Seguivano
una sfilza di nomi di ballerine e ballerine che avrebbero partecipato alla
rappresentazione.
Hinata
tremò, leggendo il suo nome stampato in lettere dorate su quell’avviso di
presentazione. Sentiva la nausea salire e una forte vertigine impedirle di
rimanere in piedi correttamente. Appoggiò la schiena al muro, presa da un
evidente attacco di panico.
«Mio Dio,
mio Dio…» ripeteva tra sé e sé, la mano candida posizionata all’altezza del
cuore che sembrava volerle uscire dal petto.
Si guardò
intorno, strizzando gli occhi che le bruciavano di stanchezza dopo la notte
insonne, e vide Shizune correre da uno spogliatoio all’altro trasportando gli
splendidi abiti per il saggio.
Quando si
accorse di Hinata, Shizune aveva in mano l’abito che avrebbe dovuto indossare
Clara. Si avvicinò alla Hyuuga ed Hinata notò le borse bluastre sotto gli occhi
dell’insegnante che doveva aver, evidentemente, trascorso una nottataccia.
«Hinata!
Sbrigati! Non sei ancora cambiata! Andiamo in scena tra meno di un’ora!»
esclamò, tutta trafelata, sbattendole in mano il vestito e correndo via,
schivando per pura fortuna un ragazzo abbigliato come un soldato russo che
teneva in mano una testa dalla forma rettangolare.
«Hinata! Che
bello vederti prima della rappresentazione!» la salutò Naruto con un gran
sorriso, ponendosi a pochi centimetri dal suo viso e scrutandola stranito. «Sai
che sei un po’ strana? Sei tutta rossa!» le carezzo una guancia porpora con la
mano e le risalì il viso, sfiorandole la fronte. Hinata fremette sotto quel
tocco.
«N-Naruto…»
sussurrò, con quel poco di voce che le era rimasto.
«Hai la
febbre da panico.» spiegò il ragazzo, stranamente serio. «Devi calmarti,
Hinata, oppure perderai i sensi al primo passo sul palcoscenico.» aggiunse, con
il tono di voce sorprendentemente chiaro e calmo.
La Hyuuga
annuì, ancora tremante, e abbassò il viso a fissare il pavimento, traendo lunghi
respiri in un vano tentativo di rilassare non solo se stessa, ma principalmente
il suo cuore.
«Oh,
Hinata…» sospirò Naruto, vedendola in evidente difficoltà. Le afferrò il polso e
la attirò a sé, circondandola con le forti braccia e facendo in modo che
appoggiasse la testa sul suo petto, sentendo il suo cuore regolare. L’abito di
Hinata cadde a terra con uno sbuffo.
Il risultato
del gesto all’apparenza confortante fu soltanto l’ennesimo attacco di
tachicardia da parte della ragazza, che si trovò imprigionata tra le sbarre che
aveva sempre desiderato.
Si aggrappò
al petto del suo Schiaccianoci e chiuse gli occhi, avvertendo il dolce profumo
del ballerino. Il suo cuore stava tornando ad un battito regolare e il calore
del corpo di Naruto le aveva infuso un senso di tranquillità e calma mai provato
prima.
«Grazie,
Naruto.» disse con voce ferma.
L’Uzumaki
non riuscì a replicare. La sua mano destra andò istintivamente alla nuca di
Hinata e cominciò ad accarezzarle i capelli, tirandola ancora di più contro di
sé.
«Sai,
Hinata… io credo di…» tentò, sentendosi tremendamente impacciato. Voleva
confidare a Hinata ciò che da qualche tempo provava per lei. La sentiva più
vicina di un’amica e l’amava come si poteva amare una sorella, ma in modo
diverso: una sorella non poteva invogliare il fratello a, deglutì, baciarla.
Improvvisamente fu il suo cuore
ad accelerare e Naruto aprì gli occhi e si guardò attorno, come confuso dalla
situazione in cui si trovava. Hinata era ancora accucciata al suo petto e sul
suo viso era stampata l’espressione più calma, e bella, che avesse mai visto in
una ragazza.
«Sì,
Naruto?» la ragazza lo guardò, sorridendogli, curiosa di sentire finire la
frase.
In un
impeto, il ragazzo avvicinò ancora di più il viso a quello della giovane. Le
loro labbra si stavano sfiorando e Hinata non perse i sensi. Non poteva
permettersi di svenire in un momento come quello. Le gambe le tremarono come
mai prima, ma fu in grado di sostenersi poiché il bisogno che sentiva di colmare
quello spazio tra le loro bocche era più forte di qualsiasi paura.
Un sonoro
clang li assordò all’improvviso, seguito da un’imprecazione attutita dai
muri che dividevano il corridoio in cui si trovavano Clara e lo Schiaccianoci
dalla stanzetta delle scope.
La porta
dello sgabuzzino si aprì e ne uscì il coreografo, Sasuke Uchiha, leggermente
frastornato, tirando maledizioni a destra e a manca.
«Non è
possibile, dannazione! Stupida scopa!» gridò, tirando un elegante calcio al muro
davanti a sé. Hinata e Naruto si allontanarono l’uno dall’altra con prontezza e
controvoglia, rimanendo ad osservare la scena.
«Sasuke!»
una seconda figura sbucò fuori dalla stanzetta delle scope, meno arrabbiata ma
molto più scarmigliata del coreografo. I lunghi capelli rosa sciolti
ondeggiarono.
«No, Sakura!
Non è possibile che ogni santissima volta quella maledetta scopa cada facendo un
rumore assordante!» inveì Sasuke, prendendo le mani di Sakura e tirandola a sé.
«Te l’ho detto: dobbiamo trovare un altro pos– » si interruppe, fulminando
Naruto e Hinata come se si fosse accorto solo in quel momento della loro
presenza. Lasciò Sakura e si diresse, ancora imprecando, verso il camerino dei
ballerini, sbattendo seccato la porta dietro di sé.
La rosa,
impacciata, salutò i due, prima di correre nel camerino della Fata Confetto
dove, sicuramente, avrebbe messo a parte l’amica Ino Yamanaka delle ultime
nuove, mentre si faceva riaggiustare lo chignon.
Hinata
guardò Naruto. «Credo che… debba andare a cambiarmi.» si piegò a riprendere
l’abito e scappò, rinchiudendosi nel suo camerino.
«Le donne…»
dichiarò una voce accanto all’Uzumaki, che si rivelò essere quella di Shikamaru.
«Quando ti guardano non sai più che pesci pigliare. Poi ti mollano.» sospirò,
scotendo la testa in segno di negazione e accendendosi una sigaretta.
«Hinata non
è come le altre.» sospirò Naruto, sorridendo. «Non deve per forza guardarmi per
lasciarmi senza fiato. Può anche solo esistere.» concluse.
Shikamaru
non seppe cosa dire, freddato da una simile affermazione. Fu salutato dal
ragazzo e lo guardò sparire nel camerino dei ballerini.
Sbuffò fuori
una nuvola di fumo e si godette un attimo silenzioso in cui nessun forsennato
sbatteva le porte degli spogliatoi, correndo qua e là alla ricerca di vestiti,
fermagli, coroncine per le fate, o spille da balia per fermare abiti troppo
larghi.
Ma fu un
attimo rapido, poiché dopo pochi secondi la porta del camerino della Fata
Confetto si spalancò senza mezzi termini e ne uscì Ino Yamanaka. Non esistevano
aggettivi abbastanza adeguati per descrivere la bellezza della ragazza, fasciata
da un tutù bianco bordato d’argento. Ma, notò Shikamaru, la ballerina sembrava
brillare più dell’argento.
Il viso era
lievemente truccato, ad esclusione degli occhi, molto marcati. La fata si guardò
intorno, alla ricerca del gesso per sporcare le punte, così da non correre il
rischio di scivolare durante la sua entrata.
«Cerchi
questo?» la richiamò Shikamaru, alzando un sacchetto colmo di gesso che teneva
insieme con l’attrezzatura da tuttofare.
Ino lo
incenerì. «Ovviamente. Saresti così cortese da rovesciarne un po’ nel solito
angolo, così tutti potranno usarlo?» gli domandò, con finta gentilezza,
avvicinandosi a passi rumorosi, causati dalle punte dure che portava ai
piedi.
«Stai bene
vestita così.» commentò Shikamaru, prima che la ragazza riuscisse a raggiungerlo
e a strappargli il gesso dalle mani.
Subito Ino
si fermò a guardarlo, stranita. «Beh, grazie.» balbettò. Non sapeva dove il
ragazzo voleva andare a parare.
«No, dico
sul serio.» continuò Shikamaru, facendo lui stesso qualche passo in avanti ed
accorciando le distanze con Ino. «Sei molto carina.» avanzò ancora.
La Yamanaka
non sapeva come replicare: era avvezza ai complimenti, anche migliori di quello,
ma in quel momento non sapeva come comportarsi. Era felice, no, era
estasiata da quel complimento. Succube della voce di Shikamaru e
desiderosa di sentirla più vicina a lei.
Improvvisamente si immaginò
avvinghiata al ragazzo e sentì che non le sarebbe per nulla dispiaciuto. Intanto
il tuttofare era a meno di un metro da lei.
Riacquistò
un poco di autocontrollo e malizia. «Solo carina?» domandò, con aria
innocente, sporgendo le labbra come un broncio.
Shikamaru
rise, adorabile.
«Ino!
Sbrigati! Andiamo ad incominciare!» urlò Shizune dall’altro capo del corridoio,
intimandole di darsi una mossa.
La ballerina
sbuffò: non voleva andarsene, si sentiva così bene in compagnia di Shikamaru. In
quegli ultimi giorni avevano provato tutte le sere insieme e si erano abituati
l’uno alla presenza dell’altra.
«Ti
guarderò. Sarò in prima fila.» le disse Shikamaru, afferrandola per un polso
mentre Ino stava per voltarsi. «Ma tu vedi di stare lontana da Neji. Almeno fino
al momento del pas de deux.» borbottò, impacciato.
«Cosa?»
ridacchio Ino, non capendo.
«Tu fallo e
basta.» la freddò Shikamaru, lasciandole il polso e permettendole di
andarsene.
La Yamanaka
sorpassò il camerino dei ballerini nell’esatto istante in cui lo Hyuuga uscì.
Ino gli lanciò un’occhiata, per poi fuggire senza dirgli neanche una parola.
Neji, non
preoccupandosi della scena, salì sul palcoscenico, rimanendo dietro le quinte,
abbandonato contro il muro per godersi lo spettacolo.
«Non hai
paura?» lo disturbò una voce che conosceva bene. Tenten era di fianco a lui e lo
stava quasi toccando con il largo tutù grigio perla. Aveva i capelli castani
raccolti in un unico chignon (non sembrava quasi lei) e fermati da una
coroncina intrecciata color argento.
«Paura di
cosa? So la coreografia, so che la mia partner sarà pressoché perfetta… cosa
dovrei temere, scusa?» domandò il ragazzo, alzando un sopracciglio.
Tenten
abbassò il volto, risentita. Neji aveva detto che la sua partner, Ino, sarebbe
stata perfetta: era evidente che una ragazza impacciata e sgraziata come lei
sarebbe soltanto stata di impiccio alla perfezione fatta a persona.
Lo Hyuuga
capì di aver detto qualcosa di sbagliato. «E, ehm, tu? Hai paura?» tentò
ad instaurare una conversazione per farsi perdonare. Perché, poi? Di che cosa
doveva farsi perdonare?
«Non sai
quanto…» mormorò la ragazza, incontrando gli occhi cerulei di Neji. Il ragazzo
ricambiò senza bisogno di obbligare i suoi occhi a guardarla, per educazione, in
volto.
Tenten aveva
le iridi color cioccolato, molto calde.
«Concentrati.» le disse Neji,
penetrandola con lo sguardo freddo e deciso. «Concentrati e andrà tutto
bene.» levò la mano e la mosse, questa volta sicuro, appoggiandola sulla spalla
tremante e scoperta di Tenten.
«Cominciamo!
Cominciamo! Ai vostri posti! Veloci!» disse Tsunade, cercando di mantenere un
tono della voce basso. L’ansia, il panico e il sangue in fibrillazione potevano
captarsi anche solo dal sussurro strozzato che uscì dalla sua bocca.
«Buona
fortuna, Neji.» gli augurò Tenten, alzandosi sulle mezze punte e baciandogli una
guancia liscia e nivea, spostandosi poi silenziosamente insieme con gli altri
fiocchi di neve.
Neji si
toccò la guancia e smise di pensare fino alla sua entrata.
b
a
Il primo
atto si era concluso con enorme successo. Tutti i ballerini erano stati
assolutamente fantastici, dimostrando eccezionale padronanza del proprio corpo e
straordinarie capacità.
Dietro le
quinte stava iniziando un viavai concitato di fate, fiori e cavalieri che
sarebbero dovuti apparire nel secondo atto.
Tenten stava
massaggiandosi i polpacci indolenziti: era appena uscita dal palco e aveva
chiuso il primo atto con strana eleganza. Era sicura di aver ballato molto bene
ed era altrettanto sicura che Neji l’avesse vista. Sperava con tutta sé stessa
di essere sembrata affascinante, aggraziata e posata, ma quando fu sorpassata in
tutta fretta da Ino Yamanaka, presa da una crisi di panico poiché la sua
coroncina era sparita, capì che non poteva nemmeno pensare di porsi a confronto
con la reginetta della danza, nonché partner di Neji.
Si alzò,
traballante. «Miseriaccia!» riuscì appena a dire, mentre perdeva l’equilibrio e
si aggrappava al primo appiglio possibile.
«Chi
diavolo…» sussultò la persona alla quale si era aggrappata, che ora la stava
sostenendo con fermezza. «Tenten! Ti senti bene?» esclamò Neji, con quello che
sembrava un tono preoccupato.
«Credo di
sì. Ho solo poca stabilità sulle gambe…» ridacchiò la ragazza. Lo Hyuuga
sorrise, permettendo a Tenten di appoggiarsi a lui.
«Tranquilla
Tenten, è solo il panico e la stanchezza accumulata che si scaricano.» la voce
di Ino la tranquillizzò. La ragazza era vicino a lei con la meravigliosa
coroncina di rose bianche che troneggiava sulla testa bionda. Era una visione
che avrebbe mozzato il fiato a chiunque.
Neji si
voltò, lanciando un’occhiata alla Yamanaka.
«Ora
paragonerà me a lei e capirà quanto poco valgo…» pensò Tenten, abbassando il
volto amareggiata.
«Sempre
esagerata, vero, Yamanaka?» borbottò Neji quasi subito, distogliendo gli occhi
per rivolgerli a Tenten, ai suoi occhi molto più bella.
«Intendi il
costume? Ehi, io non c’entro!» ridacchiò Ino, piroettando nel suo tutù bianco e
argento. «Si vede che Tsunade conosce i miei gus–» lasciò la frase in sospeso,
mentre il sorriso le moriva sulle labbra. Il viso di Shikamaru le balenò
davanti, come proiezione della propria mente. Le aveva detto di non stare troppo
vicina allo Hyuuga… quello che stava provando ora era rimorso?
Si allontanò
di scatto dai due, raggiungendo Hinata per complimentarsi con lei per la
splendida performance del primo
atto.
«Ma che le è
preso?» domandò Tenten, confusa, reggendosi sulle proprie gambe.
«E io che ne
so!» sbottò Neji. «Ti accompagno al camerino, così potrai sederti.»
«Ma, Neji!
Tra pochi minuti tocca a te! Se Tsunade vede che non sei dietro le quinte si
infurierà!» esclamò la ragazza, allarmata. Nonostante ciò si sentiva lusingata
che Neji preferisse accompagnare lei ai camerini piuttosto che starsene
tranquillo e indisturbato in un angolo attendendo il suo turno (come aveva
sempre fatto dacché Tenten ricordasse).
Vennero
superati da uno Shikamaru circospetto, intento a non farsi scoprire. Tsunade lo
avrebbe linciato se avesse scoperto che non stava aiutando i compagni con la
scenografia. E quando dicevano che Tsunade l’avrebbe linciato… intendevano
letteralmente.
Il ragazzo
super alcuni ballerini e dribblò con agilità Choji e Rock Lee, che stavano
trasportando delle tavole di legno azzurre che avrebbero aggiunto alla
scenografia
«Shika!
Abbiamo bisogno anche del tuo aiuto!» lo chiamò Choji, con tono irritato, mentre
quasi perdeva per strada una tavola.
«Sì, sì,
arrivo…» asserì lui, laconico. Mosse pochi passi e raggiunse Ino e Hinata, che
stavano chiacchierando allegramente, sollevandosi il morale a vicenda,
preoccupate per il secondo atto.
«Ino?» la
chiamò, battendole su una spalla non troppo delicatamente.
La bionda si
voltò. «Shikamaru? Che diavolo ci fai qui?» domandò, con quel tono da saccente
che la contraddistingueva, mentre incrociava le braccia al petto.
Shikamaru
prese il coraggio a quattro mani e, contro ogni logica, le diede un piccolo
bacio sulle labbra.
«Buona
fortuna.» disse, e si allontanò.
Hinata
ridacchiò, portandosi una mano alla bocca per mascherare la sua reazione. Ino,
la reginetta del ballo, si trovava in uno stato di catalessi con un’espressione
indecifrabile stampata in volto.
«Lui…»
mormorò dopo qualche secondo di silenzio, dove l’unico rumore era stato l’urlo
di Rock Lee (che si era dato una martellata sulla mano). «Ma io lo ammazzo!»
esplose, sbattendo a terra il piede fasciato dalla scarpetta da punta e
provocando un forte rumore.
Hinata, che
non riusciva a trattenere le silenziose risa, si allontanò quatta quatta, salvo
girarsi appena per correre via e sbattere contro il petto di Naruto.
«Hinata!
Dove corri con tutta questa fretta? Non dovrebbero mancare più di cinque minuti
al secondo atto: la scenografia è pronta!» ed indicò con il mento il
palcoscenico dove era tutto pronto.
«Ehm, ecco…»
biascicò la ragazza, arrossendo. Non voleva andare a sbandierare quello che era
appena successo.
«Oh, piccola
Hinata… non dirmi che hai ancora paura?» sospirò Naruto, prendendola nuovamente
tra le sue braccia e facendo in modo che si accoccolasse contro il suo petto.
«Non devi assolutamente preoccuparti. Il primo atto è stato un successone e lo
sarà anche il secondo, e tu sarai meravigliosa.»
Hinata
rimase paralizzata da quel secondo contatto in un solo giorno. Certo, non era
per quello che era titubante, ma vista la reazione di Naruto poteva anche
fingersi spaventata.
Si sentì
subito subdola, e accantonò l’idea.
«No, ehm, Naruto. Non è come credi…» sussurrò
con voce quasi soffocata dal petto del ragazzo che premeva sempre di più.
«Hinata,
vuoi uscire con me quando il saggio sarà terminato?» esclamò Naruto subito, non
dando alla povera ragazza neanche il tempo di formulare una frase di senso
compiuto.
«Si avvisa il gentile pubblico che lo
spettacolo sta per ricominciare. Vi preghiamo di sedervi e di godervi il secondo
atto de Lo Schiaccianoci.»
gracchiò la voce metallica di Shizune al microfono.
Hinata
guardò Naruto, tentando con tutte le sue forze di non svenire. «S-sì.» disse.
Poi scappò.
… and
Apotheosis
Lo
spettacolo era terminato con successo. Era stato incredibile e i ballerini
avevano dovuto salire sul palco ben tre volte ed essere applauditi. C’era stato
il discorso di Tsunade e il suo personale ringraziamento a tutti coloro che
avevano lavorato allo Schiaccianoci.
Hinata e
Naruto, tenendosi per mano, si inchinarono elegantemente; poi fu la volta di
Jiraiya, il fidanzato della direttrice, che aveva interpretato il simpatico
Drosselmeyer; Neji e Ino avanzarono, senza tenersi per mano, e li imitarono. Ino
vide che Shikamaru le aveva fatto l’occhiolino dal pubblico e, sicuramente,
sarebbe andato a complimentarsi. A quel punto sarebbe stata lei a rendergli il
bacio con gli interessi.
Neji,
ritornato con i ballerini, vide Tenten inchinarsi e poi voltare il viso per
guardarlo di sfuggita. Il ragazzo distolse lo sguardo, arrossendo.
Inchinatisi
anche gli altri ballerini, infine, esplose un boato quando il coreografo e
regista della rappresentazione, Sasuke, salì soddisfatto, inchinandosi insieme
alla direttrice.
«Speriamo
che vi sia piaciuto.» decretò al microfono prima di scappare, prendendo una
ballerina a caso (e proprio Sakura
Haruno) e portandola via in braccio destando grasse risate dal pubblico in
visibilio.
«Sasuke!»
«Ora sta’
zitta. Devo sfogare tutto il nervosismo accumulato in questi giorni.» sibilò a
denti stretti, entrando nel camerino dei ballerini e chiudendo a chiave la porta
dietro di sé.
Non sarebbe
certo stata Sakura a disubbidire ad un ordine del suo coreografo.
Fine
b
a
A/N
BUON ANNO!!! BUON
2009!!!
Eccomi qui!
Questo è l’ultimo capitolo e spero l’abbiate apprezzato come i precedenti!
XD
Avviso: non
scriverò mai più NaruHina! XDDD È stato peggio delle punizioni corporali! XD
Vabbè, passo
a ringraziare tutti coloro che hanno recensito la fic! *-* Grazie infinite, sono
commossaaa!!! *-*
Celiane4ever. Grazie mille per i
complimenti! ^\\\^ mi fai arrossire! Sono felice che la SasuSaku ti sia
piaciuta! Detta dalla regina del canon… *-*
Comunque me
ne intendo di danza perché ho fatto cinque anni! Ho smesso per motivi di studio,
ma ora me ne pento! XD
Kry333. Grazie mille! Io invece Sasuke
me lo vedo bene come ballerino: bello, aggraziato, un po’ gay… xD (de gustibus…). Comunque molte grazie per
i complimenti! ^^ Spero che anche questo sia di tuo gradimento!
Hachi92. Ma grazie mille! Awww… sono
commossa! *-* E Sasuke coreografo secondo me è molto sexy! XD Spero che anche
questo ti sia piaciuto!
Syra44. Sorella! XD Anche io ho mollato
danza, purtroppo… me ne pento amaramente… xD E comunque… ti ringrazio per i
complimenti! E hai letto anche la ShikaIno! Meraviglioso! *-* Una MN che legge
una ShikaIno! *-* sono lusingata! Spero che anche questa ti sia piaciuta!
Hinakura_thebest. Grazie mille! *-* Sono felice ti siano
piaciute! Per il NejiIno… non è colpa mia! È la Wish che mi travia! XD In questo
momento su MSN cerca di convertirmi con la Mimi! XDDD Comunque spero che anche
questo capitolo sia stato di tuo gradimento!
Amaranth93. Ciao! Grazie tantissime! *-* Spero ti sia
piaciuto anche questo!
Kiaaxel18. Grazie mille! Troppo gentile, mi fai
arrossire! *-* Sono felice ti siano piaciute le coppie! Ecco a te l’ultimo
capitolo, spero ti piaccia quanto gli altri! *-*
Ragazza_innamorata.
Ma grazie! *-* Che bella
recensione! *-* Sono d’accordo con te per quanto riguarda il SasuSaku! Il
desiderio… passione seppellita dall’orgoglio di Sasuke! E Sakura che è travolta,
ma poi prende il comando! xD Okay, sto farneticando! Davvero grazie per i
meravigliosi complimenti, mi hai lasciata senza parole!
*-*
Un bacione anche a te! E spero che anche in
questo capitolo il SasuSaku ti aggradi! E il NejiTen, ovviamente!
*-*
WishfulThinking. XD Cosa ti ha portato Temari? XDDD Grazie!
Come al solito esageri coi complimenti! *-* Mi fai felicissima! *-* Grazieee! Ed
ecco l’ultimo capitolo, spero ti sia piaciuto!!! *-* Ora torno su MSN a
risponderti alla conversione NejiIno! XD
Grazie mille ancora! Un bacione e un sorriso
sul mio viso paffutello! XD
E siamo giunti alla fine! Ringrazio ancora
tutti coloro che hanno commentato e chi ha messo la fic tra i preferiti! Grazie,
grazie, grazie! *-*
Un bacione a tutti,
Akami.