NOTE
DELL’AUTORE
Dato che la storia è raccontata attraverso i pensieri dei
vari personaggi, ho scritto con colori differenti il loro punto di
vista per rendere la lettura più comprensibile: Harry in
nero; Ron in verde; Hermione in rosso e Ginny in blu.
Ron, ad un certo punto, e Hermione potrebbero essere un
po’ OOC, ma non essendo completamente sicura e non ancora
molto pratica nell’utilizzo di questa avvertenza chiedo a voi
di aiutarmi. Nei commenti lasciate un consiglio, se potete, se ritenete
che debba aggiungere OOC nelle note. Sono convinta, comunque che Ron
non sia OOC.
Un consiglio: se volete essere più coinvolti nella storia,
leggetela ascoltando When did i go right di Hilary Duff, Chasing Cars
degli Snow Patrol e Every time we touch (lenta) di Cascada.
Buona lettura! E preparate i fazzoletti… non si sa
mai…
Come Back To Me -
Torna Da Me
Siamo seduti qui,
spalle al muro, accanto alla porta della sala da pranzo di Grimmauld
Place. Stretti l’uno all’altro. Tu completamente
addossata, abbracciata a lui che con un braccio ti stringe a
sé e con l’altro ti sfiora una gamba, come me del
resto, che dall’altro lato faccio le stesse cose, tenendo ben
salda la mia presa su Ron. Ci diamo forza l’un
l’altro e solo insieme sappiamo di riuscire ad andare avanti
con un po’ di speranza. Amici miei, dentro cosa vi ho
trascinati…
Amico
mio, i tuoi occhi continuano a correre tra me, Hermione e quelle
piccole finestre che ci mostrano cosa stiamo per affrontare. Ti vedo,
capisco a cosa stai pensando e so che non parli perché sai
come la pensiamo noi e forse ti ricordi come ti ho dimostrato quanto
è falso quello che credi, tirandoti un pugno
l’ultima volta che ne abbiamo parlato. Al solo pensiero mi
scappa un sorriso; hai ancora il segno sullo zigomo
sinistro… Ma non è il momento di ridere,
né di picchiarsi, è il momento di stringerti la
mano e guardarti negli occhi per farti capire che siamo qui per nostra
volontà.
Ragazzi,
aiuto… Vorrei non sentire, ma quello non posso evitarlo, non
voglio guardare e da quella che sembra un’eternità
vedo solo il tuo maglione scuro. È tutto così
strano, quasi non i sento più io; mi è successo
così poco di avvertire queste sensazioni… Mi
sembra di essere tornata al primo anno, quando ti ho visto cadere senza
sensi su quell’enorme scacchiera; non ragionavo
più e se non fosse stato per Harry sarei venuta subito da
te, perché avevo paura, come ho adesso - Ho paura. - e non
vi lascio andare, né te né Harry e tremo come una
foglia senza riuscire a muovermi.
Hai gli occhi
sbarrati, non ti ho mai vista così, stai spaventando anche
me… Anche Ron sembra pensarla come me. Ci guardiamo e
capisco che stiamo pensando alla stessa cosa.
Così
come sei, terrorizzata, piccola mia, non puoi venire insieme a noi. Se
solo a sentire i rumori ed a scorgere i colori della guerra finale che
infuria intorno a noi tremi impaurita, nel mezzo della battaglia
metteresti in pericolo la tua stessa vita e né io
né Harry te lo permetteremo. Il mio cuore sinceramente ne
gioisce di questo tuo timore; l’idea di potermi girare e
vederti cadere per mano di un fascio di luce verde, smetterà
finalmente di tormentarmi. Harry mi sfiora una mano e mi costringe a
guardarlo. È arrivato il momento.
Solo tu lo puoi fare
e lo sai. Io verrò in tuo soccorso, se ce ne sarà
bisogno, ma solamente tu hai il potere di convincerla, anche se in
questi anni non ci sei mai riuscito veramente, perché tu
solo hai l’unico motivo per cui lei ti darà retta.
Devi farlo. Adesso. La paura è scomparsa dai tuoi occhi per
lasciare spazio alla speranza e alla consapevolezza che quello che ci
circonda è un mondo che sta per crollare e noi potremmo
restare sotto le sue macerie. Glielo dirai, lo sento, lo vedo. Faresti
qualsiasi cosa per salvarle la vita.
-
‘Mione? ‘Mione? - Ti scuoto un paio di volte e
finalmente mi guardi. Merlino, vorrei piangere io al posto tuo, se solo
potessi. Mi distrugge vederti così - È il
momento, dobbiamo andare. - Annuisci titubante e sembra tu stia
prendendo respiri profondi per prepararti ad una cosa che sai di non
riuscire a reggere - Hermione, mia madre e Ginny si stanno preparando
per andare via accompagnate dai gemelli. Sotto indicazioni di Bill
raggiungeranno la Passaporta che porta nel continente, al paese dove
vive con Fleur. Voglio che tu vada con loro. - Cominci a scuotere
violentemente la testa; non vuoi, lo so che non vuoi.
-
No! No! Non voglio! Non puoi chiedermi questo! Io voglio venire con
voi! - Perché? Perché mi chiedi questo Ron?!
Forse pensi che vi sia di intralcio? Credi che io non sia capace di
combattere?! Ma no, certo che no, so che non pensi niente di tutto
ciò; più di una volta in questi anni hai ammesso
di crederti più debole ed incapace di me. Ma non
è vero ed ora me ne rendo conto più che mai. La
mia mente, sempre pronta e sveglia, ora sto annegando in un mare di
paura, mentre tu ed Harry siete rimasti i miei forti punti di
riferimento. E proprio per questo non voglio lasciarvi; senza di voi mi
sento perduta e forse riuscirò a darvi una mano - Vi prego!
Fatemi venire con voi, sono sicura che potrò esservi
d’aiuto! Harry, per favore… - Vi guardo e mentre
parlo sento anch’io di non credere fino in fondo alle mie
parole, ma non voglio lasciarvi, non voglio!
- Hermione, mi
dispiace, ma Ron ha ragione. Non puoi restare qui. -
-
No! No! No e no! Io voglio restare con voi, me lo dovete! Io vi ho
aiutato in tutti questi anni e ora voi… voi dovete fare qualcosa
per me! Me lo dovete!-
Le
tue urla mi lacerano il petto e soffro ancora di più quando
ti stacchi violentemente da me e tiri indietro prepotentemente la mano
che stava tra quelle di Harry per portarle entrambe alla testa, che non
puoi fare a meno di scuotere da una parte all’altra.
Ti vedo, sei
disperata. Forse nemmeno tu sai più cosa pensare, cosa dire,
né tanto meno cosa fare. E questo mi suona strano,
perché sei stata tu in questi anni ad avere le parole giuste
al momento giusto, a fare le cose giuste al momento giusto. So che non
pensi quello che dici, ti conosco fin troppo bene; anche Ron lo sa e lo
sai anche tu.
Non
voglio lasciarvi, non voglio vedervi andare via per non tornare
più senza che io sia stata ala vostro fianco a combattere o
accanto a voi se il vostro destino sarà quello di andarvene
sta notte. Al solo pensiero mi manca l’aria… Mi
sto convincendo sempre di più che riuscirò a
tornare lucida, così vi deciderete a farmi venire.
Per me la cosa più importante sta notte è stare
con voi e di questo sono certa, per questo combatterò con la
bacchetta stretta in pugno. Dovreste darmi una più che
valida ragione per seguire Ginny e non voi.
Ti prendo la testa
fra le mani ed il tuo viso è bagnato di lacrime. Non
è compito mio spiegarti perché tu non devi venire
con noi, ma preparo il terreno per quelle parole che so ti faranno
piangere ancora di più, ma di gioia - Hermione, respira
d’accordo? Calmati, stai tranquilla. Coraggio… -
Faccio per alzarti ma solo io sono in piedi, tu non hai voluto e sei
rimasta a terra. Fissi un attimo il pavimento e in un momento la tua
espressione muta e capisco che la cosa si fa più difficile
quando ti alzi in piedi.
Finalmente
sembro aver ripreso il controllo di me stessa. Il panico pare passato,
certo la paura c’è sempre ma il pensiero costante
di allontanarmi da voi che siete la mia famiglia ha risvegliato in me
la lucidità tipica del mio essere - Ora basta stupidate.
Sono pronta. E verrò con voi. - Ti guardo, Harry e mi
accorgo che sei come di pietra; forse non te lo aspettavi, o forse
sì. Poi guardo Ron, ma in lui vedo sorpresa, shock oserei
dire e… rabbia? Perché?
Ora
sei tu che non puoi farmi questo. In piedi di fronte a me vedo che sei
ritornata l’Hermione di sempre ed ora ad avere paura sono io.
Me lo sentivo, sapevo che sarebbe successo. Ma non mi interessa se non
sei la ragazza impaurita di 5 minuti fa, tu non verrai lo stesso. Mi
alzo e torno a guardarti dall’alto in basso - No. - Mi guardi
con espressione stranita.
-
Cos…?! Come sarebbe a dire no?!!? - Ron ma che stai facendo?
Perché mi guardi così? Con
quell’espressione severa che rivela la fermezza della tua
decisione, ma che per qualche motivo non riesci a trattenere su di me
per più di qualche secondo…
Non
posso cedere adesso. Torno a guardarti negli occhi e tiro fuori il
coraggio che non ho mai avuto
-
No, non verrai con noi. -
- Finiscila! Vorrei proprio
sapere che diritto hai tu di dirmi che cosa posso o non posso fare!
Guardami! Non sono più come prima! Ho ancora paura, certo,
ma vuoi dirmi che tu non ne hai?! -
-
Certo! Ma non quanta ne avevi tu prima!! -
-
Esatto, prima!!
-
-
E chi ti assicura che appena uscirai là in mezzo non ti
torni?! -
-
Cosa?!? E chi assicura invece a te che in mezzo al combattimento le
gambe a un certo punto non ti cederanno e rimarrai paralizzato dal
terrore di quello che vedranno i tuoi occhi?!!? Eh?! -
Vi guardo, come al
solito spettatore esterno alle vostre litigate. Un sorriso cerca di
sfuggirmi dalle labbra. Mi sembra di essere ad Hogwarts ancora, a
vedervi discutere di questo e di quel compito che tu vuoi copiare da
lei e che tu non gli vuoi dare. Per un attimo rivivo quelli che sono
solo e forse resteranno per sempre dei ricordi nella mia mente.
Già, ora le cose sono cambiate. Ron sei cresciuto ormai, te
lo leggo negli occhi che stai per compiere il passo decisivo e questa
volta non scapperai.
-
Tu! Tu me lo assicurerai!! Se ti saprò al sicuro, lontana da
qui, allora sarò sicuro che niente di tutto questo mi
capiterà! -
Mi punti il dito contro
urlandomi in faccia. Io non riesco più a dirti nulla - Ron,
io… -
-
No! Adesso tu stai zitta e mi ascolti, perché questa volta
ho ragione io! - nervosamente mi passo una mano fra i capelli - Tu sei
eccezionale, geniale in combattimento, conosci una schiera di
incantesimi che forse nemmeno io ed Harry messi insieme riusciremmo a
raggiungere. Non ti nego che sono convinto che il tuo aiuto sarebbe
prezioso per noi e per tutti questa notte, perché
è così. Ma non posso lasciarti venire. Non posso
e non voglio farlo. Io no potrei mai stare tranquillo la fuori
sapendoti in pericolo, sapendo che da un momento all’altro
potrei sentirti urlare per l’ultima volta, non potrei. E se
ti ferissi? Io non riuscirei più a razionalizzare davanti
all’immagine di te piena di graffi e ferite, sporca del tuo
stesso sangue! E se… se tu non ce la facessi?! Se il destino
volesse separarti da me ‘sta notte? Come… come
potrei mai andare avanti senza di te? Impazzirei… Perderei
completamente la testa e sono sicuro che se non sopravvivessi allo
scontro la mia vita non avrebbe più senso senza di te.
Finirei per uccidermi dal dolore di averti persa. Però, se
ti sapessi lontana da tutto questo, lontana da questi orrori, allora
sono sicuro fino in fondo che nulla mi distrarrà e che
lotterò finché avrò fiato in corpo per
tornare da te, per rivederti anche un’ultima volta. Tu non
verrai con noi, Hermione. Giuro che te lo impedirò
con tutte le mie forze, fosse anche l’ultima cosa che faccio.
- Ho il fiatone, il mio petto si alza e si abbassa ad un ritmo
allucinante. Decido che è meglio smettere di tenere questo
braccio teso verso di te. Ormai ho finito. Ti ho detto quello che
dovevo dirti… Quasi tutto…
Sono
come pietrificata. La bocca chiusa, gli occhi increduli fissi su di te.
Tu non puoi nemmeno immaginare cosa hai fatto. Dentro di me le
sensazioni più disparate si confondono ed il mio cervello
non riesce ad elaborare una frase di senso compiuto che possa farti
capire come sto. Mi guardi, speranzoso di una risposta. Quando vedi che
taccio sposti lo sguardo altrove e ti passi una mano fra i capelli,
tenendola ferma sulla testa per un po’. Devo risponderti,
voglio risponderti… spiegarti perché tra qualche
momento tornerò a piangere, ma…
-
Noi siamo pronti a partire… -
Un fulmine a ciel
sereno, ecco quello che sei per me, Ginny. Sei comparsa titubante sulla
porta osservando ciascuno di noi tre con l’espressione spenta
che hai da questa mattina. Indugio sulla tua figura… Tra
qualche minuto te ne andrai e potremmo non rivederci mai
più. Una morsa mi stringe il cuore ogni volta che ci penso.
Per l’ennesima volta vorrei che tutto questo fosse solo un
incubo, non posso credere di non vivere l’intera mia vita al
tuo fianco. Non riesco più a guardarti e basta. Sto per
venire da te ma qualcuno mi precede.
-
Aspetta. Io… vengo con voi. Ho bisogno di un attimo per fare
le valigie. - Ecco, ora i miei occhi si posano su di te, che hai quasi
le lacrime agli occhi per quello che hai sentito. Hai capito bene, me
ne vado, rinuncio a venire con voi. Mi fa male pensare che non
sarò accanto a voi e che non potrò aiutarvi,
però per te, per il sogno di un noi farei questo ed
altro, Ron.
Mi
guardi un’ultima volta per poi girarti ed andare su per le
scale con mia sorella, che non ha avuto il coraggio di dire altro e che
non ha staccato che per un solo istante gli occhi da Harry. Quando li
vedo così soffro anche per loro, proprio perché
capisco come ci si sente, forse. Dietro voi due saliamo anche noi.
Harry non dice niente e mi sorride; io contraccambio anche la pacca
sulla spalla che mi ha dato e così semi abbracciati
arriviamo nel corridoio.
To
be continued…
Allora, non è proprio il mio modo di scrivere
ma mi è venuta così. Una mattina
dell’anno scorso, tra i banchi di scuola la mia ispirazione
ha cominciato a volare e la mia penna a scrivere e ne è
venuto fuori questa fan fiction. Spero che vi piaccia…
A chi interessasse:
Non so quando riuscirò a postare il secondo capitolo,
perché non so ancora se dividerla ancora in tre.
Ricordate niente critiche che non siano costruttive. Qui fareste del
male fisico all’autore, che ci tiene particolarmente a questo
suo scritto.
A presto, Rowena
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