Di Nuovo
Insieme
Shampoo
spiava i due e, quando li vide corrersi incontro, quasi si pentì di ciò che
aveva fatto. Era giunta là con la
speranza di rivedere il suo Ranma e invece aveva trovato il caos.
Akane
stava fra le sue braccia, e Ryoga e Ucchan erano in un mare di lacrime. “E’
morta….la mia rivale non esiste più!” Aveva pensato.
Poi aveva
visto Ranma disperato, che le diceva parole che lei non avrebbe mai potuto
ascoltare; la rabbia aveva lasciato il posto ad una consapevolezza dolorosa: lui
amava Akane, e lei non poteva fare niente per impedirlo. Sapeva che non avrebbe
mai potuto amare più nessun altra, che avrebbe sofferto per quella perdita per
il resto dei suoi giorni. E lei odiava vederlo soffrire per un’altra. Ma non
aveva altra scelta: poteva ridargliela solo lei, aveva ciò che poteva ridare la
vita ad Akane.
Guardò
dolorosamente Ranma che piangeva per il suo perduto amore, e capì che voleva
solo renderlo felice: amare qualcuno non è anche questo? Avrebbe rinunciato a
lui per rivedere il sorriso sulle sue labbra e nei suoi grandi occhi blu. “E
allora forza, cosa aspetti?!” Si era detta. Lasciò cadere lo specchio greco dal
ramo su cui era salita per spiare; per compiere il miracolo bastavano solo un
po’ di lacrime, e Shampoo sapeva che quello non era un problema.
“Addio
Lanma, spero che sarai felice…”
Silenziosamente era scivolata via, ma si ritrovò lei stessa a tornare
indietro nel tempo. Con un lampo, si ritrovò al suo ristorante, dove pianse
sconsolata tutto il suo dolore. Ma in fondo al suo cuore, sapeva di aver fatto
felice l’uomo che amava.
Ora Ranma
stringeva Akane fra le braccia, e le sussurrava tutta la sua gioia nell’averla
di nuovo con sé. Il ricordo non era stato cancellato.
Akane lo
guardò: “Ranma, è….un miracolo” Lui la strinse più forte “Sì, lo è”
Ukyo e
Ryoga erano rimasti impietriti, e quando lui fece per correre da Akane lei lo
trattenne per un braccio “Ucchan, ma cosa…” “No. Ryoga lasciali stare, non c’è
posto per te, né per me fra di loro: li vedi?” Ryoga annuì, li vedeva
bene.
Ranma
posò un bacio leggero frai suoi capelli, e Akane lo guardò “Ranma” Lui la fissò
“Mh?” “Io ricordo…tutto; anche stavolta. Hai detto…” “Sì” Disse lui arrossendo,
e la ragazza sentì l’animo sprofondarle dentro agli occhi annebbiati di lui. “E’
così?”
“Certo
sciocca; io ti ho…sempre….sempre amata, non me ne sono reso conto fin quando non
ho rischiato di…di…” Lei gli posò un dito sulle labbra, sorridendo “Ssssst! Lo
so, anch’io ti ho sempre amato, scemo” Le lacrime le scendevano senza controllo
“Akane…cosa…?!” “E’ che sono felice” Ranma sorrise “Anch’io” La baciò
teneramente, ed entrambi seppero che anche se fossero tornati indietro nel tempo
di altri mille anni, nulla, neanche il destino avrebbe potuto cambiare i loro
sentimenti.
Il sole
ammiccò, e scese dietro la montagna. Il dirupo era lontano, e il vento si calmò,
lasciando in silenzio i due innamorati, lasciando che a parlare fossero loro; le
parole d’amore, si sa, sono solo una leggera brezza calda.
Era tempo
di tornare a casa, e dimenticare tutto. Ora dovevano pensare solo a tutto
l’amore che erano in grado di darsi per il resto delle loro
vite.
|