That's Not My Dragon
Non E' Il Mio Drago
( That's Not My Dragon )
Hermione
rimase, rabbrividendo, al limitare della riserva di draghi in Romania.
Stava aspettando che Charlie la facesse entrare. Gli era grata che
avesse accettato la sua visita lì, e che la stesse per scortare
personalmente in giro. Aveva freddo ed era stanca, avendo passato la
maggior parte delle ultime settimane a cercare di capire cosa fosse
successo a Draco-schifoso-Malfoy. Quando era stata trasferita dal
Dipartimento per la Regolazione ed il Controllo delle Creature Magiche,
al Dipartimento Applicazione della Legge Magica, non immaginava che
avrebbe dovuto dare la caccia alla sua nemesi d'infanzia, nel primo
mese di lavoro.
"Ehi, Hermione, come vanno le cose?", chiese con naturalezza Charlie, mentre le apriva i cancelli della riserva.
"Sono andate meglio. Questo nuovo lavoro è più impegnativo di quanto immaginassi".
"Se qualcuno si diverte ad andare alla ricerca di cose scomparse, quella sei tu", precisò Charlie.
Hermione
annuì concorde. Era vero. Dopo aver fatto approvare diverse
leggi che miglioravano le condizioni per gli Elfi Domestici, ed altre
creature del mondo magico, Hermione aveva capito che il suo precedente
lavoro stava iniziando a diventare noioso e troppo familiare. Stava
cercando di trovare una nuova sfida. Il Dipartimento Appicazione della
Legge Magica certamente glie la offriva e l'avevano assillata
perchè venisse assunta, durante gli ultimi cinque anni,
impressionati dalla qualità delle sue proposte di legge.
Ovviamente, questo era successo prima che Draco Malfoy scomparisse in
circostanza insuali, ed il caso era piombato sulla sua scrivania.
I
termini della sua libertà vigilata, dopo essere stato l'unico
Mangiamorte a scampare ad Azkaban, erano che avrebbe dovuto
timbrare e registrarsi al Ministero ogni settimana, per i successivi
quindici anni. Due settimane prima, aveva mancato di presentarsi al
suo appuntamento settimanale, per la prima volta in un decennio. Per
sua sfortuna, era accaduto nel mese in cui Hermione aveva finalmente
deciso di accettare l'offerta di Arthur Weasley, che l'aveva, per anni,
bombardata di richieste.
Dopo
anni di faticoso lavoro nell'Ufficio per l'Uso Improprio di
Artefatti Babbani, Arthur, nel 1996, era stato messo a capo del nuovo
Ufficio per la Detenzione e la Confisca di Incantesimi Difensivi ed
Oggetti Protettivi Contraffatti. Con il Ministero in disordine, dopo la
caduta di Voldemort, nel 1998, era poi stato promosso a capo
dell'intero Dipartimento. Quando Harry e Ron diventarono Auror, non
molto tempo dopo, c'erano stati mormorii sul fatto che Arthur stesse
abusando della sua nuova posizione di potere. Rita Skeeter aveva
scritto alcuni previdibilmente orribili pezzi per la Gazzetta del
Profeta, ma era anche stata subito smentita dal grande lavoro che Arthur faceva.
Hermione si aspettava un qualche avvenimento, quando Arthur promosse
Harry a capo dell'Ufficio Auror, nel 2007, velocemente seguito da
Hermione a capo del Dipartimento di Investigazione, ma non era
successo niente, probabilmente perchè la Skeeter si era
finalmente ritirata dal giornalismo, il che era stata una liberazione
ben accettata.
In
ogni caso, Hermione non era così entusiasta della nuova
posizione. Ora correva in giro per tutta l'Europa, cercando di trovare
Malfoy.
"Come posso aiutarti esattamente?", chiese Charlie.
"Ho
bisogno di controllare tutti i draghi che hai. So che questa è
la più grande riserva del mondo, e che tutti i draghi di cui
è conosciuta l'esistenza sono radunati e passati a te".
"Esattamente, perchè dovrai controllare i draghi?".
Hermione
sospirò. Era una bella domanda. "Sai che sono stata contattata
per rintracciare Draco Malfoy". Charlie annuì. "Beh, ho ricevuto
una soffiata che Draco Malfoy potrebbe essere stato maledetto da un
mercante non molto contento in Nocturn Alley, che ha preso il suo nome
alla lettera e lo ha trasformato in un drago".
Hermione
era scettica al riguardo, e l'espressione sul viso di Charlie mostrava
che lo era anche lui. "Non sembra molto veritiera la cosa".
"Lo
dici a me! Lo so, ma ho battuto tutte le piste possibili, e
così ora sono ridotta a seguire questa. Comunque, se si rivelerà
essere la verità, sarò tentata di lasciarlo in forma di
drago, e vedere come si rigira gli altri", disse Hermione.
Charlie
sorrise. I draghi non erano le crature più simpatiche, e non
riusciva ad immaginare che un essere umano, anche se in forma di drago,
potesse passare il resto della sua vita nel provare a vivere nel loro
strano mondo.
"Qualche idea di quando potrebbe essere successo? Potrebbe autarci a scegliere i draghi che avrai bisogno di controllare".
"Ha
mancato di presentarsi all'appuntamento al Ministero due settimane fa,
quindi in qualsiasi momento tra le ultime due e tre settimane".
Charlie si passò una mano tra i capelli, "Temevo che l'avresti detto".
Hermione storse la testa, in domanda al suo amico rosso.
"Abbiamo una grande famiglia di draghi che è arrivata dieci giorni fa. Qui ci sono otto di loro".
Hermione
grugnì. Le stava andando sempre meglio. "Quanto tempo credi ci
vorrà per prenderli e controllarli tutti?".
"Dipende da cosa vuoi fare".
"Ho alcuni incantesimi che dovrebbero rivelare qualsiasi maledizione o residuo magico su un drago".
"Beh,
spero non ci si debba mettere molto. Ma non vorrei alimentare troppo le
tue speranze. A volte dobbiamo usare la magia contro di loro, specialmente quando li trasportiamo".
Le
spalle di Hermione si abbassarono per lo sconforto. Questo caso la
stava facendo uscire di testa. Narcissa non era stata di grande aiuto,
negando di sapere dove lui fosse. Hermione non la incolpava per essere
diffidente dell'autorità del Ministero, dopo la decade che
avevano passato i Malfoy, ma ciò significava che era stata
reclutante nel darle dettagli utili che avrebbero potuto aiutarla a
rintracciare suo figlio scomparso.
"Ci
sono altri modi in cui potremmo distiunguere un drago preciso?
Possibili caratteristiche in forma umana, che potrebbe aver mantenuto
nella forma attuale?", chiese Hermione.
Charlie
si grattò la testa. "Veramente non lo so. Intendo, tutti i
draghi anno caratteristiche che li distinguono, ma non ho mai sentito
nè visto un caso in cui uno fosse origniariamente un essere
umano, per sapere se i loro tratti umani rimangano".
"Behe, speriamo che lo facciano. Almeno Draco Malfoy ha degli aspetti unici per distinguerlo".
Hermione
e Charlie si avviarono nella parte della riserva che era stata
riservata alla nuova famiglia. Chiacchierarono di questo e di
quello, divertendosi con tutti i pettegolezzi sui loro amici in comune.
Hermione
sussultò, quando notò la taglia dei draghi che sarebbero stati
controllati. L'ultima volta che ne aveva visto uno, stava volando
sulla sua schiena, cercando di salvarsi la vita, volando lontano dalla
Gringott. Aveva dimenticato la loro grandezza, e quanto terrificanti
fossero da così vicino.
"Che draghi sono questi?", chiese Hermione confusa, notando che sembravano essercene di tanti diversi colori ed altezze.
"Per
essere onesto, questo gruppo ci ha stupito. Ne abbiamo una
varietà qui: tre Neri delle Ebridi, due Ventre d'Acciaio
Ucraini, un Gallese Verde Comune, un Dentevelenoso Peruviano, ed un
Occhio-opale delle Antipodi. E' raro trovare una famiglia della
stessa razza, ma nessuno di noi ne aveva mai scoperto girare
insieme un gruppo", la informò Charlie.
"Hmmm,
potrebbe essere importante", disse Hermione. "Se il gruppo non
è conforme alle norma, allora forse questo mercante ha maledetto
più di un cliente che non gli piaceva".
Hermione
si sedette, prima di praticare gli incantesimi che rivelavano ogni
tracia di magia sui draghi, e fu delusa nello scoprire che tutti i
draghi presenti erano stati colpiti da incantesimi in un passato
recente.
"Immagino che dovremmo provare con le caratteristiche", disse con un
sospiro Hermione a Charlie. "Ricordi che aspetto ha Draco Malfoy?".
"Certo. Biondo, occhi grigi, e pelle incredibilmente pallida, con un ghigno che poteva far cagliare il latte".
"Troviamone uno simile. Iniziamo a separarli".
Presto
divenne chiaro sia a Charlie che ad Hermione che questi draghi erano
molto diversi. Nessuno di loro aveva gli occhi tipici della razza a cui
appartenevano. Nesun Nero delle Ebridi aveva gli occhi rossi, ma due li
avevano marroni, ed uno blu.
"Perchè
nessuno di noi lo ha notato, quando ci siamo fatti carico di loro?",
disse Charlie, perplesso di come gli studiosi avessero soprasseduto a
quello strano tratto comune.
Passarono
un paio d'ore, e Charlie ed Hermione avevano selezionato tre possibili
Malfoy; i due Ventre d'Acciaio Ucraini e l'Occhio-opale delle Antipodi.
Gli Uraini avevano un colorito grigio-argento metallico, che
poteva essere il distinto biondo platino di Malfoy, mentre quello delle
Antipodi aveva lo stesso colorito, ma gli occhi grigi.
"Non pensavo ci sarebbe voluto tutto il giorno per trovarlo, che sia il mio o meno".
"Allora,
quale di questi credi che potrebbe probabilmente essere Malfoy?",
chiese Charlie, alcun dubbio nel suoi occhi:
non erano draghi normali. C'erano troppe differenze in tutti loro, per
non essere persone trasformate in draghi.
"Non
lo so. Il colorito di tutti e tre potrebbe essere il suo. Immagino che
dovremmo guardarli più da vicino, per qualche segno
distintivo in più", replicò Hermione.
"Ok, bene. Tu controlla l'Occhio-opale, ed io controllerò i Ventre d'Acciaio. Urla, se credi di aver trovato qualcosa".
Hermione
iniziò i soliti controlli, fissandolo negli occhi per vedere se
ci potesse essere traccia di uno sguardo Malfoyano. Sospirò per
la frustrazione. Era sicura che sarebbe riuscita a riportare Malfoy al suo solito stato, arrogante e disgustato
dall'essere toccato da una Sanguesporco o da un Weasley. Abbassandosi
per ispezionare le zampe, Hermione urlò verso Charlie.
"Ehi, Charlie, credo che questo debba essere Malfoy", disse, richiamando il rosso.
Charlie si avvicinò con calma, e si abbassò per guardare la zampa.
"Non
avrei mai pensato che sarei stata grata a Malfoy per essere stato un
Mangiamorte, ma sicuramente questo è il Marchio Nero", disse
Hermione, indicando il tatuaggio distorto.
Charlie rise, e diede il cinque alla sua amica, "Sembra che tu abbia trovato il tuo uomo, Hermione".
"Già.
Ora è il momento di praticare la contro-maledizione", disse
Hermione, leggermente irritata dall'essere obbligata ad osservare le
regole. Le sarebbe piaciuto vedere Malfoy vivere il resto dei suoi
giorno come un drago.
Urlò, mentre l'incantesimo rivelava che aveva avuto ragione. Tristemente, il drago non si
ritrasformò in un Malfoy con i vestiti. Hermione arrossì,
e si girò velocemente "Dagli dei vestiti, Charlie, svelto!".
Charlie
rise, e tirò fuori un paio di pantaloni, un maglione ed un
mantello che aveva infilato nel suo zaino, prevedendo la cosa.
Agitò la bacchetta, pronunciò un Innerva, ed li allungò, in attesa che Malfoy si riprendesse e li indossasse.
"Era ora", disse Malfoy, mentre si svegliava, un po' barcollante e con la madre dei mal di testa.
Si
guardò intorno, e prese i vestiti.
Gardò il rosso ed il suo viso con le lentiggini.
"Immagino tu sia un Weasley. Quello che lavora con i draghi, giusto?".
Charlie osservò il biondo, "Charlie", disse, come per presentarsi.
"E
non c'è dubbio su chi sia quel cespuglio di capelli. Comnque,
dovrebbe guardagnare abbastanza da comprarsi una spazzola, al
Ministero. Granger, ora puoi girarti. Sono perfettamente decente",
disse Malfoy, con tono di scherno.
Hermione
si girò, ed il suo visto arrossì di rabbia, rivolta al
cazzone che aveva appena salvato dal rimanere un drago per il resto
della sua inutile vita.
"Sei
un idiota ingrato, Malfoy. Sei di nuovo un essere umano da nemmeno
un minuto, e non riesci a fare altro che lanciare insulti in giro".
Draco
scrollò le spalle; la critica della Granger non gli faceva
nè caldo nè freddo. "Anche alcuni draghi della riserva
dovrebbero ritornare così. Li ho convinti a venire qui,
aspettando tutto questo tempo ed una visita della Granger, per farvi
finalmente notare che non siamo il solito branco di draghi. Avevo
sentito che eri uno studioso abbastanza bravo, Weasley".
Charlie
strinse le labbra, Malfoy aveva ragione. Era una cosa intollerabile non
aver investigato sulle stranezze del nuovo branco arrivato. Non c'era molto da aggiungere, e che fosse dannato se
avesse dovuto scusarsi con Malfoy.
"Allora, Granger, cosa succede ora?", chiese Malfoy.
"Ti
prendo in custodia per aver saltato il controllo settimanale",
disse sorridendo Hermione. Era bello pensare che stava per arrestare
Malfoy. Le risollevava il morale, dopo aver passato le ultime due
settimane nel girare in lungo ed in largo, dandogli la caccia.
Draco
guardò corriciato la strega ghignante. "Perchè devo
essere arrestato? Dovresti arrestare quella veccha megera in Noctur
Alley che mi ha fatto questo".
"Questa
è la tua versione degli eventi. Perchè dovrei credere che
non ti sei trasformato da solo in un drago per fuggire al controllo del
Ministero?".
Draco
le lanciò uno sguardo incredulo. "Pensavo ti ritenessi
intelligente", disse. "Comunqe, gli altri umani trasformati in draghi
testimonieranno ciò che è accaduto. Alcuni di loro sono
così da anni. E' stata una buona idea, per uno intelligente come
me, portarseli dietro".
Hermione
roteò gli occhi, rivolta a quell'essere arrogante. Le altre
persone potevano essere imbarazzate dalla situazione, ma non Malfoy.
Solo lui poteva trasformarla in una specie di personale trionfo.
"Hermione,
perchè non vai a vanti e ti smaterializzi al Ministero con
Malfoy? Io trasformerò il resto di falsi draghi, ma apprezzerei
se potessi inviarmi degli ufficiali, per aiutarmi", disse Charlie.
Hermione
annuì, "Ti inverò un paio di miei
investigatori. Avranno bisogno di rilasciare una dichiarazione in
ogni caso, per confermare la versione di Malfoy".
Hermione stava
per smaterializzarsi, ma venne fermata all'ultimo minuto da Malfoy,
trascinato al suo braccio. "Cosa c'è che non va, Malfoy? Non sei
in grado?".
"Sei
veramente più che capelli è cervello, Granger. Come
faccio a smaterializzarmi senza la mia bacchetta?", disse Malfoy.
Hermione si avvicinò al biondo e gli prese la mano, prima ti girare su se stessa e scomparire.
Charlie
sorrise verso i due. Si ricordava di una scommessa che avevano fatto i
gemelli anni prima. Fred aveva scommesso che se gli fosse stato dato
abbastanza tempo ed intimità, Hermine Granger e Draco Malfoy
sarebbero finiti insieme. Era praticamente sicuro che ora
George avrebbe dovuto pagargli un centinaio di galeoni. Ora che era ricco, Charlie stava pensando di incassare lui la somma
della scommessa di Fred. Cinque minuti in compagnia dei due lo avevano
continto che suo fratello morto aveva avuto ragione. La tensione
sessuale era palpabile nell'aria.
Hermione
passeggiò per il Ministero con la bacchetta felicemente
puntata sul collo di Malfoy. Si crogiolava nel potere che in quel
momento aveva sul Serpeverde, mentre lo conduceva in una delle stanze
per gli interrogatori. Aveva anche mandato un memo ad Harry, per
informarlo che aveva trovato il suo uomo, e chiedendogli se voleva
presenziare. Non si era mai sicuri, quando si parlava dell'ex
Mangiamorte in questione. Lui poteva aver inventato tutta la storia dei
draghi solo per coprire alcune attività illecite.
"Almeno offrimi un caffè", chiese Malfoy. "Ho la madre di tutti i mal di testa".
Hermione
fissò il biondo. Avrebbe potuto fare la stronza e non dargli
alcun comfort, ma poi la sua coscenza la fece cambiare idea.
"Posso avere delle scarpe e dei calzini? Mi si stanno congelando i piedi su questo marmo", chiese ancora una volta Malfoy.
Hermione
era veramente tentata di lasciarlo a piedi nudi. Appena glie li guardò, ebbe un
flashback di quel millesimo di secondo in cui lo aveva visto nudo.
Arrossì, mentre si ricordava di quanto tonico fosse. Poteva veramente vantarsi della ridicola colorazione
pallida. Hermione scosse la testa. Basta, disse a se stessa.
Draco Malfoy non è, in alcun modo o forma, attraente. Ma la sua
mentre era stupidamente bloccata sull'immagine di prima. Si riprese,
mentre Harry stava entrando.
"Oggi
sta andando di bene in meglio. Cosa c'è che non va, Granger? Non
riesci ad interrogare un sospettato senza che Potter ti tenga la
mano?", la prese in giro Draco.
Hermione lo ignorò, ed informò Harry di tutti i dettagli del caso.
"Mentre decidete, posso avere delle scarpe e dei calzini?", chiese Malfoy, quando lei finalmente finì.
Harry
guardò i piedi nudi di Malfoy, e fissò interrogativo
Hermione. Si sentì di nuovo il viso rosso, mentre
pensava ancora una volta a lui nudo. Cattiva, si ammonì da
sola.
"Ehm.. si è ritrasformato senza vestiti. Fortunatamente Charlie ne
aveva di riserva, ma niente scarpe e calzini", spiegò Hermione.
"Credo di potergli dare dei calzini", disse Harry, scomparendo fuori dalla porta.
Hermione
sfogliò i documenti del caso, mentre ignorava Malfoy, che la
stava fissando. Il suo sguardo argentato non la faceva sentire a suo
agio.
"Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ci siamo visti,
Granger? Cinque o o sei anni? Ci siamo scontrarti nella farmacia, se
ben ricordo".
"Mi ricordo, Malfoy. Tu eri, come al solito, un pallone gonfiato", replicò Hermione.
Malfoy ghignò, "Avevo solo chiesto se tu e la scimmia rossiccia vi eravate sposati".
"Non hai chiesto. Hai ghignato e detto che eravamo entrambi troppo brutti per sposare qualcun altro".
"Forse Weasley, ma tu, Granger, ti sei svilippata da quando frequentavi Hogwarts".
Hermione
era così sotto shock che si era dimenticata di star cercando
di ignorarlo, ed alzò lo sguardo sui suoi occhi grigi.
"Sarebbe stato uno spreco, se avessi sposato la
Donnola. Hai guadagnato curve, e quei capelli sono come se
avessi appena scopato, piuttosto che un cespuglio ingrovigliato", disse
Malfoy, guardandola negli occhi con uno sguardo bruciante.
Hermione
ora era senza parole. Non riusciva a pensare a nient'altro che al suo
corpo nudo premuto contro di lei. Stava ancora cercando qualcosa da
dire, quando Harry rientrò con in mano un paio di calzini
arrotolati. Era seguito a ruota da un sorridente Ron.
"Come ho detto, Granger", ghignò Malfoy, guardando dall'alto in basso il rosso, "Sarebbe stato uno spreco".
"Ron", lo salutò Hermione. "Hai quache informazione sul caso? Hai sentito qualcosa da Charlie?".
"Nessuna delle due. Sono venuto solo per vedere Malfoy preso in custodia".
Malfoy roteò gli occhi, e disse, "Dobbiamo continuare ancora a lungo?".
Con
il disappunto di Ron, la storia di Malfoy venne controllata. La
conferma arrivò dalla Romania, da uno dei suoi investigatori.
Malfoy, appresa la notizia, prese la bacchetta che Hermione aveva
ancora in suo possesso come prova, e si allontanò con passo
noncurante.
Prima
di essere completamente fuori dalla porta, si girò verso
Hermione. "Grazie per avermi rintracciato, Granger. Magari, ci vediamo
in giro", disse ammiccando, guardandola dall'alto in basso.
Harry
dovette agguantare Ron per il cappotto. Era diventato paonazzo.
"Malfoy, maledetto pervertito. Non osare guardare così Hermione!.
Ma Malfoy se n'era già andato.
Sia Harry che Ron si girarono verso la loro amica. "A cosa era dovuto?", chiese Harry.
"Tattica tipica di Malfoy per farvi esplodere, specialmente Ron. Sapeva che vi avrebbe fatto andare fuori di testa".
Ron
sembrava felice di questa risposta, ma Harry guardò
scetticamente Hermione, e lei non potè evitare di arrossire un
po', ricordandosi quanto bello fosse Malfoy. Seriamente, si disse
da sola, sei abbastanza grande da soprassedere il fatto di aver visto
un uomo nudo.
Aveva bisogo di straviarsi.
Il
resto della settimana progredì più calmo, ed Hermione
finalmente iniziò a dedicarsi al precedente lavoro. Aveva
sospirato di rassegnazione, quando Malfoy non l'aveva contattata. Per
qualche minuto, aveva pensato che le avrebbe chiesto di uscire, e
rimase delusa nel non ricevere nemmeno un gufo. Così, era
tornata alla ragione.
Arrivò
il Sabato, caldo e soleggiato, troppo bello per stare in casa. Hermione
decise di farsi un giro a Diagon Alley. Erano passati anni da quando si
era presa del tempo per se stessa, andando a vedere le vetrine e
comprando libri. Si sentiva a casa, girovagando nella sezione di
Antiche Rune del Ghirigoro, quando percepì una familiare
presenza dietro di lei.
"Bene bene, Granger. E' bello vederti".
S girò, e vide Draco Malfoy appoggiato al muro opposto.
"Malfoy", lo riconobbe.
"Trovato niente che ti piace?", chiese lui, indicando i libri. "Oltre a me, certo".
Hermione
fece una smorfia verso l'arrogante serpe. "Ho appena visto un bel libro
sui draghi. Sfortunatamente Teddy non è più un bambino
piccolo. Devi cercare tra tanti draghi, finchè non trovi il tuo".
Malfoy
strinse gli occhi a quella sottile insinuazione. "Parlando di draghi,
non ti ho mai ringraziato per avermi fatto tornare normle. Se qualcun
altro avesse avuto quel caso, probabilmente sarei ancora in quella forma. Ti va un gelato, come ringraziamento?".
Hermione si accigliò. Qualcosa non andava. Le stava chiedendo di uscire?
Malfoy sbuffò. "Andiamo, Granger. E' un gelato, non un obbligo di vivere insieme la vita".
Messa
in quel modo, Hermione si rese conto di essere stata stupida
nell'esitare. "Ok, lasciami solo pagare questi", disse, indicando i
libri inmano.
Malfyo
le spostò galantemente la sedia nella gelateria. "Allora,
Granger. Vedo che te la cavi bene al Ministero. Alcuni anni fa hai
fatto approvare delle leggi per gli Elfi Domestici".
Hermione
attese, ma il "ma" che si era aspettata, ed il commento irritante a
seguire, non era arrivato. Invece, Malfoy semplicemente la fissava,
aspettando che rispondesse.
"Ehm..
sì. E' stato bello aver finalmente ottenuto qualche legge per
proteggerli. Allora, tu cosa fai ultimamente?", chiese gentilmente.
Malfoy roteò gli occhi. "Ma per favore, come se non avessi controllato ogni cosa della mia vita, per rintracciarmi".
Hermione
strinse le labbra per l'irritazione. "Stavo cercando di essere gentile
e darti l'opportunità di raccontarmelo a parole tue. La tua
famiglia ed i tuoi amici sono stati abbastanza reticenti, quando
è arrivato il momento di darmi dei dettagli".
Malfoy
sorrise. "Sì, beh, non puoi mai essere troppo sicuro di cosa sta
accadendo, quando il Ministero viene a ficcanasare in giro".
Hermione
stava per commentare in difesa del Ministero, ma capì che
Malfoy aveva ragione. Molte vecchie famiglie purosangue erano state
prese di mira, che avessero supportato o meno Voldemort. Malfoy era
stato tenuto sotto controllo dal Ministero per i primi due anni, dopo
la guerra.
Si
mordicchiò un labbro, prima di rispondere. "Un punto per Malfoy.
Ma spero tu sappia che non avrei mai abusato della mia posizione".
"Rilassati,
Granger. So che hai una morale d'acciaio. Non avresi potuto fare
niente al tuo peggior nemico, senza che la tua coscenza ti
contraddicesse".
"Ho pensato di lasciarti un drago", lo prese in giro.
Lui
le sorrise di rimando, sembrando incredibilmente bello con la luce del
sole che gli illuminava i capeli. "Immagino che avresti
voluto farla pagare al tuo nemico, quindi è rassicurante che non
potessi farlo".
Rimasero
lì, mentre il pomeriggio passava, parlando di tutto e niente.
Hermione non si divertiva così da tanto tempo. Solo quando il
sole iniziò a tramontare, ed iniziò a diventare freddo, si accorse dell'ora.
"Oh, farei meglio ad andare", disse, riluttante.
Malfoy la guardò inquisitore. "Ti va di cenare insieme?".
Hermione sorrise. "Sarebbe carino", disse, domandandosi da sola cosa stesse combinando.
"Non
avrei mai pensato di passare la giornata con te",
commentò Hermione, mente si sedevano in un tavolo al Calderone Gorgogliante*.
Malfoy
rise, "Lo so. Non riesco ad immaginare come mi sarei comportato oggi,
se fossi stato ancora un ragazzino. Probabilmente avrei continuato a
lanciarti insulti".
Hermione
non riusciva a credere che Malfoy, quel Draco Malfoy, fosse seduto di
fronte a lei, ridendo di se stesso. Non credeva avesse un
senso dell'umorismo così.
"Cosa? Sorpresa del fatto che possa riconoscere le mie stesse colpe?", chiese Malfoy, chiaramente divertito.
"Devo ammetterlo, Malfoy, non pensavo che il tuo ego ti permettesse di fare una cosa del genere".
"C'è
tanto di me che non conosci, Granger. E credo tu possa chiamarmi
Draco, dopo aver passato la giornata con me. Chiamarmi Malfoy
tutto il tempo mi fa credere si essere tornato ad Hogwarts, e di essere
in attesa che la McGranitt mi urli di aver corrotto la sua pupilla".
Hermione
alzò un sopracciglio. "Corrompermi, Malfoy? Credo di aver fatto
cose più eccitanti, che passare il pomeriggio con la mia
viziata nemesi".
"Ehi, non sono viziato, e chi ha detto che ti ho già corrotto?".
C'era
un qualcosa nello sguardo affamato dei suoi occhi, ed Hermione
sussultò leggermente. Il cuore iniziò a batterle
veloce, e le sue mani sudavano un pochino. Avrebbe dovuto essere
disgustata dall'idea di ciò che Malfoy stava insunuando, ma non lo era.
"Malfoy, non sono sicura...", iniziò Hermione.
Lui
si sporse attraverso il tavolo, e gentilmente pose un dito sulla
bocca. "Shhh, Hermione. Non c'è bisogno di adare nel panico. Non
ti sto spingendo a fare niente che tu non voglia fare. E non ti avevo
detto di chiamarmi Draco?".
Hermione
arrossì leggermente per il contatto. Poteva sentirsi formicolare
le labbra, e quell'immagine di Malfoy nudo ritornò, saldamente
fissata nella sua mente.
"Malf.. Intendo, Draco. Non sono sicura di cosa stia accadendo quì", disse nervosamente Hermione.
Lui
le rivolse uno sguardo di chi la sa lunga. "E' praticamente ovvio,
Hermione. Abbiamo litigato come cane e gatto a scuola, ma io ero sempre
orrendamente al corrente della tua esistenza. Facevo a finta che fosse
colpa della tua amicizia con Potter, ed il fatto che fossi una Nata
Babbana, ma la realtà è che ti trovavo, e ti trovo
ancora, veramente attraente. Tu puoi negare di trovarmi attraente?".
Hermione
arrossì, e trovò doloroso anche respirare. Era attratta
da lui, tanto quanto non lo voleva essere. Si schiarì la gola.
"Immagino tu sia.."
"Peccaminosamente sexy?", la interruppe Draco.
Hermione
lo fissò. La sua arroganza non conosceva limiti. Lui
semplicemente le sorrise. Chi pensava che Malfoy avesse un così
bel sorriso? Si sentiva sciogliere.
Hermione
grugnì, mentre sentiva un rumore dal suo camino per la
Connessione Metropolvere. Stava dormendo, deliziosamente al caldo. Si
mise la testa sul cuscino, e si rannicchiò sotto la trapunta,
preparandosi ad ignorare chiunque ci fosse nel soggiorno. I suoi
incantesimi di protezione permettevano solo agli amici più
cari di entrare, e non era la prima volta che Ron arrivava in quel
modo, affamato e volenteroso di raziare il suo frigorifero. Non aveva
bisogno del suo aiuto, per localizare il cibo.
Fu
l'esclamazione di sorpresa proveniente dalla porta, e la realizzazione
di essere schiacciata contro un corpo caldo, che la fece svegliare del
tutto. Si tolse il cuscino dalla testa, guardando il pallido braccio
che le circondava la vita, e poi alzando lo sguardo verso i suoi due
amici, che stavano ancora sulla porta, fissandola in stato di shock.
Le
tornarono in mente i ricordi del giorno precedente. Lei e Malfoy erano
andati a prendere un gelato, poi a cena, lei lo aveva invitato per un
caffè (deliziata dallo star vivendo pericolosamente ancora una
volta), il suo cuore si era fermato al bacio, e poi erano "caduti" sul letto.
Una
testa biondo pallido si alzò al di sopra della sua spalla, e
guardò il duo sulla porta. "Potter, Weasley, andatevene. Abbiamo
fatto le ore piccole sta notte", disse ghignando Malfoy. Poi
tornò a sonnecchiare sul collo di Hermione.
Harry e Ron la guardarono, poi si fissarono l'uno con l'altro, e tornarono in soggiorno senza dire una parola.
"Aspettate", li chiamò Hermione, sgusciando via dalla presa di Malfoy, e sfrazzando in giro alla ricerca dei vestiti.
Arrivò di corsa nel soggiorno. "Aspettate, non è come sembra", disse ai suoi due arrabbiati amici.
"Non è come sembra? Come non può essere ciò che sembra?", urlò Ron.
Hermione
arrossì, "Ok, cioè, è esattamente come sembra,
ma... " iniziò a dire, per poi bloccarsi, quando si accorse di
non avere niente per giusfificare le sue azioni.
"Cosa stavi pensando Hermione? E' il furetto", disse Harry, visibilmente scosso.
"Ci
siamo scontrari giù a Diagon Alley, e voleva ringraziarmi per
averlo aiutato. Le cose poi si sono
succedute", spiegò Hermione.
Harry la guardò in disaccordo, "Succedute al punto che hai dormito con lui".
"Veramente
non abbiamo dormito molto", disse Malfoy, uscendo dalla camera con solo
i jeans addosso. "Ora, a quanto pare, avete ucciso qualsiasi
possibilità di farmi dormire, quindi vado a casa".
Hermione
non riusciva a staccargli gli occhi di dosso. I capelli erano
leggermente spettinati, donandogli un aspetto deliziosamente
trasandato.
Malfoy
passò vicino ad Hermione, si abbassò, e le
sussurrò in un orecchio. "Vedi? Te l'avevo detto che ti avrei
corrotto".
Si
avvicinò al camino, prima di ghignare verso gli altri due
uomini. "Ti manderò un gufo, Hermione", disse, soffiandole un
bacio e tornando a casa.
Harry
semplicemente battè la testa sul muro, capendo che avrebbe visto
molto più spesso l'irriverente biondo Serpeverde, grazie a lei.
*Il nome in inglese è "Bubbling Cauldron". Secondo
Wikia, è una taverna situata in un villaggio fuori l'Accademia
Bergamot per i Dotati di Magia. Aggiunge che, quando Cristabel Lewis
scomparve la prima settimana di Settembre del 1991, Marisol Escudero
ipotizzò fosse semplicemente corsa al locale. La notte di
Halloween, esso ospitava una festa in maschera.
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