kagura fecero un inchino. Il maestro Mushin sorrise.
- Ecco i portachiavi! - fece Miroku tornando dal
retrobottega. Il suo sguardo si incrociò improvvisamente con
quello di Sango che sorrise cordialmente. Il ragazzo arrossì
e inciampò, cadendo e sparendo dietro al bancone. I
campanellini dei portachiavi tintinnarono furiosamente.
- Ecco…ci risiamo… -
borbottò il maestro Mushin con aria rassegnata.
Le tre ragazze si guardarono perplesse. Dopo un po’ una mano
si aggrappò al bancone…poi un’altra e
Miroku si rimise in piedi.
- Tutto a posto? - chiese Sango.
Miroku annuì e raccolse i portachiavi. Poi li
sistemò sul bancone.
- Miroku, lei è la mia amica Sango - disse Kagome
- Hajimemashte° - fece Sango con un piccolo inchino.
- Ha-hajimemashte… - fece Miroku arrossendo
leggermente.
Kagome osservò divertita il comportamento del ragazzo. A
quanto pareva Sango gli provocava un effetto diverso da quello di tutte
le altre ragazze.
Kagura prese il portachiavi della FORTUNA…un coniglietto.
- Compro questo! - disse.
- E io questo - Sango prese quello
dell’AMICIZIA…un gattino.
Mentre il maestro Mushin li incartava e Kagura pagava il proprio, Sango
si rivolse a Miroku
- Senti, avrei bisogno delle foglie di cinnamomo, in grande
quantità.
- V-vado a prenderle.
Miroku sparì nel retrobottega. Sango si voltò
verso Kagome che le sorrise e sollevò il pollice. Sango
arrossì. Miroku tornò con un barattolo di foglie
di cinnamomo.
- Grazie! - disse Sango sorridendo.
Alla vista di quel sorriso Miroku inciampò di nuovo e
finì lungo disteso. Il barattolo volò in aria e
il maestro lo prese al volo mettendolo nella busta insiemme al
portachiavi.
- Ecco a te, cara. Sono 455 yen°.
Sango pagò e prese la busta.
- Arrivederci, maestro - dissero le tre ragazze
- Ciao Miroku - aggiunse Sango
- Ci-ciao - balbettò Miroku mettendosi
faticosamente in piedi.
Sango, Kagura e Kagome uscirono dal negozio.
- E’ un po’ strano quel
Miroku… - disse Sango pensierosa.
Kagome e Kagura si guardarono e cominciarono a ridere.
- Che c’è?! - fece Sango
- Noi abbiamo capito perché è
così strano! - esclamò Kagome.
- Eh? Come? Perché?
- Ma dai, non te ne sei accorta? - fece Kagura.
- Di cosa?
- Probabilmente piaci molto a Miroku - disse Kagome.
- Ma che dici?! - Sango arrossì facendo ridere
ancora di più Kagome e Kagura.
- Ehi, ma quella è Ran! - esclamò
improvvisamente quest'ultima indicando una ragazza che fissava una
vetrina, pensierosa.
- Si, è lei - disse Sango.
- RAN-CHAN! - gridò Kagura fiondandosi verso la
ragazza castana che vedendosi arrivare contro una tale furia
spalancò i bei occhioni azzurri e lanciò un grido.
- Yura, muoviti! Cosa stai facendo lì impalata? -
sbottò Inutsuki voltandosi verso la yokai che fissava
imbambolata i capelli di un gruppetto di ragazze sull’altro
lato della strada.
Una aveva lunghi lisci capelli neri legati in una coda di cavallo,
un’altra neri capelli ondulati sciolti sulle spalle, una neri
capelli mossi e la quarta aveva dei meravigliosi capelli castani, lisci
e lunghissimi. Portava qualche ciocca tirata in su da dei fermaglietti
colorati.
- Quanto chiasso che fanno! - fece Inutsuki sentendo gli
strilli delle ragazze.
- Che capelli splendidi! - disse Yura con un sorriso sognante.
- Bah…dovresti aprire un negozio di parrucchiere!
- Cos’è?
- Una cosa inventata dagli umani dove la gente va a farsi
sistemare i capelli. E ora proseguiamo lo shopping… - disse
Inutsuki mentre Yura la seguiva controvoglia.
- Ran-chan, che bello vederti! - fece Kagura
- Emh…Gura-chan…ci siamo viste poco fa
a scuola - disse cauta Ran.
Beh era più che normale che Kagura le fosse tanto
affezionata dato che Ran era una persona eccezionale: era bella e
intelligente e anche molto dolce e gentile.
Nonostante ciò c’era un lato di lei che era cinico
e irriverente, era dunque meglio non farle perdere la pazienza.
- Cosa fai di bello, Ran-chan? - chiese Kagome.
- Domani è il compleanno di mia sorella e volevo
comprarle questo maglione - disse Ran indicando la vetrina dove era
esposto un bel maglioncino rosa.
- Che carinoooooo! - fece Kagura.
- Davvero? -chiese Ran
- Si, prendilo. Sono sicura che a tua sorella
piacerà…
- Bene!
Le quattro entrarono nel negozio dove Ran comprò il maglione.
- Ehi, vi va di venire a casa mia? - chiese Kagome - Potremmo
guardare un film.
- E mangiare schifezze! Ci sto! - esclamò Kagura.
- Anch’io - dissero Ran e Sango.
Proprio in quel momento tre furie si lanciarono su Kagome.
- Kagome! Kagome! Hojo del III F vuole uscire con te!
- Oddio come sei fortunata!
- Vorrei essere al tuo posto!
- Un momento! - esclamò Kagome confusa - Eri,
Ayumi, Yuka, calmatevi!
Le tre ragazze smisero di agitarsi e guardarono Kagome. Erano tre
compagne di classe della ragazza ed erano decisamente pettegole.
- Kagome… - disse Eri
- …Hojo del III F… - aggiunse Yuka
- …vuole uscire con te! - concluse Ayumi
- Hojo… - fece Kagome pensierosa. Ah
già! Era quel ragazzo carino che la ricopriva di regali.
Beh..era simpatico oltre che carino…perché no?
- Va bene… - disse.
Yuka, Eri e Ayumi lanciarono dei gridolini.
- Quando? - chiese kagome.
Eri le prese un braccio, Yuka l’altro - Ora! - esclamarono.
- Co-come? - balbettò Kagome - Ora?
- Sì, lui e dei suoi amici ci stanno aspettando in
un fast-food - disse Ayumi.
Yuka guardò Sango, Kagura e Ran - Mi dispiace, ma voi non
siete invitate - disse loro. Poi lei Eri e Ayumi si allontanarono
trascinandosi dietro la povera Kagome che continuava a ripetere che
aveva degli altri impegni al momento.
Sango strinse i pugni - Non mi sono mai piaciute quelle tre!
Né mi è mai piaciuto quel damerino di Hojo! -
sbottò a denti stretti.
- Quelle pettegole stanno cercando di fregarci la nostra
migliore amica perché con lei accaparrano ragazzi! -
aggiunse Kagura con rabbia.
- Allora riprendiamocela - fece Ran tranquilla, con un
sorriso.
Sango e Kagura non potevano che essere d’accordo.
Le tre si diresser verso Yuka, Eri e Ayumi e le bloccarono.
- Scusate, ma Kagome ha da fare con noi - disse Sango
- Ma Kagome non ce l’ha detto… - disse
Yuka.
Kagome si liberò dalla sua presa - Cosa? - sbottò
- Sentite, dite ad Hojo che uscirò con lui quando
avrò tempo - aggiunse. Prese a braccetto Sango e si
allontanò con lei, Kagura e Ran lasciando le tre pettegole
senza parole.
Kagome sospirò e mise via il libro che stava leggendo. Aveva
passato un bel pomeriggio con Sango, Kagura e Ran e si era divertita
molto, ma ora ripensava a Hojo. Gli aveva dato buca al loro primo
appuntamento. Pensandoci bene non importava…
Hojo era, sì, carino e simpatico, ma non era il tipo che
Kagome cercava. Sospirò nuovamente, poi la sua attenzione su
attirata dal ciondolo attaccato alla sua cartella. Lo prese e
tornò a sedersi sul letto. Lo fissò attentamente.
Il cagnolino sembrava invitarla ad esaudire un desiderio.
“ma che sciocchezza…non può funzionare
per davvero…” pensò Kagome sospirando
per l’ennesima volta. Nonostante ciò chiuse gli
occhi “Desidero trovare il mio principe
azzurro…”. Schioccò un bacio al
cagnolino e attese. Dopo un po’ che non accadeva nulla
aprì un occhio…poi l’altro.
“Kagome sei proprio stupida…cosa ti aspettavi? Che
apparisse dal nulla?” pensò riattaccando il
portachiavi alla cartella. Si sdraiò sul letto e
fissò il soffitto. Non avrebbe mai trovato il suo principe
perché tanto non esisteva…
non esisteva nessun principe per lei…non era una
fiaba…quella era la vita reale…basta sognare!
“Ed io non sono una principessa…”
pensò prima di addormentarsi…
- Kagome…Kagome svegliati… - disse
dolcemente la mamma.
Kagome aprì gli occhi e con uno sbadiglio si mise seduta -
Che c’è mamma?
- E’ pronta la cena, vieni…
- Si, ora arrivo.
La mammma uscì dalla stanza. Kagome guardò la
sveglia sul comodino.
“Uff…mi sono addormentata e non ho fatto i
compiti…mi toccherà farli dopo cena”
Si alzò e scese al piano di sotto.
Dalla cucina veniva il buon odore di oden: il suo piatto preferito.
Si sedette a tavola e si lasciò sfuggire un esclamazione di
gioia quando la mamma mise al centro della tavola la pentola.
- Ah! Oden!
Prese il mestolo proprio nel momento in cui anche Sota lo afferava.
I due si lanciarono sguardi assasini. Alla fine fu Kagome ad avere la
meglio e si mise la prima portata nel piatto.
- Buon appetito! - esclamò iniziando a mangiare.
Finito di mangiare tornò in camera sua e si mise alla
scrivania a studiare. Ma la sua mente era altrove e non
riuscì a concentrarsi.
Alla fine si addormentò sui libri e sognò di un
bellissimo principe azzurro su un cavallo bianco…
…CONTINUA
Vocabolario
Hajimemashte: molto lieto/a
455 yen: circa 4,25 euro…credo!
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