Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: BluRei    24/01/2009    13 recensioni
* (Il seguito di Idol) * Dopo una lunga attesa mi sono decisa... * Cosa succederà quando, dopo tre anni, Seia tornerà a casa di Toshi e Sayuri e non troverà più una ragazzina di quindici anni ma una piccola donna? E che fine hanno fatto i ciondoli che Sayuri aveva comprato come pegno della loro amicizia? * Tutto questo e molto di più ne: "La stagione dei ciliegi in fiore"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 4

Are you happy to know me?



Proprio come la prima volta, le parole di Seia arrivarono alle orecchie di Sayuri come un fulmine a ciel sereno. Aveva sperato in quel bacio con tutta se stessa. Questa volta non si sarebbe tirata indietro, non avrebbe avuto paura e gli avrebbe confessato di volere non solo quel bacio, ma centinaia di altri baci. Ogni giorno. Ma non fu così, Seia si tirò in dietro. Cosa lo spingeva a reprimere i suoi sentimenti?

- “Quanto avrei voluto far finta di stare con te ancora. Avrei voluto baciarti, proprio come quella volta. Ma ripensare al passato è inutile! Io non sono più lo stesso ragazzo di tre anni fa! E forse anche allora fingevo. Uno con i miei problemi come può sperare di poter amare una persona dolce e sensibile come Sayuri?”

- “Sembra così pensieroso. Non riesco a capire cosa gli passi per la mente. Dov’è finito il mio Seia? Quel ragazzo che amava ridere e scherzare.”

- “Basta pensare a queste cose! Devo vivere giorno per giorno. E poi…anche lei sembra essersi rattristata. Ricordati Seia: qualunque cosa accada, mai far spegnere quello splendido sorriso!” Allora entriamo?

- S…si!

Cercò di fare finta di nulla e gli sorrise. Lui sembrava già abbastanza serio e non le sembrò il caso di rendere la serata ancor più greve. Affrettò il passo e cominciò a camminargli accanto. Lei non era bassa, anzi, ma vicino a lui sembrava proprio una bambina. Le piaceva vedersi a fianco a lui, amava l’idea che gli altri potessero scambiarla per la sua fidanzata.

Era assorta in questi pensieri Sayuri, quando un gruppo di ragazzine le si avvicinarono urlando e brandendo penne e quaderni. Era così presa dalla situazione che non aveva affatto pensato alla possibilità di essere riconosciuta dai fans.

Ormai era troppo tardi e non poteva certo voltare le spalle e scappare. Tutta la sua carriera si basava sulla popolarità e sull’affetto dei suoi adorian. Sfoderò il suo sorriso migliore e cominciò a firmare autografi ed a lasciarsi fotografare.

Non appena vide il nuvolo di ragazzine accalcarsi intorno a Sayuri, Seia si allontanò silenziosamente e si sedette su di una panchina, poco distante. Ormai erano lontani i giorni in cui era lui al centro dell’attenzione di centinaia di ragazzine urlanti. Non era geloso, non di Sayuri, si rendeva però conto che ormai la ragazza non aveva più bisogno di nessuno. Sayuri era cresciuta ed era capace di vivere da sola. Si diede dello stupido pensando a ciò che lo aveva spinto nuovamente in Giappone. Non c’era più nulla da continuare. Entrambi avevano preso le loro strade e niente ormai li univa.

- Ah, eccoti!
- Scusami se mi sono allontanato.
- No, sei tu che devi scusarmi. Non ho pensato a camuffarmi un po’ per non farmi riconoscere dai fans. Ti ho fatto perdere un sacco di tempo, ma se vuoi possiamo andare.
- Veramente si è fatto tardi e…sono un po’ stanco.
- Ma sono appena…O MAMMA!! Si sono fatte le dieci e mezza. Scusa!
- Non è colpa tua, e poi…non potevi certo cacciare i tuoi ammiratori?!
-  Già. “Però sono triste lo stesso. Avrei tanto voluto divertirmi insieme a te!”

In silenzio, salirono sulla moto e si diressero verso casa.

Non era questo che avevano immaginato, non era così l’incontro che si aspettavano. Niente era andato per il verso giusto in quella lunga giornata. Niente!

Gli occhi di Seia, immobili e gelidi, lasciavano trasparire la rabbia che in quel momento provava verso se stesso.

Se solo fosse stato più deciso tre anni prima.

Se si fosse opposto al volere di sua madre, avrebbe vissuto sicuramente una splendida storia d’amore insieme alla piccola Sayuri e si sarebbe risparmiato tanti problemi e fissazioni deleterie. Invece, su quella moto, stava gettando al vento dei sentimenti puri e forti. In un moto di rabbia si morse il labbro e si fermò solo quando sentì il sapore del sangue.

Sayuri, dal canto suo, non poteva fare a meno di colpevolizzarsi. Due parole continuavano ad ossessionarla: Se solo.

Se solo lui non fosse partito tre anni prima.

Se solo io mi fossi dichiarata tre anni prima.

Se solo io lo avessi chiamato in questi tre anni.

Se solo l’avessi abbracciato oggi.

Se solo l’avessi baciato oggi.

Non voleva piangere, le si sarebbero gonfiato gli occhi e allora come avrebbe potuto nascondere i suoi sentimenti?

No, non voleva piangere, eppure, le lacrime, caparbie, cominciarono ad affacciarsi sul viso. Un fremito le attraversò il corpo, rabbia, dolore e frustrazione.

Anche Seia si accorse di quel brivido, “Hai freddo?”, le chiese.

- No, è stato solo un brivido.
- Un brivido non è mai solo un brivido, potrebbe diventare un raffreddore.

Il ragazzo fermò la moto, si tolse la giacca e gliela porse, Sayuri abbozzò un sorriso continuando a ribadire che non ne aveva bisogno ma Seia insistette, le puntò l’indice sulla fronte e:

- Non insistere, non vorrai che mi prenda una bella sgridata da tuo fratello?

Sayuri arrossì, sorrise ed abbassò il viso, non doveva essere così carino con lei.

Quel sorriso! Quello splendido sorriso!

Quanto gli era mancato; pulito, brillante, disarmante. Avrebbe voluto stringerla a se, ma non poteva, Sayuri finalmente aveva una vita tranquilla e lui, con i suoi casini, non doveva portare ombre su quella splendida luce! Si voltò, mise in moto e si diresse verso casa.

- Mi dispiace.
- …
- Potevamo divertirci al luna-parck.
- Ti ho già detto che non è stata colpa tua. Adesso non ci pensare più… è meglio andare a dormire.

Fecero solo pochi passi su per la scala quando sentirono uno strano gridolino. Prima piano e poi più forte. Sayuri si fermò di colpo, avrebbe voluto sprofondare. Dopo il gridolino si sentì ansimare e a quel punto anche Seia si fermò, non era possibile, aveva sicuramente sentito male!

Un gemito mise la parola fine ai fraintendimenti.

I due si scrutarono, subito Sayuri cominciò a fissare il soffitto e poi abbassò lo sguardo. Non avrebbe voluto trovarsi in quella situazione proprio davanti a lui. Cosa avrebbe potuto dire? Come avrebbe potuto spiegargli? Ma forse non c’era motivo di spiegare nulla, Seia avrebbe capito anche da solo. Purtroppo!

Era carina con il viso tutto rosso e quasi gli scappò un mezzo sorriso.

- “ Toshi, cosa ti salta in mente? Potreste evitare di fare tutto questo rumore visto che ci sono ospiti in casa! ”
- “ Toshi, cosa cavolo ti salta in mente? Potresti evitare di fare tutto questo casino visto che c’è tua sorella in giro per casa! ” Ma è quello che sembra?
- Credo proprio di si.
- “Che gli passa per la testa a quello scemo di Toshi? Almeno potrebbe fare più piano, non si rende conto che in giro per casa c’è sua sorella? Quella gallina deve avergli fritto il cervello!”
- Io devo fare i compiti per domani, se vuoi possiamo andare in cucina…lì si sente meno.
- Sei sicura che non ti disturbo?
- No! Cioè si! Cioè, no, non mi disturbi e si, sono sicura che non mi disturbi.
- Hmf!
- “Ecco, sto facendo la figura della scema!” Volevo dire che non mi disturbi perché devo fare i compiti di inglese e quindi potresti anche aiutarmi.
- Capisco. Allora ti aiuto volentieri.

Sayuri fece strada e Seia la seguì dando prima un ultimo sguardo indispettito verso la porta della camera da letto di Toshi, da dove continuavano a provenire gemiti e sospiri.

Non riusciva a credere di essere riuscita a convincerlo. La visita al luna-parck era stata deludente e non pensava di riuscire a tirare fuori nulla di buono da quella serata. Da brava padrona di casa mise subito l’acqua sul fuoco per preparare del the.

- Vuoi anche una fetta di torta con il the?
- No, grazie. Credo di aver mangiato troppo a cena. “Bugiardo!” Allora cosa devi studiare?
- Il genitivo sassone. Non riesce ad entrarmi in testa! A questo punto dovrei saperlo usare perfettamente ma…sono stupida vero? “Veramente so usare perfettamente il genitivo sassone ma…è così bello averti accanto.”
- Hmf!
- Perché ridi? Non è giusto! Per te è facile parlare…
- Hai ragione, scusa. Allora: la costruzione inglese del genitivo sassone esprime una relazione di appartenenza, ad esempio: la casa di Sayuri diventa: Sayuri’s house. Quindi, possessore, più ‘s, più cosa posseduta. Guarda questo esercizio alla fine della pagina.

Il cuore di Sayuri fece un tonfo. Seia per indicarle l’esercizio si era chinato su di lei toccandole la schiena col il petto. Un brivido le percorse la schiena. Si sentiva una stupida, del resto non stava accadendo niente di strano, ma sentire il contatto con il corpo di lui era una cosa così rara che anche un piccolo gesto come quello le aveva fatto girare la testa. E le cose non migliorarono quando sentì i capelli di lui accarezzarle il viso. Fece un lungo respiro silenzioso per odorarne il profumo e si meravigliò nel sentire che sapevano di sandalo, aveva usato il suo shampoo. Accennò un sorriso e cercò di ricomporsi, non poteva certo distrarsi mentre Seia cercava di insegnarle l’inglese!

- Sayuri, mi stai ascoltando? I sostantivi plurali che terminano per s prendono solo l’apostrofo, mentre i nomi propri che terminano per s possono prendere sia ‘s che il solo apostrofo.
- Si, questo è semplice ma poi ci sono un sacco di altre regoline.
- Se le guardiamo una ad una viene più facile. Aspetta!
- Aaa

Un altro gemito, più forte, arrivò dal piano di sopra, Seia fece un respiro e continuò a parlare, ma non riuscì a terminare neanche la frase che: “si”, “dai”, “ancora”, “più forte”. Sembrava quasi che lo facessero apposta.

Voleva ignorarli, voleva farlo con tutto se stesso, voleva farlo per restare con lei, ma quei lamenti e quelle parole lo mettevano a disagio.

Non poteva guardarla e fare finta di niente, Sayuri era una ragazza, una splendida ragazza, una giovane donna attraente. Come poteva ignorarlo?

Chiuse gli occhi, fece forza su se stesso e disse quella frase che gli costava tanto, tutta d’un fiato.

- E’ meglio che io vada!
- Dove vai?
- Vado a fare un giro…quest’atmosfera è stressante.
- E non mi aiuti più!
- Credo che riuscirai a fare quegli esercizi anche da sola, non credi?

Le strizzò l’occhio, prese la giacca che aveva poggiato sullo schienale della sedia e uscì. Quel gesto fece sorridere anche Sayuri, allora lui sapeva. Il genitivo sassone non era mai stato un problema per lei. Sapeva, ed era stato al gioco.

Pensò a Toshi, pensò a lui e Yuen di sopra, in camera da letto, felici e ignari, non sapevano che quella notte erano stati creatori e carnefici di una complicità tra amanti celati.

Anche lui si allontanò pensando alla fortuna che il suo amica aveva nel poter stringere a se la donna amata. Avrebbe voluto farlo anche lui, avrebbe voluto stringere a se Sayuri, accarezzarla, baciarla, ma non poteva, non era degno di lei, non si sentiva capace di portare qualcosa di positivo nella vita di lei. Solo paura e disgusto. Paura e disgusto di se stesso.

Prese la moto di Toshi e si diresse verso la città. Il suo intento era solo uno: dimenticare ciò che aveva e ciò che non avrebbe potuto avere. E com’è risaputo, non c’è nulla di meglio di una bella sbronza per cancellare se stessi.

Sayuri cercò di restare sveglia per poterlo rivedere e dargli la buonanotte ma si era fatta già l’una e l’indomani mattina sarebbe dovuta andare a scuola così, vinta dal sonno, si addormentò.

Quando Seia tornò a casa erano le tre della notte, le luci in casa erano tutte spente e così tirò un sospiro di sollievo, in quelle condizioni non voleva correre il rischio di incontrarla. E fu fortunato, non incontrò Sayuri…

- Ah! Seia! Ti sembra questa l’ora di sgattaiolare in casa dalla porta di servizio? Mi hai fatto prendere un colpo!
- Scussssha. E a te sshembra questo il modo di andare girando per cassha sshapendo che ci sshono ospiti? Sei mezza nuda.
- Io vado in giro come mi pare! Hmf! Perché ti imbarazzo? Non hai mai visto il seno di una donna? O forse hai paura perché sei ubriaco e potresti non essere capace di controllarti?
- Io ssho controllarmi benissscimo! Non sshei il mio tipo. Hmf!
- Però tu potresti essere il mio!

Nel dire quella frase, Yuen si allungò fino a baciare il labbro inferiore di Seia e facendolo sfiorò con il seno nudo il petto ed il braccio di lui.

Seia non riuscì a muovere un solo dito. Sarà stato l’alcool o forse la sorpresa, fatto sta che Seia non si mosse, rimase immobile lasciando che Yuen lo baciasse.

- Ih ih ih…Non sembri affatto un occidentale di città…ma un imbranato contadino dello Shanxi.¹

“Un imbranato contadino dello Shanxi”, cosa voleva dire con quelle parole? Cosa si aspettava da Seia? Lei era la fidanzata del suo migliore amico, non avrebbe mai fatto un torto a Toshi!

Si spostò e la guardò andare via con il suo fare provocante. Aprì il rubinetto del lavello e riempì un bicchiere d’acqua. Aveva la bocca impastata.

Quando ebbe finito posò il bicchiere nel lavandino, pensò per un attimo all’accaduto, quella convivenza non avrebbe potuto durare ancora a lungo, e poi si voltò per andare in camera sua.

- AH! Sshei tu?! Mi hai fatto prendere un colpo!
- Hmf! Ti spaventi facilmente! Hai la coscienza sporca? Eheheh…dove sei stato?

Toshi non doveva neanche sospettare che lui e Yuen si fossero incontrati in cucina. Seia non aveva fatto nulla di cui pentirsi ma Toshi non avrebbe capito.

- Sshono appena rientrato.
- Sei ubriaco.
- Ssholo un po’ brillo!
- Seia…tu ed io siamo sempre stati amici ma…non farti vedere in queste condizioni da Sayuri. Lei ti ammira, ti è grata per avergli fatto intraprendere la carriera di Idol ma…tu continui ad avere sempre lo stesso atteggiamento autodistruttivo. Perché Seia?
- Hmf! Per te è facile parlare, tu hai il rispetto di tutti.
- Il tuo problema non è il rispetto che non hai ma quello che non vuoi!
- Buonanotte.
- Buonanotte…e…
- Non c’è bisogno che ti scusi, le cose che hai detto sono vere e…e poi sono ubriaco, domani non ricorderò più nulla!

***

- Buongiorno.
- Buongiorno. Dormito bene?
- Diciamo di si. Eheheh…Seia dov’è?
- Starà ancora dormendo, stanotte è rientrato tardi.
- Lo vado a chiamare o si perderà la colazione.
- È inutile che sali!
- Yuen?!
- Seia è già uscito. L’ho visto quando sono uscita per correre.
- Peccato! Gli avevo preparato i suoi piatti preferiti.
- Tu ti dai troppo da fare per questo ragazzo. Non sarà mica che ti piace?!
- Ma che dici? “E poi, anche se fosse non lo direi a te!” io vado o faccio tardi.
- Sayuri, non ti scordare che oggi hai delle foto molto importanti da fare.
- Si, si…uscirò alla fine delle lezioni mattutine…tu piuttosto, non ti scordare di venirmi a prendere.

Quando aveva urlato quell’ultima frase, Sayuri era già davanti alla porta, un po’ delusa e un po’ sollevata. Gli mancavano gli atteggiamenti affettuosi di Toshi ma era contenta che lui non li lasciasse andare a troppe effusioni davanti a Yuen, non gli andava di condividere con lei quei momenti speciali.

Era quasi uscita quando si sentì chiamare: “Sayuri”. Non fece neanche in tempo a girarsi che si ritrovò avvolta da un tenero abbraccio.

- Ti voglio bene, lo sai?
- Si! E anche io te ne voglio.
- Ti sto trascurando, vero?
- Ma che dici?
- Sei felice Sayuri?
- Si!

Svincolandosi dall’abbraccio del fratello, Sayuri si voltò e fece un grande sorriso. I suoi splendidi occhi verdi si illuminarono come scintille di stelle filanti.

Toshi restò a guardarla andare via, per qualche minuto. Sorrise osservando come la sua sorellina, pur essendo diventata una splendida diciottenne, fosse rimasta una bimba con gli occhi che brillano.

La sua bocca sorrideva, ma gli occhi di Toshi erano quelli di un fratello preoccupato.

- “Perché hai voluto regalare il tuo cuore proprio a lui Sayuri? ti farà soffrire!”

***

- Seia!
- Sembri sorpreso papà. Te l’avevo detto che sarei venuto a trovarti.
- Hmf! E dovevi crederti?
- Eheheh! No.
- Hai bevuto?
- …
- Non c’è bisogno che mi rispondi, tanto lo so. Hai gli occhi tutti rossi. Io non capisco!
- Papà…per favore…mi hanno già fatto il discorsetto per oggi!!
- Il tuo amico giapponese? Sono contento che tu abbia trovato dei buoni amici qui in Giappone. Seia, non sprecare la tua vita…non lasciarti andare alla deriva…dimentica il passato e vai avanti! Cosa sei venuto a fare in Giappone?...Io non voglio saperlo, però fallo! Per quanto mi sarà possibile io ti sosterrò.
- Arigatò gozaimasu otou-san².

I due uomini si abbracciarono, avevano sofferto molto in passato e adesso stavano cercando di andare avanti. Il signor Makimura non potè trattenere le lacrime, sperava con tutto il cuore di riuscire a cambiare il corso della vita del figlio che sembrava essersi stancato di vivere.

Avrebbe fatto qualunque cosa per aiutarlo e lo dimostrò subito.

- A proposito della tua permanenza qui. Ho un regalo per te.
- Non dovevi.
- Voglio che tu ti senta libero di girare, cercare e di portare in giro chi vuoi. All’inizio avevo pensato ad una macchina, ma poi…beh…eccoti le chiavi del tuo nuovo mezzo di trasporto.
- E’…una moto? Grazie!

***

- Lo sapevo! Se n’è dimenticato di nuovo!
- Tuo fratello non è ancora arrivato?
- No!
- Eheheh! È la terza volta questo mese.
- Devo telefonargli. Mi prestate il telefono? Ho dimenticato il mio a casa.
- Io ce l’ho nell’armadietto, se vuoi te lo vado a prendere?
- Maiu, sei un tesoro! Vengo con te!
- Aspettate tutte e due!
- Cosa c’è Akyko, ti sei ricordata di avere il cellulare in tasca?
- Eheheh
- No! Se non sbaglio quello che sta arrivando sulla moto è tuo fratello.
- No…non è lui…quella non è la moto di mio fratello. È meglio che andiamo a prendere il cellulare, oppure oggi finirò di lavorare a mezzanotte. Uffa!

Sayuri aveva ragione, quello non era Toshi, ma quello che non sapeva era che il ragazzo sulla moto era lì per accompagnare lei.

- Sayuri!
- Seia! E tu cosa ci fai qui?
- Mi ha telefonato tuo fratello dicendomi di venirti a prendere perché ha dovuto partecipare ad una riunione importante con un emittente televisiva.
- Hai visto! E tu che eri già pronta per ucciderlo.
- Ah, Seia, ti presento due mie compagne e amiche, lei è Maiu Satou.
- P…pi…piacere.
- Si, si, pi pi…io sono Akyko Nakamura, e tu chi sei? Sayuri, com’è che ci nascondi questo bel ragazzo?
- Lui è Seia Makimura.
- Lui…è…quel…Seia Makimura?
- Piacere di conoscervi. Sayuri mi ha parlato molto di voi. Loro sono quelle Akyko e Maiu?
- Si, si…io ne conosco solo due! Eheheh!
- Tu gli hai parlato di noi due?
- Si, me ne ha parlato molto!
- Sayuri, facci una foto.
- Come? Tu avevi il cellulare in tasca?!
- Noi saremo in ritardo…
- Hai visto? È in ritardo…allora muoviamoci a fare questa foto.

***

- Allora alla fine sei riuscita a fare amicizia con loro? Sono molto simpatiche.
- Fermati, siamo arrivati! Devo farle qui le foto. Si, sono riuscita a trovare il coraggio di avvicinarle e tutto grazie a te.
- Io sono andato via. Tu hai fatto tutto da sola!
- Senza il tuo aiuto non avrei mai cominciato.
- Sayuri! Sbrigati!
- Arrivo! Grazie per aver fatto quelle foto con Akyko e Mayu. Sono state molto felici di conoscerti.
- E tu?
- …
- Tu sei felice di conoscermi?
- Certo!
- Perché?
- Ma che domande mi fai?
- Perché?
- Perché tu sei capace di cambiare la vita delle persone…è un dono il tuo. Mi hai cambiato la vita, e te ne sarò per sempre grata. E tu? Sei felice di conoscermi?
- Si!
- SAYURI!!
- Devi andare.
- Mi raccomando, non scordarti di venirmi a riprendere.
- Io non vado da nessuna parte.






_______________________________L’angolo di BluRei




note:

1 Shanxi: è una provincia nella parte settentrionale della Repubblica Popolare Cinese
2 Grazie padre, formale (interpreto questo come una forma di rispettoso e ammirato ringraziamento che Seia fa a suo padre)

Ciao…che ne dite di questo capitolo? Spero proprio che vi piaccia…io ci ho pensato tanto prima di decidermi a pubblicarlo ed ho avuto molti problemi a scriverlo…non mi decidevo mai sul da farsi, comunque adesso è pubblicato e non si piange sul latte versato…Giusto? A voi l’ardua sentenza…

INVITO:
invito tutti coloro che scrivono a partecipare alla raccolta di poesie sull'amicizia: Amore senza le ali?

Ed ora un po’ di sana pubblicità:

Sheila84 (cuore di mamma) ha pubblicato la sua prima storia originale, sezione avventura, “Iraq”. IPIPIPURRA’!!!! Mi farebbe piacere che la sostenessimo…diamole un po’ di coraggio…arigatò

In RR: Poesia-fic…di Celestellina…se vi piace la poesia, partecipate in tante…facciamo vedere che anche noi della sezione originale siamo capaci di sostenerci…

E inoltre se fossi in voi darei un’occhiatina alla storie mitologiche  di Calliroe

Se invece siete appassionati di Sailor moon, la storia: “Specchiarmi e vedere te” di Luisina è molto interessante e non perdetevi la sua "piccola raccolta di poesie" belle e ricche di sensibilità.

Soundless di LisettaH, sveliamo l’intrigo…chi è Maverick?

Adesso ho finito veramente…voglio ringraziare tutte quelle persone che danno un minimo di importanza a queste mie “recensioni”.

Allora passo ai ringraziamenti che cominciamo con un Grazie a tutti quelli che leggono e che si estende a chi ha recensito:

BabyzQueeny: carissima, non ti preoccupare ogni tua domanda avrà una risposta…dammi solo un po’ di tempo, sono contenta che la storia continui a piacerti…kiss

lisettaH: amica mia, se ben ricordi il nostro Seia ha sempre avuto qualche problemino con l’alimentazione…purtroppo il ragazzo è un po’ autodistruttivo…ed hai ragione…faremo in modo che sia Sayuri ad aiutarlo???? Per quanto riguarda lo sconto non penso proprio che fosse uno dei suoi pensieri principali in quel momento…anche lui avrebbe voluto baciare la dolce Sayuri ma si sente inadeguato il poverino…continua a seguirmi e vedrai…intanto fammi sapere cosa ne pensi di questo capitolo scoppiettante…kiss

Calliroe: lo so che la notizia vi ha sconvolte un po’ tutte ma già da Idol si capiva che Seia non era proprio un ragazzo tranquillo…per quanto riguarda il lieto fine…ci penserò…non fosse altro per i tuoi lampioni luccicanti…kiss

Kaoru: cara Kaoru per quanto riguarda Yuen prova a fondare un club ed una raccolta di firme per eliminarla dalla storia…per quanto riguarda il nostro Seia, il ragazzo è sempre stato un po’ autodistruttivo, quindi dobbiamo stare a vedere…chissà cosa avrà in mente la pazza scrittrice (che poi sarei io…eheheheh)…per questo e per i prossimi capitoli ti suggerisco un fazzoletto ed una caramella..ihihih…ne vedremo delle belle…kiss

_sefiri_: carissima, hai colto perfettamente il senso del comportamento di S&S, hanno paura delle cose che sono cambiate e di quelle che sono rimaste tali e quali…staremo a vedere…intanto ti ringrazio per il tempo che dedichi a leggere e recensire la mia storia…kiss

Luisina: hai proprio ragione…il nostro è un eroe debole…un bello non spaccone…sono rari ma a me piace farli esistere…è vero che la frase finale è stata un po’ deludente ma…vedremo…vedremo…grazie per il sostegno…kiss

Sheila84: forse hai ragione…l’autrice è proprio impazzita…ormai la storia gli è sfuggita di mano…ihihihih..kiss

Laprinc: Seia sta lottando tra la mente e il cuore…neanche lui ha le idee molto chiare ed è per questo che l’ha portata al parco…ma il piccolo problema che si porta dietro gli impedisce di essere felice e di sentirsi adatto alla piccola Sayuri vedremo in futuro cosa succederà…grazie di cuore per il sostegno che non manchi mai di darmi…kiss

Celestellina: mia cara amica intanto ti ringrazio perché nonostante la tecnologia ci sia contraria tu continui a seguirmi ed a recensirmi…doumo arigatou…è vero, la storia si complica un poco ma non ti preoccupare ho tutto sotto controllo…forse…kiss



KissKiss!!


   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: BluRei