La mia sveglia suona alle
nove e mezzo e io sono tentata di lanciare il cellulare dalla
finestra.
Sono
consapevole di essere masochista, imposto la sveglia pure in estate,
ma se non faccio così mi sveglio direttamente all'ora di
pranzo e non mi sembra il caso.
Spengo
la sveglia e rimango in ascolto.
Mio
padre, mia madre e mia sorella sono già svegli e fanno troppo
casino per i miei gusti.
Ad
un tratto sento il continuo abbaiare di un cane.
Allora,
avete presente quei cani minuscoli e insopportabili che abbaiano
ventiquattro ore al giorno e, di conseguenza, ti rompono le palle
ininterrottamente? Ecco, i nostri adorati vicini della casa accanto
hanno una simpatica cagnolina di questo tipo in cortile e l'hanno
chiamata Giulietta. Ora, io mi chiedo, ma che razza di nome è
per un cane? Ma che schifo!
A
fare schifo non è solo il nome, ma pure il cane e la sua
padrona, Donatella.
Quest'ultima,
infatti, tratta Giulietta come se fosse sua figlia: appena la sente
abbaiare (ciò accade innumerevoli volte durante l'arco della
giornata, dato che quel cane rompicoglioni non sa fare altro), si
precipita fuori di casa e comincia a gridare come un'invasata:
"GIULIETTA! VIENI QUI! GIULY! VIENIIIII!!!!"
La
cosa migliore è che la mia finestra si affaccia proprio sul
loro cortile e io, in uno stato confusionale, sento tutto e sono
tentata di lanciare il dizionario Castiglioni-Mariotti dalla
finestra, magari riesco a tramortire quella bestia che continua ad
abbaiarmi nelle orecchie, mentre Donatella la insegue per tutto il
cortile.
Che
scenetta patetica!
"Giovy,
alzati, il caffè è pronto!" grida mia sorella
dalla cucina.
Ah,
sì, è vero, mi devo presentare. Scusate, sono ancora
mezzo addormentata.
Mi
chiamo Maria Giovanna e da sedici anni maledico i miei genitori
perché mi hanno appioppato questo nome a dir poco osceno.
Non
c'è molto altro da dire.
Mi
alzo e arrivo in cucina come uno zombie, per niente pronta ad
affrontare l'ennesima giornata di caldo insopportabile.
Devo
iniziare i compiti delle vacanze, devo darmi una mossa e cominciare a
tradurre versioni di latino come se non ci fosse un domani.
Sì,
me lo sento, oggi sono ispirata, mi metterò d'impegno e
tradurrò la prima versione fino all'ultima parola.
Il
mio sguardo passa dal dizionario al libro al quaderno al diario, non
ho la più pallida idea di cosa devo fare. Intanto una canzone
reggae non meglio specificata mi rimbomba nell'orecchio destro. Se
non avessi i miei auricolari per fare i compiti, mi verrebbe una
crisi di nervi e ridurrei il libro di latino in tanti coriandoli
colorati.
Imbambolata
davanti a quei geroglifici incomprensibili, prendo una drastica
decisione: chiudo libro e quaderno con un colpo secco, domani
inizierò i compiti delle vacanze. Un giorno non fa la
differenza, giusto?
Mentre
mi dirigo in camera per rimettere il materiale a posto, un rumore
improvviso e fortissimo mi fa sobbalzare.
Diciamo
che mi sta per venire una sincope.
Intanto
il dizionario mi scivola dalle mani e cade pesantemente sul mio piede
destro. Sai, leggero, solo cinque chili, cosa vuoi che sia?
In
quel momento mi appaiono unicorni rosa, stelle cadenti e angeli
biondi che mi guardano con compassione.
E
io inizio a imprecare come uno scaricatore di porto in sindrome
pre-mestruale.
Quando
riprendo il controllo su me stessa, riconosco il motore di qualche
attrezzo dalla dubbia entità.
So
benissimo di chi è la colpa di tutto ciò: di un altro
delizioso vicino di casa, un settantenne di nome Pinuccio (dubito che
si chiami così all'anagrafe, e dubito che abbia anche un nome
vero), che si diverte a trapanare/tosare l'erba/smerigliare/azionare
un qualsiasi attrezzo in grado di terrorizzarmi a morte tutte le
mattine.
Arriva
un momento, durante la mattinata, in cui Pinuccio decide di mettersi
al lavoro e fare... insomma, qualsiasi cosa faccia. Così,
all'improvviso, accende un attrezzo a motore e a me, puntualmente,
viene un infarto fulminante.
Pensate
che ci abbia fatto l'abitudine? Bene, vi sbagliate.
Ho
soprannominato questo momento "armageddon", proprio perché
ogni volta mi viene da pensare che la fine del mondo sia vicina.
La
cosa sorprendente è che questo bastardo mi sorprende sempre
nei momenti meno opportuni: quando sto bevendo, quando sto
maneggiando oggetti fragili o pericolosi, quando sto facendo qualche
lavoro di precisione...
Pinuccio
e il suo tempismo.
Comunque
sono sempre più convinta che questo qui stia cercando di
perforare il muro di casa nostra per derubarci durante la notte.
"Fanculo
Pinuccio, se mi sono fratturata il piede per colpa tua, lo smeriglio
te lo infilo in un occhio..." borbotto mentre raccolgo il
dizionario e zoppico verso camera mia.
E
sento quel cane di merda che abbaia, spaventato dal rumore
improvviso, mentre Donatella continua a gridare: "GIULYYYYY!!!"
Ma
questa gente non ha altro da fare nella vita?
La
giornata non è cominciata proprio nel modo migliore, così
decido di svagarmi un po' collegando il mio cellulare all'impianto
stereo che abbiamo in soggiorno e ascoltando un po' di musica.
Mentre
ascolto "Argenti Vive" di Caparezza (come, non la
conoscete? Smammate, altrimenti qui trovate il link per ascoltarla:
https://www.youtube.com/watch?v=Z6X3hkgzMO0
), sento un fischio animalesco ormai familiare.
Che
palle, è il mio vicino Filippo! E adesso che cazzo vuole?
Filippo
(che somiglia negli atteggiamenti a Filippo Argenti - vedi testo
canzone sopraindicata) è il vicino di casa peggiore che si
possa avere.
Siccome
la finestra del soggiorno di casa mia dà sul retro della sua
casa, lui sente la musica che mettiamo con l'impianto (che non è
poi così alta) e, da bravo rompicoglioni, deve per forza
lamentarsi.
Sale
su una scaletta che ha appoggiato al muro di casa sua (non sto
scherzando, l'ha messa apposta per lamentarsi!), si affaccia e
comincia a fischiare con le dita tra le labbra in stile Heidi in
mezzo ai monti, proprio come un pastore che tenta di riunire il
gregge. E, come se non bastasse, grida anche: "OOOOH!!!
ABBASSATE!!!!!!"
Ma
non si renderà conto di essere ridicolo?
Ormai
questa storia va avanti da due anni, ci ho fatto l'abitudine. Le
prime volte mi sono spaventata e ho tolto la musica, adesso me ne
sbatto completamente.
Una
volta ha pure minacciato che ci avrebbe mandato i carabinieri. Io non
li ho mai visti, voi? Magari si sono persi mentre venivano!
Siccome
voglio divertirmi un po', ho pure iniziato a rispondergli. Non avete
idea delle belle conversazioni che si possono intavolare con un
coglione!
"Mi
scusi, signor Pippo, ma perché se le dà fastidio pure
quando respiriamo non si trasferisce con la sua famiglia sui monti?
Sa, lì c'è un bel silenzio e tanta aria fresca..."
gli ho consigliato una volta. Non ha mai seguito quel suggerimento.
Peccato, avrebbe fatto un favore a tutti.
"Buongiorno
signor Pippo! Cosa c'è, vuole che aumenti il volume? Beh, ha
ragione, immagino che da lì la canzone non si senta molto
bene! Aspetti, provvedo subito!" gli grido con ironia
affacciandomi alla finestra.
Così,
come se niente fosse, aumento il volume fino a coprire le sue urla
disumane. Ogni tanto si sente qualche fischio, ma io sono troppo
presa dalla canzone per dargli retta.
Ah,
ma quanto mi diverto!
Il
pranzo con la mia famiglia e il pomeriggio passano tranquillamente,
come al solito. Ogni tanto si sente Giulietta abbaiare e la sua
padrona gridarle dietro e mi viene voglia di fucilare entrambe.
Alle
sei e mezzo sono di nuovo sola a casa, come stamattina. Apro il frigo
e prendo uno yogurt al cocco per la merenda, poi mi posiziono sul
tavolo.
Sarebbe
molto meglio mangiare sul divano, ma mia madre non è della
stessa opinione, dato che ogni volta che mangio uno yogurt ne perdo
la metà per strada (?).
Mentre
svuoto il vasetto, sento un urlo animalesco proveniente da una casa
limitrofa.
"MAMMA,
MAMMA, GUARDA COME SONO BRAVO, GUARDA!!!!!" strilla Elio, un
moccioso di cinque anni posseduto dal demonio che vive qui vicino.
Sì,
come se non bastasse, abito vicino a Satana personificato, perché
quel bambino è tutto menché umano.
Ho
deciso cosa farò dopo: cercherò su internet il motivo
per cui i bambini urlano invece che parlare. Non so se lo avete mai
notato, ma io non ho mai sentito un bambino parlare ad un volume di
voce accettabile.
Sta
di fatto che Elio non fa altro che urlare dalla mattina alla sera,
farebbe perdere la pazienza pure a un santo!
Proprio
adesso quel mostro ha cominciato a soffiare convulsamente in un
flauto/armonica/qualsiasi strumento a fiato possa possedere un
bambino e possa essere sentito nel raggio di due dieci chilometri,
producendo un fischio così fastidioso che le mie orecchie
potrebbero cominciare a sanguinare da un momento all'altro. Continua
a soffiare ininterrottamente nel suo strumento e io gli auguro di
avere una crisi respiratoria e morire seduta stante.
"Dai
Elio, smettila di suonare, è fastidioso" lo ammonisce
(per modo di dire) suo padre con il tono più dolce e
flemmatico che io abbia mai sentito.
Un
prete che celebra un funerale sarebbe più autoritario di lui.
"MA
IO STO SUONANDO!" strilla Elio/Lucifero riprendendo il concerto.
Un
giorno di questi gli regalo una caramella avvelenata.
Così,
per cercare di coprire questo scempio, collego il cellulare allo
stereo per avere un po' di musica di sottofondo e accendo il
computer.
Sia
ben chiaro: quando sto al pc non mi piace avere la musica a un volume
molto alto, dato che sono seduta davanti alle casse.
Eppure,
inspiegabilmente, Filippo se ne accorge e comincia a fischiare e
urlare come al solito.
Adesso
mi ha rotto i coglioni!
Mentre
ascolto i Sud Sound System, mi affaccio alla finestra ed esclamo:
"Ehi signor Pippo! Come va? Complimenti per l'udito, si è
accorto che stavo ascoltando musica! Vedo che non gradisce i Sud
Sound System, in effetti non le ho mai chiesto che genere musicale
gradirebbe ascoltare! Non si preoccupi, il mio cellulare è
fornito di oltre mille canzoni, quindi si accettano anche proposte!"
Lo
osservo mentre continua a sbraitare e minacciarmi di chissà
cosa, non lo sto nemmeno ascoltando.
"Come?
Preferisce qualcosa di più pesante e movimentato? Stia
tranquillo, ho la soluzione giusta per lei! Senta, ultimamente ho
sempre una canzone in testa, adesso gliela faccio sentire e poi mi
dice cosa ne pensa, va bene?" grido, continuando a prenderlo per
il culo.
Lui,
intanto, ha afferrato un bastone e lo sta brandendo come se volesse
lanciarlo.
Se
potessi, gli farei un video!
Mi
allontano velocemente dalla finestra e faccio partire "Autotunage"
dei Limp Bizkit, aumentando un po' il volume.
Devo
smetterla di comportarmi così, ho paura che prima o poi
Filippo faccia qualche cazzata, tipo mandarci i carabinieri, e io ci
passo perché non so stare zitta e lo prendo sempre in giro.
Ma
come faccio a smettere? Troppo divertente!
La
prima a rincasare è mia sorella, alle otto.
Io,
intanto, ho spento musica e pc e ho letto un po', così lascio
un po' in pace Filippo.
Passa
qualche minuto, poi io e Clelia (così si chiama mia sorella)
sentiamo un cappannello di gente che grida: "BUON COMPLEANNO!"
in un giardino vicino al nostro.
Ah,
ecco, questi vicini me li dimentico sempre perché sono i meno
rompipalle del vicinato. Abitano tra la famiglia di Elio e quella di
Filippo.
Appena
sentiamo le prime note di "You Shook Me All Night Long"
degli AC/DC, io e mia sorella ci precipitiamo in cortile per
ascoltare.
A
quanto pare hanno organizzato una festa di compleanno a sorpresa per
qualcuno, e a questo qualcuno piacciono gli AC/DC, a quanto pare.
Benissimo,
è la prima cosa decente che sento nel nostro vicinato da
quando abito qui!
Io
e Clelia ci ritroviamo inevitabilmente a canticchiare inventando il
99% delle parole e ballare come due deficienti. Chi se ne frega, non
ci vede nessuno!
Quando
la canzone finisce, siccome sono ispirata, grido: "Siete
geniali!"
Non
so se qualcuno mi ha sentito perché subito dopo parte "Back
In Black". Fantastico!
Inevitabilmente
vedo Filippo che si affaccia oltre il muro di casa loro per
lamentarsi. No, questa scena è troppo esilarante!
Così
gli unici vicini decenti che ho sono costretti ad abbassare il volume
perché temono che quel beota chiami i carabinieri.
Sì,
certo, e io ho appena vinto un viaggio nei Caraibi!
Dopo
qualche altra canzone, i vicini tolgono del tutto la musica.
No,
che palle, mi stavo divertendo!
La
nostra cena è accompagnata da un forte aroma di sterco di
cane, sto per vomitare.
Anche
questo è merito di uno dei nostri vicini: Massimo, il marito
di Donatella.
Lui
ha un cane di grossa taglia, non chiedetemi la razza perché
non la so, rinchiuso in un recinto proprio vicino alla nostra cucina.
Quando
cala la sera, questo beota rinfresca il recinto del cane, senza
raccogliere gli escrementi. Quindi, come ci passa l'acqua, quelli
ricominciano ad emanare un odore poco gradevole.
E
ogni giorno si moltiplicano.
E
ogni giorno noi dobbiamo cenare a qualche metro da quel recinto.
Perché
il mondo è pieno di idioti ignoranti come capre? Perché?
Vado
a letto alle due.
Ah,
che bello! Oggi dalla finestra entra un piacevole vento fresco!
Dopo
essermi girata e rigirata nel letto, pensando a mille cose
contemporaneamente come un treno in corsa, riesco a trovare la
posizione giusta e a prendere sonno.
L'ultimo
rumore che sento prima di perdere conoscenza è Giulietta che
abbaia e Donatella che la chiama e le corre dietro.
Ma
dai, sono le due di notte, questa gente non dorme mai?
Ricordate:
quando prendete un cane del genere, automaticamente firmate un
contratto per il vostro suicidio.
Sì,
il mio vicinato è uno stillicidio, ma in fondo io non mi
lamento con nessuno, preferisco convivere civilmente.
Per
lamentarsi c'è già Filippo.
Anche
se vorrei ammazzarli tutti, ammettiamolo, se non ci fossero i miei
vicini non avrei nessuno da prendere per il culo tutta l'estate!
Note
dell'autrice:
Ciao!
Come ho detto prima,
questa è la mia prima storia comica e non credo sia un
granché. Ho voluto provare a scriverne una perché
questo è un genere che mi attira molto e mi sono lasciata
ispirare da fatti realmente accaduti, ma non so cosa ne sia venuto
fuori... quindi se fa schifo abbiate pietà di me! :D
Ringrazio tutti quelli
che sono arrivati fin qui, per me il vostro parere è molto
importante, quindi non esitate a farmi sapere cosa ne pensate e se vi
ha fatto almeno sorridere, accetto di buon grado anche le critiche!
;)
Soul_Shine
♥
|