Parola Scelta: Caminetto
Note: Flash fic conclusiva.
Ringrazio tutte voi per aver letto questo delirio in dieci
capitoli. Sono tentata da aggiungere uno special sull’Epifania, ma dubito che
lo farò XD! Ultimamente sono troppo pigra per qualsiasi cosa.
Grazie a tutte, davvero.
A presto.
[Intorno al
camino]
Mezzanotte era ormai passata da un pezzo.
Sasuke Uchiha osservò, disperato, il caos che regnava
incontrastato nella sua, un tempo immacolata, sala.
Fortunatamente gli invitati se ne erano andati via. Tutti,
nessuno escluso.
Sogghignò, pensando ai loro visi traumatizzati quando aveva
baciato l’ Uzumaki allo scoccare della mezzanotte.
Fantastico. Specie la faccia di Hinata Hyuuga.
Libidine allo stato puro; godimento dei sensi; apoteosi
della felicità.
E Ino? Vogliamo parlare di Ino? Di come aveva urlato
disperata al loro bacio?
Si potrebbe citare anche Choji, a cui era caduto il
pacchetto di patatine; o Sakura…
No, Sakura era meglio lasciarla perdere. Non gli era
piaciuta per nulla la sua espressione esaltata quando le loro labbra si erano
incontrare. Sembrava quasi eccitata dall’ avvenimento.
Scosse il capo. Pensarci lo faceva rabbrividire.
Si godette ancora per qualche minuto il silenzio che regnava
nella sala.
Pace, finalmente! Pace!
Forse troppa.
Improvvisamente, si rese conto della mancanza di una voce in
particolare e del rumore continuo che il suo proprietario faceva ad ogni
movimento.
Avvertì un leggero senso di panico. Dov’ era il dobe? Non se
ne era mica andato anche lui?
Cominciò a cercarlo per tutta l’ immensa tenuta degli
Uchiha, in preda al panico.
Si tranquillizzò solo quando percepì un leggero russare e
scorse il capo biondo della kitsune spuntare da una coperta, nel seminterrato.
«Dobe – mormorò – così morirai di freddo.»
Con un sospiro, si avvicinò al caminetto che si trovava
nella stanza. Raccolse qualche ciocco di legna da ardere e, dopo un piccolo
katon, un fuocherello scoppiettante era pronto a riscaldare l’ambiente.
Si accucciò accanto a Naruto, abbracciandolo per trasmettere
maggiore calore al suo corpo intirizzito.
Sorrise, pensando a quelle feste – finalmente concluse –
che, in fondo, gli avevano scaldato un po’ il cuore.
Ora come ora, al calore del camino e stretto al ragazzo che
amava, la decisione di passare le vacanze con quella testarda, turbolenta e
adorabile volpe non gli era mai sembrata così giusta.