puntataDT2
(canzone: P!nk
- Conversation with my 13 years old self)
Il bianco cappello a
forma di Digignomo giaceva a terra, consumato dalle fiamme.
«Hai...fatto
entrare quel Digimon?!!» tuonò atterrita Violetta,
e Jeri
sembrò spaesata «...non avrei dovuto? Sono una
Digimon
Tamer!...
...e Impmon...è
il mio Digimon!»...«Co...Cosa?!»
boccheggiò
l’altra. Ma Impmon balzò sulla spalla di Jeri
«Non
hai orecchie buone?!...
...ti ha appena detto che noi siamo una squadra!»
«Una squadra?!
VOI DUE?!»...«Oh calmati Violetta, ti vedo proprio
stressata!» ironizzò Jeri, gettando uno sguardo
attorno a
sè «Forse sono i preparativi per questa
festa!»...«Come hai potuto farmi
questo...?»
...mormorava profonda,
con occhi pieni di indignazione «Ti avrei accolta come una
figlia...
...non mentivo, avevo
realmente preparato un regno che si prostrasse ai tuoi
piedi!»...«Grazie tante!! Il tuo regno non mi
interessa!
Io voglio soltanto che i terrestri e i Digimon vivano
liberi...!!»
«Non posso
creeederci...» gemette Violetta «...avevo calcolato
tutto
fino all’ultima variabile! Tu...non avevi più
nulla per
cui lottare! Il rapporto con il tuo Digimon era perso per sempre, la
tua disillusione era alle stelle, CHI E’ IN GRADO DI
SPIEGARMI
DOVE HO SBAGLIATO?!»
«Io...!»
rispose con naturalezza Jeri, avanzando verso di lei
«E’
proprio vero quanto dici Violetta, effettivamente l’analisi
che
avevi condotto su di me corrispondeva a verità. Ma avevi
tralasciato un particolare. Vedi questo Digimon accanto a
me...?» alludendo con la coda dell’occhio
all’orgoglioso Impmon, che incrociava le braccia
«...lui
ha messo in subbuglio le mie certezze! E mi ha fatto capire che
c’è...sempre...qualcuno che ha bisogno di noi,
anche
quando non lo vediamo.»
Violetta sbigottiva...
«Tu eri
convinta...che la disperazione mi avrebbe risucchiata fino ad annullare
la mia volontà. Mi hai persino dato la chiave del tuo
castello
inespugnabile, certa che non mi sarei mai presentata qui con il mio
amico digitale!! Mi spiace...ma non si esce mai vittoriosi quando si
confida ciecamente nello sconforto, dando per scontato che la speranza
non riaffiorerà. Il tuo errore è stato quello che
fanno
molti...
...e alla fine ci
è cascata anche un’esperta stratega come te!
Spiacente
Violetta, hai perso la scommessa.» Impmon aggiunse
«Ritenta, sarai più fortunata!!»
«Che tu sia maledetta...
...!!!»
arretrava Violetta con le lacrime agli occhi, ed il volto contratto
dall’orrore «Sputi sul potere che ti avrei
offerto...per
riscattarti dalla tua abietta esistenza!»...«Ehm
sì, purtroppo credo che la corona da regina del D-Reaper non
donasse affatto al mio aspetto...» sollevando il suo Digivice
sotto gli occhi dell’incredula nemica «...io ho una
predilezione per gli ingranaggi...!!!»
Ma in quel momento si
spalancò una porta. E gli occhi di Jeri incrociarono quelli
della sua insegnante «Signora Asanuma...»
così
come quelli di Impmon puntarono a quel Digimon dal capo chino
«...IceDevimon!!»
«Guilmon!!» esclamava l’elegantissimo
Henry,
tenendo stretta la mano del rapper «Tu sei Guilmon,
Leaf!!» ed anche Terriermon esclamava
«Guilmooooon??? SEI
DAVVERO TU, AMICO MIO?!»
«No!!»
tirò via la mano Leaf disperato «Voi due...vi
sbagliate!» ma Henry insistette «Il modo in cui hai
reagito al gioco, e la tua risposta ingenua sono quelli identici di
dieci anni fa!!» per poi adagiargli le mani tremanti sulle
spalle «...perché nascondersi, caro amico...?
Questo...
...questo è un
miracolo!» affermava palpitante di emozione, mentre
Terriermon
aveva le lacrime agli occhi «Guiiilmon...»
«Takato non sa
nulla...?» chiedeva Henry aggiungendo «Dobbiamo
dirglielo
subito, e fermare il matrimonio! Ogni sua decisione
dev’essere
rivista alla luce del fatto che tu sei qui!! Che tu sei
vivo!!»
ma il ragazzo gemeva «Nooo!!! Voi due vi state confondendo,
siete vittime dei vostri ricordi! Io non sono un Digimon! Non sono
Guilmon, lasciatemi in pace!!» scattando in una corsa
fulminea,
mentre Benji indicava ancora «Guilmon! Guilmon!!»
Terriermon
saltò dalla borsa «Fermo qui Henry, ci vado
io!» e
il domatore «Aspetta, Terriermon!!...
...oh no...meglio stare attenti o qui succederà un
disastro!»
Leaf correva ad occhi
stretti «N-Non posso! Non posso compromettere
un’altra
volta il futuro di Takato! Lui è sicuro delle sue
scelte...la
mia influenza lo porterebbe su una strada sbagliata!» ma si
fermò un attimo prima di travolgere il Digimon che gli si
parò di fronte «Terriermon...p-per favore,
lasciami
passare!!»
Ma l’altro con
le lacrime agli occhi «Amico, voglio dirti solo una cosa! I
tempi stanno cambiando...e noi Digimon assomigliamo sempre
più
agli umani! Forse alcuni di noi si sposeranno, e questo va bene! Forse
impareremo a lavorare al loro fianco. E questo va bene!! Ma non
dobbiamo cambiare troppo...fino ad arrivare al punto...di accettare
compromessi come fanno loro! Noi Digimon ci siamo distinti per la
purezza del nostro cuore, e la capacità di agire
d’istinto! Su questo è meglio rimanere diversi
dagli
uomini, altrimenti un giorno...non saremo più in grado di
guidarli!»
Leaf dilatò i suoi occhi increduli
«Terriermon...»
«Guilmon, se
hai qualcosa da dire...dilla adesso! Come avresti fatto un tempo, come
avresti fatto dieci anni fa! E vedrai che tutto andrà bene...
...momentai,
Guilmon.» dileguandosì così, mentre le
lacrime
affioravano agli occhi del rapper «Amici miei...
...come vorrei
liberarmi da queste bende! Magari fosse possibile!»
rivolgendo
uno sguardo accorato al sole del parco (fine-canzone)
«Menomale che
sei arrivata, Nami...» mormorava Violetta «...la
tua
alunna...è qui. Con l’espresso intento di
eliminarti!»
«Non le dia
ascolto!!» prorpuppe Jeri, ma Violetta insistette
«E’ animata da odio e brama di sfida, e ha
introdotto qui
il suo Digimon!!»
«Le sue sono
soltanto menzogne!!» ribatté la domatrice,
oltrepassando
Violetta «...e scansati!!» per poi aggrapparsi alla
sua
insegnante dall’aspetto disfatto «Signora Asanuma,
basta
con questo gioco, la commedia è finita! Quello non
è il
suo Digimon, e lei, questa donna, ha ucciso suo marito!!»
Lo sguardo della
maestra era ormai perso nel vuoto, mentre Impmon si aggrappava ad
IceDevimon «Possibile che non capisci che
quest’arca
è tua figlia?!! Devi strapparla dalle grinfie di
Violetta!!» ma il Digimon rimaneva immobile, come un
involucro
vuoto e privo d’anima.
«Il signor
Mori, il nostro maestro...» insisteva ancora Jeri
«...è morto per mano di questa donna! E la sua
Digimon,
quella Digimon che ha atteso per tanti anni esiste davvero e io la
conosco!! Il suo nome è LadyWizardmon, e la attende
là
fuori!»
Impmon scagliava
fiammate contro il demone di ghiaccio «Ahhh, ma insomma vuoi
svegliarti?! Arkanomon è sangue del tuo sangue!!!»
«Il vostro
è fiato sprecato.» annunciò
però Violetta «Nami...
...io ti ho riferito
come sono andate realmente le cose.» al che Asanuma
mormorò «Akiko ha ucciso Tokiashi...
...lui è
scivolato sul ghiaccio da lei liberato...trafitto da una stalattite
nata dal suo potere. Io sono una madre fallita.» ma Jeri
scosse
il capo «Mi ascolti...sua figlia è una piccola
Digimon,
nel suo ruolo è facile commettere errori! Ma è
stata
Violetta a farle perdere il controllo dei suoi poteri!! E a fare in
modo che colpisse suo padre...»
«Io sono suo
padre...» precisò IceDevimon
«...è colpa
mia se adesso Akiko non parla più.» ma Jeri si
aggrappò alle sue spalle «IceDevimon,
reagisci!!»
ed Impmon esclamò «Ascoltate, siete i genitori di
Arkanomon! Non potete restare indifferenti al suo sguardo afflitto,
siete gli unici a poter fare qualcosa!!» (canzone: P!nk
- I don't believe you)
Jeri sollevò la
mano della sua insegnante «Mi creda, non la sto
ingannando...» adagiandovi il diario reperito a scuola
«...se viene con me sarà la sua Digimon a
confermarglielo.» ma Asanuma la scostò con rabbia
«Come hai osato ficcare il naso nei fatti miei?!!»
facendo cadere il diario, e pestandolo con il suo tacco
«Quella
donna non esiste più...la vita l’ha cancellata
assieme a
quei giorni di illusioni! E assieme a suo marito...»
La ragazza
obiettò «Ma quella Digimon esiste
ancora...LadyWizardmon
l’ha attesa quanto lei!» Violetta si intromise
«Nami rifletti: può un Digimon attendere un umano
che ha
fallito?»
Jeri sfoderò
sguardo deciso «...la risposta è
sì!» e
accostandosi a Impmon aggiunse «Noi ne siamo la
testimonianza!!» ma Asanuma alzava il Digivice
«Maledetta
sciocca, tu hai ancora un futuro, mentre invece il mio destino
è
segnato!! Te la farò pagare estremamente
cara...»...«No! Io non voglio
combatterla!!»
insistette la ragazza, ma Violetta ghignava «Bene
così,
Amnesyamon appari!!...
...e cancella questi
due dalla storia dei Digimon!!» puntando il dito contro Jeri
e
Impmon, il quale affermava «Non abbiamo altra scelta,
Jeri!»
...assumendo le
sembianze di Beelzemon, mentre Jeri chinava il capo «Me ne
rendo
conto: facciamo il nostro dovere!»
In quel momento
giungevano Orphanmon e gli altri. Il tondo cucciolo restò
col
fiato sospeso «Ahhh! Guardate, è mamma
Jeri!!!»
«BIODIGIEVOLUZIONE
DELL’OBLIO!!!» esclamarono
Asanuma e IceDevimon.
«BIODIGIEVOLUZIONE
DEL FUTURO!!!» esclamarono Jeri e Impmon.
«ICEDEVIMON
BIODIGIEVOLVEEE...»
...nello srotolarsi
dell’interminabile coda di cristallo, il cui tintinnio
risuonò nell’aria mentre i siringoni affilati si
caricavano di potere.
Il ghiaccio plasmava
il volto di quell’austera regina dai riflessi rossastri, del
colore del sangue «...AMNESYAMON!!!»
«BEELZEMON
BIODIGIEVOLVEEE...»
...in un vortice di
piume nere che regalarono la tecnologia ad un corpo femminile. Il suo
volto si divise in due metà, una di esse interamente
trasparente, ma dall’identico sguardo intenso.
Il tracciato le regalò i suoi stivali borchiati...
...ed il bazooka alla
terminazione del braccio destro, che seppur così possente
non
limitava la grande agilità di quella guerriera «...ROYALMON!!!»
La regina ghiacciata
puntò i siringoni alla parete, per sfondarla con un dardo e
schizzare all’esterno.
Mentre Royalmon
planò lentamente...e quando incrociò lo sguardo
dei
cuccioli, sorrise dolcemente «Ci si rivede, ragazzi...
...perdonatemi per il
mio aspetto oscuro. Chiudete gli occhi se vi faccio tanta
paura...»
Però Orphanmon
scosse la testa «Guarda che tu stai fraintendendo. Non hai
nulla
da farti perdonare, mamma Jeri!»
«Ahhh!»
trasalì Royalmon «...come...mi hai chiamata,
Orphanmon?»
La loro memoria
tornò a quel giorno a Digiworld, in cui
l’incredulo
cucciolo aveva affermato “Tu
non sei nostra madre...”
Lo stesso Digimon ora
spiegò «...né io né i miei
amici abbiamo
mai avuto paura del tuo aspetto. La tua biodigievoluzione è
meravigliosa! Quel giorno è stato qualcos’altro
che
abbiamo temuto...
...e cioè che
quelle ambizioni così alte, supportate da un potere
così
grande...ti avrebbero potuta allontanare da noi! Noi siamo
così
piccoli, e dobbiamo ancora crescere per poter un giorno essere come te.
Temevamo che tu non ci volessi più bene!!»
L’attonita
Digimon si rivide nel vano cittadino, quando suo fratello le aveva
confessato...
“Ma ogni volta mi
tornava in mente il tuo volto...
...gli occhi con cui
mi guardavi...in piedi, accanto a papà, mentre io e la mamma
oltrepassavamo la porta! Senza dirci una parola...
...senza...un solo grido per trattenerci...
...quel giorno ho pensato...che tu non mi volessi più
bene.”
«Di nuovo quelle parole...
...anche voi come
Masahiko. Ma allora...mai niente ha infranto il nostro
affetto!»
Orphanmon scosse il
capo...ed i suoi amici dietro di lui sorridevano «Ti abbiamo
aspettata in tutto questo tempo!» disse Stillymon
«Eravamo certi che saresti arrivata a salvarci.»
parlò Grassmon «Tu sei la nostra
eroina!» aggiunse
Fogmon, e Vapormon «Evviva mamma Jeri! Facciamo tutti il tifo
per lei!!»
Sullo sfondo delle
loro esultanze, i fili che sorreggevano l’occhio di Royalmon
scintillarono fino a produrre una lacrima «...quante cose ho
frainteso...
...quanto affetto ho
ignorato. I malintesi della vita hanno allontanato le nostre strade...
...in realtà io sono piena di amici!»
Beelzemon parlò
dal suo cuore “Te ne rendi conto, Jeri? Questi Digimon
credono in
te!!” e lei sorrise asciugandosi gli occhi
«Sì,
Beelzemon...
...la loro fiducia mi
conferisce una forza che non ho mai sentito scorrere dentro
me.»
spalancando le sue ali di ingranaggi, e rivolgendosi a loro
«Vi
prometto che usciremo da quest’incubo: vi
riporterò dalla
vostra maestra!»
«Però
sta attenta ti prego, mamma Jeri!» si raccomandò
Orphanmon «Noi siamo perduti senza di te!»
Rassicurandoli con il
suo sguardo, Royalmon schizzò oltre il varco aperto da
Amnesyamon...
Nubi iniziavano ad
addensarsi presso la torre di Tokyo, mentre gli occhi di Arkanomon si
muovevano lentamente per scrutare le avversarie ai suoi lati...
La coda di Amnesyamon
e l’ala di Royalmon sbucavano da dietro la luna di cristallo,
mentre il crepitio dei tuoni annunciava lo scontro ormai prossimo...
Royalmon pensava
“La strada è stata lunga, ma arrivata a questo
punto...
...sento di capire
cosa significa essere un Digimon Tamer. E’ qualcosa che non
ha a
che fare con le ambizioni e il potere. E sento forse...
...di aver trovato
finalmente un antidoto alla mia paura. Questo antidoto...è
la
fiducia in chi ti circonda. Caro Leomon, forse è questo che
cercasti di spiegarmi fin dall’inizio...
...perdonami se lo
capisco così tardi.” alzando il suo bazooka
“Ma
forse non è ancora troppo tardi per realizzare i nostri
sogni
antichi! Sfrutterò ogni goccia di questa forza per accendere
una
luce di speranza...e salvare il mondo
dall’oscurità!”
Amnesyamon
generò una sfera di ghiaccio «Deflagrazione
tagliente!!!» frantumandola in una pioggia di
schegge.
Royalmon invocò «Circuito di stelle!!»
rispondendo con i suoi cerchi
luminosi che contrastarono il gelo.
La collisione accese gli occhi di Arkanomon.
La gente in strada indicava attonita...
«Guardate, lassù è scoppiata una
battaglia!»
«Non si
tratterà di effetti speciali, per celebrare
l’anniversario?»
«No...quelli
sono due Digimon veri. Forse dall’esito dello scontro
dipenderà il nostro destino...
...che vinca il
migliore...» pronunciavano col fiato sospeso, puntando gli
occhi
a quelle luci nel cielo come un tempo i bambini facevano col televisore
(fine-canzone)
Quando Henry prese
posto tra i sedili all’aperto, si scambiò uno
sguardo
attonito con Leaf, mentre Rea mormorava «Hai visto...? Si
è coperto il sole...
...sono nervosa Henry,
temo stia succedendo qualcosa. Ho paura che non ci lasceranno il tempo
per pianificare, la nostra unica speranza è il profumo di
Muskmon. Henry...? Mi stai ascoltando? Va tutto
bene...?»...«...cosa dicevi, amore mio? Scusa, ero
distratto!» al che la moglie pensò appenata
“Ecco,
si è accorto di qualcosa! Il modo in cui fissa quel rapper
non
lascia spazio a dubbi, di certo adesso starà sospettando di
me!
E tutto per colpa di quei sogni che non riesco a ricordare!! Anche se...
...da quando ho
sentito quel profumo...è come se qualcosa si stesse
lentamente
svelando...” massaggiandosi il capo, e scrutando la schiena
rigida e vagamente tremante di Leaf.
Costui, pallido come
un cencio, non riusciva a smettere di fissare Takato in piedi presso il
banco del guidice. Ed il domatore non smetteva di guardare lui, per
motivi che egli stesso stentava a focalizzare...
Suzie si fece spazio
accanto a fratello e cognata «Scusate...il ritardo-ops!
Permesso, signora? Grazie...
...sono ancora in
tempo per il momento clou, vero?» ed Henry mormorò
«...dipende da quale intendi,
sorellina.»...«Cosa?
Che vorresti dire, Henry?» chiese la giovane, ma Mako accanto
a
lei bisbigliò «Ptsss, ragazzi: sta succedendo
qualcosa
alla torre. Speriamo che facciano presto, perché temo
dovremo
intervenire alla svelta!»...«Qualcuno di voi ha
visto
Cindermon?» domandò Suzie, e Rea «Vedo
arrivare
adesso suo padre e sua sorella. Il momento dovrebbe essere
vicino...»
Henry si sfregava le mani «...Terriermon...
...sei riuscito a
farti dire qualcosa?» ma il Digimon dalla borsa
replicò
«...non ha risposto alle mie parole, e non potevo rimanergli
di
fronte o mi avrebbero visto!»...«...ora come
facciamo a
essere sicuri che sia lui?» chiedeva il ragazzo fortemente
scosso, e Terriermon rispose «Non lo so, ma l’ho
guardato
negli occhi...Henry io...credo di aver rivisto il nostro
Guilmon!»
Takato nel frattempo si chiedeva “Leaf...
...perché mi
guardi così, quasi come se mi chiedessi di fermarmi?
E’
perché sei innamorato di Cindermon? Oppure...
...c’è qualche altro motivo...?”
Il rapper non smetteva
di tormentarsi le sue mani bendate, e di respirare affannosamente...
Diamon intanto
prendeva posto accanto a suo marito, il quale chiese «Ci
siamo
tutti?» Lei, i cui capelli coprivano la metà del
volto
composta di diamanti, scrutò attorno «Mancano
Puppet e
Calumon!»...«Accidenti...se tarderanno ancora si
perderanno il fatidico sì!» commentò
Kazu, mentre
Cyclemon si affiancò a loro, debitamente incappucciato
«Le
gambe di mia figlia tremano. Ma come in battaglia è
decisa ad andare fino in fondo, fra poco la vedremo comparire, in ogni
caso è qualcos’altro a preoccuparmi. Sentite
questo
vento...è innaturale...» Il domatore chiese
«Dici
che la Torre Digitale si è ormai
consumata?»...«...temo di sì...
...il D-Reaper sta per
scivolare nelle mani di Violetta.» sentenziò
l’anziano Digimon, ed il ragazzo si passò la mano
tra i
capelli impomatati...
Poco più
avanti, una ragazza bionda in abito nero faceva un cenno brioso a Rika
e Ryo «Ho dovuto sgomitare per arrivare fin qui. Neanche a
trarre i vantaggi dalla mia consistenza!» La rossa
accennò «Himi, forse non conoscevi
Alice.»...«Tu sei quella che ha pensato di
rifilarmi il
Digivice?!» chiese la prima, e l’altra
«Tu sei la
nuova domatrice di Imagomon? E’ un piacere fare la tua
conoscenza.»...«Il piacere è mio!! Tu
hai dato
un’organizzata alla mia vita!» ma Rika si alzava
sulle
punte cercando di scorgere qualcosa oltre la stretta di mano delle
amiche. Il marito le chiese «I Digimon sono...dove avevamo
detto?»...«Nascosti tra gli alberi, sono ovunque
attorno.
Piuttosto Ryo, guarda chi sta arrivando...» Il domatore
pelato
si sporse, per poi sobbalzare «Uhm! Guai in
vista...»
La gente infatti
additava il ragazzino col berretto domando «Ma quello non
è un famoso cantante?»...«...dicono sia
imparentato con la famiglia Matsuki...ma non chiedetemi di
più,
è una faccenda oscura...»
Oscura come
l’abito della donna che lo apostrofò
«E’
inutile che tu ti sia spinto fin qui! Sono cose per gente adulta, e
soprattutto...
...per gente viva.»
Nakao si
aggiustò gli occhiali da sole, replicando composto
«...è il matrimonio di mio fratello...non potevo
mancare.» ma la madre dello sposo lo puntò con
sguardo
beffardo «Eppure sei mancato in tutta la sua crescita! Un
po’ tardiva la tua apparizione, ragazzino: per questo
rinfresco
non è previsto alcun
concertino!»...«Dov’è mio
padre, signora? Ho
bisogno di parlare con lu-»...«Shhh!!! Ti proibisco
di
dire queste cose scandalose di fronte a tutta questa gente, nessuno
deve sapere che tu sei figlio di...uh? Ma...dov’è
finito
quell’imbecille di mio marito?!»
Takehiro posò
le mani sulle spalle di Takato «Figliolo! Se non ami
Cindermon
non devi sposarla! Ascolta...lo so che i nostri rapporti non sono stati
un granché nella tua crescita, ma questo è un
passo
decisivo! Non devi dare ascolto a tua madre, lei...è
condizionata da ciò che le ho fatto, e
dall’esistenza di
Naka-» ma Mie lo afferrò per il braccio
«Hai
davvero un talento naturale per rovinare i
matrimoni!»...«Mie, sto parlando con mio
figlio!»...«Ma intanto l’altro ti aspetta
con le
lacrimucce agli occhi! Quello bastardo,
intendo.»...«Cosa?! Nakao è
qui?!»...«Va a raggiungerlo, o si
metterà a
invocare il nome della donna che amavi!»
Il marito la
guardò duramente...per poi allontanarsi chiamando
«Nakao!»
Mie ne
approfittò per avvicinarsi al figlio, posargli le mani sulle
spalle e rivolgergli un bacio sulla fronte...
...benché
quella stretta evocasse in lui una rigidità sofferente...
«Mi fai tanto
felice, figlio mio! Oggi è il giorno...più bello
della
mia vita...» asciugandosi gli occhi «...mi
raccomando,
abbi cura di tua moglie: non fare come tuo
padre!»...«Mamma...
...papà non ha
commesso solo
errori.»...«Cosa?!»...«E’
l’autore della mia infanzia felice. Come...lo sei anche tu. E
io
voglio bene a entrambi voi.»
La donna restò
in silenzio, ed il figlio sussurrò «Dai...prendi
posto,
sta arrivando la mia Digimon. Cioè!...la mia
sposa.»
Mie si allontanò lentamente e con sguardo sospettoso...
...mentre Nakao, senza
dire niente, andava a sedersi accanto a Leaf «Uh?»
Il ragazzino rimase a
guardare il rapper per lunghi istanti, come se implicitamente lo
invitasse a sfilargli gli occhiali da sole.
La mano bendata del
giovane si alzava tremante, fino a compiere quel gesto. Un raggio di
sole fece breccia tra le nubi, Nakao serrò i denti e lo
resistette (canzone: Alessandra
Amoroso - Amore puro)
...per permettere all’altro di riconoscere
“Takato!!!”
Il volto di quel
ragazzino con il quale aveva tanti ricordi, e che ora sembrava
ripresentarsi a lui sotto quella frangetta di capelli neri.
Ma che si sovrapponeva
anche a quello del giovane sposo, che dando le spalle agli invitati,
estraeva da sotto la giacca il vecchio cane marionetta consumato
“Jeri...
...!!”
stringendolo nel ricordo di quell’ultima dolce notte a
scuola,
trascorsa a parlare come vecchi amici e ad attendere il giorno...
...come la folla, in
estasi, attendeva quella sposa in abito bianco ma dal ciuffo rosso, che
iniziò ad avanzare sul tappeto.
Scuotendo il capo rassegnato, Takato nascose quel vecchio ricordo...
...e si volse ad incrociare quegli occhi azzurri amorevoli.
Cindermon era
più bella che mai, e andò incontro al raggio di
sole che
attraversava il parco, sfilando sotto gli occhi di quei domatori che
avevano imparato a conoscerla e ad apprezzarla, e dinanzi a tutte le
loro famiglie...
Leaf tratteneva il respiro, come se la cravatta gli stringesse il
collo...
...ma di tanto in
tanto tornava a fissare quel ragazzino in abiti sportivi, che resisteva
al sole affinché potesse leggere in lui il volto del passato.
Ripensò al momento del loro primo incontro...
...quando un po’
sporco e spettinato, così diverso da quello sposo
impeccabile,
il piccolo Takato era corso incontro al draghetto digitale.
Ma ora era una sposa composta di dati a farsi sempre più
vicina a lui...
Takehiro aveva sguardo
titubante, ma sua moglie si drizzava orgogliosa sulla schiena
“Finalmente ce l’ho fatta! Sto riabilitando la mia
immagine
agli occhi di tutti: la crescita tormentata di mio figlio...
...sarà
dimenticata con questo matrimonio! E’ il giusto compenso per
aver
dovuto sopportare la disgregazione della mia famiglia...un tempo
così bella.”
Takato prese la mano di Cindermon...
...ma Terriermon
sbucava dalla borsa di Henry «Guilmon,
coraggio...!!!»
«Oh?!»
si volse attonito il rapper, mentre Nakao mormorava «Non
senti
quello che dice Terriermon?»
Leaf smarrì la
sua mente nel ricordo di Jeri e Takato, giovani e abbracciati
all’interno del D-Reaper...
...per poi ripensarli
alla finestra della scuola, adulti e così innamorati...
Le parole di Terriermon riaffiorarono alla sua mente:
“Noi Digimon
ci
siamo distinti per la purezza del nostro cuore, e la
capacità di
agire d’istinto! Su questo è meglio rimanere
diversi dagli
uomini, altrimenti un giorno...non saremo più in grado di
guidarli!
Guilmon, se hai
qualcosa da dire...dilla adesso! Come avresti fatto un tempo, come
avresti fatto dieci anni fa! E vedrai che tutto andrà bene...
...momentai, Guilmon.”
Fu in quel momento che lo sguardo del rapper si fece deciso.
Estrasse la sua foglia luminosa e la strinse forte, per poi alzarsi in
piedi...
...ed indicare gli sposi «Fermate il matrimonio!!!»
Si levò un mormorio di stupore...
...ma mai nessuno era attonito come Takato «Leaf...»
Il rapper corse avanti
e supplicò «Takato, non sposarti! Non sarebbe un
matrimonio d’amore!»
Il domatore e la sua Digimon in bianco si guardarono tra loro...
...mentre la madre
dello sposo boccheggiava «M-Ma cosa
f---»...«Ferma!» la trattenne
però il
marito.
«Sono altre
ragioni a spingerti a sposarti!» affermò il rapper
«La gratitudine verso quella ragazza...
...e il senso di colpa
verso i tuoi genitori! Ma questi elementi non bastano a rendere un
matrimonio felice! Condanneresti la tua vita per sempre, e questo
io...non posso permetterlo!!» strappandosi la cravatta, e
gettandola a terra.
«Il nome della ragazza che ami davvero è...
...JERI KATOU!»
Takato impallidì.
Il ragazzo insistette
«Quella ragazza che ami fin da bambino! E che ora...ha tanti
problemi. Ma i problemi vanno affrontati, amico mio! Altrimenti non si
riuscirà mai a trovare la felicità. Jeri
è malata,
e allora?» stringendo le sue strette spalle «Farai
avanti
e indietro da una clinica! Passerai mesi, anni forse a parlare con gli
psichiatri! Ma un giorno, in fondo alla strada...potrai essere felice
con lei, è quello che hai sempre sognato!! Anche se la vita
assomiglia a un’eterna battaglia...
...è meglio
lottare fino in fondo per ciò in cui si crede!! Lo hai
sempre
fatto! Non smettere proprio adesso...
...non privare il mondo...dell’eroe che sei sempre
stato!»
Aggiungendo più
piano, fra sé e tra le lacrime «...nè
il
sottoscritto...del suo domatore.»
«Incredibile...»...«Hai visto,
Kazu?»
trasalirono Kazu e Kenta.
Rika si scambiò
un sorrisetto compiaciuto con le sue amiche e si rimise a sedere,
mentre Ryo era rimasto in piedi imbambolato.
Henry socchiuse gli
occhi, mormorando «Bravo, Guilmon...» mentre Rea si
volse
attonita «Cosa? Guilmon?!! Auchhh!» portandosi una
mano
al capo. Suzie la sostenne «Rea cos’hai?! Ti fa
male la
testa?!!» e Mako gridò «Presto,
aiutiamola a
stendersi!»
Takato scuoteva il
capo incredulo «Leaf...ma tu...» però la
sposa lo
trattenne «Aspetta Takato. Lui ha
ragione.»...«Ma
Cindermon!»
Però costei si
sfilò il velo «Senti, finiamola con questa
commedia:
nessuno di noi due si sente se stesso. Lo sapevamo entrambi, ma siamo
voluti andare avanti. E’ un altro il rapporto che ci
lega...»
Il ragazzo dilatava i
suoi occhi, ma lei gli sorrideva con affetto «Tu sei il mio
domatore...ed io sono la tua Digimon. Niente di
più.»
adagiandogli il velo tra le mani «Mi terresti questo, per
favore? Devo fare una cosa.»
Takato strinse quel
velo, e la tanta tensione evocò nuove lacrime ai suoi occhi.
Ma mai quanto quelle
del rapper che tirava su col naso, si asciugava gli occhi e se ne
andava tristemete «Ebbene! Il mio ultimo disastro
l’ho
combinato...altro che la scorpacciata di panini della
scuola!»...«Fermo là tu,
nanerottolo!» lo
apostrofò una voce.
Lui si volse di scatto
«Ahhh, Cindermon...!!!» parandosi terrorizzato come
se
lei volesse picchiarlo. Ma costei «Posso dirti una cosa?...
...bravo.»...«Oh?» riaprì gli
occhi
timidamente, quando lei gli sfiorò il capo in una carezza.
«Sei
intervenuto appena in tempo, impedendo a me e a Takato di commettere
una sciocchezza. Mi puoi togliere una curiosità, molto
gentilmente???...
...tu sei un Digimon?»...«Cosa?!»
La sposa senza velo
gli sorrideva «Perché se sotto quelle bende
nascondessi
artigli, da qualche parte ci sarebbe anche un domatore tanto fortunato.
Tu hai un talento naturale per questo mestiere!! Sei un vero
amico.»
«I-Io
veramente...» balbettava il ragazzo...ma le lacrime gli
impedivano di proseguire.
Takato asciugava le
sue con quel velo rimastogli in mano, quando un cane marionetta gli si
fece vicino «Bau! Takato!»
Il domatore sussultò...
...alla vista del ragazzino biondo «...Masahiko...»
Costui, dal volto
appenato, dischiuse l’altra mano rivelando
«Calù!!
Stanno lottando presso la Torre di Tokyo! Una è Amnesyamon!
E
l’altra è...
...Royalmon!!!»
«Jeri!!!» esclamò Takato (fine-canzone)
(canzone: Anastacia
- Staring at the sun)
Le due Digimon
ruotavano come satelliti ai lati di Arkanomon, che seguiva lo scontro
con occhi assai attenti.
«Signora
Asanuma!» esclamava quella composta da ingranaggi
«Per
l’ultima volta, ponga fine a tutto questo! Violetta vuole
solo
ingannarla, la sta sfruttando per i suoi scopi!! Le ha mentito circa la
morte di suo marito...»
«Sta zitta
piccola Jeri...dammi una buona ragione per cui dovrei crederti! Tu mi
hai sempre odiata...»...«Non è vero!!...
...lo ammetto, volevo
sconfiggerla per la mia sete di riscatto! Desideravo diventare...sempre
più potente, ma adesso non è più
così!!»
«Non ti credo!!
Tu e i tuoi amici siete soltanto dei bugiardi, mi aveve confinata
nell’oblio per realizzare i vostri sogni!»
caricando i
suoi siringoni di potere gelido...
...ed elevandosi sulla
sommità della luna «Siete responsabili della
catena di
dolore che ha travolto mia figlia!!»
«Sua figlia
può ancora salvarsi!» ribatté Royalmon
raggiungendola.
Arkanomon alzava il suo sguardo per contemplare le due sopra di lei.
«Akiko può
tornare la bambina che era, glielo dico per esperienza personale! Il
dolore può trasformare una creatura innocente...
...in un mostro, ma
l’affetto e il calore sono l’antidoto
all’incantesimo!»
«Calore...?» chiese scetticamente Amnesyamon,
coprendosi
il volto con l’ago affilato «Nel mio cuore non vi
è
più calore...
...c’è
solo gelo senza limiti, E TU SARAI LA PRIMA A SENTIRNE IL SOFFIO!
INIEZIONI CONGELANTI!!»
...liberando una
moltitudine di getti di ghiacco che fecero ruotare
all’impazzata
gli occhi di Arkanomon.
Royalmon volava con
tutta l’agilità che aveva, tuffandosi dietro al
reticolato
della rete ma Amnesyamon faceva lo stesso «Ti
prenderò!!!»
L’avversaria reagiva con un colpo scintillante di bazooka.
E la gente in strada
parcheggiava le auto per seguire lo scontro, che si faceva sempre
più accanito «Non capisco chi sta
vincendo!»...«Si muovono troppo
rapidamente!»
«Mamma
Jeri!!!» esclamava Orphanmon con il cuore appenato, sul
ciglio
della parete sfondata assieme ai suo compagni...
...mentre Violetta
incrociava le braccia presso la sala comandi «Molto bene,
l’ex-alunna e la maestra stanno lottando! Jeri non ha
speranza,
la frustrazione accumulata da Amnesyamon è inimmaginabile,
ho
fatto bene a lasciarla allenare in solitudine...
...ora finalmente
riverserà tutto il suo odio e il suo rancore sulla sua
nemica. E
in questo modo mi libererà da quella traditrice!!»
Di nuovo Amnesyamon
innalzò la sfera di ghiaccio «Deflagrazione
tagliente!!!» ma Royalmon reagì con
«Fulmine
roteante!!!» volteggiando nella sua piroetta
elettrificata per
disperdere le schegge.
Amnesyamon
tornò a celarsi dietro la luna, la quale aveva occhi sempre
più timorosi.
«Maestra...
...per favore!»
insisteva Royalmon «Non mi costringa a colpirla, e non si
barrichi dietro sua figlia! Affronti i suoi occhi, piuttosto...
...io vi leggo
l’amarezza e il disorientamento di tutta una vita. Violetta
le
parla di Arkanomon come una macchina senza cuore, ma in
realtà
lei sente e vede tutto! Ora sta assistendo alla nostra battaglia...
...e sono pronta a
scommettere che teme per i suoi genitori, ma non può
parlare!!
Come io...temevo nel vedere mio padre minacciato dal
D-Reaper...» mentre il vento faceva volare i suoi capelli
castani «...ma le mie grida non giungevano da quella fonda
prigione. Né da quella della mia adolescenza. Ma anche uno
sguardo silenzioso le assicuro che può parlare!! Venga al
mio
fianco e guardiamolo insieme!!!»
«La tua
è soltanto una trappola...» mormorò la
Digimon
nascosta, e la sua coda all’improvviso sgorgò
dalla luna
«...IO NON MI FARO’ METTERE NEL SACCO DA
TE!»
«Ahhh!»
Royalmon si ritrovò in pochi secondi imbrigliata da quella
catena di cristalli.
«Uhmuhmuhm...sei in trappola.»
Ma vi si
aggrappò con tutte le forze, evocando «Circuito...di
stelle...!!!» illuminando il suo corpo ed
accentuando la
rotazione degli ingranaggi: l’elettricità
sprigionata
riuscì a liquefare la coda «Che cosa?!!»
e a
propagarsi fino all’avversaria
«NoooOOOOOOOOO!»
...in
un’esplosione fragorosa nella quale la coda sembrò
staccarsi...
...ma la mutilata
Amnesyamon si tuffò a recuperarla, attorcigliandola a un
siringone e riciclandola come frusta
«Aaaaaaaaaaaaargh!!!» piombando
sull’avversaria in
una violenza inaudita.
«SI
FERMI!» gridava Royalmon «LA SMETTA, O
COLPIRA’ SUA
FIGLIA!» ma l’altra ribatteva «STA ZITTA!
TACIIIIIIIII!» fino a che ad un tratto, dopo che Royalmon
ebbe
schivato un colpo, questi si abbatté su Arkanomon,
crepandole la
fronte e scoprendo i suoi ingranaggi.
«Oh no Akiko!!!» trasalì Amnesyamon.
Gli occhi della
creatura si strinsero di dolore, fino a illuminarsi di un potere
incredibile che si concentrò in un fascio luminoso...
...e centrò in
pieno la regina ghiacciata «GYAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!»
disgregando la sua coda cristallo per cristallo, e facendo esplodere i
siringoni.
«Signora
Asanuma!!» esclamò Royalmon, ma Beelzemon dentro
di lei
suggerì “Jeri! E’ il momento giusto,
è
disarmata!! Prendi la mira...”
«S-Sì...» balbettò la
Digimon, alzando
lentamente il suo bazooka trapsarente che iniziava a caricarsi di
luce...
Il fumo dopo
l’esplosione svelò lo spettacolo agghiacciante di
una
creatura menomata, senza più né braccia
né coda, i
cui residui grondavano tra ghiaccio e dati...
L’essere gemeva
«Fiiigliooolaaa...» e la luna di cristallo
riprendeva
fiato, mentre la sua fronte squarciata zampillava di
elettricità.
Gli ingranaggi di
Royalmon roteavano sempre più rapidi, concentrando tutto il
potere nel bazooka. La Digimon avvicinava il mirino al suo occhio
scoperto...
...al centro del quale
comparve il volto ghiacciato e spoglio di speranze della sua maestra.
La voce del Digimon diede il via “Adesso, Jeri!!!”
Ma proprio quando stava per assestare quel colpo...(fine-canzone)
...il bazooka si spense. Royalmon abbassò il suo braccio.
“Che cosa ti
prende?!” chiese Beelzemon, e lei chinò il capo
«...mi dispiace, non posso.» (canzone: Steps
- Why)
Amnesyamon sgranò gli occhi incredula...
Royalmon versava una
lacrima mormorando «Amici miei...alla fine siete riusciti a
convincermi. E’ più forte di me, non posso aprire
il fuoco
contro la nostra maestra.»
“Jeri...” pronunciò il suo Digimon pieno
di comprensione...
...e costei la
rivedeva con il gessetto in mano, mentre quel cielo plumbeo attorno a
loro crepitava sempre più fondo...
...ed il bazooka si spegneva definitivamente.
«Takato, la mia
sorellina è andata lassù, sarei pronto a
scommetterlo!!» esclamava Masahiko, aggrappandosi appenato al
suo vestito da sposo «Sono certo che è lei una di
quelle
luci in alto nel cielo!»
Il ragazzo
guardò attonito verso l’alto, mentre il
più piccolo
affermava «Questa mattina è sparita assieme a
Beelzemon!
Si è tuffata incontro al nemico senza dirci nulla, il suo
desiderio era proteggerci!!»
“Jeri!!...sei davvero tu una di quelle luci?!”
Il giovane
implorò «Ti prego, devi salvarla, sei
l’unico che
può farlo!! Sei quello che l’ha sempre
fatto...» e
quando Takato si volse, lui pronunciò tra le lacrime
«Lei...ti ama tanto...»
Così il
domatore si slacciò rapidamente la cravatta, gettandola a
terra
in un deciso «Vieni!!» dopo il quale il ragazzino
lo
seguì «Calù!»
Il vento si innalzava
tra gli alberi del parco, così come il panico tra gli
invitati.
Ma Leaf e Cindermon sembravano non accorgersene, ed il rapper ormai
arresosi, stava permettendo alla Digimon di srotolare lentamente le sue
bende...ma furono interrotti da Mie «Tuuu!!! Maledetto!!! Sei
la
rovina della mia famiglia, magari quelle tue bende prendessero
fuoco!!» minacciando di avventarsi su di lui, che
arretrò
spaventato. Ma Cindermon le afferrò il braccio
«Che cosa
ha detto?!»...«E lasciami tu, brutta
stupida!»...«SENTA! Ne ho abbastanza dei suoi
insulti e
delle sue maledizioni!!! E se fossi in lei eviterei di parlare di fuoco
perché...» accendendo fiamme sulle sua dita
smaltate
«...siamo noi che lo sprigioniamo!!!» puntandole
occhi
ancor più ardenti da far indietreggiare la donna. Quando
Takato
giunse da loro «Cindermon!! Cindermon, dobbiamo...
...andare! Jeri! Sta
combattendo...è in pericolo...»...«Che
cosa hai
detto?» fece la Digimon, spegnendo le sue fiamme
«Certamente Takato, andiamo!» quando lo sguardo del
domatore incrociò quello del rapper. I due si vennero
incontro
lentamente...
...scivolando in un
abbraccio intenso e pieno di gratitudine. Leaf sussurrava
«...v-vedrai...andrà tutto bene...»
mentre
Cindermon si chiedeva che aspetto avessero quelle mani che carezzavano
i capelli del suo domatore...
«Rea! Ti senti
meglio, amore mio?!» esclamava Henry tra le sedie vuote.
«Henry...»
gemette la moglie massaggiandosi la testa «...devo parlarti,
ho
ricordato una certa cosa anche se...non ne
sono sicura...»...«Sì, anch’io
devo dirti
una cosa di cui non sono sicuro! Però adesso...non
sforzarti!»...«Ma che sta succedendo...?»
si
guardava attorno smarrita «Perché si è
alzato un
tale vento?» e Suzie mormorò «Si
è formato
un campo digitale nei pressi di Arkanomon: il momento è
arrivato...»...«Benji?!»
esclamò Rea
«Non temere, è con i nostri genitori!»
rispose
Henry, ed anche Terriermon sbucò «Momentai,
Rea!»
mentre costei diceva «...a-aiutatemi ad alzarmi...dobbiamo
intervenire.»...«Sì, ma fai con
calma!» la
ammonì il marito.
“I Digimon
Tamers stanno per scendere in campo...” pensava Nakao
“...è meglio che mi ritiri: io non sono uno di
loro.” ma sentì qualcosa strusciare presso le sue
caviglie, e scostando gli occhiali da sole dilatò il suo
sguardo.
Si trattava di una
gatta nera dall’aria triste «...tu sei
Scratchmon...»...«Ti prego! Non
c’è
più da aver paura di me: io sono solo uno
spirito!» disse
la gatta «E sono lontani i tempi in cui con Ufomon ti
facevamo i
dispetti: ora tra le tante fans che gridano il tuo nome...
...la mia bambina lo invoca dal buio con un filo di voce...
...sta morendo,
Nakao!!!»...«Che cosa?!!»
trasalì il
ragazzino, prendendo in braccio la gatta
«Dov’è?!
Come posso fare per raggiungerla?! Scratchmon ti prego,
rispondi!!»...«E’ all’interno
di
Arkanomon...» e a Nakao caddero i suoi occhiali da sole...
...ma furono raccolti
da una mano smaltata di nero, come scure erano le striature sui suoi
capelli biondissimi.
Con occhi azzurri
ingenui e spaesati si accostò al ragazzino e si rivolse a
Scratchmon «Tu sei...la gatta a cui lei ha voluto tanto
bene?»
Nakao la pose
spontaneamente tra le braccia di Rapunzelmon «E tu sei quella
sorella che mi ha sostituito?» chiese la gatta, mentre la
Digimon supplicava «Ti prego Scratchmon, portaci da
lei!»
e l’altra mutò in Iasugnumon «Non
temete, andremo
tutti assieme...»
In quel momento
giunsero Mako e Sandmon «Che succede?!»
esclamò il
domatore. Ma Gravemon fece capolino dietro suo padre
«Scratchmonina!!!» correndo incontro a Iasugnumon,
che
cercò di abbracciarlo seppur trasparente «Bambino
mio...»
La spalla di Mako fu
sfiorata da Takato «Ascoltami Mako, posso chiederti un
favore?
Io devo correre da Jeri, ha bisogno di aiuto...tu potresti prenderti
cura di mio fratello?» Il ragazzo rispose «Ma
certo,
è un grande onore!»...«Ti ringrazio...
...ci vediamo dopo!!!» fece Takato correndo via.
...mentre il cielo del
parco si faceva scuro, i Digimon si accostavano ai loro domatori
«Ormai ci siamo...» disse Renamon balzando al
fianco di
Rika, mentre Imagomon si accostò ad Himi chiedendo
«Hai
paura?» ma questa replicò un deciso
«No!»
estraendo il Digivice serpentifero.
Il vento portava via
la torta nuziale, e un pezzo fu afferrato dalla zampa di Cyberdramon
«Uhm, buona!» mentre Ryo al suo fianco gli diceva
«Preparati cucciolo, perché raggiungiamo
Arkanomon! Non
abbiamo un piano studiato ma...
...quelli fanno parte dell’infanzia, giusto?»
Suzie e Lopmon risposero un convinto «Giusto!»
Kazu si raccomandava a
Diamon «Tu mettiti al sicuro mentre io e Guardromon pensiamo
a
tutto, ok?» mentre Kenta alla moglie «Tu invece
vieni con
me!»
Un fulmine li sovrastò...
...ed i ragazzi
guardarono quel cielo che dieci anni fa li aveva separati dai loro
amici. Rika decretò «Andiamo a scrivere il finale
che
più ci piace.»
Il cielo tuonò,
mescolandosi ai passi rapidi dei ragazzi, e al suono dei balzi dei loro
compagni digitali (fine-canzone)
La luna dalla fronte
squarciata versava lacrime, ed esse cadevano nel D-Reaper sempre
più esteso sotto di lei.
Fluttuando sulla massa
rossastra, le due combattenti erano una di fronte all’altra
«Che aspetti a eliminarmi, Jeri?!!» esclamava la
regina
di ghiaccio sprovvista di braccia «O forse sei troppo
vigliacca
per sferrare il colpo di grazia?!» ma Royalmon le volava
vicino,
ferendosi le dita per carezzarle le spalle tranciate di netto
«Perché...? Perché continuare questa
guerra
inutile...?» ma a quel punto da arrogante Amnesyamon si fece
supplichevole «Jeri...te lo chiedo per favore! Eliminami...
...poni fine con un
colpo dei tuoi, potentissimi, a quella che è stata la mia
esistenza senza senso...»
«Si sbaglia, signora...
...è scritto
nei miei ricordi il senso della sua esistenza. Ma non solo.»
scostandosi di poco, affinché vedesse la luna di cristallo
«...è scritto negli occhi di sua figlia. Non vede
quanto
sta soffrendo? Ma non è il dolore fisico a richiamarle
quelle
lacrime. Akiko si sente sola e abbandonata...non posso credere che
questo la lasci indifferente. Vuole che Violetta seguiti a torturarla,
trattandola come un arca giocattolo e dimenticando che anche lei ha dei
sentimenti?»...«Sentimenti? Sì,
è
vero...(canzone: Claudio
Baglioni - In un'altra vita)
...mia figlia prova un
sentimento grande e profondo, l’odio per me che sono sua
madre. Ho combattuto con tutto il mio ardore
nell’estrema
speranza di conquistarmi la sua stima, ma è stato inutile.
Osservami, sto perdendo dati...
...mi sto distruggendo
lentamente perché lei mi ha riversato contro tutto il suo
rancore.» ma Royalmon si volse verso la luna con sguardo
compassionevole, per poi rivelare «Akiko non voleva farle del
male...
...si è solo
difesa perché non sa più chi è
l’amico e chi
è il nemico. E’ una ragazza confusa...solo
l’affetto
dei suoi cari può aiutarla a uscire da questo
tunnel.»...«L’affetto dei suoi
cari...»
replicava la creatura, tra lacrime di ghiaccio «...ora come
non
immagini rimpiango che Tokiashi non sia più con noi: lui
avrebbe
avuto le parole adatte per comunicare con lei anche ridotta in questo
stato...
...ma lui è
morto...ed è stata...la mia bambina stessa ad ucciderlo. Io
ho
messo mia figlia contro mio marito...la mia è una storia di
sangue, Jeri! Storie come questa meritano di sprofondare...
...forse adesso
capisco perché è stato creato il D-Reaper: per
cancellare
ciò che non va, come il cammino percorso dalla mia famiglia!
Il
mio operato di questi dieci anni...» ma Royalmon la sostenne
rivelando «Il D-Reaper cancella e basta, non è
dotato di
un sistema per distinguere ciò che è perduto da
ciò che può essere salvato: non è
dotato di un
cuore...» alludendo pacatamente alla massa rossastra sotto di
loro «...non può distinguere i fiori che
germogliano
sulla distesa di ghiaccio. Finirebbero travolti e cancellati
anch’essi! E questo...non è
giusto.»...«...fiori...?» chiese dubbiosa
Amnesyamon «Dove riesci a scorgere ancora fiori, Jeri? Io
intorno a me vedo solo distruzione. Forse...è il ricordo
ancora
vivo della tua infanzia spensierata a trarti in inganno. Come sarebbe
bello se quei giorni potessero tornare...ma purtroppo...è
impossibile...» in un sussurrò sconfortato.
Però ad un
tratto si udì una voce “Nami...io visto nascere un
fiore
dal presente!” «...IceDevimon!»
esclamò
sorpresa Amnesyamon «Sei sicuro...di non esserti
sbagliato?!» “Ma sì...!”
replicava la voce del
demone in una dolce intonazione “...è nato nel mio
limbo
di ghiaccio! Puoi chiederlo a nostra figlia se non ci credi...
...lei...era lì con me quando lo abbiamo scoperto...
...mi stava parlando
dei suoi sogni, che erano così tanti...da riempire Digiworld
di
nuovi Digimon, e scrivere una nuova serie lunga da qui...fino
all’eternità.”
«Non...può essere vero...» fece
Amnesyamon, ma
Royalmon le sfiorò il volto «Ascolti le parole del
suo
Digimon, questa...è la sola verità! I tempi
felici non
sono andati, sono solo nuvole passeggere a coprire il sole.»
mentre la pioggia iniziava a discendere su di loro «Possiamo
scacciarle grazie alla nostra buona volontà! Come dicevano
quei
ritornelli tanto lontani...ma che nessuno di noi ha dimenticato
realmente.»
La creatura mutilata
aveva sguardo tanto spaesato, ma la voce dentro di lei la esortava
“Nami...! Ascolta la tua ex-alunna! Lei ha ragione! Se
addirittura è nato un fiore dal mio cuore arido, da tiranno
digitale incallito...per nostra figlia c’è ancora
speranza! Non dobbiamo abbandonarla...noi siamo i suoi
genitori...”
Royalmon sorrideva, mentre la pioggia bagnava i suoi capelli...
...e Takehiro in
automobile chiedeva «Devo lasciarvi presso la torre di
Tokyo?»
«Sì!» rispose appenato suo figlio nei
sedili
posteriori, ed il padre «Vi supplico, siate
prudenti.»
I tergicristalli
lottavano contro la pioggia, mentre Leaf seduto accanto a Takato gli
diceva «Perdonami per quello che ho fatto! Io...ho agito
d’istinto, senza pensarci poi tanto! Tu hai detto che Guilmon
ti
avrebbe esortato a sposarti, però io...
...non sono
d’accordo!» piegando umilmente le sue spalle
«B-Basandomi su ciò che mi hai raccontato di lui,
e sul
fatto...che tenesse al tuo futuro più d’ogni altra
cosa.»
«Chi può
dirlo...» sussurrò Takato smarrendo lo sguardo
oltre il
finestrino bagnato «...sono vissuto dieci anni senza di lui,
ho
perso l’abitudine ai suoi semplici e al contempo tanto saggi
consigli. Col mio ricordo non riesco a ricrearli, questo è
il
lato più duro della lontananza. E’ probabile che
tu abbia
ragione...» volgendosi verso di lui, e sollevandogli la mano
«...tu gli assomigli tanto.»
Il rapper si
asciugò un po’ il naso, mentre Takato affermava
«Tanto che a volte ho timore di svegliarmi, e scoprire che
anche
tu te ne sei andato. Leaf...
...ma tu chi sei in
realtà? Ti fingi un rapper, ma sei così...magico.
Come
quei miracoli che sfiorano la tua vita per qualche anno, per poi
andarsene, come l’infanzia...»
Takehiro
annunciò «Siamo arrivati.» fermando
l’auto
mentre il rapper rispondeva «Chi sono? E chi lo sa. Forse
sono
un rapper. Forse sono un gioco. Forse soltanto un disegno. Ma quel che
è certo è che non devi temere di perdermi,
Takato,
perché chiunque io sia...» mentre il domatore
smontava, e
fronteggiava per l’ennesima volta la pioggia infilandosi gli
occhiali da sole...
«...io ti
resterò vicino per tutta la vita.» assumendo per
pochi
secondi le sembianze di Guilmon mentre Takato era di spalle, per poi
smontare anche lui dall’auto ed indosare gli occhiali da
sole,
che lo avrebbero condotto assieme al ragazzo nel campo digitale.
Entrambi si avviarono con passo adulto e deciso...
...mentre Amnesyamon implorava Roylamon «Jeri...
...io non ti chiedo di
perdonarmi per ciò che ti ho fatto, poiché
sarebbe
impossibile! Ti chiedo solo se tu...che sei così
potente...puoi
avere compassione della mia povera bambina! Mi piacerebbe tanto che
avesse un futuro diverso dal mio! E potesse anche lei godere di quel
sole che filtra dalle finestre della scuola...»
L’altra Digimon
la carezzò «Porterò ad Akiko
un’importante
messaggio...
...l’amore dei
suoi genitori...» scostandosi affinché potessero
contemplare assieme la luna piangente «...così
capirà che anche lei può cambiare il suo
destino!!!»
Rivolgendo uno sguardo
di speranza verso sua figlia in lontananza, Amnesyamon
pronunciò
«Grazie...» sicché una sua lacrima
dissolse la
biodigievoluzione...
...e
l’insegnante poté adagiarsi fra le braccia
protettive del
diavolo di ghiaccio, che però piegò il capo
«U-Ugh...»...«Ice...Devimon, sei
ferito...?»
Il Digimon era
piuttosto malconcio, ma rispose «Non è niente,
sono
soltanto graffi. Ti porto in salvo, Nami.» e Royalmon gli
pose
le mani sulle spalle «IceDevimon, se ancora ce la fai...ti
chiedo un favore: porta la mia maestra da LadyWizardmon, è
casa
mia che l’ha aspetta.»
«Jeri...»
mormorò Asanuma con sorriso stremato «...non mi
hai
mentito, è vero ciò che mi hai
detto? La mia Digimon...esiste...
...mi sta
aspettando...»...«Sarà lei a
confermarglielo fra
non molto, signora!»...«Io ho conosciuto
LadyWizardmon
ma...non l’ho riconosciuta...la mia Digimon era diversa,
però forse...è stata la mia immaginazione a
trarmi in
inganno.»
Royalmon
replicò «I Digimon hanno tanti volti, è
facile
confondersi se non si ascolta il proprio cuore! Io sono sicura che non
appena vedrà LadyWizardmon...questa volta la
riconoscerà,
e potrete stare sempre assieme!»
«A-Ahhh!» IceDevimon serrò i denti, per
spalancare
le sue ali grondanti di pioggia e sangue «T-Tieniti
forte,
Nami...stai per conoscere la tua vera Digimon.»
«Ti affido mia
figlia...» sussurrò Asanuma dolcemente, e Royalmon
ammise «La salverò!»
Così la mano
dell’insegnante scivolò da quella meccanica e
smaltata
della sua alunna. Quest’ultima spiegò le ali
scrollandosi
dalle gocce, armata di nuova motivazione «Sei pronto,
Beelzemon?» “Certamente Jeri!”
«Perfetto,
allora voliamo all’interno di Arkanomon e salviamo
Akiko!»
“Perfetto! Jeri...a proposito!” «...uh,
sì?» chiese la Digimon, mentre già
sorvolavano ad
alta velocità il D-Reaper, diretti verso la luna sofferente
“Prima, quando hai perdonato la tua insegnante...”
accennò Beelzemon “...ho rivisto quella bambina di
tanti
anni fa: è questa la Jeri che io conoscevo!!!”
Royalmon sorrise
dolcemente, e sussurrò un «Grazie...»
versando una
lacrima dal suo occhio sfrigolante...
...per poi librarsi
verso quel Digimon sferico e circondato da nubi (fine-canzone)
(canzone: Valerio
Scanu - Could it be magic)
Ma le nubi più
fitte crepitavano negli occhi di quella donna in abito bianco
«Tanta fatica per plasmare Amnesyamon...
...ed un secondo per
perderla...!!» scandì in un sussurro, picchiando
sulla
pulsantiera «Che tu sia maledetta, Jeri Katou...»
mentre
i display oculari inquadravano il volo di Royalmon oltre le gocce di
pioggia «...ti farò pentire amaramente di esserti
messa
contro di me!! Bambole digitali!!...
...ghgh, è il
vostro momento, spezzate le catene che vi imbrigliano! E rifilate
all’intrusa l’adeguata accoglienza...
...ti avrei fatta
entrare con tutti gli onori ma è ora per te di assaggiare la
vera potenza della casa...!!...
...DISTRUGGETELAAAAAA!!!»
Si udì in risposta un tenebroso “SI’ REGINA VIOLETTA!”
Cindermon si chinava
su suo padre «Tu pensa solo a trovare un rifugio
sicuro...» sistemandogli il cappuccio, ma Cyclemon si
aggrappò alle sue mani «Figlia mia! Ho paura, non
voglio
lasciarti andare da quella donna!» Diamon li
separò con
dolcezza «Papà!...
...Cind è una
guerriera esperta, ed ha il suo domatore ad
attenderla.»...«Grazie sorellina...»
sospirò Cindermon, e Diamon le aggiustò il ciuffo
guardandola dritta negli occhi «Mi raccomando, siamo tutti
con
te.»...«Grazie! Cercherò di non
deludervi.»...«Lo spirito della mamma
guiderà i tuoi passi...
...io e papà
intanto andiamo a metterci al riparo,
ok?»...«Sì
sì, voi andate!» fece Cindermon sgranchendosi i
muscoli
«Largo a quelli che menan le mani...dove ho lasciato il mio
domatore? Ah, eccolo!»
...raggiungendo Takato ai piedi della torre di Tokyo.
«Lassù
si trova la donna che ha ucciso tua madre.» disse il ragazzo,
e
la Digimon «Lassù si trova la nemica che vi
impedisce di
sognare.»
Takato le porse la sua
mano con il Digivice «Cindermon, la mia poca forza umana
è al tuo servizio.»
Sotto gli occhi di
Leaf, la Digimon poneva la mano sul congegno a foglia dorata
«Takato, il mio sfolgorante potere digitale è
tutto tuo,
fanne buon uso!»
Gli altri domatori li raggiungevano con i loro Digimon...
...ma in quel momento
gli occhi di Rea incrociarono attoniti quelli di Leaf. Terriermon la
richiamò «Rea, presto, muoviti!»
sicché fu
costretta a procedere, ma il rapper ipotizzò «E se
avesse
ricordato qualcosa...?»
La domatrice in
questione sfoderò il Digivice a cuore verde, accostandosi a
suo
marito. Rika estrasse il congegno perlato, Himi quello a groviglio.
Kazu sfoderò
agilmente il Digivice stellato, Kenta il cuore rosa dagli ornamenti
aurei.
Suzie preparò
il congegno con le ali bianche, Ryo alzò la zampa nera di
drago.
Fu lui a decretare «Pronti ragazzi?»
E poi tutti in coro, e
una volta per tutte «BIODIGIEVOLUZIONE
DEL FUTURO!!!»
«CINDERMON
BIODIGIEVOLVEEE...»
“Ragazzi...il
piano rimane quello di dieci anni fa: troviamo Jeri e portiamola in
salvo!” stabilì Takato «...RUBYMON!»
«TERRIERMON
BIODIGIEVOLVEEE...» “Purtroppo fra noi
e Arkanomon si
innalza una barriera magica!” osservò Henry, e Rea
“Proviamo col potere dei ricordi, e facciamo leva sui suoi
sensi
sviluppati!” «...CUPIDMON!»
«RENAMON
BIODIGIEVOLVEEE...» “Amici, non
dimentichiamoci di una
cosa: Arkanomon è una bambina...non possiamo abbatterci su
di
lei con violenza, dobbiamo agire con delicatezza.”
suggerì Rika «...IRISMON!»
«IMAGOMON
BIODIGIEVOLVEEE...» “Io non
c’ero l’altra
volta con voi, e sono ancora alle prime armi! Ma sono certa che con la
vostra guida me la saprò cavare!” parlò
Himi «...VIPERMON!»
«GUARDROMON
BIODIGIEVOLVEEE...» “Non preoccuparti,
Himi! Dieci anni fa
anche io e Kenta eravamo nella stessa situazione!” disse
cordialmente Kazu «...CARERMON!»
«MARINEANGEMON
BIODIGIEVOLVEEE...» “Ma grazie alla
vicinanza dei nostri
Digimon la missione si rivelò un successo!”
ricordò
Kenta «...GENIUSMON!»
«LOPMON
BIODIGIEVOLVEEE...» “...tra
l’altro proprio
oggi è l’anniversario dei Digimon, non siete
emozionati?” scherzò Suzie «...LADYCANNONMON!»
«CYBERDRAMON
BIODIGIEVOLVEEE...» “E’
tempo di dimostrare al
pubblico il potere di noi adulti!” decretò infine
Ryo «...REBIRTHDRAMON!»
In un volo congiunto, sfidarono la pioggia e le onde di D-Reaper.
«Accidenti,
è più accanito dell’altra
volta!!»
esclamò Cupidmon, e Geniusmon disse «Non ricordo
che si
esibisse in geyser serpiginosi!»
Rebirthdramon
specificò «Vi ricordo che adesso il D-Reaper
è
controllato!! Violetta sta cercando di centrarci come i nemici di un
videogioco!!»
«Ahahahahahah!!!» si divertiva in fatti la
riccioluta
nemica, premendo un pulsante rosso con la lettera
“A”.
«Ragazzi, che cosa sono quelli?!»
esclamò Vipermon.
Carermon
replicò «Mi ricordano qualcosa ma...non vorrei
sbagliarmi!»
Irismon a seguire
«Mi sembrava strano che finora non si fossero
svelati...»
e poi una sconcertata LadyCannonmon «...GLI
AGENTI!!!»
Infatti una moltitudine di creature stava sgorgando dalla massa
rossastra.
Rubymon in testa a
tutti sfoderò la sciabola e descrisse «Guardate
ragazzi,
sono diversi dall’altra volta! All’epoca avevano
tutti
l’aspetto di Jeri mentre invece ora...»
I soldati del nuovo
D-Reaper erano agili donne guerriere dalle bardature borchiate, e i
lunghi riccioli metallici.
«Assomigliano a Violetta!!!» esclamò
Irismon.
«AHAHAHAHAHAH!» rideva la nemica ai comandi
«Molto
bene, ora assaggerete la potenza dei miei cloni famelici!!!»
Le guerriere
metalliche si schierarono di fronte ai Digimon, intrecciando i loro
riccioli e veicolando potenti scariche elettriche.
«A-AHHHHH!!!» la squadra reagì con un
getto
congiunto di poteri, ma il loro scudo avrebbe ceduto presto.
In un moto di
coraggio, Cupidmon tese la mano «M-Mi dispiace, ma non
impedirete così il nostro passaggio...»
materializzando
una boccetta di profumo, e versandola nel suo serbatoio...
...per poi emergere
più in alto nel cielo, e liberare «FLUIDO
ANALGESICO!!!»
Il suo geyser di luce verde
sovrastò le ondate di D-Reaper fino a disperdersi attorno ad
Arkanomon.
I quieti scintillii
incantarono gli occhi della luna, che sembrarono socchiudersi...
«Che
succede?!!» fece Violetta pistando qua e là
«I
comandi sono impazziti!! Ahhh...
...riconosco questo profumo...
...è quella
maledetta della mia Digimon, si è alleata con loro per
distruggermi!!!»
Ma improvvisamente
echeggiò una voce nella sala comandi “Muskmon non è
la tua Digimon...
...il tuo Digimon sono io, Violetta.”
Al che la donna dilatò i suoi occhi «Come...?!...
...e tu chi saresti...?» pronunciò con un filo di
voce...
Ma la risposta
“Io...sono...QWZUGHYGUWYAMAYMYMMM...” si
smarrì in
un suono distorto e inarticolato «Oh no, il sistema radio
è danneggiato...» constatò Violetta,
strillando
più che poteva «Ti sto parlando, riesci a
sentirmi?!!» (fine-canzone)
«LadyWizardmon,
ti supplico...» mormorava Masahiko, chinandosi
sull’insegnante digitale dal cappello a punta
«...veglia
su mia madre, io devo raggiungere i miei compagni. Mia sorella
è
in pericolo! Non posso restare con le mani in mano...»
«D’accordo...» replicava con voce
profonda la
Digimon, tendendo al ragazzino i suoi guanti consumati mentre le
finestre della casa scricchiolavano a causa del vento
«...penso
io a lei, ma tu mi raccomando, abbi cura del tuo Digimon e di te
stesso.»...«Farò del mio
meglio!» promise
il ragazzino, mentre Calumon si concentrava
«Calùùùùùù...»
lasciando che il simbolo rosso sulla sua fronte brillasse...
...e lo tramutasse nel
possente minotauro alato. Snowhitemon spalancò le sue ali
«Ciò che è iniziato assieme...non
può che
concludersi assieme. Masahiko, sei
pronto?»...«Prendo il
berretto e andiamo.»
Così si
congedarono, dopo un bacio alla signora che quando li vide uscire
scoppiò in lacrime «Oh, LadyWizardmon! Sono
così
in pena, e se i miei figli dovessero non tornare da
quell’incubo?»
La Digimon le
carezzava il capo «...stia tranquilla...io la capisco:
anch’io, lo sa, ho i miei piccoli alunni prigionieri
lassù
in cima. Però io so che in questi casi il bene vince sempre.
Come nella favola di Crystalmon.»...«Crystalmon?
E’
uno dei vostri alleati...?» chiese dubbiosa la mamma di
Masahiko. LadyWizardmon rispose «E’ un Digimon
protagonista di una storia lontana...(canzone: Laura
Pausini - Mi dispiace (strumentale) ) io la racconto ogni
anno
ai miei studenti. Egli era una creatura composta di cristallo limpido,
come il suo carattere sincero. Era un Digimon bambino...ma
dall’infinita bontà e generosità. Del
suo animo si
vedeva tutto, sicché...
...un giorno che disse
una bugia, nel suo petto apparve una palla oscura, e nera come i suo
rimorso...»
Intanto, presso il
giardino della casa allagato dalla pioggia, atterrava IceDevimon
«Nami...cooough!»...«IceDevimon!»
si
premurò l’insegnante, ma lui la scostò
«No,
non pensare a me! Là dentro c’è la tua
Digimon!»...«Ma tu sei ferito
gravemente...»
Il ghiaccio che
componeva il demone iniziava a creparsi, lasciando sgorgare sangue sul
suo volto candido «...è mia la colpa di
ciò che ti
è successo...io ti ho portato sulla cattiva strada,
coinvolgendoti in storie...
...sporche come il mio
passato! Se fossi stato un bravo Digimon ti avrei esortato a
riconciliarti con tuo marito. E ora probabilmente nostra figlia sarebbe
al riparo. E invece è lassù, a prendersi...tutta
questa
pioggia. I bambini parlano con facilità dei
“Digimon
malvagi”...ma questa è una brutta parola. Dal loro
operato
nascono cose...davvero ingiuste. Oh!...
...guarda qui, Nami.
Che bel giardino pieno di fiori, la persona che abita in questa casa
deve curarlo con molto amore. Lo sai che mi piacerebbe coltivare un
giardino, se solo...»...«Se solo...?»
chiese
timorosa Asanuma.
Ma lui, che si
appoggiava a un albero, le sorrise «...su, va incontro a
lei...
...ti sta aspettando.
Da un po’ troppo
tempo.»...«Ohh...s-sì!» fece
la donna,
avanzando timorosa verso la casa.
IceDevimon sorrise,
sussurrando «...addio Nami...» e rivelando nella
sua mano
grondante di sangue i resti cristallini del loro Digivice che si
dissolveva...
Asanuma si
appoggiò alla porta socchiusa, e sbirciò
all’interno...
«Una palla
oscura? Oh povero bambino! Poi cosa
accadde?»...«Beh...» fece LadyWizardmon
«Crystalmon si decise a dire la verità. E allora
come per
magia quel gorgo oscuro scomparve. Però purtroppo...
...quelli sinceri come
lui non sono mai amati da chi vuole comandare, trincerandosi dietro gli
inganni e i raggiri.»
“Questa
voce...” pensava Asanuma con occhi commossi
“...assomiglia
a quella di lei in effetti, solo che...è più
anziana!”
Non si accorgeva che IceDevimon, alle sue spalle, si allontanava
lentamente...
Gli stivali borchiati
di Royalmon planavano sul terreno metallico
«Beelzemon...forse
ci siamo.» sussurrò nel silenzio “Lo
credo
anch’io, Jeri!!”
La Digimon alzò
lo sguardo verso l’enorme cristallo di ghiaccio che
troneggiava
in quell’ampia sala “Questo dev’essere il
generatore
del potere di Arkanomon!!!” pronunciò la voce di
Beelzemon.
Dall’occhio
scoperto di Royalmon emerse un monocolo con cui analizzare il
cristallo, all’interno del quale delineò la sagoma
di una
bambina «Ahh! Akiko!!» compiendo un passo avanti
«La sua controparte corporea è addormentata in
quel
cristallo!» “Sbrighiamoci a liberarla, in questo
modo
Arkanomon perderà tutta l’energia!!”
Ma d’un tratto
il terreno tremò «Ahhh! Che succede?!»
“Non
lo so, Jeri! Ahhh?!...
...cosa sono quelle creature che escono dal muro?!”
I tasselli che
componevano la parete iniziarono ad aprirsi, nell’eco
collettivo
“ORDINI DELLA
REGINA VIOLETTA – ELIMINARE TUTTI GLI
INTRUSI.”
«Sono
l’esercito della nuova specie!!» esclamò
Royalmon,
e Beelzemon “Dannazione, sono tantissimi!!!”
«Non perdiamoci
d’animo, Beelzemon!» disse lei, sollevando il
bazooka
trasparente e caricandolo di nuova energia «Circuito di
stelle!!!»
I due cerchi luminosi
si intrecciarono di nuovo attorno a lei, cospargendosi di stelle come
due bracciali...
...per poi essere
scagliati contro l’attacco congiunto delle creature
meccaniche.
I riflessi della
battaglia illuminavano il volto di Akiko, i cui occhi si contraevano
appena come se il suo sonno fosse turbato da incubi...
«Un tiranno
crudele comandava quel villaggio con il pugno di ferro. E venuto a
sapere che un Digimon poteva mandar all’aria tutti i suoi
intrighi...» narrava LadyWizardmon, inconsapevole di essere
udita da Asanuma «...fece imprigionare il piccolo Crystalmon
nel
sotterraneo più profondo. Egli era solo, e tremava di
paura...
...ma una notte...gli
abitanti del villaggio videro una luce divampare da quel carcere
oscuro: era la luce...
...del cuore puro di
Crystalmon, che anche se in prigione era più forte del
tiranno!
Da quel giorno, tutti vissero felici in quel villaggio, liberi di
realizzare i loro sogni.»
La mamma di Masahiko
aveva preso sonno, e LadyWizardmon le rimboccò il lenzuolo
«Abbia fiducia, signora: la luce che guida i buoni e i
coraggiosi non smette mai di splendere...
...oh?!» ma
quando si volse, trovò l’altra insegnante ad
attenderla in
silenzio.
Gli occhi verdi della
Digimon la scrutarono profondamente «Mi sono concessa
anch’io un sogno...»
Le finestre
sbattevano, mentre LadyWizardmon avanzava «Questa notte io
non
ho potuto dormire, seguitando a ripetermi le parole di Jeri...e ad
immaginarla mentre leggeva il diario che era andata a cercare nella sua
vecchia scuola...»
«La scuola di Jeri è quella dove io ho prestato
servizio...
...sulle pagine di quel diario...
...ho immaginato una
Digimon. Era un’insegnante come me, ma laboriosa e creativa,
regina delle danze e i festeggiamenti, non come me che sono
così
imbranata! Nei lunghi pomeriggi in cui mi trattenevo a correggere
compiti, io...
...immaginavo di
parlarle!» mentre una lacrima sgorgava dagli occhi di
LadyWizardmon, generando una luce sempre più intensa...
«Le
confidavo...del mio amore per il mio collega! E
dell’affetto...così grande e profondo che provavo
per i
miei alunni. E che non riuscivo ad esprimere nei miei giorni
comuni!!!» piegandosi a terra, e versando lacrime
«Io non
sono come quel Digimon di cui narravi!!!...
...io non sono come
Crystalmon! Sarebbe bello essere limpidi come un cristallo!!! Ma...non
sempre ci si riesce...» però la sagoma di fronte a
lei
aveva cambiato forma...
...e adesso una mano
dal guanto candido le si appoggiava sul capo «Però
sempre
si può ritentare.» pronunciò dolcemente
la
creatura, e Asanuma alzò il suo sguardo incredulo
«Carnevalmon...sei tu?»
Il cappello a punta rotolava ormai a terra...
...al posto di
LadyWizardmon era comparsa una signora dalla tuta a rombi colorati. Ma
aveva quegli stessi occhi verdi incorniciati da una mascherina nera,
solo che era più giovane. E dai capelli non più
grigi, ma
rossi e pieni di vita.
«Non posso crederci, io...sto sognando.»
«Sì, e
allora?» piegò il capo Carnevalmon «Che
c’è di male...? I sogni sono il motore della vita.
Sono
solo dicerie quelle che ne parlano come illusioni, che svaniscono al
mattino. I sogni sono sinonimo di lavoro e di impegno, come
l’allestimento di uno spettacolo: avevo scordato la mia
indole
creativa e dinamica...» avanzando verso di lei «Sei
stata
tu a farmela ricordare. Grazie, mia domatrice...»
...mentre tra di loro
calava un Digivice a rombi variopinti come la tuta della Digimon. Il
suo bagliore inondava gli occhi dell’incredula Asanuma,
mentre
Carnevalmon le spiegava «Lo vedi? Questo è il
nostro
Digivice, e rispecchia i colori della tua anima: quando sei stata
sincera, con te stessa e con me, la luce che si nascondeva nel tuo
cuore gli ha permesso di apparire. Come per Crystalmon!...
...che anche se in
prigione era più forte del tiranno. Ho sempre trovato che
fosse
una storia meravigliosa, ma spesso i miei alunni non riuscivano a
capirla...
...perché erano
troppo piccoli! Per comprendere queste cose occorre il cuore di un
adulto...non sei d’accordo con me...Nami?»
Accogliendolo tra le
mani come un uccellino ferito, la donna ricevette il suo Digivice e vi
lasciò cadere le sue lacrime. Ma quelle braccia colorate si
facevano lentamente attorno a lei «Non piangere, non
è
troppo tardi...
...c’è la tua Digimon con te, adesso...»
Asanuma alzò le
sue braccia tremanti...per poi stringerla fra impetuosi singhiozzi, con
tutto il trasporto soffocato per anni.
Da quella casa si
propagava un bagliore accecante come in quella leggenda. Era la luce
nata dal loro profondo affetto...
...nel frattempo Akiko
si rigirava nel sonno, ma Royalmon lottava senza tregua «Fulmine
roteante!!!»
...piroettando a
travolgendo con le scariche gli innumerevoli soldati meccanici
“Non finiscono mai!!!” «Ahhh, non
arrendiamoci!
Akiko ha bisogno di noi!...
...siamo
l’ultima speranza per lei e per la terra,
Beelzemon!»
elevandosi in un ennesimo volo sulle sue ali di ingranaggi, e
scatenandosi in una mitraglia luminosa con il suo bazooka.
Gli ingranaggi
roteavano più che mai, e quei Digimon falsi esplodevano uno
dopo
l’altro...
Il soffitto della sala
accennava a crollare, e l’immenso cristallo di ghiaccio
sfrigolava. Ma Akiko si rigirava e ripeteva «...un fiore...
...un fiore rosso-arancio...
...papà! Fammi volare...
...portami nella Città della Rinascita...
...tanti piccoli
Digimon aspettano di nascere. Andremo da loro insieme, vero
papà?»
I suoi sussurri
sognanti si mescolavano alla mitraglia decisa e determinata della
Digimon di ingranaggi, contro un esercito di creature false e senza
umanità (fine-canzone)
I cloni di Violetta
intrecciavano i loro capelli, e si libravano in aria volteggiando come
una ruota, dalla quale sgorgava elettricità senza limiti.
«AAAAAAAAAHHH!!!» la squadra era costretta
nuovamente a
sparpagliarsi, e Rebirthdramon annunciava «La loro tattica
è troppo avanzata! Senza una strategia precisa non andremo
molto
lontano...»
«Cosa si
fa?!» fece Geniusmon, e Vipermon disse
«E’ solo un
suggerimento, ma per me è inutile fronteggiarle
direttamente:
guardate!» indicando Rubymon, Cupidmon e Carermon impegnati a
duellare con gli agenti «Ne sgorgano sempre di
più!»
Irismon osservò
«In effetti il D-Reaper ha sempre avuto un sistema di
replicazione illimitato!» e LadyCannonmon suggerì
«Ragazzi...sniff, sniff...annusate attorno! Il profumo si
è sparso nell’aria grazie al fluido di Cupidmon!
Ora sta a
noi creare l’atmosfera adatta per rievocare cari
ricordi...»...«Con quelle pazze che ci danno il
tormento?! Una sfida niente male!» osservò la
Digimon dai
capelli a serpenti, e LadyCannonmon aprì le braccia
«Degna
di una squadra esperta, come la nostra! Pensiamoci
ragazzi: ognuno di noi possiede delle caratteristiche uniche...
...basta fonderle in
un’azione coordinata, in questo modo riusciremo a portare
indietro il tempo anche se è impossibile!»
(canzone: Laura
Pausini - Surrender)
«Questa
sì che è un’idea geniale!!!»
esclamò
Rebirthdramon «Suzie...e poi chiamano me “domatore
leggendario”! Io ti eleggo mio
successore!»...«Oh!
Quale onore Ryo.»
Al che Irismon
volò ad annunciare all’altro gruppo
«Presto,
mettiamo in pratica il piano di LadyCannonmon! Congiungiamo i nostri
attacchi per stimolare la memoria di Akiko!»
«Cosa le facciamo ricordare?» chiese Cupidmon.
«Suo padre,
sicuramente!!» suggerì Rubymon
«Cioè, il
signor Mori!»
«Giusto!» fece Carermon «Una bella gita
con
l’uomo che l’ha cresciuta! Il nostro maestro
adorava
scampagnate e campeggi!»
Geniusmon diede
disposizioni «Stai indietro, Irismon! Tu sei incinta, e devi
metterti al riparo dai colpi! Però puoi occuparti dei
riflettori!» al che la Digimon interpellata volò
più in alto che poté, sfoderando la perla
splendente «Faro
della purezza!!!»
Carermon le si
parò di fronte «Il mio corpo di vetro ti
farà da
proiettore!» lasciandosi travolgere dalla luce...
«Mentre io...mi
occupo di dipingere il cielo!» esclamò Geniusmon
sovrastando la luna con gli occhi ed evocando «Flusso
stellato!!!» di modo da liberare una scia dalla
sua lampada
magica che circondò Arkanomon di stelle.
L’attonita luna
si guardava attorno spaesata, ma Carermon disse «Lascia ad un
altro la parte della luna, tu sei solo una bambina...»
evocando
dolcemente «Carezza
lunare...» così che la sua
mano artigliata completasse quel cielo con una luna innocua e lontana,
che gli occhi di Arkanomon fissavano con titubanza.
«Il
falò! Il falò ragazzi presto!!»
suggeriva Vipermon
da brava organizzatrice di spettacoli, e Rubymon raccolse entusiasta
«Ci penso io!!!» spiegando le ali e tuffandosi in
volo
«Soffio
incandescente!!!» fino a rendere se stesso una
cometa infuocata, che in un vortice di foglie generò una
fiammata proprio sotto la sempre più incredula luna.
Carermon e Irismon
orientavano il riflesso della perla, e il primo disse
«Scenario
cittadino...appari.» di modo che il suo corpo proiettasse
tante
sagome di palazzi sullo sfondo del cielo.
Vipermon insistette
«Luci, riempitelo di luci più che potete! Abbiamo
bisogno
di luci per contrastare le nubi!»
«Lasciate fare
a me!!» esclamò LadyCannonmon «Girandola di
piombo!!!» ma quando slacciò le
cartucce non
indirizzò i suoi proiettili contro la nemica,
bensì li
lasciò fluttuare lenti sulle sagome dei palazzi,
così che
sembrassero tante piccole finestre illuminate.
«Che scenario
meraviglioso...» commentò Carermon, ma Cupidmon
esclamò «Ragazzi attenzione!! Gli
agenti!!»
In effetti i cloni di
Violetta piombavano più accaniti di prima, ma una voce
evocò «Granata
solare!!!» travolgendo le guerriere
del D-Reaper con una sfera scagliata grazie a un colpo di coda. Era
Rebirthdramon «Lasciate ai più grossi il lavoro
sporco,
voi occupatevi del palcoscenico!» recuperando la sfera
luminosa
ed esibendosi in voli, capriole e palleggi per sgominare le numerose
nemiche grazie al suo solo, rapidissimo bolide.
«Siamo al
completo?» chiese Geniusmon, ma Vipermon smentì
«Loro, mancano loro!!»...«Loro
chi???»
restava in dubbio il genio digitale, ma la Digimon dai capelli a
serpente rispose «Servono due ologrammi, per rievocare le
sagome
del padre e della piccola!»
«Giusto! E di
questo...mi occupo io!» stabilì Cupidmon
afferrando due
frecce, una più lunga, e una più corta. E
scagliandole
con un colpo secco attorno alla grande fiammata.
Arkanomon vide nascere
dal loro riflesso verdino la sagoma di un uomo e una bambina che si
venivano incontro...
«Arkanomon...» parlò la voce del
falò,
cioè quella di Rubymon «...con tutto questo
vogliamo
dirti...che tu sei Akiko, una bambina con i suoi ricordi! Non un
Digimon distruttore. Andiamo, non avrai di certo scordato il profumo di
quelle belle giornate in mezzo al verde: il signor Mori sognava...che
tu crescessi sotto la luce del sole, proprio come noi suoi
alunni!»
Il volto di Arkanomon
era spiazzato e impietosito dinanzi all’abbraccio dei due
ologrammi di luce verdina.
«Restare per
mano, ad aspettare la notte...» seguitava a narrare Rubymon
«...imparando i nomi dei fiori, fino a che il cielo si
tingeva
di stelle. Non puoi aver rimosso questi ricordi, anche dal fondo del
tuo sonno doloroso. Come faccio a saperlo? Beh perché...
...tutti noi, che abbiamo allestito questo palcoscenico...
...a modo nostro, chi
più chi meno, siamo stati allontanati dai ricordi
più
cari, per ritrovarci circondati dalle nubi. Però nella vita
questo è normale...e anche se adesso tutto sembra lontano,
nel
tuo cuore c’è un falò acceso come
questo...
...e là vive
per sempre il ricordo dell’uomo che ti ha cresciuta. E che
adesso
ti abbraccia come in questo film allestito in fretta.
Quell’ologramma non è un’illusione...
...è una
piccola storia che ti accompagnerà per tutta la vita. Anche
quando sarai grande, il suo fuoco ti indicherà la strada, e
non
sarai mai sola. Devi solo liberarti dalle tue catene...
...e riacquistare la
fiducia in te stessa! Sei una piccola Digimon dai promettenti poteri,
lavora sodo e lotta per i tuoi ideali! Tuo padre sarà
orgoglioso
di te...!!»
La bocca della luna
iniziò a muoversi...impegnandosi con tutte le forze per
spezzare
i fili di ferro, e pronunciare la parola
«Pa...pà...»
«GUARDATE, HA PARLATO!» esclamò Vipermon.
Le cuciture saltarono
completamente «Papà, dove sei...?»
intonò
la sua voce appenata.
Un vetro prima invisibile iniziò a creparsi dinanzi a lei.
«Ragazzi, la barriera cede!!!» esclamò
Irismon.
Rebirthdramon
decretò «Presto, tutti dentro!!!»
frantumandone i
residui con il lancio della sua granata, che trascinò con
sé una quantità cospicua di cloni.
I Digimon si
innalzarono in volo, dirigendosi verso quella bocca che non faceva che
ripetere la parola «Pa...pà...
...pa...pà...» (fine-canzone)
(canzone: Evanescence
- Missing)
«Quella voce
misteriosa ha smesso di parlare...» mormorò
Violetta, per
poi volgersi indignata verso gli oblò oculari
«...e quei
seccatori hanno infranto la mia barriera!!! Devo fare
presto!»
avventandosi nuovamente sul pannello di controllo «Devo
sbrigarmi a ripristinare il segnale radio, mi giunge solo una sequenza
di suoni distorti! Ma quella voce sembrava parlare proprio a me...
...ha detto di essere il mio Digimon...»
Le sue mani svettavano
rapide sulla tastiera «Segnale radio, segnale radio!! Pronto
prova qui è Violetta! Acc...
...diamine...
...segnale radio!!!»
Sull’eco
martellante dell’allarme, i residui delle bambole digitali
fumavano distrutti...
...ed
un’affannata Royalmon si affacciava sul cristallo centrale
“Jeri, sei stremata!” «Non preoccuparti
Beelzemon...
...ce la faccio ancora. Dobbiamo recuperare Akiko e...
...p-portarla fuori di
quiii!» scivolando con lo stivale sul ghiaccio
“Jeri!!”
Il bazooka trasparente
sfrigolava “Il nostro arsenale è
compromesso...” «Non importa, deve solo sparare un
ultimo colpo...
...e poi...sarà
tempo di deporre le armi.» tendendo la sua mano tremante al
volto pallido di quella bambina addormentata, che non smetteva di
invocare «Papà, dove sei...
...ho tanto freddo.
Portami nella Città della Rinascita, te ne prego! Il calore
del
pelo dei cuccioli mi riscalderà...»
«Akiko...» sussurrava Royalmon accogliendola fra le
sue
braccia «Akiko, mi senti...?»
«Chi sei tu...?»...«Io sono...
...una vecchia alunna
della tua mamma. Sono una domatrice di Digimon, sono venuta qui per
portarti in salvo!» ma la bambina gemeva «No, ti
prego,
sta lontana da me...
...io porto sventura a
chi mi si avvicina. Se sei una Digimon Tamer...lotta per difendere il
pianeta, e dimenticati di me.»...«Neanche per
sogno!!!» ribatté Royalmon «Non potrei
mai
lasciare una bambina in pericolo!»...«Io...sono...
...un Digimon. Non
sono un’umana come te, né come l’uomo
che mi ha
cresciuta. Tu conoscevi il signor Toshiaki Mori...se...hai frequentato
quella scuola.»...«Certo, era il mio
maestro!»
Gli occhi di Akiko si riempirono di lacrime
«...l’ho ucciso io...
...!!! I miei poteri
l’hanno travolto...io volevo difenderlo, ma ho perso il
controllo. Che utilità può avere un Digimon come
me?
Quale destino può mai
attenderlo...?»...«Akiko,
ascolta...» Royalmon si chinò, cercando di
riscaldarla
con le sue ampie ali di ingranaggi «Anch’io...ho
ucciso
mio padre!!»...«Che cosa? Mi prendi in
giro?» ma
l’altra sussurrò «Tu sei una bambina
intelligente...e comprendi quando un’altro dice la
verità.
Sai che non ti sto mentendo, anch’io ho ucciso mio padre. E
non
perdendo il controllo dei miei poteri nel tentativo di difenderlo! Io
ho provocato la sua morte...
...con il mio rancore,
e le mie ambizioni smodate! Il suo cuore non è stato forte
abbastanza da sopportare...che sua figlia fosse cresciuta gelida e
crudele! Io sono cosciente del fatto che porterò questo
rimorso
con me...
...lungo il mio
cammino! Ma se avessi ceduto alla mia voglia di scomparire...non potrei
essere qui, ora, a parlare con te. E a portarti un importante
messaggio, e cioè che...
...i tuoi genitori si
sono arresi! Dinanzi al tuo dolore hanno preferito smettere di lottare.
Loro ti vogliono bene, Akiko!! E...non è stata colpa tua la
morte del signor Mori...»
D’un tratto
proruppe una voce «Royalmon dice la
verità!!!»
Lasciando impronte
insanguinate che si congelavano il secondo dopo, un demone si faceva
strada con un fiore in mano.
«...IceDevimon!» esclamò Royalmon, e il
Digimon si
accostò a lei «Lasciala a me, è mia
figlia. Tu va
a cercare Violetta, e sconfiggila una volta per
tutte.»...«Ma io...»...«Dico
davvero,
Royalmon. Io sono il padre. Non temere...
...a chi più
potrei far del male in questo stato...? Ma anche se fossi il guerriero
oscuro e temibile di un tempo...
...non oserei sfiorare questa creatura, se non con un fiore.»
«IceDevimon,
è lei? Cioè...sei tu?» si corresse
rapidamente
Akiko, e lui accennò un sorriso «Uh, allora ti
ricordi
che fra noi si era...rotto il ghiaccio.»...«Quel
giorno
non sapevo ancora che ero tua figlia.» replicò la
piccola
sorprendendolo, per poi parlare con tono maturo
«Royalmon...grazie per avermi salvata. Puoi lasciarmi con il
mio
papà, assieme a lui non ho paura.»
«Siete
sicuri...?» chiese la Digimon, ma IceDevimon le tese la mano
«Ti prego, è importante! Quella donna è
una
minaccia per tutti noi, e solo tu puoi sconfiggerla. Prendi
l’ascensore per la sala comandi e...» ma mentre
parlava
versava limpide lacrime «...poni fine a
quest’incubo che
ci ha coinvolti tutti, buoni e cattivi!» asciugandosi gli
occhi
col braccio.
«D’accordo!» replicò Royalmon
con
decisione...congedandosi con un sorriso di tenerezza da loro
abbracciati «Siate prudenti...»
IceDevimon ripiegava
le sue ali sulla bambina, mettendosi a sedere sul cristallo distrutto
«Finalmente un po’ di tempo per stare da soli...
...mia piccola
IceLilymon...»...«IceLilymon...è il mio
nome da
Digimon, vero?»...«Oh...sei proprio una bambina
sveglia.
Anche nel pericolo hai la risposta pronta: una degna guerriera della
nuova generazione.»...«Oggi è
l’anniversario
dei Digimon, lo sapevi papà?»
Royalmon prendeva
l’ascensore, compiendo un respiro profondo per radunare tutte
le
sue forze, abbandonandosi all’eco delle chiacchiere fra padre
e
figlia...
«Papà...non mi mentire: è vero che la
mamma si
è pentita?»
«...tua madre
ti ha sempre voluto bene: sono stato io a far litigare i tuoi
genitori.»...«Ma mio padre sei tu, e se parli
così
vuol dire che tu e la mamma non siete più in
lite!»...«...forse hai
ragione.»...«...ci
salveremo?»...«...
...ma certo.» era un sussurro lieve...
...mentre
l’ascensore era sempre più in alto «...i
Digimon
buoni ci salveranno.» (fine-canzone)
«Segnale
radio!!! Violetta chiama Digimon. Violetta chiama Digimon, segnale
radio rispondete!» mentre l’ascensore si faceva
sempre
più vicino «Pronto, prova!!»
«Stai chiamando
le tue bambole?» insinuò la voce di Royalmon, e
Violetta
si volse di scatto.
«Mi spiace, non
credo che possano udirti.»...«...le hai
distrutte?!!» ringhiò la donna in bianco, e
Royalmon
aprì le braccia «Che potevo fare? Sono stata
costretta a
difendermi, mi hanno attaccato in massa...» attirandosi lo
sguardo d’odio dell’altra.
«Ti comunico
gli ultimi sviluppi! Arkanomon sta per scomparire, il suo nucleo del
potere è stato appena rimosso e mentre noi siamo qui a
parlare,
qua sotto ci sono Akiko e suo padre che si staranno sfinendo dalle
risate nello scommettere se sei già morta o
no!»...«O più precisamente...chi
è morta
tra noi due.» replicò Violetta con un sorrisetto
beffardo.
«Ah...e
così non vuoi arrenderti...»...«Toglimi
una
curiosità, Jeri: perché mai dovrei arrendermi...
...di fronte a un
avversaria che è giunta ormai al limite delle sue
forze...» scrutando la Digimon da cima a fondo
«...e che
si ritrova con un arsenale danneggiato...!» alludendo al
bazooka
sfrigolante «In quelle condizioni aprire il fuoco potrebbe
essere estremamente pericoloso! Può bastare in teoria un
solo
colpo...per mandare in corto circuito il sistema...
...e generare una
fragorosa esplosione...»...«Oh, povera me! Non ci
avevo
pensato, e adesso come faccio?» replicò Royalmon
con
visibile ironia, alzando lentamente il bazooka «Ma non
capisci?!...
...non mi
importa!!!» decretò con rabbia mentre Violetta
serrava i
denti, rimanendo aggrappata al pannello di controllo.
«Ormai non
c’è più niente che possa fare su questa
terra...» descriveva la Digimon «...quindi tanto
vale
farla finita saltando in aria assieme a te,
Violetta.»...«Ahh! Getteresti via la tua
gioventù,
la tua bellezza e i tuoi grandi poteri?!!»
Le scariche
pervadevano il bazooka sempre più luminoso «Tutto
questo
non ha più importanza...» sussurrava Royalmon
«...Takato a quest’ora dev’essersi
già
sposato...» (canzone: Laura
Pausini - You are)
...mentre Rubymon
faceva ingresso dalla bocca di Arkanomon, e accennava ai suoi compagni
di seguirlo...
«...probabilmente gli staranno tirando confetti...»
sussurrava la Digimon con tenerezza «...ti auguro tanta
felicità, amore mio...!!» mentre Violetta
esclamava «Dannazione!!»
L’arma
assemblava lentamente il colpo definitivo, quando d’un tratto
“Jeri!! Che stai facendo?!” «Beelzemon,
ascoltami
attentamente...» mormorò lei «...non
appena
avrò fatto fuoco...tu dissociati da me e vola via il
più
lontano possibile. Per favore, fa di tutto per sopravvivere.»
“...io non permetterò che ti sacrifichi in questo
modo!!!” «E’ la cosa migliore che possa
fare, dopo
una vita di sbagli! Ascolta, amico mio...
...LadyWizardmon...
...lei è...una
brava Digimon! E ti vuole molto bene. So che è un
po’
più grande di te e...
...che nel tuo cuore
è ancora vivo il ricordo di Akemi! Però...se
puoi...non
fare come me, che ho scoperto l’amore quando era ormai troppo
tardi! Se quel giorno, dopo che ve ne andaste...mi fossi accostata a
Takato e gli avessi detto...i
nostri amici non ci sono
più...però ci sarò sempre io per
te!...probabilmente oggi tutto sarebbe diverso! Ma quella
volta ho
perso il treno...
...e l’unica
volta che ero a bordo con lui...non potevo parlare...per confessargli i
miei sentimenti!» “JERI!!!”
«Addio,
Beelzemon.»
Ma un attimo prima che
partisse il colpo, Violetta mosse una leva «SPIACENTE PER VOI
DUE!» aprendo una piccola grata sul soffitto, dalla quale
piovvero sfere esplosive «Confetti bomba!!»
«Ahh!»
Royalmon si mosse di scatto per evitare quel getto, ma Violetta
estrasse l’Ipad «Bambole digitali,
ATTACCATELAAA!!!» dando il comando per aprire i portelli
laterali dai quali emersero i pupazzi di Gazimon e Deputymon “AI
TUOI ORDINI, REGINA!”
Nonostante la loro
mole ridotta, il coniglio e il pistolero si avventarono con inaudita
violenza contro Royalmon «A-Ahhh!!!» fino a
spingerla
contro il vetro dell’occhio sinistro, per poi inseguirla
all’esterno sullo sfondo delle
«AHAHAHAHAHAHAH!»
risate della nemica «Ci vuole ben altro per
sconfiggermi!!!» che si rimise prontamente ai comandi.
La battaglia
infuriò in aria in men che non si dica, Deputymon liberava
colpi
dalle sue pistole, ma Royalmon agitò impetuosamente la sua
ala
fino a rispedirli al mittente, che saltò in aria. Gazimon
elettrificò le sue orecchie e puntò contro
Royalmon a
tutta velocità ma costei reagì
tempestiva con un
calcio che ne decretò l’esplosione.
I residui delle
bambole caddero nel D-Reaper fino ad essere inghiottiti, mentre
Royalmon riprendeva fiato “Jeri...resisti...!”
...inconsapevole di
essere nel mirino del cannone che sgorgava dall’occhio ancora
intatto.
«Uhmuhmuhm...immortaliamo una domatrice
leggendaria...»
mormorò Violetta, svettando sulla pulsantiera
«...NEL SUO
ULTIMO ATTO!!»
Il cannone si caricò di energia...
...mentre
Beelzemon chiedeva “Ascolta...non ti sembra strano che abbia
indirizzato contro di noi delle bambole così deboli? Qui
c’è qualcosa che non va...”
Ma in quel momento gli occhi di Royalmon si dilatarono più
che mai.
«ADDIO PER SEEEMPREEE!»
«Beelzemon scappa!!!» gridò.
Ma fu troppo tardi. Il colpo luminoso la attraversò da parte
a parte.
Il vetro trasparente
della sua schiena era squarciato. I suoi ingranaggi erano fusi.
«...Beel...ze...mon...»
“E’...fi...nita,
Jeri.” si dissero la domatrice e il Digimon.
«CENTROOOOOO,
LA MIA MIRA MIGLIORA DI GIORNO IN GIORNO!!!»
esultò
Violetta in saltelli festanti.
Royalmon rivolse
sguardo al cielo tempestoso, per poi precipitare nella fitta massa
rossastra.
«Presto,
ragazzi!» incitava Cupidmon, mentre i Digimon penetravano
all’interno dell’arca digitale.
Ma d’un tratto
lo spirito autunnale sembrò avere un presentimento, e rimase
immobile.
«Che cos’hai, Rubymon?» chiese
Rebirthdramon.
Il Digimon dalle ali
di foglie si volse alle sue spalle «Ho sentito
qualcosa!!» spiegando nuovamente il volo verso
l’esterno «Aspetta, dove vai?!!»
Rubymon si
tuffò oltre la bocca di Arkanomon, e scrutando tra le onde
del
D-Reaper d’un tratto la vide «Ahhh!!!»
Era accasciata su un
isolotto di pietra. Distesa come una action figure infranta, ma con un
sorriso sereno e gli occhi volti al cielo come se ancora lo aspettasse.
Incredulo, il suo spirito autunnale planò lentamente...
...e benché le
sue foglie ardenti si adagiassero sul viso di Royalmon, lei non tradiva
alcun dolore. Né alcun segno di vita.
«Non è possibile, Jeri!...
...questa volta sono
arrivato troppo tardi. Non può essere la fine, amore
mio!!» prendendola tra le sue braccia e versando lacrime
«Rispondi, ti prego!! Non può essere la
fine!!»
Ma un ultimo ingranaggio rotolava dal suo petto infranto...
...inabissandosi
all’interno del D-Reaper, mentre Rubymon singhiozzava
«Perdonami! Perdonami Jeri!! E’ colpa mia...
...soltanto colpa mia!!»
I compagni si
affacciavano dalla bocca della luna, e le lacrime dai loro occhi alla
vista del pianto sconsolato del loro amico...
...che galleggiava su
un isolotto di pietra con la sua amata tra le braccia, e un Digignomo
sulla spalla a consolarlo «Io ti amo...
...ti amo, Jeri!! Per favore non lasciarmi...» (fine-canzone)
«...Jeri Katou
è morta...» bisbigliava Violetta
«...Royalmon
ormai è solo un ricordo. Bene! Ora non resta che passare
alla
fase finale dell’operazione, e travolgere la terra e
Digiworld
con uno tsunami di D-Reap---AAAAAAAAAAAAHHH!!!»
...gridò a
squarciagola riparandosi il capo, quando il soffitto esplose sopra di
lei «Che succede adesso?!!» avventandosi sulla
pulsantiera «Oh no, il sistema è andato
completamente in
tilt, a-aaaahhhh!!!» ma persino dal pannello
divampò una
fiammata «Accidenti! Quella mocciosa prima di tirare le cuoia
ha
rimosso il mio nucleo del potere, ora per colpa sua Arkanomon sta dando
i numeriii!»
I pannelli attorno a
lei seguivano a ruota nel saltare in aria, e schegge di vetro si
spargevano ovunque a terra dai display in progressiva distruzione
«Se continua così non riuscirò
più a
controllare il D-Reeeeeeaper, senza Akiko da cui attingere energia
l’arca sta colando a picco! Io me la filo!»
affrettandosi
presso la piattaforma centrale, e cominciando ad agitare la leva
«AscensoreeeEEEEEE!!!»
...fino a che questa
non le restò in mano. E dalla metà recisa non
sgorgò una fiammata «GYAAAAAAHHHH,
L’ASCENSORE
E’ BLOCCATOOO!!!»
In un tripudio di
esplosioni, Violetta si spinse contro la parete «Oh nooo,
adesso
come facciooo??? Sono bloccata qui dentro, e di questo passo mi
trasformerò in un carboncino abbrustolito! Aiutooooooo,
qualcuno
mi salviiiiiii, aiutooooooooo!!!» gemette stridulamente, fino
a
che una voce non echeggiò “Violetta! Riesci a
sentirmi?”
«Ahhh! Ancora
tu...» esclamò la donna dai capelli ricci, al
culmine
dello stupore.
“La tua sola
via per salvarti è biodigievolvere con me.”
«Biodigievolvere??? Ma si può sapere chi
sei?!»
“...io sono il
tuo Digimon...”
«Come sarebbe?!
La storia è fin troppo chiara, e io non ho nessun Digimon!
Muskmon mi fu affidata tanti anni fa, ma lei mi ha tradita!»
“...lo hai
detto
tu stessa: lei era la Digimon che ti è stata affidata. Io
invece
sono il Digimon che tu hai disegnato.”
«Cosa?!
Disegnato?! Intendi dire...che ho creato! Sei uno dei miei
soldati!»
“No,
Violetta...
...io non sono una di
quelle creature di argilla. E’ strano che non ricordi di me...
...io e te ci siamo
conosciuti. E abbiamo trascorso molto tempo insieme. Hai fatto ricorso
ai miei servizi molte volte...”
Quella voce misteriosa
aveva incantato il volto della donna, che quasi dimenticava del fuoco
attorno a lei e della pioggia di detriti dal soffitto.
“Come Guilmon
per Takato...
...io sono un riflesso
di te. E se Scratchmon rappresentava la tua parte buona e i tuoi
antichi sentimenti...
...io sono lo specchio
del tuo lato più oscuro e della tua disillusione: se ti
fondi
con me diventeremo potentissimi!!!...
...e riusciremo ad annientare i Digimon Tamers una volta per tutte...”
«Il mio lato oscuro...
...la mia
disillusione, la mia rabbia...» pronunciò Violetta
osservando la distruzione attorno a sè «I miei
sogni
andati in fumo...»
...serrando un pugno
tremante, e decretando infine «E va bene, biodigievolviamo!!!
Ti
offro tutta me stessa, purché tu mi renda imbattibile!! E mi
permetta di vendicarmi!!»
Dallo squarcio sulla
fronte di Arkanomon iniziò a zampillare energia oscura.
I Digimon appostati
presso la bocca avvertirono che la struttura tremava
«Ragazzi,
qui sta succedendo qualcosa!» annunciò Carermon, e
LadyCannonmon esortò «Presto,
sparpagliamoci!!!»
benché le loro voci suonassero infrante dal dolore...
...come infranta era
la corazza trasparente di quella guerriera tra le braccia di Rubymon
«Ecco come finisce, per un eroe...» ammise
tristemente,
stringendola a sè «...non sono riuscito a
mantenere la
promessa che ti avevo fatto. Un giorno ti dissi...
...che ti avrei amata
comunque tu fossi stata. In qualsiasi modo la crescita...ti avrebbe
resa.»
Le foglie dai suoi
capelli e dalle ali si adagiavano sul corpo inerte di lei
«Riuscii a fronteggiare i tuoi cloni, quando eravamo
bambini...
...ma poi...di fronte all’oscurità
dell’età adulta...
...di fronte alla tua rabbia, e ai tuoi...problemi...
...non ce l’ho
fatta. Ho preferito scappare, e ti ho lasciata sola a combattere. Ti ho
lasciata sola...di fronte al tuo destino, amore mio! Come
potrò
mai perdonarmelo?» cadendo in ginocchio
«Che...senso ha
avuto tutto questo? Se adesso scompari la mia lotta è
inutile...
...non ho più nessuno da salvare. Io non servo a
niente...»
“Takato!”
lo chiamava la voce di Cindermon, ma lui continuava a versar lacrime
«Jeri! Amore mio...» “Takato, vuoi
ascoltarmi,
accidenti?!” «...Cindermon...
...è tutto
inutile, è finita ormai. Sono arrivato tardi! Stavolta non
ce
l’ho fatta...»
“Non gettare la spugna!”
«Ma...non
c’è nient’altro che possa fare,
ormai!»
“Sì invece! Guardare bene!”
«Oh...?»
“Quella che è andata infranta...
...è solo la parte meccanica!”
«Cosa?!»
“Ma Jeri non è fatta solo di ingranaggi...
...ha anche un cuore!
I pezzi di ferro possono essere sostituiti, ma il suo cuore
è
unico! Cerca il suo cuore Takato, può darsi che sia ancora
intatto! Può darsi...
...che batta ancora per te...” (canzone: Celine
Dion - Always be your girl)
I suoi occhi dal
riflesso infuocato si spalancarono «Tu pensi...che ci sia
ancora
speranza, Cindermon?!»
“Tu non ti
arrendere, e cerca il suo cuore sepolto!!” lo
esortò la
Digimon.
«Il tuo
cuore...Jeri?!» esclamò Rubymon affondando la sua
mano
nello squarcio, finché non gli sembrò di sentire
qualcosa
«Ahhh! Eccolo qua! Io lo farò tornare a
battere!!»
“Bravo il mio domatore!” approvò la
Digimon.
Così Rubymon si
mise a raccogliere gli ingranaggi sparsi
«Io...riparerò
tutti i tuoi danni! Curerò...
...le tue ferite!»
Ad una ad una quelle rotelle meccaniche tornavano a scivolare in lei...
«Ti darò
nuovo carburante, perché tu possa tornare a
volare!»
...persino
l’ingranaggio inabissato riaffiorò dal D-Reaper,
richiamato dal potere dello spirito autunnale che con le sue movenze
eleganti lo attirò a sè...
...per stringerlo tra
le mani con premura, e regalarlo alla sua amata dagli occhi chiusi.
«Tornerai a sorridere...
...tornerai la
ragazzina spensierata di un tempo! Riaprirai gli occhi dinanzi al mio
amore...
...e questa volta io
non ti abbandonerò più, mai
più!»
“Ancora un piccolo sforzo Takato...ooooiissaaa!”
«Perché ancora non si sveglia,
Cindermon...?»
“Beh, se io fossi in lei...
...avrei bisogno di
ancora un po’ di calore...affinché il mio cuore
riacquistasse energia.”
«D’accordo...» chiuse gli occhi lui
dolcemente...ed
affondò la mano nello squarcio, illuminandosi di una luce
aurea «...ti conferisco tutto il mio calore...
...affinché tu
ti senta amata...» “Takato, ti aiuto
anch’io, con il
mio potere digitale! Vedrai...riuscirà a risvegliarsi. Ah!
Guarda! Guarda attentamente, Takato!!”
«Ohhh!» il Digimon dilatò incredulo i
suoi occhi...
...quando vide che
grazie al suo calore, gli ingranaggi lentamente riprendevano a girare
«Sta tornando in funzione!! Non era compromessa del
tutto!»
“Te l’avevo detto!! Modestamente...io ci azzecco
sempre!”
«Jeri! Jeri, mi senti?! Apri gli occhi...»
Una luce si
irradiò dal cuore luminoso di Royalmon, sopito fra mille
ingranaggi...
...questa
conferì nuovo carburante al suo occhio scoperto,
affinché
potesse riaprirsi in una timida scintilla «...a...amore mio...
...sei
arrivato...finalmente...»...«Non posso
crederci...è un sogno!» disse lui tra le lacrime,
quando
sentì il suo volto carezzato dalla mano di lei.
«...Ta...kato,
è bello...rivederti...» sorrise Royalmon
«...avevo
tanta voglia...di riabbracciarti...»
«Le stesse
parole di allora...» disse lui incredulo, spiegando le ali e
sollevandosi con lei, sotto gli sguardi felici degli altri compagni in
volo.
«...alle quali
io rispondo...ancora un piccolo sforzo, amore!» disse Rubymon
«L’altra volta il D-Reaper era sconfitto!
Adesso...manca
ancora l’ultimo passo, ma poi ti assicuro...che dove qui vedi
tristezza e distruzione...guarda!»
...indicando col suo
artiglio luminoso la città, gravata dalla massa rossastra e
sovrastata dalla tempesta «...si estenderà
l’azzurro del cielo, e la città che
accoglierà il
nostro amore! Perdonami per averti abbandonata, non volevo! Ma sono
felice che non sia ancora tardi...ti prometto di fronte a questo
D-Reaper...che resterò al tuo fianco per tutta la vita! Noi
diventeremo grandi insieme...»...«Ti
amo...»...«Anch’io Jeri,
anch’io!! Con tutto
me stesso...»
...ed un raggio di
sole filtrava tra le nubi, ad illuminare il loro amore palpitante, che
regala le ali. I loro compagni che li osservavano, sorridevano di
tenerezza nel ricordarsi di quel bambino in maglietta azzurra, che
sosteneva la coetanea in abito verde nello stesso identico modo. La
luce del sole e della crescita ora sovrapponeva a loro le sagome di
quei due Digimon: lo spirito dai capelli di foglie, e la guerriera dal
corpo di ingranaggi.
Ma l’amore nei
loro sguardi era più forte, e rinvigorito dagli anni.
D’un tratto, una
scia di piume bianche li avvolse, nell’echeggiare
dell’esclamazione «Takato!!! Jeri!!!»
«Ahh!
Snowhitemon!» esclamò Rubymon, e Royalmon
sussurrò
«Ma...sa...hiko!»...«Sorellina! Sei
salva, per
fortuna!!» esclamò il ragazzino con le lacrime
agli
occhi, ed il minotauro bianco affermò «Abbiamo
tutti
temuto di perderti.»
«Masahiko,
Snowhitemon, vi devo chiedere un grande favore.» disse
Rubymon
«Posso affidarvi Jeri? Vi prego, portatela lontano di qui! Io
ho
ancora da ultimare un compito...» volgendo il suo sguardo
fiammeggiante verso Arkanomon che si oscurava...
...e sotto i loro
occhi insospettiti planava lentamente, inabissandosi nel D-Reaper.
«Tranquillo
Takato...ci pensiamo noi.» promise Snowhitemon, ed il
ragazzino «Ora sei al sicuro, sorellina!»
«U-Un
attimo...!» fece Royalmon «...h-ho bisogno...di
appurare
una cosa!...
...Beelzemon!...sei ancora qui?...
...riesci a sentirmi?!» e dopo qualche istante di silenzio...
“...Jeri! Certo
che sono qui. Io non ti ho mai abbandonata...sono felice che tu sia
salva.” «Anch’io amico mio...»
versò
una lacrima «...anch’io sono felice di
risentirti.»
per poi annunciare «Takato, una cosa importante!...
...la nostra maestra
si è arresa. E Akiko...è salva, con suo padre. Ma
ora...
...dov’è Arkanomon?»
Rubymon rispose
«E’ penetrato nel D-Reaper...probabilmente Violetta
vuole
scatenarlo, ma noi la fermeremo in tempo.»...«Vi
prego...state attenti.»...«Non temere! Stavolta
manterrò la promessa! Il tuo contributo è stato
fondamentale...
...ora riposa e fidati
di me. Ti restituirò il mondo che hai sempre
sognato.»
«Tu sei il mio
eroe...» pronunciò lei piena d’amore,
mentre le
loro mani si separavano lentamente, e lui prometteva «Ci
rivediamo sotto la luce del sole!» raggiungendo i compagni
«Ragazzi, siamo pronti?!...
...tuffiamoci nel D-Reaper e fermiamo Violetta!»
«SI’!» risposero i Digimon, piombando in
picchiata
a tutta velocità...
...e penetrando nella massa rossastra dopo dieci anni (fine-canzone)
(canzone: Sugababes
- Stronger)
La luna di cristallo, dal volto ormai sfigurato, cadeva a peso morto.
Akiko al suo interno
sentì la terra tremare «Che succede,
affondiamo?!»
ma IceDevimon si accasciò
«Cough!»...«Ahh,
papà!! Cos’hai, ti senti
male?!»...«Akiko,
scap...pa!»...«PAPA’! RESISTI!»
gridò
la bambina.
Ma il cristallo di ghiaccio si spense, oscurando tutte le luci della
sala.
«Oh no!» furono le parole della piccola...
«Eccoci di
nuovo qui!» annunciò Rebirthdramon, e Geniusmon
domandò «Differenze dalla prima volta?»
Irismon non perse
tempo «L’atmosfera è molto diversa!
Questa volta
nessuno ci attacca, tutto è avvolto da
un’apparente
tranquillità.»
In effetti lo scenario
circostante assomigliava al fondale di un oceano rosso, decorato da
detriti di cemento, ma spoglio di qualsiasi manifestazione di vita.
«Hai detto
bene, “apparente”!» sottolineò
Carermon
«Qui c’è qualcosa che non mi
convince.»
Vipermon
domandò «Vuoi dire che il D-Reaper non
è sempre
stato così desolante?» ma Cupidmon descrisse
«L’altra volta qui era un autentico campo di
battaglia:
emergevano agenti di tutte le specie! Fu molto dura arrivare fino al
suo nucleo...»
Rebirthdramon riprese
la parola «Qualsiasi sia il mistero dietro questa pace, si
cela
all’interno di Arkanomon: presto, passiamo dalla
bocca!»
I guerrieri
aumentarono la velocità, mentre Rubymon si abbandonava ai
ricordi «Ormai la carta rossa non serve più...
...i Digimon sono
cresciuti abbastanza da sopravvivere in questo spazio senza
problemi...»
Intanto, ai piedi
della torre di Tokyo, Leaf cercava di alzarsi sulle punte dei piedi
«Non vedo più Takato e gli altri...
...e Arkanomon si è inabissata...»
La sua voce si velava
d’angoscia, che crebbe quando Cyclemon comunicò
alla
figlia «Sono preoccupato, Diamon: quando mi sono assopito ho
sognato tua madre...
...e lei mi ha svelato
che Violetta è
biodigievoluta.»...«Cosa?!»
si portò una mano al petto la Digimon «Ci mancava
anche
questa, sono già tanto angosciata!»
Il rapper dilatava lo sguardo, mentre li udiva parlare...
«Ma quale
Digimon potrebbe essere così basso e meschino da fondersi
con
una come lei?!»...«...non lo so, questo tua madre
non
è riuscita a dirmelo: mi sono svegliato
prima.»...«Oh nooo...Kazu, Cind!»
Leaf mormorava senza
fiato «...Takato...» quando
all’improvviso
udì una familiare voce di ragazzino, che gridava
«Da
questa parte, Alice!!!»
Nakao perdette il suo
berretto, ma lo raccolse tempestivamente per accostarsi al rapper e
fissarlo dritto negli occhi «...dov’è
finita
Arkanomon?»
Leaf con le sue dita
bendate fece allusione al D-Reaper, ed il ragazzino si sfilò
gli
occhiali da sole rivelando sguardo attonito «...oh no...
...là dentro
c’è la Digimon che amo! Lei sta
morendo!!!»
In quel momento
arrivò anche Alice, e si soffermò con pena a
scrutare il
ragazzino. Ma poi i suoi occhi azzurri incrociarono quelli di Leaf, che
accennò «...tu...sei...»
La ragazza sorrise
«Devi essere il rapper che vive a casa Matsuki.» ma
quando dietro di lei sbucò il cane nero evanescente, Leaf
non
poté fare a meno di trasalire
«DOBERMON?!!» al che
questi ringhiò, trasformandosi in un altrettanto aggressivo
Refrainmon «E tu come fai a conoscermi?!!»
«Ihm!!!»
Leaf si ritrovò il bastone argentato puntato sotto il collo.
Cyclemon e sua figlia si avvicinarono, e poco dopo giunsero Mako e
Sandmon.
Refrainmon esclamava
«Attenti, potrebbe essere una spia dei nemici!!» ma
Nakao
gridò «Fermo, Refrainmon!!!...
...lui è Guilmon! Il primo Digimon di mio
fratello!!»
La notizia lasciò tutti senza fiato.
«Guilmon?!!» fece Mako «Impossibile, ma
non era
morto?!» però Diamon sussultò
«Ecco
perché cercavo ovunque il suo spirito e non lo trovavo da
nessuna parte!!»
Il rapper serrò
gli occhi, cosciente ormai di non potersi più nascondere. E
si
fece avvolgere dalla luce fino ad assumere le sue reali sembianze
«Sì, è vero!! Sono proprio
io!»
strillò appenato.
Refrainmon
tornò Dobermon, e gli si rivolse più gentilmente
«Ma allora perché non sei laggiù ad
aiutare il tuo
domatore?»...«Per una serie di motivi, troppi per
essere
elencati! Gli eventi della vita ci hanno separati, Dobermon! Ma io
continuo a temere per Takato come se fosse il primo giorno!! Come se
fosse ancora un bambino!»
Alice si chinò
su di lui «Non preoccuparti, noi ti
capiamo.»...«Alice...quanto tempo.»
La ragazza sorrise
«Ascolta, ti chiederemmo un piccolo favore: l’altra
volta
io e Dobermon vi aiutammo a digievolvere. Non è che stavolta
potresti ricambiare, così da darci un passaggio
all’interno del D-Reaper? Ci sono...
...molte persone
altrettanto divise dai loro cari.» indicando con le sue dita
smaltate a Iasugnumon e Rapunzelmon in fondo alla strada, assieme al
piccolo Gravemon.
Guilmon balbettò «D-D’accordo...
...voi volete tutti tuffarvi nel D-Reaper?»
Gravemon gli corse
incontro, aggrappandosi al suo muso «Ti prego! Là
c’è la mia sorellina!» al che il
draghetto
socchiuse dolcemente gli occhi «Va bene piccolo...
...Guilmon vi fa volare di nuovo...»
La luce lo avvolse...
«GUILMON
DIGIEVOLVEEE...
...GROWLMON!»
----DIGIEVOLUZIONE MATRIX---
«GROWLMON MATRIXDIGIEVOLVEEE...
...WARGROWLMON!»
Scratchmon
montò sulla sua armatura meccanica, mentre lui accoglieva
tra le
sue braccia Gravemon e Nakao.
Dobermon invitò
«Salta su,
Alice!»...«Sì!» e lei gli
montò a cavallo.
Aladynmon si
accostò a Rapunzelmon «Vieni,
sorellina!» e questa
balzò sul tappeto volante.
Sandmon nascose Mako
sotto il suo mantello, ed insieme balzarono verso il D-Reaper,
facendosi strada sui detriti fluttuanti.
WarGrowlmon pensava “Takato...
...chissà se
è arrivato il momento della verità per noi
due.”
dopodiché tutto attorno fu rosso, ed il D-Reaper
inghiottì lui e gli altri visitatori (fine-canzone)
Rubymon solcava l’ingresso di Arkanomon assieme ai suoi
compagni.
«La corrente
è saltata...» disse illuminando il buio con il suo
alito
di fuoco, e LadyCannonmon commentò «Non sembra
esserci
anima viva...» avanzando sulle zolle dissestate.
«Facciamo
attenzione...» avvertiva Geniusmon «...tutto questo
potrebbe essere una trappola di Violetta. E ogni nostro passo...un
passo falso.»
Irismon mosse
tempestivamente la sua perla splendente «Ho visto qualcosa
muoversi!»
All’apparenza
c’era solo buio, decorato dalle bolle rossastre del D-Reaper
che
fluivano dall’entrata. Ma poi sembrò intravedersi
un alone «Non dovete avere paura! Sono io!»
Ciò nonostante i guerrieri si misero in allerta.
«Ci siamo
incontrati nel Regno Abbandonato!» disse quella voce
maschile, e
Vipermon sottolineò «Questa voce io la conosco!
Ragazzi,
non vi ricordate? L’unicorno, quello nato dalla fusione del
trittico!»
In effetti quando
avanzò sui suoi zoccoli, oscillando i filamenti dorati della
coda, Rubymon chiamò «Lonemon!»
Costui rispose «E non sono solo!» rivelando altre
tre luci: verde,
argentea e rossa...
«Supremi...!» esclamò LadyCannonmon
«Siete
tutti qui?»
Zhuquiaomon
planò «Siamo giunti per mettervi in guardia: la
vostra
nemica ha appena compiuto una biodigievoluzione, dovete stare molto
attenti.»
Cupidmon si
stupì “Violetta è
biodigievoluta?!” chiese la
voce di Henry, e quella di Rea domandò “E con
quale
Digimon?!”
Baihumon il leone
rispose «Non lo sappiamo, ma percepiamo il suo
potere.»
passando la parola a Ebonwumon la tartaruga «...è
immenso...e carico di oscurità...»
Lonemon nitrì
affermando «Non vorremmo sbagliarci, ma crediamo si tratti...
...di un’ennesima arca digitale!»
Carermon chiese «Un’arca digitale? Non
sarà la stessa
Arkanomon?» ma Zhuquiaomon chinò il capo
«No...ormai quest’arca è soltanto un
relitto. Non
sappiamo chi sia quella nuova e perché sia rimasta nascosta
fino
ad ora.»
Di nuovo Lonemon «Il tempo stringe ragazzi...
...in fondo a questa
nave ci sono le risposte che cercate. Io e i miei amici vi aiuteremmo
volentieri ma...
...siamo troppo
vecchi. Noi Supremi siamo adatti per governare, non più per
combattere. Il futuro dei nostri mondi dipende da voi.»
Rubymon restò
assorto a scrutare qualcosa sul guscio d’erba di Ebonwumon.
Vi
erano adagiati cinque piccoli Digimon privi di sensi
«...quelli
sono gli alunni di LadyWizardmon...» disse lo spirito
autunnale,
ed il Supremo sorrise con le sue due teste «Eheh...in
situazioni
di emergenza, anche vecchi politici come noi cercano di rimboccarsi le
maniche.»
Cupidmon
garantì «Non temete, lasciate fare a
noi!» e
Baihumon avvertì «Occhi aperti, qua attorno
dovrebbero
esserci delle altre forme di vita. Sono innocue ormai...
...potrebbero avere bisogno d’aiuto.»
(canzone: Marco
Masini - Parlo di noi)
Infatti, nella sala
ormai buia risplendevano timidi riflessi di ghiaccio «Piccola
IceLilymon...»...«Papà!!»
«E’
giunto...il momento della fine.» ma lei lo stringeva
«Ti
prego, non lasciarmi!!»
Le sue lacrime
splendevano come gli artigli di lui che cercavano di asciugarle
«Ho paura da sola in quest’arca...se non
c’è...
...un Digimon come te
a difendermi!»...«Uhmuhm, IceLilymon...parli come
una
ragazzina terrestre! Che buffo, fino a poco tempo fa ti mostravi
scontrosa...
...nascondendo al
mondo il tuo sogno di avere un Digimon. Invece cara...»
descriveva dolcemente «...quello che devi trovare, adesso
è un...domatore! Pensa che cosa meravigliosa...
...magari potrebbe
essere...una dolce ragazza della terra, con cui farti lunghe
chiacchierate...un po’come una sorellina! O magari...
...un bravo e
assennato ragazzo...che potrebbe diventare anche il tuo fidanzato!
Però...non offrire i tuoi poteri a chiunque, mi raccomando:
io
non potrò essere lì a scegliere il genero che mi
vada...più a genio, fa attenzione!...
...il mondo è
anche pieno di mascalzoni, umani e digitali. Guarda tuo padre per
credere!» ma lei strillava «NON DIRE QUESTE
COSE!!...
...NON PARLARE
COSI’ DI TE!! SEI IL DIGIMON PIU’ BELLO CHE
ESISTA!»...«No, figliola...
...non è
così e lo sanno tutti, ed è importante che ti
dica queste
cose. E’ importante che ti metta in guardia...
...io cercai di
raggirare Rika approfittando della sua adolescenza. Ed ho ingannato tua
madre...facendo leva sui suoi dolori da adulta. Questi sono...i nemici,
IceLilymon. Chiaro? Ecco, tu devi combattere...quelli che fanno come
tuo padre. Sei un Digimon, e devi schierarti puntualmente...dalla parte
dei più deboli! Ahhh!»
Con le sue poche forze
di bambina, lei cercava di sostenerlo «E invece non
farò
niente di tutto questo! Quelli non sono i nemici, quelli sono i...
...genitori dei
più deboli! Sono i loro cari, e sono creature che hanno
bisogno
di una guida! Io non diventerò un giustiziere, io...
...li aiuterò a
cambiare! Affinché nasca sempre un fiore sul loro cammino
ghiacciato.»
Quelle mani splendenti
e insanguinate sollevavano il fiore rosso-arancio, carezzandovi il
volto della piccola «Il fiore della mia vita...
...la mia bambina, mia figlia...
...ma cosa ho fatto
per meritarmi una cosa simile? Chi c’è
lassù, che
semina fiori
all’impazzata...?»...«Qualcuno che ci
vede più a lungo di noi, papà!»
replicò
Akiko asciugandosi gli occhi, e aggiungendo «E ci mette poco!
Qui è così buio, e io non ho neanche i miei
occhiali!»...«...fatteli ricomprare...
...quando tutto
sarà finito studia sodo, così l’uomo
che ti ha
cresciuto sarà orgoglioso. Egli ti guarda
dall’alto, e...
...un’altra
cosa: abbi pazienza con tua madre...Nami non è una donna
facile...ora ha trovato la sua Digimon, ma lei ha bisogno del tuo
affetto. Conto molto su di te eh, non mi deludere.»
Quando improvvisamente
la porta si spalancò. Rubymon esclamò
«Akiko!!» e lei «...TAKATO, RAGAZZI!
VENITE
PRESTO! MA NON PENSATE A ME, PENSATE A MIO PADRE, LUI STA
MORENDO!»
«Fatemi
spazio!» fece Vipermon, ma quando si chinò su
IceDevimon
per mordere il suo braccio con i suoi serpenti curativi, il braccio si
staccò come ghiaccio sbrinato, e la Digimon fece
«Oh
no...!!...
...non c’è più niente che possa fare
per lui.»
«Siete tutti qui...
...meno male!»
sorrise IceDevimon «In questo modo posso chiedervi perdono
per...tutti i problemi che vi ho creato! Se penso agli anni trascorsi
provo un po’ di vergogna...quanto tempo sprecato, quando
avrei
potuto seminare fiori.»
Rubymon promise
«IceDevimon, non temere! I quattro Supremi sono qua fuori e
porteranno tua figlia in salvo!»
Il diavolo di ghiaccio
iniziava a dissolversi «Vedete...dove fluiscono i miei dati?
L’ascensore è bloccato, ma è
lassù che
dovete volare: ho visto aprirsi un campo distorto...oltre quelle nubi
vi attende la battaglia finale. Oltre la battaglia...
...la felicità
promessa, aahhh! Non riesco più a sollevare il mio braccio...
...chi è che lo
sta sostenendo per me, permettendomi di carezzare mia figlia?»
Si trattava di
Irismon, che lo aiutava in quegli ultimi gesti d’affetto
«Rika...avrei dovuto immaginarlo. Ragazzi, vi auguro tanta
felicità...
...avete affrontato
noi Digimon malvagi un milione di volte...vi meritate un futuro di
pace...
...addio IceLilymon...sarò sempre al tuo fianco.»
«Papà...» pronunciò
un’ultima volta Akiko.
Dopodiché i
suoi ultimi resti caddero come ghiaccio residuo da un frigorifero.
Ma nelle mani di lei
era rimasto un fiore, e mentre entravano i Supremi a far luce nel
buio...
...i dati di
IceDevimon fluivano tra quei petali, che Akiko portò vicino
al
cuore pronunciando «Ti acquisirò
io...così ti
porterò sempre dentro di me.»
Lonemon
l’unicorno guardò verso l’alto ed
annunciò «E’ il momento.»
«Ok.»
rispose Rubymon, spiegando le ali e volando con i suoi compagni verso
il gorgo d’oscurità...
Il campo digitale li accolse, conducendoli chissà dove.
Mentre Akiko si
accostava all’unicorno dorato, che la proteggeva con le sue
ali
ed asciugava le sue lacrime, aiutato dagli altri tre come amorevoli
parenti (fine-canzone)
Ai piedi della torre
di Tokyo, Diamon chiudeva gli occhi «Mammina...per favore!
Dimmi
il nome di quel Digimon! Svelami chi è...quella creatura
misteriosa!» ma tanto era concentrata che quando
sentì
una mano sfiorarle la spalla, si volse di scatto con le dita incrociate
«Vade retro!!» ma il biondo uomo fece
«Calma,
calma!!» tanto che Diamon si stupì «Ah
ma...siete
voi! Mamma mia, io sono proprio esaurita: papà, guarda! Ci
sono
il signor Yamaki con sua moglie!»
«Come stanno
procedendo le cose?» chiese Cyclemon, e Riley rispose
«Era proprio questo che venivamo a riferirvi...»
alzando
gli occhi verso il marito che si sfilò gli occhiali da sole
«...hanno abrogato la legge anti-Digimon.»
«Ahah!
VAIIIIIIIIII!» saltellò Diamon, prendendo le mani
del
padre «Fi-Figliola...non mi sembra il
caso!»...«E
perché no??? Siamo Digimon, e possiamo circolare per le
strade
liberamente! UOUUUUUUUU!!!»
Tally si
accostò ai colleghi e aprì le braccia
«Non appena
hanno visto le brutte i Digimon sono ritornati DI COLPO gli eroi della
scena: va sempre così, quando serve aiuto sono i primi a
piangere, ma quando tutto si appiana riprendono a creare
problemi!»...«Purtroppo queste sono le imperfezioni
del
mondo, e dobbiamo tollerarle.» ammise l’anziano
Digimon,
ma poi Mitsuo si piegò su di lui
«Cyclemon...ciò
che mi interessa sapere è come stanno i ragazzi: siamo
rimasti
barricati fino a poco fa...non abbiamo potuto fare niente per
aiutarli...»
Cyclemon svelò «...se la stanno cavando da
soli...hanno rivelato
capacità straordinarie...»
Mitsuo tornò a
indossare gli occhiali, e accostandosi a sua moglie e a Tally non
poté che contemplare il D-Reaper, come tutti i comuni
cittadini...
Una foglia infuocata
si adagiò su un lucido pavimento, introducendo i passi di
una
creatura dalle unghie lucenti.
Rubymon esplorava
l’oscurità attorno a sé, mentre i suoi
compagni
bisbigliavano «Sarà questa l’arca di cui
parlavano
i Supremi?»...«Che strano luogo...quante statue di
Digimon...» dissero Carermon e Geniusmon.
«L’arredamento è di ottima
qualità...sembra
un museo.» commentò Irismon, e Vipermon
«Trovi? A
me sembra alquanto lugubre.» scorrendo il suo dito sulle
superfici impolverate.
Rebirthdramon si fece
strada «Andiamo, un po’ di senso
dell’umorismo! Del
resto cosa sarà mai? Semplicemente...un Digimon oscuro...
...di cui nessuno ha
sentito parlare nonostante la nostra secolare esperienza.»
LadyCannonmon scherzò «Volevi spaventarci? Ci sei
riuscito, bene e ora cosa hai concluso?!»...«Che
tutto
è incredibilmente più
appassionante...!»
rimbeccò il drago argentato.
La voce femminile di
Cupidmon pronunciò “Sarà, ma a me
questo corridoio
dà i brividi! E il pensiero che un Digimon la stia aiutando
mi
fa rabbia!!” e quella maschile “Mi domando chi
possa
essere: se erano alleati, perché non l’ha
indirizzato
prima contro di noi?”
Vipermon
suggerì «Non può essere che non sapesse
della sua
esistenza?»
“Violetta? Ne
dubito...” ipotizzò la voce di Rea, ma quella di
Henry
osservò “Eppure non è mai detto: certi
Digimon
rimangono molto ben nascosti...
...e appaiono solo al momento opportuno...”
LadyCannonmon
protestò «Ahhh, fratellinooo! Ora ti ci metti
anche
tu!» “La mia era solo
un’ipotesi!” ed Irismon
si lasciava scappare una risata «Uhmuhmuhm! Certo che non
cambiamo mai...
...né a Digiworld...né nel D-Reaper...
...e nemmeno qui, che
non sappiamo neanche che posto sia. Ma questa in teoria non sarebbe una
mia battuta, io sarei la dura del gruppo...» avanzando, fino
a
sfiorare la spalla dello spirito autunnale «Giusto,
Rubymon?»...«Come Irismon...? Scusa, ero assorto a
pensare.»...«Cos’è,
ripensamenti circa il
matrimonio???»...«Ptsss, c-come ti viene in mente
di fare
battute simili in un posto del genere?!»...«Scusa,
cercavo solo di spezzare un po’ la tensione!»
aprì
le braccia la guerriera dal manto bianco.
«Mi stavo
ricordando...» iniziò Rubymon
«...Cyclemon una
volta parlò di un “limbo”...il limbo dei sogni
sfumati...
...era stato creato da
Violetta, dai detriti dei suoi sogni di ragazza! Non potrebbe essere
quella l’arca in cui ci troviamo?!»
I compagni si fecero
seri all’improvviso, le ultime risate lasciarono posto a una
concorde riflessione...
...mentre Diamon
all’esterno riapriva gli occhi «...grazie
mammina...» volgendosi ad annunciare a suo padre «Limbomon...»
...come confermava la
perla di Irismon, che al suo interno raffigurava gli ambienti
circostanti «Hai ragione, questo campo è un
ambiente
eterogeneo! Un elegante museo...
...stanze di bambini, sotto di noi! Una veranda, un giardino...
...e qua in
fondo...» alzando il capo «...una sala da pranzo
principesca. Con un terrazzo che dà su un cielo
stellato.» descrisse la guerriera.
Rubymon
sussurrò «...un terrazzo...» ricordando
di esserci
stato «...l’ho sognato la notte che ho incontrato
Cindermon...
...è lì che ho conosciuto mio
fratello!!!»
Rebirthdramon
esortò «Sappiamo dove siamo, ragazzi!! Ora non ci
resta
che anda---!!!»
Ma la squadra intera sussultò nell’eco di un
fruscio fulmineo.
«Che...cosa è stato?»
balbettò LadyCannonmon.
La tatuata Vipermon
indicò «Qualcosa è passato sopra di
noi...e sta
volando più in là, in mezzo alle
statue.»...«Dev’essere qualcosa di
incredibilmente
veloce...» osservò Geniusmon, e Cupidmon disse
«Occhio, ragazzi: se Violetta è biodigievoluta,
vuol dire
che questo limbo ha una controparte corporea.»
«Sarebbe
l’affare che è appena passato...?»
chiese Vipermon
poco motivata.
Rubymon accese i suoi
occhi come fari «C’è un solo modo per
scoprirlo...» (canzone: Renato
Zero - Nei giardini che nessuno sa (strumentale) )
iniziando ad avanzare tra le statue,
seguito dai compagni...
...mentre Nakao stava
per lanciarsi in una stanza buia, ma fu trattenuto dalla zampa di
WarGrowlmon «Attento, Nakao! Potrebbe essere
pericoloso.»
pronunciò con intonazione paterna, ma il ragazzino
alzò
gli occhi sui di lui «Quale pericolo potrebbe scalfirmi,
ormai...a parte il dolore della verità?»
Ma alle loro spalle
udirono «WarGrowlmon ti prego, fammi spazio! Là
c’è mia figlia!!!» supplicava il
guerriero di
sabbia, ed il drago dall’armatura meccanica si
scostò «Corri da lei, Sandmon.»
«Figliola!!!» si lanciò costui assieme
al suo
bambino «Starshipmon!!!»
Ma qualcuno li aveva preceduti...
...lo spirito di una
gatta nera si avvicinava timidamente ad una mano insanguinata sulla
quale vi erano ancora tracce di smalto.
Nonostante Scratchmon
fosse trasparente, quando si chinò a leccarla si
udì una
voce «...riconosco la tua linguetta...
...ce ne hai messo di
tempo per arrivare, Scratchmon.»...«Starshipmon!
Riesci a
riconoscermi?»...«...come potrei non farlo? Era lo
stesso
gesto con cui mi venivi a svegliare.»
La guerriera, dal
corpo per metà seppellito sotto la colonna crollata,
alzò
stremata lo sguardo finché non mise a fuoco le sagome dei
presenti. Quella visione le regalò un sorriso
«Ah...incredibile, siete tutti qui. In questo modo mi
lascerete
andare con un dolce ricordo.»
«SORELLINA!» gridarono al contempo una guerriera
bionda
ed un bambino castano, chinandosi ai lati di lei «Gravemon,
Rapunzelmon...
...i miei fratelli. Mi
raccomando, abbiate cura l’uno dell’altra quando
non ci
sarò più.»
«Ma come,
Starshipmon?!» obiettò il bambino con le lacrime
agli
occhi «Vuoi dire che non crescerai assieme a me?! Che
non...combatteremo più assieme?! Che ci sarà un
giorno in
cui smetterai di essere più grande di
me?»...«P-Proprio così...
...non sei contento? E’ quello che hai sempre desiderato...
...non piangere...sei
un uomo ormai. Prenditi cura...di Akirmon, che non dice niente
perché è orgogliosa. Ma so che soffre in
silenzio.»
Rapunzelmon le
carezzava con tenerezza i capelli, trattenendo a stento il pianto.
«...sorella
cara...» bisbigliò Starshipmon «...ti
affido il
mio fratellino. Ptsss...abbine una cura particolare, lui è
un
bambino...molto sensibile, anche se nasconde una grande forza. Esortalo
a tirarla fuori...però...con dolcezza. So che ci riuscirai
perché sei dotata...di una gentilezza ereditaria.»
«Anche
tu.» si limitò a sussurrarle Rapunzelmon,
facendosi da
parte per far strada a Sandmon «Piccola
mia...a-andrà
tutto bene! Ti tireremo fuori di
qui...»...«Shhh...caro
papà, non fare illudere Gravemon...»
sussurrò la
guerriera, mentre il padre la stringeva tra le braccia
«...e...perdonami...per essere stata una figlia ribelle...!!
E
per averti abbandonato...»
Gravemon le si
aggrappò al collo singhiozzando, mentre Sandmon faceva
«F-Figliolo, non così forte...poi la
soffochi!»...«MA IO NON VOGLIO SEPARARMI DA
LEI!»
Starshipmon gli
baciò il capo «...non ti abbandonerò
mai...
...pensami qualche volta. Sì, è vero, i miei
attacchi magici...
...il bracciale
galattico...l’ultrasuono stellare...e
tutti gli altri rimarranno
nei tuoi ricordi. Ma la loro forza non smetterà mai di
affiancarti...»
I suoi dati iniziavano
ad evaporare, la sua immagine a farsi più sfocata, ma la sua
voce echeggiava gentile in quel silenzio «Che bello andarsene
così...questo sì che è il calore della
famiglia.
Finalmente riesco a sentirlo...»
Mako si appoggiava al singhiozzante Sandmon per fargli coraggio...
...mentre WarGrowlmon
insisteva «Che cosa aspetti,
Nakao?!»...«Ti ho
detto di no, WarGrowlmon!» rimbeccava il ragazzino
rimettendosi
il berretto «E’ circondata dai suoi cari, che senso
ha che
vada anch’io da lei?! Io sono soltanto un
estraneo!» Il
drago insistette «Sono più che certo che lei ti
vuole
accanto!» ed anche Alice gli afferrò il braccio
«Ascolta!...
...io avrei tanto
voluto qualcuno come te...al momento di quel brutto
incidente.»
Il ragazzino rimase attonito...
...finché non
udì la voce di Starshipmon «Cosa fai
lì, amore
mio? Non vieni a salutarmi...?»
A quel punto
WarGrowlmon gli sfilò il berretto dalla testa ordinandogli
«Corri da lei!» ma lui non se lo fece ripetere
«STARSHIPMON!»
...scansando tutti,
mentre lei gli chiedeva «Non sei arrabbiato con me per tutto
quello che ti ho fatto passare...?»...«...i-io ti
amo...»...«...anch’io, ed è
proprio questa
la ragione del mio comportamento! Non riuscivo ad accettare che
quel...terremoto ti avesse portato via così presto. Tu eri
come
un oggetto meraviglioso...dietro la vetrina infrangibile, di un negozio
troppo caro! A-Ahhh...»...«Povera
Starshipmon...»...«No, non dire così...!
Mia
madre, conducendomi verso questo destino mi ha fatto inconsapevolmente
il più bel regalo...
...la vetrina di quel
negozio sta per infrangersi, e il nostro...n-non è un addio,
ma
solo un arrivederci! Molto presto ci riuniremo per
l’eternità...sempre che...
...riesca a vivere
felice: le tue fans non me lo perdoneranno...non sarò una
Digimon molto amata. Di solito noi portiamo le mode...
...io invece una me la
prendo, e me la porto via lontana. Ma questa è la vita, e
non si
può più cambiare né per
te...né per
me.»
«Io non ho mai
potuto cambiare niente...» ammise Nakao «...la vita
è passata su di me ed io...non ho potuto mai lasciare alcun
segno! Forse solo qualche canzone...» ma lei gli sussurrava
all’orecchio «...hai la stoffa
dell’eroe...
...e gli eroi, presto
o tardi, trovano la via per risplendere alti nel
cielo...»...«Ma per me è tardi! Per me
è...davvero tardi, Starshipmon!!»...«Non
dire
così...
...hai un fratello
come me...un fratello è una cosa preziosa. Aiutalo...quando
verrà il momento: sento le nubi addensarsi sul cielo dei
Digimon...
...e vedo
te...Nakao...brillare come una luce di
speranza...»...«Me?! Ma cosa...
...Starshipmon! Amore
mio...»...«Addio...»...«AMORE!»
«Baceresti
una...vecchia tardona digitale innamorata di te?» chiese in
ultimo Starshipmon.
Nakao le portò
le mani al capo con profonda delicatezza, e la avvicinò con
il
saper fare di un attore professionista. Nonostante la sua giovane
età, tutti restarono incantati da quel bacio...
«...a
più tardi...» fu l’ultimo sussurro di
Starshipmon,
e la sua bocca l’ultimo dettaglio a dissolversi.
Nakao non
ritrovò nulla tra le sue mani, e poté solo
commentare
«Che cosa triste, la morte...anche quando ci sei
già
passato.»
Sandmon disse
tristemente «Non mi rimane...niente di lei. Non posso neanche
coprirla col mantello!» ma Mako sussurrò
«...lasciate che i morti seppelliscano i loro
morti...»
Scratchmon però
annunciò «Padroncino, ti sbagli! Guarda i dati di
Starshipmon!»
Una scia stellata
pervadeva quella stanza buia, dividendosi in tanti flussi e dirigendosi
verso Gravemon...Rapunzelmon...e lo stesso Sandmon...
«Una parte di
lei resta in ognuno di voi!» affermò la gattina, e
Nakao
la raccolse tra le braccia...
...dirigendosi a passo
triste verso l’imponente drago corazzato
«Ho...perso la
ragazza che amo, WarGrowlmon...
...voglio andare in
quel mondo! Subito!!! Come posso fare per raggiungerlo?!» ma
Alice lo sfiorò «Sta calmo! Sta calmo Nakao,
presto ci
andremo...
...assieme, ma
dobbiamo prima accertarci di cosa sta accadendo a tuo fratello e ai
ragazzi.»
Nakao tornò a
infilarsi il berretto, e WarGrowlmon si chinò su di lui
«...mi dispiace, Nakao.»
Il ragazzino si
lanciò tra le sue braccia, e il drago esclamò
«Dobbiamo essere forti!!...
...lo so, è dura ma dobbiamo resistere!»
Refrainmon intanto si
accostava alla commossa Alice, e lei gli appoggiava il capo sulla
spalla.
Aladynmon si dirigeva
a confortare Rapunzelmon e Gravemon, stretti fra le lacrime.
WarGrowlmon osservava quello scenario e pensava “Un giorno...
...riaffioreremo da
questo pozzo oscuro! Un giorno...questa pioggia di lacrime si
placherà, e tornerà l’arcobaleno che
ricordo
ancora!!” annunciando poi «Coraggio
ragazzi...aspettano
solo noi, nel nome di chi ci ha lasciato proseguiamo fino in
fondo.»
Di Starshipmon era
rimasto un ultimo bracciale di pianeti colorati, che suo padre raccolse
e nascose sotto il mantello.
Dopodiché tutti
si avviarono a seguito di WarGrowlmon, lasciando quella stanza con
passo deciso, e sguardo diretto che affiorava dalle lacrime
(fine-canzone)
La sala da pranzo era
buia e dissestata. Dalla finestra che dava sul terrazzo giungeva una
quieta brezza, che faceva muovere la tenda.
«Voi vedete
qualcosa...?» chiese LadyCannonmon, ma Rebirthdramon rispose
«E’ buio, ma questo posto è grande.
E’
possibile che si sia nascosta presso le stanze inferiori.»
Carermon ipotizzò «Dovremmo giocare a nascondino
per
tutto il limbo...?» ma Irismon rispose «Non
è
prudente avventurarci per un luogo sconosciuto: aspettiamo...
...è suo
interesse toglierci di mezzo. Verrà.» e fu
così
ferrea da zittire tutti in un’oscura consapevolezza.
I loro sguardi erano
attratti da quel cielo stellato che faceva capolino oltre la tenda
svolazzante...
...tranne quello di
Cupidmon che fissava a terra, presso il terreno cosparso di detriti di
marmo. E che poi si alzò verso il compagno dai capelli di
foglie, poco più avanti di lui
«Rubymon...»
accennò ponendogli la mano sulla spalla. Costui si volse con
delicatezza «...dimmi,
Cupidmon.»...«C’è una cosa
importante che
devi sapere...e di cui finora non ho potuto parlarti: approfitto di
questo momento...
...riguarda Guilmon...»
Rubymon dilatò
i suoi occhi lucenti «...il mio Digimon...?»
sussurrò alitando fuoco.
Cupidmon
accennò «Ecco...per quanto sembri
incredibile...»...«...sì?»
fece
l’altro «Continua, perché ti sei
fermato?»
L’arciere esitava “Rea...parli tu o parlo
io?”
”Io a dire
il vero volevo prima parlarne con te, Henry! C’è
una cosa
che mi è tornata in mente...ma avevo bisogno di una
conferma!”
”Anch’io ho scoperto una cosa importante! Ma volevo
sapere
se tu ne sapevi qualcosa!”
Rubymon accennò
un sorriso «Insomma...vi decidete a parlare? Non vorrete
scatenare una crisi coniugale solo per questo. Cos’altro si
potrebbe dire...ora...
...di un Digimon che non c’è
più?»
“E’
proprio questo, Takato!!” esclamò la voce di
Henry,
seguita da quella di Rea “Guilmon! Lui
è...”
Ma proprio in quel
momento Irismon afferrò il braccio di Cupidmon
«SHHH!!!...
...eccola.» annunciò solennemente.
Rubymon si volse
lento...e tutti gli altri compagni si accorsero che sul pavimento
luccicava una catenina con la scritta Digimon.
Questa però
adesso si impigliava con gli artigli della creatura appena giunta a
passi sommessi.
«E’ lei...» assottigliò lo
sguardo Rebirthdramon.
«La fusione di
Violetta con Limbomon?» chiese Carermon, e Geniusmon
mormorò «La sua essenza corporea...»
L’essere
sembrava non avere fretta, e si soffermò a scrutare i suoi
avversari.
Non si trattava di una figura dalla stazza possente, né
dalla
statura elevata.
Aveva la fisionomia di
una donna, il cui corpo era composto interamente d’ombra.
Infatti
nell’ombra trovava il suo habitat naturale, e sembrava
esitare a
venirne fuori. Le sue movenze erano agili e prudenti come quelle di un
gatto. Quasi una sorta di timore si poteva leggere nei suoi occhi
luminosi...
...unico particolare
distinguibile nel materiale oscuro di cui era fatta, assieme agli
artigli, anch’essi forti di una luce fredda e penetrante.
Tutto il resto, oscuro e lucido come quei suoi riccioli ancora
riconoscibili.
O come le grandi ali
che spalancò lentamente e silenziosamente, dal taglio
demoniaco.
Vipermon
bisbigliò «...è l’essere che
prima ci
è passato accanto: è velocissima.» e
Rubymon
chiese «Violetta, sei tu?»
La creatura parlò con voce distorta «Non
più Violetta...
...ora il mio nome è...
...Holemon...»
Irismon analizzava
nella sua perla «Holemon...anche
detto il Digimon-buco
nero.
Digievoluzione al livello mega di Limbomon.
Ha il potere di inglobare
dimensioni spazio-temporali...
...e di farle
sprofondare nell’oscurità.» Vipermon
provocò
«Ed immagino abbia anche una gran voglia di sfruttarli,
questi poteri!»
«Ma noi glielo
impediremo...!!!» scandì LadyCannonmon, mentre
Cupidmon
sfoderava le frecce...
...e Rubymon la sciabola «...che intenzioni hai?»
Holemon indicò
con l’artiglio luminoso «Vedete quel
cielo?»
(canzone: Agnes
- Nothing else matter)
Tutti orientarono lo
sguardo verso le stelle oltre la finestra «Ha
un’estenzione pari all’immaginazione dei viventi!
Se
spiccherò il volo da quel terrazzo...» avanzando
verso la
finestra «...e risucchierò nel mio corpo oscuro
ogni sua
stella, questa dimensione non avrà più alcun
cielo a cui
aggrapparsi! E crollerà sulle altre...
...schiacciandole
senza possibilità per nessuno di sopravvivere,
uhmuhmuhm!»
Carermon
esclamò «E così hai desistito dal tuo
intento di
creare un mondo di bambole!» e Holemon chinò il
capo «Le mie bambole sono andate distrutte...
...e anche se le
riprogettassi da capo, non è detto che non scoprirebbero di
avere un cuore sotto l’argilla, come è stato per
Sandmon e
gli altri!»
«Parli di avere
un cuore come se fosse un difetto.» commentò
Irismon
«E INFATTI LO E’!» si volse rabbiosa la
creatura
«I cartoni non hanno un cuore, per questo danno
felicità!
Noi umani invece sì, per questo abbiamo tanto
sofferto!»
Cupidmon
esclamò «Tu ti sei privata di un cuore! Ti senti
forse
felice?!...
...è merito del
nostro cuore se siamo arrivati fin qui, superando il dolore!»
preparandosi a scoccare le frecce, ma Holemon agitò le sue
ali
«FATE SILENZIO!! Ormai mi sono fusa con Limbomon, nelle mie
vene
scorre il disincanto e la solitudine! Le vostre armi sono
inutili...» infatti quando l’arciere
scagliò i suoi
dardi, lei li respinse con un colpo d’ali evocando poi
«Catene del
crepuscolo!!» liberando dal suo corpo una
moltitudine di catene oscure, e colpendo duramente l’arco di
Cupidmon «Ahhh!» frantumandolo a terra.
Carermon provò
a reagire con «Schiuma
dei sog...AAAHHH!» ma fu atterrato
prima di attaccare, e stesso destino toccò a Geniusmon
«Riflesso dei
deside-AAAHHH!!!» la cui sciabola si
spezzò.
«AHAHAHAH!» ghignò la creatura ombrosa
che
manovrava le numerose catene «Le vostre biodigievoluzioni di
speranza non possono niente in un luogo privo di questa parola!
Limbomon fu creato da me come un regno di favola! Io avevo sogni come
tutti voi, desideravo dei bambini da far giocare in giardino!»
...pensando ai giochi arrugginiti nell’arido giardino del
limbo...
«Sognavo una
casa accogliente, per riempire le sue stanze
d’amore...»
...vagando con
l’immaginazione oltre la veranda, su cui si affacciavano
mobili
abbandonati e in decadenza...
«Volevo
prendermi cura dei Digimon, affinché non fossero mai
dimenticati!»
...carezzando col
pensiero le statue crepate del desolato corridoio, ma ai suoi avversari
rifilava colpi feroci con le sue catene «Desideravo
festeggiare
in allegria, in una sala come questa!! Con un terrazzo a cui
affacciarsi, per continuare a sognare!! Tutto questo mi è
stato
impedito...»
...mentre
LadyCannonmon tentava invano il contrattacco «Capriola-mitr-AAAAAHHH!!!»
ma un colpo di catena la
stendeva.
«...sono
stata tradita! INGANNATA!» infieriva Holemon, e quando
Vipermon
esortò «Resistete! Pioggia salvifica!»
il suo
fluido curativo fu disperso dal vento liberato dalle ali demoniache
«Ho visto i miei sogni corrodersi e andare in
rovina...»
mormorò la nemica, e anche la Digimon tatuata fu spinta
contro
la parete dal forte vento «AAAHHH!»
«Ditemi
perché non dovrei desiderare il nulla!!!»
gridò
Holemon balzando con una capriola sulla ringhiera.
Rubymon replicò
«Perché c’è sempre una
speranza, anche
quando le nubi offuscano il cielo!!!» accorrendo da lei
assieme
a Cupidmon e Irismon.
Lo spirito autunnale
sfoderò la sua sciabola «Soffio incandescente!»
e
la guerriera in manto bianco alzò la perla «Faro della
purezza!»
Ma gli occhi di
Holemon luccicarono di perfidia «Fantasmi delle
tenebre!!!» liberando dal suo corpo ologrammi di
Digimon feroci,
che con il loro ruggito fecero tremare la terra.
I tre Digimon non
poterono resistere al loro attacco congiunto, e furono spazzati via con
violenza «AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!»
Quando i loro corpi si
schiantarono contro la parete, la sciabola infuocata era spezzata. La
perla iridescente era infranta.
Ma soprattutto, il
cielo stellato ora era un caleidoscopio di inquietanti fantasmi dai
colori multipli, in cui Holemon ne approfittò per confondere
la
sua sagoma oscura «Uhmuhmuhm!»
Rubymon trasalì
«D-Dobbiamo fermarla! Sta spiccando il volo nel
cielo...»
ma Irismon disse «E’ inutile...non abbiamo
più
forze.» spaventandosi poi quando vide suo marito tuffarsi
oltre
la finestra «Rebirthdramon, fermo!!!»
«Non posso
lasciarla andare così!!» esclamò il
grande drago
argentato, scavalcando la ringhiera...
...ma dopo pochi
secondi trascorsi fra quegli ologrammi
«GYAAAAAAAAAHHHH!!!» fu spinto via con inaudita
violenza,
frantumando il vetro e scardinando la finestra.
Il suo corpo fumava, e
lo stemma sulla sua coda era fuso
«Quel...muro...è...invalicabile.»
«Come facciamo...?» si chiese con pena Cupidmon.
Ma tra i loro corpi atterrati vi erano solo schegge e distruzione...
Holemon volava a
velocità mozzafiato fra gli ologrammi da lei liberati
«Uhmuhmuhm! Molto presto la luce del cielo sarà
consumata...»
Il suo corpo oscuro risucchiava la luce di ogni stella...
«...dopo tanta
strada...» parlava a fatica Rubymon
«...non...può
finire qui!»
Ma egli non aveva neanche le forze per alzarsi (fine-canzone)
Un ragazzino e un
drago solcarono l’erba di un arido giardino «E
così
siamo di nuovo qui,
WarGrowlmon...?»...«E’ qui che
tutto è iniziato...» mormorò il
più grosso,
piegandosi sul suo corpo possente per raddrizzare quei giochi con gesto
impietosito.
Mako si guardava
attorno stupito «Il limbo...!» e Sandmon piegava il
capo
tristemente «Il malinconico ricordo di tempi
andati...»
Alice si consultava
con Refrainmon «E’ un luogo dove si respira tanta
tristezza...» mentre Rapunzelmon, dagli occhi arrossati dal
pianto, chiedeva a Gravemon in condizioni simili «E
così...anche tu sei vissuto qui per un
po’?»
Il bambino annuiva
timidamente, e quando Aladynmon si avvicinava a loro, la sorella
svelava «Io e Starshipmon volevamo renderlo un luogo...
...moderno e adatto a
due ragazze. Il trampolino di lancio per tanti progetti
futuri.»
Il ragazzo-volpe si chinò su di lei
«Chissà che da
qui non cominci un nuovo capitolo per noi
Digimon.»...«...fratello...» mormorava la
bionda
guerriera «...come staranno i nostri genitori? Ho paura per
loro! Ho paura di perdere altre persone
care...»...«Ptsss, su non fare così, il
bambino
può sentirti!» fece Aladynmon accogliendola tra le
sue
braccia, e sussurrandole «...mamma e papà sono
forti...vedrai che se la caveranno.»
Scratchmon si
allontanava solitaria presso la veranda, ma Gravemon trovò
le
forze per rincorrerla, intonando con la sua vocina
«...aspetta,
Scratchmonina! Ti apro la porta se no non passi.»
La gatta sorrise di
tenerezza, per il fatto che il bambino dimenticava che lei fosse
trasparente.
WarGrowlmon chiese
«A che cosa pensi, Nakao?» poiché aveva
notato che
il ragazzino era assorto «...alle ultime parole di
Starshipmon.
Che cosa avrà voluto dire? Ha detto di avermi
visto...brillare
nel cielo. Ma si sa che io non potrei comunque far niente! Che
utilità può avere un bambino morto...quando il
mondo
rischia di essere distrutto? Nessun Digimon può
biodigievolvere
con me perché altrimenti...
...lo trascinerei nel
mio stesso
destino!»...«...però...»
obiettò il drago, grattandosi il capo «...quando
abbiamo
cantato insieme io non sono morto.»
Nakao replicò
con sguardo disilluso «...quello era soltanto un duetto...
...era diverso...» avviandosi poi in una corsetta verso la
veranda.
Il drago corazzato ne
osservava i movimenti, e si avviava lentamente a suo seguito
nell’eco di un ricordo lontano...
“Takato! Forza, combattiamo insieme!”
“Cosa, noi due insieme?...ma si hai ragione, siamo o non
siamo
una squadra, coraggio
Guilmon!”
“Però scusa, come facciamo a combattere insieme?
Io non
sono un mago o uno stregone, mi sconfiggerà
facilmente!”
“Fidati di me, sono sicuro che se pensi con tutto il cuore di
unirti a me accadrà realmente e diventeremo
fortissimi”
...fino a che le sue zampe non sfiorarono la veranda.
Nakao, già
dall’altro lato, si fermò a scrutarlo negli occhi
come per
cercare di interpretare i suoi pensieri.
«E’
possibile che niente, oltre la musica, possa infrangere questo
vetro?» si domandò WarGrowlmon, ma il ragazzino
taceva
come se per sempre qualcosa li avrebbe separati...
In quel desolante
scenario di sconfitta, Cupidmon iniziò a muoversi come se
volesse avvicinarsi a Rubymon «Cupid...mon...
...sta attento, qui
è pieno di schegge, ti
taglierai!»...«Non importa,
devo dirti...quella
cosa!»...«C’è ancora...
...qualcosa su
Guilmon...che io non so?» domandava stremato, e un pizzico
incuriosito lo spirito autunnale, mentre una foglia si staccava dai
suoi capelli e si adagiava a terra, prima di essere soffiata via dal
vento.
L’arciere
sollevò a fatica la sua mano «A-Ahhh!»
fino ad
afferrare quella del compagno.
“Takato...” intonò la debole voce del
domatore
«...dimmi, Henry...» “...poco fa ho
parlato con mia
moglie...
...Rea ha
scoperto...una cosa incredibile quella notte al campeggio. Ma poi quel
colpo alla testa le ha fatto perdere la memoria...”
Dopodiché si
udì la voce di Rea, altrettanto affaticata
“...finché questa mattina, improvvisamente ho
ricordato.
Ma avevo paura che si trattasse di un sogno! Però Henry mi
ha
appena svelato di aver scoperto lo stesso...e tutto
questo...è
stato confermato da nostro figlio.”
«Cosa...state
cercando di dirmi...?» domandò a fatica Rubymon
con gli
occhi socchiusi...
La voce di Henry mormorò “Takato...
...Guilmon...è vivo!”
La voce di Rea pronunciò “Guilmon...
...è Leaf.”
(canzone: Mariah
Carey - Through the rain)
«Che...cosa dite?» chiese incredulo Rubymon.
“...ti
assicuriamo che è vero!” garantì Henry,
e Rea
“Benji era con me quella notte...in cui si
trasformò
davanti ai nostri occhi. E oggi, stimolato dal profumo di Muskmon...
...lo ha riconosciuto. Lui è stato colui che...
...raggirato dai
nostri nemici, ha sparato quel colpo di pistola contro di te.”
Rubymon
ricordò quel ragazzo dal volto coperto dal casco,
che
aveva estratto una pistola dal giubotto scuro...
“...ma
poi...pentito...” continuò Rea “...e
tanto
preoccupato per la tua vita...promise di rinunciare per sempre alla tua
amicizia, e di non svelarti mai...la sua vera identità...se
tu
ti fossi salvato.”
«Leaf...»
pronunciò Rubymon «...Guilmon!» versando
una lacrima
splendente.
“Il tuo
Digimon...vive ancora, Takato...” sussurrò Henry
“...e non ha mai smesso di volerti bene...né di
vegliare
su di te.”
Lo spirito dai capelli di foglie si immerse nei ricordi...
“Leaf...
...caro e fedele
amico. Il rapper che mia madre condusse nella mia casa, contro la mia
volontà.” delineando nella sua mente il volto
spiritoso e
un po’ ingenuo di quel cantante di bassa statura, dalle
spalle
strette e quei baffetti appena accennati.
“Quel ragazzo
che non mi accusava mai, anche se gli rivolgevo brutte parole! E che
quella notte seppe perdonarmi tutto, diventando mio amico...
...ed accogliendo i
miei segreti. Prendendosi cura delle mie paure...” ripensando
al
loro abbraccio di quella sera...
...e sovrapponendolo a
quello del bambino dai capelli castani, che stringeva il draghetto
rosso “...chi l’avrebbe mai detto, che eravamo
già
stati amici molto tempo fa!!”
Mentre WarGrowlmon
faceva strada agli altri, attraversando a passo rapido le stanze dei
bambini ed avviandosi lungo le scale...
“Chi l’avrebbe mai detto...
...che eri proprio tu! Il mio Digimon! Il mio primo...
...grande amico.
Disegnato col potere della mia fantasia!” ricordando quel
primo,
originario disegno “...e che quel giorno mi
lasciò...”
...per poi rivedersi
mentre lo salutava, lasciando che la luce iridescente lo portasse via
“Ma non fu per sempre!!! Tu tornasti da me...
...e io lo dicevo che
le tue parole avevano qualcosa di speciale, che andava oltre la tua
abilità nel rap!”
”Forse sono un
rapper. Forse sono un gioco. Forse soltanto un disegno. Ma quel che
è certo è che non devi temere di perdermi,
Takato,
perché chiunque io sia...
...io ti resterò vicino per tutta la vita.”
“Amico mio...ora
finalmente capisco. Guilmon! Mio caro e prezioso compagno di
giochi...la sola cosa che mi chiedo è...
...perché, se
la vita ci ha tenuto così lontani per poi farci riunire, io
devo
scoprirlo solo adesso!” rivolgendo sguardo timoroso alla
moltitudine di fantasmi che oscuravano il cielo “Adesso che
forse
è arrivata la fine. Adesso che forse nessuno
sopravviverà...
...perché, Guilmon? Sai spiegarmelo...?”
Ma circondata da luci
colorate, Akiko finiva di asciugarsi gli occhi con la coda di Lonemon e
rivolgeva sguardo al soffitto oscuro.
I quattro Supremi la
guardavano con tenerezza, e si scambiavano occhiate fino a che
Ebonwumon non le accostò una delle sue teste «Vuoi
che ti
racconti una favola sul nostro mondo?» ma lei sorrise
«...no, grazie Ebonwumon. Se non vi dispiace...
...sono io che vorrei raccontarne una a voi.»
L’altra testa
della tartaruga sorrise, e l’unicorno si chinò su
di lei
«Siamo tutti orecchie! Io e i miei compagni saremo felici di
ascoltarti.»
«C’era
una volta...» iniziò a passeggiare Akiko, con il
fiore in
mano «...una piccola Digimon che aveva perso suo padre. Ma
lui
le aveva lasciato qualcos’altro oltre a un cumulo di dati nel
suo
corpo, e a un fiore tra le sue mani.» volgendosi verso le
creature leggendarie, ed affermando «Le aveva lasciato una
luce
di speranza! Lei non voleva arrendersi al cielo piovoso! Lei non voleva
restare con le mani in mano...
...anche con le sue
poche forze, lei voleva dare il suo contributo alla specie a cui
apparteneva, i Digimon!!»
«Cosa stai
cercando di dirci, Akiko...?» planò lentamente
l’uccello di fuoco, ma lei disse «Perdonami se ti
contraddico, Zhuquiaomon! Ma il mio nome è
IceLilymon.»
Il suo sguardo era
determinato «Anzi! Io non so ancora quale sia il mio
nome...» correndo tra di loro «...perché
è
quello della mia digievoluzione, con la quale voglio aiutare i miei
amici! Vi prego Supremi, permettetemi di digievolvere! Possiedo
già i dati di mio padre, basta un piccolo tocco e
potrò
fare anch’io il mio dovere per questa terra!!»
«E’
troppo pericoloso!» disse il leone, e lei accennò
un
sorriso «Mi aspettavo questa risposta, Baihumon...
...ma pensateci un
attimo! Se anche voi non foste creature secolari, ma foste giovani come
me!...
...con già
tante lacrime, e abbracci perduti alle spalle...non sentireste che
è quello il vostro posto?» indicando sopra di lei
«Là, in mezzo alle nubi oscure dove creature di
ogni
specie hanno bisogno di voi, umane e digitali! Non sognereste un
incantesimo per ringiovanire, e avere anche voi
l’occasione...di
portare un sorriso?»
Lonemon la
sfiorò con il suo corno, affermando «Amici...io
capisco
questa piccola Digimon! Ha tanto amore da offrire, come noi creature
del Regno abbandonato.»
«Grazie del
sostegno, Lonemon.» fece lei, carezzandogli la criniera.
I tre anziani Digimon
si consultarono, ed Ebonwumon decretò «Ma
sì, io
credo possiamo fidarci di lei. Azulongmon lo avrebbe fatto, e avrebbe
rivisto nel suo sguardo...
...quello di tante
anime volenterose, che hanno scritto una leggenda senza fine.»
«Ahah! Questo
vuol dire che mi aiuterete?!» sussultò Akiko, e
Zhuquiaomon disse «Vieni avanti, IceLilymon.»
La bambina avanzò fino a porso al centro, tra i quattro
Supremi.
Zhuquiaomon disse «Lonemon, a te
l’onore.» e l’unicorno
spiegò le ali «Con il potere a me conferito invoco
la
digievoluzione!!!»
Il suo corno splendette nel buio, e Akiko si illuminò di
luce.
«ICELILYMON
DIGIEVOLVEEE...»
Lingue di ghiaccio
splendente sgorgarono dal terreno, accompagnate da un flusso di petali
rosso-arancio che compose le sue ali.
Era una Digimon di
bellezza irreale, dai lunghi capelli neri e affusolati occhiali
composti di ghiaccio «...IceAngemon...
...ora conosco il mio nome. Grazie, cari Supremi...»
Le quattro creature
furono sommerse da una cascata di petali colorati, quando lei
spiegò le sue ali e si diresse verso il gorgo, lasciandosi
alle
spalle una scia di gelo “E grazie a te, papà. Ma
ora mi
raccomando, ho bisogno di tutta la tua forza!”
Sparì in un
bagliore accecante, mentre l’unicorno la definiva
«La
signora dei Digimon buoni. Amici miei, pazientate ancora: sono
fiducioso, credo che lei ci salverà.»
Anche loro, come
innocui spettatori, si strinsero tra loro per tifare la loro beniamina
(fine-canzone)
La perfida Holemon
aumentava la velocità del suo volo «Uhmuhmuhm! Se
continuo così fra poco raggiungerò
l’ultima
stella!» ed il groviglio di fantasmi ruggenti sbarrava la
strada
alle sue spalle.
Rebirthdramon
strisciava a fatica tra le schegge, per adagiare una zampa sul ventre
di Irismon «Come ti senti...?» e la guerriera dal
manto
bianco rispondeva «Ho paura per il nostro bambino! In che
mondo
potrà crescere, se lei distrugge tutto?»
LadyCannonmon gemeva a
terra «Mako...amore mio, perché non siamo insieme
in
questo momento...?»
Carermon invocava
«Genitori miei...suggeritemi qualcosa, voi che vedete il
mondo
dall’alto!» e Geniusmon «...Yuki...sei
ferita?» “...non nel corpo! Ma nel cuore al
pensiero di
non poterti aiutare!” «...non è colpa
tua: esiste
un limite anche per voi Digimon, e noi...l’abbiamo
superato.»
La voce femminile di
Cupidmon svelava “Non è questo quello a cui ho
sempre
creduto...sono cresciuta sostenendo che il bene vincesse
sempre!”...”Per me è lo stesso, amore
mio...e lo
ripeterei a mio figlio anche adesso, persino in questo
momento!”
I serpenti di Vipermon
si accasciavano stremati e senza fiato «Che ne
sarà dei
nostri sogni? Dei nostri tanti progetti...»
Ma lo sguardo
più malinconico sembrava quello di Rubymon
«...Guilmon...
...scomparirò
senza poterti salutare...?» “...coraggio,
Takatoooo!” «Ho paura, Cindermon! Ho paura che i
nostri
sforzi siano stati vani...» “Anch’io! Ma
ancora non
perdo la speranza...” «Neanch’io...ma non
so per
quanto resisterò...»
“Takato...cos’è
quella luce?” «Una...luce?» si volse a
fatica il
Digimon...
Tra quelle schegge di vetro, avanzavano i passi gentili di stivali di
ghiaccio.
«E tu chi sei...?» chiese Rebirthdramon.
«Sono
IceAngemon!» rispose lei «E-Ehm, sono Akiko! Sono
venuta
ad aiutarvi...»
Vipermon trovò
la forza di sorridere «...accidenti! E’ proprio
vero che
esistono gli angeli custodi.»
IceAngemon si
piegò su Takato «E’ stata lei a farvi
questo...?
Dov’è ora? Ditemi dov’è
andata ed io
andrò ad affrontarla.»
Rubymon riuscì
solo ad accennare debolmente a quel cielo dai colori angosciosi, che si
specchiarono negli occhi della Digimon «E’
lì...?
Bene...» avviandosi verso il terrazzo e saltando sulla
ringhiera. Ma Rebirthdramon la chiamò
«Aspetta!!»
IceAngemon si volse
appena, e il drago argentato rivelò «Non puoi
resistere
fra quei fantasmi! Io ci ho provato ma...non lo raccomando a
nessuno...»
La Digimon però
rispose «Dei fantasmi non possono fare alcun male reale.
Possono
solo intimorire un cuore. E’ questo lo scudo di cui fa uso
lei:
si barrica dietro la paura, perché il suo corpo è
in
realtà molto fragile. Se i nostri spiriti saranno uniti, e
si
terranno per mano in questa traversata, potrò raggiungerla e
sconfiggerla. Non vi chiedo uno sforzo con i vostri corpi
già
provati. Vi chiedo solo di assistermi con l’anima, e di
donarmi...
...tutto il coraggio che vi ha guidato.» (canzone: Anastacia
- You'll never be alone)
Detto questo,
saltò nel vortice di spettri lasciandosi dietro una scia di
ghiaccio.
«Aspetta,
IceAngemon!!!» gridò Rebirthdramon, e Irismon
parlò «Non possiamo abbandonarla ragazzi, presto!
Dobbiamo conferirle la nostra speranza...»
Il bellissimo angelo
ghiacciato spiegò le sue ali di petali, ma i fantasmi
ruggirono
più che mai pronti a bloccarla.
Vicino a lei
però udì la voce di Irismon “Sono con
te...”
e l’ologramma della guerriera in manto bianco la difese per
mezzo
di «Frusta
arcobaleno!!»
Gli spiriti si
dissolsero, e IceAngemon disse «Ti ringrazio!»
aumentando
la velocità del suo volo.
Emersero ancora
più fitti e ancora più oscuri, ma
l’ologramma di un
arciere si accostò a parlarle “Le mie frecce ti
spianeranno il cammino! Perimetro
dell’amore!” scoccando
una raffica dal suo arco di nuovo intatto: la luce verde fece breccia
nell’oscurità «Appena in
tempo!» fece lei,
ed il fantasma si allontanò “Momentai, IceAngemon!
Fatti
valere!”
“Con la mia
schiuma sarai più veloce.” disse un ologramma dal
corpo
vitreo, evocando l’attimo dopo “Schiuma dei sogni!”
ed avvolgendo IceAngemon di bolle scintillanti, che allontanavano gli
spiriti «Molte grazie, Carermon!»
“Non
preoccuparti, ti copriamo noi...” disse la confidenziale voce
di
LadyCannonmon, ed il suo ologramma mutò in una sfera
“Capriola-mitra!!!”
perforando il cielo con i suoi
proiettili, che centravano una moltitudine di spettri.
«Proprio quello che ci voleva!» ammise IceAngemon.
Ma d’un tratto
il volo si fece più buio, e l’angelo di ghiaccio
dovette
pararsi gli occhi dalle lingue di tenebra «A-Ahhh!»
Di questo ne
approfittò una creatura aggressiva per sferrarle una zampata
«AAAHHH!» ma poi una voce la incoraggiò
“Non
temere, questo potrà guarirti!” e nel riflesso di
mille
serpenti echeggiò “Pioggia salvifica!”
La luce avvolse la
Digimon «Ne avevo proprio bisogno...» e sempre il
fantasma di Vipermon attaccò con “Effigi
pietrificanti!” dissolvendo gli spettri con i
suoi tatuaggi di
pietra, per poi esortare “Prosegui pure, anche se
è buio
non ti lasciamo!”...«Grazie!»
sicché riprese
il volo più motivata di prima, addentradosi in un vortice di
oscurità...
«Ahahahah,
molto bene!» ghignava Holemon «Vedo brillare
l’ultima stella al termine del sentiero! Quando
l’avrò inghiottita l’universo finalmente
scomparirà!!»
Ma una luce
brillò alle sue spalle, spingendola a voltarsi attonita
«Ahhh! Non può essere! Come è possibile
che
qualcuno mi segua?!»
«Aspettami
Holemon: noi due abbiamo un conto in sospeso!!»
minacciò
IceAngemon.
Uno spettro gigantesco
emerse in un assordante ruggito, ma prima che potesse attaccare fu
perforato da “Riflesso
dei desideri!!!” un raggio
potentissimo, proveniente dalla spada di un genio “Ormai ci
sei
quasi! Non arrenderti!!” «Non lo farò,
Geniusmon!»
...e mentre percorreva
l’ultimo tratto, si ritrovò a volare al fianco di
uno
spirito dai capelli di foglie “Il signor Mori sarebbe
orgoglioso
di te.” «Lo pensi davvero, Takato?...
...oh?!!
Attento!!»...”Non temere, sono un veterano dei
Digimon!
Lampo inafferrabile!”
...e con uno scatto
fulmineo, spezzò la spada del fantasma nemico con la sua
sciabola lucente “Prosegui Akiko, la strada è
aperta!”
«Vi sono debitrice!!»
Fu nell’angolo
più remoto di quel cielo infinito, che in controluce presso
l’ultima stella, la aspettava la demone dal corpo
d’ombra
che spalancò le ali «Sarei curiosa di sapere da
dove
spunti!»
«Ti informo subito! Sono quella bambina con gli
occhiali.»
«Akiko?!!» si irrigidì Holemon
«Non
può essere...quella mocciosa era piena di paure, priva di
fiducia in se stessa! Come può essersi fatta strada fino a
qui?!»
«...l’affetto dei miei amici è stato il
mio faro
nel buio: Violetta, tu hai eliminato l’uomo che mi ha
cresciuta
senza alcuna pietà per la sua vita! Devo mettere fine al tuo
operato, il mio ghiaccio ti purificherà!»
materializzando
una stalattite lucente nella sua mano.
«Non credo
proprio...catene del
crepuscolo!!!» imbrigliandola con le sue
catene oscure. Ma d’un tratto echeggiò “Piuma della
speranza!” ed un dardo piombò
dall’alto, spezzando
le catene in un vortice di piume «Ma cosa è
stato?!!» gridò Holemon.
«Molte grazie,
Rebirthdramon!» esclamò IceAngemon, e il drago
argentato
la incitò “Siamo tutti con te! Fatti
valere!!” «Certo!» rispose lei e
l’ologramma si
congedò, lasciandola sola di fronte al nemico.
IceAngemon e Holemon
volarono vorticosamente ai lati della stella, e quest’ultima
ghignò «Non esistono soltanto spiriti amici!...
...fantasmi delle
tenebre!!!» liberando nuovi ologrammi feroci.
Ma questa volta
IceAngemon si limitò a chiudere gli occhi “Non ho
più paura...so che i miei amici sono sempre al mio fianco.
Mia
madre mi vuole bene, e lo spirito dei miei due papà mi
guarda
dal cielo. Non c’è motivo di tremare
ancora.”
I fantasmi si
dissolsero da soli «Ahhh! Come è possibile che il
mio
potere abbia perso il suo effetto?!»...«Smettila di
difenderti grazie ai fantasmi, Violetta! Le tue tenebre non ci fanno
più paura.» lanciandosi in picchiata contro di lei.
Holemon affilò
i suoi artigli per tentare di bloccarla «Ahhh!! Stammi
lontana!!
No!!» ma IceAngemon lottò con tutte le sue forze,
e alla
fine...
...prevalse, riuscendo
a piantare quella stalattite di ghiaccio nel petto di Holemon
«NO!!...
...AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!»
Il suo grido lacerò l’universo.
Il suo corpo si
crepò emettendo mille fasci di luce, fino
all’espolsione
definitiva...
...che dissolse
l’oscurità, e restituì al cielo le sue
stelle.
Dalla finestra
squarciata divampò un bagliore incredibile
«Ragazzi, ci
siamo...?» domandò timidamente Cupidmon.
Rubymon si parava gli
occhi e ipotizzava «La felicità
attesa...?»
Dinanzi ad IceAngemon
non era rimasta che la stalattite luminosa, che sfumò in un
bagliore. La Digimon poté così abbandonarsi alla
luce
confortante dell’ultima stella, carezzata dai petali
rosso-arancio delle sue ali «Papà...credo di
esserci
riuscita. Grazie di avermi guidato per mano. Grazie anche a voi,
amici...per tutto il vostro aiuto.» appoggiando il capo
stanco a
quell’astro splendente...
I Supremi alzavano il
capo là dove prima c’era il gorgo
«Amici...guardate
che luce!» segnalò Lonemon «Forse
IceLilymon ce
l’ha fatta.»
Zhuquiaomon
planò «Forse è l’inizio di
una nuova era:
spero che anche gli occhi stanchi di Azulongmon possano percepirne una
scia...»
Restando incantati,
con i loro cuori sospesi sul futuro che sarebbe seguito (fine-canzone)
Il tremore
iniziò a scuotere la terra dell’arido giardino,
abbattendo
quei giochi che già si reggevano in modo precario.
Nakao stava salendo le
scale ma d’un tratto quella sensazione lo portò a
ripararsi la testa. Strinse gli occhi per pochi secondi...lasciando poi
andare le mani lentamente «...non ho più paura.
Inizio a
distaccarmi da questo mondo. Starshipmon, voglio
raggiungerti!»
ma WarGrowlmon lo esortò «Sbrigati, Nakao!
Dovremmo ormai
essere all’ultimo
piano!»...«Sì!»
reagì prontamente il ragazzino, e il Digimon si
premurò
«Hai paura del terremoto?»...«Non
più
ormai...» gli sorrise il ragazzino.
«Bene!»
fece il drago corazzato «Perché credo che fra poco
qui si
ballerà più che sul palco!» proseguendo
così la scalata.
Prima di loro era
arrivata una gatta, le cui zampe nere avanzavano esitanti tra le
schegge di vetro. Finché qualcosa di luminoso non le giunse
dinanzi, ed i suoi occhi gialli lo riconobbero “Questo
è
il cuore di Violetta!!”
Il talismano a forma
di fiore fluì nuovamente verso di lei, che lo accolse con
un’agile capriola. Gravemon la raggiunse
«Scratchmonina,
il limbo sta crollando, dobbiamo
scappare!»...«...bambino
mio, sono preoccupata per chi ci lasceremo indietro.» rispose
la
gatta, e sfiorandosi le labbra nel suo consueto e timido gesto,
Gravemon chiese «...la mamma non c’è
più...?»
Gli occhi di Scratchmon si fecero appenati.
Poco più in
là, nella sala da pranzo irradiata dal bagliore, le sagome
dei
Digimon iniziavano a sfumare.
“Rika...”
disse la voce di Renamon “Non riuscirò a mantenere
questa
forma per molto.” «...dissociati,
Renamon.» disse
debolmente la ragazza «Hai combattuto tanto...»
così le loro sagome si divisero.
LadyCannonmon
accennò «Ragazzi, ditemi una cosa...»
per poi
lasciar libera la coniglietta marrone «...secondo voi
è
finita per Violetta?» chiese Suzie.
Vipermon rispose
«E te lo chiedi persino?» liberando la stanca volpe
nera
«Nessuno potrebbe sopravvivere a una simile
esplosione!»
sentenziò Himi.
Ma Rubymon, la cui
luce negli occhi si stava quasi offuscando, disse con voce stremata
«Amici...stavo riflettendo su una cosa.»
«Di cosa parli,
Takato?» chiese Cupidmon, prima di dividersi in moglie e
marito
con il malconcio Terriermon tra le braccia.
Lo spirito autunnale
rispose «...Violetta...si è privata del suo cuore
tanto
tempo fa...
...lei non è realmente una creatura vivente.»
«E allora...?» chiese Carermon, liberando il
robottino marrone.
«Cosa sarebbe
in realtà?» disse Geniusmon, sciogliendosi nei due
innamorati abbracciati.
Rubymon replicò
«...soltanto uno spirito. Carico di rabbia...e di sofferenza.
IceAngemon è riuscita a infrangere la sua
biodigievoluzione...» gettando uno sguardo appannato alla
piccola Akiko, addormentata tra le braccia di Rebirthdramon
«...ma finché il suo dolore non si
placherà...non
potremo mai...essere...
...realmente al sicuro.»
«...erano le
ultime parole che speravo di sentire!» ammise il drago
argentato, scindendosi in due sagome di cui quella umana ancora teneva
in braccio la bambina «Cosa possiamo fare? Ormai noi abbiamo
dato tutto il possibile!» disse il ragazzo pelato.
«Non temete,
amici...» disse a bassa voce lo spirito autunnale
«...io
ho un piano.» prima di accasciarsi e di liberare Cindermon,
la
quale chiedeva «Davvero, Takato...? Stavolta io sono a corto
di
idee...ma mi fido di te!»
Il ragazzo accennava
un sorriso, mentre i suoi occhi mettevano a fuoco un paio di scarpe
alla moda e un paio di zampe di drago che si dirigevano verso di lui.
Il drago corazzato
restò indietro, come timoroso. Mentre il ragazzino si
piegava su
di lui «Fratello mio...come stai?» sfiorandogli i
capelli
con la mano pallida.
«...talmente
bene...» rispose Takato «...che ho una missione per
te,
Nakao.»...«Cosa...? Per me? M-Ma...cosa avete tutti
quanti oggi? Credete tutti...che io possa fare qualcosa!»
Takato, steso a terra,
contemplava con un gentile sorriso quelle zampe rosse che intravedeva
oltre le lacrime e la stanchezza.
WarGrowlmon non osava
avvicinarsi, ma era commosso «...Takato, per fortuna stai
bene...anche stavolta il destino non ci ha divisi!» mormorava
fra sè, asciugandosi gli occhi col braccio meccanizzato.
Il domatore accasciato
descrisse «Vedi la finestra alle tue spalle,
fratellino...?» e Nakao si volse di scatto.
«A seguito
della battaglia...lo spirito di Violetta deve essersi disperso in quel
cielo. Se qualcuno non la aiuta a trovare la pace, seguiterà
a
vagare in eterno. Questo qualcuno puoi essere
tu.»...«Io?!!» si volse di nuovo il
ragazzino «Ma Takato, cosa dici...?»
Il fratello
però fu irremovibile «...biodigievolvi con
Guilmon,
Nakao...» (canzone: H
& Claire - Invincible)
«Come?!»
sussultò il ragazzino. E anche WarGrowlmon
spalancò gli
occhi.
«So che lui
è qui...» sussurrava Takato
«...biodigievolvi con
lui e andate a recuperarla...prima che sia troppo
tardi.»...«Fratello, questo non posso
farlo!!»
ribatté Nakao «Io sono morto, e se mi fondo con
Guilmon...morirà anche lui.»
«E questo chi
l’ha detto?» sorrideva Takato, nel più
grande
sbalordimento del fratello.
«Sono state
dette tante stupidaggini...sui Digimon, e sulla vita. Tanto che
crescendo si comincia a riconoscerle. Un giorno...mi dissero che lui
era solo un file, riproducibile un numero illimitato di volte. Allora
mi fece paura...ma adesso...
...quando ascoltiamo
le sue canzoni rap...fa solo sorridere il pensiero che ci possa essere
un altro...bravo come lui.»
«Ahhh!»
sussultò il drago corazzato «M-Ma allora...sa
tutto! Ha
scoperto la mia vera identità!!»
Takato teneva stretta
la mano pallida del ragazzino «Biodigievolvi con Guilmon e
mettici...tutto il tuo amore per la vita, come se fossi sul palco,
davanti a un pubblico in delirio! Una canzone non può
uccidere,
se cantata con amore...anche se dalla voce di un...
...morto...»
Nakao si
inginocchiò accanto al fratello, carezzandogli il capo e
sussurrando «...e così tu...
...ti fidi così
tanto di me tanto da affidarmi il tuo Digimon? Il Digimon che hai tanto
atteso, proprio ora che l’hai ritrovato! Lo affideresti
proprio a
me sapendo che rischia grosso?!»...«...io sono
tranquillo...perché so che è morto solo il tuo
corpo: la
tua anima palpita di vita...
...e sarà
quella a dare forza a Guilmon, e a restituirci la pace.»
Nakao rimase
spiazzato, e portò la mano al viso per coprire gli occhi
umidi
«...quale immenso errore, il mio!»
esclamò in un
sussurro intenso «Credevo non ti fidassi di me...credevo
volessi
volare lontano, con il tuo successo e i tuoi ricordi. Per questo ti ho
sempre trattato con distacco...s-se solo avessi saputo
che...!!»...«...che motivo avrei di volare
lontano...» disse Takato «...quando i miei affetti
sono
qui...siete voi. Biodigievolvi con Guilmon, fratellino, per una volta
fammi fare lo spettatore. Regalami un’emozione, come i
cartoni di
tanti anni fa...»
WarGrowlmon si
accostò al ragazzino «Facciamo come dice lui,
Nakao.» e la luce lo avvose riducendolo alle dimensioni di
Guilmon.
«Non hai
paura?» chiese il bambino, ma il draghetto scrutò
il
ragazzo «...ho imparato a fidarmi del mio domatore, dopo
tanta
collaborazione! Ma non è solo questo. E’ che mi
fido di
te. Leggo nei tuoi occhi la luce di allora! Ed è una luce
più forte della morte...»
Nakao avanzò
verso Guilmon, promettendo «Ci metterò tutto il
mio
impegno! E le tracce di vita che restano in
me.»...«Bravo! Immaginiamo che sia un altro
duetto!»
Gli occhi appannati di
Takato li guardavano amorevoli, come una proiezione del passato, quando
un vortice di luce li avvolse «BIODIGIEVOLUZIONE!!!»
«GUILMON
BIODIGIEVOLVEEE...»
...unendo le loro
sagome...in una lotta all’ultimo sangue contro le spirali di
tenebre e di morte. Ma proprio quando il gorgo d’ombra
sembrava
aver soffocato ogni bagliore...
...fu proprio
dall’ombra che si distinse un’armatura nera e oro,
ed un
mantello corvino e strappato. Ma la sua lancia brillava più
delle stelle, ed il suo scudo più del sole.
«...EMOGALLANTMON!!!»
I ragazzi restarono
abbagliati alla vista del guerriero. Henry chiese «...sto
sognando?» e Rika si accostò a lui
«...è
tornato. Riveduto e corretto come il presente esige!»
La versione di
Gallantmon dalle venature dark, tra le braccia del quale
saltò
agilmente Scratchmon «Presto, portatemi da Violetta, vi
prego!!
Deve ricongiungersi al suo cuore!»
Takato comandò
«...andate.» ed EmoGallantmon lo guardò
intensamente «D’accordo, Takato...»
rispondendogli
con voce profonda che fondeva l’affetto del domatore e del
Digimon.
Così
spiccò il volo dalla finestra squarciata, facendosi sempre
più lontano nella luce.
Infatti, in un angolo
remoto di quel cielo infinito, un gorgo oscuro stava assorbendo
l’ultima traccia che restava di quella minaccia: un paio di
occhi
luminosi, ma dall’espressione non più insidiosa,
soltanto
impaurita.
“Quei Digimon mi
hanno sconfitta...la mia grande forza si è dissolta in un
attimo. Ora che ne sarà di me?
Probabilmente...sprofonderò in un buco sempre più
oscuro,
oscuro come tutto il male che ho fatto! Sento il suo gelo avvicinarsi...
...ed ho paura del mio destino!!! Però non posso cambiarlo...
...non esiste eroe che
tende la mano al malvagio...e che si immerge nel buio per
recuperarlo.” solo che ad un tratto le sue congetture furono
smentite “Ohhh?!!”
...da un bagliore che fece spalancare di stupore quegli occhi lucenti.
Tra le braccia di
EmoGallantmon, Scratchmon esclamava «Violetta! Violetta mi
senti?! Sono la tua gatta! Quella che viveva con te, Sandmon e i
bambini!!»
“Scratchmon...?!
Cosa ci fai qui anziché...a correre e giocare nel paradiso
dei
Digimon? Questo gorgo è stato creato per me. Forse sono io
stessa...”
Ma la gatta rispose
«Anch’io sono te: tu non sei stata sempre questo
Violetta,
ed io sono venuta a portarti qualcosa...
...che tu un giorno,
sbadatamente lasciasti indietro. Lasciami, EmoGallantmon.» Il
guerriero chiese «Sei sicura?» e la gatta nera
rispose «Sì...
...addio. Salutami i miei cari.»
«Addio, Scratchmon.»
Quel felino
inafferrabile saltò nel vuoto, e si dissolse in un fiore
luminoso affinché la sua luce desse conforto a quegli occhi
“Il mio cuore...
...quanto tempo
è passato da quando ancora sognavo. Da quando ero ancora
giovane...e non ero malvagia.” versando una lacrima in quel
buio
senza fine.
Ma il guerriero chiese
«Mi riconosci, Violetta...?» e lei
spalancò lo
sguardo “...Nakao!!! E c’è anche
Guilmon! Ma come
avete fatto? Come riuscite voi a smentire tutte le teorie sui
Digimon...e sugli uomini?”
«Con la luce
del nostro affetto: non c’è teoria che tenga
dinanzi a
questo.» replicò il guerriero alzando la sua
lancia
lucente.
“Un tempo vi
credevo anch’io...” rispose Violetta
“...ma ormai il
mio cammino è disseminato di errori per cui non esiste
riscatto,
né perdono. Andate finché siete in tempo! A te
Nakao
attende il paradiso, mentre a te Guilmon...una vita felice accanto al
tuo domatore.”
Ma EmoGallantmon
rispose «Io non me ne vado. Io compirò la mia
missione
fino in fondo.» restando sospeso tra i fulmini minacciosi di
quel vortice oscuro (fine-canzone)
Il soffitto della sala
da pranzo iniziava a disgregarsi, quando giunsero anche Alice e
Dobermon.
«Vi portiamo
via di qui!» disse la bionda domatrice accingendosi a
sollevare
Rika «Siete stati
bravissimi...»...«A-Alice...»
balbettò
affaticata la giovane dai boccoli rossi.
Renamon si appoggiava
a Rapunzelmon «Ce la fai,
mamma?»...«...sì
figliola, non temere.» mentre Aladynmon sorreggeva Imagomon
«Non aver paura,
papà!»...«Sono
tranquillo...se tu sei qui accanto a me.»
«...SUZIE!!» si precipitò Mako a
raccoglierla da
terra «Amore mio, appena in tempo.» lei gli prese
la
mano, mentre Sandmon imitava il suo domatore
«LOPMON!!»...«A-Ahh...di nuovo
insieme.»
sorrise la coniglietta marrone.
Takato e Cindermon si
aiutavano a vicenda per rialzarsi, ma il ragazzo prometteva
«Io
non vado via di qui senza Guilmon...»...«Vedrai,
riuscirà a tornare in tempo!» garantiva la
guerriera dal
ciuffo rosso «Il tuo Digimon è un tipo in
gamba...e tuo
fratello Nakao non è da meno!»
Il domatore si
appendeva a quella speranza, mentre il crollo dei detriti li
circondava...
«Se il suo
spirito non riesce a placarsi non ci sarà mai
pace...» si
ripeteva EmoGallantmon «...devo trovare un sistema per
dissipare
questo buco nero.»
“Guilmon,
sforziamoci!” «Hai ragione Nakao! Cosa
può ridare
luce a un cuore spento? Guarda là...
...quel fiore tenta di
brillare, ma è soffocato dal nero di questo spazio distorto!
Se
riuscissimo a fargli emanare una luce accecante avremmo compiuto la
nostra missione!»
“Beh, io sentivo
il mio cuore accendersi...quando immaginavo di sorvolare il D-Reaper a
bordo di un Digimon!” «Mentre io...provo lo stesso
quando
sono su un palco a cantare! Quando cerco di realizzare i miei sogni!
Oh? Un attimo! I sogni!!!» ”Il
D-Reaper!!!”
sembrarono intuire simultaneamente «Pensi anche tu quello che
penso io, Nakao?» ”Credo di sì,
Guilmon...dal tuo
interno mi sembra di sentirti...”
Così il
guerriero puntò il suo sguardo a quel fiore, contemplato con
malinconia da quegli occhi luminosi «Ascoltaci bene, io e
Nakao
abbiamo avuto un’idea per te. In fondo tu sei come noi! Tutto
il
tuo dolore è nato...dall’impossibilità
di
realizzare i tuoi sogni!» “...ed il tuo amore
inespresso
è mutato in odio e rancore.” completò
il ragazzino.
“Questo è
vero...” rispose la voce femminile “...ma il vostro
operato
mi ha dimostrato che la luce è più forte dei
fantasmi del
buio.” assumendo un’espressione triste
“Se lo avessi
saputo prima avrei potuto fermarmi in tempo! Ma sfortunatamente, non
possiedo più un corpo per rimediare ai miei
errori...”
«E’ qui
che ti sbagli!!!» esclamò il guerriero, ed il
ragazzino
al suo interno affermò “Tu hai perso il corpo, ma
non
ancora il tuo cuore! Mentre il D-Reaper è solo massa
corporea, e
si dice che mai abbia avuto un cuore! Per questo cresce in maniera
sregolata...e cancella ogni cosa sul suo cammino...”
“Cosa...state cercando di dirmi?” chiesero gli
occhi intimoriti.
«E’
semplice, anche se all’inizio può far
paura!»
rispose EmoGallantmon, ed il ragazzino spiegò “Se
lasci
cadere il tuo cuore nel D-Reaper, finalmente lo doterai di
sentimenti!” «Ed il tuo amore
inespresso...potrà
cavalcare le sue onde, e spargersi in tutta la sua
estensione!»
Quegli occhi lucenti
si strinsero “No, non voglio!! Nel mio cuore non alberga
soltanto
luce! E se le tenebre dovessero prevalere di nuovo?! Immersa nel
D-Reaper...finirei per distruggere ogni cosa!” (canzone: Laura
Pausini - La voce)
Ma in quel momento si udirono due voci:
“Non temere, Violetta!”
“Ci saremo noi ad aiutarti là in fondo!”
...e così a
quel fiore si affiancarono altri due talismani splendenti: un maschera,
e un diamante circondato da foglie.
“Haruko...?
Hideki, siete voi?” scrutarono quegli occhi alla sua destra e
alla sua sinistra.
“Se ti
immergerai nel D-Reaper verremo con te, così non dovrai aver
paura di te stessa!” promise la voce femminile, e quella
maschile
“Sono convinto che le nostre luci congiunte potranno
scongiurare
la minaccia, e trasformare il D-Reaper in uno strumento di
pace!”
Gli occhi lucenti
erano increduli “Voi...vi immergereste con me nel pericolo?!
Dopo
quello che vi ho fatto?”
“Ascolta
Violetta...” parlò Haruko il diamante
“...anche noi
abbiamo colpa per ciò che è successo.”
Poi fu il turno di
Hideki la maschera “Non abbiamo saputo capirti, e
spalleggiarti
nelle tue insicurezze. Il minimo che possiamo fare è starti
accanto ora, nella nostra ultima missione.”
Quegli occhi
sembrarono farsi sognanti “Ci prenderemo per mano...come
tanti
anni fa...? E lotteremo uniti per il mondo dei Digimon?”
“Proprio
così, Violetta...” rispose Haruko
“...tutti e tre
avremmo avuto tanti sogni da realizzare. Ma purtroppo le vie della vita
ce lo hanno impedito.”
“A volte va
così per gli amici, ma giunge sempre un’occasione
per
rimediare. Il piano di questo domatore, e di questo Digimon
è
perfetto! E ci permetterà di vedere dall’alto...
...il futuro per cui abbiamo lottato.”
Gli occhi lucenti si
addolcirono “E’ incredibile, era così
tanto tempo
che non sentivo il calore di un sogno pulsarmi così vicino...
...compagni miei...
...perdonatemi per esser stata tanto crudele!!”
Il diamante si
avvicinò a lei “Eri solo una bambina
indifesa...” e
lo stesso la maschera “...come tanti altri
nell’universo.
Ma non temere, ora ci sono i tuoi amici con te. Vedrai, ce la
faremo.”
I tre cuori, stretti nella luce, iniziarono a discendere.
Quegli occhi luminosi svanirono così “Addio
EmoGallantmon!!”
Il guerriero
mormorò «E’ fatta, Nakao.»
“Lo sento,
Guilmon. Sono felice...
...finalmente sto volando!”
Così le nubi si
dissiparono, lasciando quel guerriero dal mano strappato a troneggiare
su un cielo infinito dai colori dell’alba.
Per Takato che si
affacciava al terrazzo, egli era solo un puntino in controluce. Ma lo
vide volgersi verso di lui, e gli rivolse un sorriso
«...bravi.» mentre Cindermon gli poneva il braccio
attorno al collo «Te l’avevo detto che ce
l’avrebbero fatta!»
Dall’interno del
guerriero giunse un sussurro “Addio, Guilmon...”
«M-Ma come, Nakao?! A-Ahhh! Non riesco più a
mantenere
questa forma!»
“Abbi sempre
cura di mio fratello.” «Aspetta non andartene
così!»
Ad EmoGallantmon caddero la lancia e lo scudo.
Takato si
asciugò una lacrima «...addio, piccolo eroe. Voce
che
canta. Cuore che sogna. Addio fratellino!» mentre Cindermon
lo
stringeva.
EmoGallantmon si
dissolse: una luce schizzò nel cielo, mentre il draghetto
rimasto solo «NAKAOOOOOOOOOOOO!!!»
precipitò nel
vuoto.
Takato sobbalzò
«GUILMON!!» e Cindermon «Presto Takato,
scendiamo
di sotto, forza!!»...«Sì!»
rispose lui
appenato.
Nel frattempo, la massa rossastra soffocava la terra e il mondo dei
Digimon.
Ma dal cielo giunsero
tre cuori, guidati da una voce maschile “Ci siamo amici...ora
un
bel respiro.”
Quando planarono
dolcemente tra i suoi flutti, il bagliore sprigionato fu grande, e
sembrò cambiare il colore del D-Reaper.
“Haruko, Hideki...ce l’abbiamo fatta?!”
“Proprio
così, Violetta...” rispose la voce femminile,
quando
quella densità sanguigna sfumò in una quieta scia
iridescente “...ora il D-Reaper è il nostro corpo,
e
possiamo sfruttarlo per ridare colore a questo mondo.”
“Che
bello...” sussurrava la voce di Violetta
“...finalmente
posso lasciar libera la mia creatività...” mentre
quelle
gocce di rugiada piovevano sulle lande, restituendo loro quel rosso
intenso di vita “...e costruire, dove ho seminato
distruzione.”
La scia infatti
attraversò il cielo, e riversandosi sul palazzo reale lo
riedificò bello come un tempo.
“Il D-Reaper non
avrà più bisogno di essere sorvegliato, ora che
finalmente ha dei sentimenti!” spiegò Hideki
“Il suo
flusso resterà libero come la nostra anima, e
proteggerà
per sempre il mondo dei Digimon. Veglierà sul loro futuro.
Venite con me, amiche mie...
...è finito il
tempo di zaini e lunghe scarpinate. Ora per viaggiare basta
volare...”
La scia scomparve ai
confini più remoti di quel cielo di nuovo azzurro...
...azzurro come gli
occhi di Alice, affacciata al terrazzo assieme a Refrainmon che chiese
«Andiamo?» e lei «Sì! Shhh...
...adesso che nessuno ci vede!»
Lui mutò in Dobermon, e lei stava per montarvi a cavallo.
Ma la voce di Rika
alle sue spalle intimò «Non ci provare.»
La ragazza bionda si
volse di scatto, e la rossa domatrice la abbracciò
«Grazie...di tutto...fino all’ultima
goccia!»
«Abbiate cura
di voi...e rimanete sempre come oggi.» si fece promettere
Alice.
Rika si riunì
ai compagni, che con sguardo grato congedavano la domatrice, la quale
disse «In bocca al lupo, ragazzi!»
Lo spirito di Dobermon
le si affiancò «Arrivederci! Chissà
dove e
chissà quando.» dopodiché lei vi
montò a
cavallo...
...e in un balzo
scavalcarono la ringhiera, per una corsa a perdifiato verso il cielo
che si confuse con l’ultima stella del mattino.
«Arrivederci
Alice.» diceva Rika asciugandosi gli occhi
«Perché
tra le vie infinite della terra e del cielo, sono sicura che un giorno
ci rivedremo.»
Ryo si affiancò
a lei «Amore, non credi che un giorno o l’altro
quei due
ce li troveremo dietro le spalle?»
Eloquente fu il
sorriso della ragazza. Così come quello dei compagni che si
guardavano tra di loro, consapevoli di ciò che erano
nuovamente
riusciti a realizzare.
«Direi che ce
l’abbiamo fatta...!» si sfregò le mani
Rea, e
Terriermon saltellava «Momentaiii! Io ve l’avevo
detto di
continuare a pensare positivo! Momentai per tutta la
vita!» Henry lo prese in braccio «Hai proprio
ragione
Terriermon! Oggi abbiamo scoperto che lo stesso spirito che ci
guidò un tempo...non dovrà mai smettere di
accompagnarci,
non importa quante o quali siano le nubi della vita. Sarà
questo
che insegnerò ai miei figli, e parlerò loro...
...di questo cielo. Venite, guardiamolo assieme.»
I domatori si
affacciarono sul terrazzo assieme ai loro Digimon, smarrendo lo sguardo
nel sole dell’alba che si estendeva nell’infinito.
«Ragazzi!
Scusate, io avrei una domanda!» esordì Kazu con
eco di
Guardromon «Io avrei una domanda.»
«Dov’è finito Takato?» chiese
il domatore
rimettendosi il cappello nero. Kenta esclamò
«Giusto,
Takato!» e Suzie «E Guilmon,
c’è anche
Guilmon!!» così tutti cercarono di sporgersi dalla
ringhiera distrutta, e di scorgere qualcosa... (fine-canzone)
Là dove prima
c’erano le stanze dei bambini, ora c’era solo un
cumulo di
rovine ed il soffitto era squarciato.
Fu proprio dal mucchio
di quei detriti che iniziò ad echeggiare una voce
«Ohi
ohi ohi ohi, che volo...
...e che botta, auch,
accidenti! Non riesco neanche più a capire se ho
l’aspetto
umano o digitale, non sento più il mio corpo!»
Le pietre si
muovevano, come se qualcuno rimasto sepolto stesse facendo del suo
meglio per riemergere.
(canzone: S
Club 7 - Never had a dream come true)
Nel frattempo, un
ragazzo con un tatuaggio alla gamba destra scendeva cautamente le scale
distrutte...
La sua Digimon gli
venne incontro «Io ho cercato nel giardino, non
c’è
traccia di lui!» ma il giovane mormorò
«...io
continuo a cercare...»
Lei annuì, e
percorse i gradini verso l’alto mentre lui ad un tratto
notò qualcosa...
...e discese cautamente, attento a non fare rumore...
Una zampa rossa
sbucò dai detriti «Oh! Finalmente...credevo di
affogare
fra quei sassi.»
Il domatore si portò le mani alla bocca.
Ma colui che veniva
fuori, a dispetto delle premesse era un ragazzo come lui, che si puliva
la maglietta dai detriti «Accidenti come sono ridotto. Il
colpo
deve aver invertito la trasformazione, ho di nuovo l’aspetto
umano! Ma le mie bende si sono strappate, e devo anche aver perduto le
scarpe in quel capitombolo! Chissà dove sono finite: qui ci
sono
la lancia...
...lo scudo, ma le scarpe non le ved---!!!»
Ad un tratto, si
accorse che lui lo stava guardando dalla cima di quei gradini,
incredulo come quando era bambino se non forse di più
«Questo...è un miracolo, amico mio...»
disse il
domatore.
Inizialmente il rapper
rimase interdetto...ma poi si passò la zampa su quei capelli
cortissimi «Ciao, Takato...
...quanto
tempo...» scrollandosi gli ultimi sassi, che caddero tra i
detriti.
«Ciao,
Guilmon...» avanzò il ragazzo con gentilezza e
discrezione.
Leaf accennò un
sorriso «Come stai...? Non sei cambiato!» e Takato
replicò «Neanche tu.»
L’altro si
guardò indosso, dando modo a Takato di correggersi
«Beh,
sei cresciuto! Hai l’aria più adulta.»
Leaf rispose «Anche tu sei cresciuto: però vedo
ancora sulle tue
labbra quel famoso sorriso, ti ricordi? Vuol dire che hai mantenuto la
promessa.»...«Uhm...più o meno, ma
quello che ha
le novità più grosse sei
tu!»...«Io?»...«Altroché!
Non avrei
mai creduto che il mio Digimon fosse anche...» ponendogli le
mani sulle spalle «...un rapper di così grande
talento!»...«Neanch’io avrei creduto che
il mio
Digimon Tamer fosse anche...
...un ragazzo
così coraggioso e così tenace. Da attraversare
indenne
un acquazzone, e resistere fino all’arrivo
dell’arcobaleno. Congratulazioni Takato: sono fiero di
te.»...«...anch’io sono fiero di te,
Guilmon...» disse il giovane fra lacrime di gioia
«...e
sono anche tanto...tanto felice! Finalmente potremo riprendere a
giocare assieme...!»
«Credo proprio
di sì. L’incubo è finito. La tempesta
è
cessata.» ammise il rapper con sguardo maturo, e Takato lo
avvolse in un abbraccio «Guilmon...!!!»
La luce avvolse
Leaf...e lo tramutò nel draghetto rosso
«Takaaatooo!!!»
La lancia e lo scudo
rimasti a terra evaporarono, mescolando i loro dati alle lacrime dei
due amici, così felici di essersi ritrovati.
I compagni li
osservavano dalla cima del terrazzo, e Kazu poté annunciare
«Bene ragazzi, adesso siamo al completo: possiamo tornare a
casa, e dare finalmente inizio a una nuova era per noi e per i
Digimon!»
Rika rispose «Se questa è la volontà
del sovrano!» ma
Kazu le lanciò il cappello «E piantala di fare la
spiritosa!»
Le loro risate
giunsero fino ai due tra le rovine, e Guilmon alzò una sua
zampa «Ahah! Ciao amici!! Sono così contento di
rivedervi!!!»
Il tempo passò,
fino a vestire gli alberi di tante foglie simili a quella da cui Leaf
aveva tratto il suo nome.
Come un tappeto rosso
decoravano il prato del cimitero, e su di esso si faceva strada il
passo un po’ claudicante ma volenteroso di una giovane.
Inginocchiandosi di
fronte a una lapide, adagiò con cura e affetto un bouquet e
scostò le foglie secche «Ciao, Akemi. Era molto
tempo che
non venivo qui, ma oggi ho ottenuto un permesso speciale per cui ci
tenevo a portarti dei fiori.»
Aggiustandosi i suoi
occhiali da sole, smarrì lo sguardo nel cielo
«Come tu
forse già sai, sono andata a vivere con la mia matrigna e
Masahiko. Da quando tutto è finito ho scelto io stessa di
allontanarmi dai miei amici, e da lui. E questo, non perché
abbia smesso di amarlo...
...ma solo
perché ho bisogno di affrontare prima me stessa, per poter
tornare un giorno e chiedergli di ricominciare, se ancora mi
vorrà al suo fianco. Comunque mi sento serena! Accanto alle
persone della mia famiglia, sembra che i fantasmi del passato facciano
meno paura...
...mio fratello, e
quella donna che per me è come una madre, vegliano su di me
come
angeli custodi. Calumon è accorto e premuroso come sempre, e
LadyWizardmon viene a trovarci spesso: sai, lei fa avanti e indietro
dal carcere in cui la mia maestra sta scontando la sua pena. La mia
matrigna invece si è battuta con tutte le forze...
...ed è solo
grazie a lei se io ho ottenuto gli arresti domiciliari. Sto curando il
mio corpo...e anche la mia mente, e se tutto fila liscio presto mi
opererò alla gamba. A volte non ti nascondo che immergersi
nel
passato...
...ed affrontare il
rifesso di se stessi fa ancora male. Però ho una certezza a
confortarmi, e cioè che ogni volta che mi sentirò
fragile...
...mi basterà
indossare una giacca ed uscire in giardino, per trovarlo a coltivare le
nostre piante, e a chiacchierare con i suoi amici Digimon: mi riferisco
ovviamente...
...a quell’amico
digitale che tu mi hai lasciato in dono, che ogni giorno mi ricorda che
sono una ragazza forte...e che devo tirare avanti per la mia
strada.» alzandosi in piedi, e respirando profondamente
«Ah! Comunque mi ha detto che stanno ricostruendo il
convento. E
molto presto grazie al loro impegno sarà più
bello di
prima. Spero che possa piacerti...e che tu non ci faccia mai mancare
dall’alto la tua preziosa guida. Un bacio, cara
compagna...» soffiandolo assieme al vento autunnale
«...anche da parte del tuo Digimon ovviamente.» per
poi
stringersi la giacca e allontanarsi tra la gente...
“All’inizio
non è stato facile...” era il
pensiero di un domatore di Digimon “...ma lentamente...giorno
dopo giorno...la nostra vita è tornata alla
normalità.
L’avventura che
abbiamo vissuto, per quanto insolita e pericolosa, ci è
servita
da insegnamento. Ci ha resi più responsabili...
...e ha rafforzato
l’amicizia fra tutti
noi.”
...erano parole che si
perdevano nel tempo, pronunciate per chissà quale avventura,
chissà se dalla voce di un bambino o da quella di un ragazzo.
“Sai Guilmon...
...ogni tanto passo davanti al tuo nascondiglio e mi fermo a guardare...
...il vecchio blocco
di pietra ormai è solo un ricordo, ma è giusto
così: è normale che nella vita tante cose cambino.
Ora al suo posto c’è...” (fine-canzone)
(canzone: Agnes
- Somewhere down the road)
...un elegante
cancello di pietra, decorato da luci che sembrerebbero magiche, se la
neve ad imbiancare gli alberi del parco non li identificasse come
addobbi natalizi.
E quel ragazzo avvolto
in una sciarpa pesante, era intento a scattargli una foto dal
finestrino della sua auto.
Dopo aver cliccato sul
pulsante del cellulare, si ritirò all’interno
«Brrr...» ma qualcuno sbucò dai sedili
posteriori
«Com’è venuta, Takato?!»
I suoi lievi baffetti spuntavano da sotto il berretto di lana.
«Ahah, Guilmon
non hai freddo? Dai, mettiti i guanti o ti si screpoleranno le
zampe!»...«Mmm, adesso che ci penso forse hai
ragione!» affrettandosi a nascondere gli artigli sotto la
lana,
ma qualcuno gli rifilò uno spintone «Ahhh,
freddolosi!!
Imparate da me, sono a mio agio in qualsiasi clima!»
Era una ragazza dal
ciuffo rosso, che indicò il cellulare «Takato sei
riuscito a inquadrarla o è meglio che ci
avviciniamo?»...«Lo zoom è abbastanza
elevato...» osservò il giovane «Ma per
un ricordo
del genere tanto vale immortalarla da vicino.»
così
aprì lo sportello dell’auto chiedendo
«Chi è
il più coraggioso?»
Leaf scattò
subito fuori «Io!» ma Cindermon li
apostrofò «Ahhh, ma lasciate stare! Vi morite dal
fred...
...mmm, BRRRRRR!!! OH
MAMMA!»...«E poi chi era il freddoloso fra di
noi?!»...«Senti un po’, nanerottolo, io
no dispongo
mica di un equipaggiamento come il tuo!»
Tra una baruffa e
l’altra, si soffermarono ad osservare dolcemente quella
costruzione che emergeva nel bianco.
«Certo che
è incredibile. Chi avrebbe potuto pensarlo?»
diceva il
rapper «Là dove sorgeva il vecchio blocco di
pietra, ora
c’è il cancello per Digiworld!»
«Eh
già!» ne convenne Cindermon sfregandosi le mani
«Prima o poi sono riusciti a ufficializzarlo!»
«La strada da
percorrere è ancora lunga...» descriveva Takato
raddrizzandosi gli occhiali da sole «...però
intanto
questo è il primo grande passo: i mondi degli umani e dei
Digimon iniziano a sfiorarsi. Non c’è
più bisogno
di nascondere il Digivarco...ora si può circolare
liberamente. E
questa sera noi saremo lì...
...a festeggiare il
Natale con i nostri amici. Ragazzi, non siete emozionati...? Io...
...in questi casi
ancora è come se varcassi quel cancello per la prima
volta.»
Si fecero più vicini,
come se la loro amicizia li riscaldasse dall’inverno.
Finché non si
udì uno squillo «Cellulare!»
segnalò
Cindermon «Chi è di noi tre?» Leaf
tastò la
sua giacca «Il mio non è.» ma Takato
esclamò «Il mio! Niente paura ragazzi,
è il mio:
Henry, come pensavo! Scusate, faccio in un attimo. Pronto, Henry?!...
...sì, sono qui
al parco con i miei Digimon, e dalle tue parti invece che si dice?
E’ tutto pronto per il matrimonio di stasera? Chi
è
più nervoso? Terriermon, Lopmon o i rispettivi
partner?»
allontanandosi con un lieve sorrisetto.
E ancora una volta,
gli sguardi del rapper e della ragazza digitale si sfiorarono.
«Sono felice
per Takato.» svelò lui «In questi giorni
non si
è fermato un attimo, è sempre pieno di
iniziative!
Però si vede che fa tutto
volentieri.»...«Eh
già! Il nostro domatore è un creativo
nato!»
replicò Cindermon, osservando «Realizzare tutti
quei
tatuaggi per le fans gli ha fatto sentire meno la mancanza di suo
fratello.»...«Hai visto Cindermon? Alla fine anche
il
signor Matsuki ha ceduto: si è fatto...
...incidere da suo
figlio, vicino al cuore, il nome di Nakao.»...«Eh
già...anche il buon Takehiro che sembrava tanto
contrario!» fece lei, ed il ragazzo chiese «Ma che
cos’hai? A dire il vero mi sembri un po’ triste.
Non
sarà mica...per...?» avvicinando il suo guanto a
lei che
guardava Takato. E che alla fine svelò
«Sì, a
essere onesti un pelino sono dispiaciuta!» volgendosi verso
lo
spaesato Leaf, e confessandogli nel sottofondo della voce di Takato
«Tutto questo va bene! Lui è felice, è
contento,
organizza di qua e di là e anche al panificio le cose
sembrano
star migliorando! Ma sua madre, Guilmon! Sta di fatto che la signora
Matsuki non è più tornata: è da quando
il D-Reaper
è scomparso che lei vive dal nipote a Okinawa, e con
l’aria che tira sembra non voler cedere neanche per
Natale!»
«E’ vero,
la mamma di Takato...» incrociò le braccia
pensieroso
Leaf «...nonostante tutto lei non è riuscita ad
accettare
quel tradimento.» e Cindermon «Quella non
è
riuscita ad accettare un sacco di cose, troppe per essere elencate! Ma
io so per certo che a Takato farebbe piacere
vederla!»...«Questo è sicuro! Ma
noi...cosa
potremmo far...»
«Niente. Assolutamente niente.» disse Takato
tornando da loro.
La sua espressione era
serena «Amici, dovete capire che non è compito
vostro
risolvere tutto.»
«Sì
però noi Takato...» accennò Leaf, e
Cindermon
completò «...ci terremmo che tu potessi
festeggiare alla
grande!»...«Uhm, e cosa mi manca? Ci siete
voi.»
appoggiandosi alla sua auto, e rivelando «Ormai non sono
più un bambino, e so che certe realtà
vanno...soltanto
accettate. Ma cosa potrei chiedere di più? I miei amici
accanto
a me sono felici, e noi tre dividiamo ogni cosa: ogni gioia, sfida o
avversità. Con il vostro sostegno non mi sento mai solo...
...credevo che la vita
mi avesse privato dei Digimon per sempre...» smarrendo lo
sguardo verso quel cancello addobbato, mentre un Digignomo volava nella
neve «...chi l’avrebbe mai detto che mi avrebbe
ricompensato in questo modo? Che me ne avrebbe donati due, e speciali
come voi! Al vostro fianco...
...sento di poter superare qualsiasi ostacolo.»
I tre unirono le loro
mani «Noi siamo il magnifico trio, non ce lo
dimentichiamo!» sorrise Cindermon, seguita da Leaf
«E
staremo insieme per sempre!»
Takato confermò
«Giusto, per sempre! Saremo amici tutta la vita. E cresceremo
insieme...»
Gli occhi di Leaf si
adagiavano delicati su quella ragazza accanto a lui, e anche lei
sembrava guardarlo benché in modo molto sfuggente.
Takato si
allontanò a passi cauti, ed estrasse il cellulare
«Lasciate che vi faccia una foto.»
«S-Sì...c-come dobbiamo metterci?»
chiese Guilmon,
e Cindermon «Versacci, boccacce?» ma il domatore
«N-No, niente di tutto questo
però...più
vicini.»
Facendo flash, mentre entrambi stemperavano sfoggiando il segno di
vittoria.
Takato pensava
“Il mio orgoglio, l’immagine della mia
felicità!
Ecco cosa mi manca ancora, che voi capiate di esser fatti
l’uno
per l’altra...
...mi piacerebbe
tanto, e in qualche modo riuscirò ad ottenerlo. Quando mi
metto
in testa una cosa...!”
«Com’è venuta,
Takato?»...«Falla
vedere a me prima, non al nanerottolo!»...«Senti un
po’, spilungona! Sappi che il vino buono...è nella
botte
piccola!»...«Coooosa?!! Che vorresti dire con
questooo?!!»
Takato si
avvicinò «Non vi si può proprio
sentire. Quasi
quasi me ne scappo nel varco e vi lascio qui. Comunque ecco, la foto
è questa!»
«Uhm,
carina.» fece Leaf, e lei «Insomma, io potevo
venire con
una faccia migliore!»...«Cosa vuoi farci se sei
troppo
alta che non entri nemmeno
nell’obiettivo!»...«Senti! Per fare una
foto a te
dovrebbero inventare un cellulare
formato-formiche!»...«Spiritosa...» e
così
via...
...mentre un Digignomo
li osservava, per poi scrollarsi dalla neve e volar via tra i fiocchi
(fine-canzone)
Il mare
d’inverno offriva uno spettacolo impetuoso e suggestivo,
tanto
che una donna non smetteva di contemplarlo, finché un
ragazzo
non si accostò a lei «Zia vieni dentro, fa
freddo.» Mie rispose «Ancora un po’ Kai,
ti prego,
mi rilassa trattenermi sulla spiaggia.» Il nipote sorrise
«...lo so...non hai fatto altro da quando sei qui. Pensi a
Takato, vero? E magari ti ritorna in mente il giorno in cui ha disdetto
il suo matrimonio. Ma devi capire, mio cugino è
così,
è un ragazzo determinato: quando si mette una cosa in
testa...non c’è mai stato verso di fargli cambiare
idea.
Dieci anni fa su questa spiaggia mi confessò di voler bene a
una
certa ragazza, che all’epoca era in pericolo...»
...rivelava quel
giovane di bell’aspetto e lunghi capelli scuri, infilando le
mani
in tasca e perdendo lo sguardo nel mare «...eravamo
ragazzini...ma si leggeva nei suoi occhi che non era solo un gioco. Si
trattava di una cosa seria! Takato...mi farebbe piacere rivederlo e
sentirlo parlare di quella ragazza che...certo...
...doveva essere
davvero speciale...per stregare il cuore di uno come lui...»
Mie chinava il capo,
assorta in profonde e silenziose riflessioni, finché il
nipote
non scrutò nella neve «Oh? Zia, mi sembra stia
arrivando
qualcuno. Ma una di loro non è una persona comune...
...è un Digimon!»
Mie si volse di
scatto: in fondo alla spiaggia si intravedevano due figure nella neve.
Una ragazza dai lunghi
capelli castani che la fissava, accompagnata da una creatura in tuta
variopinta.
«...Jeri
Katou...cosa ci fa lei qui?» si domandò la donna,
ed il
nipote sgranò gli occhi «Non posso crederci zia,
è
lei?»...«Kai, mi faresti un favore? Ti chiedo
scusa, ma
avrei bisogno di parlare da sola con lei.»...«Ma
certo!
Io rientro in casa, venite anche voi quando volete.»
Così Mie
costeggiò la riva, avanzando verso le due che la attendevano.
«Buon
Natale...signora.» esordì la ragazza
«E’
tanto tempo che noi due non ci vediamo...»...«Ti
premetto
che non ho intenzione di rinvangare vecchie storie.»
replicò Mie, ma Jeri disse «Le assicuro che non
sono
venuta a parlarle di me. Sono qui esclusivamente per accompagnare
Carnevalmon: aveva...qualcosa da darle.»...«Questa
Digimon? A me...?» si stupì Mie, incrociando i
grandi
occhi verdi che spuntavano dalla mascherina nera. La Digimon dai
capelli rossi tese il suo guanto candido, porgendole un biglietto
«Glielo manda la mia Digimon Tamer...»
pronunciò
con la sua voce velata.
Mie si stupì,
ed avvicinò la mano tremante al biglietto fino a
prelevarlo...
...aprire la busta, i cui residui si mescolarono al mare e alla neve.
Jeri respirava
profondamente, mentre Carnevalmon si accostava a lei. La ragazza la
confortò con un gesto, come per dirle che aveva fatto il suo
dovere.
Mie sembrava aver
fretta di leggere cosa c’era scritto, sicché
appena
poté immerse gli occhi tra quelle parole: (canzone: Anastacia
- I dreamed you)
“Cara signora
Matsuki,
finalmente
trovo il coraggio di scriverle, dopo tante lettere iniziate, e poi
accartocciate e gettate via. Non è mai facile affrontare il
proprio passato, specie se si sono commesse azioni gravi come le mie.
Come lei sa le scrivo dal carcere: è lì che sto
trascorrendo i miei giorni, confortata dalla compagnia della mia
Digimon, e dall’affetto di mia figlia.
Un po’ come se
fossi una strega, con un incantesimo ho trasformato
l’infanzia
della mia povera Akiko in una guerra. Ma lei ha dimostrato una
maturità che va al di là della sua natura
digitale, ed
anche...
...una forza
d’animo superiore a quella che i suoi soli nove anni possono
offrire.
Akiko ha già
conosciuto il dolore, ed ha conosciuto anche...l’amore che
può concedere un padre di cui porta i dati nel cuore. Per
questa
ragione signora io le chiedo, ogni volta che ripenserà a
ciò che di orribile le ho fatto, di tenere fuori dalla
responsabilità il Digimon che mi aiutava. Un Digimon che
è morto con la convinzione di avermi raggirata...quando
è
stato il contrario: fui io a sfruttare abilmente l’occasione
che
mi presentava, così come...
...fui io, anni prima,
a tradire mio marito con lui, e non il contrario. IceDevimon era il
padre di Akiko. E lei il frutto di quel tradimento che ingiustamente
attribuivo a Tokiashi.”
Quelle parole spinsero
Mie a chiudere gli occhi e a respirare profondamente, per poi
riprendere a camminare lungo la riva, sotto lo sguardo apprensivo di
Jeri e Carnevalmon, mentre i fiocchi e gli schizzi di mare bagnavano le
parole su quel foglio...
“Di mio marito
ormai resta solo il ricordo, nel cuore degli alunni che lo hanno amato,
in quello della bambina che ha cresciuto ignaro che non avesse il suo
sangue...
...e nel mio, che
l’ho fatto tanto soffrire anche se lo amavo. Ma non si
può
mai amare appieno qualcuno, se si odia e si teme qualcun altro: ed io
temevo me stessa...
...e forse mi odiavo
per tutti quei limiti e quelle insicurezze che la mia Digimon sta
curando ad una ad una, con una pazienza infinita...
...osservandomi oltre
le sbarre del carcere come se fossero il Digivarco, e io quella bambina
che deve saltarvi oltre per raggiungerla, e vivere
un’avventura
insieme.”
Mie passò al foglio successivo, mentre Jeri si stringeva la
giacca...
“Se le scrivo,
non è per sperare in quel perdono che io di certo non merito
dopo quello che ho fatto a lei...e a molte altre persone,
nonché
a molti Digimon. E’ invece per raccontarle una cosa, e
cioè
che l’altro giorno, suo figlio è venuto a trovarmi
in
carcere. Takato si è seduto di fronte a me, e insieme
abbiamo
ricordato Tokiashi, e i bei tempi in cui lei veniva a parlare con me
per informarsi del profitto di suo figlio. Tutto sembrava
così
incredibilmente vicino che a un certo punto...anche se solo per un
attimo...mi è parso come se questi anni non fossero
esistiti. Ma
per me è già tanto. E questa magia della durata
di pochi
secondi la devo a suo figlio. Mi creda...lei è una donna
fortunata: ha messo al mondo un ragazzo in grado di fare ciò
di
cui nessuno è capace. Il domatore di Digimon? Non solo
questo...
...Takato sa
dimenticare, e far dimenticare. Anche se sembra così
attaccato
ai suoi ricordi. E questa immensa abilità, ha imparato a
coltivarla assieme ai suoi amici. Quei bambini, che sedevano di fronte
a me a volte più attenti, a volte meno alla mia lezione...
...sono dei bravi
ragazzi. Conoscono l’arte del seminare fiori sulla scia di
ghiaccio che noi adulti ci lasciamo alle spalle. Per questo, il mio
umile invito rivolto a lei è quello di...
...non rinunciare a
questo splendido privilegio: suo figlio è volato fino ai
confini
del cielo...apparentemente...”
Mie smarrì lo sguardo in quel cielo grigio e nebbioso...
“...ma in
realtà non l’ha mai lasciata, è sempre
rimasto
accanto a lei. Ha lottato per lei. La ama ancora...come quando era
bambino.”
Mie piegò quei
fogli, immergendosi nel mare dei sentimenti e della vita. Per poi
riaprire gli occhi, e dirigersi a passo svelto da Jeri e Carnevalmon
«Perché mi avete portato questa
lettera?!»
La Digimon si
schiarì la voce e rispose «Nami ci teneva tanto a
fargliela avere...» ma poi la donna spostò gli
occhi su
Jeri, la quale rivelò «Sono diversi mesi che non
vedo suo
figlio, proprio come lei. Però sono cresciuta con Takato, e
gli
voglio...bene abbastanza...per sapere che lui ora desidera rivederla.
Desidera abbracciarla, e augurarle buon Natale! E desidera anche
un’altra cosa...
...mostrarle quel
mondo digitale che lui ama...e che ora dev’essere
più
bello che mai, immerso negli addobbi...
...piacerebbe anche a
me vederlo...ma purtroppo...mi è proibito lasciare la
città.»...«I-Io...»
balbettò Mie
«...non ho mai varcato...da sola...quel cancello!»
ma
Jeri le prese le mani «Non si preoccupi, ora è
diventato
molto semplice! Basta salire le scale del parco, e...si ricorda
dov’era il nascondiglio di pietra?»
«Troppo
bene...» rispose quella madre velando i suoi occhi di
commozione.
Il sorriso di Jeri
sembrava un sole nella neve «Carnevalmon può
accompagnarla...vero?»...«Certo!»...«Io
vi
porterò fino ai cancelli, poi tornerò a
casa!»
disse la ragazza nascondendo con la gioia le lacrime.
«Jeri, ma
tu...!» la signora le sfiorò la giacca
«...vuoi
davvero così bene a mio figlio?» La giovane
sorrise
«...ci tengo che festeggi il Natale...come gli piaceva fare,
circondato dai suoi amici...e dalla sua famiglia!»
Fu allora che Mie
alzò il cappuccio della sua giacca, quando si udì
il
rombo di una moto. Carnevalmon si volse di scatto...
...e
quell’oscuro motociclista si sfilò il casco
«Allora
siamo d’accordo? La signora viene con noi?!»
La Digimon si
avvicinò a lui, sfiorandogli il braccio e mormorando
«La
signora Matsuki ha accettato di raggiungere suo figlio...sono molto
contenta, Beelzemon: a Nami...farà piacere sapere che le sue
parole hanno sortito effetto.»...«Sono contento
anch’io, ti stai dando molto da fare, Carnevalmon: vedrai,
una
Digimon piena di iniziative come te riuscirà a cambiare il
mondo.» Lei umilmente piegò il capo
«Beh, a me
piacerebbe soltanto...riuscire a riunire alcune persone...
...e crescere assieme
a coloro...che amo.»...«Ti capisco...»
disse lui «...sono stati i miei sogni di tutta una
vita.»
Jeri si accostò
a loro «Allora, ci siamo tutti: torniamo in
città.»...«D’accordo,
Jeri!»
replicò il Digimon «Tenetevi forte...»
congedandosi da quel mare increspato, proprio quando si alzava un vento
gelido, costringendo chi indossava una giaccia di stringerla a
sè...(fine-canzone)
(canzone: Anastacia
- Overdue goodbye (live from Japan) )
...e così, in
una Tokyo accesa dagli addobbi natalizi e carezzata dai fiocchi, giunse
il momento di chiudere quelle case che avevano ospitato tante vicende.
«Allora,
abbiamo preso tutto? Non è che ci dimentichiamo
qualcosa?» echeggiava la voce di Rika nel buio del suo
giardino
inbiancato. La madre imbacuccata come un’eschimese replicava
«No amore mio, te l’ho già detto
però...andiamo perché...brrr, qui fa un
freddo!!»...«Nonna, ti sei coperta bene? Hai avuto
la
polmonite, meglio non rischiare!» si informava la giovane, ma
la
nonna replicava «Sono perfettamente a mio agio, non sono una
freddolosa come tua madre.» al che l’interpellata
precisava «Beh, scusa tanto mamma! Non è che
anch’io ho il pelo, come i Digimon!»
Le due volpi poco
più avanti furono raggiunte da Rika «Allora!
Renamon...voi due avete i regali.»...«Sì
Rika, sta
tranquilla.» rispondeva la Digimon, seguita da Himi
«Allora, i più fragili, quelli di vetro li ha
Renamon! I
più grossi e pesanti li portiamo io e
Imagomon!»...«Bene Himi, meno male che ci sei
tu!»
rispose la ragazza, e Himi scherzò «Quale
onore!»
attorcigliandosi la sua sciarpa, mentre Imagomon si premurava
«Però tu Rika non strapazzarti troppo, ricordati
che sei
incinta, e adesso...si inizia anche a vedere.» La giovane
replicò «Sì Imagomon lo so, ma...non
posso farci
niente, io sono fatta così: devo assicurarmi che vada tutto
bene!» e in quel momento fu raggiunta da Ryo, al quale erano
ricresciuti un po’ i capelli «Vedi? Vedi, risponde
anche a
te così, Imagomon! Glielo dico sempre anch’io ma
mica mi
ascolta! E’ a questo che serviamo noi mariti: a
niente!»
«Servite anche
a un’altra cosa: a lamentarvi!» precisò
Rika,
mentre chiedeva «Gelsomon? Gelsomon, hai chiuso il
gas?»...«Ahahahah! Tutto sotto
controllo!» rispondeva
la dragona alquanto allegra, mentre la domatrice domandava
«Le cose che hai preparato? Sono al caldo?» e
Cyberdramon
replicava «Le abbiamo messe in contenitori speciali: tutta la
corte di Digiworld si leccherà i
baffi!»...«Fantastico...» commentava Rika
stringendosi la sua giacca e seguitando a gironzolare nella neve del
giardino «Draghetti!!» schioccava le dita
«Dai che
si va! La partita a palle di neve la continuiamo a
Digiworld!»...«Evviva!» esclamavano i
piccoli,
mentre Aladynmon veniva avanti «Ma come? Stavamo vincendo
noi!» Rika scherzò «Gli adulti qui sono
peggio dei
bambini, forza che siamo in ritardo!»...«Rika,
ascolta.» fece Rapunzelmon aggiustandosi il suo colbacco
«Ha telefonato il marito di Himi, lui ci sta già
aspettando lì con i bambini e ha detto che
l’albero di
Natale era perfetto!»...«Meno male: le luci si
accendono?
Sant’uomo lui che l’ha recapitato, altrimenti noi
come lo
portavamo? E...ah! Rapunzelmon scusa, posso chiederti un favore? Puoi
andare a aiutare LadyMeramon con quei pacchi? Io le ho detto di non
affaticarsi ma non mi
ascolta!»...«Certo!» sorrise
la Digimon dai capelli striati, mentre Rika si accostava alla grande
orsa «PinkMonzaemon! Scusaci, ti abbiamo caricato dei regali
più ingombranti, un altro anno ci organizziamo
meglio!»...«Non preoccuparti, io lo faccio
volentieri
anche per dieci anni, finché ho ancora
fiato.»...«Ma sì che ce l’hai!
Chi manca,
siamo tutti? Signora Akiyama...? Il bastone, il cane, il marito, tutti
pronti?» ma questa sbuffò «Ah, Rika!
E’
incredibile! Sei così sbadata cheee...mi lasci di
stucco!» e la signora Seiko si
volse di scatto «Come sarebbe? Mia nipote tiene a mente ogni
cosa!» ma Rika sospirò con sguardo furbetto
«Ah,
lascia perdere nonna, la signora non si riferiva a questo ma...al modo
in cui l’ho chiamata, ancora non mi entra in
testa!»
correggendosi, e pronunciando «...mamma!» al che la
signora Akiyama puntualizzò «Oh! Ecco!
Così mi
piaci!!»
Rika ribadì con
aria festante «Mamma, mamma! Io sono piena di mamme! Ho un
papà evanescente, ma di mamme ne ho quante ne voglio! Forza
comitiva, altrimenti ci chiudono il varco!»
Himi sobbalzò «Come sarebbe che ci chiudono il
varco?! Ci lasciano
qui?!» ma l’amica mormorò
«Dopo una
cert’ora ho saputo che fanno entrare solo se accompagnati da
un
domatore, ma non so se sono solo voci di corridoio. Forza,
coraggio!»
Quando varcarono il
cancello, Ryo se la prese sottobraccio «Ahah! Sono proprio
curioso di vedere i vestiti sgargianti di Muskmon e
Antylamon!»
La moglie ne convenne «Io non ho avuto anticipazioni! Su casa
Wong è calato il silenzio stampa!» per poi
volgersi
«Il cancello, le chiavi? Renamon, pensi tu?!» e la
volpe
sfoggiò un mazzo di chiavi «Sì Rika,
sto
chiudendo!» per poi mettersi anche lei sottobraccio al
marito,
il quale sussurrò «...e poi se gli spiriti
vorranno
seguirci, attraverseranno la porta.»...«Proprio
così...» rispose dolcemente la volpe dorata.
Rika annunciava «Rotta verso il parco, signori, seguite la
Regina dei
Digimon!» mentre numerosi quali erano, si mescolavano nelle
strade di Tokyo sotto gli occhi ammirati dei passanti...
...la neve sfumava il
globo azzurrastro nel cielo, e si confondeva ai confetti che
all’uscita del Palazzo reale, accolsero quel robusto e felice
coniglio verde, nonché la sua alta amica marrone dalla
coroncina
bianca, rispettivamente accompagnati da una bellissima Muskmon cosparsa
di fiori, ed un possente Sandmon dall’armatura argentata.
«EVVIVA GLI
SPOSI!» intonava il Gekomon per poi passare a dirigere
l’orchestra per mezzo dell’inseparabile bacchetta.
Con uno scatto in
corsa da esperti di avventure, Henry e Rea passarono sotto la coltre di
confetti per raggiungere lo sposo «Auguri di tanta
felicità! Muskmon, sei
favolosa.»...«Grazie
Rea...» rispose la Digimon, scambiandosi un bacio con la
ragazza. Henry prese Gargomon per le spalle «Sapessi, sono
così felice!»...«Andiamo Henry,
momentai, non
c’è bisogno di piangere! V-Vuoi far piangere anche
me...?»...«Ma questo è un
giorno...bellissimo! Ti
voglio bene...»...«Anch’io Henry, cosi
tanto!!» e si strinsero in un abbraccio.
Sull’eco dei
singhiozzi «Suzie, ti
prego!»...«Antylamon,
perdonami se ti rovino il vestitoooooooo!!!»...«Qui
non
è un problema di vestito, ma di aria per
respirare.»
precisò la Digimon, e Sandmon scherzò
«Andiamo
Suzie, non vorrai soffocarmi la moglie.» Mako lo raggiunse
«Ti soffocherei io, per quanto sei bello! Tanti auguri, caro
Sandmon!» sfiorandogli il braccio «Grazie,
Mako.»
Gravemon era sulle
spalle del ragazzo «Papà, sei il più
bello di
tutti!» ma lui lo corresse «Ah no ti sbagli,
figliolo.
Quello sei tu.»
Il bambino lo guardò con gratitudine...
...mentre Antylamon
chiedeva «Beh allora, ma voi quando vi sposate?»
Suzie e Mako si
strinsero l’un l’altro ed il ragazzo rispose
«Presto! Molto presto, vero
amore?»...«Certamente!
Sto prendendo già accordi per l’abito, vi
lascerò
tutti senza fiato! Mi sta aiutando la signora McCoy, lei gestisce una
boutique: sapete? Da quando il marito si è risvegliato dal
coma
è così allegra, e lavora più di
sempre.»
Mako raccontò «Non appena Alice se
n’è
andata, il professor Rob McCoy ha riaperto gli occhi: sembra quasi un
miracolo...»
Henry si fece vicino a
loro, svelando «Io penso che Alice e Dobermon stiano
prendendo
parte a questo giorno felice, anche se non li vediamo.» e Rea
«Magari sono nascosti tra la folla! Qui ci sono talmente
tanti
domatori e tanti Digimon, ma basterà aguzzare la vista per
scorgere...
...un gigantesco cane
nero! O forse...» passando dall’enfasi alla
dolcezza
«...un raffinato signore in bianco sottobraccio a una
consorte
bionda e degna di lui.»
«Papà!» fece Gravemon «Io
prima ho visto
Scratchmonina: ha detto di dirti che sei bellissimo!»
Sandmon sorrise grato
«...riferiscile che lei è sempre bella, ogni
giorno che
passa.»
Muskmon guardò
il cielo ed espresse «Penso che anche Violetta abbia trovato
la
sua pace, e assieme ai nostri vecchi compagni vegli sul mondo dei
Digimon.»...«Momentai, amore mio!» le
rispose
Gargomon «...coloro a cui abbiamo voluto bene, non smettono
mai
di esserci accanto.» smarrendo con gli altri lo sguardo in un
Digiworld di nuovo bianco, ma non di tristezza bensì di neve
(fine-canzone)
Poco dopo, all’interno di quel palazzo fatato...(canzone:
Christian Wunderlich - So in love)
«E questa
digievoluzione determina la mia ennesima vittoria! Ammettetelo ragazzi,
sono diventato imbattibile!» affermava un ragazzo, ma non vi
era
aria di combattimenti bensì di partite a carte. E faceva
sorridere che uno dei tre partecipanti, il vincitore, giocasse avvolto
in un mantello regale «Sotto le vittorie di Kazu
dev’esserci un imbroglio, non capisco proprio dove ho
sbagliato!» replicava il suo amico con gli occhiali, mentre
il
terzo dai capelli castani sorrideva «Ammettiamolo, Kenta: un
po’ l’abbiamo fatto vincere...»
«Eh no eh! Non
ci provate!» ribatté Kazu gettando il mazzo sul
letto
«Non perché indosso questa roba sono meno abile di
un
tempo! E il risultato lo dimostra, voi due ancora avete taaanto da
imparare sui Digimon!»...«Sentito Takato? Invece
lui sa
tutto, visto che è il
“sovrano”!»...«Questo
sì che vuol dire
avere amicizie importanti, Kenta!»
«Sappiate che
la vostra ironia non mi piace affatto!» smontò il
sovrano
dal suo letto col baldacchino, guardando l’orologio argentato
che
portava al polso «Accidenti, che ore sono? Devo prepararmi
per
gli auguri ufficiali! Dove avrò messo la mia
corona?»
I due amici si guardarono con aria furba...
«Di solito la
poggio qui, dietro la foto di mamma e papà! E infatti...
...ah! Grazie! Mi
avete salvato un’altra volta!» disse rivolto ai
genitori «Come farei senza di voi?»
«Kazuuuuuuuuu!» lo chiamò la voce di sua
moglie, e
lui sbuffò «Ahhhhhh, si può sapere che
cos’hai, adesso?» Diamon si lagnò
«Mi
insegni tutti i trucchi per vincere a carte? Io non ci riesco,
Guardromon mi batte sempre!» Il Digimon aprì le
braccia
«Kazu io ci ho provato, ma tua moglie ha la testa
più
dura di me.»
Il ragazzo si pose le
mani sui fianchi «Certo che sei proprio irrecuperabile,
Diamon!
I punti di forza e di debolezza di un Digimon non ti entrano proprio in
testa, ANCHE SE SEI UNA DI
LORO!»...«Sarà che oggi
ho la testa più tonta del solito...»
replicò
sfiorandosi la fronte «...già io sono poco sveglia
di
mio, poi...non lo so, mi gira tutto, ho una nausea continua!»
Lo sguardo del giovane
si illuminò di gioia «Ahh! Malesseri e nausee?!
Non
sarà che stiamo per avere un bambino?! Ah, Diamon...quanto
ti
amo...»
Kenta indicò
«Guarda, Takato! Basta una notizia del genere per far
sciogliere
il nostro campione!» ma poco dopo gli arrivò
indosso un
pacchetto di patatine che sbalzò i suoi occhiali
«Io ci
trovo poco da scherzare!» puntualizzava Yuki «Lui
almeno
è affettuoso con sua moglie! Mentre tu invece hai sempre
quella
stessa faccia! Mai una sorpresa o una carineria anche se siamo arrivati
quasi al termine dell’attesa!» Lui riprese il
pacchetto
«Io ti sommergo di coccole!! Il problema è che a
te non
basta mai!» ma la biondina era già attratta da un
altro
particolare «Quanto mi piaaaaaace, l’albero di
Natale di
Digignomiii!» e Guilmon, che ora in vesti di draghetto stava
sfiorando quei particolari addobbi, svelò «Da
quando non
c’è più la regina, loro sono ancora
più
intenti nell’abbellire ogni giornata altrui. Anche attraverso
questi piccoli particolari, a loro sembra di sentirla più
vicina. E’ questo lo scopo dei Digignomi: regalare un sorriso
a
uomini e Digimon, e io...
...farò di
tutto per aiutarli nel loro compito. Vero amici?» facendo
loro
il solletico con l’artiglio. Yuki si piegò su di
lui
«Io credo che la Regina ti sia molto grata per quello che
fai!»...«Grazie MarineAngemon! A proposito, che
belli i
tuoi orecchini: assomigliano a te com’eri tanti anni
fa!»...«Visto?!» fece lei oscillando il
capo
«Sono il regalo di Natale di mia suocera, lei è
bravissima in queste cose! Fra poco i miei bambini saranno piccoli come
loro!»
In tutto questo Takato
sorrideva, appoggiato alla sponda del letto «Tua moglie ti
renderà padre da un momento
all’altro.»...«Eh già, ci
siamo
arrivati.» ne convenne Kenta, abbassando la voce
«...e da
quel che sembra anche Kazu seguirà a ruota!»
alludendo
all’amico (che intanto diceva alla moglie «Mettiti
a
sedere! Spiegami attentamente, che sintomi hai?»)
«Uhmuhm, fra
poco le famiglie digitali si ingrandiranno!»
commentò il
domatore castano, e l’amico occhialuto si
interessò
«E tu, Takato? Hai più avuto notizie di
Jeri...?»
«Non l’ho
più vista...» affermò con dolce
malinconia
«...però, so da suo fratello che si sta curando.
Mi ha
chiesto di aspettarla ed io...
...sono qui. Come
è sempre stato.»...«E tuo padre, invece?
Mi
è sembrato di vederlo bene!»...«...mi ha
fatto
piacere che sia venuto qui. E’ più sereno, ed
anche i
nostri rapporti stanno migliorando. La conoscenza con Nakao...
...lo ha cambiato per
sempre: ha capito che la vita non si può...incasellare in
schemi, molte cose sfuggono al nostro
controllo.»...«...ti manca tuo fratello?»
domandò Kenta con il consueto sguardo penetrante, e Takato
accennò un lieve sorriso «...te lo puoi
immaginare. Ma mi
ritengo fortunato per aver avuto l’occasione di conoscerlo.
E’ un altro dei nomi che porto incisi sulla mia pelle...e
sulla
mia vita. Guarda?» girandosi, e mostrando che sul retro del
collo aveva tatuata la sagoma di un guerriero dal mantello strappato.
Kenta lo riconobbe immediatamente, sfiorandolo
«EmoGallantmon...»
In quel momento, con
aria discreta, Takehiro si affacciò alla stanza
«Permesso? Scusate, ragazzi. Mi hanno mandato a dirvi di
scendere...»
Kazu
puntualizzò «L’hanno messa a recapitare
messaggi,
signor Matsuki?! Ah no, adesso faccio un sparata che mi sentono fino
alla terra!» ma il padre dell’amico lo
bloccò «No, figurati Kazu, non
c’è davvero bisogno:
è stata un’occasione per dare
un’occhiata in giro:
questo palazzo è
stupendo...»...«Grazie...»
replicò il ragazzo sfilandosi la corona e chinando il capo.
L’uomo seguitò «...ma basta affacciarsi
in questa
stanza per risentire l’atmosfera di quando eravate
piccoli.»
Kazu disse «Arrivo subito per fare gli auguri ufficiali.
Ragazzi?»
volgendosi verso gli amici «A-Ah, e...Diamon mi raccomando!
Non
fare sforzi e se la confusione ti dà fastidio sali in
camera,
anzi me lo dici e ti ci porto io!»
Padre e figlio si
fecero vicini, quest’ultimo chiese premuroso «Ti
senti a
disagio?»...«...tutt’altro, Takato: stare
in questo
mondo mi fa sentire più vicino ai suoi
sogni.»...«Nakao amava molto
Digiworld...»...«...lo so. Solo che mi piacerebbe
che
anche tua madre potesse essere qui a festeggiare con noi.»
Takato gli sfiorò la spalla e sorrise «Non
dobbiamo
parlare così: la mamma non è morta, se
n’è
solo andata...
...ma finché
c’è vita c’è la speranza di
ritrovarsi.»...«Voglio crederti...»
sorrise
l’uomo, e si strinsero in un abbraccio sotto gli occhi dei
Digignomi che decoravano l’albero (fine-canzone)
Mentre Digiworld si lasciava andare ai festeggiamenti...
...l’eco di una
moto che frenava echeggiava nel Natale del parco di Shinjuku.
«Ma io gli
rompo la faccia a quell’ubriaco ignorante!!»
esclamava un
Digimon dalla voce aspra «Beelzemon, calmati!»
replicò Jeri con fermezza «Sei troppo
nervoso.»...«La ragazza ha ragione...!»
precisava
la Digimon variopinta, e lui «Ma Jeri, Carnevalmon, quella
botte
di birra ci è venuta addosso! C’è
mancato poco che
non capitasse un incidente, più grave del fatto di aver
perso il
matrimonio, ovviamente!» tirando un calcio alla recinzione,
mentre Jeri gli poneva le mani sulle spalle «Non sai...quanto
mi
dispiace! Se solo sapessi guidare vi avrei accompagnato
io...» e
Carnevalmon «Ptsss, sì però ora
cerchiamo di non
attirare l’attenzione più del dovuto. Qua
c’è
tantissima gente...e Jeri deve tornare a
casa.»...«Lo so
bene!» ribatteva Beelzemon un po’ bruscamente.
In effetti lungo la
scala per il Digivarco c’era confusione di auguri e
bottiglie, e
qualche agente sorvegliava la zona.
Jeri si
accomodò la borsa a tracolla «Sappiamo tutti come
stanno
le cose, solo che pensavamo di arrivare prima! Comunque niente panico,
ora accompagnamo la signora ai cancelli dopodiché io scappo
a
casa.» alzandosi sulle punte e cercando di farle cenno
«Signora Matsuki!!...
...da questa parte!»
Mie si accostò
a loro «Non sapevo che avessero organizzato una festa qui.
Guarda quanta gente sulla scala, non è che ci saranno
problemi
nel varcare i cancelli?»...«Perché
dovrebbero
esserci?» fece Jeri «Suo figlio è
dall’altra
parte del varco, è un suo diritto raggiungerlo! Beelzemon,
Carnevalmon: coraggio, andiamo!»
...sicché
in compagnia della signora e dei due Digimon, si lanciò
sulla
vecchia scala con grande agilità «Permesso?
Scusate!»
C’era parecchia
gente con cui sgomitare, ma il passo della ragazza lasciava credere che
i suoi problemi alla gamba fossero ormai in via di superamento.
«Se la cava
molto meglio...!» bisbigliò la Digimon a rombi
colorati,
e Beelzemon «Merito della madre, che l’ha fatta
operare.»
Arrivata in cima Jeri
chiuse gli occhi, e respirò profondamente mentre gli addobbi
colorati risplendevano sul suo pallido viso. Con il vento a far volare
i suoi capelli che discendevano dal berretto di lana, la ragazza
ricordava il valore affettivo di quel luogo e ripercorreva i suoi
grandi cambiamenti...
...fino a che un
agente non si avvicinò «Dovete attraversare il
varco?»...«Uhm? Sì, però non
io: i Digimon
assieme alla signora.»...«La signora è
una
domatrice?» ma Mie rispose «No, sono la madre di un
domatore! Mio figlio è a Digiworld, c’è
anche mio
marito.»
L’agente rispose
«Niente da fare.» e Jeri sussultò
«Come?!»
«Ci prendete in
giro?!!» alzò la voce Beelzemon, e
l’agente «Innanzitutto moderiamo i toni! Punto
secondo eravamo stati
chiari: dopo le 11:00, solo se accompagnati da un domatore.»
«SCUSATE!» esclamò Carnevalmon,
puntualizzando coi
suoi gesti virogorsi «E ce lo dite
adesso?!!»...«Non ve lo diciamo adesso, signora! Il
protocollo della festa era chiaro, è una misura per evitare
disordini!» ma la Digimon insisteva aggressiva
«Cioè, per evitare disordini voi separate le
famiglie?!!
ALCUNI DI QUA E ALCUNI DI LA’?!» mentre Beelzemon
balbettava «C-Carnevalmon...poi chi era che doveva mantenere
la
calma?»...«No, sai perché strillo,
Beelzemon? Sai
perché strillo?!» (mentre diversi fra i presenti
si
volgevano incuriositi...) «Perché non è
possibile...C-CHE UNO SI FA TANTA STRADA PER ARRIVARE FIN QUA PER POI
SENTIRSI DIRE DAVANTI ALLA SIGNORA, SENZA UN MINIMO DI DELICATEZZA, CHE
UNO NON PUO’ PASSARE PER QUESTIONI DI ORARIOOO?!!»
ma
l’agente «La finisca di strillare! Qui si sta
facendo una
festa e poi noi non separiamo nessuno! Volete passare? Bene, reperite
un domatore di Digimon che firmi per voi, ultimamente è
un’attività sempre più
diffusa!» Beelzemon
gli puntò l’artiglio «Sa
cos’è lei?!
Un frustrato a cui nessuno di noi si accosta!» ma il tipo
replicò «Aggiungiamo anche insulti a pubblico
ufficiale?»
Jeri cercò di
mediare «Calmi ragazzi, qui dobbiamo pensare a risolvere un
problema anziché litigare! Come facciamo? Mio fratello e mia
madre sono già alla festa, altrimenti avrebbe potuto firmare
lei
in quanto madre di un domatore minorenne!» ma Mie intervenne
«Jeri, ragazzi, non occorre davvero che vi prendiate pena per
me: è colpa mia, avrei dovuto pensarci prima. Mio figlio
farà a meno di me, dopo tutto è una festa per
giovani.» Jeri si oppose «Non è affatto
una festa
per giovani! Ci sono tutte le famiglie e...!!...
...va bene: facciamo
così.» frugando nella borsa, fino ad estrarre il
Digivice «Sono una domatrice di Digimon, ditemi dove devo
firmare.» ma Beelzemon le scostò la mano
«Ptsss,
ma Jeri sei pazza? Tu devi tornare a casa, sei in libertà
vigilata!»...«Lo so bene che sono in
libertà
vigilata! Ma ci sono certi legami che meritano dei sacrifici...
...la famiglia
è uno di questi...tu lo sai meglio di me.» disse
fissandolo intensamente nei tre occhi «Appunto, lo so...
...io ho la tua
responsabilità nei confronti di tua madre, ci ha messo tanto
per
ottenere questo provvedimento dal giudice. Né va della tua
libertà Jeri, del tuo futuro! T-Ti supplico, non ci mettiamo
nei
guai anche stasera, proprio stasera!»...«Non
è
mia intenzione metterti nei guai, infatti dirò che
è
stata tutta una mia iniziativa e che tu non c’entri niente!
Ma
rifletti: se fossi stato tu al posto mio...
...non avresti agito
allo stesso modo? Cercavano anche te la notte che sei uscito, per
portare da me Masahiko e la mia matrigna. Quanto può valere
un
leggero allungamento della mia pena rispetto alla tua vita? Se quella
notte ti avessero preso, ti avrebbero ucciso...»
Il Digimon rimase
senza parole, se non un sussurrato «...Jeri.»
mentre lei
saliva il gradino «Questo è il mio Digivice. La
signora
varca il passaggio accompagnata da Jeri
Katou.»...«...prego, da questa parte.»
Carnevalmon
bisbigliava «Ptsss, e adasso come lo spieghiamo alla
madre??» e Beelzemon «Non chiederlo a me...si
dà
il caso che questo luogo non debba mai smettere di darmi il
batticuore.»
«Io mi
impappinerò sicuramente! Ci sommetto quello che
vuoi.»
affermava Diamon nei corridoi del palazzo, e suo marito sorrideva
«Ed io cosa credi che farò...ora che abbiamo
questo
sospetto?» fermandosi qualche istante ad incrociare i loro
occhi
in un luccichio d’amore, per poi riprendere a camminare
«Sai cosa penso? Non credo terrò lunghi discorsi,
sul
futuro, le aspettative e i problemi.» confidava il giovane
«Mi limiterò a fare gli auguri, come ad una festa
in
famiglia. E’ questa la mia tecnica: io ai Digimon...parlo
come
mangio! Sono i miei compagni di giochi, e di
crescita.»...«Sei felice...?» gli
chiedeva lei
come una sposa premurosa, e lui le baciava le mani «Come non
sono mai stato, amore. Anche se a dire il vero c’è
una
cosa a cui penso spesso: mi sarebbe piaciuto molto che anche la mia
amica Jeri fosse potuta venire a festeggiare con
noi.»...«Non poteva proprio allontanarsi, nemmeno
per il
Natale? Certo che quei poliziotti sono proprio antipatici!»
affermò Diamon pestando a terra «E tu sei proprio
un
Digimon: pura, ed ingenua. No, purtroppo le leggi del mondo sono
così.»...«Che peccato...però
spero che il
nostro regalo le sia arrivato!»...«Giusto, che mi
hai
ricordato! Suo fratello mi ha detto che le è piaciuto
molto!»...«Daiii, che bellooo!»
L’una
sottobraccio all’altro, avanzavano già come due
sovrani
senza tempo. Finché non incrociarono Cyclemon, avvolto in un
manto verde e oro «Ci sono tutti: il popolo attende solo voi
due.»
Diamon si portò
la mano al petto «Oddio. Quando tu papà cominci a
fare
così...il cuore inizia a darmi dei colpi: tum...!
Tum!»...«Ahah, andiamo figliola! Si tratta solo di
auguri
di Natale.»
Kazu si chinò
sul suocero, rivelando «Già, ma non dobbiamo
scordarci
che abbiamo tutto il popolo digitale di fronte a noi , e quando ci
penso...capisco questa paurosona! A certe cose non ci si abitua
mai...»
Cyclemon li
scrutò, rivelando «...sono fiero di voi, e sono
convinto
che con la vostra guida, il mondo dei Digimon andrà incontro
alla pace. Buon Natale, ragazzi.»...«Buon Natale a
te,
Cyclemon.» replicò il giovane sovrano (canzone: Melanie
C - Northen star) «Sai? Spero che da dove si
trovano anche Babamon e Jijimon
possano vederci: buon Natale cari amici, e grazie per il grande dono
che mi avete lasciato...»
Un raggio dal globo oltrepassava la finestra e brillava sulla sua
corona...
«Allora, cosa
ci raccontate?» chiedeva Kenta nella Gran sala, mentre una
moltitudine di umani e Digimon brindava attorno a loro
«Grandi
novità!» rispose Ryo con entusiasmo, annunciando
«L’associazione decolla, ragazzi, finalmente uno
dei nostri
progetti è riuscito!» Yuki sgranò gli
occhi
«Questo sì che merita un brindisi!!!» e
il
domatore leggendario accostò a lui Gelsomon e Cyberdramon
«Pochi giorni fa abbiamo firmato il compromesso, io
rappresento
la parte umana e questi due quella digitale! Incrociando le
dita...presto moltissimi bambini malati potranno essere affiancati da
un Digimon nel loro processo di guarigione.»
«Non è
facile guardare ogn giorno la malattia in faccia...» svelava
Cyberdramon guardando verso l’alto «...specie
quando
colpisce creature così giovani, che dovrebbero sognare.
Però voglio imparare a farlo. A quale futuro può
aspirare
un Digimon, se non sostenere gli uomini in ogni genere di
battaglia?»...«Con i nostri umili mezzi, cercheremo
di
restituire il sorriso a quei poveri piccoli.»
replicò
Gelsomon, e di nuovo il marito «E di infonder loro il
coraggio
di continuare a lottare!»
...poco distante,
anche Rika apprendeva qualcosa «Non so che dire, è
una
notizia...fantastica...» e Riley rispondeva «Lo so,
anche
io e Mitsuo stentavamo a crederci quando l’abbiamo
udito.»
Il biondo uomo continuò «Ma il mondo digitale ha
bisogno
ancora di tanto studio e approfondimento. Per cui, dopo numerose
insistenze con il governo...io, Riley e Tally siamo riusciti a ottenere
l’autorizzazione: Hypnos riparte. Più agguerrito
di
prima.»
Rika, con il bicchiere
in mano, aveva gli occhi velati da lacrime «...forse
è
perché sono incinta, ma provo tenerezza a ripensare a quel
grattacielo...»
Vicino a loro
passeggiava anche Henry al fianco di suo padre «Tu e i
Pionieri
Digitali collaborerete con Mitsuo e gli
altri?»...«Questo
è l’accordo, figliolo: il nostro sogno
è che la
rete sia un posto sicuro, e che non debbano più ripetersi
certi
incidenti che hanno sparso tanto
dolore.»...«Sono sicuro che ce la farete, avete
tutto il
nostro sostegno!» replicò il ragazzo, prima che
Rika gli
si rivolgesse «Henry, hai saputo? Hypnos torna in
carreggiata.»...«Altroché, ne stavo
proprio
parlando! Scusa papà, puoi tenermi un attimo
Benji?»...«Più che
volentieri!» rispose
Janyu Wong, ed il ragazzo gli affidò suo figlio
«Resta un
po’ col nonno tesoro, intanto io vado a salutare il signor
Yamaki
e sua moglie.»
L’uomo prese con
sè il bambino, indicando in fondo alla sala
«Guarda
Benji: guarda quanti Digimon che scartano i regali...»
...così che suo
figlio poté accostarsi all’amica dai boccoli rossi
«E’ veramente un evento splendido, non
trovate?»
Mitsuo rispose «E’ proprio così Henry:
vedere tanta
felicità fra i Digimon è la realizzazione del
sogno di
una vita...» orientando gli occhi verso quel vicino altare
decorato con una maschera, e sommerso dal vischio natalizio. Riley e i
ragazzi lo contemplarono in silenzio, rivolgendo un pensiero grato al
guerriero al quale era dedicato...
D’un tratto, la
voce del Gekomon echeggiò nella sala
«Silenziooo!!!
Arriva il Sovrano!» arrotato con la sua erre moscia.
Takato scherzò
«Ah, se arriva il sovrano allora il momento è
solenne!»
I presenti rivolsero lo sguardo sulla balaustra centrale...
...per poi accogliere
Kazu e Diamon in un fragore di applausi. Lei sgranò in modo
eloquente i suoi occhi verdi, e lui sembrò convenirne
appieno,
per poi accostarsi volenteroso al microfono d’argento
«Siamo qui per...
...augurarvi buon
Natale. A tutti, uomini e Digimon! A tutte le famiglie...gli amici che
hanno scelto di prendere parte alla nostra festa. Sappiate che per me e
mia moglie questo è molto importante, e voglio che teniate
sempre a mente...
...che faremo di tutto
perché nel futuro ci siano mille altri giorni felici come
questo!»
Il suo sguardo
incrociava quello dei suoi amici con le loro famiglie, e questo dava al
giovane sovrano la forza di affrontare quell’enorme folla.
Solo
che ad un tratto «Oh?» vide che fra i presenti si
faceva
strada una ragazza dai capelli castani, accompagnata da un Digimon
dalle ali nere. Costei si destreggiava discreta fra gli invitati,
chiedendo loro di far passare la signora che avanzava timidamente a suo
seguito, e forse domandando dove fosse suo figlio.
Kazu sorrise
«...ecco, ora sì che siamo tutti.»
aggiustando il
microfono e rivelando «Popolo di Digiworld, vorrei
confessarvi
una cosa: questo è un momento molto importante anche per me,
perché credevo che una persona a me cara non sarebbe potuta
venire. Sono contento di scoprire che non è così.
Benvenuta nel mio palazzo...
...Jeri.»
«Ahhh!» d’un tratto la giovane
sussultò.
Ed i suoi amici si
volsero di scatto «Cosa, Jeri è qui?» si
chiese
Rika con il bicchiere in mano.
L’unico che non
aveva avuto il coraggio di voltarsi era Takato
«...Jeri...»
Beelzemon si faceva
strada «Permesso? Scusate, è urgente, avete visto
per
caso un domat-»...«Beelzemoooooon,
calùùùùùù!»
un
batuffolo bianco gli saltò addosso, e poco dopo fu il turno
di
un draghetto rosso «Non posso crederci, sei proprio
tu!!!»
Il guerriero
finì gettato a terra «Ahahah! Guilmon, Calumon,
vecchi
disgraziati! Come vi va la vita, eh?»...«Pensavamo
che
non venissi più!» saltellò Calumon
«Sei in
ritardo, però!» precisò Guilmon, e
Beelzemon si
rialzò «Sì, lo so...ho sempre qualche
contrattempo, ma alla fine non manco mai. Sono felice di rivedervi: non
vi sarete mica mangiati tutto, affamati come siete!»
«Abbiamo
lasciato la fetta più grande, per un grande eroe
digitale.» disse la voce di un ragazzo alle sue spalle, e
Beelzemon si volse «Mako!»
Il giovane lo
abbracciò «Benvenuto, caro fratello. Buon
Natale!»...«Buon Natale a te, bambino mio! Ah, che
bella
atmosfera...sentirsi circondati da...tutto questo
affetto!»...«Hai già incontrato i miei
genitori?» chiese Mako, e Beelzemon «Veramente
no...»...«Vieni a salutarli, saranno felici di
rivederti!»...«Molto, molto volentieri! Scusate se
non ce
l’ho fatta per il matrimonio ma...» e
così via,
sparirono tra la folla.
Kazu parlava al
microfono «Jeri, siamo contenti che tu sia qui. Ascolta, ti
piacerebbe venire a fare gli auguri al popolo dei Digimon?»
«Io?!» sgranò gli occhi la giovane.
Kazu annunciò
«Sono lieto di presentarvi una grande eroina fra i Digimon
Tamers, nonché mia vecchia amica e mia compagna di scuola:
signori, un applauso per Jeri Katou.»
Sull’eco delle
esultanze “evviva Jeri!!!”, si levava un applauso
assordante mentre lei avanzava incredula fra quelle creature...
...fino a raggiungere
il sovrano «Kazu, io...»...«Non dire
niente: buon
Natale, amica mia.» baciandola cordialmente «Il
microfono
è tutto tuo.» e lei pronunciò commossa
«...buon Natale Kazu...» quando lui le
lasciò il
posto, di fronte a quella platea di Digimon di tutte le specie fra cui
i suoi occhi si smarrivano. Così si scostò i
capelli, e
decise di sorridere mentre adagiava la mano smaltata
sull’asta di
quel microfono argentato (fine-canzone)
Nella Gran sala scese
il silenzio, mentre gli occhi dei suoi amici e di Takato si adagiavano
su di lei.
Jeri respirò
profondamente, per mandare indietro la paura. Avvicinando le labbra al
microfono, accennò «...questa sera non avrei
creduto di
essere qui. Non era nei miei programmi, e non lo ritenevo possibile.
Ecco, si tratta proprio di questo: non è la sola cosa che
ritenessi impossibile lungo il mio cammino, e che invece poi si
è realizzata. Molte volte, in molte occasioni ho rinunciato
senza neanche tentare. Ritenevo più facile arrendermi...a
ciò che spesso, scetticamente si dice. E cioè che
certe
chimere non esistono. E alcuni sogni...non si realizzeranno mai.
Così sono andata avanti, convinta di fare la cosa
giusta...» passandosi nuovamente la mano tra i capelli
«...e mi sono lasciata indietro un sentiero di solitudine,
che
per timore non guardavo in faccia. Infatti non mi giravo mai. Seguitavo
a camminare, non accorgendomi che ad ogni passo, perdevo qualcosa di
prezioso. Amici...
...ricordi, parti di
me stessa. Non aveva importanza, mettevo tutto nello stesso sacco e lo
gettavo nell’immondizia, come comunemente si fa nella vita
quotidiana. Tutto questo...ha contribuito a cambiarmi profondamente.
Sfumando, fino a rendere quasi irriconoscibile...
...l’immagine di
una bambina alla quale in molti hanno voluto bene, benché
solo a
volte...lei riuscisse a rendersene conto.»
Fu in quel momento che
vide avanzare tra la folla la sua matrigna e suo fratello, ai quali
rivolse un grato sorriso.
«Ma questa
è una sera speciale...e vorrei approfittarne...per compiere
qualcos’altro di impossibile: far tornare indietro il tempo.
E
vorrei farlo...» rivolgendo uno sguardo d’affetto a
Kazu
poco distante «...smentendo le parole del qui presente
sovrano:
non è affatto vero che io sono una domatrice
eroica.»
«Ma
Jeri...» mormorò attonito il ragazzo. La sua amica
però si scostò i capelli e procedette serena
«E
non sono neanche una buona amica! Io non sono una buona
persona...»
«Jeri...»...«Sorellina...»
pronunciavano
quell’umile donna e il ragazzino biondo.
Il domatore dai
capelli castani la fissò incredulo, e fu allora che con
immensa
dolcezza lei incrociò il suo sguardo «Io calpesto
ciò che di prezioso il destino mi offre...
...però...(canzone: Christian
Wunderlich - Real good moments)
...qualcuno mi ha
insegnato che non è mai troppo tardi per tornare indietro.
Ed
è quello che voglio fare stasera: voglio chiedere di fronte
voi,
popolo dei Digimon...
...perdono per tutto
ciò che ho fatto...alle persone a me più care. In
me non
c’è niente di bello né di eroico. Io
non sono altro
che un cumulo di paure e insicurezze. Io forse non sono mai cresciuta,
e non so se ci riuscirò mai. Io forse...
...sarò un
eterna bambina dal vestito verde...e dai pensieri oscuri.
Però
non vi è stata solo notte nella mia vita! Benché
il mio
cammino sia stato difficile, ho sempre avuto chi mi ha sostenuto ed ha
continuato a credere in me...vedendomi ancora come...quella creatura
innocente, contro tutte le evidenze della vita! Per questo volevo
approfittare per rivolgere un grazie particolare a...qualcuno...
...che con la sua
tenacia e la sua bontà...è diventato una parte
indispensabile del mio presente. Io sto parlando...
...di quel Digimon.
Quello laggiù con le ali nere. Il mio Digimon.»
Beelzemon
sussultò «Che cosa?!» ed un biscotto gli
cadde
dagli artigli.
Jeri lo guardava e gli sorrideva «Beelzemon...
...mi ha raccolta
mentre cadevo nel vuoto. Lui mi ha restituito le speranze, gli affetti,
la fiducia in me stessa! E’ l’artefice di quella
che sono
oggi...e colui a cui devo la possibilità di camminare
ancora,
incontro al mio destino! Per questo io vi chiedo...di rivolgere un
applauso a quell’eroico Digimon, che ha saputo continuare il
compito del mio caro Leomon, scomparso anni fa...
...e amarmi nello
stesso modo, tanto che a volte nei suoi occhi mi sembra di
rivederlo.»
«Jeri...piccola
Jeri...» mormorava il Digimon commosso, mentre si innalzava
un
fragoroso applauso per lui “Evviva Beelzemon!!”
«C-Cosa?! Ma...?!»
Egli non se lo
spiegava, ma Calumon mutò in Snowhitemon sfiorandogli la
spalla
«E’ quello che ti meriti.» e Guilmon
mutò in
Leaf «Il frutto del tuo grande impegno, e del tuo limpido
affetto.»...«N-No, avete ragione, io non credo di
meritarmelo, io...»
...rivolgendo uno
sguardo alla sua domatrice sulla balaustra “...credo che il
merito sia tutto tuo. Tu hai trovato la forza necessaria per
fronteggiare le tenebre della tua vita. Io ti ho offerto solo un
po’ del mio potere, tu mi hai omaggiato con la luce del tuo
coraggio, e dei tuoi sentimenti. Bambina mia, sapessi in questo
momento...”
...rivedendo in lei lo
stesso sorriso di quel giorno lontano, sotto la luce iridescente
“...quanto sono orgoglioso di te.”
Jeri gli soffiò
un bacio con affetto, e così lasciò quel
microfono
volgendosi verso Kazu e Diamon «Vi ringrazio...!»
Costoro
le si accostarono cordiali.
«...Jeri...amore mio...!!» ripeteva Takato, ma
quando
mosse un passo per raggiungerla sentì la sua spalla sfiorata
da
qualcuno «Takato...» al che si volse sorpreso
«...!! Mamma...
...quando sei
arrivata?!» prendendole le mani, e Mie rispose commossa
«Forse troppo tardi. O forse no, se ascoltiamo...la tua
amica.
E’ stata lei a condurmi qui, mettendo a rischio la sua
libertà.»...«Jeri...?» si
stupì il
giovane...
...ma quando si volse già non la si vedeva sulla balaustra.
«Ascoltami
figliolo, la tua maestra mi ha scritto una lettera, e mi ha detto che
hai imparato qualcosa di importante: che hai imparato a dimenticare, e
mi chiedevo...se per noi fosse possibile. Se anch’io potessi
imparare a farlo, se non potessimo...» ma prima che
terminasse
fu interrotta da «Mie...»...«Oh?
Takehiro!»...«...sono felice di vederti qui, buon
Natale.» disse il marito, e Takato parlò loro
«Mamma, papà...sulla mia pelle ho tatuati solo i
ricordi
più felici. Tutto il resto...sfuma, e si confonde nella
neve.» Takehiro abbracciò la donna «Mie,
ascoltiamo nostro figlio, non neghiamoci la gioia di tutte queste
famiglie: credere nei loro ragazzi ha permesso loro di ricominciare...e
io vorrei tanto farlo con te. Potresti mai perdonarmi? Potreste
perdonarmi entrambi per ciò che vi ho fatto passare? Vi
prometto
che da oggi...saprò amarvi ancora di
più.»
Il sorriso di Takato
già svelava la risposta, e quando Mie alzò lo
sguardo
verso il marito rispose «Sì, Takehiro.
Dimentichiamo il
passato. Torniamo a casa insieme.»...«Ahh!!...ti
ringrazio, cara.» mormorò l’uomo
commosso...
...e il loro figlio li guardava pieno d’affetto...
Jeri scivolò
tra la folla, ma d’un tratto si trovò di fronte
Rika e gli
altri «Jeri!» disse la rossa domatrice
«Dove stai
andando, non vuoi neanche salutarci?» chiese Kenta.
«Ragazzi...veramente io...!» accennò la
ragazza,
ma Ryo le sorrise «Le tue parole sono state bellissime, e
hanno
insegnato molto al popolo dei Digimon.» Suzie aggiunse
«Però non devi parlare così di te
stessa: tutti
noi abbiamo commesso errori e ferito chi ci amava.»
«Amici...fra me
e voi c’è una differenza!» ammise Jeri
chinando il
capo «Voi non siete mai arrivati a fare ciò che ho
fatto
io! E’ troppo grave, e non merita alcun-» ma Rea le
pose
le mani sulle spalle «Per quanto ancora vorrai ripetere
questa
sciocca frase? Tra noi non c’è nessuna
differenza!»
ed Henry «Veniamo tutti dalla stessa origine, e sempre
assieme
cammineremo verso il futuro.»
«V-Volete
dire...che mi perdonate?» chiese commossa la ragazza, e Mako
le
sorrise «Tu sei una di noi.» Rika aggiunse
«Il
nostro gruppo non potrebbe mai fare a meno di te!» ed Henry
«Anche se la battaglia è finita, noi saremo i
Digimon
Tamers per tutta la vita. Vero ragazzi?»
«...certo...» sorrise Jeri tra le lacrime
«...certo
amici miei!» unendo le mani a quelle dei
compagni, in una promessa di amicizia eterna.
Fu allora che il
Gekomon sollevò il bicchiere «BUON NATALE A
TUTTIII!» e la folla si confuse nel brindisi finale: una
miriade
di Digimon e di terrestri scontravano i loro bicchieri, e la lucida
carta dei regali volava lacerata dalle mani dei bambini e dagli artigli
dei cuccioli digitali.
Beelzemon usciva col
bicchiere in mano, nel gelo della notte e della neve, rivolgendo
sguardo verso il globo azzurrastro «Specie di luna...
...i miei cari sono
felici, e finalmente lo sono anch’io. Piccola mia,
Akemi...spero
che tu ci stia guardando. Buon Natale anche a te...» alzando
il
bicchiere verso il cielo, e immaginando di rivederla.
I coniugi Ayami si
accostarono a lui, e la signora disse «Io credo che nostra
figlia ti resterà sempre accanto.»
L’uomo baffuto
indicò tra le stelle «Guarda, io immagino sia la
più brillante! E credo che ora sia tanto felice...»
«Lo spero
anch’io...» sorrise Beelzemon «...grazie
di tutto,
amore mio.»
La stella
luccicò per salutarlo, nell’eco di quei felici
brindisi
(fine-canzone)
Quella Digimon Tamer
troppo presto volata in cielo non smetteva di abitare nei ricordi di
suo fratello gemello, che qualche attimo dopo camminava nella neve con
un bambino sulle spalle «Non devi aver paura, piccolo
Gravemon.
Ora tuo padre è a festeggiare con sua moglie e gli altri,
però con te ci sono io. Io penso spesso che noi due siamo
simili: sai, anch’io ho perso la mia sorellina.
Però la
sento sempre vicina...e adesso, mi sembra mi abbia chiesto di portarti
in un posto speciale.»
Il Digimon dalla
lacrima dipinta sul viso sembrava fidarsi di Mako, e abbandonarsi alle
sue parole come si fa con una favola.
«Devi sapere,
che secondo la nostra religione...la notte di Natale è
quella
che diede alla luce Gesù bambino. Era circa
quest’ora
quando giungevano i Re Magi da alcuni regni tanto lontani: seguivano la
scia di una cometa nel cielo...come quella stella lassù, che
adesso guida i nostri passi verso un luogo speciale, e anche qui stanno
nascendo centinaia di creature. Sono tutti Digimon come te! Guarda
Gravemon, siamo arrivati...» adagiando il piccolo su quello
strato di neve alta, e indicando nel vento battente «Questa
è la Città della Rinascita...»
«Si schiudono
così tante digiuova?» domandò il
bambino
incuriosito, alla vista di quella landa infinita di uova colorate, le
cui crepe appena accennate erano carezzate dalla neve. Alcune di esse
emanavano una luce argentea come quella delle stelle, mentre altre
erano già parzialmente schiuse, e portavano a chiedersi che
aspetto avesse la creatura a cui appartenevano quei ciuffetti di pelo.
Mako descrisse «I Digimon della nuova generazione stanno
venendo al
mondo...è un momento molto importante sia per noi terrestri
sia
per gli appartenenti alla vostra specie.»...«Anche
se
sono fatto di argilla?»...«Come? Oh, ma certo
piccolo...la nostra origine non è importante. Soltanto i
nostri
sentimenti ci accomunano: infatti guarda lassù...
...se osservi tra le
stelle in cielo potrai vedere la mia sorellina per mano alla tua. Sono
più che certo che si conoscono, e che sono diventate amiche
come
me e te.»
Gravemon, rapito dal
cielo, d’un tratto notò qualcosa «Mako,
guarda!!
Vicino all’albero là in fondo
c’è
qualcuno!»
Il ragazzo si protese a scrutare tra i fiocchi...
...e infatti,
incurante del freddo e protetta dal pelo del suo cappuccio, una bambina
con gli occhiali sembrava assorta nel contemplare le tante uova che
pendevano dalla chioma dell’albero bianco, colorate come se
fossero addobbi di Natale.
Mako sorrise «Ahah,
quella è Akiko! Sognava tanto di venire in questo luogo, con
suo
padre ne hanno a lungo parlato. Che ne diresti se andassimo a
salutarla? In fondo Akiko...è proprio una Digimon carina,
non ti
pare?» chiese Mako con occhiate velatamente allusive, ma
Gravemon sembrò ritirarsi come se avesse timore. Quella
reazione
suscitò un sorriso di tenerezza nel giovane «Sei
un
po’ timido o mi sbaglio...? Ti capisco, abbiamo in comune
anche
questo: anche se sono più grande, anch’io ci ho
messo
davvero tanto nel confessare a Suzie i miei sentimenti!»
A loro però si
affiancò qualcuno, che prese con dolcezza la mano del
bambino «Lascialo a me, penso io a farli
incontrare.»...«Dici davvero? Molte grazie,
Rapunzelmon.» replicò gentilmente Mako, mentre la
Digimon
avvolta in un lungo giaccone e con i capelli striati che fuoriuscivano
dal colbacco, si chinò sul bambino che sembrava contento di
vederla «Allora Gravemon, andiamo a salutare IceLilymon...lei
è una Digimon misteriosa e affascinante, e quando digievolve
si
trasforma in IceAngemon, dalle ali del colore dei fiori in
primavera.» Gravemon le sorrise affettuosamente «Le
sue
piume sono petali colorati?» e Rapunzelmon lo condusse nella
neve «Esatto, proprio come i bracciali della nostra
Starshipmon!
A volte lei colorava anche le sue unghie così, ti
ricordi?»
Mako li guardò allontanarsi, alzandosi il cappuccio della
giacca...
...mentre Akiko li
sentì arrivre, e d’un tratto si volse stupita, con
un’inafferrabile emozione negli occhi «Ah, siete
voi. Ciao
Gravemon! Buon Natale. Siete venuti anche voi ad assistere alla nascita
dei piccoli Digimon? Io è da molto che sono qui...e sono
così emozionata. Gravemon, ti va di darmi la mano? Voglio
mostrarti qualcosa di...meraviglioso!»
Sotto il sorriso
esortativo di Rapunzelmon, il bambino estrasse timidamente la sua mano
dalla tasca, e Akiko adagiò delicata la sua su quel morbido
guanto «Alcuni di loro sono già nati...»
conducendolo sul retro dell’albero...
...Mako invece si
accostò a Beelzemon, le cui ali grondavano di neve bianca
«Assieme ai cuccioli chissà che non nascano nuovi
amori...» ipotizzò il ragazzo, e Beelzemon sorrise
«Già...chissà. E’ bello stare
in questo
luogo.»...«Sembra che il cielo e la terra non siano
poi
così distanti. Ah, Beelzemon: arriva la tua
domatrice.»...«Jeri? Vorrei ringraziarla per le
parole
che ha speso per me. Vado da lei, ti spiace
Mako?»...«Tutt’altro, vai
pure...»
acconsentì il ragazzo scostandogli un po’ di neve
dalle
ali, per poi volgersi e notare «Oh?»
...una Digimon i cui
rombi colorati sfumavano nel bianco dei fiocchi, e che non riusciva a
staccare lo sguardo da quel guerriero che si allontanava. Mako le si
fece accanto «Gli vuoi molto bene.
Vero?»...«Come...?» si sfiorò
lei le labbra
«Si vede tanto...?»...«La neve non
può
confondere l’amore.»
La Digimon
arretrò intimidita, ma il giovane la fermò
«No,
guarda che in questo...non c’è niente di
male!» al
che lei alzò i suoi grandi occhi verdi oltre la maschera
sporca
di bianco.
«Il mio Digimon
ha sofferto molto...ha bisogno di qualcuno che riscaldi i suoi giorni.
Tutti noi gli vogliamo bene, ma l’amore è qualcosa
che
niente può sostituire. Se è questo che provi per
lui abbi
fiducia, e continua a vegliarlo. Noi non sempre troviamo le parole
adatte, siamo come quel bambino là in fondo...»
indicando
Gravemon...(canzone: Laura
Pausini - Il mondo che vorrei (strumentale) )
...che ormai era un
puntino nella neve vicino ad Akiko, che gli sussurrava
«Guarda,
lui è stato uno dei primi a
nascere...»...«Un
gattino di ghiacciooo...
...che
cariiino...»...«Vero?» sorrideva
amorevolmente la
bambina, descrivendo «Ha il corpo freddo, ma se noi gli
restiamo
vicini possiamo riscaldarlo.»
Gravemon portò
vicino al cuore quella fatata creatura, e la bambina gli si fece
vicina, nel mescolarsi della brina del loro respiro...
«...però
dentro di noi custodiamo un mondo grande come questo globo.»
concluse Mako, incoraggiando la creatura in tuta colorata
«Sta
vicina a Beelzemon, sono sicuro che un giorno si accorgerà
che
anche tu...fai parte del suo mondo.»
Quelle parole accesero
una speranza in quegli occhi verdi e ingenui, mentre quattro piccoli
Digimon si addormentavano tra le sue braccia. Stillymon sussurrava
«Maestra, vicino a te...non si sente più
freddo...»
...il quinto di quei
compagni di classe, il più tondeggiante fra loro, era
assopito
fra le braccia di quella domatrice dal nero berretto di lana, che
passeggiava tra le digiuova al fianco della sua matrigna
«Davvero non sei arrabbiata con me,
mamma?»...«Al
contrario, sono fiera di te! Hai messo a rischio la tua
libertà
per far riunire una famiglia! Questa è la ragazza che ho
cresciuto: buona...e altruista! I tuoi veri genitori lassù
in
cielo saranno molto felici.»...«Lo
spero...»
sussurrò la ragazza, regalando un sorriso alle stelle...
Poco distanti
passeggiavano due rapper «Guarda, Leaf...anzi, scusa:
Guilmon!
Calumon addormentato tra le mie mani assomiglia a un fiocco di
neve...»...«E’ proprio vero Puppet! Anzi,
scusa...Masahiko.» replicava il ragazzo dalle zampe rosse,
col
cui artiglio sfiorò il vecchio amico, che socchiudeva i suoi
occhi pieghettati
«...c-calù...»...«E’
sereno
perché ha trovato rifugio sicuro vicino al tuo cuore, sei
una
persona delicata e speciale: sei quel domatore che cercavamo tanti anni
fa per il piccolo Calumon, e che non trovammo da nessuna
parte.»
disse il rapper più grande, ma il ragazzino rispose
«Anche tu hai tante doti, amico mio: per questo non devi mai
arrenderti, e inseguire ogni tuo sogno, anche se sembra
lontano...»
Leaf rifletté
«Anche Nakao mi diceva di buttarmi e non essere
timido.»
e Masahiko «Ciò che ti ha detto lui te lo
ribadisco io:
se ora è l’amore che cerchi...abbi fiducia, e
vedrai che
un giorno riuscirai ad ottenerlo!»
Il rapper sorrise
«L’amore...» infilando le sue zampe nelle
tasche
«...chissà, forse anche per me è giunto
il
tempo...»
Jeri era rimasta sola
nella distesa, a contemplare il grande albero di digiuova in lontanza...
...quando una mano
avvolta da un guanto si adagiò sulla sua giacca
«Oh?» si volse la giovane, provando
un’improvvisa
emozione «Takato...»...«Ti cercavo e non
ti
trovavo da nessuna parte. Per questo sono corso fin qui.»
«Non...sei
rimasto alla festa, a brindare con gli altri?» chiese la
ragazza
un po’ emozionata, sfiorandosi i capelli e sporcandoli di
neve
«Non avrei potuto brindare se ancora non ho avuto una
risposta!
E quella puoi darmela soltanto
tu.»...«Io...?»
«Sì,
Jeri.» annuì il giovane avvolto nella sciarpa
«Io
ho bisogno di sapere...se tu vuoi sposarti con me!»
Jeri sgranò i
suoi occhi, e lui prese le sue mani «Io ti amo...e non posso
vivere senza te al mio fianco! Però posso offrirti solo una
vita
semplice, perché io...non sono un ragazzo ambizioso: la sola
cosa che desidero...è crescere accanto a coloro che
amo.»...«...anch’io...ti amo,
Takato!»
espresse la ragazza con occhi sinceri «Ma tu...mi sposeresti
anche se accanto a me...non sarebbe una vita semplice?
Perché io
non sono quella bambina perfetta che tu credevi, io non sono una
persona facile! Al mio fianco sarebbe...una continua
battaglia!»
ma lui la strinse più forte «Non importa, io sono
un
guerriero! Io cambierò con te, e affronterò
armato di
lancia tutti i tuoi fantasmi, fino a...
...dissolverli nella
luce. Fino a che il tuo destino, non sarà anche il
mio.»
Lei, bagnando la sua
giacca con le lacrime, gli carezzava il viso «Ti amo...
...ti amo
tanto...!!»...«Allora accetti?» chiese
impaziente
Takato, e lei sorrise «...sì! Sì, amore
mio!!»...«Ah, Jeri...»
Il loro fiato si
incontrò fino a sciogliersi in un bacio dolce e
profondo...mentre un Digignomo volava a salutarli...
In lontananza, ad
osservarli con occhi azzurri pieni di tenerezza, stava una Digimon il
cui ciuffo rosso volava nel vento.
Fu raggiunta da suo
padre «Sembra che il tuo domatore abbia finalmente trovato la
sua strada.»...«E’ così,
papà.» ammise Cindermon, avvolta dal cappuccio
bordeaux «E questa volta non ci sono più
dubbi.»
Cyclemon si volse
«Io sono tuo padre, con me puoi essere sincera: sei
addolorata
per aver perso il suo amore?» e la ragazza digitale
accennò un sorriso «No, papà. E ti
parlo a cuore
aperto: forse è perché siamo biodigievoluti tante
volte,
ma in questo momento...mi sembra di sentirmi felice quanto
lui!»...«Sei proprio cresciuta.»
commentò
Cyclemon, e lei si piazzò le mani sui fianchi
«Ehi, e poi
io valgo molto! Cosa credete tutti, che io mi sia arresa? Prima o poi
riuscirò a trovare qualcuno adatto a me, e per quel giorno
vi
lascerò tutti senza
fiat-»...«Cindermon?»...«Oh?...
...ciao Guilmon.» sorrise lei, quando Leaf le si
accostò.
«Che fai,
passeggi fra le digiuova?» e lui «Veramente,
ecco...ehm
ehm! Volevo chiederti se ti andava di dividere con me questo
spettacolo. Sempre se te la senti, se non hai altro da fare!»
Cyclemon comprese
l’antifona, e ne approfittò per allontanarsi nella
neve
aggrappato al suo bastone.
Cindermon
sfoderò un sorriso e valutò «Mmm, fammi
sfogliare
l’agenda nella mia testaaa...son sempre piena di impegni!...
...peeerò! Mi
sa che stasera sono in vacanza. Del resto è Natale. E quasi
quasi accetto
volentieri!»...«Davvero?»...«Ma
certo!
Parola di principessa digitale!» battendosi il petto.
«Allora...» fece Leaf porgendole dolcemente la sua
zampa
striata...
...e lei vi adagiò la sua mano smaltata di rosso.
Quando Takato si volse
e li vide allontanarsi, sul suo viso nacque a poco a poco un sorriso
pieno di gioia e di emozione “Bravo Guilmon...ce
l’hai
fatta. Ora nella tua zampa è stretta una mano umana.
Finalmente
i nostri mondi si toccano, come ho sempre sognato. E ogni volta che
torneranno le nubi basterà pensare al nostro cammino...
...e ripetere nel
cuore un vecchio ritornello, che dice...and I live one more day. And I
make it through the rain. Ma forse neanche poi tanto
vecchio,
poiché ciò che illumina il buio non invecchia
mai. E il
tempo...non affievolisce la luce.”
Un Digignomo
passò, permettendo a Guilmon e Cindermon di sparire tra le
Digiuova, per poi volare alto verso il globo azzurrastro, e confondersi
nella neve.
FINE
Nota dell'autore:
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto, o in futuro leggeranno
questa mia fanfiction.
"Digimon Tamers" e "Digimon tutta la vita" per me non sono stati solo
un cartone e un racconto, ma veri e propri capitoli della mia vita, che
porterò sempre dentro di me.
Se qualcuno di voi ha voglia di chiacchierare assieme su questa storia,
sui suoi personaggi o qualsiasi altro aspetto, può scrivermi
qui
su EFP (recensione o messaggio) oppure al mio indirizzo mail:
dinosesti@gmail.com
Un saluto a tutti voi e grazie ancora.
Dino Sesti
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