HALLOWEEN TALES
HALLOWEEN TALES
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PANSY’S TALE part 2:
Se
c’era una cosa che Alison detestava era l’ odore di disinfettante che c’era in
Infermeria.
C’
era stata una volta l’ anno prima e aveva decisa che avrebbe fatto di tutto per
non ritornarci.
E
così era stato.
Ora
però era sdraiata su quel lettino da mezz’ ora.
E
tutto per colpa di quella sfigata idiota di Kate.
Alison era più che certa che quella stregaccia schifosa l’ aveva fatta
inciampare lanciandole contro qualche maledizione.
Sospirò, trattenendo a stento una parolaccia.
La
caviglia le si era nettamente gonfiata e iniziava a farle davvero male.
-
Maledetta
stron… - disse, poi si fermò di colpo.
Quando vide Joice entrare con un sorriso nell’ Infermeria.
-
Hola Aly.
Come va? –
-
Come vuoi
che vada, quella stramaledetta caviglia mi fa un male cane –
-
Sbaglio o è
un po’ gonfia? –
-
Si… madame
Prince dice che non si sgonfierà prima di una settimana –
-
Bel guaio.
Tra cinque giorni c’è… -
-
… il ballo
di metà anno. Lo so – sbuffò – suppongo non potrò andarci. E tutto per colpa di
quel topo di biblioteca!! –
-
dovremmo
organizzarle un bello scherzetto. Di quelli che le insegnino un po’ come
comportarsi –
-
credimi è
quello che farò. Ho gia una bella idea in testa…. –
Kate
non aveva mai partecipato ad alcun tipo di festa per due motivi in particolare.
Il
primo era che mai nessuno l’ aveva mai invitata ad una festa.
Il
secondo che sua madre non le avrebbe mai permesso di parteciparvi.
Il
ballo della scuola era l’ evento che tutti attendevano con ansia.
Le
ragazze venivano invitate dai ragazzi e tutti si divertivano.
Ovviamente Kate non era mai stata invitata da nessuno a quei balli.
Chi
mai avrebbe potuto pensare anche solo per un istante di passare l’ intera serata
a ballare con la ragazza più brutta e goffa della scuola?
Eppure qualcuno l’ aveva pensato.
Quel
qualcuno aveva lasciato una lettera sul banco di Kate con un invito in piena
regola per quel ballo.
Quel
qualcuno frequentava l’ ultimo anno, aveva una bella auto rossa fiammante ed era
il ragazzo più popolare e carino della scuola.
Nonché James Dukson.
Nonché l’ ultimo ragazzo che frequentava Alison.
Kate
aveva visto il ragazzo quel mattino sorriderle in maniera insistente e quando
aveva stretto tra le mani quella lettera ne aveva inteso anche il motivo.
Sorrise.
“Questa Alison me la farà pagare” penso “oh ma che importa”.
Nella
sua testa adesso frullavano mille idee, sogni e progetti per quella che sarebbe
stata una serata indimenticabile.
Quello stesso giorno Kate accettò l’ invitò.
Poi,
entrando in casa, si preparò ad affrontare l’ ira e la pazzia di sua madre.
Quegli occhi grigio perla schizzarono come biglie impazzite sul suo viso.
-
Tu hai
intenzione di fare cosa? –
-
Di andare al
ballo –
Sua
madre impallidì e Kate crebbe che fosse sull’ orlo di perdere i sensi.
Guardò i palmi delle sue mani.
-
Oh signore,
mia unica luce, non far caso alle sue parole. È persa nel peccato, non sa quel
che dice –
Era
in evidente stato di ansia.
A
Kate bastò uno sguardo per vedere che il corpo di sua madre tremava.
-
Ci vanno
tutte, è divertente – mormorò, conscia dei scarsi risultati che avrebbero avuto
tali parole.
-
Non
ascoltarla!! – strillò la donna.
Poi
si gettò con violenza sul pavimento e guardando il crocifisso che vi era sul
muro prese a recitare sommessamente le sue preghiere.
-
Mamma ti
prego… - biascicò la ragazza. Poi corse in camera sua a piangere.
Sua
madre venne poco dopo. Con i suoi occhi carichi di fervore e insanguinati prese
sua figlia e la trascinò di corso giù per le scale, verso lo scantinato.
La
costrinse in ginocchio. Poi le porse un polveroso libro di preghiera.
-
Avanti prega
–
-
No, mamma
io… -
-
Prega!!
Prega per la tua anima!!! Per i tuoi peccati!! – urlava sua madre.
Kate
iniziò a piangere. Poi a pregare a voce bassissima.
-
Più ad alta
voce!! O il Cristo non ascolta la tua supplica-
-
Ma io non
sbagliato nulla – sbottò la ragazza tra le lacrime.
Sua
madre scosse la testa in maniera irremovibile.
-
La tua anima
è più malmessa di quanto credevo. Non basterà una sola preghiera! –
Di
scattò la donna prese la figlia e la trascinò fin nel bagno.
Lì la
costrinse a spogliarsi e ad entrare nella vasca da bagno.
-
Purificherò
la tua anima con il getto dell’ acqua –sussurrò la donna.
Kate
iniziò a strillare.
L’
acqua con cui la donna lavava la sua pelle era calda, caldissima. Bollente.
Mille
frustate di fuoco colpirono il suo corpo lasciandole delle striature rosso
fuoco.
Kate
riprese a piangere. Mentre l’ acqua continuava colpirla.
-
Mamma ti
prego basta –
-
Hai un’
anima così malmessa! Solo così puoi sperare di poter entrare nel regno di dio –
recitò sua madre con tono teatrale.
Kate
singhiozzava sommessamente. Mentre i getti d’acqua bollente continuavano a
ferire il suo corpo.
Ecco a voi la seconda parte del racconto di Pansy…
A
giusyangel: non so se potrò accontentarti… comunque sono felice che la storia ti
piaccia,un bacio
A
balakov: anche io trovo che horror e religione siano un mix decisamente
spaventoso… comunque ecco a te la seconda parte. Baci
A
Lacrimosa: poi vedrai…. In finale non è così scontato. In ogni caso grazie per i
complimenti. Un bacio
A
Stephenye: ecco a te il seguito ;). Sono felice che tu stia leggendo le mie
vecchie storie. Poi mi fai sapere quale hai preferito però! ;). Un bacio
A
gioia_in_blu: non saprei dirti… ho visto talmente tanti horror che a volte me ne
dimentico… comunque può darsi. :D sono felice che le mie storie ti siano
piaciute! Un bacio
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