Il fiore si nasconde nell’erba, ma il vento sparge il suo profumo di Mokochan (/viewuser.php?uid=81458)
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M’ama
#margherita
Il cielo limpido che la sovrastava
era calmo, nuvole sparse lo tingevano di bianco, forme buffe immerse in
un azzurro sconfinato.
Hinata allargò le braccia e chiuse gli occhi, il viso
carezzato dai fili d’erba del prato su cui era sdraiata,
attorno a sé il vivace suono di cicale in festa. Il terreno
era bollente, ma tirava una brezza fresca che smorzava la sfibrante
calura estiva, dando sollievo alla pelle colpita dai raggi di un sole
che tutto era tranne che clemente. Poco lontano si udiva
l’abbaiare energico di Akamaru, intento probabilmente a
correre verso qualunque insetto gli passasse davanti, come aveva fatto
quando si erano fermati lì, nemmeno un’ora prima,
per recuperare le forze.
«Certo che ne ha di energie» commentò
Naruto, interrompendo quelle considerazioni.
Hinata aprì gli occhi, contenta di sentire la sua voce, e
quando incontrò il suo sguardo azzurro non poté
evitare di paragonarlo al colore del cielo.
Il ragazzo le si sedette accanto e allungò una mano per
sistemarle la frangia che le copriva disordinata la fronte sudata; il
calore delle sue dita le diede i brividi, scaldandola come nemmeno il
sole avrebbe mai potuto fare.
«Oh, dimenticavo, ho un regalo per te!»
Naruto allungò l’altra mano e bianco, verde e oro
si fusero davanti agli occhi di Hinata, per poi tornare separati,
ognuno al proprio posto.
Margherite.
Meravigliata, Hinata si tirò su a sedere interrompendo le
carezze di Naruto, che abbassò il braccio controvoglia, e
prese quel piccolo regalo floreale mentre un rossore incontrollabile le
imporporava le guance.
Naruto invece si sdraiò emettendo un sonoro sbadiglio, le
braccia sotto la testa per fare da cuscino, gli occhi chiusi.
«Le ho trovate qui vicino, così ho pensato che
potessero piacerti» disse poi, sollevando una palpebra per
osservarla.
Il tono era allegro e un po’ dolce e Hinata, sfiorando i
petali di una di quelle margherite, si beò di quel suono
ormai così familiare.
«Sono bellissime, Naruto-kun.»
Il giovane ridacchiò. «Forse non sono come le rose
che vendono gli Yamanaka, ma la natura offre solo
questo…»
Come se lei avesse voluto delle rose.
Scuotendo il capo, la principessa degli Hyuuga si chinò su
di lui e gli sfiorò una guancia con le labbra. «Mi
piace quello che offre la natura.»
Naruto le scoccò un sorriso e fece scivolare una mano tra i
suoi capelli corvini, sistemandole distrattamente una ciocca dietro
l’orecchio, il palmo che le sfiorava appena la guancia. Fu
solo quando la mano premette con maggior consapevolezza che Hinata si
rese conto che non era stata l’unica a notare quel contatto
– gli occhi
di Naruto risplendevano maliziosi per lei.
Bastava così poco per stordirla?
«M’ama o non m’ama?» le
sfuggì in un sospiro, le margherite abbandonate in grembo,
in attesa di una risposta.
E Naruto, ridendo e attirandola a sé, esclamò:
«Certo che ti amo, Hinata!»
Non c’era bisogno di strappare nessun petalo.
M’ama.
Note dell'autrice
*Questo è il primo capitolo di una raccolta che partecipa a
una challenge indetta da _Nede sul forum di EFP! Trovate il link fra
parentesi qua sopra. Naturalmente è una raccolta NaruHina,
naturalmente si parla di fiori [la mia fissa da sempre] e naturalmente
si spera di riuscire a completarla, ma avendo scritto già il
secondo capitolo direi che posso dirmi sicura di finirla [speriamo, io
pubblico sempre quando mi gira ._.].
• La prima flashfic è stata betata da Emmevic, da
cui vi consiglio di passare, perché è bravissima!
• Il titolo è di Tagore, non me lo
sono inventato io.
• La raccolta usa il pacchetto Fiori,
naturalmente svilupperò i significati di ogni fiore come
potrò.
• La raccolta sarà Fluff dove serve, Comica dove
serve, Lime dove serve, Romantica dove serve.
Grazie a chiunque commenterà!
Un bacione,
Mokochan
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