Tutto per colpa (o grazie?) di
quell’ombrello
«Che tempaccio!» osservò Videl,
ascoltando le gocce che picchiavano sul suo ombrello.
Gohan, al fianco della ragazza, annuì pensosamente.
«Hai ragione, sembra il diluvio universale...»
sussurrò. «Che tempo orribile...»
La ragazza si voltò verso di lui, guardando gli occhi scuri
e profondi del giovane, i suoi capelli neri, il suo viso ingenuo eppure
così maturo... “Non è poi
così orribile, questa giornata” si
ritrovò a riflettere. Quando si rese conto di essersi
incantata a fissare il ragazzo, arrossì furiosamente e
distolse lo sguardo.
Gohan la osservò, interrogativo, poi scrollò le
spalle continuando a camminare.
Videl si sentiva completamente fradicia. Alcune pozzanghere di troppo
le avevano fatto penetrare l’acqua sin nei calzini, ed aveva
la sensazione che anche i suoi capelli fossero zuppi di acqua piovana.
Rabbrividì ed alzò gli occhi. Si accorse delle
condizioni del suo ombrello e si trovò a considerare che era
ovvio che lei fosse così bagnata. La tela era bucherellata
in alcuni punti.
Gohan seguì lo sguardo della ragazza.
«Quell’ombrello è da buttare»
affermò, serio.
Lei annuì, fissando inebetita le labbra del ragazzo,
dimentica di rimproverarlo per la frase più che ovvia. Ci
sono occasioni, pensò, in cui si può perdonare
qualcuno che dice
cose superflue.
«Sono fradicia!» gemette, rabbrividendo per un
rivolo di acqua che le bagnò la schiena.
Gohan, allora, le prese l’ombrello rotto. Lo chiuse e lo
infilò malamente nella propria cartella. Poi si tese verso
la ragazza. La attirò a sé con un braccio.
Lei arrossì, il volto sprofondato nel cappotto di Gohan.
Aveva un buon odore. «Che... che fai?» chiese con
un filo di voce, avvampando ancor di più.
«Il tuo ombrello è fuori uso»
spiegò con calma il ragazzo, mentre riprendeva a camminare,
sempre stringendo Videl al proprio fianco, «quindi ti faccio
riparare sotto il mio...»
Lei tacque.
Non poteva proprio dire che le dispiacesse.
Stare premuta contro Gohan, sentire persino il suo calore, trovare
conforto dai brividi grazie a lui. Le gocce di pioggia cadevano
insistentemente, ma la ragazza sentiva solo il proprio cuore, il quale
le rimbombava nelle orecchie.
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