Un
mistero da svelare...
Capitolo
83:
Passarono
due giorni da quando Axel aveva chiesto a Noemi di sposarlo e Raf era
vanuto a saperlo la mattina successiva. La data era stata fissata per
la settimana successiva ma c'era una cosa che ne Raf ne Noemi
sapevano.
Quando
Axel era uscito di casa la mattina della proposta, si era incontrato
da Sulfus, mentre Raf era in cucina che parlava con Noemi e il devil
aveva preso una grande decisione.
Inizio
Flashback
"Così
si parla, grande amico!" disse Sulfus dando una pacca sulla
spalla all'angel che aveva davanti
"E
tu? Quando sposerai Raf?" chiese Axel
"è
molto che voglio chiederle, ma non trovo mai il momento giusto, un
po' per i bambini, un po' per il resto.. Io la amo come non ho mai
fatto in vita mia, per lei sono diventato ciò che tempo fa
disprezzavo con tutto me stesso, per lei ho combattuto, ho rischiato
di perderla, mi sono imbattuto in cose che erano più grandi
di me ma
ce l'ho fatta e lo devo solamente a lei e al nostro amore.
"Io
questa sera chiederò a Noemi di sposarmi. Fallo anche tu.
Non sarai
da solo e due sorelle avranno la possibilità di farsi forza
a
vicenda ognuna per il matrimonio dell'altra."
"Si,
lo farò.. ma per Raf devo fare ancora una piccola cosa, poi
la
sposerò" disse Sulfus sorridendo. Avrebbe reso la sua angel
felice e lo avrebbe fatto per tutta la vita ma per chiedere di
sposarlo, avrebbe dovuto far qualcosa di grande, di importante.
Fine
Flashback
E
fu così che mentre Raf chiedeva a Noemi come Axel le avesse
fatto la
proposta, Sulfus prese con se i bambini e se ne andò. Aveva
qualcosa
da organizzare e voleva che Raf stesse bene anche quella sera in cui
lui le avrebbe finalmente chiesto di sposarlo.
"Cabiria,
Kabalè vi ricordate quando io e Raf ci siamo fidanzati?"
chiese
Sulfus davanti ad un tavolino in un bar mentre i piccoli stavano
"seduti" nei passeggini e Cabiria li coccolava.
"Certo,
come dimenticarlo? Abbiamo fatto l'organizzazione più
precisa e
completa di una scena romantica del mondo!" disse Kabalè
"Beh,
io volevo chiedervi se potevate riorganizzare tutto, ma in un modo
leggermente più semplice" disse Sulfus con un sorrisetto
malandrino che non aveva mai perso nonostante il suo cambiamento. E
così iniziò a spiegare come voleva chiedere a Raf
di sposarlo,
perchè dopo tante lotte e battaglie era ciò che
entrambi, che la
loro famiglia meritava.
"Ok,
sta tranquillo Sulfus, ci penseremo noi!" disse Cabiria quando
Sulfus ebbe finito di spiegare per filo e per segno tutta la
"serata".
"Bene..
e l'organizzazione è fatta, a quanto dicono Cabiria e
Kabalè ma di
loro mi fido. Ora devo andare da mamma a chiedere quel piccolissimo
favore ma sono certo che non mi dirà di no!" pensò
Sulfus mentre salutava Cabiria e Kabalè che già
stavano progettando
la serata e si dirigeva verso la sua prossima meta: Zolfanello City.
A
casa di Raf e Sulfus intanto Noemi aveva raccontato tutto alla
sorella che felice aveva condiviso la gioia della sorella anche se
c'era un qualcosa che turbava lei stessa.
"Raf?
Che hai, non sei felice per me?" chiese infatti Noemi vedendo
l'espressione della sorella rabbuiarsi.
"Si
che sono felice per te ma.. vorrei anche io provare quella
felicità
in prima persona. Insomma, sai quanto io ami Sulfus e quanto tempo
è
ormai passato da quando ci siamo conosciuti io e lui. Vorrei che
anche lui mi chiedesse di sposarlo.. ma non so, forse per i bambini,
forse per tutto quello che ci è successo lui non me lo ha
ancora
chiesto. Anche se so che il suo amore per è infinito io sto
cominciando ad aver paura" disse Raf mentre tutte le sue
sicurezze vacillavano.
"Sorella
mia, sei sempre stata la più coraggiosa delle due. Io so che
Sulfus
ti ama, perchè si vede da come ti guarda e dal suo
cambiamento. È
un devil Raf. Devi capire che se un devil come Sulfus ha fatto questo
cambiamento è perchè è stato mosso da
un sentimento molto forte e
profondo."disse Noemi accarezzando la guancia della sorella che
annuì sorridendo.
Nel
frattempo a Zolfanello City Sulfus era appena uscito da casa della
madre lasciandole i bambini mentre metteva nella tasca il cofanetto
di velluto nero e rosso che apparteneva alla sua famiglia da sempre.
Il
pomeriggio passò veloce: Sulfus che dava una mano a Cabiria
e Kabalè
perchè tutto fosse perfetto e Raf che cercava di svagarsi
per non
pensare ai suoi timori.
Qundo
Sulfus tornò a casa vide Raf seduta per terra, vicino al
letto che
giocava con il fuoco..
"Amore
mio? va.. tutto bene?" chiese Sulfus sentendo l'aura di Raf
leggermente più spenta di com'era di solito.
"va
tutto benissimo" rispose Raf con un sorriso falso. Sulfus
capì
e fece finta di cascare in quel giochetto e le disse di mettersi
qualcosa di elegante.
"certo
.. " disse Raf mentre cacciava indietro le lacrime. Che cosa le
stava succedendo?
Sulfus
contattò Cabiria
"Cabiria,
allarme rosso. Muovetevi" disse Sulfus e Cabiria capì.
"Non
preoccuparti noi siamo pronti. Quando vuoi tu"disse l'amica e
Sulfus sorrise.
Infatti
Cabiria e Kabalè con l'aiuto di Gas, Miki, Dolce e
Uriè erano
riuscite a creare l'esatta atmosfera che Sulfus desiderava. Certo,
c'era stato bisogno anche di lui, dei suoi poteri ma alla fine era
tutto perfetto.
Sulfus
vide che Raf ancora non si decideva ad uscire dalla sua stanza,
così
la raggiunse vedendola sul letto in un mare di lacrime silenziose.
"Amore
mio.. mi distrugge vederti in lacrime. Che ti succede?" chiese
Sulfus dispiaciuto a dir poco.
"Nulla,
scusa se sono così" cercò di dire Raf ma i
singhiozzi le
spazzavano la voce.
"Non
posso tenere tutto dentro. Non importa se sarà una cosa
fuori dal
comune o meno. Io te lo devo chiedere perchè non ne posso
più fare
a meno" disse Sulfus mentre con un piccolo gioco di fuoco
trasformava i suoi abiti in uno smoking e l'abbigliamento di Raf in
un abito completamente bianco, con un corpetto stretto ricoperto di
pizzo e una gonna ampia e gonfia.
Raf
non capiva ma vedendo lui che si inginocchiava ai suoi piedi
cominciò
a piangere, di gioia.
"Raf,
sei stata dalla prima volta che ti ho incontrata la mia sfida. Tutto
quello che abbiamo passato mi ha sempre più convinto che eri
tu la
mia metà. Tanti dicevano che non ce l'avremo mai fatta, che
non
saremo andati da nessuna parte e invece guardaci: tre bambini
stupendi e la felicità.
Se
non te l'ho chiesto per tutto questo tempo è solo
perchè volevo
fare le cose in grande. Ma mi rendo conto di aver aspettato un po'
troppo. Spero che tu sia contenta anche così." e prima che
Raf
potesse dire una qualsiasi cosa Sulfus si teletrasportò
insieme a
lei.
Raf
aprì gli occhi, era su una nuvola, le mani di Sulfus
poggiate sulla
sua pancia, davanti a lei le stelle.
"Raf
.." cominciò Sulfus per poi lanciare una palla infuocata nel
cielo che si trasformò in una scritta.
"Vuoi sposarmi?"
La
ragazza si voltò verso di lui, era lì
inginocchiato, un cofanetto
aperto nella mano e gli occhi che brillavano ancor più del
diamante
che aveva tra le mani.
"Si
amore mio, si che ti sposo" disse Raf abbracciandolo e facendoli
cadere sulla nuvola.
Si
baciarono felici mentre entrambi piangevano di gioia. Sulfus le mise
l'anello al dito e Raf sorrise. Ora era finalmente felice. Con i suoi
bambini e l'amore della sua vita al suo fianco. In quel momento seppe
con certezza che non sarebbe stata mai sola, che tutte le prove della
vita le avrebbe superate grazie alla forza dell'amore.
Sulfus
in quel momento capì che avrebbe potuto organizzare anche la
serata
più bella e romantica che fosse mai esistita, ma quando
l'amore è
così forte, non conta come lo esprimi, l'importante che tu
sia
sincero al cento per cento. E Sulfus questo lo aveva capito. Aveva
capito che non ci sarebbe stata mai una proposta perfetta, l'unica
cosa importante in quel momento era il sorriso di Raf che, ora ne era
veramente sicuro, non l'avrebbe mai abbandonato.
Sulfus
la baciò ancora una volta e piano piano davanti alle stelle,
testimoni del loro amore, si unirono in una cosa sola, in un unico
essere. Certi che dopo quel momento il loro amore sarebbe stato
indistruttibile ancor più di quel che era.
I
loro amici notarono la comparsa in cielo di quella scritta e capirono
che tutta quell'organizzazione non sarebbe servita. Kabiria e
Cabalè
si guardarono negli occhi con la consapevolezza che ora il loro
più
caro amico aveva trovato la più grande felicità
del mondo.
Abbracciati
sulla nuvola, Raf e Sulfus ripercorrevano passo passo tutta la loro
storia e si rendevano conto che tutti gli imprevisti e i misteri
ormai svelati che avevano incontrato lungo il loro cammino, avevano
reso il loro amore forte ed indistruttibile. Ora avevano entrambi la
certezza che non sarebbero mai stati soli, che l'amore e solo l'amore
era più forte di tutto. Che l'amore averebbe sempre vinto,
nonostante tutto.
E
fu con questo pensiero in mente che Raf si rivolse al suo futuro
sposo, disteso sotto di lei.
"Sulfus?"
lo chiamò in modo che i suoi grandi occhi d'orati si
perdessero in
quelli color cielo di lei.
"Dimmi"
le rispose lui con un sorriso accarezzandole piano una guancia
"Grazie "
disse semplicemente lei, una piccola parola, con un grande
significato.
"E
di cosa amore?" chiese allora lui.
"Di
avermi fatto capire che l'amore vincerà sempre, di aver
portato la
felicità nella mia vita, a partire dal primo momento in cui
i miei
occhi incontrarono i tuoi in quell'incrocio in città." disse
allora lei ricambiando le carezze di lui.
"Ti
amerò sempre" rispose lui, stipulando con un bacio quella
promessa che era eterna, una promessa che nessuno avrebbe potuto
infrangere. I due continuarono a baciarsi a lungo finchè
l'alba non
li sorprese ancora una volta ad amarsi come se fosse la prima.
Angolo
Autrice:
Ebbene
si, penso che questa storia sia ormai alla conclusione. Penso di essere
cresciuta insieme a questa storia, la prima in assoluto per me. E oggi,
dopo 82 capitoli, scelgo di mettere la parola fine. Ovviamente ci
sarà il capitolo del matrimonio che sto ancora scrivendo (se
avete qualche idea, i consigli sono ben accetti!) e alla fine di
quest'ultimo capitolo una sorta di epilogo per lasciarci come si deve.
Spero che la mia storia vi sia piaciuta tanto quanto è
piaciuto a me scriverla. A presto.
Cucciola
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