Capitolo 4
Are you happy
to know me?
Proprio come la prima volta, le parole di Seia arrivarono alle orecchie
di Sayuri come un fulmine a ciel sereno. Aveva sperato in quel bacio
con tutta se stessa. Questa volta non si sarebbe tirata indietro, non
avrebbe avuto paura e gli avrebbe confessato di volere non solo quel
bacio, ma centinaia di altri baci. Ogni giorno. Ma non fu
così, Seia si tirò in dietro. Cosa lo spingeva a
reprimere i suoi sentimenti?
- “Quanto avrei voluto far finta di stare con te ancora.
Avrei voluto baciarti, proprio come quella volta. Ma ripensare al
passato è inutile! Io non sono più lo stesso
ragazzo di tre anni fa! E forse anche allora fingevo. Uno con i miei
problemi come può sperare di poter amare una persona dolce e
sensibile come Sayuri?”
- “Sembra così pensieroso. Non riesco a capire
cosa gli passi per la mente. Dov’è finito il mio
Seia? Quel ragazzo che amava ridere e scherzare.”
- “Basta pensare a queste cose! Devo vivere giorno per
giorno. E poi…anche lei sembra essersi rattristata.
Ricordati Seia: qualunque cosa accada, mai far spegnere quello
splendido sorriso!” Allora entriamo?
- S…si!
Cercò di fare finta di nulla e gli sorrise. Lui sembrava
già abbastanza serio e non le sembrò il caso di
rendere la serata ancor più greve. Affrettò il
passo e cominciò a camminargli accanto. Lei non era bassa,
anzi, ma vicino a lui sembrava proprio una bambina. Le piaceva vedersi
a fianco a lui, amava l’idea che gli altri potessero
scambiarla per la sua fidanzata.
Era assorta in questi pensieri Sayuri, quando un gruppo di ragazzine le
si avvicinarono urlando e brandendo penne e quaderni. Era
così presa dalla situazione che non aveva affatto pensato
alla possibilità di essere riconosciuta dai fans.
Ormai era troppo tardi e non poteva certo voltare le spalle e scappare.
Tutta la sua carriera si basava sulla popolarità e
sull’affetto dei suoi adorian. Sfoderò il suo
sorriso migliore e cominciò a firmare autografi ed a
lasciarsi fotografare.
Non appena vide il nuvolo di ragazzine accalcarsi intorno a Sayuri,
Seia si allontanò silenziosamente e si sedette su di una
panchina, poco distante. Ormai erano lontani i giorni in cui era lui al
centro dell’attenzione di centinaia di ragazzine urlanti. Non
era geloso, non di Sayuri, si rendeva però conto che ormai
la ragazza non aveva più bisogno di nessuno. Sayuri era
cresciuta ed era capace di vivere da sola. Si diede dello stupido
pensando a ciò che lo aveva spinto nuovamente in Giappone.
Non c’era più nulla da continuare. Entrambi
avevano preso le loro strade e niente ormai li univa.
- Ah, eccoti!
- Scusami se mi sono allontanato.
- No, sei tu che devi scusarmi. Non ho pensato a camuffarmi un
po’ per non farmi riconoscere dai fans. Ti ho fatto perdere
un sacco di tempo, ma se vuoi possiamo andare.
- Veramente si è fatto tardi e…sono un
po’ stanco.
- Ma sono appena…O MAMMA!! Si sono fatte le dieci e mezza.
Scusa!
- Non è colpa tua, e poi…non potevi certo
cacciare i tuoi ammiratori?!
- Già. “Però sono triste lo
stesso. Avrei tanto voluto divertirmi insieme a te!”
In silenzio, salirono sulla moto e si diressero verso casa.
Non era questo che avevano immaginato, non era così
l’incontro che si aspettavano. Niente era andato per il verso
giusto in quella lunga giornata. Niente!
Gli occhi di Seia, immobili e gelidi, lasciavano trasparire la rabbia
che in quel momento provava verso se stesso.
Se solo fosse stato più deciso tre anni prima.
Se si fosse opposto al volere di sua madre, avrebbe vissuto sicuramente
una splendida storia d’amore insieme alla piccola Sayuri e si
sarebbe risparmiato tanti problemi e fissazioni deleterie. Invece, su
quella moto, stava gettando al vento dei sentimenti puri e forti. In un
moto di rabbia si morse il labbro e si fermò solo quando
sentì il sapore del sangue.
Sayuri, dal canto suo, non poteva fare a meno di colpevolizzarsi. Due
parole continuavano ad ossessionarla: Se solo.
Se solo lui non fosse partito tre anni prima.
Se solo io mi fossi dichiarata tre anni prima.
Se solo io lo avessi chiamato in questi tre anni.
Se solo l’avessi abbracciato oggi.
Se solo l’avessi baciato oggi.
Non voleva piangere, le si sarebbero gonfiato gli occhi e allora come
avrebbe potuto nascondere i suoi sentimenti?
No, non voleva piangere, eppure, le lacrime, caparbie, cominciarono ad
affacciarsi sul viso. Un fremito le attraversò il corpo,
rabbia, dolore e frustrazione.
Anche Seia si accorse di quel brivido, “Hai
freddo?”, le chiese.
- No, è stato solo un brivido.
- Un brivido non è mai solo un brivido, potrebbe diventare
un raffreddore.
Il ragazzo fermò la moto, si tolse la giacca e gliela porse,
Sayuri abbozzò un sorriso continuando a ribadire che non ne
aveva bisogno ma Seia insistette, le puntò
l’indice sulla fronte e:
- Non insistere, non vorrai che mi prenda una bella sgridata da tuo
fratello?
Sayuri arrossì, sorrise ed abbassò il viso, non
doveva essere così carino con lei.
Quel sorriso! Quello splendido sorriso!
Quanto gli era mancato; pulito, brillante, disarmante. Avrebbe voluto
stringerla a se, ma non poteva, Sayuri finalmente aveva una vita
tranquilla e lui, con i suoi casini, non doveva portare ombre su quella
splendida luce! Si voltò, mise in moto e si diresse verso
casa.
- Mi dispiace.
- …
- Potevamo divertirci al luna-parck.
- Ti ho già detto che non è stata colpa tua.
Adesso non ci pensare più… è meglio
andare a dormire.
Fecero solo pochi passi su per la scala quando sentirono uno strano
gridolino. Prima piano e poi più forte. Sayuri si
fermò di colpo, avrebbe voluto sprofondare. Dopo il
gridolino si sentì ansimare e a quel punto anche Seia si
fermò, non era possibile, aveva sicuramente sentito male!
Un gemito mise la parola fine ai fraintendimenti.
I due si scrutarono, subito Sayuri cominciò a fissare il
soffitto e poi abbassò lo sguardo. Non avrebbe voluto
trovarsi in quella situazione proprio davanti a lui. Cosa avrebbe
potuto dire? Come avrebbe potuto spiegargli? Ma forse non
c’era motivo di spiegare nulla, Seia avrebbe capito anche da
solo. Purtroppo!
Era carina con il viso tutto rosso e quasi gli scappò un
mezzo sorriso.
- “ Toshi, cosa ti salta in mente? Potreste evitare di fare
tutto questo rumore visto che ci sono ospiti in casa! ”
- “ Toshi, cosa cavolo ti salta in mente? Potresti evitare di
fare tutto questo casino visto che c’è tua sorella
in giro per casa! ” Ma è quello che sembra?
- Credo proprio di si.
- “Che gli passa per la testa a quello scemo di Toshi? Almeno
potrebbe fare più piano, non si rende conto che in giro per
casa c’è sua sorella? Quella gallina deve avergli
fritto il cervello!”
- Io devo fare i compiti per domani, se vuoi possiamo andare in
cucina…lì si sente meno.
- Sei sicura che non ti disturbo?
- No! Cioè si! Cioè, no, non mi disturbi e si,
sono sicura che non mi disturbi.
- Hmf!
- “Ecco, sto facendo la figura della scema!” Volevo
dire che non mi disturbi perché devo fare i compiti di
inglese e quindi potresti anche aiutarmi.
- Capisco. Allora ti aiuto volentieri.
Sayuri fece strada e Seia la seguì dando prima un ultimo
sguardo indispettito verso la porta della camera da letto di Toshi, da
dove continuavano a provenire gemiti e sospiri.
Non riusciva a credere di essere riuscita a convincerlo. La visita al
luna-parck era stata deludente e non pensava di riuscire a tirare fuori
nulla di buono da quella serata. Da brava padrona di casa mise subito
l’acqua sul fuoco per preparare del the.
- Vuoi anche una fetta di torta con il the?
- No, grazie. Credo di aver mangiato troppo a cena.
“Bugiardo!” Allora cosa devi studiare?
- Il genitivo sassone. Non riesce ad entrarmi in testa! A questo punto
dovrei saperlo usare perfettamente ma…sono stupida vero?
“Veramente so usare perfettamente il genitivo sassone
ma…è così bello averti
accanto.”
- Hmf!
- Perché ridi? Non è giusto! Per te è
facile parlare…
- Hai ragione, scusa. Allora: la costruzione inglese del genitivo
sassone esprime una relazione di appartenenza, ad esempio: la casa di
Sayuri diventa: Sayuri’s house. Quindi, possessore,
più ‘s, più cosa posseduta. Guarda
questo esercizio alla fine della pagina.
Il cuore di Sayuri fece un tonfo. Seia per indicarle
l’esercizio si era chinato su di lei toccandole la schiena
col il petto. Un brivido le percorse la schiena. Si sentiva una
stupida, del resto non stava accadendo niente di strano, ma sentire il
contatto con il corpo di lui era una cosa così rara che
anche un piccolo gesto come quello le aveva fatto girare la testa. E le
cose non migliorarono quando sentì i capelli di lui
accarezzarle il viso. Fece un lungo respiro silenzioso per odorarne il
profumo e si meravigliò nel sentire che sapevano di sandalo,
aveva usato il suo shampoo. Accennò un sorriso e
cercò di ricomporsi, non poteva certo distrarsi mentre Seia
cercava di insegnarle l’inglese!
- Sayuri, mi stai ascoltando? I sostantivi plurali che terminano per s
prendono solo l’apostrofo, mentre i nomi propri che terminano
per s possono prendere sia ‘s che il solo apostrofo.
- Si, questo è semplice ma poi ci sono un sacco di altre
regoline.
- Se le guardiamo una ad una viene più facile. Aspetta!
- Aaa
Un altro gemito, più forte, arrivò dal piano di
sopra, Seia fece un respiro e continuò a parlare, ma non
riuscì a terminare neanche la frase che:
“si”, “dai”,
“ancora”, “più
forte”. Sembrava quasi che lo facessero apposta.
Voleva ignorarli, voleva farlo con tutto se stesso, voleva farlo per
restare con lei, ma quei lamenti e quelle parole lo mettevano a disagio.
Non poteva guardarla e fare finta di niente, Sayuri era una ragazza,
una splendida ragazza, una giovane donna attraente. Come poteva
ignorarlo?
Chiuse gli occhi, fece forza su se stesso e disse quella frase che gli
costava tanto, tutta d’un fiato.
- E’ meglio che io vada!
- Dove vai?
- Vado a fare un giro…quest’atmosfera è
stressante.
- E non mi aiuti più!
- Credo che riuscirai a fare quegli esercizi anche da sola, non credi?
Le strizzò l’occhio, prese la giacca che aveva
poggiato sullo schienale della sedia e uscì. Quel gesto fece
sorridere anche Sayuri, allora lui sapeva. Il genitivo sassone non era
mai stato un problema per lei. Sapeva, ed era stato al gioco.
Pensò a Toshi, pensò a lui e Yuen di sopra, in
camera da letto, felici e ignari, non sapevano che quella notte erano
stati creatori e carnefici di una complicità tra amanti
celati.
Anche lui si allontanò pensando alla fortuna che il suo
amica aveva nel poter stringere a se la donna amata. Avrebbe voluto
farlo anche lui, avrebbe voluto stringere a se Sayuri, accarezzarla,
baciarla, ma non poteva, non era degno di lei, non si sentiva capace di
portare qualcosa di positivo nella vita di lei. Solo paura e disgusto.
Paura e disgusto di se stesso.
Prese la moto di Toshi e si diresse verso la città. Il suo
intento era solo uno: dimenticare ciò che aveva e
ciò che non avrebbe potuto avere. E
com’è risaputo, non c’è nulla
di meglio di una bella sbronza per cancellare se stessi.
Sayuri cercò di restare sveglia per poterlo rivedere e
dargli la buonanotte ma si era fatta già l’una e
l’indomani mattina sarebbe dovuta andare a scuola
così, vinta dal sonno, si addormentò.
Quando Seia tornò a casa erano le tre della notte, le luci
in casa erano tutte spente e così tirò un sospiro
di sollievo, in quelle condizioni non voleva correre il rischio di
incontrarla. E fu fortunato, non incontrò Sayuri…
- Ah! Seia!
Ti sembra questa l’ora di sgattaiolare in casa dalla porta di
servizio? Mi hai fatto prendere un colpo!
- Scussssha. E a te sshembra questo il modo di andare girando per
cassha sshapendo che ci sshono ospiti? Sei mezza nuda.
- Io vado in giro come mi pare! Hmf! Perché ti imbarazzo?
Non hai mai visto il seno di una donna? O forse hai paura
perché sei ubriaco e potresti non essere capace di
controllarti?
- Io ssho controllarmi benissscimo! Non sshei il mio tipo. Hmf!
- Però tu potresti essere il mio!
Nel dire quella frase, Yuen si allungò fino a baciare il
labbro inferiore di Seia e facendolo sfiorò con il seno nudo
il petto ed il braccio di lui.
Seia non riuscì a muovere un solo dito. Sarà
stato l’alcool o forse la sorpresa, fatto sta che Seia non si
mosse, rimase immobile lasciando che Yuen lo baciasse.
- Ih ih ih…Non sembri affatto un occidentale di
città…ma un imbranato contadino dello Shanxi.¹
“Un imbranato contadino dello Shanxi”, cosa voleva
dire con quelle parole? Cosa si aspettava da Seia? Lei era la fidanzata
del suo migliore amico, non avrebbe mai fatto un torto a Toshi!
Si spostò e la guardò andare via con il suo fare
provocante. Aprì il rubinetto del lavello e
riempì un bicchiere d’acqua. Aveva la bocca
impastata.
Quando ebbe finito posò il bicchiere nel lavandino,
pensò per un attimo all’accaduto, quella
convivenza non avrebbe potuto durare ancora a lungo, e poi si
voltò per andare in camera sua.
- AH! Sshei tu?! Mi hai fatto prendere un colpo!
- Hmf! Ti spaventi facilmente! Hai la coscienza sporca?
Eheheh…dove sei stato?
Toshi non doveva neanche sospettare che lui e Yuen si fossero
incontrati in cucina. Seia non aveva fatto nulla di cui pentirsi ma
Toshi non avrebbe capito.
- Sshono appena rientrato.
- Sei ubriaco.
- Ssholo un po’ brillo!
- Seia…tu ed io siamo sempre stati amici ma…non
farti vedere in queste condizioni da Sayuri. Lei ti ammira, ti
è grata per avergli fatto intraprendere la carriera di Idol
ma…tu continui ad avere sempre lo stesso atteggiamento
autodistruttivo. Perché Seia?
- Hmf! Per te è facile parlare, tu hai il rispetto di tutti.
- Il tuo problema non è il rispetto che non hai ma quello
che non vuoi!
- Buonanotte.
- Buonanotte…e…
- Non c’è bisogno che ti scusi, le cose che hai
detto sono vere e…e poi sono ubriaco, domani non
ricorderò più nulla!
***
- Buongiorno.
- Buongiorno. Dormito bene?
- Diciamo di si. Eheheh…Seia dov’è?
- Starà ancora dormendo, stanotte è rientrato
tardi.
- Lo vado a chiamare o si perderà la colazione.
- È inutile che sali!
- Yuen?!
- Seia è già uscito. L’ho visto quando
sono uscita per correre.
- Peccato! Gli avevo preparato i suoi piatti preferiti.
- Tu ti dai troppo da fare per questo ragazzo. Non sarà mica
che ti piace?!
- Ma che dici? “E poi, anche se fosse non lo direi a
te!” io vado o faccio tardi.
- Sayuri, non ti scordare che oggi hai delle foto molto importanti da
fare.
- Si, si…uscirò alla fine delle lezioni
mattutine…tu piuttosto, non ti scordare di
venirmi a prendere.
Quando aveva urlato quell’ultima frase, Sayuri era
già davanti alla porta, un po’ delusa e un
po’ sollevata. Gli mancavano gli atteggiamenti affettuosi di
Toshi ma era contenta che lui non li lasciasse andare a troppe
effusioni davanti a Yuen, non gli andava di condividere con lei quei
momenti speciali.
Era quasi uscita quando si sentì chiamare:
“Sayuri”. Non fece neanche in tempo a girarsi che
si ritrovò avvolta da un tenero abbraccio.
- Ti voglio bene, lo sai?
- Si! E anche io te ne voglio.
- Ti sto trascurando, vero?
- Ma che dici?
- Sei felice Sayuri?
- Si!
Svincolandosi dall’abbraccio del fratello, Sayuri si
voltò e fece un grande sorriso. I suoi splendidi occhi verdi
si illuminarono come scintille di stelle filanti.
Toshi restò a guardarla andare via, per qualche minuto.
Sorrise osservando come la sua sorellina, pur essendo diventata una
splendida diciottenne, fosse rimasta una bimba con gli occhi che
brillano.
La sua bocca sorrideva, ma gli occhi di Toshi erano quelli di un
fratello preoccupato.
- “Perché hai voluto regalare il tuo cuore proprio
a lui Sayuri? ti farà soffrire!”
***
- Seia!
- Sembri sorpreso papà. Te l’avevo detto che sarei
venuto a trovarti.
- Hmf! E dovevi crederti?
- Eheheh! No.
- Hai bevuto?
- …
- Non c’è bisogno che mi rispondi, tanto lo so.
Hai gli occhi tutti rossi. Io non capisco!
- Papà…per favore…mi hanno
già fatto il discorsetto per oggi!!
- Il tuo amico giapponese? Sono contento che tu abbia trovato dei buoni
amici qui in Giappone. Seia, non sprecare la tua vita…non
lasciarti andare alla deriva…dimentica il passato e vai
avanti! Cosa sei venuto a fare in Giappone?...Io non voglio saperlo,
però fallo! Per quanto mi sarà possibile io ti
sosterrò.
- Arigatò gozaimasu otou-san².
I due uomini si abbracciarono, avevano sofferto molto in passato e
adesso stavano cercando di andare avanti. Il signor Makimura non
potè trattenere le lacrime, sperava con tutto il cuore di
riuscire a cambiare il corso della vita del figlio che sembrava essersi
stancato di vivere.
Avrebbe fatto qualunque cosa per aiutarlo e lo dimostrò
subito.
- A proposito della tua permanenza qui. Ho un regalo per te.
- Non dovevi.
- Voglio che tu ti senta libero di girare, cercare e di portare in giro
chi vuoi. All’inizio avevo pensato ad una macchina, ma
poi…beh…eccoti le chiavi del tuo nuovo mezzo di
trasporto.
- E’…una moto? Grazie!
***
- Lo sapevo! Se n’è dimenticato di nuovo!
- Tuo fratello non è ancora arrivato?
- No!
- Eheheh! È la terza volta questo mese.
- Devo telefonargli. Mi prestate il telefono? Ho dimenticato il mio a
casa.
- Io ce l’ho nell’armadietto, se vuoi te lo vado a
prendere?
- Maiu, sei un tesoro! Vengo con te!
- Aspettate tutte e due!
- Cosa c’è Akyko, ti sei ricordata di avere il
cellulare in tasca?
- Eheheh
- No! Se non sbaglio quello che sta arrivando sulla moto è
tuo fratello.
- No…non è lui…quella non è
la moto di mio fratello. È meglio che andiamo a prendere il
cellulare, oppure oggi finirò di lavorare a mezzanotte. Uffa!
Sayuri aveva ragione, quello non era Toshi, ma quello che non sapeva
era che il ragazzo sulla moto era lì per accompagnare lei.
- Sayuri!
- Seia! E tu cosa ci fai qui?
- Mi ha telefonato tuo fratello dicendomi di venirti a prendere
perché ha dovuto partecipare ad una riunione importante con
un emittente televisiva.
- Hai visto! E tu che eri già pronta per ucciderlo.
- Ah, Seia, ti presento due mie compagne e amiche, lei è
Maiu Satou.
- P…pi…piacere.
- Si, si, pi pi…io sono Akyko Nakamura, e tu chi sei?
Sayuri, com’è che ci nascondi questo bel ragazzo?
- Lui è Seia Makimura.
- Lui…è…quel…Seia
Makimura?
- Piacere di conoscervi. Sayuri mi ha parlato molto di voi. Loro sono quelle Akyko e Maiu?
- Si, si…io ne conosco solo due! Eheheh!
- Tu gli hai parlato di noi due?
- Si, me ne ha parlato molto!
- Sayuri, facci una foto.
- Come? Tu avevi il cellulare in tasca?!
- Noi saremo in ritardo…
- Hai visto? È in ritardo…allora muoviamoci a
fare questa foto.
***
- Allora alla fine sei riuscita a fare amicizia con loro? Sono molto
simpatiche.
- Fermati, siamo arrivati! Devo farle qui le foto. Si, sono riuscita a
trovare il coraggio di avvicinarle e tutto grazie a te.
- Io sono andato via. Tu hai fatto tutto da sola!
- Senza il tuo aiuto non avrei mai cominciato.
- Sayuri! Sbrigati!
- Arrivo! Grazie per aver fatto quelle foto con Akyko e Mayu. Sono
state molto felici di conoscerti.
- E tu?
- …
- Tu sei felice di conoscermi?
- Certo!
- Perché?
- Ma che domande mi fai?
- Perché?
- Perché tu sei capace di cambiare la vita delle
persone…è un dono il tuo. Mi hai cambiato la
vita, e te ne sarò per sempre grata. E tu? Sei felice di
conoscermi?
- Si!
- SAYURI!!
- Devi andare.
- Mi raccomando, non scordarti di venirmi a riprendere.
- Io non vado da nessuna parte.
_______________________________L’angolo
di BluRei
note:
1 Shanxi:
è una provincia nella parte settentrionale della Repubblica
Popolare Cinese
2 Grazie padre,
formale (interpreto questo come una forma di rispettoso e ammirato
ringraziamento che Seia fa a suo padre)
Ciao…che
ne dite di questo capitolo? Spero proprio che vi piaccia…io
ci ho pensato tanto prima di decidermi a pubblicarlo ed ho avuto molti
problemi a scriverlo…non mi decidevo mai sul da farsi,
comunque adesso è pubblicato e non si piange sul latte
versato…Giusto? A voi l’ardua sentenza…
INVITO:
invito tutti coloro
che scrivono a partecipare alla raccolta di poesie sull'amicizia: Amore
senza le ali?
Ed ora un
po’ di sana pubblicità:
Sheila84 (cuore di
mamma) ha pubblicato la sua prima storia originale, sezione avventura,
“Iraq”. IPIPIPURRA’!!!! Mi farebbe
piacere che la sostenessimo…diamole un po’ di
coraggio…arigatò
In RR:
Poesia-fic…di Celestellina…se vi piace la poesia,
partecipate in tante…facciamo vedere che anche noi della
sezione originale siamo capaci di sostenerci…
E inoltre se fossi in
voi darei un’occhiatina alla storie mitologiche di
Calliroe
Se invece siete
appassionati di Sailor moon, la storia: “Specchiarmi e vedere
te” di Luisina è molto interessante e non
perdetevi la sua "piccola raccolta di poesie" belle e ricche di
sensibilità.
Soundless di LisettaH,
sveliamo l’intrigo…chi è Maverick?
Adesso ho finito
veramente…voglio ringraziare tutte quelle persone che danno
un minimo di importanza a queste mie “recensioni”.
Allora passo ai
ringraziamenti che cominciamo con un Grazie a tutti quelli che leggono
e che si estende a chi ha recensito:
BabyzQueeny:
carissima, non ti preoccupare ogni tua domanda avrà una
risposta…dammi solo un po’ di tempo, sono contenta
che la storia continui a piacerti…kiss
lisettaH:
amica mia, se ben ricordi il nostro Seia ha sempre avuto qualche
problemino con l’alimentazione…purtroppo il
ragazzo è un po’ autodistruttivo…ed hai
ragione…faremo in modo che sia Sayuri ad aiutarlo???? Per
quanto riguarda lo sconto non penso proprio che fosse uno dei suoi
pensieri principali in quel momento…anche lui avrebbe voluto
baciare la dolce Sayuri ma si sente inadeguato il
poverino…continua a seguirmi e vedrai…intanto
fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo
scoppiettante…kiss
Calliroe:
lo so che la notizia vi ha sconvolte un po’ tutte ma
già da Idol si capiva che Seia non era proprio un ragazzo
tranquillo…per quanto riguarda il lieto fine…ci
penserò…non fosse altro per i tuoi lampioni
luccicanti…kiss
Kaoru:
cara Kaoru per quanto riguarda Yuen prova a fondare un club ed una
raccolta di firme per eliminarla dalla storia…per quanto
riguarda il nostro Seia, il ragazzo è sempre stato un
po’ autodistruttivo, quindi dobbiamo stare a
vedere…chissà cosa avrà in mente la
pazza scrittrice (che poi sarei io…eheheheh)…per
questo e per i prossimi capitoli ti suggerisco un fazzoletto ed una
caramella..ihihih…ne vedremo delle belle…kiss
_sefiri_:
carissima, hai colto perfettamente il senso del comportamento di
S&S, hanno paura delle cose che sono cambiate e di quelle che
sono rimaste tali e quali…staremo a
vedere…intanto ti ringrazio per il tempo che dedichi a
leggere e recensire la mia storia…kiss
Luisina:
hai proprio ragione…il nostro è un eroe
debole…un bello non spaccone…sono rari ma a me
piace farli esistere…è vero che la frase finale
è stata un po’ deludente
ma…vedremo…vedremo…grazie per il
sostegno…kiss
Sheila84:
forse hai ragione…l’autrice è proprio
impazzita…ormai la storia gli è sfuggita di
mano…ihihihih..kiss
Laprinc:
Seia sta lottando tra la mente e il cuore…neanche lui ha le
idee molto chiare ed è per questo che l’ha portata
al parco…ma il piccolo problema che si porta dietro gli
impedisce di essere felice e di sentirsi adatto alla piccola Sayuri
vedremo in futuro cosa succederà…grazie di cuore
per il sostegno che non manchi mai di darmi…kiss
Celestellina:
mia cara amica intanto ti ringrazio perché nonostante la
tecnologia ci sia contraria tu continui a seguirmi ed a
recensirmi…doumo arigatou…è vero, la
storia si complica un poco ma non ti preoccupare ho tutto sotto
controllo…forse…kiss
KissKiss!!
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