Gioia o Tristezza...?
C’è
freddo, siamo in pieno inverno.
Eppure ho le mani sudate, mentre sono in piedi in mezzo alla stanza,
indecisa su quel che dovrei fare. Mi mordo il labbro, con le dita
tormento un ciuffo dei miei capelli neri.
I piedi nudi iniziano a protestare per il freddo. Il cuore mi batte
frenetico, agitato.
Ma non mi muovo.
Tiro qualche respiro profondo tentando di calmarmi. Sfrego tra loro le
mani.
Mi chiamo Pan Son, e sono innamorata.
Quando vedo quella persona, il cuore mi batte talmente forte che lo
sento in gola.
Quando mi sorride, lo stomaco si attorciglia, o mi fa un balzo di pura
gioia.
Quando devo vedere quella persona, passo ore davanti allo specchio a
pettinare i miei capelli corvini, io che non ho mai tenuto al mio
aspetto esteriore.
Ora quella persona è qui, si è fermata a dormire
a casa mia, in camera mia. Vorrei dire che mi piace da morire, vorrei
urlarglielo.
Ma so che non è una cosa normale. Con tutte le
probabilità, un’eventuale confessione da parte mia
spaventerebbe. Dato l’oggetto del mio amore.
Con le mani strette a pugni, mi avvicino in punta di piedi al letto
dove dorme. Mi sporgo.
Eccola, Bra Brief.
È talmente bella che io mi sento una nullità.
Penso a scuola, quando i nostri compagni la corteggiano. In momenti
come quelli, vorrei solo battere un pugno sulla faccia di quegli
stupidi!
Ora, però, sono l’unica a godere del suo viso.
Guardo i suoi capelli lisci, turchini, sparsi sul cuscino. Fisso le sue
ciglia. Osservo come il suo petto si alza e si abbassa al ritmo del
respiro.
Poi, dopo secoli di esitazioni, i miei occhi si posano sulle sue labbra.
Rosse, vellutate, dischiuse nel respiro. Sembrano di una morbidezza
impareggiabile.
Il cuore mi si stringe. Poi non ce la faccio più.
Mi chino in avanti, lentamente, fissando Bra. Lei continua a dormire.
Sento il suo fiato sul mento.
Quasi non oso respirare.
Il cuore mi rimbomba nelle orecchie, credo non abbia mai palpitato
così velocemente.
Timidamente, dischiudo le mie labbra.
Mi avvicino, fino a che il mondo non mi sembra unicamente costituito da
Bra, dalla sua pelle, dal suo profumo, dal suo respiro caldo.
Delicatamente, sfioro la sua bocca in un timido bacio.
Vellutata, morbida. Una marea di emozioni mi esplode nel petto a
quell’atto di venerazione, di affetto, di amore.
Prima che la passione mi dia più forza al bacio, mi scosto.
È stato molto più bello di quanto avrei mai
immaginato. Vorrei farlo ancora, ma mi trattengo.
Non voglio che Bra diventi sporca come me, in questo amore impuro, o
che mi detesti per la mia adorazione.
Allora, lentamente, col cuore che pesa come un macigno, torno a
infilarmi sotto le coperte.
Un nodo mi stringe la gola, vorrei piangere.
Una lacrima silenziosa mi scivola sulla gota.
Non capisco se sia di felicità o di sofferenza.
In questo momento, tali emozioni sono fin troppo assimilabili.
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