Siamo
arrivati al 12 capitolo e io sono a pagina 76 del libro. Questa
fanfiction durerà molto a lungo... speriamo che non mi
abbandionate per la lunghezza. Ahahah.. comunque è
bellissimo che seguiate questa fic. Io vi ringrazio tanto e non
smetterò mai di dirlo. :-P vi lascio alla lettura
è inutile che mi metto a parlare. Spero che apprezziate.
GRAZIE!!! Malia
Gelosia e possibilità.
Eric Yorkie.. la rabbia mi sommerse.. potevo essere geloso persino di
lui? Avevo voglia di rompere qualcosa, possibilmente di duro. Magari la
sua faccia.
- Ciao, Eric-.
- Ciao, Bella-.
“Datemi un buon motivo per non ucciderlo, ora”.
Respirai con calma e regolarmente, non mi riconoscevo più,
non ero più io. Questo sentimento mi stava distruggendo
l’anima.
- Coma va?-.
Lei era sempre cordiale, gentile. Non si accorgeva che i ragazzi ci
provavano spudoratamente con lei. Non si accorgeva di quanto fosse
attraente la sua innocenza.
Com’è
carina.. pensava il ragazzo, piuttosto imbambolato.
Digrignai i denti. Fortunatamente ero abbastanza lontano.
- Emh, mi chiedevo se.. verresti con me al ballo di
primavera?-.
Il respiro mi si mozzò nel petto. Possibile che fosse lui il
prescelto? Che a Bella potesse piacere un tipo come Yorkie?
L’ansia mi invase e cominciai a dondolare sui miei piedi in
attesa della risposta. Non mi ero mai sentito tanto stupido.
- Mi sembrava che secondo tradizione gli inviti spettassero alle
ragazze-. Rispose sbigottita.
“ Oddio ..non è né una risposta
negativa né positiva, cosa avrà voluto
dire?”. Inghiottii la saliva. Non l’avrei persa per
quel cretino, no. Non l’avrei accettato. “
E’ orribile”.
- Be’ sì..-. Lui era rosso per la vergogna.
“ Ecco vergognati..”. Gli intimai furioso.
“Tu non sei alla sua altezza”.
Mi portai sconvolto una mano alla fronte e me la passai tra i capelli.
Ero impazzito, io.. io..stavo impazzendo. Non ragionavo più.
Mi sembrava di poter esplodere da un momento all’altro.
- Grazie per avermelo chiesto, ma purtroppo quel sabato sarò
a Seattle-. Rispose Bella cordiale.
Sospirai di sollievo. Non avrei creduto di poter stare così
male per qualcosa del genere. L’amore..era incredibile come
si fosse radicata Bella dentro di me.
- Ah- udii lui continuare – Allora magari la prossima volta-.
Cosa? Mi avviai verso di loro istintivamente. “Non ci
sarà una prossima volta, Yorkie. Ci puoi
scommettere”. Trattenni a stento la rabbia. “Sta
lontano da lei”. Lo fissai socchiudendo le palpebre.
- Certo..-. La risposta entusiasta di lei però mi fece
scoppiare a ridere. Ingenua.. rispondere così ad un ragazzo
equivaleva a dargli una possibilità. Il mio piccolo Bambi
non aveva proprio esperienza con gli uomini. Scossi la testa divertito.
Passai davanti al suo pick-up ancora ridendo. La vidi arrossire e
diventare paonazza, le guance le si gonfiarono di rabbia e
aprì lo sportello con troppa forza. Era uno spasso vederla
così arrabbiata, era troppo carina. Tirai dritto e mi
infilai nella mia macchina.
Forse se
riesco a fermarla, chissà se va al ballo con qualcuno..
Spalancai le palpebre sorpreso. Tyler.. anche lui. Non
l’avrebbe mai raggiunta in tempo. Per un attimo mi fermai a
pensare.. lei stava già mettendo in moto. Non volevo che le
si avvicinasse, eppure la curiosità di sapere se quel
ragazzo potesse piacerle era troppa. Velocemente accesi la volvo e feci
retromarcia bloccando la strada al “mezzo” di
Bella. Tyler colse l’occasione per scendere dalla sua
macchina e correre accanto al suo sportello.
“ Voglio saperlo, sapere se lui può starti
accanto”. Una fitta di invidia mi lasciò di
nuovo senza fiato.
Il mio piccolo Bambi probabilmente mi stava lanciando le peggiori
maledizioni di questo mondo in quel momento, ma mi sarei fatto
perdonare in qualche modo.. volevo assolutamente sapere.
Abbassò il finestrino lanciandomi continue occhiate
spazientite.
- Scusa Tyler, sono bloccata dietro Cullen-. “
Ops”. L’avevo fatta arrabbiare.
- Oh, sì. Ho visto. Volevo soltanto chiederti una cosa,
mentre siamo fermi qui-.
Era il momento. Eccolo sfoggiare uno dei suoi più letali
sorrisi. “Non ci siamo proprio a sorrisi Tyler”.
Aggrottai le sopracciglia perplesso.
- Mi inviteresti al ballo di primavera?-
- Sarò fuori città, Tyler-. Il tono di voce di
Bella era vagamente acido.
La cosa mi piacque parecchio, non lo sopportava. Oppure non riusciva a
credere di poter essere infastidita così tanto. Non lo
voleva, non le piaceva..
Risi, risi felice. Nessuno di loro, allora forse..
- Già, me l’ha detto Mike-.
“ E perché continui..”. Pregai che
scomparisse all’istante.
- Ma allora..-. fece lei confusa.
Continuai a ridere ancora più forte. La scena era ridicola,
Bella non riusciva proprio a capire.
“ Amore, oddio, quanto ti amo”.
- Speravo che fosse un modo carino per rifiutare un invito..-.
L’avevo creduto anche io. Come dargli torto? Era fortunato.
Almeno lui poteva provarci a farle cambiare idea. Io, invece,
chissà.. io sarei riuscito a farle dire di sì?
- Spiacente Tyler, sarò veramente fuori città-.
Gli rispose irritata.
Il mio cuore esultò. Sapevo di essere un egoista, di essere
possessivo. Era la mia natura. Ma così, così
mai.. lei era una vera droga, un pensiero costante, non riuscivo a
farne a meno, dentro di me la sentivo già un po’
mia. Questo era il problema.. io volevo stare con lei. Come un uomo.
Come un semplice ragazzo sta con una ragazza e la desidera, la ama, la
protegge. Ma a me non era concesso questo privilegio. Ero un vampiro.
- Non c’è problema. Rimandiamo al ballo di fine
anno-. Scappò via prima che lei potesse rispondere, ma
sinceramente dubitai che lui avesse realmente qualche speranza.
Il mio viso ora era illuminato dal sorriso. Continuai a ridere e ridere
per non so quanto tempo, mi sentivo molto meglio. I miei fratelli mi
trovarono così.
Ma che allegria..
c’entra quella sciatta ragazzina?
“ Anche io ti voglio bene, Rose”. Pensai
ridacchiando.
Lei mi guardò scioccata. Probabilmente non mi aveva mai
visto così allegro.
No,no, tu sei proprio
malato..
Scoppiai ancora di più, facendo sussultare Emmett.
A te l’amore
fa male fratellino, non voglio immaginare il sesso. Che farai.. il giro
del mondo in due secondi dopo la prima scopata?
- Ed? Possiamo andare?-. Disse Em, mentre cercavo di ritornare serio,
senza riuscirci. Annuii.
Partii immediatamente lasciando il parcheggio della scuola.
Ehi… sei
più bello così sai. L’amore ti fa bene.
Porterai Bella a Seattle?
Alice..
- Non voglio coinvolgerla ho detto-. Facevo smorfie con la bocca,
tentando di ritrovare il mio autocontrollo, ma ero molto contento della
giornata. E poi.. quella notte sarei di nuovo tornato da lei. Non
vedevo l’ora.
Quando la porti a casa
nostra?
- Alice..-. La rimproverai.
Jasper si chinò su di lei baciandola leggermente e
sogghignando.
- Sembra un ragazzino uscito da un romanzo rosa..-.
Lei annuì battendo le mani contenta e saltando addosso al
suo adorato.
Che bello
l’amore.. quanto ti amo Jazz..
- Alice..-. la richiamai ancora. Almeno per avvertirla di non
cominciare a fare pensieri poco consoni.
Tanto se non li faccio
io li fa il mio Jazz. Mi fece la linguaccia.
Jasper mi guardava dubbioso.
- Spero per te che andrà tutto bene..-. sussurrò
poi. Mi era dispiaciuto per quel litigio, l’ultima volta, ma
le cose sembravano essersi sistemante per fortuna.
Il pomeriggio passò tranquillo. Andai a caccia. Se quella
notte volevo stare con lei dovevo essere sicuro di non poterle fare del
male, era troppo tempo che non mi nutrivo. Mettermi così
alla prova. Sarebbe stato un errore, ogni giorno riabituarmi al suo
profumo era una vera tortura.
Finalmente la sera arrivò e io fui libero di avviarmi verso
casa sua. Solitamente il mio amore non andava a letto tardi, ma ero
sempre ansioso di vederla, così uscivo prima.
Però non è giusto, tu sì e io no.
Sentii Alice blaterare con la mente. Al solito..voleva proprio
conoscerla, ma io non avevo ancora preso una decisione chiara dentro di
me. Potevo realmente almeno esserle amico? Forse..
Salii di nuovo al primo piano della sua casa, nascondendomi
nell’oscurità e mi fermai di fronte alla finestra.
Sorrisi.
“Ancora non dorme”. Strano, a quell’ora
solitamente era sempre a letto. Mi preoccupai.
Stava ascoltando musica, Linkin Park. Sorrisi e presi nota, volevo
sapere tutto di lei. Ma rimasi in apprensione e mi acquattai vicino al
vetro per osservare meglio, la luce della camera era soffusa.
- Oh basta!-.
Prese il cuscino e lo lanciò dall’altra parte
della stanza. Che fosse successo qualcosa con suo padre? Che avessero
litigato?
- Non ce la faccio più con te. Non riesco a toglierti dalla
testa-. Si poggiò la testa sulle ginocchia e scosse il capo
più volte afferrandosi le caviglie.
Stavo per schiacciare il naso contro il vetro, ma poi mi ritrassi.
“Idiota”. Non potevo certo farmi scoprire. Volevo
sapere di più però. Mi agitai seduto a quattro
zampe come una cagnolino bastonato.. “Amore che hai,
piccola”.
- Come fai ad essere così.. brillante, perfetto, misterioso,
interessante e.. bellissimo, non ci sono altre parole per descriverti.
Il signor so tutto io, ce l’ho solo io e guardatemi faccio
venire il fiatone a tutte -.
Forse avevo capito di chi stava parlando. Ridacchiai divertito. Cercai
di scacciare quel pensiero e continuai ad ascoltare. Non potevo certo
esserne sicuro. Tirò su la testa e cominciò a
mordersi il labbro inferiore.
- Ah sì, sai anche alzare i furgoni con le mani, molto
probabilmente-.
Ora potevo esserne certo. Ero io. Stava parlando di me. Ma il suo viso
era triste, sofferente ancora per quella storia forse. Avrei voluto
spiegarle tutto, se solo avessi potuto..se solo.. “Sono un
vampiro, non posso starti vicino, ma ti amo con tutto me
stesso”. Mi avrebbe cacciato, impaurita e disgustata. Forse
adesso poteva essere affascinata da me ma poi..
- Hai capito quanto sono presa da te vero? Come tutte
d’altronde. Per questo non mi vuoi essere amico-.
“ Presa.. da.. te..”. Quelle parole mi rimbombarono
nel cervello e mi arrivarono dritte al cuore. Lei, io
“Aspetta, rifletti”.. lei, io “Non
può essere”.. le piacevo, Bella mi pensava in quei
termini, cioè..cioè come un ragazzo normale, come
un uomo, e era attratta da me, proprio da me! La felicità mi
esplose nel petto, avevo voglia di saltare e correre contento, ma tutto
finì troppo presto. Le guardai le guance rosee scosse da un
brivido e tremai. Ero comunque un mostro, ora molto più
umano, ma sempre un animale. “ Tu hai risvegliato in me, cose
sopite da tempo”. La mia umanità, le emozioni, la
gelosia, il possesso, la dolcezza, l’amore, il
desiderio..Bella ormai era tutto, tutto il mio io, tutto il mio mondo.
Non potevo farle questo..
- Non posso neanche essere solo tua amica? Amica..basta-. disse
buttandosi sul letto e guardando il soffitto.
“ Sì, se tu lo vuoi”. No, no.. era
sbagliato. Era pericoloso. “E non lo è anche
entrare in camera sua? Accarezzarla? Dormire accanto a lei?”.
Non avevo più scuse. Solo amici, e poi l’avrei
avvertita. Doveva starmi lontano, le avrei fatto capire di non essere
la persona più adatta con cui fare amicizia.
Avevo da farmi perdonare molte cose, magari avrei potuto chiederle se
voleva venire con me a Seattle. Mi avrebbe detto di sì? Era
molto arrabbiata con me, lo vedevo, ancora..
“ Se te lo chiedessi, se fossi io.. tu mi diresti di
sì?”.
Finalmente spense la luce e si rannicchiò sotto le coperte.
Ci mise molto ad addormentarsi, si girava e rigirava nel letto. Ma poi..
- Edward..no!-. Lo stesso sogno ogni notte.
- Non andare ti prego, non andare via..-.
Entrai immediatamente scivolando verso di lei. Provai a respirare e
continuai stringendo i denti fino a che il suo profumo non invase tutto
il mio corpo, fino a che non fui stremato dalla voglia di averla e
succhiare tutto il suo sangue.
- Sono qui-. Le sussurrai. Mi stesi accanto a lei, che istintivamente
affondò la testa nel mio petto e mi strinse. La cullai
dolcemente.
- Rimani con me..-. Mormorò poi sorridendo.
Sempre, sarei rimasto con lei, sempre al suo fianco. Avrei fatto
qualunque cosa per Bella, anche morire se ne fossi stato in grado.
Tutto.. le sfiorai i fianchi coperti, le cosce, il busto e
sospirai. “ Sta bene non ha freddo”.
Ero deciso. Il giorno dopo a scuola l’avrei avvicinata e le
avrei chiesto di poter andare con lei a Seattle. Potevo farcela, potevo
essere suo amico. Inspirai il suo profumo con desiderio e avvicinai le
labbra alle sue chiudendo gli occhi. “Non riesco a starti
lontano, è.. incredibile quanto tu mi abbia
stregato”. Si scoprì leggermente il busto e io mi
allontanai, se mi avesse toccato avrebbe di nuovo sentito freddo. Le
spalline della cannottierina le scesero sulle spalle ed io decisi di
tirarle su lentamente, affascinato dalla sua carnagione lattea e dalla
sua perfezione. Allungai una mano per farlo, ma lei si mosse nel sonno
farfugliando qualcosa e mi cadde addosso pesantemente. Mi irrigidii.
“Bella prova Edward, bravo”. Dove erano andati a
finire i sensi di vampiro? Il suo corpo era per metà su di
me. Pregai che non si svegliasse, con tutte le mie forze. Chinai gli
occhi per guardarla, ma li rialzai subito pieno di vergogna. Una cosa
era controllare la mia voglia di morderla, un’altra era
tenere a freno il mio desiderio assurdo per lei. Ci rinunciai, anche se
mi sentii uno schifo. Abbassai lo sguardo e fissai il suo seno scoperto
alzarsi e abbassarsi sotto il suo respiro e cosa ben peggiore, sopra il
mio stomaco. “No, no.. basta. Ancora”. Strinsi i
denti e cercai di ribellarmi alla reazione fisica che ebbe il mio
corpo, ma fu inutile. Era naturale. Troppo.. umana.
“Merda..”. Altro che amico..con tutto quello che
scatenava in me solo guardarla, ci sarebbe voluto un autocontrollo
impossibile persino per me. “Oh piccolo Bambi, come posso
fare”.
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