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Autore: Nefer    04/01/2009    1 recensioni
FANFIC SOSPESA. ANNO IN CUI E' STATA INIZIATA: 2005
Nell'era moderna vivono sia yokai, hanyo e umani, purtroppo hanyo e yokai vivono segregati in un bosco in cui gli umani non possono accedere.
Kagome Higurashi é una giovane sognatrice. Vorrebbe tanto incontrare il suo principe azzurro. Un giorno si inoltra nel bosco e qui… incontrerà Inuyasha, giovane principe dei demoni…
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Ringrazio per i commenti:

Ryanforever: no Ayame non c'é perché quando scrissi questa storia ancora non la conoscevo.... poverina XD

MyImmagination: Grazie ancora per aver commentato!!!



CAPITOLO 3: IL DESIDERIO


La campanella suonò annunciando la fine delle lezioni.
Kagome mise i libri nella cartella facendo tintinnare il portachiavi attaccato ad essa.
 - Cos’è? - chiese Sango incuriosita.
 - Il mio portafortuna - disse Kagome mostrandoglielo
 - Uh, che carinooo!!! Dove lo hai preso? - esclamò una bella ragazza dai lunghi e ondulati capelli neri e le labbra scarlatte fiondandosi su di loro.
 - Ehi, Gura-chan, sei peggio di un ciclone! - disse Sango ridendo. Anche Kagome rise.
Erano molto amiche tutte e tre. Kagura era simpatica e allegra, uno spirito libero e faceva sempre d testa sua. Era anche molto gentile e disponibile.
 - Allora, dove lo hai preso? - chiese di nuovo mentre uscivano dalla classe.
 - In un negozio qui vicino. Costa 130 yen!
 - Solo?! - gli occhi castani di Kagura si illuminarono.
 - Sono molto carini - disse Sango
 - Se volete possiamo andarci - disse Kagome
 - Si, evviva!! - esclamò Kagura.
 - Ok! - convenne Sango.
E così tutte e tre si incamminarono verso il negozietto.
 - Eccolo, è questo - disse Kagome una volta davanti ad esso.
 - Sembra carino - disse Kagura ed aprì la porta facendo tintinnare il campanello attaccato al di sopra di essa.
Dal retrobottega uscì Miroku che come vide Kagome si fiondò su di lei e le prese le mani tra le sue.
 - Mia ninfa…sei tornata davvero! - disse commosso.
 - Già…le mie amiche vogliono comprare il portachiavi - disse Kagome.
 - Le tue amiche? - ripetè Miroku.
 - Si, sono Kagura e Sango…ehi, ma dov’è Sango?
 - E’ fuori a guardare la vetrina - rispose Kagura.
Miroku le afferrò le mani - Bellissima fata, sono lieto di fare la tua conoscenza! Vado a prenderti i portachiavi!
 - Emh…ok… -fece incerta Kagura osservandolo tornare nel retrobottega, poi si voltò verso Kagome.
 - E’ un po’ matto…
 - Però è simpatico!
In quel momento entrò Sango - Credo che oltre al portachiavi prenderò delle erbe velenose…le avevo giusto finite… - disse con un sorriso.
 - Bentornata, Kagome - fece una voce alle loro spalle. Le tre si voltarono. Il maestro Mushin stava sistemando dei kimoni da sacerdotessa.
 - Salve maestro, loro sono le mie amiche Sango e Kagura.
Sango e Kagura fecero un inchino. Il maestro Mushin sorrise.
 - Ecco i portachiavi! - fece Miroku tornando dal retrobottega. Il suo sguardo si incrociò improvvisamente con quello di Sango che sorrise cordialmente. Il ragazzo arrossì e inciampò, cadendo e sparendo dietro al bancone. I campanellini dei portachiavi tintinnarono furiosamente.
 - Ecco…ci risiamo… - borbottò il maestro Mushin con aria rassegnata.
Le tre ragazze si guardarono perplesse. Dopo un po’ una mano si aggrappò al bancone…poi un’altra e Miroku si rimise in piedi.
 - Tutto a posto? - chiese Sango.
Miroku annuì e raccolse i portachiavi. Poi li sistemò sul bancone.
 - Miroku, lei è la mia amica Sango - disse Kagome
 - Hajimemashte° - fece Sango con un piccolo inchino.
 - Ha-hajimemashte… - fece Miroku arrossendo leggermente.
Kagome osservò divertita il comportamento del ragazzo. A quanto pareva Sango gli provocava un effetto diverso da quello di tutte le altre ragazze.
Kagura prese il portachiavi della FORTUNA…un coniglietto.
 - Compro questo! - disse.
 - E io questo - Sango prese quello dell’AMICIZIA…un gattino.
Mentre il maestro Mushin li incartava e Kagura pagava il proprio, Sango si rivolse a Miroku
 - Senti, avrei bisogno delle foglie di cinnamomo, in grande quantità.
 - V-vado a prenderle.
Miroku sparì nel retrobottega. Sango si voltò verso Kagome che le sorrise e sollevò il pollice. Sango arrossì. Miroku tornò con un barattolo di foglie di cinnamomo.
 - Grazie! - disse Sango sorridendo.
Alla vista di quel sorriso Miroku inciampò di nuovo e finì lungo disteso. Il barattolo volò in aria e il maestro lo prese al volo mettendolo nella busta insiemme al portachiavi.
 - Ecco a te, cara. Sono 455 yen°.
Sango pagò e prese la busta.
 - Arrivederci, maestro - dissero le tre ragazze
 - Ciao Miroku - aggiunse Sango
 - Ci-ciao - balbettò Miroku mettendosi faticosamente in piedi.
Sango, Kagura e Kagome uscirono dal negozio.
 - E’ un po’ strano quel Miroku… - disse Sango pensierosa.
Kagome e Kagura si guardarono e cominciarono a ridere.
 - Che c’è?! - fece Sango
 - Noi abbiamo capito perché è così strano! - esclamò Kagome.
 - Eh? Come? Perché?
 - Ma dai, non te ne sei accorta? - fece Kagura.
 - Di cosa?
 - Probabilmente piaci molto a Miroku - disse Kagome.
 - Ma che dici?! - Sango arrossì facendo ridere ancora di più Kagome e Kagura.
 - Ehi, ma quella è Ran! - esclamò improvvisamente quest'ultima indicando una ragazza che fissava una vetrina, pensierosa.
 - Si, è lei - disse Sango.
 - RAN-CHAN! - gridò Kagura fiondandosi verso la ragazza castana che vedendosi arrivare contro una tale furia spalancò i bei occhioni azzurri e lanciò un grido.


 - Yura, muoviti! Cosa stai facendo lì impalata? - sbottò Inutsuki voltandosi verso la yokai che fissava imbambolata i capelli di un gruppetto di ragazze sull’altro lato della strada.
Una aveva lunghi lisci capelli neri legati in una coda di cavallo, un’altra neri capelli ondulati sciolti sulle spalle, una neri capelli mossi e la quarta aveva dei meravigliosi capelli castani, lisci e lunghissimi. Portava qualche ciocca tirata in su da dei fermaglietti colorati.
 - Quanto chiasso che fanno! - fece Inutsuki sentendo gli strilli delle ragazze.
 - Che capelli splendidi! - disse Yura con un sorriso sognante.
 - Bah…dovresti aprire un negozio di parrucchiere!
 - Cos’è?
 - Una cosa inventata dagli umani dove la gente va a farsi sistemare i capelli. E ora proseguiamo lo shopping… - disse Inutsuki mentre Yura la seguiva controvoglia.


 - Ran-chan, che bello vederti! - fece Kagura
 - Emh…Gura-chan…ci siamo viste poco fa a scuola - disse cauta Ran.
Beh era più che normale che Kagura le fosse tanto affezionata dato che Ran era una persona eccezionale: era bella e intelligente e anche molto dolce e gentile.
Nonostante ciò c’era un lato di lei che era cinico e irriverente, era dunque meglio non farle perdere la pazienza.
 - Cosa fai di bello, Ran-chan? - chiese Kagome.
 - Domani è il compleanno di mia sorella e volevo comprarle questo maglione - disse Ran indicando la vetrina dove era esposto un bel maglioncino rosa.
 - Che carinoooooo! - fece Kagura.
 - Davvero? -chiese Ran
 - Si, prendilo. Sono sicura che a tua sorella piacerà…
 - Bene!
Le quattro entrarono nel negozio dove Ran comprò il maglione.
 - Ehi, vi va di venire a casa mia? - chiese Kagome - Potremmo guardare un film.
- E mangiare schifezze! Ci sto! - esclamò Kagura.
- Anch’io - dissero Ran e Sango.
Proprio in quel momento tre furie si lanciarono su Kagome.
 - Kagome! Kagome! Hojo del III F vuole uscire con te!
 - Oddio come sei fortunata!
 - Vorrei essere al tuo posto!
 - Un momento! - esclamò Kagome confusa - Eri, Ayumi, Yuka, calmatevi!
Le tre ragazze smisero di agitarsi e guardarono Kagome. Erano tre compagne di classe della ragazza ed erano decisamente pettegole.
 - Kagome… - disse Eri
 - …Hojo del III F… - aggiunse Yuka
 - …vuole uscire con te! - concluse Ayumi
 - Hojo… - fece Kagome pensierosa. Ah già! Era quel ragazzo carino che la ricopriva di regali. Beh..era simpatico oltre che carino…perché no?
 - Va bene… - disse.
Yuka, Eri e Ayumi lanciarono dei gridolini.
 - Quando? - chiese kagome.
Eri le prese un braccio, Yuka l’altro - Ora! - esclamarono.
 - Co-come? - balbettò Kagome - Ora?
 - Sì, lui e dei suoi amici ci stanno aspettando in un fast-food - disse Ayumi.
Yuka guardò Sango, Kagura e Ran - Mi dispiace, ma voi non siete invitate - disse loro. Poi lei Eri e Ayumi si allontanarono trascinandosi dietro la povera Kagome che continuava a ripetere che aveva degli altri impegni al momento.
Sango strinse i pugni - Non mi sono mai piaciute quelle tre! Né mi è mai piaciuto quel damerino di Hojo! - sbottò a denti stretti.
 - Quelle pettegole stanno cercando di fregarci la nostra migliore amica perché con lei accaparrano ragazzi! - aggiunse Kagura con rabbia.
 - Allora riprendiamocela - fece Ran tranquilla, con un sorriso.
Sango e Kagura non potevano che essere d’accordo.
Le tre si diresser verso Yuka, Eri e Ayumi e le bloccarono.
 - Scusate, ma Kagome ha da fare con noi - disse Sango
 - Ma Kagome non ce l’ha detto… - disse Yuka.
Kagome si liberò dalla sua presa - Cosa? - sbottò - Sentite, dite ad Hojo che uscirò con lui quando avrò tempo - aggiunse. Prese a braccetto Sango e si allontanò con lei, Kagura e Ran lasciando le tre pettegole senza parole.


Kagome sospirò e mise via il libro che stava leggendo. Aveva passato un bel pomeriggio con Sango, Kagura e Ran e si era divertita molto, ma ora ripensava a Hojo. Gli aveva dato buca al loro primo appuntamento. Pensandoci bene non importava…
Hojo era, sì, carino e simpatico, ma non era il tipo che Kagome cercava. Sospirò nuovamente, poi la sua attenzione su attirata dal ciondolo attaccato alla sua cartella. Lo prese e tornò a sedersi sul letto. Lo fissò attentamente. Il cagnolino sembrava invitarla ad esaudire un desiderio.
“ma che sciocchezza…non può funzionare per davvero…” pensò Kagome sospirando per l’ennesima volta. Nonostante ciò chiuse gli occhi “Desidero trovare il mio principe azzurro…”. Schioccò un bacio al cagnolino e attese. Dopo un po’ che non accadeva nulla aprì un occhio…poi l’altro.
“Kagome sei proprio stupida…cosa ti aspettavi? Che apparisse dal nulla?” pensò riattaccando il portachiavi alla cartella. Si sdraiò sul letto e fissò il soffitto. Non avrebbe mai trovato il suo principe perché tanto non esisteva…
non esisteva nessun principe per lei…non era una fiaba…quella era la vita reale…basta sognare!
“Ed io non sono una principessa…” pensò prima di addormentarsi…


 - Kagome…Kagome svegliati… - disse dolcemente la mamma.
Kagome aprì gli occhi e con uno sbadiglio si mise seduta - Che c’è mamma?
 - E’ pronta la cena, vieni…
 - Si, ora arrivo.
La mammma uscì dalla stanza. Kagome guardò la sveglia sul comodino.
“Uff…mi sono addormentata e non ho fatto i compiti…mi toccherà farli dopo cena”
Si alzò e scese al piano di sotto.
Dalla cucina veniva il buon odore di oden: il suo piatto preferito.
Si sedette a tavola e si lasciò sfuggire un esclamazione di gioia quando la mamma mise al centro della tavola la pentola.
 - Ah! Oden!
Prese il mestolo proprio nel momento in cui anche Sota lo afferava.
I due si lanciarono sguardi assasini. Alla fine fu Kagome ad avere la meglio e si mise la prima portata nel piatto.
 - Buon appetito! - esclamò iniziando a mangiare.


Finito di mangiare tornò in camera sua e si mise alla scrivania a studiare. Ma la sua mente era altrove e non riuscì a concentrarsi.
Alla fine si addormentò sui libri e sognò di un bellissimo principe azzurro su un cavallo bianco…


…CONTINUA

Vocabolario
Hajimemashte: molto lieto/a
455 yen: circa 4,25 euro…credo!
  
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